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L’essere umano è una composizione di materie organiche, in massima parte liquidi.<br />
Per vivere assimila cibo, cioè carburante, che poi brucia unendolo con l’ossigeno. Questa reazione è di tipo<br />
esotermico, cioè genera calore; nel contempo avviene un forte rilascio di liquidi, che evaporando dalla superficie<br />
del corpo, genera un raffreddamento che contiene entro temperature ottimali il fisico.<br />
Avviene quindi uno scambio termoigrometrico con l’ambiente circostante.<br />
Per ottimizzare questo scambio il corpo umano si è circondato da una membrana semipermeabile, la pelle,<br />
che permette la fuoriuscita del vapore ma non permette l’ingresso di liquidi.<br />
Per ottenere il miglior funzionamento della macchina “corpo umano”, l’ambiente circostante deve permettere<br />
l’evacuazione e lo smaltimento del vapore acqueo emesso. Se questo non succede, si avvertono quei malesseri<br />
tipici che prova chi si trova occasionalmente nei climi umidi tropicali.<br />
Se si bloccasse completamente l’evacuazione del vapore, l’essere umano morirebbe.<br />
Noi viviamo, di norma circondati da tre pelli.<br />
La prima, il derma, abbiamo appena visto come sia la migliore membrana semipermeabile creata dalla natura.<br />
La seconda pelle ricopre il corpo umano per almeno due terzi della giornata, ed è costituita dagli abiti. Come<br />
la pelle vera, gli abiti devono lasciare permeare il vapore prodotto dal corpo. Tutti avranno provato<br />
l’esperienza di sudare e di soffrire di quel malessere appiccicoso indossando un impermeabile di tela cerata.<br />
Il motivo è semplice: il vapore emesso dal corpo non riesce a passare attraverso l’indumento impermeabile e<br />
si condensa, sotto forma di liquido, sull’esterno della prima pelle.<br />
La terza pelle, che solitamente ci circonda anch’essa per i due terzi della giornata, è l’involucro abitativo.<br />
Come le altre due pelli deve lasciar passare il vapore - ed in questo caso non sarà solo il vapore prodotto dai<br />
corpi contenuti, ma anche quello generato dalle attività domestiche - per non creare condizioni di insalubrità<br />
ed invivibilità dell’ambiente circoscritto.<br />
L’uomo,<br />
nel passaggio dalle caverne - ambienti naturali che spesso non presentavano certo condizioni di salubrità (ma<br />
allora c’era sicuramente un miglior spirito di adattamento, vista l’età media presunta di 20-30 anni) - agli involucri<br />
abitativi artificiali, ha sempre cercato di creare vani “permeabili” con l’ambiente esterno.<br />
Vuoi per esperienza, vuoi per fortuna, determinata dal fatto che fino al secolo scorso non c’erano materiali ottenuti<br />
per sintesi, dobbiamo ammettere che i sistemi costruttivi tradizionali si sono dimostrati efficaci nello<br />
svolgere il compito di terza pelle traspirante.<br />
Dalle case in pelle animale, alle case in legno, alle abitazioni in terra cruda, a quelle in terra cotta, tutte hanno<br />
funzionato egregiamente.<br />
I problemi sono nati con l’avvento dei materiali edili moderni, sia minerali - vedi cemento - che sintetici e organici<br />
- i derivati del petrolio - notoriamente poco traspiranti. Ad accelerare l’aggravamento della situazione è<br />
intervenuto il sempre più elevato costo della manodopera, che ha spinto il settore dell’edilizia alla ricerca<br />
ed alla produzione di materiali e tecniche applicative sempre più rapide.<br />
Si sono così persi i concetti del costruire “salubre” che venivano tramandati, senza subire alterazioni, da millenni,<br />
non per la scarsa capacità nel ricercare innovazioni, ma perché l’esperienza acquisita nei secoli evidenziava<br />
la perfetta armonia tra l’uomo ed il proprio involucro abitativo, enon necessitavano quindi<br />
cambiamenti.<br />
La necessità di velocizzare i tempi di costruzione per contenere i costi ha portato a costruire case con pareti<br />
esterne costituite da blocchi leggeri, cavi e porosi.<br />
La funzione portante, oggi, non è più assolta dal sistema mattone-malta, ma dallo scheletro in cemento armato.<br />
Contemporaneamente<br />
il cemento è entrato in modo massiccio come legante nelle malte per intonaco sostituendosi alla calce, per gli<br />
stessi motivi di economicità applicativa.<br />
Dovete sapere che esiste una precisa legge fisica che richiama l’acqua da un corpo più denso a quello<br />
meno denso, come se fosse attratta da una calamita.<br />
Quindi, se paragoniamo il sistema costruttivo tradizionale a quello moderno, abbiamo che il vapore, nel sistema<br />
tradizionale viene richiamato dal corpo più denso - costituito dal muro di mattoni pieno (massa<br />
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