L'equipaggiamento vegetazionale nella pianificazione urbanistica in ...

totale del territorio di stoccaggio di carbonio), sia sotto il profilo naturalistico (patrimonio di
biodiversità, integrazione della rete ecologica), sia sotto il profilo urbanistico (integrazione del
sistema delle aree naturali con quello delle aree artificializzate). L’IEV è stato concepito
inizialmente come rapporto tra superfici e si esprime pertanto in percentuale, ma, come si vedrà
oltre, può essere considerato anche in rapporto alla popolazione residente come dotazione pro capite
di superficie vegetata, ed essere espresso in Ha/ab.
La base dati da cui attingere le informazioni necessarie al calcolo dell’indicatore è in questo caso la
Base Urbanistica Sovra comunale (2), 1° Ed. 2000 in cui sono considerate le previsioni dei PRG dei
Comuni della Provincia di Piacenza in vigore al 31 Dicembre del 1999; un confronto tra i valori
dell’IEV a questa data e a date successive consentirà in seguito di quantificare la dinamica del
fenomeno. Con riferimento alla legenda completa della Base Urbanistica, nel complesso delle aree
vegetate sono state inserite le seguenti classi di previsione, alcune delle quali sono state considerate
solo parzialmente:
• TB (zone boscate o destinate al rimboschimento);
• TN (zone di valore ambientale e paesistico): in molti casi si tratta di zone non boscate, ma
anche se adibite ad usi agricoli, sono comunque per lo più caratterizzate da vegetazione
mista, siepi, filari, ecc.;
• TR (zone protette, emergenze naturali, parchi, riserve, oasi);
• TM (zone di rispetto alle infrastrutture per la mobilità): da un campione estratto su questa
classe, si è visto che le aree vegetate (non agricole) sono solo circa il 10% del totale previsto;
si è dunque considerato solo il 10% della classe;
• TC (zone di tutela dei corsi d’acqua): nella classe ricadono le siepi e i boschi ripariali di
torrenti e canali; si è considerata una frazione pari al 15% della classe;
• FP (zone pubbliche per parchi e attrezzature sportive urbane e territoriali di interesse
generale): ricadono in questa classe anche i centri sportivi, in larga misura edificati o
artificializzati; si è considerato il 60% della classe;
• GV (zone per spazi pubblici attrezzati a parco, gioco e sport, di interesse locale): anche in
questo caso le aree sono parzialmente artificializzate (campi gioco, campi sportivi, ecc.), ma
in misura inferiore; si è considerato l’80% della classe;
mentre non sono state inserite le classi BV (zone a verde residenziale, private) e HV (zone per
attrezzature a verde) in quanto nella fattispecie inesistenti, nonché la TH (zone di rispetto agli
impianti) perché riferita quasi esclusivamente ai rispetti cimiteriali, nella quasi totalità adibiti ad
attività agricola. L’indicatore assume pertanto la forma seguente:
IEV=(TB+TN+TR+0.1*TM+0.15*TC+0.6*FP+0.8*GV)/Suptot
dove Suptot è la superficie totale dell’unità territoriale di riferimento (Comune, provincia), e gli altri
simboli si riferiscono alle superfici nelle rispettive classi della legenda BUS. L’unità di misura di
superficie è irrilevante, essendo un rapporto; qui sono stati utilizzati gli Ha.
I coefficienti moltiplicativi potranno essere modificati sperimentalmente sulla base di un esame più
approfondito del rapporto tra superficie vegetata e superficie artificializzata in ogni classe; anche
per TN potrebbe essere opportuno in seguito inserire un coefficiente moltiplicativo di riduzione. I
valori di IEV per i Comuni e per la provincia sono riportati nella tabella di fig. 1.
Il valore medio di IEV per tutta la provincia è pari a 0.31 (31% di equipaggiamento vegetazionale
sulla superficie totale), ma i valori dei singoli Comuni oscillano da 0.01 a 0.88. Da fig. 2 si nota un
relativo andamento altimetrico dell’indicatore, il ché è ben comprensibile in base all’aumento
relativo della superficie boscata con l’altitudine, ma rispetto a questo si osservano diversi
comportamenti anomali. Occorre a questo proposito ricordare che l’indicatore si basa sulle
previsioni urbanistiche delle destinazioni d’uso del territorio comunale così come contenute nei
PRG, e non riflettono dunque strettamente lo stato di fatto degli usi reali del suolo, come si può
agevolmente vedere più oltre.
03_20.doc 2