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ammirare nel Palazzo di Belle Arti (3). L'accademico Busiri avendolo eseguito da giovane ad olio, grandezza del vero, modellando quello della sua figlia Elena allorché il Pistrucci venne a Roma a visitare la famiglia, lo ha inviato in dono all'Accademia, rendendo cosi un meritato omaggio alla memoria di quel Pistrucci che tenne tanto alto il nome dell'Arte italiana, e che è considerato dall'Inghilterra come una sua gloria. L'Accademia, nell'adunanza consigliare del 23 novembre 1883, accettando il dono, ha fatto collocare la tela nella sua galleria commettendo al Segretario di comunicare al donatore i ringraziamenti del Consiglio, che poi vennero fatti direttamente dal presidente Consoni, di chiara memoria» (4). E fin qui mio nonno aveva scritto in argomento. Ma dove poteva esser finito il ritratto, che si annunciava cosi interessante, se in Accademia le ricerche dell'archivista e accademico Luigi Pirotta e del solerte custode Michele non avevano approdato a nulla? Mi ero quindi da tempo rassegnato, pensando che nel trasferimento dalla vecchiotta sede di via Bonella, ove mio padre mi aveva più volte condotto nei miei più giovani anni, a quella aulica di palazzo Carpegna il dipinto fosse andato smarrito o avesse trovato un eccessivo ammiratore dei talenti del mio avo quando, lo scorso 18 ottobre 1965 festa di San Luca, mi aspettava la bella sorpresa del ritrovamento, comunicatami in loco da Carlo Pietrangeli. Questi, che fra le innumeri cariche e incarichi che intelligentemente e diligentemente da anni assolve e che dal gennaio 1965 è divenuto anche il Soprintendente della Galleria di quel sodalizio, ben rovistando nelle soffitte dell'Accademia, aveva ritrovato con diverse altre tele anche quella di mio interesse. Dico « miò inte- (3) Fa riferimento alla prima esposizione artistica tenutasi a Roma al palazzo delle Esposizioni in via Nazionale nel J882, ove vennero per la prima volta esposti i modelli di cera delle medaglie e dei cammei del famoso medaglista, ora conservati a Roma, al Museo della Zecca, al Ministero delle Finanze in via XX Settembre. (4) Il presidente di San Luca nel 1883 era il pittore Nicola Consoni di Ceprano. La notizia del dono all' Accademia del ritratto di Benedetto Pistrucci da parte di Andrea Busiri Vici è contenuto nel verbale dell'adunanza generale del 20 novembre 1883: « Si partecipa che il prof. Busiri Vici ha fatto dono ali' Accademia di un ritratto del celebre incisore Pistrucci, da lui dipinto. L'Accademia esprime i suoi ringraziamenti. » (Archivio Storico dell'Accademia, voI. 147, c. 44)' 7° resse» per dirette ragioni di famiglia, ma ritengo poter dire anche « nostro» ché penso che a noi romani appassionati e pochi rimasti, e particolarmente poi a noi « romanisti», debba essere un piacere conoscere l'effigie pittorica di una delle nostre massime glorie artistiche, ed oggi nota solo attraverso il compassato ritratto marmoreo della Pratomoteca e della Zecca e da due sbiadite fotografie di tarda età (5). Il ritratto su tela 52 x 62 cm., che abbiamo il piacere di ripro- durre, è smussato negli angoli, ed è in perfetto stato di conservazione. Guarda di tre quarti all'osservatore, indossa la casacca bianca di lavoro su cui è ribattuto il niveo collo della camicia, e in capo ha un berrettone di velluto verde scuro con il pon pon, cui è intonato il colore della cravatta che appena lascia apparire il panciotto rosso. Pog- gia le mani incrociate, di cui la sinistra regge lo scalpello, su di un cavalletto di legno ove è eretto il busto della figlia Elena. È un ritratto spiritoso ed incisivo che traduce sia il carattere dell'effigiato sia l'essenza ottocentesca e la foggia degli artisti e della « bohème » dell'epoca. La tela è firmata e datata in basso sullo smusso di destra dell'otta- gono: A. Busiri Arch.to / Roma 1839, e sul retro della cornice dorata, appositamente forse creata più tardi al momento del dono, è la scritta in lettere romane: BENEDETTOPISTRUCCIROMANO/ DISTINTO SCULTORE IN PIETRE DURE / E METALLI / ACCADEMICODI S. LUCA / I8ro (6). (5) L'erma autori tratto fu scolpita da Pistrucci in Inghilterra, ed è firmato e datato SE IPSVMFECIT. LONDRA1835. Quello della Protomoteca Capitolina è una copia in marmo da un gesso, ora distrutto, che si conservava all' Accademia di San Luca. Un altro esemplare in gesso è al Museo della Zecca a Roma. Le due foto, eseguite a Londra nel 1853, si trovano una al detto museo e una dalla signora Giorgia Pistrucci Villavecchia. (6) La data 18IO è sicuramente un errore di chi scrisse la dicitura dietro alla cornice, poiché dai registri accademici risulta che Pistrucci ebbe l'ammissione il 29 settembre 1816, mentre già era a Londra, e il d~ploma è datato 15 aprile 1817. Vi fu accolto come «incisor di cammei» con tre voti contrari e quindici favorevoli, ché il suo cognato Clemente Folchi, per delicatezza, si astenne dalla votazione. La proposta fu firmata da Alberto Thorvaldsen e da Francesco Massimiliano Laboureur, e controfirmata da Vincenzo Pacetti ex Principe dell' Accademia, mentre il diploma reca le firme del Presidente Gaspare Landi e del Segretario G:useppe Antonio Guattani. Nella stessa Congregazione furono eletti lo scultore John Flaxman e il famoso pittore Thomas Lawrence (vedi Registro delle Congregazioni dall'anno 1812 al 1819, foglio 70 v). 71
Pistrucci, essendo nato nel 1784, all'epoca del ritratto aveva 55 anni, quali dimostra anche se invecchiato dai bianchi fedinoni. Era ancora nel pieno delle forze produttive pur se l'immane lavoro artistico e di precisione, per 24 anni già svolto in Inghilterra, gli provocasse notevole disturbo agli occhi (7). Come scrive mio nonno e come lo confermano passaporto e lettere, egli era giunto da Londra nel dicembre 1839, allo scopo di passare le feste natalizie in famiglia, e fu quindi nello stesso mese d'arrivo a venir ritratto. In quel breve soggiorno, papa Gregario XVI gli offrì la carica di Capo Incisore della Zecca Pontificia, ma vi dové rinunziare per gli impegni assunti in Inghilterra, per la quale ripartÌ già nella prima decade del gennaio 1840 (8). Ivi passò gli ultimi quindici anni d'attività, concludendo la sua vita il 16 settembre 1855 a Flora Lodge, presso Windsor. Lo scritto di mio nonno, nella già detta pubblicazione, scioglie anche il quesito di chi sia il ritratto che appare abbia finito di modellare: la prediletta sua quintogenita Elena, nata a Roma nel 1822, Se ciò non avessimo saputo il nostro pensiero sarebbe andato alla giovane regina Vittoria d'Inghilterra, che più volte posò per lui per i cammei a cera, servendosi poi egli di quello del 1838 per la medaglia dell'incoronazione. La figlia dell'artista, specie per la foggia dei capelli, ha notevole attinenza con la sovrana, e veniamo cosÌ a conoscere una opera scultorea di lui fino ad oggi ignorata e chissà dove finita, che anche negli elenchi in catalogo non figura (9), Istintiva viene la domanda: comemail.aiIermatissimo Pistrucci, fra l'altro autore del bellissimo San Giorgio che uccide il drago su una delle facciate della sterlina, volle dedicare il poco tempo a disposizione del brevissimo soggiorno romano posando per sÌ giovane artista alle (7) Della sua sofferenza agli occhi parla in diverse lettere alla moglie e ai figli dopo la partenza da Roma, e già da Civitavecchia 1'8 gennaio 1840; tUtte lettere conservate dalla discendente signora Giorgia Pistrucci VHlavecchia. (8) Nel viaggio di ritorno Pistrucci fu accompagnato dai figli Raffaele ed Elena, e già del 29 gennaio è la prima lettera da Londra del figlio alla madre. (9) Della figlia Elena (1822'1886) il padre eseguì ritratti in cera bianca, e tre son quelli conservati a Roma al Museo della Zecca. Ma si tratta di opere abbozzate, come quella che riproduciamo, ché probabilmente egli non ebbe il tempo di dedicarsi soverchiamente ai ritratti della sua famiglia, così preso com 'cra per gli altrui. 72 ANDREABUSIRIVICI (Roma 1818-19II): Ritratto dello scultore e incisore Benedetto Pistrucci eseguito in Roma, dicembre 1839 (AccademiaSaziono/e di S. Luca, l?oma) BE>IEDETTO PISTRlJCCl (Roma 1784 - Flora Lodge 1855): Ritratto della figlia Elena (abbozzo in cera) (Museo del/a Zuca, Roma)
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