Leggi l'intero giornale in formato .pdf - La voce Misena
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ARTICOLI SACRI<br />
a SenIgALLIA<br />
via Andrea Costa 31<br />
tel 071.60597<br />
Editoriale<br />
Sobrietà<br />
n. 8<br />
Settimanale della Diocesi di Senigallia - giovedì 28 febbraio 2008 - € 1<br />
ARTICOLI SACRI<br />
a SenIgALLIA<br />
via Andrea Costa 31<br />
tel 071.60597<br />
Poste Italiane spa - Spedizione <strong>in</strong> abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. <strong>in</strong> L 27/02/2004 n°46) art. 1, comma 1, DCB Ancona - Taxe Perçue - Tassa riscossa ufficio PT di Senigallia -<br />
Siamo condannati a scegliere,<br />
scriveva Sartre, siamo<br />
condannati alla libertà.<br />
Segno della nostra immensa<br />
dignità, la libertà è un bene<br />
difficile da gestire. E così<br />
siamo tentati di delegare<br />
ad altri le nostre scelte, le<br />
nostre op<strong>in</strong>ioni, oppure<br />
a lasciarci scegliere dalla<br />
vita, riducendola al lavoro<br />
che facciamo, al denaro che<br />
guadagniamo, alle cose che<br />
acquistiamo.<br />
Occorre prendere consapevolezza<br />
del nostro limite,<br />
della nostra pochezza, non<br />
per farci piombare <strong>in</strong> un<br />
senso di depressione cronica,<br />
ma perché può diventare<br />
l’occasione per guardare<br />
oltre, per misurare la nostra<br />
vita con criteri che oltrepassano<br />
la logica comune.<br />
<strong>La</strong> sobrietà appare una<br />
realtà del passato che non ci<br />
riguarda più; era lo stile di<br />
vita dei nostri nonni e forse<br />
dei nostri stessi genitori perché<br />
vivevano <strong>in</strong> un contesto<br />
tale di povertà materiale<br />
che necessitava l’uso contenuto<br />
e attento dei beni che<br />
si avevano e che si producevano.<br />
Ci si accontentava<br />
di quello che si possedeva e<br />
si scopriva la bellezza e la<br />
gioia della vita, generando<br />
personalità fatte di attenzione,<br />
discrezione, rispetto.<br />
<strong>La</strong> sobrietà è il nuovo stile di<br />
vita, più parsimonioso, più<br />
pulito, è un modo di essere<br />
più che di avere. È uno stile<br />
di vita che sa dist<strong>in</strong>guere<br />
tra i bisogni reali e quelli<br />
imposti, la capacità di dare<br />
alle esigenze del corpo il<br />
giusto peso senza dimenticare<br />
quelle spirituali, affettive,<br />
<strong>in</strong>tellettuali, sociali.<br />
Naturalmente dobbiamo rivedere<br />
i nostri consumi privati,<br />
r<strong>in</strong>unciare al superfluo,<br />
ma anche ragionare su tutto<br />
ciò che compone la nostra<br />
quotidianità. Può sembrare<br />
uno sforzo straord<strong>in</strong>ario, è<br />
molto difficile cambiare gli<br />
stili di vita e le abitud<strong>in</strong>i.<br />
Ma è necessario più che<br />
mai per il nostro futuro. E<br />
scoprire il proprio stile di<br />
vita sobrio diventerà un<br />
autentico vivere umano.<br />
Gesualdo Purziani<br />
sem<strong>in</strong>ario Cisl<br />
“Anziani: la non autosufficienza<br />
a domicilio, quali servizi<br />
sul territorio?”<br />
Giornata di studio promossa dalla Federazione<br />
pensionati Cisl e dalla Cisl di Senigallia<br />
Sabato 1° marzo<br />
Sem<strong>in</strong>ario Vescovile di Senigallia<br />
- ore 10.00 -<br />
Alla tavola rotonda parteciperanno<br />
dirigenti s<strong>in</strong>dacali Cisl, della Coord<strong>in</strong>atrice<br />
dell’Ambito Sociale Marisa Sabat<strong>in</strong>i,<br />
del Direttore di Zona Maurizio<br />
Bevilaqua e del S<strong>in</strong>daco di Senigallia<br />
Luana Angeloni.<br />
Rivoluzione figli<br />
In Italia è <strong>in</strong> corso una grande rivoluzione sociale ed antropologica. Il Nord sta diventando più fecondo: aumenta il numero di<br />
donne che fanno figli, e il numero di figli. Al Sud, <strong>in</strong>vece, succede il contrario. Un raffronto tra gli <strong>in</strong>dici di fecondità’ (il numero<br />
di bamb<strong>in</strong>i stimati per 1000 donne <strong>in</strong> età feconda ogni anno) del 2003 e del 2006 lo dimostra chiaramente. E’ aumentato- come<br />
spiega il rapporto ‘Osservasalute 2007’ dell’Osservatorio sulla salute delle Regioni- di 2,3 punti <strong>in</strong> Emilia Romagna, di 2,2 <strong>in</strong> Toscana,<br />
di 2,1 nel <strong>La</strong>zio, di 1,9 <strong>in</strong> Lombardia. Cresce <strong>in</strong> Friuli Venezia Giulia (+1,7), <strong>in</strong> Liguria (+1,5), Veneto (+1,3), Piemonte (+1,2), Valle<br />
D’Aosta (+0,8) e Marche (1). Perde quota <strong>in</strong>vece <strong>in</strong> Abruzzo (-1,6)Molise (-1,2), <strong>in</strong> Campania (-1,1), <strong>in</strong> Basilicata (-1,4). In Puglia (-1) e<br />
<strong>in</strong> Calabria (-0,7). L’<strong>in</strong>dice e’ stabile <strong>in</strong> Sicilia, e mostra una leggera crescita <strong>in</strong> Sardegna (+0,5). “Tradizionalmente piu’ alto al Sud, ha<br />
subìto un’<strong>in</strong>versione di tendenza. Probabilmente - spiega Walter Ricciardi, direttore dell’Istituto di Igiene all’Università Cattolica del<br />
Sacro cuore e direttore dell’Osservatorio - per un maggiore supporto alla maternita’”. Questo il trend. Ma anche i valori assoluti lo<br />
confermano. Se il valore medio italiano è di 39,5, <strong>in</strong> Valle d’Aosta è a quota 40,3, <strong>in</strong> Lombardia a 40,8, <strong>in</strong> Trent<strong>in</strong>o Alto Adige 45,4,<br />
<strong>in</strong> Veneto 40,7, <strong>in</strong> Emilia 39,6. In Piemonte l’<strong>in</strong>dice e’ pari a 37,8, <strong>in</strong> Friuli Venezia Giulia a 37,7, <strong>in</strong> Liguria 35,2, <strong>in</strong> Toscana a 37,7, <strong>in</strong><br />
Umbria 37,6, Marche 38,2, <strong>La</strong>zio 38,5. I valori maggiori al Sud riguardano la Campania (43,3) e la Sicilia (41). Tra i fattori di questo<br />
cambiamento, il rapporto segnala senza dubbio “la variazione della fecondità delle donne italiane”, al netto delle immigrate. In<br />
Emilia Romagna è cresciuta addirittura di 4,4 punti. In Toscana e <strong>La</strong>zio la crescita è stata superiore a 2 punti. “Mentre - sottol<strong>in</strong>ea<br />
il rapporto - le variazioni <strong>in</strong>tervenute sono state negative <strong>in</strong> quasi tutte le Regioni a più elevata fecondità”. Poi ci sono le donne<br />
straniere: “<strong>La</strong> variazione è quasi ovunque negativa, seppur debolmente, <strong>in</strong> plausibile conseguenza delle recenti regolarizzazioni<br />
anagrafiche delle immigrate da paesi dell’Est europeo, più anziane e meno feconde delle donne arrivate dal Sud del mondo”.<br />
le Banche del Tempo crescono sempre più<br />
Roberta cerca qualcuno che le dia lezioni di<br />
portoghese. Marta si offre di riparare i jeans.<br />
Gli annunci degli scambi corrono sui <strong>in</strong>ternet<br />
e nelle newsletter delle s<strong>in</strong>gole banche<br />
del tempo. In Italia sono nate circa 10 anni<br />
fa: chi sa fare una cosa offre il suo tempo e<br />
<strong>in</strong> cambio riceve un aiuto se ne ha bisogno.<br />
<strong>La</strong> segreteria di ogni banca del tempo tiene<br />
la contabilità dei conti correnti di ciascun<br />
socio, ma <strong>in</strong>vece dei soldi ci sono ore di<br />
prestazione da dare o da ricevere. Nessuno<br />
sa quante siano. “Noi siamo <strong>in</strong> contatto con<br />
320 banche, sparse un po’ <strong>in</strong> tutta Italia - afferma<br />
Luigi Tomasso, giornalista <strong>in</strong> pensione<br />
che cura la newsletter del coord<strong>in</strong>amento<br />
delle banche del tempo milanesi”.Nel<br />
giugno del 2007 è nata anche l”Associazione<br />
nazionale delle banche del tempo, che ha<br />
organizzato, per giovedì 28 e venerdì 29 febbraio,<br />
a Roma il primo convegno nazionale<br />
dal titolo “Tempo da tessere”.<br />
sommario<br />
senigallia<br />
Leonardo Becchetti, docente di Economia politica,<br />
ha raccontato a Senigallia l’economia giusta<br />
a cura di <strong>La</strong>ura Mandol<strong>in</strong>i<br />
spoRt<br />
F<strong>in</strong>almente la Vigor Senigallia si porta a casa una<br />
vittoria battendo la Civitanovese<br />
di Giancarlo Mazzotti<br />
5<br />
14
2<br />
28 febbraio 2008<br />
attualità<br />
dibattiti L’associazione dei medici cattolici preoccupata per l’uso strumentale del loro Ord<strong>in</strong>e<br />
Quando il medico fa politica<br />
Presidente di Fnomceo (<strong>La</strong> federazione nazio-<br />
I l<br />
nale degli ord<strong>in</strong>i dei medici chirurghi e degli<br />
odontoiatri), Amedeo Bianco, <strong>in</strong>sieme al cosiddetto<br />
“gruppo ristretto”, di cui membro <strong>in</strong>fluente<br />
è il dr. Panti, Presidente dell’Ord<strong>in</strong>e di Firenze, ha<br />
ancora una volta dato prova di come <strong>in</strong>terpreta il<br />
ruolo di rappresentante della professione<br />
medica.<br />
Il documento trasmesso alla stampa<br />
al term<strong>in</strong>e della assemblea dei Presidenti<br />
di Ord<strong>in</strong>e riuniti a Roma, che<br />
ha trovato ampia e “calorosa” eco su<br />
tutti i giorrnali italiani, <strong>in</strong> difesa della<br />
194, dell’utilizzo della RU 486, a favore<br />
della prescrizione del Norlevo e della<br />
diagnosi preimpianto, non è mai stato<br />
sottoposto alla discussione dei Presidenti<br />
degli Ord<strong>in</strong>i, ma solo fatto circolare<br />
come “bozza” di lavoro di una<br />
commissione <strong>in</strong> marg<strong>in</strong>e ad una riunione<br />
che aveva a tema tutt’altro.<br />
Non ci sorprende questo ennesimo<br />
tentativo, condotto contro ogni regola<br />
di democrazia, contro il contenuto<br />
stesso del Codice Deontologico della<br />
professione, di trasformare i desideri<br />
di Bianco, Panti ed altri amici, nel<br />
giovani I dati dell’Inps<br />
Noi e il<br />
sommerso<br />
pensiero dei Medici italiani. Già analoga operazione<br />
era stata costruita <strong>in</strong> merito alla questione<br />
del testamento biologico. E’ evidente che questo<br />
esecutivo è delegittimato e non rappresenta più<br />
autorevolmente i Medici italiani.<br />
Ricordiamo per tutti i fatti: i Presidenti degli Ord<strong>in</strong>i<br />
riunitisi a Roma hanno<br />
approvato e discusso<br />
un documento <strong>in</strong> cui erano<br />
contenute richieste al<br />
mondo politico, sull’organizzazione<br />
della sanità,<strong>in</strong><br />
vista delle prossime elezioni.<br />
Bianco, Panti e gli<br />
altri amici, avevano fatto<br />
distribuire a tutti i Presidenti<br />
le relazioni dei lavori<br />
di varie Commissioni<br />
della Fnomceo, fra cui<br />
quella di Bioetica. Le relazioni<br />
di tali Commissioni<br />
non sono state discusse<br />
né vi era accenno nel documento<br />
f<strong>in</strong>ale, approvato<br />
per acclamazione, di<br />
alcun contenuto relativo<br />
a tematiche di rilevanza<br />
C ’è un cono d’ombra proiettato sul mercato di lavoro<br />
italiano e sulla nostra economia. Lo descrive chiaramente<br />
la s<strong>in</strong>tesi delle attività ispettive dell’Inps nel 2007. Si<br />
del<strong>in</strong>ea, <strong>in</strong>fatti, una situazione <strong>in</strong>quietante rispetto al lavoro<br />
nero ed irregolare: <strong>in</strong>fatti su 177.642 aziende, controllate<br />
dagli ispettori, 93.503 non sono state trovate a posto. I<br />
controlli hanno portato alla luce oltre 145mila lavoratori<br />
con contratti non regolari e quasi 50mila totalmente <strong>in</strong><br />
nero. Praticamente l’Istituto nazionale di previdenza sociale<br />
sostiene che 6 aziende su 10 nel nostro Paese evadono<br />
contributi o hanno contratti immag<strong>in</strong>ari.<br />
Le ispezioni evidenziano uno dei più gravi mali italiani:<br />
quello del lavoro sommerso, che da un lato vizia le condizioni<br />
di un’economia concorrenziale, poiché le imprese<br />
che lo praticano giocano all’<strong>in</strong>terno di un sistema competitivo<br />
<strong>in</strong> modo scorretto e sleale <strong>in</strong> confronto alle altre, riducendo<br />
i costi di produzione con lo sfruttamento di una<br />
manodopera a basso costo. Dall’altro lato il sommerso colpisce<br />
soprattutto i lavoratori che lo accettano, subendone<br />
poi le conseguenze. Le dimensioni del fenomeno sono veramente<br />
impressionanti. Le vie di applicazione del lavoro<br />
sommerso sono <strong>in</strong>f<strong>in</strong>ite: si approfitta di <strong>in</strong>esperienza o di<br />
contesti con poche offerte, si sfrutta l’accondiscendenza<br />
verso fuori busta, si <strong>in</strong>ventano formule contrattuali altisonanti<br />
e fittizie, si nascondono orari e si mascherano vere<br />
mansioni. Sono tante le possibilità. Si f<strong>in</strong>isce per costruire<br />
una specie di sistema parallelo dove difficilmente si pos-<br />
mondo L’Ue dopo la dichiarazione di <strong>in</strong>dipendenza del Kosovo<br />
I Balcani <strong>in</strong> fermento<br />
D oveva<br />
di Andrea Casavecchia<br />
accadere e così è stato. L’irrigidimento<br />
politico-diplomatico della<br />
Serbia dopo la dichiarazione unilaterale<br />
di <strong>in</strong>dipendenza del Kosovo e, più ancora,<br />
le violenze registrate a Belgrado nei giorni<br />
scorsi contro le ambasciate “ospiti”, ha<br />
portato l’Unione europea a m<strong>in</strong>acciare la<br />
sospensione dei negoziati per l’accordo Asa<br />
di associazione e stabilizzazione, preludio<br />
per un futuro <strong>in</strong>gresso della Serbia nella<br />
“casa comune”. Si tratta di una situazione<br />
temporanea, che potrebbe essere sbloccata<br />
s<strong>in</strong> dai prossimi giorni. Ma l’annuncio portato<br />
da Javier Solana, Alto rappresentante<br />
Ue per la politica estera, non lascia ombre<br />
di dubbio. I Ventisette, a torto o a ragione,<br />
danno credito alla strada <strong>in</strong>trapresa da Prist<strong>in</strong>a.<br />
<strong>La</strong> maggioranza degli Stati membri ne<br />
riconoscerà l’<strong>in</strong>dipendenza (anche l’Italia si<br />
è mossa su questa strada, aperta dalla Francia<br />
e, oltreoceano, dagli Stati Uniti), benché<br />
questa vada a scapito della sovranità e dell’unità<br />
territoriale della Serbia, ridia spazio<br />
ai fulm<strong>in</strong>i dell’alleato russo e ulteriore fiato<br />
alle pretese secessioniste di varie regioni <strong>in</strong><br />
Spagna, Romania, Cipro, Grecia…<br />
<strong>La</strong> maggioranza albanese-kosovara che vive<br />
nella piccola, povera e <strong>in</strong>stabile regione<br />
balcanica, merita, secondo l’Ue, la piena libertà<br />
di autogovernarsi. Per questo motivo<br />
è stato dato il via libera alla missione Eulex,<br />
composta da duemila funzionari, magistrati,<br />
poliziotti, al f<strong>in</strong>e di “guidare una transizione<br />
pacifica”, nel rispetto dei diritti delle<br />
m<strong>in</strong>oranze <strong>in</strong>terne e dei paesi vic<strong>in</strong>i, Serbia<br />
compresa. L’Ue <strong>in</strong>via personale civile che si<br />
affianca a quello militare della Nato e non<br />
<strong>in</strong>tende le ragioni di Belgrado. Che non sono<br />
esclusivamente politiche. “In Kosovo risiede<br />
il cuore dell’identità storica e culturale della<br />
nostra nazione”, ha spiegato il m<strong>in</strong>istro degli<br />
esteri Vuk Jeremic la scorsa settimana<br />
<strong>in</strong>contrando a Strasburgo la commissione<br />
esteri dell’Europarlamento e il Comi tato<br />
dei m<strong>in</strong>istri del Consiglio d’Europa.<br />
Lo stesso capo della diplomazia aveva condannato<br />
i primi scontri registratisi ai conf<strong>in</strong>i<br />
con il Kosovo che hanno preceduto quelli<br />
nella capitale, ribadendo che il suo governo<br />
“è contrario a ogni forma di violenza”. Usando<br />
però toni velatamente m<strong>in</strong>acciosi d<strong>in</strong>anzi<br />
alle pressioni <strong>in</strong>ternazionali: “Non accetteremo<br />
mai di perdere una parte del nostro<br />
paese”; “il diritto <strong>in</strong>ternazionale è dalla nostra<br />
parte”. Poi la disponibilità a trattare con<br />
le “autorità temporanee e illegittime” dei<br />
“serbi del Kosovo”. Nel f<strong>in</strong>e settimana sono<br />
poi giunti i fatti di Belgrado e la “risoluta<br />
condanna” da parte della presidenza di turno<br />
del Consiglio Ue per gli attacchi alle ambasciate<br />
estere. L’Europa chiede alla Serbia<br />
“di condannare chiaramente e senza equivoci<br />
il ricorso alla violenza” e di agire per il<br />
rispetto della legalità. Intanto <strong>in</strong> Bosnia-Erzegov<strong>in</strong>a<br />
si alza la <strong>voce</strong> degli ambasciatori<br />
dei paesi Ue a contrastare l’ipotesi di referendum<br />
per l’<strong>in</strong>dipendenza e la creazione di<br />
uno Stato serbo-bosniaco emersa <strong>in</strong> questi<br />
stessi giorni, che andrebbe a m<strong>in</strong>are le basi<br />
della fragile Pace di Dayton. Un altro segnale<br />
che i Balcani, parte <strong>in</strong>tegrante della storia<br />
e dell’identità europea, sono tornati <strong>in</strong> ebollizione<br />
e per i quali il dialogo e la cooperazione<br />
rimangono l’unica strada per evitare<br />
il peggio.<br />
Gianni Borsa<br />
bioetica. In seguito una delle bozze di relazione<br />
della Commissione di Bioetica è stata “passata”<br />
alla stampa. E’ gravissimo scambiare il proprio<br />
ruolo istituzionale di rappresentanza di una categoria<br />
professionale, <strong>in</strong> un pulpito elettorale,<br />
soprattutto quando si tenta di farlo sottraendosi,<br />
con espedienti di vecchia scuola, al confronto<br />
serio ed approfondito, culturale e scientifico con<br />
coloro che si pretende di rappresentare.<br />
Ma come già successo a Ud<strong>in</strong>e per il Testamento<br />
biologico, anche questa volta il Presidente Bianco<br />
dovrà riconoscere che la maggioranza dei medici<br />
italiani non la pensa come lui, e soprattutto che<br />
non condivide l’uso politico degli Ord<strong>in</strong>i.<br />
Invitiamo pertanto il Presidente Fnomceo, non<br />
nuovo a rilasciare dichiarazioni personali spacciandosi<br />
come <strong>in</strong>terprete del pensiero dei medici<br />
italiani, a desistere da questa prassi quantomeno<br />
antidemocratica.<br />
Invitiamo il presidente A. Bianco a riflettere sul<br />
valore della professione esercitata con coscienza e<br />
libertà fuori da ogni <strong>in</strong>teresse politico e all’<strong>in</strong>terno<br />
di un rapporto di cura che ha il suo unico scopo<br />
nel bene della persona e nel rispetto della vita, dal<br />
concepimento s<strong>in</strong>o alla sua f<strong>in</strong>e naturale, come il<br />
nostro Codice tuttora sancisce.<br />
Dr. Giuseppe Olivetti<br />
sono recuperare i tratti m<strong>in</strong>imi per r<strong>in</strong>tracciare un lavoro<br />
dignitoso. Si entra, <strong>in</strong>fatti, <strong>in</strong> un regime dove i diritti non<br />
sono esigibili, ma diventano favori e privilegi da conquistare,<br />
dove i doveri non sono più chiari perché formalmente<br />
codificati, ma si trasformano <strong>in</strong> “servizi” e concessioni.<br />
Un lavoro dignitoso esiste, <strong>in</strong>vece, quando al suo fondamento<br />
è evidente il rispetto della person a che lavora:<br />
proprio a partire dalle relazioni <strong>in</strong>dustriali <strong>in</strong>terne ad una<br />
s<strong>in</strong>gola azienda f<strong>in</strong>o ad arrivare alle condizioni con le quali<br />
si fabbrica un prodotto e del rapporto con i suoi consumatori.<br />
Se si vuole far uscire l’Italia dall’ “empasse” economica<br />
oltre a cont<strong>in</strong>uare a parlare di <strong>in</strong>vestimenti <strong>in</strong> ricerca e<br />
sviluppo occorre gettare una luce sull’economia <strong>in</strong> ombra<br />
dell’immenso sottobosco italiano del sommerso. Bisogna,<br />
però, essere consapevoli che lo stesso groviglio di leggi italiane<br />
contribuisce a rendere più complessa la situazione e<br />
f<strong>in</strong>isce per favorire i più forti.<br />
Per questo è necessaria la trasparenza di poche regole, ma<br />
chiare per tutti, che valgano per le imprese quanto per i<br />
loro dipendenti. Scard<strong>in</strong>are il lavoro sommerso è un compito<br />
che co<strong>in</strong>volge tutti e richiede un cambiamento di<br />
mentalità nella consapevolezza che, quando non si opera<br />
più per un <strong>in</strong>teresse generale, ma per l’equilibrio di guadagni<br />
particolari è assai difficile pensare che si possa operare<br />
per il bene comune. Anzi il lavoro diventa ostacolo alla costruzione<br />
della società, alla crescita dei suoi legami e alla<br />
maturazione del capitale sociale.<br />
chiesa Mons. Sudar, vescovo ausialiare di Sarajevo<br />
Agire con prudenza<br />
Qui le cose gravi - come<br />
la dichiarazione di <strong>in</strong>dipendenza<br />
del Kosovo - si<br />
riflettono su tutte le realtà,<br />
compresa quella ecumenica<br />
o quella <strong>in</strong>terreligiosa”.<br />
E’ il commento di mons.<br />
Pero Sudar, vescovo ausiliare<br />
di Sarajevo, alla difficile<br />
e complessa realtà dei<br />
Balcani, e <strong>in</strong> particolare<br />
della Bosnia Erzegov<strong>in</strong>a,<br />
all’<strong>in</strong>domani dell’<strong>in</strong>dipendenza<br />
del Kosovo e dei disord<strong>in</strong>i<br />
che ne sono seguiti.<br />
“Le Chiese e le comunità<br />
religiose – fa notare il presule<br />
ai microfoni di Radio<br />
Vaticana - hanno f<strong>in</strong>ora dimostrato<br />
una grande prudenza:<br />
non ho letto, <strong>in</strong>fatti,<br />
alcuna dichiarazione che<br />
appoggi o che neghi l’<strong>in</strong>dipendenza”.<br />
A proposito<br />
dell’assetto dei Balcani, Sudar<br />
osserva: “Nonostante<br />
l’<strong>in</strong>dipendenza sia stata<br />
già da tempo annunciata<br />
e qu<strong>in</strong>di aspettata, si teme<br />
per le conseguenze. Questo<br />
viene sentito sia dalla<br />
Chiesa, sia dai popoli della<br />
Bosnia Erzegov<strong>in</strong>a, poiché<br />
potrebbe aggravare una<br />
ormai già da tempo difficile<br />
situazione politica”. In<br />
particolare il riferimento è<br />
alla Repubblica Srpska di<br />
Bosnia, il cui parlamento<br />
ha votato una Risoluzione<br />
che esprime il diritto a<br />
proclamare l’<strong>in</strong>dipendenza:<br />
“Per quanto risulta a noi<br />
– dichiara il vescovo - è stata<br />
fatta una dichiarazione<br />
<strong>in</strong> cui prima di tutto si dice<br />
che non accettano e non<br />
accetteranno mai l’<strong>in</strong>dipendenza<br />
del Kosovo, poiché<br />
questa <strong>in</strong>dipendenza<br />
nega i diritti fondamentali<br />
del popolo serbo, di cui si<br />
sentono parte”.<br />
Asteriski<br />
* Il Papa, l’educazione<br />
e la vita. Sabato<br />
23 febbraio, nell’<strong>in</strong>contro<br />
con oltre 20.000<br />
persone tra ragazzi, <strong>in</strong>segnanti,<br />
genitori, sacerdoti,<br />
il Papa ha ricordato<br />
che: “Educare non è mai<br />
stato facile e oggi sembra<br />
diventare più difficile”, di<br />
fronte alle <strong>in</strong>certezze, ai<br />
dubbi della cultura contemporanea<br />
e alle “troppe<br />
immag<strong>in</strong>i distorte”<br />
veicolate dai mass media.<br />
L’<strong>in</strong>vito fa seguito alla lettera<br />
<strong>in</strong>viata alla diocesi di<br />
Roma sulla “grande emergenza<br />
educativa”, redatta<br />
e pubblicata lo scorso 23<br />
gennaio. Ai medici, nel<br />
convegno <strong>in</strong>ternazionale<br />
della Pontificia Accademia<br />
per la Vita, dichiara:<br />
“<strong>La</strong> vita va salvaguardata<br />
<strong>in</strong> ogni momento del suo<br />
sviluppo”.<br />
* Le abbuffate politiche.<br />
“Famiglia cristiana”<br />
– che sta pubblicando <strong>in</strong><br />
Dvd“Le Storie della Bibbia”<br />
per la Bibbia <strong>in</strong> famiglia<br />
– una realizzazione<br />
splendida – attacca il<br />
Pd per l’ “<strong>in</strong>ciucio” con i<br />
pannelliani famosi per la<br />
lotta pro aborto. Veltroni<br />
risponde: “Basta con gli<br />
steccati”. Potrebbe avere<br />
ragione, ma sulla difesa<br />
della vita non ci sono<br />
steccati. Scrive Bobbio –<br />
un laico onesto - : “Quale<br />
sorpresa ci può essere<br />
sul fatto che un laico<br />
consideri come valido <strong>in</strong><br />
senso assoluto, come un<br />
imperativo categorico, il<br />
“non uccidere”? E mi stupisco<br />
a mia volta che i<br />
laici lasc<strong>in</strong>o ai credenti il<br />
privilegio e l’onore di affermare<br />
che non si deve<br />
uccidere”.<br />
* Marche e … alberi. Oltre<br />
500 milioni di alberi<br />
nelle Marche: 300 per<br />
ogni marchigiano che<br />
ha anche a disposizione<br />
quasi 2.000 metri quadrati<br />
di bosco. Sono i dati<br />
del censimento compiuto,<br />
con un paziente lavoro<br />
durato tre anni dagli<br />
agenti della Forestale. Rispettiamo<br />
la natura. Rispettiamo<br />
gli alberi. Così<br />
rispettiamo noi stessi.<br />
* Lezioni ecologiche <strong>in</strong><br />
parrocchia. L’emergenza<br />
rifiuti viene affrontata<br />
dal basso, dalle parrocchie.<br />
A Napoli, 21 parroci<br />
della diocesi su 288<br />
hanno messo sul sagrato<br />
i bidonc<strong>in</strong>i per la raccolta<br />
differenziata. In una<br />
chiesa di Pozzuoli, il parroco<br />
dopo l’omelia spiega<br />
ai fedeli, con le diapositive,<br />
cos’è la raccolta differenziata.<br />
* Auguri a Quagliar<strong>in</strong>i.<br />
L’ex primario chirurgo<br />
dell’ospedale di Senigallia<br />
è stato eletto, <strong>in</strong><br />
modo quasi plebiscitario,<br />
nuovo Presidente dell’Aos<br />
(= Associazione oncologica<br />
senigalliese).<br />
Lo affiancano i dottori:<br />
Ettore Tito Menichetti,<br />
Massimo Marcell<strong>in</strong>i, il<br />
presidente emerito Giulio<br />
Manc<strong>in</strong>i e don Maurizio<br />
Gagg<strong>in</strong>i, l’impareggiabile<br />
cappellano dell’ospedale.<br />
I migliori auguri a tutto<br />
lo staff per un’assistenza<br />
che non ha prezzo.<br />
Giuseppe Cionchi
corecom
4<br />
28 febbraio 2008<br />
Senigallia<br />
confartigianato
dIbattItI Le proposte del prof. Leonardo Becchetti per il bene di tutti<br />
l’economia che fa felici<br />
Il bene comune e il lievito dell’economia<br />
solidale’ è il titolo dell’<strong>in</strong>contro<br />
organizzato dalla Diocesi di Senigallia<br />
venerdì 22 febbraio all’Auditorium<br />
‘Chiesa dei Cancelli’ di Senigallia. Non<br />
eravamo tantissimi ad ascoltare il prof.<br />
Leonardo Becchetti, economista, tra i<br />
massimi esperti italiani di microf<strong>in</strong>anza,<br />
responsabilità sociale, del rapporto<br />
banca-impresa, dello sviluppo economico<br />
e dell’economia della felicità. Ma<br />
le attese non sono state deluse.<br />
Con grande capacità divulgativa, pur<br />
parlando di grandi teorie economiche,<br />
è riuscito con grande efficacia a tratteggiare<br />
il mondo economico di oggi,<br />
tra paure e possibilità. Che non siamo<br />
messi troppo bene è evidente: questione<br />
ambientale, decentramento della<br />
produzione che crea disoccupazione,<br />
salari bassi, costo della vita crescente,<br />
le paure della globalizzazione. Non tutto<br />
è perduto, però: “Un ruolo di laboratorio<br />
<strong>in</strong>teressante, nel nostro paese,<br />
è quello della società civile e delle sue<br />
esperienze pionieristiche. Dal basso<br />
sono nate esperienze come quella del<br />
commercio equo e solidale (nella foto<br />
immag<strong>in</strong>e dalla recente fiera europea)<br />
di Lione, della microf<strong>in</strong>anza, esperienze<br />
di economia sostenibile che hanno<br />
aumentato il grado di democrazia e di<br />
partecipazione dei cittad<strong>in</strong>i alla società<br />
economica. Anche tra gli economisti<br />
spira il vento del cambiamento. Ai<br />
convegni più importanti è sempre più<br />
frequente sentire parlare di economia<br />
della reciprocità, del dono, si moltiplicano<br />
i contributi pubblicati sull’economia<br />
della felicità e gli esperimenti che<br />
contraddicono il modello dell’uomo<br />
lobotomizzato (quell’uomo economico<br />
che non conosce simpatia per l’altro e<br />
dovere morale) e quello sguardo avvilente<br />
che ha prodotto <strong>in</strong>numerevoli<br />
guasti culturali”.<br />
Per Becchetti la partita si gioca fondamentalmente<br />
su tre piste: “<strong>La</strong> tridimensionalità<br />
dei problemi sul tappeto<br />
(l’asse “materiale” della povertà e della<br />
precarietà, quello “ambientale” dell’<strong>in</strong>qu<strong>in</strong>amento,<br />
del riscaldamento globale<br />
e dell’<strong>in</strong>vasione dei rifiuti, quello del-<br />
la “qualità della vita” che ci cont<strong>in</strong>ua a<br />
segnalare il deterioramento della vita<br />
relazionale e della soddisfazione di vita<br />
nelle nostre società) richiede nuove<br />
strategie che diano sostanza al cambiamento<br />
annunciato. Le vecchie soluzioni<br />
figlie di una cultura monodimensionale<br />
non funzionano perché risolvono<br />
il problema su un asse e lo peggiorano<br />
sugli altri. <strong>La</strong> crescita e produttività<br />
come valore unico peggiora la situazione<br />
dal lato della sostenibilità ambientale<br />
e da quello della soddisfazione di<br />
vita e della crisi di relazioni (solo qualche<br />
dato tra tanti, negli scorsi sei mesi<br />
sono aumentati del 17 percento i consumi<br />
di antidepressivi <strong>in</strong> Italia, aumenta<br />
costantemente il numero di morti<br />
non seppelliti e abbandonati <strong>in</strong> obitorio).<br />
All’estremo opposto la proposta<br />
provocatoria della decrescita (quella<br />
che Serge <strong>La</strong>toche ci ha proposto qualche<br />
giorno fa a Senigallia e lì c’era il<br />
pienone..., ndr) ignora i v<strong>in</strong>coli economici<br />
e f<strong>in</strong>anziari <strong>in</strong> cui ci muoviamo e<br />
<strong>in</strong> primo luogo il problema del debito.<br />
E’ come se un genitore monoreddito <strong>in</strong><br />
una famiglia pesantemente <strong>in</strong>debitata<br />
annunciasse ai familiari che ha deciso<br />
di lavorare di meno e di ridursi lo stipendio”.<br />
E pensando al suo <strong>in</strong>teresse pr<strong>in</strong>cipale,<br />
‘come conciliare felicità e ricchezza’, ricorda<br />
nostalgicamente il suo passato di<br />
volontario <strong>in</strong> una bottega di commercio<br />
equo e snocciola le sue proposte .<br />
Mettere al centro l’obiettivo della “felicità<br />
economicamente ed ambientalmente<br />
sostenibile” realizzabile attraverso<br />
una strategia che crei valore<br />
economico facendo attenzione agli altri<br />
due assi (ambientale e sociale). Offrire<br />
chiaramente una visione che dia un<br />
senso al nostro produrre (il know why<br />
e non solo il know how). Investire strategicamente<br />
nella cura delle relazioni<br />
e creare legami tra le f<strong>in</strong>alità private e<br />
quelle sociali nel mondo della produzione.<br />
“<strong>La</strong> vera molla della produttività<br />
non è negli <strong>in</strong>centivi monetari ma nelle<br />
motivazioni <strong>in</strong>tr<strong>in</strong>seche (provate a calcolare<br />
la produttività o le ore settimanali<br />
lavorate di chi ha fatto del proprio<br />
lavoro una missione e a confrontarla<br />
con chi timbra stancamente un cartell<strong>in</strong>o!)<br />
e la qualità delle relazioni tra<br />
lavoratori è la sorgente fondamentale<br />
della produttività <strong>in</strong> un mondo <strong>in</strong> cui<br />
l’<strong>in</strong>novazione è sempre più complessa<br />
e richiede il lavoro di squadra di saperi<br />
dist<strong>in</strong>ti e non <strong>in</strong>tercambiabili”.<br />
C’è bisogno, naturalmente, di proposte<br />
concrete: “Favorire il meccanismo<br />
più naturale e spontaneo di redistribuzione<br />
del reddito tra Nord e Sud del<br />
mondo rappresentato dal fenomeno<br />
migratorio sfruttando appieno il suo<br />
contributo potenziale a produttività,<br />
occupazione e crescita. Stimolare<br />
ulteriormente la responsabilità sociale<br />
d’impresa con regole sugli appalti<br />
pubblici che prem<strong>in</strong>o la medesima e<br />
l’attenzione all’ambiente oltre alla convenienza<br />
di prezzo. Aumentare i meccanismi<br />
di flessibilità che consentono<br />
di conciliare tempi di lavoro e famiglia.<br />
Inf<strong>in</strong>e, chiedere alle imprese di dotarsi<br />
di una valutazione di rat<strong>in</strong>g sociale che<br />
possa stimolare i consumatori ad esercitare<br />
con sempre maggiore efficacia il<br />
loro “voto con il portafoglio”. Per il docente,<br />
accanto al voto elettorale che tra<br />
poco ci co<strong>in</strong>volgerà, è possibile dire la<br />
propria anche con i consumi: “Un’<strong>in</strong>iziativa<br />
del genere creerebbe i giusti <strong>in</strong>centivi<br />
aff<strong>in</strong>ché la responsabilità sociale<br />
ed ambientale non sia soltanto un fardello<br />
per l’impresa ma sempre più una<br />
variabile competitiva che può aiutarla<br />
a conquistare il favore dei consumatori.<br />
E la responsabilità sociale d’impresa<br />
è la chiave di volta per risolvere le tre<br />
dimensioni del problema. Insomma<br />
basta avere l’occhio per capire che la<br />
parte emersa dell’iceberg (lavoro, capitale,<br />
produttività, performance) dipende<br />
crucialmente da quella sommersa<br />
ed immateriale (autostima, capacità di<br />
dare e ricevere fiducia, capitale sociale,<br />
beni relazionali, dignità) che solo<br />
un’economia della cura e delle relazioni<br />
può opportunamente sviluppare. Tutto<br />
ciò implica avere visione e la capacità<br />
di guardare oltre il proprio ombellico<br />
forse con un pizzico di utopia”.<br />
a cura di <strong>La</strong>ura Mandol<strong>in</strong>i<br />
contrIbuto dell’assocIazIone ambIentalIsta senIgallIese sulla vIa dI grande traffIco<br />
Idee e progetti su viale Iv novembre<br />
lavori <strong>in</strong> progetto di rifacimento,<br />
I r<strong>in</strong>novo e manutenzione delle condutture<br />
dei servizi possono essere effettuati<br />
senza <strong>in</strong>taccare le alberature<br />
ai lati della strada e, prestando la dovuta<br />
attenzione, senza metterne a rischio<br />
<strong>in</strong> maniera irreparabile salute e<br />
stabilità; come è avvenuto di recente,<br />
per esempio, <strong>in</strong> Via Carducci e, precedentemente,<br />
<strong>in</strong> Via Marche.<br />
Anche i marciapiedi possono essere<br />
realizzati senza elim<strong>in</strong>are le piante,<br />
giovandosi delle tante soluzioni che la<br />
moderna tecnologia ci mette a disposizione.<br />
Anche per questo possiamo<br />
citare l’esempio di Via Carducci o l’<strong>in</strong>tervento<br />
di miglioramento di terreno<br />
ed aiuole effettuato <strong>in</strong> Via Rovereto.<br />
Certo è più facile lavorare senza la<br />
presenza degli alberi; ma questo, di<br />
per sé, non può costituire il pretesto<br />
per l’abbattimento di una alberata<br />
storica, ma la Amm<strong>in</strong>istrazione Comunale<br />
dovrebbe dare il meglio di se<br />
stessa per salvare uno dei settori più<br />
caratteristici della città.<br />
Qu<strong>in</strong>di la questione centrale da affrontare<br />
riguarda la opportunità (e<br />
non la necessità) di <strong>in</strong>tervenire anche<br />
sulle alberature.<br />
Viale IV Novembre assume, nel suo<br />
complesso, un aspetto di imponenza<br />
e monumentalità che qualifica un <strong>in</strong>tero<br />
settore della città. Questa immag<strong>in</strong>e<br />
importante e rilevante è composta<br />
da un <strong>in</strong>sieme di elementi che, se<br />
esam<strong>in</strong>ati s<strong>in</strong>golarmente, presentano<br />
senza dubbio problemi e criticità.<br />
In particolare riguardano:<br />
<strong>La</strong> vetustà delle piante, considerata la<br />
vita non lunghissima dei pioppi, anche<br />
se ancora possono durare molti<br />
anni.<br />
Le malattie delle stesse; <strong>in</strong>fatti, lo<br />
stato di salute degli alberi non è ottimale,<br />
sottoposti negli anni a potature<br />
eccessive e alle <strong>in</strong>sidie del traffico e<br />
dell’<strong>in</strong>qu<strong>in</strong>amento. Anche se la mag-<br />
gior parte non costituiscono un pericolo<br />
immediato, come risulta dalla<br />
studio commissionato nel 2003. E poi,<br />
possono esistere alberi perfettamente<br />
sani <strong>in</strong> ambiente urbano?<br />
<strong>La</strong> produzione primaverile di poll<strong>in</strong>e;<br />
<strong>in</strong>fatti, le fioriture dei pioppi sono alle<br />
base di problemi soprattutto di ord<strong>in</strong>e<br />
allergenico, da cui il ricorso a frequenti<br />
e drastiche potature.<br />
Occorre <strong>in</strong>nanzi tutto conciliare il<br />
mantenimento della importanza visiva<br />
(monumentalità) del viale con un<br />
eventuale processo di sostituzione<br />
delle alberature.<br />
Per questo, ed anche per evitare un<br />
impatto visivo notevole ed abbastanza<br />
traumatico, riteniamo importante si<br />
proceda con assoluta gradualità (non<br />
quella del progetto, solo di qualche<br />
mese; ma, eventualmente, di anni…).<br />
Gruppo Società e ambiente<br />
Senigallia<br />
Si è svolta domenica l’ assemblea<br />
ord<strong>in</strong>aria del<br />
sodalizio PrimaVera per la<br />
elezione del direttivo e degli<br />
organi di controllo, presso<br />
la sede sociale il Casale. I responasabili<br />
alla scadenza del<br />
loro mandato, hanno relazionato<br />
sulla attività gestionale<br />
loro affidata ed hanno<br />
presentato il rendiconto<br />
economico. Il plauso dell’assemblea<br />
è andato nei confronti<br />
di chi ha guidato l’associazione<br />
PrimaVera con<br />
una sensibilità ed umanità<br />
senza le quali nulla è possibile,<br />
è risultato anch’esso<br />
unanime. L’associazione ha<br />
ottenuto attenzioni da parte<br />
di persone, enti ed istituzioni;<br />
molte porte si sono potute<br />
aprire senza “forzature”,<br />
rispetto ad un passato <strong>in</strong> cui<br />
28 febbraio 2008 5<br />
senigallia<br />
Il 1° marzo, In semInarIo, con la cIsl<br />
tavola rotonda<br />
su anziani e servizi<br />
Il 1° marzo alle ore 10.00<br />
presso l’Aula Magna del<br />
Sem<strong>in</strong>ario vescovile di Senigallia<br />
la Federazione dei<br />
pensionati della Cisl assieme<br />
alla Cisl di Senigallia organizzano<br />
una tavola rotonda<br />
dal titolo: “Anziani: la non<br />
autosufficienza a domicilio,<br />
quali servizi sul territorio?”<br />
<strong>La</strong> tavola rotonda, a cui sono<br />
stati <strong>in</strong>vitati tutti gli iscritti<br />
del comune di Senigallia,<br />
vedrà la partecipazione oltre<br />
ai che dirigenti s<strong>in</strong>dacali<br />
Cisl, della Coord<strong>in</strong>atrice<br />
dell’Ambito Sociale Marisa<br />
Sabat<strong>in</strong>i, del Direttore di<br />
Zona Maurizio Bevilaqua<br />
e del S<strong>in</strong>daco di Senigallia<br />
Luana Angeloni.<br />
Il tema è assai importante<br />
ed è anche il frutto delle<br />
tante sollecitazioni che la<br />
Federazione dei Pensionati<br />
della Cisl riceve dai propri<br />
iscritti; il bisogno dei servizi<br />
socio sanitari alle famiglie<br />
che assistono al loro <strong>in</strong>terno<br />
anziani non autosufficienti.<br />
<strong>La</strong> dimensione della tematica<br />
ha numeri rilevanti <strong>in</strong>fatti<br />
gli ultrasessantac<strong>in</strong>quenni<br />
sono 18.691 (il 24% dei residenti)<br />
dei quali n. 10.258 nel<br />
Comune di Senigallia.<br />
Gli ultraottantenni sono n.<br />
5.242 dei quali 2.972 nel Co-<br />
F<strong>in</strong>anziato il progetto per<br />
i tiroc<strong>in</strong>i all’estero della<br />
Prov<strong>in</strong>cia di Ancona.<br />
L’Isfol, chiamata a svolgere<br />
il compito di agenzia nazionale<br />
per il programma<br />
settoriale Leonardo da V<strong>in</strong>ci<br />
dai m<strong>in</strong>isteri del <strong>La</strong>voro,<br />
della Pubblica Istruzione e<br />
dell’Università, ha approvato<br />
il progetto presentato<br />
per il 2008 dalla Prov<strong>in</strong>cia di<br />
Ancona International Strategy<br />
for Innovative Skills,<br />
stanziando 420 mila euro di<br />
cof<strong>in</strong>anziamento, ai quali si<br />
aggiungeranno altri 38 mila<br />
euro dell’ente, deliberati nel<br />
corso dell’ultima seduta della<br />
giunta prov<strong>in</strong>ciale.<br />
Il progetto, rivolto agli studenti<br />
delle classi IV della<br />
gran parte degli istituti di<br />
istruzione superiore della<br />
Il nuovo dIrettIvo dell’assocIazIone<br />
Primavera<br />
mune di Senigallia.<br />
Inoltre nel nostro Ambito<br />
sociale vi sono ben 2.258<br />
<strong>in</strong>validi al 100% dei quali più<br />
dell’80% sono anziani.<br />
Oltre a questo si <strong>in</strong>castra<br />
anche un altro aspetto importante<br />
come l’assistenza<br />
offerta delle cosiddette Badanti<br />
che ormai sono diffuse<br />
e radicate sul territorio tanto<br />
da renderle <strong>in</strong>dispensabili.<br />
Importante sarà capire quale<br />
ruolo svolgono le Istituzioni<br />
tramite Il SAD (offerto<br />
del Comune) e l’ADI dalla<br />
Sanità e la loro necessaria<br />
<strong>in</strong>tegrazione al f<strong>in</strong>e di offrire<br />
un servizio efficace ed efficiente.<br />
Obbiettivo dunque della<br />
Tavola rotonda è, oltre a<br />
quello di riportare al centro<br />
delle discussione un tema di<br />
stretta attualità come la non<br />
autosufficenza, anche quello<br />
di vedere, dopo un esame<br />
della situazione, cosa si può<br />
fare per migliorare i servizi,<br />
sostenere le Famiglie, e fare<br />
tutto quanto è necessario<br />
per far rimanere il più a lungo<br />
possibile il non autosufficiente<br />
nel proprio ambiente<br />
di vita e ritardarne il più a<br />
lungo il ricorso alla residenzialità.<br />
Renato Verdenelli<br />
I fondI dalla ProvIncIa dI ancona<br />
tiroc<strong>in</strong>i all’estero<br />
Prov<strong>in</strong>cia di Ancona, prevede<br />
trecento tiroc<strong>in</strong>i della<br />
durata di tre settimane ciascuno<br />
<strong>in</strong> Spagna, Francia, Irlanda,<br />
Regno Unito o Svezia.<br />
“L’approvazione del progetto<br />
Leonardo anche per l’anno<br />
2008 - spiega l’assessore alla<br />
Formazione professionale<br />
Maurizio Quercetti - consente<br />
alla Prov<strong>in</strong>cia di Ancona<br />
di confermare una l<strong>in</strong>ea<br />
di attività che negli anni<br />
ha consentito a cent<strong>in</strong>aia di<br />
studenti e giovani laureati<br />
di <strong>in</strong>traprendere percorsi<br />
formativi e di orientamento<br />
all’estero..<br />
Tra le scuole che parteciperanno<br />
al progetto anche<br />
il liceo classico Perticari,<br />
l’istituto tecnico Cor<strong>in</strong>aldesi,<br />
l’istituto professionale Padovano.<br />
non tutti avevano pienamente<br />
compreso il significato<br />
ed il peso della solitud<strong>in</strong>e,<br />
delle famiglie <strong>in</strong> primo luogo.<br />
Successivamente al dibattito<br />
i presenti sono stati<br />
<strong>in</strong>formati <strong>in</strong> merito a tutte<br />
le attività operative <strong>in</strong>traprese<br />
e quelle programmate.<br />
Subito dopo è rimasto aperto<br />
il seggio per il previsto<br />
r<strong>in</strong>novo, a scrut<strong>in</strong>io segreto,<br />
delle cariche sociali. Sono<br />
risultati eletti nel consiglio<br />
direttivo: Curzi Remo, Luzietti<br />
Vittorio, Monti Bruno,<br />
Cattaneo Angelo, Berluti<br />
Crist<strong>in</strong>a, Messersì Alberto,<br />
Pett<strong>in</strong>elli Valeriano. Probiviri:<br />
Ton<strong>in</strong>i Bossi Maurizio,<br />
Aragona Maria, Paol<strong>in</strong>i Alba.<br />
Revisori dei conti: Garbat<strong>in</strong>i<br />
Dario, Piazzai Daniela, Pugliese<br />
Agost<strong>in</strong>o.
6<br />
28 febbraio 2008<br />
Chiesa<br />
C’è vita<br />
<strong>in</strong> parrocchia<br />
Scapezzano, una nuova associazione<br />
E’ stata costituita, con sede operativa <strong>in</strong> Scapezzano<br />
nella ex Chiesa del Sacramento resa disponibile della<br />
parrocchia, l’Associazione Culturale “Giovanni Longar<strong>in</strong>i”<br />
per fondare e sostenere il Coro di Voci Bianche<br />
Do re mi fa sol.<br />
Venerdì 22 febbraio alle ore 18.00 presso il locale dell’oratorio<br />
di Scapezzano c’è stato il primo <strong>in</strong>contro<br />
aperto a tutti i bamb<strong>in</strong>i e bamb<strong>in</strong>e dai 6 ai 16 anni<br />
che vorranno fare parte del Coro diretto dal maestro<br />
Ilenia Stella. Questa Associazione culturale nasce da<br />
un’ idea positiva di una comunità che pur vivendo un<br />
momento difficile cerca di affrontare comunque la<br />
vita con sicurezza e determ<strong>in</strong>azione, con la volontà<br />
di credere che questo coro possa essere un’opportunità<br />
di formazione veramente unica, per favorire l’<br />
educazione alla vita sociale, alla tolleranza, l’accettazione<br />
delle diversità dei s<strong>in</strong>goli e il raggiungimento<br />
degli obbiettivi comuni “L’associazione non ha f<strong>in</strong>i di<br />
lucro, ma propone la diffusione, la pratica di un’attività<br />
musicale e corale , come pure ogni altra forma<br />
d’arte e cultura per conservare la memoria delle<br />
persone travolte da un evento che ha segnato profondamente<br />
la coscienza di tutta la nostra comunità<br />
non solo con l’onda emotiva ma anche mettendo <strong>in</strong><br />
discussione le motivazioni più profonde del vivere.”.<br />
Per associarsi, la quota annuale è di venti euro ed il<br />
versamento può essere effettuato presso la Banca di<br />
Credito Cooperativo di Cor<strong>in</strong>aldo Filiale di Senigallia,<br />
dove è possibile altresì effettuare delle offerte liberatorie,<br />
tenendo presente che a f<strong>in</strong>e anno l’avanzo<br />
verrà impiegato <strong>in</strong> donazioni per attività rivolte ai<br />
bamb<strong>in</strong>i.<br />
Monica Massi<br />
Le suore di Sant’Anna all’Opera Pia<br />
Le Suore di Sant’Anna, dell’India, operano anche <strong>in</strong><br />
Senigallia, precisamente all’Opera Pia Mastai, dall’anno<br />
1992, quando si ritirarono le figlie della carità di<br />
S.V<strong>in</strong>cenzo per penuria di vocazioni. L’allora Vescovo,<br />
Mons.Odo Fusi Pecci, andò a Roma e dopo aver consultato<br />
diverse congregazioni di Suore, senza avere<br />
nulla ottenuto, venne a sapere che, forse, una certa<br />
possibilità avrebbe potuto trovarla da una congregazione<br />
di suore <strong>in</strong>diane, appunto le suore di S.Anna.<br />
Queste si resero disponibili poiché il lavoro richiesto<br />
all’Opera Pia era conforme alla loro missione. Tre<br />
parole sostengono lo stemma della Congregazione:<br />
Amore, preghiera e servizio. <strong>La</strong>vorano come “caposala”<br />
, qui all’Opera Pia Mastai, da 16 anni e lo fanno<br />
con capacità, precisione e gioia, così come dice la<br />
S.Scrittura; hanno sempre sulle labbra un dolce sorriso<br />
e sono benedette dal Signore poiché : “ilarem datorem<br />
diliget Deus”. Dio le ricompensi e le benedica<br />
tutte per il bene che fanno agli anziani e sofferenti,<br />
specialmente a noi “sacerdoti”.<br />
Mons.Eugenio Giulianelli<br />
Corso di pastorale familiare<br />
L’ultimo libro di Francesco Belletti, direttore del Cisf<br />
(Centro Internazionale studi sulla famiglia) si <strong>in</strong>titola<br />
‘Non si è mai parlato così tanto di famiglia’: come non<br />
dargli ragione? Non c’è rivista, <strong>giornale</strong>, mensile o quotidiano,<br />
che non dedichi qualche riga, qualche pag<strong>in</strong>a,<br />
qualche servizio al tema della famiglia. <strong>La</strong> Chiesa, nei<br />
suoi pronunciamenti ufficiali, può dire di non essere rimasta<br />
<strong>in</strong>dietro, anzi può dire, una volta tanto, di avere<br />
anticipato tante riflessioni che oggi sono ‘di moda’ ma<br />
che qualche tempo fa passavano tranquillamente <strong>in</strong>osservate:<br />
dal Concilio Vaticano II <strong>in</strong> poi, si susseguono<br />
documenti, esortazioni che mettono a tema il valore, il<br />
significato, il ruolo della famiglia nella società e nella<br />
Chiesa. <strong>La</strong> nostra diocesi da alcuni anni ha ‘sposato’, è il<br />
caso di dire, la questione-famiglia mettendola al centro<br />
del proprio piano pastorale. Su <strong>in</strong>vito del nostro Vescovo,<br />
la Commissione Diocesana per la Famiglia ha messo <strong>in</strong><br />
cantiere la preparazione di un Corso di formazione sulla<br />
pastorale familiare. Avremo modo di parlarne <strong>in</strong> modo<br />
più approfondito anche su Voce <strong>Misena</strong>. Intanto questo<br />
primo ‘lancio’ è per com<strong>in</strong>ciare a far circolare la cosa.<br />
‘…In primo luogo va ribadito che la famiglia va collocata<br />
al centro dell’azione pastorale. <strong>La</strong> centralità della famiglia<br />
va riconosciuta non solo come oggetto, ma anche<br />
come soggetto della pastorale…Più concretamente, il<br />
contributo fondamentale che la Chiesa può offrire alla<br />
famiglia cristiana è quello di aiutarla a riscoprire e recuperare<br />
il sacramento del matrimonio’ (dalla Lettera<br />
Pastorale del Vescovo Orlandoni, ‘Famiglia comunità<br />
educante’, 2007-2008. Al ‘corso’ chiediamo di suscitare<br />
nuovo slancio, nuove energie, nuova gioia, nuova passione,<br />
per cont<strong>in</strong>uare ad annunciare il Vangelo e a costruire<br />
una Chiesa sempre più testimone del Cristo presente e<br />
risorto. Ogni comunità parrocchiale è <strong>in</strong>vitata a promuovere<br />
la partecipazione a questo corso che vedrà il suo<br />
<strong>in</strong>izio nel prossimo ottobre 2008. Il primo appuntamento<br />
di presentazione del Corso è fissato per Domenica 20<br />
aprile, alle ore 16.30, al Teatro del Portone, a Senigallia;<br />
sarà con noi p. Alfredo Feretti, già direttore del Centro<br />
‘Giovanni Paolo II’ di Loreto, e ora chiamato a dirigere il<br />
Centro ‘<strong>La</strong> Famiglia’ di Roma. Per <strong>in</strong>formazioni contattare<br />
don Mario Camborata al 3392371639.<br />
chiesa nel mondo Il dramma dei cristiani iracheni e il “sogno” di andare via<br />
non è più la mia terra<br />
Erano 1 milione e mezzo durante il<br />
regime di Saddam Husse<strong>in</strong>, 400mila<br />
oggi. In 4 anni sono state distrutte 50<br />
chiese, uccisi tre sacerdoti, sono stati<br />
cacciati da posti pubblici. Molti costretti<br />
a cedere terreni e abitazioni,<br />
pena la morte, obbligati a lasciare città<br />
e villaggi di orig<strong>in</strong>e, a trovare rifugio<br />
<strong>in</strong> Giordania, Siria, Libano e nel Kurdistan<br />
iracheno. Ne abbiamo parlato<br />
con l’arcivescovo di Baghdad dei <strong>La</strong>t<strong>in</strong>i,<br />
mons. Jean B.Sleiman.<br />
Si parla di una dim<strong>in</strong>uzione della<br />
violenza a Baghdad. È vero o è solo<br />
propaganda?<br />
L’impressione è quella di una violenza<br />
attenuata. Ma potrebbe trattarsi anche<br />
di un <strong>in</strong>ganno perché la violenza si trasforma,<br />
i protagonisti cambiano e con<br />
essi anche i modi. Non c’è ancora una<br />
soluzione <strong>in</strong> vista e f<strong>in</strong>o a quando non<br />
verrà trovata non si può parlare di futuro<br />
per l’Iraq. Il sogno di emigrare è<br />
grande anche tra chi, oggi, vive al sicuro.<br />
Nessuno può garantire il domani.<br />
Nemmeno il governo?<br />
<strong>La</strong> parola futuro <strong>in</strong> Iraq fa rima con<br />
miracolo. I problemi dell’Iraq sono<br />
complessi e credo che f<strong>in</strong>o ad oggi non<br />
si è lavorato per risolverli. Ogni fazione,<br />
ogni attore nello scacchiere <strong>in</strong>terno<br />
al Paese ha i suoi <strong>in</strong>teressi e non pensa<br />
al futuro del Paese. L’Iraq, il Paese del<br />
petrolio, non ha benz<strong>in</strong>a per il suo popolo.<br />
L’Iraq è ancora all’abbandono.<br />
Questa violenza era prevedibile?<br />
<strong>La</strong> società irachena durante il regime<br />
di Saddam Husse<strong>in</strong> era congelata. Una<br />
volta caduto Saddam sono esplosi conflitti<br />
politici, etnici e confessionali che<br />
covavano ma che non erano mai stati<br />
risolti. <strong>La</strong> dittatura con la violenza aveva<br />
obbligato tutti a tacere. Ora le antiche<br />
ferite si riaprono. È il tempo della<br />
resa dei conti.<br />
Il governo parla di riconciliazione<br />
e ha anche emanato una legge che<br />
re<strong>in</strong>tegra funzionari dell’ex partito<br />
Baath di Saddam Husse<strong>in</strong>...<br />
Si parla di riconciliazione politica ma è<br />
solo compromesso: tu prendi 2 m<strong>in</strong>istri,<br />
a un altro se ne garantiscono 3 e via dicendo.<br />
<strong>La</strong> legge che re<strong>in</strong>tegra funzionari<br />
del partito Baath promulgata per<br />
riconciliare sciiti e sunniti può aiutare<br />
ma bisognerà vedere come verrà applicata.<br />
Torneranno delle figure baathiste<br />
e con esse dei sentimenti di vendetta. È<br />
opportuno ricordare che molti erano<br />
nel partito per obbligo e non per scelta<br />
e non tutti si sono macchiati di crim<strong>in</strong>i.<br />
Una punizione collettiva per gli ex baathisti<br />
è <strong>in</strong>giusta.<br />
<strong>La</strong> violenza generata dallo scontro<br />
tra sciiti e sunniti e dalla mancanza<br />
di sicurezza colpisce anche i cristiani?<br />
Quando esplode un’autobomba la morte<br />
non fa dist<strong>in</strong>zione. Tra sciiti e sunniti<br />
ci sono scontri e pulizie etniche. I<br />
cristiani non hanno mai sequestrato<br />
una persona, non hanno mai fatto del<br />
male, subiscono solo. È una differenza<br />
importante. I cristiani, <strong>in</strong> quanto<br />
m<strong>in</strong>oranza, sono deboli e non protetti<br />
dalle forze dell’ord<strong>in</strong>e. Non vogliamo<br />
dist<strong>in</strong>guere tra chi soffre di più e di<br />
meno ma il dolore <strong>in</strong>flitto alle m<strong>in</strong>oranze<br />
è gratuito.<br />
È corretto allora parlare di persecuzione?<br />
Non si può dire che esistano dei piani<br />
organizzati per perseguitare i cristiani<br />
ma <strong>in</strong> certe situazioni serve parlare di<br />
persecuzione come per il quartiere cristiano<br />
di Dora, a Baghdad, dove <strong>in</strong>tere<br />
famiglie cristiane sono state costrette<br />
alla fuga per non cedere le proprie figlie<br />
a fondamentalisti islamici, per non<br />
convertirsi a forza all’islam, per non<br />
Domenica 9 marzo, dalle<br />
ore 16.00 alle ore 19.00<br />
porte aperte alla ‘Casa San<br />
Benedetto’, comunità alloggio<br />
per gestanti e madri con figli<br />
a carico, nata qualche mese<br />
fa, <strong>in</strong> Strada delle Sal<strong>in</strong>e n°<br />
58 a Senigallia, per ospitare<br />
donne che si trovano sole e<br />
<strong>in</strong> difficoltà nell’affrontare la<br />
propria maternità, a causa di<br />
separazioni, lutti, violenze,<br />
difficoltà economiche. Porte<br />
aperte anche al Centro di<br />
Solidarietà ‘Luigi Palazzolo’,<br />
<strong>in</strong> P.le della Vittoria n. 24 a<br />
Senigallia,<br />
I due luoghi saranno aperti<br />
al pubblico con una testimonianza<br />
da parte di un<br />
volontario alle ore 16.30.<br />
<strong>La</strong> f<strong>in</strong>alità di questa <strong>in</strong>iziativa<br />
è di permettere a chi<br />
pagare la tassa sulla protezione, per<br />
non essere uccise. Fortunatamente non<br />
è così dappertutto.<br />
Per fronteggiare la violenza contro<br />
le comunità cristiane era stata proposta<br />
la creazione di un’enclave cristiana<br />
nella Piana di N<strong>in</strong>ive. È d’accordo?<br />
No. È un progetto fatto per i cristiani<br />
ma non per il loro <strong>in</strong>teresse. I cristiani<br />
a N<strong>in</strong>ive formerebbero una comunità<br />
assediata, priva di mezzi per sopravvivere.<br />
Ogni isolamento è grave, tanto<br />
più per i cristiani chiamati ad essere<br />
aperti agli altri. Sarebbero un cusc<strong>in</strong>etto<br />
tra sciiti, sunniti e curdi.<br />
L’esodo dei cristiani dall’Iraq nei<br />
Paesi vic<strong>in</strong>i potrebbe favorire un riposizionamento<br />
delle comunità cristiane<br />
<strong>in</strong> Medio Oriente?<br />
Rispondo con un esempio: il Libano<br />
un tempo era una meta ambita dei cristiani<br />
che emigravano oggi non più. Lo<br />
spettacolo che offre il Libano è quello<br />
di un Paese <strong>in</strong> preda ad una crisi politica<br />
che genera anche violenza. Non credo,<br />
qu<strong>in</strong>di, a un riposizionamento <strong>in</strong><br />
Medio Oriente quanto piuttosto a una<br />
emorragia fuori della regione.<br />
E’ fondato il rischio della sparizione<br />
dei cristiani dall’Iraq?<br />
Nei cristiani iracheni c’è la forte paura<br />
del domani. Vivono una tragedia che<br />
term<strong>in</strong>a con un auto-esilio. Il rischio<br />
è fondato. Qualcuno prova a rientrare<br />
ma sono pochi. C’è una sofferenza<br />
psicologica poiché tornare significa<br />
non aver realizzato niente. Molti per<br />
partire hanno venduto tutto, lasciato<br />
il lavoro. Il sentimento più diffuso tra i<br />
rifugiati cristiani è quello di aver perso<br />
legami con la patria, con la sua cultura.<br />
Molti arrivano a dire: questa non è più<br />
la mia terra. a cura di Daniele Rocchi<br />
chiesa Gli <strong>in</strong>contri vicariali per le famiglie: a Senigallia era presente Rosanna Virgili<br />
Rut, storia di bontà<br />
<strong>La</strong> storia di Rut non può essere def<strong>in</strong>ita<br />
una “grande” storia, ma una<br />
storia di “grande” bontà, una bontà<br />
gratuita capace di riempire il vuoto di<br />
un’esistenza.<br />
Un libro diverso dagli altri della Bibbia<br />
che, partendo dalle vicende di due donne,<br />
Rut e Noemi, ci mostra un Dio la<br />
cui presenza nelle loro vite è forte, ma<br />
al tempo stesso amichevole e discreta.<br />
Una storia di gente semplice, comune,<br />
di un famiglia comune.<br />
Una storia per le famiglie di oggi.<br />
<strong>La</strong> co<strong>in</strong>volgente <strong>in</strong>terpretazione del<br />
Libro di Rut fatta dalla Prof. Rosanna<br />
Virgili <strong>in</strong> occasione del ritiro di Quaresima<br />
per adulti e famiglie, tenutosi<br />
Domenica 10 febbraio alla Chiesa dei<br />
Cancelli, ci ha permesso di riflettere su<br />
come la forza dell’affetto e dell’amore<br />
tra i componenti di una famiglia possa<br />
aprire un orizzonte di speranza anche<br />
quando si è <strong>in</strong>capaci di vederlo.<br />
Proprio come la forza dell’amore di Dio<br />
è capace di dare futuro quando sembra<br />
che non ce ne sia la possibilità.<br />
Riassumere la vicenda del libro è molto<br />
semplice.<br />
Noemi ha abbandonato Betlemme e si<br />
è stabilita con il marito a Moab, dove i<br />
suoi figli hanno sposato donne del posto,<br />
Orpa e Rut.<br />
Marito e figli però le muoiono e Noemi<br />
torna <strong>in</strong> patria, a Betlemme “casa del<br />
pane”, sp<strong>in</strong>ta dalla carestia e dalla fame.<br />
Rut ,nuora fedele, sceglie di accompa-<br />
gnare l’anziana suocera e di sostenerla<br />
lungo il viaggio verso quella terra per<br />
lei straniera, accettando anche quel<br />
Dio, il Dio di Noemi per lei così distante.<br />
Affetto, conversione, fede: tutto<br />
questo troviamo <strong>in</strong> Rut. Noemi ne è<br />
conquistata e ricambia con amore materno.<br />
Nasce un rapporto meraviglioso<br />
quanto <strong>in</strong>usuale per i nostri giorni.<br />
Noemi guiderà Rut verso un nuovo<br />
matrimonio dal quale nascerà un figlio,<br />
Obed nonno di quel Davide futuro re<br />
d’Israele.<br />
Una storia di gente comune: storia di<br />
affetto, di dolore, di “fame” ,di viaggi<br />
verso una terra migliore, di conversione<br />
di fede. Una storia come tante.<br />
Francesca Gambadori<br />
la caritas promuove una raccolta fondi ed apre le porte delle sue ‘opere segno’<br />
la domenica della carità<br />
N ella qu<strong>in</strong>ta domenica di quaresima (domenica 9 marzo),<br />
la Diocesi di Senigallia celebra la giornata diocesana<br />
della Carità. Questa è la giornata, unica nel corso<br />
dell’anno, <strong>in</strong> cui non si raccolgono offerte per emergenze<br />
specifiche e particolari, ma fondi per la gestione delle<br />
‘opere segno’ della Diocesi di Senigallia e nello specifico<br />
per la gestione del Centro di Solidarietà ‘Don Luigi Palazzolo’<br />
e della ‘Casa San Benedetto’.<br />
E’ anche la giornata per una riflessione più approfondita<br />
sul nostro ascoltare ed essere vic<strong>in</strong>i ai poveri e alle persone<br />
che sono nel bisogno. Il Vangelo della domenica ci<br />
<strong>in</strong>terpella su dove siamo mentre tante persone vic<strong>in</strong>e e<br />
lontane sono nella sofferenza e nel dolore, come ci ricorda<br />
Mons. V<strong>in</strong>cenzo Paglia negli spunti per l’omelia che<br />
allego. Ricordo anche la Via Crucis animata dai volontari<br />
<strong>in</strong> Cattedrale Venerdì 7 marzo 2008 ore 21.00, sul tema<br />
‘Rispondere da cristiani ai disagi dell’oggi’ alla quale siamo<br />
tutti <strong>in</strong>vitati per mettere al centro della preghiera comunitaria<br />
le nuove povertà, i disagi, le sofferenze e le fatiche<br />
che <strong>in</strong>terpellano le nostre comunità, sempre bisognose di<br />
conversione.<br />
Aldo Piergiovanni<br />
direttore della Caritas diocesana<br />
fosse <strong>in</strong>teressato di conoscere<br />
meglio e più da vic<strong>in</strong>o<br />
i due centri opera-segno<br />
della diocesi di Senigallia,<br />
attraverso la visita diretta e<br />
l’ascolto, dalla <strong>voce</strong> dei volontari,<br />
dell’esperienza che<br />
è possibile fare <strong>in</strong> essi.<br />
<strong>La</strong> partecipazione è del tutto<br />
libera, eventuali gruppi<br />
numerosi che volessero<br />
partecipare (scouts, gruppi<br />
famiglie, gruppi parrocchiali...)<br />
sono <strong>in</strong>vitati<br />
a prendere contatti con i<br />
referenti, così da poter gestire<br />
al meglio il pomeriggio:<br />
per il Centro di Solidarietà<br />
- Silvia Artibani (071<br />
7925563); Casa San Benedetto<br />
- Emanuela Pett<strong>in</strong>ari<br />
(3479303693).<br />
Silvia Artibani
azione CattoliCa Sabato 1° marzo, al ‘Gabbiano’, l’assemblea diocesana dell’Ac<br />
Ragazzi che fanno storia<br />
Sabato 23 febbraio al teatro Gabbiano<br />
si è svolta la seconda Assemblea dei<br />
Ragazzi di Azione Cattolica, la prima per<br />
chi si ricorda fu fatta tre anni fa e fu per<br />
i ragazzi di tutta l’Associazione diocesana<br />
una bella occasione di f<strong>in</strong>e triennio per far<br />
conoscere, con il documento f<strong>in</strong>ale che ne<br />
è uscito, le loro idee, pensieri e impegni<br />
nell’Ac.<br />
Oggi, a distanza di tre anni questa esperienza<br />
si è ripetuta perché pensiamo che<br />
anche i più piccoli hanno da dire la loro<br />
<strong>in</strong> questa grande associazione e soprattutto<br />
possono dirci quanto Gesù, attraverso<br />
l’Acr, compie cose grandi nella loro vita.<br />
Anche questa volta i ragazzi che hanno<br />
partecipato sono stati numerosi e vivaci<br />
e attraverso delle attività-gioco e delle domande<br />
hanno dato il loro contributo e le<br />
loro idee, questo perché sono loro i veri<br />
protagonisti dell’Acr.<br />
Domande come:”cosa ti mancherebbe se<br />
non ci fosse l’Acr?” oppure “Cosa desideri<br />
dall’Acr?” alle quali hanno risposto ed<br />
è proprio da queste risposte dei ragazzi<br />
che verrà fuori un piccolo documento che<br />
sarà poi letto all’Assemblea diocesana del<br />
1° marzo.<br />
In occasione del 140° dell’Azione Cattolica<br />
si è pensato di fare all’<strong>in</strong>terno di questa<br />
Assemblea un piccolo viaggio nella storia,<br />
dove i ragazzi hanno avuto la possibilità<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
di conoscere personaggi e momenti<br />
storici importanti per la<br />
nostra associazione, testimoni<br />
come Bachelet e Nennol<strong>in</strong>a che<br />
con la loro vita ci hanno reso<br />
una preziosa testimonianza, i<br />
giovani Mario Fani e Giovanni<br />
Acquaderni che con il consenso<br />
di Pio IX hanno dato vita a<br />
questa nostra associazione, <strong>in</strong>somma<br />
tante pillole di storia<br />
che dopo così tanti anni di vita<br />
andavano rivissuti e proposti.<br />
Un grazie di cuore a tutte le<br />
persone che hanno collaborato<br />
ai filmati e hanno reso possibile questo<br />
viaggio nella storia dell’Ac, ma anche un<br />
grande grazie a tutti gli educatori e adulti<br />
che hanno reso possibile questa bella<br />
esperienza pensata apposta per tutti i nostri<br />
ragazzi.<br />
Genny Sart<strong>in</strong>i<br />
Domenica 9 marzo, a Senigallia, una Messa per tutte le donne<br />
Donne di gioia<br />
Il Centro Italiano Femm<strong>in</strong>ile (Comitato<br />
comunale di Senigallia e<br />
comitato prov<strong>in</strong>ciale di Ancona)<br />
mette la centro dell’attenzione la<br />
ricorrenza dell’8 marzo - giornata<br />
<strong>in</strong>ternazionale della donna - con<br />
una Messa che verrà celebrata domenica<br />
9 marzo, alle 18, dal vescovo<br />
Orlandoni nella Cattedrale di<br />
Senigallia. A seguire un momento<br />
di musica e parole dedicate a Maria<br />
‘Conoscere la gioia’.<br />
“In occasione della festa delle donne<br />
- dichiara la responsabile Renata<br />
D’Ambrosio - il Cif Centro Italiano<br />
Femm<strong>in</strong>ile, Comitato Comunale<br />
di Senigallia, vuole sottol<strong>in</strong>eare le<br />
proprie radici religiose con la celebrazione<br />
di una Messa per le donne.<br />
Seguirà alle 18,45 un concerto<br />
di musica e parole, dedicato a Maria,<br />
la Donna a cui facciamo riferi-<br />
mento.Saranno eseguiti brani cantati<br />
dalla Corale della Pace diretta<br />
dalla prof.ssa Susanna Aquili”.<br />
Viene scritto nell’ultimo numero<br />
di ‘Cronache e op<strong>in</strong>ione’, periodico<br />
del Cif nazionale, una socia scrive:<br />
‘<strong>La</strong> donna può veicolare amore, <strong>in</strong>teso<br />
come cura, come affetto; amore<br />
come l<strong>in</strong>fa vitale che fa crescere<br />
nelle potenzialità, crea autonomia,<br />
rende subalterno il possesso delle<br />
cose, dà spazio all’ascolto e restituisce<br />
all’altro la dimensione div<strong>in</strong>o-umana<br />
di persona. Il modello<br />
di cura del materno implica l’<strong>in</strong>clusione<br />
dell’altro da sé che viene riconosciuto<br />
nel suo sé stesso; esprime<br />
un modo di <strong>in</strong>terazione che<br />
implica identificazione con l’altro<br />
e nello stesso tempo distanza dall’altro’.<br />
Di questo abbiamo tutti tanto<br />
bisogno.<br />
ASSEMBLEA ELETTIVA<br />
DIOCESANA<br />
di AZIONE CATTOLICA<br />
Sabato 1° marzo alle ore 17<br />
al C<strong>in</strong>ema Gabbiano<br />
Al C<strong>in</strong>ema Gabbiano di Senigallia<br />
si terrà sabato 1° marzo<br />
p.v. la XIII Assemblea Diocesana<br />
Elettiva dell’Azione Cattolica<br />
diocesana. Un momento<br />
di particolare importanza e di<br />
grande democrazia per l’associazione<br />
che ogni tre anni verifica<br />
il camm<strong>in</strong>o fatto e programma<br />
quello futuro e <strong>in</strong> più<br />
r<strong>in</strong>nova il consiglio diocesano e<br />
la presidenza. Sarà presente il<br />
Vescovo, Mons. Giuseppe Olandoni.<br />
Il tema che caratterizza<br />
la XXIII assemblea è: “Cittad<strong>in</strong>i<br />
degni del Vangelo”, sarà<br />
presente <strong>in</strong> rappresentanza<br />
del centro nazionale Cristiano<br />
Nervegna, segretario del Movimento<br />
<strong>La</strong>voratori di Azione<br />
Cattolica. Il pomeriggio com<strong>in</strong>cerà<br />
alle 16.15 con “Giovanissimi<br />
<strong>in</strong> assemblea”, un <strong>in</strong>contro<br />
al C<strong>in</strong>ema Gabbiano per far assaporare<br />
anche ai più giovani il<br />
clima assembleare.<br />
Una volta eletto il nuovo Consiglio<br />
diocesano, verrà <strong>in</strong>dividuato<br />
il nuovo presidente di<br />
Ac e poi si darà vita alla nuova<br />
presidenza diocesana, composta<br />
dal Responsabile Acr, i<br />
vicepresidenti adulti e giovani,<br />
il segretario, l’amm<strong>in</strong>istratore e<br />
gli assistenti.<br />
Vendita di piant<strong>in</strong>e <strong>in</strong> piazza per sostenere l’associazione<br />
Giornata dell’Unitalsi<br />
<strong>La</strong> VII giornata nazionale dell’Unitalsi<br />
si svolgerà a Senigallia Sabato<br />
E racconterà la storia di una bamb<strong>in</strong>a<br />
come voi, molto, molto speciale.<br />
1 e Domenica 2 marzo 2008 con questo ’Unitalsi, fondata nel 1903, è un’asso-<br />
programma.<br />
ciazione di fedeli che <strong>in</strong> forza della loro<br />
Sabato 1 marzo (dalle ore 8,00 alle ore fede e del loro particolare carisma di<br />
12,30 e dalle 14,30 alle ore 20,00) al carità si propongono di <strong>in</strong>crementare<br />
Foro Annonario ed <strong>in</strong> Piazza Garibaldi la vita spirituale degli aderenti e di pro-<br />
sarà aperto un gazebo con la possibilità muovere un’azione di evangelizzazione<br />
di prendere alcune piant<strong>in</strong>e di olivo per e di apostolato verso e con gli ammala-<br />
sostenere le tante attivitù dell’Unitalsi. ti ed i disabili, attraverso l’opera di vo-<br />
Anche domenica 2 marzo (dalle ore lontari che si fanno anche carico delle<br />
8,00 alle ore 12,30 e dalle 14,30 alle ore relative spese pur di alleviarne disagi<br />
20,00) verranno aperti i gazebi negli e difficoltà. Oggi l’Unitalsi conta oltre<br />
stessi luoghi sopra riportati. Alle ore trecentomila aderenti: uom<strong>in</strong>i, donne,<br />
16, al Foro annonario, il gruppo anima- bamb<strong>in</strong>i, sani, ammalati, disabili, senza<br />
zione dell’Unitalsi allieterà il pomerig- dist<strong>in</strong>zione di età, cultura, posizione<br />
gio di adulti ebamb<strong>in</strong>i con giochi, mu- economica, sociale e professionale.<br />
sica, pallonc<strong>in</strong>i tanta gioia e sorrisi.<br />
Armanda Mag<strong>in</strong>i<br />
<strong>in</strong> agenda<br />
<strong>La</strong> settimana del Vescovo<br />
28 febbraio 2008 7<br />
Chiesa<br />
Giovedì 28 febbraio<br />
ore 9.30: Riunione Aggiornamento del Clero<br />
ore 21.00: Conferenza Prof.Alici (S.Rocco)<br />
Venerdì 29 febbraio<br />
ore 21,00: Via Crucis a Brugnetto (Vicaria di Cor<strong>in</strong>aldo)<br />
Sabato 1 marzo<br />
ore 9.30: Ritiro Religiose della Diocesi<br />
ore 16,00: Inaugurazione BCC Ostra-Morro d’Alba<br />
Assemblea Diocesana A.C.I.<br />
Domenica 2 marzo<br />
ore 10.00: Inizio Visita pastorale a Castelleone (Ragazzi)<br />
ore 11.00: S.Messa<br />
Lunedì 3 marzo<br />
ore 21.00: Visita pastorale a Castelleone (giovani-giovanissimi)<br />
Martedì 4 marzo<br />
Visita pastorale a Castelleone:<br />
ore 11.00: Comune<br />
ore 19.30: Ragazzi Campo Sportivo<br />
ore 21.00: Consigli<br />
Mercoledì 5 marzo<br />
ore 8.40: Corso Istituto Teologico Marchigiano<br />
ore 21,00: Castelleone (genitori)<br />
Giovedì 6 marzo<br />
ore 9.30: Incontro Sacerdoti giovani<br />
ore 21.00: Castelleone (operatori pastorali)<br />
Venerdì 7 marzo<br />
ore 15.00: Castelleone (fabbriche)<br />
ore 21,00: Castelleone (Adorazione – conclusione Visita)<br />
Sabato 8 marzo<br />
ore 15.00: Inizio Visita Pastorale a Ripe-C.Colonna<br />
ore 18.00: S.Messa a Castelcolonna<br />
ore 19.00: S.Messa a Ripe<br />
Domenica 9 marzo<br />
ore 9.00: S.Messa a Castelcolonna<br />
ore 10.00: Incontro genitori (Ripe)<br />
ore 11.15: S.Messa a Ripe<br />
ore 16.30: Gruppo famiglia<br />
ore 18.00: S.Messa <strong>in</strong> Duomo (Giornata della Donna)<br />
Il Csi cerca operatori di oratorio<br />
Si selezionano Operatori di Oratorio, disponibili ad operare <strong>in</strong><br />
qualità di collaboratori retribuiti negli Oratori della prov<strong>in</strong>cia<br />
di Ancona. Inviare curriculum vitae completo, al Centro Sportivo<br />
Italiano, Comitato prov<strong>in</strong>ciale di Ancona, con sede <strong>in</strong> Jesi<br />
P.za Federico II^, 7-Tel. 0731-56508 / e.mail: csi.ancona@libero.it<br />
Solo i soggetti ritenuti potenzialmente <strong>in</strong>teressanti per<br />
questa selezione verranno telefonicamente contattati per un<br />
colloquio entro dieci giorni dalla ricezione del cv<br />
Gli operatori selezionati dovranno partecipare ad un Corso di<br />
Formazione nei giorni: Mercoledi’ 26 – Giovedì 27 – Venerdì<br />
28 - Lunedì 31 marzo e Martedì 1 aprile a Jesi dalle ore 15,30<br />
alle ore 19,30.<br />
<strong>La</strong> mostra di Paolo Annibali a Roma<br />
Che la mostra romana di Paolo Annibali potesse essere meta<br />
di personaggi illustri, sicuramente era previsto ma che appena<br />
dopo una settimana dall’<strong>in</strong>augurazione il Card<strong>in</strong>ale Angelo<br />
Comastri si recasse a visitarla, accompagnato dal Presidente<br />
del Pio Sodalizio dei Piceni Dottor Paolo Sp<strong>in</strong>ucci non era<br />
sicuramente immag<strong>in</strong>abile, o almeno nessuno avrebbe mai<br />
sperato <strong>in</strong> tanta attenzione. Sabato scorso <strong>in</strong> occasione della<br />
<strong>La</strong>uda Mariana <strong>in</strong> onore della Madonna di Loreto che si è<br />
svolta nella Chiesa di San Salvatore <strong>in</strong> <strong>La</strong>uro, Comastri si è<br />
recato <strong>in</strong> visita all’esposizione, <strong>in</strong>trattenendosi con l’artista<br />
ed i visitatori. Particolare attenzione ha rivolto alle opere di<br />
carattere sacro ed ai portali, accompagnato nella visita da un<br />
emozionantissimo Paolo Annibali che ha spiegato la natura<br />
della sua arte ed i contenuti delle opere. <strong>La</strong> mostra romana,<br />
sta sempre più evidenziando la qualità dell’opera dell’artista<br />
marchigiano, che <strong>in</strong> questa occasione ha modo di essere<br />
apprezzata anche da visitatori provenienti da varie parti del<br />
mondo.<br />
Gli economi diocesani a convegno<br />
“Non temiamo la trasparenza perché amiamo la legalità”.<br />
Potrebbe essere questo lo “slogan” delle amm<strong>in</strong>istrazioni<br />
diocesane: ne sono conv<strong>in</strong>ti i 270 partecipanti al Convegno<br />
Cei degli economi diocesani, che si è svolto a Chianciano<br />
Terme (Siena) <strong>in</strong> questa settimana. E’ stato presentato un<br />
“vademecum” con le <strong>in</strong>formazioni di base <strong>in</strong> materia di leggi e<br />
di gestione. Tra i suggerimenti emersi durante i lavori, quello<br />
di “predisporre un bilancio consolidato”, <strong>in</strong> modo da “avere<br />
una visione completa della realtà diocesana” e delle sue<br />
“scelte”. Valorizzare l’opera dei Consigli parrocchiali degli Affari<br />
economici è <strong>in</strong>vece il suggerimento per le parrocchie, con un<br />
avvertimento: “Non può essere composto solo da persone<br />
di buona volontà, deve prevedere la presenza di persone<br />
competenti <strong>in</strong> diverse realtà amm<strong>in</strong>istrative”. “L’economo<br />
serve per far tornare le scelte non i conti”, ha detto mons.<br />
Giampietro Fasani, economo della Cei, che ha concluso i lavori.<br />
“Trasparenza” e “legalità”, ha aggiunto, sono strettamente<br />
legate, perché “non potrei pensare alla trasparenza se non<br />
fossi conv<strong>in</strong>to che l’<strong>in</strong>tera mia amm<strong>in</strong>istrazione è nella<br />
legalità”, sia nei confronti dello Stato, attraverso il rispetto<br />
delle norme fiscali, che della diocesi, grazie al “rispetto dei<br />
ruoli istituzionali con i compiti di assegnazione e di erogazione,<br />
e alla chiarezza delle scelte economiche”.
8<br />
28 febbraio 2008<br />
il pag<strong>in</strong>one<br />
Fotografi<br />
di razza<br />
Lorenzo Cicconi Massi nasce a Senigallia<br />
dove tuttora vive; nel 1991 discute<br />
la tesi di laurea <strong>in</strong> sociologia “Mario<br />
Giacomelli e il gruppo Misa a Senigallia”.<br />
Com<strong>in</strong>cia il suo lavoro di ricerca<br />
fotografi ca <strong>in</strong> bianco e nero, contemporaneamente<br />
realizza i primi<br />
cortometraggi a basso costo,<br />
premiati <strong>in</strong> alcuni festival e<br />
poi trasmessi da Tele+ e<br />
Rai. Nel 1999 ottiene il<br />
primo premio al concorso<br />
Canon; dal Gennaio<br />
del 2000 è uno dei fotografi<br />
dell’Agenzia Contrasto.<br />
<strong>La</strong> sua ricerca si sviluppa<br />
e<br />
trae<br />
a colloquio con Lorenzo Cicconi Massi<br />
a cura di<br />
Libero Api<br />
Lorenzo Cicconi Massi: chi è?<br />
Un senigalliese, che ha la fortuna di guardare il mare dando le spalle alle<br />
coll<strong>in</strong>e più belle del mondo.<br />
E’ nato prima il fotografo o il regista? Ci racconti gli <strong>in</strong>izi e quale è<br />
stata la tua evoluzione artistica?<br />
Di sicuro il regista! Ho com<strong>in</strong>ciato nel 1982 con la videocamera che<br />
prendevamo di nascosto ad Edmo Leopoldi, per girare i nostri video<br />
demenziali, con il fi glio Amleto, Corrado Bacchiocchi e Paolo Fornaroli,<br />
che è diventato poi mio stretto collaboratore. Anni passati a sperimentare<br />
<strong>in</strong>quadrature, a <strong>in</strong>ventare scene, una passione fortissima. Nel 1987 ho<br />
comiciato a scattare le prime foto e anche lì è stato fondamentale l’utilizzo,<br />
sempre gratuito, della camera oscura nel retro di “Foto Leopoldi”:<br />
scoprivo il mondo dello sviluppo, della stampa, della magia della luce.<br />
Nel 1989, vedendo i bimbi vestiti di bianco al compleanno di mio fratello,<br />
ho sentito l’esigenza di raccontare il loro gioco spensierato; quella serie<br />
dal titolo “le strade per giocare” rimane una delle mie <strong>in</strong>tuizioni più felici.<br />
Per ogni fotografo che viva a Senigallia è <strong>in</strong>evitabile scontrarsi e confrontarsi<br />
con l’opera di Mario Giacomelli, e tu sei stato defi nito da<br />
più parti il suo “erede naturale” anche a causa del tuo stile caratterizzato<br />
da forti contrasti, da fi gure <strong>in</strong> controluce e soggetti illum<strong>in</strong>ati <strong>in</strong><br />
maniera forte e diretta, nonché dallo stesso forte attaccamento alla<br />
vostra terra di orig<strong>in</strong>e, le Marche. Quale è stato il tuo rapporto col<br />
Maestro e cosa rispondi a chi ti paragona a lui?<br />
Sono andato <strong>in</strong> cerca di Giacomelli e del suo pensiero, con l’umiltà di<br />
chi sa di scendere nel campo di un maestro assoluto. Con lui ho avuto<br />
<strong>in</strong>contri occasionali, sempre presso lo studio di Leopoldi, ma anche<br />
appuntamenti nella suo angolo <strong>in</strong> tipografi a dove gli mostravo qualcosa<br />
di quello che facevo, ma più che altro avevo piacere ad ascoltare i suoi<br />
racconti. Il paragone con lui mi lus<strong>in</strong>ga e mi imbarazza, ma credo che, se<br />
anche ci sono radici territoriali comuni e tratti stilistici similari, i nostri<br />
sono due mondi lontani più di quello che si creda. Comunque lasciamo<br />
perdere i paragoni giornalistici: Mario è una leggenda, io solo uno che ha<br />
dimostrato di valere qualcosa.<br />
Che attrezzatura fotografi ca e quali ottiche usi abitualmente per<br />
lavoro? Quanto tempo dedichi alla camera oscura?<br />
Uso una Yashica Matt 124, vecchia di 40 anni, e una Pentax 6x7. Cerco<br />
di non far sentire troppo la presenza della lunghezza focale, soprattutto<br />
del grandangolo sp<strong>in</strong>to, mi sembra una forzatura visiva che spesso toglie<br />
equilibrio e rigore compositivo; prediligo ottiche che vanno dal 35 al 50<br />
mm. (nello standard del 24x36). Stampo ogni foto personalmente, non ne<br />
potrei fare a meno: la camera oscura è un momento <strong>in</strong> cui si può stravolgere<br />
la foto e quello che si vuole dire con essa. A volte proietto il negativo<br />
suggestioni per lo più posando lo sguardo<br />
sulle realtà umane e paesaggistiche della<br />
sua terra. I suoi lavori vengono premiati <strong>in</strong><br />
numerosi concorsi, pubblicati dalle maggiori<br />
testate italiane ed esposti <strong>in</strong> due personali<br />
alla Treff punkt Galerie di Stoccarda<br />
e allo Stadthaus di Ulm. Dal 2006 alcune<br />
sue stampe fanno parte della collezione di<br />
Forma, prestigioso centro per la fotografi a<br />
di Milano e della galleria americana di Nile<br />
Tuzun.<br />
Nel 2007 è premiato nella sezione “sports<br />
features s<strong>in</strong>gles” al World Press Photo, con<br />
un lavoro sui giovani calciatori c<strong>in</strong>esi.<br />
Nella primavera del 2007 riceve il premio<br />
‘Gr<strong>in</strong>’. Nel maggio 2007 espone a Palazzo<br />
del Duca di Senigallia la mostra “Viaggio<br />
<strong>in</strong>torno a casa”, con catalogo edito da Contrasto.<br />
<strong>La</strong> stessa mostra viene esposta nell’ottobre<br />
2007 al centro Forma di Milano. Come<br />
regista esordisce nel 2007 con il lungometraggio<br />
“Prova a volare” che ha fra gli <strong>in</strong>terpreti<br />
Riccardo Scamarcio, Alessandra<br />
Mastronardi, Ennio Fantastich<strong>in</strong>i e Antonio<br />
Catania.<br />
grandissimo e ci metto molto tempo a trovare la nuova composizione<br />
all’<strong>in</strong>terno di esso, cerco sempre qualcosa che ad un primo sguardo non<br />
avevo visto.<br />
Su quali libri o riviste sono state pubblicate le tue immag<strong>in</strong>i? E presso<br />
quali gallerie è possibile ammirare le tue foto?<br />
Ho pubblicato foto nei libri di “Contrasto”, partecipando sempre con più<br />
fotografi : da “Eurogeneration” del 2003, a “Paesaggio prossimo” sulla<br />
prov<strong>in</strong>cia di Milano. E’ di prossima uscita un libro scritto da Antonio<br />
Pascale dal titolo “Solo <strong>in</strong> Italia” con contributi fotografi ci miei e di altri<br />
tre colleghi. Le riviste che hanno pubblicato le mie foto sono un po’ tutte<br />
quelle del panorama italiano: Sette, Ventiquattro, Il Venerdì, Panorama,<br />
Io Donna, Anna ecc... e poi alcune riviste francesi, come Images Magaz<strong>in</strong>e,<br />
Réponsès photo. A Senigallia alcune mie stampe si trovano presso<br />
la galleria “Portfolio”, a Milano presso “Forma”, e <strong>in</strong>fi ne alla “Nile Tuzun<br />
Gallery” a S.Francisco.<br />
Qual’è lo scatto al quale sei particolarmente legato e per quale motivo?<br />
Questa: è una delle prime immag<strong>in</strong>i che ho scattato ed anche una delle<br />
più apprezzate <strong>in</strong> generale. Ora quel muro della vecchia palestra di Ragioneria<br />
a Senigallia non esiste più, le sue screpolature che assomigliavano<br />
ad una cascata di stelle sono state coperte. Forse è da questa foto che è<br />
nata la voglia di andare oltre quello che la realtà ti presenta, scoprirlo con<br />
la pellicola e la camera oscura, dare <strong>in</strong>izio ad un lavoro che non sai dove<br />
ti porterà.<br />
Come sei arrivato a lavorare con l’Agenzia Contrasto?<br />
Mi hanno contattato dopo la vittoria al premio Canon del 1999; io muovevo<br />
i primi passi ed a dire la verità non sapevo nemmeno chi fossero<br />
loro. Una bella scoperta per me, quelle cose che ti cambiano la vita, e<br />
se ancora non mi hanno sbattuto fuori vuol dire che sto facendo discretamente.<br />
Nonostante tu non sia un fotografo che fa reportage, sei stato<br />
ugualmente <strong>in</strong>viato dall’Agenzia Contrasto a Pech<strong>in</strong>o, a fotografare la<br />
scuola per giovani calciatori dalla quale usciranno i campioni del futuro:<br />
raccontaci le diffi coltà <strong>in</strong>contrate <strong>in</strong> C<strong>in</strong>a per eff ettuare il servizio, e qualche<br />
aneddoto curioso legato a questa esperienza. <strong>La</strong>vorare <strong>in</strong> C<strong>in</strong>a non<br />
è stato facile, perchè la mentalità e le regole <strong>in</strong> vigore sono molto severe<br />
e diverse dalle nostre. E’ stato fatto un lungo lavoro diplomatico, sempre<br />
attenti a non chiedere troppo e non urtare la loro disponibilità. Ho avuto<br />
pochissimi giorni, direi poche ore, per eff ettuare gli scatti, tanto che il<br />
progetto base è stato <strong>in</strong>tegrato con quello dei giovani c<strong>in</strong>esi; li fotografavo<br />
<strong>in</strong>contrandoli negli hutong del centro o nelle immense periferie dove<br />
lo scenario cambiava di settimana <strong>in</strong> settimana, tanta era la velocità di<br />
costruzione di strutture e palazzi.<br />
Come è nata la foto che ti ha regalato il terzo premio al<br />
World Press Photo?<br />
Dopo 4 o 5 ore passate a vedere i ragazzi allenarsi non<br />
avevo ancora trovato qualcosa che mi stimolasse davvero;<br />
cont<strong>in</strong>uavo a vedere solo maglie bianche che si muovevano<br />
disord<strong>in</strong>atamente sul fondo verde del prato.<br />
Quando l’allenatore mise la squadra <strong>in</strong> ord<strong>in</strong>e sparso per<br />
esercizi di palleggio, mi sono buttato a terra e cercando il<br />
controluce ho avuto la fortuna di scattare con l’equidistanza<br />
perfetta dei palloni dalle teste: i palloni sono sospesi<br />
come dei pianeti nello spazio, i corpi tesi e contorti a cercare<br />
l’equilibrio perfetto. Una buona <strong>in</strong>tuizione e un po’ di<br />
fortuna.<br />
Quali altri riconoscimenti hai ottenuto, oltre al già<br />
citato World Press Photo? E quali conseguenze hanno<br />
avuto sulla tua attività professionale?<br />
Certamente il premio Canon, poi il premio città di Verona,<br />
e <strong>in</strong>fi ne nella primavera del 2007 il prestigioso premio<br />
Gr<strong>in</strong>, <strong>in</strong>detto dai migliori photoeditor italiani; averlo v<strong>in</strong>to<br />
è una sorta di consacrazione quantomeno nel mondo giornalistico.<br />
Questo lavoro, il mio lavoro, anche se io cont<strong>in</strong>uo<br />
a non pensarmi come ad un professionista (parola che<br />
non mi si addice), si nutre dei riconoscimenti che ti vengono<br />
assegnati.<br />
Con i premi ti riconoscono come autore, ma soprattutto,<br />
ed è questa la cosa che mi <strong>in</strong>teressa di più, eviti di perdere<br />
autonomia e libertà nei lavori commissionati.<br />
Il tuo fi lm “Prova a volare” ha avuto una gestazione<br />
molto travagliata, ed è arrivato nelle sale c<strong>in</strong>ematografi<br />
che solo quattro anni dopo la sua realizzazione. Come<br />
hai anche ammesso di persona <strong>in</strong> un’<strong>in</strong>tervista, gran<br />
parte del merito dell’uscita del fi lm va al successo che<br />
Riccardo Scamarcio ottenne negli anni successivi alla<br />
realizzazione della pellicola; ma l’attore ha sempre r<strong>in</strong>negato<br />
la sua partecipazione e si è sempre reso <strong>in</strong>disponibile<br />
a farsi <strong>in</strong>tervistare o <strong>in</strong>tervenire alle proiezioni<br />
del tuo fi lm. Gioie e amarezze: cosa ti ha lasciato dentro<br />
l’esperienza come regista di un lungometraggio? Un<br />
sogno realizzato, un traguardo raggiunto o una base di<br />
partenza verso nuovi progetti?<br />
Un’esperienza di grande soff erenza, un cont<strong>in</strong>uo lavoro su<br />
me stesso per le cont<strong>in</strong>ue <strong>in</strong>iezioni di fi ducia e tranquillità<br />
di cui avevo bisogno. Accarezzare un sogno di una vita,<br />
vederlo realizzato, e poi trovarsi imprigionato nel marasma<br />
di disonestà e <strong>in</strong> cui sprofonda il c<strong>in</strong>ema italiano, è<br />
stato durissimo. Come altre volte, mi ha salvato la fotografi<br />
a e le gioie che ne ricevevevo. Spero che l’uscita del fi lm e<br />
il buon successo che sta avendo nell’home video sia la base<br />
per altri progetti, non mi vedo a fare altro: sempre dietro<br />
un mir<strong>in</strong>o devo stare per sentirmi bene.<br />
Se ti chiedessi di raccontare una storia o con un fi lm<br />
o con 10 fotografi e, quale scelta faresti? Chi “comanda”<br />
nella tua testa, il regista o il fotografo?<br />
Una storia la racconterei con un fi lm. <strong>La</strong> fotografi a è una<br />
faccenda più <strong>in</strong>tima, più legata alla mia storia, che a quella<br />
di altri.<br />
Ti va di scegliere uno scatto dal tuo portfolio e di raccontarci<br />
“cosa c’è dietro”?<br />
E’ più importante sapere cosa c’è dentro una foto, o una<br />
serie; comunque sarei molto curioso di sentire dagli altri<br />
quello che hanno da dire guardandola...<br />
Questa foto è nata ispirandosi ad un catalogo di Klimt che<br />
avevo appena visto. Ho disegnato quella specie di arzigogoli<br />
su un pezzo di negativo trasparente, quella parte <strong>in</strong><br />
fondo al rullo che non prende luce, e poi ho proiettato il<br />
disegno su Marta con un diaproiettore. <strong>La</strong> forza dell’immag<strong>in</strong>e<br />
è data dalla d<strong>in</strong>amismo delle l<strong>in</strong>ee e da quelle due<br />
scie lum<strong>in</strong>ose che partono dalle sue pupille. Ho usato un<br />
30esimo di secondo, il tempo con cui scatto quasi tutte le<br />
mie foto.<br />
Per concludere, lascia un pensiero o alcuni consigli a<br />
chi si avvic<strong>in</strong>a oggi al mondo della fotografi a.<br />
<strong>La</strong>scio un pensiero, è meno antipatico di un consiglio.<br />
Ogni espressione artistica è tanto più signifi cativa quanto<br />
più viene dal profondo di noi stessi; bisognerebbe non<br />
perdere mai lo “sguardo puro” e, <strong>in</strong>sieme, sviluppare una<br />
coscienza critica feroce verso se stessi.<br />
una città che fotografa<br />
E ’ con Giuseppe Cavalli , uno dei grandi della fotografi<br />
a del ‘900 nonché ideatore e direttore artistico<br />
di quel privilegiato laboratorio di formazione<br />
fotografi ca che è stato il Gruppo Misa , che nacque la<br />
particolare vocazione di Senigallia per la fotografi a.<br />
E’ attraverso il suo <strong>in</strong>segnamento che si formò, a partire<br />
dal 1953, una giovane ed appassionata generazione<br />
di artisti senigalliesi che concepiva la fotografi a<br />
come una creazione, att<strong>in</strong>gendo alle sue forme ed ai<br />
suoi colori per esprimere il proprio universo poetico.<br />
Giovani talenti come Ferruccio Ferroni e Mario Giacomelli<br />
si aff ermarono all’<strong>in</strong>terno del Gruppo Misa.<br />
In quel gruppo – ricordava spesso Mario Giacomelli<br />
– ognuno parlava il proprio l<strong>in</strong>guaggio, con umiltà di<br />
fronte al soggetto, liberi da ideologie politiche, pensando<br />
all’amicizia, al dialogo, al rispetto di ognuno<br />
di fronte alla realtà.<br />
Senigallia città della fotografi a rappresenta un’idea<br />
forte della politica culturale che l’Amm<strong>in</strong>istrazione<br />
Comunale ha cercato di sviluppare <strong>in</strong> questi ultimi<br />
anni. Un progetto che si sta attuando attraverso tre<br />
fi loni pr<strong>in</strong>cipali di <strong>in</strong>terventi. In primo luogo si è lavorato<br />
per sviluppare la potenzialità di Senigallia ad<br />
ospitare mostre dei grandi maestri della fotografi a<br />
italiana ed <strong>in</strong>ternazionale, <strong>in</strong> grado di richiamare<br />
un pubblico di appassionati. Un altro obiettivo verso<br />
il quale si lavora è quello di attirare e promuovere<br />
talenti fotografi ci, riservando la massima attenzione<br />
verso tutto ciò che di nuovo si muove nel panorama<br />
artistico nazionale ed <strong>in</strong>ternazionale; e poi naturalmente<br />
c’è la grande eredità artistica e culturale di<br />
Mario Giacomelli. Attraverso le esposizioni delle sue<br />
foto nelle pr<strong>in</strong>cipali città del mondo (il 2007 è l’anno<br />
del grande tour americano della civica collezione<br />
Giacomelli con esposizioni a Los Angeles, Chicago<br />
e New York ) riusciamo non soltanto a valorizzare<br />
l’opera di uno dei maestri della fotografi a di tutti i<br />
tempi, ma anche a veicolare l’immag<strong>in</strong>e di Senigallia<br />
nel mondo.<br />
28 febbraio 2008 9<br />
il pag<strong>in</strong>one<br />
Anno 2007<br />
Fra i c<strong>in</strong>que italiani premiati<br />
al World Press Photo c’è il<br />
senigalliese Lorenzo Cicconi<br />
Massi, fotografo dell’agenzia<br />
“Contrasto”. <strong>La</strong> sua foto è stata<br />
premiata nella categoria “sport<br />
features” e fa parte della<br />
serie realizzata a Pech<strong>in</strong>o<br />
nelle scuole che preparano<br />
i giovanissimi a diventare<br />
sportivi professionisti.
arcevia Iniziative a misura di ragazzi per aprirsi al mondo<br />
a... come aido<br />
<strong>La</strong> stagione dell’Aido arceviese è già<br />
nel vivo. Dalla ‘A’ dell’avvio si corre<br />
velocemente su e giù per le grad<strong>in</strong>ate dell’alfabeto,<br />
tanto che siamo già alla ‘T’ di<br />
teatro. Arcevia ha dato impulso alla giovanile<br />
Festa delle ‘A’ (Amicizia, Abbracci,<br />
Arte), che ha risvegliato entusiasmi e<br />
raccolto consensi.<br />
L’Associazione Italiana Donatori Organi<br />
(presieduta da Sandr<strong>in</strong>a Ottaviani) ha<br />
operato <strong>in</strong> collaborazione con la Libreria<br />
‘Urluberlù di Serra de’ Conti, concretizzando<br />
pienamente lo slogan.<br />
“Insieme abbiamo giocato, <strong>in</strong>sieme abbiamo<br />
fatto i disegni, <strong>in</strong>sieme abbiamo fatto<br />
merenda, <strong>in</strong>sieme abbiamo trascorso un<br />
pomeriggio <strong>in</strong> giocosa allegria” sorridono<br />
i promotori.<br />
<strong>La</strong> risposta è stata confortante. Un motivo<br />
<strong>in</strong> più per puntare ai prossimi traguardi.<br />
I ragazzi (nella foto di Massimo<br />
Mori) ed i loro familiari hanno raccolto<br />
ed onorato pienamente l’<strong>in</strong>vito, confe-<br />
Al lavoro per ‘Frattula <strong>in</strong> festa’<br />
E’ già partita, grazie al gruppo di “volontari per la festa”, la macch<strong>in</strong>a<br />
organizzativa di Frattula <strong>in</strong> Festa 2008. Quest’anno l’importante<br />
mostra mercato con la vetr<strong>in</strong>a delle tipicità locali dell’agricoltura<br />
e dell’artigianato delle Terre di Frattula, si svolgerà nel<br />
centro storico di Castel Colonna domenica 20 aprile.<br />
L’areale delle Terre di Frattula comprende un vasto territorio di<br />
c<strong>in</strong>que Comuni tra il Nevola e il Cesano: Castel Colonna, Cor<strong>in</strong>aldo,<br />
Monterado, Ripe e Senigallia. Per l’occasione troveremo <strong>in</strong> vetr<strong>in</strong>a,<br />
con possibilità di acquisto, le eccellenze locali: il tipico “Salame di<br />
Frattula” novello e la porchetta di Castel Colonna; i v<strong>in</strong>i delle coll<strong>in</strong>e<br />
del Nevola e del Cesano; il biologico di Castel Colonna; l’olio<br />
extraverg<strong>in</strong>e di oliva; il miele, le marmellate e le “pecorelle”di Cor<strong>in</strong>aldo;<br />
il pane di Frattula e il Pangallo di Senigallia. Poi ancora<br />
l’artigianato artistico di Ripe e la ceramica di Monterado, musica<br />
e animazione per bamb<strong>in</strong>i. Il gran f<strong>in</strong>ale prevede il falò della “se-<br />
Quanti sono i telefoni cellulari che<br />
giacciono <strong>in</strong>utilizzati nei cassetti,<br />
oppure vengono gettati via senza tener<br />
conto delle vigenti normative <strong>in</strong> materia<br />
ambientale? Eppure questi oggetti,<br />
anche se vecchi e rotti, possono ancora<br />
servire a dare vita e speranza. Lo sa<br />
bene il Centro Socio Sportivo di Mondolfo<br />
che, significativamente <strong>in</strong> occasione<br />
della giornata nazionale del<br />
risparmio energetico “Mi illum<strong>in</strong>o<br />
di meno”, ha aderito alla <strong>in</strong>iziativa<br />
“Abbiamo tanti progetti<br />
appesi ad un filo” promossa<br />
dalla Magis Italia a livello nazionale.<br />
“<strong>La</strong> cosa è piuttosto<br />
semplice – <strong>in</strong>tervengono<br />
dal Centro – <strong>in</strong> quanto chi<br />
ha un telefon<strong>in</strong>o rotto o<br />
semplicemente vecchio<br />
del quale non sa a volte<br />
come sbarazzarsi, è<br />
sufficiente che lo porti<br />
qui al Centro dove è<br />
stato posizionato un apposito<br />
raccoglitore dove<br />
gettare il telefon<strong>in</strong>o”. Gli apparecchi<br />
donati vengono <strong>in</strong>viati ad<br />
una società specializzata, la Corporate<br />
rendo brio alla kermesse,<br />
fondata sulla partecipazione,<br />
<strong>in</strong> rima <strong>in</strong>nanzitutto<br />
con socializzazione e<br />
impegno formativo.<br />
Dal convento San Giovanni<br />
Battista si sale ora<br />
al cuore del centro urbano,<br />
ospiti del “Misa”<br />
sempre più alitando frizzantemente<br />
sul senso di<br />
appartenenza e sul comune<br />
sentire, camm<strong>in</strong>ando<br />
costruttivamente nella<br />
stessa direzione.<br />
Domenica 16 marzo, tornerà<br />
l’<strong>in</strong>iziativa “Andiamo<br />
a Teatro”, concepita e<br />
gestita dall’associazione<br />
India nel Cuore e dalla<br />
Pro-Arcevia, con il patroc<strong>in</strong>io dell’Amm<strong>in</strong>istrazione<br />
Comunale guidata da Silvio<br />
Purgatori.<br />
Alle 17, entrerà <strong>in</strong> scena Molière, il cui<br />
Tartufo verrà <strong>in</strong>terpretato dalla Compagnia<br />
‘<strong>La</strong> Tela Giovani’ di Senigallia.<br />
Domenica 30 marzo, la Compagnia “<strong>La</strong><br />
Corte Rossa” di Fossombrone proporrà<br />
la pièce “<strong>La</strong>dri, amanti e crisantemi”.<br />
Domenica 13 aprile sarà la volta del vernacolo<br />
(’Na donna d’na volta). Domenica<br />
20 aprile, il ciclo si concluderà con il concerto<br />
“Le strade del jazz”.<br />
<strong>La</strong> seconda rassegna sarà fedele alle l<strong>in</strong>eeguida<br />
del tr<strong>in</strong>omio cultura-solidarietàenogastronomia<br />
(co<strong>in</strong>volti e compartecipi<br />
il ristorante pizzeria Park Hotel, il<br />
ristorant<strong>in</strong>o tipico P<strong>in</strong>occhio, la pizzeria<br />
music-pub Shagiara, tutti nel segno della<br />
massima accoglienza). Informazioni: 339-<br />
3227572 (Sandr<strong>in</strong>a).<br />
Umberto Mart<strong>in</strong>elli<br />
Mobile Recycl<strong>in</strong>g ltd di Londra, che<br />
smaltisce <strong>in</strong> maniera corretta gli apparecchi<br />
<strong>in</strong>utilizzabili, garantendo la gestione<br />
delle componenti pericolose nel<br />
rispetto del quadro legislativo europeo<br />
<strong>in</strong> materia ambientale. “Proprio da<br />
questo riciclo – sottol<strong>in</strong>eano al Centro<br />
Socio Sportivo – vengono poi i fondi<br />
che sono impegnati per importanti<br />
progetti nel cont<strong>in</strong>ente africano”.<br />
Oggi grazie al progetto Magis<br />
questi oggetti acquisiscono<br />
un nuovo valore. I vecchi<br />
telefon<strong>in</strong>i si trasformano<br />
<strong>in</strong> f<strong>in</strong>anziamenti per i progetti<br />
di cooperazione e sviluppo<br />
grazie al riciclaggio<br />
da parte della società <strong>in</strong>glese<br />
che si occupa di separare i<br />
dispositivi ormai <strong>in</strong>utilizzabili<br />
da quelli ancora funzionanti. I<br />
primi vengono smaltiti <strong>in</strong> maniera<br />
adeguata, garantendo la<br />
corretta gestione di tutte quelle<br />
sostanze pericolose per l’ambiente.<br />
I secondi vengono riparati, se necessario,<br />
e immessi nel mercato dell’usato.<br />
In entrambi i casi, Cmr assicura<br />
al MAGIS un corrispettivo per ogni<br />
comune di ostra vetere<br />
politiche<br />
di coesione<br />
gavecchia” nella suggestiva piazza centrale.Al matt<strong>in</strong>o, <strong>in</strong>vece, alle<br />
ore 11,00 presso la Sala Consiliare del Comune di Castel Colonna, è<br />
previsto un Convegno sulla storia di Frattula, con la partecipazione<br />
del Prof. Manlio Brunetti.<br />
All’importante <strong>in</strong>iziativa, ampiamente collaudata negli anni precedenti<br />
presso un ristorante vic<strong>in</strong>o al fiume Cesano, collaborano<br />
la Pro loco e tutte le Associazioni culturali, musicali e del volontariato<br />
di Castel Colonna: Associazione “Boni Cives”, Scuola Musicale<br />
“Vittoria Colonna”e la Protezione Civile. Un appuntamento che<br />
apre la nuova stagione turistica 2008 per i c<strong>in</strong>que Comuni delle<br />
Valli Misa, Nevola e Cesano, che a Castel Colonna si propone con<br />
la valorizzazione del territorio, delle tipicità locali e la qualità<br />
delle produzioni genu<strong>in</strong>e dal sapore naturale. Una grande opportunità,<br />
hanno dichiarato il S<strong>in</strong>daco di Castel Colonna Avv. Massimo<br />
Lorenzetti e il Presidente dell’Associazione Terre di Frattula<br />
Marco Giard<strong>in</strong>i, sia per i s<strong>in</strong>goli cittad<strong>in</strong>i che per gli operatori del<br />
turismo, del commercio e della ristorazione.<br />
a mondolfo la raccolta di cellulari usati per sostenere vari progetti <strong>in</strong> africa<br />
non buttare il telefon<strong>in</strong>o<br />
Il Consiglio comunale di Ostra Vetere<br />
ha approvato all’unanimità il<br />
Documento sulla Politica di Coesione<br />
Sociale ed Economica dell’Unione<br />
europea e quello sui Programmi<br />
Comunitari dei Fondi Strutturali<br />
2007-2013 proposti dal S<strong>in</strong>daco<br />
Massimo Bello, che ha la delega alle<br />
Politiche comunitarie.<br />
“<strong>La</strong> Giunta municipale - scrive una<br />
nota dell’Amm<strong>in</strong>istrazione - ha avviato<br />
<strong>in</strong> tre anni una serie di <strong>in</strong>iziative,<br />
tra le quali lo Sportello Informa<br />
Imprese, l’Ufficio Europa, i Patti<br />
di Gemellaggio, la Variante Generale<br />
al PRG, l’adesione del Comune<br />
al Programma degli <strong>in</strong>vestimenti<br />
europei 2007-2013 realizzato <strong>in</strong>sieme<br />
ai Comuni della Valle del Misa<br />
e del Nevola (Cogesco) e, da ultimo,<br />
il Progetto Un Ponte con l’Europa<br />
attraverso cui creare e consolidare<br />
un contatto diretto con le Istituzioni<br />
europee di Bruxelles.”<br />
“Questo progetto nasce – ha aggiunto<br />
il S<strong>in</strong>daco - proprio dalla necessità,<br />
visto che precedentemente<br />
il Comune di Ostra Vetere non è<br />
stato neanche <strong>in</strong>cluso nei programmi<br />
europei dell’Obiettivo 2 e che<br />
nulla è stato fatto per stimolarne la<br />
sua adesione, di colmare una carenza<br />
di ruolo e di visibilità del nostro<br />
territorio, del suo tessuto produttivo<br />
fondato sulla piccola e media<br />
impresa, del turismo e della cultura<br />
come attività produttive di primissimo<br />
rilievo e chiave di volta del<br />
futuro sviluppo, dello straord<strong>in</strong>ario<br />
patrimonio culturale diffuso nel<br />
territorio, dell’ambiente naturale<br />
ricchissimo ed ancora <strong>in</strong>tegro”.<br />
A.M.<br />
cellulare ricevuto dall’Italia. “I progetti<br />
che si vanno a f<strong>in</strong>anziare – proseguono<br />
dal Centro Socio Sportivo - riguardano<br />
i bamb<strong>in</strong>i affetti da Aids e la denutrizione.<br />
Nel primo caso, <strong>in</strong>fatti, i proventi<br />
servono per f<strong>in</strong>anziare una casa<br />
famiglia che accoglie bamb<strong>in</strong>i sieropositivi<br />
(a volte abbandonati dai genitori),<br />
garantendo loro tutte le cure e l’assistenza<br />
necessaria, nel secondo caso<br />
vengono costruite “cuc<strong>in</strong>e solari” nel<br />
Ciad, oggi al centro di una grave crisi,<br />
con l’obiettivo di fermare l’estirpazione<br />
di cespugli e piante per il fuoco delle<br />
cuc<strong>in</strong>e, fatto che agevola la desertificazione<br />
di ampie zone di quel martoriato<br />
Paese”. Come si vede è sufficiente recarsi<br />
al Centro Socio Sportivo a Mondolfo,<br />
accanto all’asilo nido ed aperto tutti i<br />
pomeriggi (Info: 335.1080999), portando<br />
i cellulari che non si usano più e<br />
che sono dimenticati <strong>in</strong> casa, tenendo<br />
conto del fatto che, stando alle statistiche,<br />
la vita media di questi apparecchi<br />
è di appena due anni. “R<strong>in</strong>graziamo di<br />
cuore – hanno concluso – tutti coloro<br />
che ci daranno una mano per aiutare il<br />
cont<strong>in</strong>ente africano con il Magis”.<br />
Alessandro Berluti<br />
L ’Amm<strong>in</strong>istrazione Comunale<br />
di Castelleone<br />
di Suasa con delibera di<br />
Giunta n. 12 del 18 febbraio<br />
2008 ha approvato il<br />
bando per la concessione di<br />
contributi a fondo perduto<br />
per l’acquisto della prima<br />
casa da parte delle giovani<br />
coppie. L’ammontare delle<br />
risorse f<strong>in</strong>anziarie messe<br />
a disposizione dalla Regione<br />
Marche per l’<strong>in</strong>tero<br />
territorio della Prov<strong>in</strong>cia<br />
di Ancona per i buoni casa<br />
è di € 2.200.000,00. Possono<br />
presentare domanda di<br />
contributo le giovani coppie<br />
di recente o prossima<br />
formazione residenti nel<br />
Comune di Castelleone di<br />
Suasa. E’ coppia di recente<br />
formazione quella <strong>in</strong> cui i<br />
coniugi abbiano contratto<br />
matrimonio da non più di<br />
due anni alla data di pubblicazione<br />
del bando e non<br />
siano legalmente separati.<br />
E’ coppia di prossima<br />
formazione quella <strong>in</strong> cui i<br />
futuri coniugi abbiano, alla<br />
data di scadenza del ter-<br />
28 febbraio 2008 11<br />
Territorio<br />
castelleone di suasa: gli aiuti per le coppie<br />
giovani e casa<br />
Col concorso e la collaborazione<br />
di <strong>in</strong>terlocutori<br />
autorevoli, l’amm<strong>in</strong>istrazione<br />
comunale di<br />
Serra de’ Conti ha avviato il<br />
progetto di attivazione del<br />
“Parco delle conoscenze”, un<br />
parco tematico e didattico<br />
delle energie alternative e/o<br />
r<strong>in</strong>novabili.<br />
Obiettivo dell’<strong>in</strong>iziativa, la<br />
prelim<strong>in</strong>are <strong>in</strong>dividuazione<br />
di un’area e la successiva<br />
<strong>in</strong>stallazione sull’area stessa<br />
di impianti ed opere per il<br />
risparmio energetico. Nel<br />
concreto, il parco dovrebbe<br />
ospitare pannelli fotovoltaici,<br />
pannelli del solare termico,<br />
m<strong>in</strong>i-impianti eolici a pale,<br />
m<strong>in</strong>i-impianti eolici rotanti,<br />
microturb<strong>in</strong>e ed altri sussidi<br />
che favoriscano l’utilizzo<br />
delle energie alternative rispetto<br />
a quelle tradizionali.<br />
Nel parco dovrebbe essere<br />
realizzato anche un “edificio<br />
passivo”: si tratta di una<br />
struttura costruita con tecniche<br />
funzionali a verificare<br />
l’uso e l’efficienza dei materiali<br />
necessari alla coibentazione,<br />
nonché le modalità<br />
del loro utilizzo.<br />
L’amm<strong>in</strong>istrazione comunale<br />
<strong>in</strong>tende attivare il parco <strong>in</strong><br />
un’area prossima al “campus”<br />
scolastico, il che faciliterà<br />
l’accesso e la visita da parte<br />
delle scolaresche, nel qua-<br />
m<strong>in</strong>e di presentazione<br />
delle domande, effettuatole<br />
pubblicazioni<br />
del matrimonio o lo<br />
contraggano prima dell’acquisto<br />
dell’alloggio<br />
(entro e non oltre 10<br />
mesi dalla comunicazione<br />
di ammissione al<br />
contributo). Le domande<br />
e relative dichiarazioni<br />
dovranno essere<br />
compilate <strong>in</strong> ogni parte,<br />
utilizzando l’apposito<br />
modello disponibile presso<br />
l’ufficio Segreteria del<br />
Comune, <strong>in</strong> distribuzione<br />
gratuita, o nel sito <strong>in</strong>ternet<br />
www.castelleone.disuasa.it.<br />
Le domande dovranno<br />
pervenire al Comune di<br />
Castelleone di Suasa, a<br />
pena di esclusione, entro<br />
e non oltre 40 giorni dalla<br />
data di pubblicazione del<br />
bando all’Albo pretorio del<br />
Comune e qu<strong>in</strong>di entro il 1<br />
aprile 2008.<br />
Si considerano pervenute<br />
<strong>in</strong> tempo utile le domande<br />
spedite entro il term<strong>in</strong>e<br />
predetto con plico raccomandato<br />
A.R. o consegnate<br />
a mano presso l’Ufficio<br />
Segreteria del Comune.<br />
L’ammontare del contributo<br />
viene determ<strong>in</strong>ato <strong>in</strong><br />
base al reddito familiare<br />
dichiarato secondo il metodo<br />
di calcolo del valore<br />
Isee.<br />
L’attestazione Isee dovrà<br />
essere obbligatoriamente<br />
rilasciata dai Centri di Assistenza<br />
Fiscale (Caf).<br />
a serra de’ conti un’area un parco tematico<br />
energia nuova<br />
dro di una attività <strong>in</strong>formativa<br />
ed educativa che si ritiene<br />
opportuno avviare s<strong>in</strong><br />
dall’età scolare. L’obiettivo<br />
della realizzazione del parco<br />
è contenuto <strong>in</strong> un protocollo<br />
d’<strong>in</strong>tesa, che il Comune di<br />
Serra de’ Conti ha di recente<br />
sottoscritto con partner<br />
pubblici e privati: al protocollo<br />
hanno <strong>in</strong>fatti aderito<br />
l’Agenzia per il Risparmio<br />
Energetico, il Dipartimento<br />
di Energetica dell’Università<br />
Politecnica delle Marche,<br />
l’Istituto Comprensivo<br />
di Arcevia, Legambiente<br />
Marche e l’Ord<strong>in</strong>e degli Ingegneri<br />
della Prov<strong>in</strong>cia di<br />
Ancona. Contestualmente al<br />
parco tematico, si prevede di<br />
costituire anche una banca<br />
dati che raccoglierà le normative<br />
del settore, le tipologie<br />
degli impianti disponibili<br />
sul mercato, nom<strong>in</strong>ativi e<br />
riferimenti delle Ditte che li<br />
producono e degli studi tecnici<br />
che si <strong>in</strong>teressano della<br />
materia, oltre alle località <strong>in</strong><br />
cui sono stati realizzati impianti<br />
simili a quelli ospitati<br />
nel parco.<br />
I soggetti che hanno stipulato<br />
il protocollo d’<strong>in</strong>tesa hanno<br />
concordemente stabilito<br />
di lasciare aperta la possibilità<br />
di aderire anche ad altri<br />
enti, organismi ed imprese<br />
che volessero <strong>in</strong> futuro sottoscriverlo,<br />
con la possibilità<br />
di def<strong>in</strong>ire ulteriori accordi<br />
per specificare ruoli, competenze<br />
ed oneri delle parti.<br />
E’ stato, <strong>in</strong>tanto, costituito<br />
un gruppo di lavoro che si<br />
impegnerà nel coord<strong>in</strong>are le<br />
attività f<strong>in</strong>alizzate a raggiungere<br />
questo obiettivo.
12<br />
28 febbraio 2008<br />
Cultura<br />
pensieri Una riflessione di don V<strong>in</strong>icio Albanesi sulla mancanza di proposte per i soggetti deboli<br />
“I poveri: scomparsi dai programmi”<br />
i documenti programmatici dei partiti e le re-<br />
L eggendo<br />
lative proposte per le prossime elezioni, si nota che è<br />
scomparsa dal l<strong>in</strong>guaggio corrente la parola ‘povero’: si parla<br />
di disoccupati, di <strong>in</strong>capienti, di persone fragili. Eppure ancora<br />
il nostro istituto statistico parla di ‘poveri’”. Parte da questa<br />
considerazioni la lettera aperta che don V<strong>in</strong>icio Albanesi,<br />
presidente della Comunità di Capodarco, <strong>in</strong>via ai leader di<br />
partito, nonché alle candidate e ai candidati alle prossime<br />
elezioni politiche. Una lettera sui “poveri scomparsi”, dunque,<br />
e sui “consumi che affamano”. A proposito di povertà,<br />
don V<strong>in</strong>icio ricorda che le stime oscillano <strong>in</strong>torno ai due milioni<br />
e mezzo di famiglie per sette milioni e mezzo di persone.<br />
“Sarebbe <strong>in</strong>teressante capire – scrive - perché la parola<br />
‘povero’ fa paura: forse perché disdicevole, oppure offensiva<br />
o probabilmente per l’evoluzione del l<strong>in</strong>guaggio che chiama<br />
‘non vedenti’ e ‘diversamente abili’ i ciechi e i disabili. Ma la<br />
questione non è certamente di l<strong>in</strong>guaggio, ma di sostanza”.<br />
E precisa: “Da nessun programma politico f<strong>in</strong>ora apparso è<br />
stato proposto un ‘piano contro la povertà’. E’ vero che sono<br />
state pensate politiche che ridistribuiscano risorse contro la<br />
disoccupazione, il costo della casa, l’istruzione, il peso fiscale<br />
etc. Ma chi sta <strong>in</strong>dietro, senza un’attenzione specifica, rimarrà<br />
<strong>in</strong>dietro. Se le famiglie non riescono ad arrivare a f<strong>in</strong>e<br />
musica
musica
14<br />
28 febbraio 2008<br />
Sport<br />
vigor
LA<br />
PAROLA<br />
DI DIO<br />
1Sam 16,1.4.6-7.10-13<br />
Salmo 22<br />
Ef 5,8-14<br />
Gv 9,1-41<br />
di Paolo Curtaz<br />
2 MARZO 2008 IV domenica di Quaresima<br />
Essere nella luce<br />
L ’acqua, domenica scorsa, la luce, oggi.<br />
Giovanni ci tiene a farci riscoprire il Battesimo,<br />
a far sì che il nostro it<strong>in</strong>erario quaresimale<br />
ci porti a rivivere lo straord<strong>in</strong>ario<br />
dono ricevuto nel giorno del nostro Battesimo:<br />
l’appartenenza a Dio. Nel racconto del<br />
cieco nato Giovanni non si accontenta, come<br />
negli altri Vangeli, di raccontare un miracolo,<br />
ma di questo miracolo ne dona <strong>in</strong>terpretazione<br />
e signifi cato. Anzitutto: l’uomo è cieco,<br />
ma Dio ci vede benissimo. L’<strong>in</strong>izio del brano,<br />
che ci mostra Gesù che vede, è una provocazione<br />
alla nostra poca fede. Quante volte abbiamo<br />
l’impressione che Dio sia cieco? Che<br />
non veda la soff erenza degli uom<strong>in</strong>i, che non<br />
si ch<strong>in</strong>i a vedere le mie diffi coltà? No: Lui ci<br />
vede benissimo, noi, spesse volte, no. <strong>La</strong> nostra<br />
miopia <strong>in</strong>teriore, la nostra cecità, ci fanno<br />
esprimere giudizi aff rettati, <strong>in</strong>giusti nei<br />
confronti di Dio. Gesù ci svela il volto di un<br />
Dio misericordioso, attento, delicato, rispettoso.<br />
Che conosce e guarisce le nostre miserie<br />
<strong>in</strong>teriori. <strong>La</strong> cecità del personaggio di<br />
oggi è la nostra cecità, la nostra <strong>in</strong>capacità a<br />
credere, la nostra fatica a credere.<br />
Al tempo di Gesù, malgrado secoli di rifl<br />
essione sulla soff erenza (Giobbe <strong>in</strong>segna)<br />
che evitava di dare soluzioni semplicistiche<br />
al mistero del dolore, molti erano conv<strong>in</strong>ti<br />
che la malattia fosse punizione div<strong>in</strong>a. Gesù<br />
scard<strong>in</strong>a questa op<strong>in</strong>ione: il punito, il maledetto<br />
diventa discepolo, la cecità non è più<br />
limite ma apertura ad una dimensione più<br />
profonda, più<br />
lum<strong>in</strong>osa della<br />
realtà stessa.<br />
L’uomo, così<br />
bravo a scoprire<br />
e usare delle<br />
leggi della natura<br />
e del cosmo,<br />
ancora si vive<br />
come un Mistero<br />
irrisolto,<br />
si percepisce<br />
con una profonditàvertig<strong>in</strong>osa<br />
che non sa<br />
darsi risposta.<br />
Manchiamo di<br />
coscienza di<br />
noi stessi. Pur<br />
conoscendoci,<br />
non riusciamo<br />
a sondare tutti<br />
gli aspetti della<br />
nostra vita, del<br />
nostro carattere.<br />
Dio ci rivela<br />
Un Dvd su Pio IX e le missioni<br />
E ’<br />
Per le strade<br />
di Nazareth, 2006<br />
Foto Purziani<br />
<strong>in</strong>dirizzare a: <strong>La</strong> Voce <strong>Misena</strong><br />
Piazza Garibaldi, 3 - 60019 Senigallia<br />
fax 071.7914132<br />
e-mail: redazione@<strong>voce</strong>misena.it<br />
Il bello dell’ord<strong>in</strong>ario<br />
Giorni fa un amico mi confi dò la sua <strong>in</strong>quietud<strong>in</strong>e<br />
circa il suo futuro, fra cui un<br />
desiderio che covava da tempo, quello di<br />
entrare <strong>in</strong> una comunità religiosa.<br />
Tutto questo mi ha fatto rifl ettere sulla<br />
mia vocazione, se così si può dire, di scegliere<br />
ogni giorno il mio essere cristiano<br />
e, qu<strong>in</strong>di, di vivere il mio battesimo <strong>in</strong><br />
Gesù, nella Tr<strong>in</strong>ità che mi <strong>in</strong>serisce nella<br />
Chiesa, popolo sacerdotale.<br />
Scrive una mistica: “Come è bello il nostro<br />
sacerdozio, che si esercita nell’ombra<br />
e nel silenzio, nascosto come Gesù Ostia.<br />
Quando ci siamo abbandonati all’Amore<br />
una splendida realizzazione di un documentario a cura<br />
della dr.ssa Antonia Pillosio, giornalista, con la redazione<br />
tecnica del cav.uff . Franco Zamp<strong>in</strong>i, con il testo : “<strong>La</strong> missionarietà<br />
di Pio IX” del prof.d.Giuseppe Cionchi, autore de : “Il<br />
Pio IX nascosto”, Shalom 2003. Il testo è – oltre <strong>in</strong> italiano<br />
– <strong>in</strong> quattro l<strong>in</strong>gue : <strong>in</strong>glese, francese, tedesco, spagnolo. <strong>La</strong><br />
Pillosio lo presenta così: “Le soff erenze dei missionari sono<br />
le pietre più preziose del mio pontifi cato!”. (Così disse Papa<br />
Pio IX al p. Billotet S.J, <strong>in</strong> partenza per il Libano). Una pag<strong>in</strong>a<br />
di storia che sottol<strong>in</strong>ea la vocazione e la dimensione<br />
missionaria del pontifi cato di Pio IX attraverso i racconti dei<br />
Salesiani, dei Comboniani, dei Cappucc<strong>in</strong>i, dei Gesuiti e dei<br />
i L ori scrivono...<br />
non <strong>in</strong>dugiamo più a realizzare questo<br />
div<strong>in</strong>o ideale, fi no al più perfetto compimento”.<br />
Enrico Greppi - Senigallia<br />
Nebbia fi tta<br />
Cara redazione, la nebbia di questi giorni<br />
mi ha fatto pensare a quanta nebbia ci<br />
sia <strong>in</strong> giro, soprattutto <strong>in</strong> questo periodo<br />
delicato di campagna elettorale. Sì, nebbia,<br />
perché se gli <strong>in</strong>sulti stavolta sembrano<br />
messi un po’ da parte (... ma non si sa<br />
mai, c’è ancora tempo anche per quelli),<br />
non sento parlare ancora di programmi,<br />
di progetti sui quali ogni schieramento<br />
a noi stessi. Con il dono della fede, ci illum<strong>in</strong>a<br />
la vita.<br />
Tempo fa un amico che era arrivato alla fede<br />
mi diceva: “E’ come se fossi sempre vissuto<br />
<strong>in</strong> una stanza al buio. Certo: mi orientavo,<br />
mi muovevo, d’ogni tanto urtavo qualche<br />
oggetto che mi provocava dolore. Poi, d’improvviso,<br />
qualcuno ha aperto le ante e la<br />
luce è entrata”. Sì: l’esperienza della fede è<br />
illum<strong>in</strong>azione <strong>in</strong>teriore. A noi, solo, di non<br />
tenere gli occhi chiusi per ost<strong>in</strong>arci a dire: “è<br />
buio”. Questa coscienza di chiarezza era così<br />
forte che <strong>in</strong> orig<strong>in</strong>e i cristiani chiamavano il<br />
Battesimo proprio “illum<strong>in</strong>azione”.<br />
Riscoprire la fede diventa allora esigenza<br />
portante, fondamentale, per acquistare una<br />
prospettiva sulla vita e sulle cose completamente<br />
diversa. Davanti alla vista del cieco<br />
nato, però, bisogna aprire il cuore, fi darsi.<br />
I dotti del tempo di Gesù, davanti a questa<br />
illum<strong>in</strong>azione si irrigidiscono, non vogliono<br />
capire, non vogliono vedere. Così i genitori<br />
del cieco hanno paura del giudizio dei<br />
Farisei: anche loro vivono nelle tenebre del<br />
pensiero altrui, dell’omologazione che impedisce<br />
di essere liberi di fronte alle scelte (già<br />
allora essere cristiani era démodé!).<br />
Così il grande Giovanni, al solito, gioca sull’ambiguità:<br />
chi è cieco e chi ci vede dentro<br />
questo racconto? Chi credeva di vederci benissimo<br />
è, <strong>in</strong> realtà, <strong>in</strong>chiodato ai suoi pregiudizi<br />
(anche religiosi!) o al giudizio degli<br />
altri. Il cieco, maledetto da Dio - secondo gli<br />
uom<strong>in</strong>i - è <strong>in</strong> realtà, l’unico a vederci benissimo!<br />
Attenti però: il miracolo conduce il cieco<br />
ad un’altra luce, ben più profonda. Le domande<br />
che Gesù gli rivolge, portano ad una<br />
conclusione: sì ora può vedere chiaramente<br />
che Gesù è il Messia, il Figlio dell’uomo.<br />
Paolo, nella seconda lettura; ci raccomanda<br />
di vivere come “fi gli della luce, perché ora<br />
siete luce nel Signore”. Non chiudiamoci<br />
nei pregiudizi e nella vergogna della nostra<br />
fede: sappiamo che tutta la luce che abita nel<br />
nostro cuore è dono della tenerezza di Dio.<br />
Accogliamo la sfi da, fratelli, non opponiamo<br />
resistenza alla luce, lasciamo le dita di Gesù<br />
toccare i nostri occhi e guarirli.<br />
Che la nostra vita diventi testimonianza<br />
di questa illum<strong>in</strong>azione. Anche noi, forse,<br />
<strong>in</strong>travediamo la luce che viene dalla Parola,<br />
anche noi già assaporiamo l’aurora che<br />
annuncia un giorno radioso. Non abbiamo<br />
paura ma fi diamoci di Colui che, solo, può<br />
guarire la nostra cecità.<br />
Il nostro Battesimo, ancora tutto da riscoprire,<br />
ci ha aperto gli occhi della fede. Usiamoli,<br />
ora, per rileggere la nostra vita con lo sguardo<br />
stesso di Dio.<br />
chiede la fi ducia degli elettori. Il mio timore<br />
è che dopo le elezioni si ripropongano<br />
tutti i problemi di stabilità istituzionale<br />
e i balletti di alleanze che hanno<br />
fatto saltare il governo precedente. E ho<br />
anche paura della crescente <strong>in</strong>sofferenza<br />
che molto spesso porta all’astensionismo.<br />
Io sono di quella generazione che ha<br />
salutato il diritto di voto per tutti come<br />
una grande conquista. Mi farebbe molto<br />
male vedere che questo fondamentale<br />
strumento di democrazia possa essere<br />
snobbato, soprattutto dai più giovani<br />
ai quali dovremmo trasmettere di più<br />
l’amore per il nostro Paese. Ubaldo Rossi<br />
RUBRICA DI STORIA E CULTURA DEDICATA AL BEATO SENIGALLIESE GIOVANNI MARIA MASTAI<br />
Francescani. Questo è il senso di questo breve documentario<br />
che ho creato con il prezioso aiuto del Cav. Uff . Franco Zamp<strong>in</strong>i.<br />
E un r<strong>in</strong>graziamento a parte meritano gli archivisti di<br />
tutte queste famiglie religiose che con il loro lavoro ci hanno<br />
fornito l’<strong>in</strong>edito materiale iconografi co d’epoca”. Il Dvd si<br />
può avere presso il Museo Pio IX, oppure <strong>in</strong> Curia presso la<br />
segretaria Lea, a off erta m<strong>in</strong>ima di euro 3.<br />
Il Museo e la biblioteca, con annessa visione della rassegna<br />
stampa di Pio IX al Palazzo Mastai, sono aperti<br />
dal lunedì al sabato : ore 9 – 12, 16,30 – 18,30; tel. 071-<br />
60649.<br />
28 febbraio 2008 15<br />
penultima<br />
IN BREVE<br />
MONTERADO<br />
Incontro con i genitori catechisti, lunedì 25 febbraio,<br />
prima <strong>in</strong> chiesa poi nella sala TV. <strong>La</strong> nebbia ha bloccato<br />
qualche presenza; <strong>in</strong> compenso era buono il numero dei<br />
papà. In chiesa, il pievano ha commentato, <strong>in</strong>sieme con<br />
i “bravi” ragazzi/e Aurora, Leonardo, Riccardo, Tommy, il<br />
foglio “giallo”, <strong>in</strong>viato alle famiglie per la Benedizione<br />
pasquale. Dal “botta e risposta” è risultato che la<br />
preghiera prima dei pasti stenta a partire, nonostante<br />
le <strong>in</strong>sistenze del pievano. Migliorano: i rapporti genitorifi<br />
gli, la coscienza di compiere bene il proprio dovere e il<br />
rispetto per gli altri, sempre con lo slogan catechistico “Io<br />
rispetto te, tu rispetti me”. Nella sala TV sono proseguiti<br />
gli <strong>in</strong>contri con libere conversazioni, con un “simpatico<br />
chiacchiericcio” che fa sempre bene a tutti.<br />
RICORDANDO ARNALDO GIACCHINI<br />
L’esempio e la lezione di vita costituiscono ciò che la<br />
persona è chiamata a lasciare e ciò che ognuno deve<br />
saper cogliere nel “meglio” dell’altro. I più giovani hanno<br />
assorbito la “lectio magistralis” dell’ultimo Arnaldo<br />
Giacch<strong>in</strong>i: il gr<strong>in</strong>toso anziano dal passo “forte”, che non<br />
voleva saperne di mollare, dopo essere stato colpito da<br />
un ictus, andando su è giù per i siti della sua amatissima<br />
Arcevia. I maturi ed i più maturi conservano e nutrono<br />
un ampio ed articolato ricordo energicamente scolpito<br />
del “vecchio s<strong>in</strong>daco”. L’attuale primo cittad<strong>in</strong>o arceviese<br />
così rivede il suo predecessore. “Un protagonista della<br />
storia arceviese. Figura storica, protagonista della<br />
Resistenza e della vita amm<strong>in</strong>istrativa, che ha contribuito<br />
<strong>in</strong> modo determ<strong>in</strong>ante alla conquista della libertà e allo<br />
sviluppo della sua Arcevia e della nostra Arcevia. Arnaldo<br />
Giacch<strong>in</strong>i, che nella sua vita ha ricoperto vari <strong>in</strong>carichi<br />
politici e amm<strong>in</strong>istrativi, è stato S<strong>in</strong>daco della città dal<br />
1951 al 1958 e dal 1970 al 1975. Ho avuto la fortuna<br />
di conoscere Arnaldo fi n dagli anni ‘80. Fu capace di<br />
entrare subito <strong>in</strong> rapporto con me, che mi avvic<strong>in</strong>avo<br />
curioso alla vita amm<strong>in</strong>istrativa. Aveva un suo ‘carattere’<br />
particolare, schietto, senza peli sulla l<strong>in</strong>gua, ricordo<br />
ancora i suoi appassionati <strong>in</strong>terventi negli scranni del<br />
consiglio comunale nella legislatura 1980 – 1985 e da<br />
Presidente dell’ANPI. Arnaldo sapeva difendere con forza<br />
le proprie conv<strong>in</strong>zioni e non rifuggiva dal confronto, che<br />
pretendeva sempre vero, concreto, spoglio da ideologismi.<br />
Nel suo camm<strong>in</strong>o ha <strong>in</strong>contrato diverse generazioni<br />
entrando <strong>in</strong> un rapporto vero e profondo con gli uom<strong>in</strong>i<br />
e le donne, militanti e dirigenti del movimento operaio e<br />
democratico. E pur ricoprendo diverse responsabilità, ha<br />
saputo mantenere fermo e solido, negli anni, il legame<br />
con la sua gente, con la sua Arcevia”.<br />
U.M.<br />
E’ MORTO IL ‘MAESTRO’ PRIMO BARUCCA<br />
<strong>La</strong> cultura senigalliese piange Primo Barucca, 84 anni,<br />
maestro elementare e professore nei pr<strong>in</strong>cipali istituti<br />
scolastici cittad<strong>in</strong>i. <strong>La</strong>uratosi <strong>in</strong> l<strong>in</strong>gue all’Università Ca’<br />
Foscari di Venezia, Primo Barucca si era subito segnalato<br />
come profondo conoscitore di letteratura angloamericana<br />
ed <strong>in</strong> particolare di James Joyce. Negli anni era<br />
stato legato a personaggi del calibro di Sergio Anselmi,<br />
Sandro Genovali, Elvio Grossi , Dante Panni, Sandro<br />
Celidoni, Paolo Pallotta e Nazareno Gianfranceschi. <strong>La</strong><br />
redazione de ‘<strong>La</strong> Voce <strong>Misena</strong>’ esprime alla famiglia le<br />
più sentite condoglianze.<br />
SCOMPARSO ROMOLO AUGUSTO SCHIAVONI<br />
Senigallia piange la scomparsa di un illustre concittad<strong>in</strong>o,<br />
protagonista della vita artistica e culturale: il prof.<br />
Romolo Augusto Schiavoni.Per testimoniare il cordoglio<br />
dell’<strong>in</strong>tera comunità, l’Amm<strong>in</strong>istrazione senigalliese ha<br />
elaborato un manifesto da affi ggere per le vie cittad<strong>in</strong>e.<br />
Vi si legge testualmente: “L’Amm<strong>in</strong>istrazione Comunale<br />
di Senigallia partecipa al lutto per la scomparsa del<br />
Prof. Augusto Schiavoni, educatore, scultore, resistente,<br />
<strong>in</strong>faticabile collaboratore di tante <strong>in</strong>iziative rivolte alla<br />
Città, alla quale ha fatto dono di molteplici sue opere<br />
ispirate all’ideale di libertà e al sacrifi cio compiuto nel<br />
suo nome”.<br />
Settimanale della Diocesi di Senigallia<br />
Tel. 071 64578 - Fax 071 7914132<br />
P.zza Garibaldi, 3 - 60019 Senigallia (An)<br />
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da venerdì 29 febbraio 2008