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percorso decò.pub - Fai

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trattazione delle superfici in pietra, acuisce gli effetti<br />

chiaroscurali. Adeguati allo stile magniloquente della<br />

facciata sono le due figure dipinte ad affresco ai<br />

lati della balconata centrale, opera di Pietro Adamo<br />

Rimoldi. Questa costruzione è databile tra il 1910 e<br />

il 1912.<br />

L’anno successivo Arata costruisce il terzo palazzo<br />

Berri Meregalli, non molto lontano dai precedenti, in<br />

via Cappuccini 8, angolo via Vivaio.<br />

La facciata, lontana dai modi floreali del primo liberty,<br />

è un insieme eclettico di ascendenze romaniche,<br />

gotiche e rinascimentali (Arata viene spesso<br />

paragonato allo spagnolo Gaudì), con una particolare<br />

cura nella scelta dei materiali, che danno luogo<br />

a volumetrie articolate, ricche di effetti cromatici e<br />

plastici. Lo schema utilizzato è quello della casa<br />

d’angolo, molto frequente nelle costruzioni del periodo,<br />

con un portone angolare inserito in grandi<br />

blocchi di pietra, e due facciate decorate con putti (vedi<br />

Palazzo Castiglioni), teste d’ariete e di bovino. I ferri battuti<br />

sono opera del famoso “fabbro ornamentista” Alessandro<br />

Mazzuccotelli. Nell’ingresso del palazzo, costruito come<br />

l’antro di una caverna, è collocata la Vittoria Alata di<br />

Adolfo Wildt (1919).<br />

13<br />

12. G.U. Arata, Casa Berri Meregalli<br />

in via Mozart, 1910-<br />

1912.<br />

13-14. G.U. Arata, Casa Berri Meregalli in via Cappuccini<br />

8, 1910-1919. A fianco: l’ingresso ad angolo.<br />

Sopra: dettaglio con le finestre in pietra, le lesene in mattone<br />

con mosaici, e i putti decorativi che sostengono i pluviali.

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