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Paganini Divo e Comunicatore - Violin Intonation

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Il terzo suono, vera bussola dell’orecchio, permette di verificare l’esatto<br />

rapporto numerico fra i suoni. Viene posta così una base sicura per la<br />

formazione degli intervalli 26. <strong>Paganini</strong>, universalmente lodato per la costante<br />

ed impeccabile purezza d’intonazione 27, seguiva i principi di Tartini;<br />

scale e melodie unite alla tonica (spesso come corda vuota di bordone)<br />

abbondano nella sua opera. A titolo d’esempio, ricordiamo l’inizio del ventesimo<br />

capriccio. Nelle Variazioni sul Barucabà M.S. 71 tale tecnica viene<br />

applicata con chiaro intento didattico (var. 16, 25, 31, 37, 43). Interessantissime<br />

sono le testimonianze di Karl Guhr e di Niccolò De Giovanni sull’uso<br />

estemporaneo che ne faceva il grande violinista. Riportiamo qui un passaggio<br />

tratto dal Metodo di De Giovanni, con l’illustrazione corrispondente 28:<br />

In detta circostanza il <strong>Paganini</strong> suonò delle Variazioni nel di cui Adagio essendovi<br />

una fermata in La, si fece una Scala ascendendo e discendendo, tenendo sempre<br />

una nota; l’effetto è mirabile, per la prestezza che devesi fare, ma nessuno capì il<br />

modo che va fatta. Eccola:<br />

Tale stringa di note unite alla tonica ci offre una singolare esemplificazione<br />

del principio di unità e varietà caro a <strong>Paganini</strong>. L’effetto mirabile di<br />

questo Glasperlenspiel paganiniano era dovuto alla polifonia di note successive,<br />

in perfetto rapporto sintonico tra di loro. La testimonianza di De Giovanni è<br />

preziosa poiché permette di intuire la perfezione esecutiva dell’illustre artista.<br />

26 Anche quando, per ragioni di intesa con altri strumenti, si deve ricorrere al temperamento,<br />

è necessario partire dagli intervalli sintonici, altrimenti si incorre in errori di calcolo.<br />

Temperare un intervallo significa modificarne le proporzioni d’origine ed è quindi<br />

importante poterle individuare.<br />

27 Cfr. le testimonianze di Spohr e di Petrini-Zamboni riportate nella bibliografia.<br />

28 Gc, NICCOLÒ DE GIOVANNI, Metodo teorico-pratico per ben fare sul violino gli armonici semplici,<br />

trillati e doppij, Genova, c.1830, p. 9.<br />

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