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politiCa Ecco la nascita del Terzo Polo E la Sicilia è ancora laboratorio Rutelli, Fini, Casini e Lombardo preparano il dopo Berlusconi. Ma su quale forza, al di la dei sondaggi, possono contare? E il ruolo del Pd diventa determinante. Nella nostra regione questa alleanza e’ già collaudata Igiochi sembrano ormai fatti e il Terzo Polo è diventato una realtà politica in Italia e in Sicilia. Nell’isola, ovviamente, data la presenza (e la forza) del Movimento <strong>per</strong> le Autonomie di Raffaele Lombardo il suo ruolo diventa centrale anche <strong>per</strong>ché è lo schieramento di maggioranza al governo della Regione. E mentre nel resto d’Italia gli accordi con il Partito Democratico sono tutti a<strong>per</strong>ti e in discussione, dalle nostre parti l’alleanza sembra essere ormai un dato di fatto. I sondaggi nazionali, infatti, parlano sempre di Centrosinistra (Pd, Idv, Sinistra e Libertà, comunisti, verdi, radicali e socialisti), di Terzo Polo (Udc, Fli, Mpa e Api) e di centrodestra (Pdl, La Destra e Lega). Una differenza secca che senza accordi potrebbe portare ad un’ingovernabilità del Senato a causa dell’attuale legge elettorale. L’ultimo sondaggio, datato il 23 luglio, a cura di IPR Marketing da il Terzo Polo al 12%, il centrodestra al 39% e il centrosinistra al 43% (con i comunisti al 44,5%). Mentre se le coalizione fossero nette il centrodestra avrebbe il 46% mentre Terzo Polo e centrosinistra il 49%, risolven- Raffaele Lombardo, Presidente della Regione do in quest’ultimo caso ogni problema al Senato. Un sondaggio del 25 luglio, fatto da Ispo, da lo stesso 12% ma specifica che il 48% e <strong>per</strong> un’alleanza e il 46% <strong>per</strong> andare da solo. Il dibattito è a<strong>per</strong>to anche <strong>per</strong>ché la crisi del centrodestra, a meno di clamorosi colpi di scena, appare irreversibile. In Sicilia, poi, visto che alla fine di luglio il Mpa veniva accreditato di un buon 13% (mentre al livello nazionale è appena intorno all’1), significa che il Terzo Polo viaggia sul 25%. Un risultato importantissimo che da un lato conferma le forze presenti all’Ars (a differenza di quanto si è prodotto nei parlamenti nazionali) e dall’altro il ruolo chiave dell’isola nel quadro politico nazionale. Berlusconi ha infatti in gran parte costruito le sue fortune politiche con il voto dei siciliani (il famoso 61 a 0 del 2001 e il grande consenso sempre raccolto a Catania, città dove lui in assoluto e in <strong>per</strong>centuale ha sempre avuto più voti). Probabilmente adesso dovrà, lui o chi <strong>per</strong> lui, elaborare una strategia diversa. Anche <strong>per</strong>ché la situazione nell’isola è assolutamente mutata. «Qualcuno si chiede se il Terzo polo potrà avere ruolo importante, se ci sono le condizioni <strong>per</strong>ché questo avvenga. Noi la risposta già ce l'abbiamo... il Terzo Polo governa una regione che, con tutto il rispetto non è il Trentino o la Val D'Aosta, ma è una grande regione italiana, la Sicilia con i suoi cinque milioni di abitanti, con un gruppo di 30 parlamentari che è il più grande del consiglio regionale». Lombardo ha sottolineato anche l'es<strong>per</strong>ienza politica della Regione, che governa con una coalizione che va da Fli al Pd. Lo ha detto alla convention del Terzo Polo che si è tenuta qualche giorno fa a Roma e che ha visto la partecipazione anche degli altri leader da Casini a Fini a Rutelli. E proprio il leader dell’Alleanza <strong>per</strong> l’Italia ha affermato: «E' nato il Terzo Polo e non torneremo indietro. Siamo un'alternativa credibile <strong>per</strong> il Paese. Serve sobrietà nel mondo della politica. Dopo il governo Berlusconi dobbiamo dar vita ad un governo del presidente, un esecutivo politico affidato ad un'alta <strong>per</strong>sonalità e con una vasta maggioranza parlamentare». E dunque tutto pronto e, come ha detto un importante esponente siciliano dell’Api: «La nave è in porto: si sta equipaggiando <strong>per</strong> compiere un lungo, lunghissimo viaggio». Gio.Io. 21