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Le potenze
economiche
di tutto il
mondo si
interrogano
su come
gestire uno
scenario di
drammatica
crisi
planetaria
di
Marco
Tregua
La strana coppia: mercati azionari
in ripresa, consumi bloccati
A
giorni le analisi dei dati macroeconomici,
le scelte della Fed e gli interventi
del Presidente della Banca Centrale
Europea, Mario Draghi, faranno
chiarezza su uno scenario economico di non
facile gestione e definizione.
Negli ultimi mesi le borse europee hanno
registrato grandi progressi con aumenti
complessivi pari al 30% in media e con
punte del 39% (Borsa di Milano), sostenendo
un ritmo superiore a quello di Wall Street.
L’andamento registrato è il migliore dal 2009
a oggi, ma i consumi restano fermi al palo
e l’arrivo del periodo estivo non sembra di
buon auspicio. Difatti, storicamente, i mercati
azionari hanno sempre sofferto una fase di
stasi durante i mesi estivi, in quanto il minor
numero di operatori attivo, il rallentamento di
alcune attività produttive e lo spazio lasciato
libero ad attività speculative hanno sempre
reso i risultati particolarmente altalenanti.
Parallelamente anche i dati attesi circa la
disoccupazione non sembrano essere rosei,
secondo quanto trapela dal rapporto che alla
fine della settimana verrà pubblicato negli
Stati Uniti. Il dato che verrà fuori tenderà, quasi
sicuramente, a stimare i consumi in ulteriore
calo, deprimendo l’andamento di mercato.
Maggior fermento emerge per effetto dei
mercati obbligazionari, in quanto la fiducia
nei confronti dei Titoli di Stato di alcuni paesi
è ai minimi storici, avendo spinto persino
uno dei maggiori investitori globali a restare
alla finestra in attesa di ulteriori sviluppi e di
temuti downgrade da parte delle agenzie di
rating. Le maggiori perplessità sono destate
dai paesi europei, per i quali si presume una
ulteriore riduzione di valutazione da parte
delle agenzie di rating.
Spostando l’obiettivo sull’Italia si possono,
però, notare due aspetti controversi
rispetto a quanto emerso dalla panoramica
internazionale. Difatti, gli indici di Piazza Affari,
pur avendo registrato performance esaltanti
nelle ultime settimane, temono un sostanzioso
45 IMPATTO MIG&MAGZ Magazine | Editoriale| template 4 giugno 2013
rallentamento a seguito
della definizione del caso
Telecom per la cessione
della rete. L’operazione,
definita nella scorsa
settimana, ha già prodotto
un effetto rilevante, facendo
crollare il titolo Telecom di
quasi sei punti percentuali.
Il peso specifico del titolo
Telecom nel mercato
azionario nazionale
potrebbe lasciare spazio a
rischi di contagio in termini
di sfiducia. Parallelamente,
però, i dati Unioncamere
mostrano una ripresa del
mercato occupazionale,
con prospettive
ulteriormente positive in
vista degli sgravi fiscali
che dovrebbero essere
deliberati dal Governo
in funzione delle nuove
assunzioni. In particolare
negli ultimi mesi il Sud Italia
ha registrato un trend in
crescita nella presenza di
nuovi impieghi e le parole
chiave di questa boccata
d’ossigeno sembrano
essere professionalità ed
elevata specializzazione.
La settimana che si apre sarà
utile per la definizione dello
scenario internazionale e
per delineare le prospettive
economiche con cui i
mercati azionari e i consumi
potranno evolvere nei
mesi a venire, svelando
le reali motivazioni che, al
momento, fanno registrare
andamenti agli antipodi.