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L'equipaggiamento vegetazionale nella pianificazione urbanistica in ...

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La Carta dell’Assetto Vegetazionale contiene una legenda alquanto complessa su 6 livelli, ma<br />

rispetto al f<strong>in</strong>e della presente analisi può essere sufficiente il primo livello (A1), che può assumere 3<br />

soli valori:<br />

• A1=1 : vegetazione forestale (boschi adulti di latifoglie, boschi adulti di conifere, boschi<br />

misti, soprassuoli non boschivi);<br />

• A1=2 : vegetazione boschiva agricola (arboricoltura da legno, pioppeto);<br />

• A1=3 : vegetazione urbana (parchi e giard<strong>in</strong>i).<br />

La carta tematica è stata <strong>in</strong>tersecata con i perimetri comunali, ottenendo <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e per ogni Comune la<br />

superficie complessiva per ognuna delle 3 classi di vegetazione, come riportate <strong>nella</strong> tabella di fig.<br />

7, sulla base della quale è stato calcolato il nuovo rapporto IEV.<br />

Va <strong>in</strong>nanzitutto osservato che la Carta dell’Assetto Vegetazionale presenta una superficie vegetata<br />

totale superiore di circa 1500 Ha rispetto al totale delle dest<strong>in</strong>azioni d’uso vegetazionali; la<br />

differenza globale non è particolarmente significativa, ma risulta dalla compensazione di differenze<br />

comunali localmente rilevanti, come si vedrà anche dai confronti degli IEV.<br />

Il valore medio dell’IEV sull’<strong>in</strong>tero territorio prov<strong>in</strong>ciale non cambia (0.31), mentre a livello<br />

comunale le differenze positive e negative dai valori precedenti sono numerose e notevoli. Dalla fig.<br />

8 si può osservare che l’IEV calcolato sugli usi reali del suolo ha una più evidente dipendenza<br />

dall’altimetria, e cioè dalla densità di presenza della vegetazione forestale che dom<strong>in</strong>a l’assetto<br />

<strong>vegetazionale</strong> di montagna e coll<strong>in</strong>a. Il valore medio del nuovo IEV <strong>nella</strong> fascia di montagna <strong>in</strong>fatti<br />

è 0.65, <strong>nella</strong> fascia di coll<strong>in</strong>a è 0.17 e <strong>in</strong> quella di pianura è 0.06; all’<strong>in</strong>terno di ogni fascia gli<br />

estremi sono più vic<strong>in</strong>i e le deviazioni standard sono <strong>in</strong>feriori: 0.16, 0.12 e 0.06 <strong>in</strong> montagna,<br />

coll<strong>in</strong>a e pianura rispettivamente. L’utilizzo delle superfici di uso reale del suolo alza naturalmente<br />

l’IEV dei Comuni di montagna prima penalizzati: Coli, Morfasso, Cerignale, Marsaglia, mentre i<br />

valori più bassi della fascia si trovano nei Comuni meno elevati: Bettola, Bobbio, Pecorara. Anche<br />

<strong>nella</strong> fascia di coll<strong>in</strong>a l’<strong>in</strong>dicatore segue l’andamento altimetrico e latitud<strong>in</strong>ale, con i valori più<br />

elevati nei Comuni alle latitud<strong>in</strong>i più meridionali (Travo, Gropparello, Lugagnano, Vernasca) e<br />

viceversa. Nella fascia di pianura spiccano per i valori relativamente più elevati i Comuni di<br />

Sarmato, Piacenza, Villanova, tutti con IEV=0.13.<br />

Come si nota anche dalla tabella, <strong>in</strong> questi 3 Comuni l’equipaggiamento <strong>vegetazionale</strong> è<br />

relativamente elevato soprattutto <strong>in</strong> virtù della vegetazione arborea agricola (pioppeti, frutteti),<br />

mentre il verde urbano risulta, rispetto alla superficie totale del Comune, decisamente scarso.<br />

Le differenze tra i valori dell’<strong>in</strong>dicatore IEV calcolato sull’uso reale del suolo e quelli calcolati sulle<br />

previsioni urbanistiche sono riportate <strong>nella</strong> tabella di fig. 7 ed evidenziati <strong>nella</strong> carta tematica di fig.<br />

9.<br />

Le più rilevanti differenze negative riguardano i comuni di Morfasso, Coli, Cerignale e Marsaglia,<br />

nei cui PRG tutta o gran parte della superficie boscata è stata classificata come area agricola<br />

normale. Per contro risaltano le differenze positive di Piozzano, Castel S. Giovanni e Calendasco <strong>in</strong><br />

cui compaiono significative superfici dest<strong>in</strong>ate a zone di valore ambientale e paesaggistico, anche <strong>in</strong><br />

corrispondenza ad usi reali agricoli.<br />

03_20.doc 8

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