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Jorio Vivarelli e gli architetti del Novecento - ferrettiarte.it

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Fognano, che custodisce anche le spo<strong>gli</strong>e de<strong>gli</strong> antenati<br />

<strong>del</strong> maestro, verso il luogo nuovo dove ora e<strong>gli</strong> si trova<br />

assieme alla sua gentile consorte. In basso, al cento <strong>del</strong>la<br />

lastra in pietra serena si trova la scultura di <strong>Vivarelli</strong> “Un<br />

frutto <strong>del</strong>la v<strong>it</strong>a” (1971-’72) appartenente al periodo <strong>del</strong>le<br />

gemmazioni. La scultura si compone di due elementi: il<br />

seme, simbolo di “potenza in essere -principio <strong>del</strong> divenire”<br />

e l’osso “metafora <strong>del</strong>la fine”. Il bronzo esprime l’idea di<br />

<strong>Vivarelli</strong> di una concezione ciclica <strong>del</strong> tempo, una visione<br />

escatologica seconda la quale i due principi originari <strong>del</strong><br />

cosmo rimandano continuamente alle cose prime dove il<br />

principio e la fine coincidono.<br />

<strong>Vivarelli</strong> - Ruggiero<br />

L’amicizia con l’arch<strong>it</strong>etto Oreste Ruggiero e lo scultore<br />

è recente, nata in un pomeriggio di primavera a Casa<br />

Stonorov tra un bicchiere di whisky e l’idea di partecipare<br />

al concorso band<strong>it</strong>o dal Comune di Roma in memoria dei<br />

soldati <strong>it</strong>aliani caduti a Nassiriya nell’amb<strong>it</strong>o <strong>del</strong>la missione<br />

uman<strong>it</strong>aria in Iraq. <strong>Vivarelli</strong>, che aveva vissuto la tragedia<br />

<strong>del</strong>la seconda guerra mondiale e che aveva fatto di gran<br />

parte <strong>del</strong>la propria opera testimonianza <strong>del</strong> sacrificio<br />

<strong>del</strong>l’uomo, nonostante la tarda età e la malattia, non volle<br />

esimersi dal dare ancora una volta il suo contributo.<br />

Ruggiero e <strong>Vivarelli</strong> insieme progettano un’opera carica<br />

di significati simbolici e mo<strong>del</strong>lata in spazi e forme capaci<br />

di evocare ed esaltare il valore <strong>del</strong> sacrificio compiuto in<br />

nome <strong>del</strong>la solidarietà e <strong>del</strong>la pace tra i popoli.<br />

Inser<strong>it</strong>a in un percorso di vialetti si caratterizza, dal punto di<br />

vista strutturale, per due cunei contrapposti e per una stele<br />

collocata al centro che conferisce all’insieme un’immagine<br />

di fuga prospettica. Ruggiero e <strong>Vivarelli</strong> hanno disegnato<br />

questo sacrario <strong>del</strong>la memoria in modo che venisse vissuto<br />

anche all’interno dei suoi elementi cost<strong>it</strong>utivi: grazie alle<br />

pareti in cristallo lo spazio interno dei cunei è reso visibile<br />

dall’esterno, mentre la parte opposta di accesso al vialetto<br />

è caratterizzata da un arco a ogiva, tipicamente orientale,<br />

e da una forma che evoca la prua di una nave.<br />

Il richiamo alla forma <strong>del</strong>la nave ricorda l’idea <strong>del</strong> viaggio di<br />

quanti, come i mil<strong>it</strong>ari caduti a Nassirya, partendo dalla loro<br />

terra d’origine per una missione uman<strong>it</strong>aria in un paese<br />

<strong>Jorio</strong> <strong>Vivarelli</strong> e <strong>gli</strong> <strong>arch<strong>it</strong>etti</strong> <strong>del</strong> <strong>Novecento</strong> - Sale Affrescate Palazzo Comunale di Pistoia<br />

sconvolto dalla guerra, inseguono un ideale di pace e di<br />

solidarietà tra i popoli.<br />

La parte scultorea <strong>del</strong>l’opera è caratterizza da lucenti lame,<br />

sorgenti di luce indiretta, mo<strong>del</strong>late a forma di fiamma<br />

ascendente da realizzarsi in acciaio o t<strong>it</strong>anio. Distaccate<br />

l’una dall’altra consentono una vista dall’esterno all’interno<br />

e viceversa verso i vialetti. Ognuna di queste diciannove<br />

lame-sculture verticali, corrispondenti alle v<strong>it</strong>time <strong>it</strong>aliane di<br />

Nassirya, è personalizzata allo scopo di onorare me<strong>gli</strong>o la<br />

memoria di ciascun caduto.<br />

Altro importante intervento <strong>del</strong>l’arch<strong>it</strong>etto Oreste Ruggiero<br />

è stato l’allestimento <strong>del</strong> percorso espos<strong>it</strong>ivo <strong>del</strong>la mostra<br />

che nel dicembre 2009 la Fondazione <strong>Vivarelli</strong> e il Comune<br />

di Firenze dedicarono alla memoria <strong>del</strong> Maestro, da poco<br />

scomparso, e al suo proficuo rapporto con i Sindaci <strong>del</strong><br />

capoluogo toscano da Giorgio La Pira a Piero Bargellini.<br />

La mostra, dal t<strong>it</strong>olo “<strong>Jorio</strong> <strong>Vivarelli</strong>: la materia <strong>del</strong>la v<strong>it</strong>a”<br />

venne allest<strong>it</strong>a nella prestigiosa Sala d’Arme di Palazzo<br />

Vecchio e, secondo l’idea <strong>del</strong>l’arch<strong>it</strong>etto Ruggiero, si<br />

sviluppò attorno alle due possenti colonne ottagonali <strong>del</strong>la<br />

sala dalle quali si dipartivano, evocando una forma stellare<br />

che terminava ai vertici in un triangolo, tre diversi gruppi di<br />

opere.<br />

Vennero esposte 29 opere grazie alle quali fu possibile<br />

ripercorrere i cinque periodi creativi <strong>del</strong>lo scultore da “R<strong>it</strong>ratto<br />

di Maria” <strong>del</strong> 1936, realizzato a soli 14 anni, fino a “Cavallo<br />

Pegaso d’oro <strong>del</strong>la Regione Toscana” premio a J. Delors<br />

<strong>del</strong> 1995, passando attraverso “Colona Toscana” (1952),<br />

“Crocifissione” (1964); “R<strong>it</strong>ratto di Giovanni Michelucci”<br />

(1965) e “Athanor” (1989).Oltre a questi capolavori la<br />

mostra si arricchì di una serie di 9 meda<strong>gli</strong>e, da “Alluvione<br />

di Firenze” (1967), a “Piero Bargellini Sindaco di Firenze”<br />

(1994). All’arch<strong>it</strong>etto Oreste Ruggiero si deve anche<br />

l’allestimento di questa rassegna presso le Sale Affrescate<br />

<strong>del</strong> Comune di Pistoia.<br />

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