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i m p a t t o<br />
4 Marzo 2013 Anno I<br />
nuMero 1 4 Marzo 2013 Anno I<br />
PRIMO PIANO<br />
Gelo in Vaticano: <strong>il</strong><br />
Santo Padre si dimette<br />
dall’incarico. Ratzinger:<br />
sento <strong>il</strong> peso degli anni.<br />
Presto <strong>il</strong> conclave pag 4<br />
ECONOMIA<br />
Dopo le politiche<br />
tensione sui mercati.<br />
Moody’s minaccia rischio<br />
retrocessione per <strong>il</strong> debito<br />
italiano.<br />
MILANO - Ed intanto tra gli scandali<br />
di MPS e Finmeccanica, che<br />
destab<strong>il</strong>izzano la Borsa valori del<br />
capoluogo lombardo, Cairo cerca<br />
di comprare La7 pag 18<br />
SPORT<br />
Lo spettacolo calcistico<br />
dell’anno, resta solo una<br />
recita. Napoli - Juventus<br />
finisce 1 -1<br />
NAPOLI - Una partita maschia, nella<br />
bolgia di un San Paolo stracolmo.<br />
Le squadre alla lunga tendono<br />
ad annullarsi a vicenda, e non<br />
esprimo un buon gioco. Finisce con<br />
un giusto pareggio per 1- 1, con<br />
le marcature nel primo tempo di<br />
Chiellini e Inler pag 44<br />
Nasce <strong>Impatto</strong>, un settimanale<br />
di informazione libera. Il giornale<br />
uscirà gratuitamente e sarà un<br />
prodotto fac<strong>il</strong>e e per tutti. pag 2<br />
IL RE TORNA A NAPOLI<br />
Maradona sbarca in terra<br />
partenopea ed è subito festa per i<br />
tifosi. All’interno l’intervista esclusiva<br />
ad Angelo Pisani, avvocato del<br />
mitco “Pibe de oro”. pag 14<br />
Intato <strong>il</strong> cicalio del “Gr<strong>il</strong>lo” diventa un urlo<br />
nazionale. Il Movimento 5 stelle, guidato dal<br />
comico, diventa <strong>il</strong> primo partito d’Italia: a<br />
Montecitorio con <strong>il</strong> 25,55% dei consensi.<br />
Gli astenuti invece arrivano al 25,1%<br />
<strong>Impatto</strong> - settimanale di informazione laica, apartitica e libera<br />
Editore - Associazione “Il tempo senza orologio”<br />
www.impattosettimanale.it - 08119168073<br />
BER vs BER<br />
Bersani - Berlusconi: scontro al fotofinish<br />
ma non c'e' la maggioranza.<br />
Senza intese dell'ultima ora,<br />
rischio elezioni anticipate<br />
TesTaTa in aTTesa di regisTrazione c/o Tribunale<br />
INTERVISTA ESCLUSIVA<br />
I giovani e <strong>il</strong> loro rapporto<br />
con la notizia: parla <strong>il</strong><br />
Presidente nazionale<br />
dell’ordine dei giornalisti<br />
Enzo Iacopino. pag 3<br />
Elezioni politiche 2013<br />
6 pagine tutte dedicate<br />
agli eventuali scenari<br />
politici post elezioni. Tra<br />
politica interna ed estera,<br />
qual è <strong>il</strong> futuro del nostro<br />
Paese? pag 6
<strong>Impatto</strong>» l’apertura » pag. 2<br />
all’ interno<br />
di questo numero<br />
4 Marzo 2013 Anno 1<br />
MUSICA<br />
Max Gazzè a Napoli, dopo<br />
l’avventura di Sanremo,<br />
racconta <strong>il</strong> suo presente, <strong>il</strong><br />
suo passato e <strong>il</strong> suo futuro<br />
sia musicale che personale.<br />
pag. 38<br />
INSERTO LETTERARIO<br />
Inseme ad <strong>Impatto</strong><br />
anche l’inserto letterario:<br />
Feu<strong>il</strong>leton!<br />
Ogni sette giorni, questo<br />
contenitore<br />
omaggerà i nostri lettori di<br />
storie e narrazioni sempre<br />
ricche e creative<br />
pag. 50<br />
le vignette di Kevin Scauri<br />
di Guglielmo Pulcini<br />
Responsab<strong>il</strong>e Editoriale<br />
Quando decisi di fondare <strong>Impatto</strong> settimanale<br />
con un gruppo di amici di breve o lunga data, avevo<br />
in mente un tipo di giornale (ed anche una modalità<br />
di azienda editoriale) completamente diverso dagli<br />
standard classici dell’editoria.<br />
Quando mi venne in mente l’idea di <strong>Impatto</strong> ero<br />
desideroso di fondare un giornale che fosse basato<br />
innanzitutto sullo spirito di gruppo e sulla collaborazione<br />
tra tutti i membri del giornale (una redazione<br />
senza capi e senza padroni così come mi piace<br />
definirla). Un giornale che fosse sempre alla ricerca<br />
Elezioni 2013 (p.6)<br />
6 pagine tutte dedicate agli<br />
eventuali scenari politici post<br />
elezioni. Tra politica interna ed<br />
estera, qual è <strong>il</strong> futuro del nostro<br />
Paese?<br />
Il Papa si dimette (p.4)<br />
Gelo in Vaticano: <strong>il</strong> Santo Padre si<br />
dimette dall’incarico. Ratzinger:<br />
sento <strong>il</strong> peso degli anni. Presto <strong>il</strong><br />
conclave<br />
Nasce “<strong>Impatto</strong>”<br />
un settimale al<br />
servizio di tutti<br />
della notizia vera e capace allo stesso tempo di avvicinarsi<br />
ad un bacino di utenza molto giovan<strong>il</strong>e<br />
(anche grazie all’uso dei nuovi dispositivi mob<strong>il</strong>i ed<br />
ai social network).<br />
Avevo in mente una idea di redazione dove si incentivano<br />
le passione dei collaboratori, al contrario<br />
di smorzarle con articoli non inclini ai lori interessi<br />
personali.<br />
Avevo poi altresì congetturato un concetto di<br />
azienda editoriale etica, trasparente, incline a sostenere<br />
le opere socialmente ut<strong>il</strong>i e culturalmente positive.<br />
Un azienda che non fosse assoldata da partiti e<br />
da ricatti pubblici per avere qualche centesimo in più<br />
nella cassa … Insomma una redazione onesta e pulita,<br />
fatta di umano sacrificio più che di compromessi.<br />
Maradona a Napoli (p. 14)<br />
Maradona sbarca in terra partenopea<br />
ed è subito festa per i tifosi. All’interno<br />
l’intervista esclusiva ad Angelo Pisani,<br />
avvocato del mitco “Pibe de oro”.<br />
Notate: ho ut<strong>il</strong>izzato per tutto <strong>il</strong> tempo di questa<br />
apertura <strong>il</strong> imperfetto, non perché questa mia idea<br />
editoriale sia andata poi dispersa; ma perché, anzi, è<br />
stata messa tutta in pratica, e l’avete dinnanzi agli occhi:<br />
Benvenuti su <strong>Impatto</strong>, cari lettori!<br />
E grazie m<strong>il</strong>le a tutti coloro che hanno profuso<br />
impegno per rendere questo sogno una piccola oasi<br />
dell’editoria moderna!<br />
Il nostro impegno sarà quello di fornirvi ogni<br />
settimana un prodotto fruib<strong>il</strong>e, un contenitore pieno<br />
di notizie accertate e variegate. E specialmente un<br />
giornale del tutto gratuito apprezzab<strong>il</strong>e in qualsiasi<br />
momento della giornata.
La notte degli Oscar (p.24)<br />
Assegnati gli oscar. Vince Argo,<br />
Premiato anche Ben Affleck. Per le<br />
donne spunta Jennifer Lawrence,<br />
Premio anche a Tarantino<br />
Oscar Blanca (p.26)<br />
Il famoso architetto catalano sbarca a<br />
Napoli e ci spiega cosa sa fare o meno<br />
un architetto nel trasformare gli spazi<br />
in opere d’arte<br />
Quale è <strong>il</strong> vero<br />
futuro per<br />
l’informazione?<br />
Lucio Dalla (p.36)<br />
A settanta anni dalla sua nascita , e ad<br />
uno dalla sua improvvisa scomparsa Un<br />
viaggio musicale alla ricerca della vera<br />
essenza del grande maestro bolognese.<br />
Interviene <strong>il</strong> Presidente Enzo Iacopino in merito a<br />
come l’editoria attuale debba avvicinarsi ai giovani<br />
di Simona Ammendola<br />
malsana: pochi sono i giovani<br />
Giornalista<br />
che cercano un confronto tra le<br />
V<br />
varie notizie riportate per veri-<br />
a via via scemando sempre ficarne la credib<strong>il</strong>ità. Da qui un<br />
di più, <strong>il</strong> numero di giovani interminab<strong>il</strong>e giro di false in-<br />
che si approcciano con informazioni talvolta più dannose<br />
teresse e quotidianità al mondo della disinformazione stessa.<br />
giornalistico e di conseguenza A riguardo di quanto detto, è in-<br />
agli scenari della notizia. Ma tervenuto Enzo Iacopino, Presi-<br />
di chi sono le colpe di questo dente del Consiglio nazionale<br />
fenomeno? Sebbene si è abit- dell’Ordine dei giornalisti.<br />
uati a guardare sempre i giovani<br />
quali indifferenti e disinteressati, Quali sono, secondo Lei, le<br />
talvolta la colpa è della notizia cause di un così esiguo nume-<br />
stessa. Specialmente quando ro di giovani che si informano<br />
questa risulta essere poco dell’attualità che li circonda?<br />
fluida e dinamica, e raramente “Non sono convinto – spiega <strong>il</strong><br />
propensa a suscitare l’interesse Presidente - che i giovani non si<br />
giovan<strong>il</strong>e. E la conferma, di informino. E’ una comoda lettu-<br />
quanto detto, ci è data proprio ra di noi. Sono diversi i canali dai<br />
dall’evoluzione che <strong>il</strong> mondo quali attingono le informazioni.<br />
dell’informazione ha subito Il web, ad esempio, è un veicolo<br />
tramite <strong>il</strong> web. Internet infatti ha formidab<strong>il</strong>e che contiene anco-<br />
stravolto tempi e modalità per la ra troppi pericoli. Non ipotizzo,<br />
diffusione della notizia - prima sia chiaro, bavagli, ma qualche<br />
lunghi e ardui - ed ora rapidi e regola occorre. Basti pensare<br />
semplificati. Basta un semplice – continua Iacopino- che una<br />
“clic” e una qualsiasi notizia può notizia inserita nel web fa <strong>il</strong> giro<br />
arrivare agl’angoli più disparati del mondo in pochi attimi e<br />
del mondo. E’ anche vero, però, raggiunge potenzialmente m<strong>il</strong>-<br />
che spesso le notizie trasmesse ioni di persone. Se quella noti-<br />
in rete hanno un grado di atzia è falsa o sbagliata, la rettifica<br />
tendib<strong>il</strong>ità non sempre elevato. (ammesso venga fatta) arriverà<br />
E ciò comporta un’informazione a conoscenza di quanti avevano<br />
avuto la prima informazione? E’<br />
solo un esempio, per spiegarmi<br />
meglio e far capire che si possono<br />
rivendicare con maggior<br />
forza i diritti, se si è disposti ad<br />
onorare doveri”.<br />
Come potrebbe modificarsi<br />
l’informazione per far sì che i<br />
giovani possano avvicinarsi<br />
con maggiore attenzione ad<br />
essa?<br />
“Francamente non ho una ricetta.<br />
Posso partecipare con uno<br />
stato d’animo, ovvero la mia<br />
insoddisfazione per come viene<br />
fatta l’informazione oggi. La<br />
vita non può essere solo gossip<br />
(quello che io chiamo <strong>il</strong> “guardonismo”).<br />
Dietro i luccichii,<br />
c’è la vita di ogni giorno, fatta<br />
di fatica, sofferenza, rinunce,<br />
dolore e della gioia di vivere<br />
onestamente. Forse – conclude<br />
<strong>il</strong> Presidente- dovremmo dare<br />
più spazio a questo. Se non per<br />
senso morale (sarebbe bello<br />
fosse così), per calcolo: se <strong>il</strong> vecchio<br />
modello denuncia affanni,<br />
grazie soprattutto alle degenerazioni,<br />
proviamo a sperimentare<br />
<strong>il</strong> recupero dell’attenzione<br />
per le cose con le quali i cittadini<br />
si misurano ogni giorno.”<br />
impatto» l’apertura » pag. 3<br />
Il Fondo: Dopo le elezioni,<br />
stiamo attenti alla fine<br />
dell’Italia<br />
di Giorgio Nugnes<br />
Direttore Responsab<strong>il</strong>e<br />
on abbiamo vinto anche se siamo arrivati pri-<br />
” mi”. Cosi ha commentato Bersani <strong>il</strong> risultato<br />
Ndelle elezioni politiche del 24 e 25 febbraio.<br />
Il PDL dal canto suo festeggia fieramente <strong>il</strong> secondo<br />
posto, proclamandosi vero vincitore a pari merito con<br />
Gr<strong>il</strong>lo. Movimento 5 stelle invece arriva terzo rispetto<br />
alle altre coalizioni, ma è <strong>il</strong> primo partito alla camera:<br />
i gr<strong>il</strong>lini festeggiano autoproclamandosi veri vincitori.<br />
Peer Steinbrueck (Spd), probab<strong>il</strong>e successore della<br />
Merkel alla cancelleria tedesca, afferma: “Esterefatto<br />
dalla vittoria in Italia di due clown”. Ma i risultati elettorali<br />
sono frutto della decisione del popolo italiano<br />
che va rispettata, ricorda puntualmente Napolitano.<br />
Una scelta quindi che merita rispetto, ma che impone<br />
un’analisi. Quasi 8 m<strong>il</strong>ioni di italiani hanno votato per<br />
Berlusconi. Ancora. Mediaset\ Mediatrade, Rubygate,<br />
M<strong>il</strong>ls sono stati di colpo cancellati. La riforma scellerata<br />
dell’istruzione di colpo dimenticata. Legge emanata<br />
da un ministero alla cui guida c’era , ricordiamolo, la<br />
Gelmini; una luminare, capace di vedere cose che gli<br />
altri non possono vedere. Di trovare perfino un tunnel<br />
che dall’Abruzzo porta al Cern di Ginevra, permettendo<br />
ai neutrini di superare la velocità della luce. Un<br />
tunnel inventato, ma che nel comunicato ufficiale<br />
allora pubblicato costava pure 45 m<strong>il</strong>ioni di euro. Ma<br />
cosa importa se tali personaggi possono condannare<br />
all’estinzione l’istruzione pubblica, vera forza motrice<br />
di un paese, privandola già dei pochi fondi e concedendone<br />
invece all’università privata. La letterina con<br />
tanto di bollettino per ricevere <strong>il</strong> risarcimento dell’Imu<br />
fa contenti tutti. E la solita promessa di un tot di m<strong>il</strong>ioni<br />
di posti di lavoro fa <strong>il</strong> resto. Ma le leggi universali<br />
anche in Italia valgono, e tutti i nodi alla fine vengono<br />
al pettine. Berlusconi infatti, oltre a non perdere <strong>il</strong> vizio<br />
di vincere, sembra non perdere neanche quello di corrompere.<br />
I pm di Napoli giovedì infatti affermano che<br />
tra <strong>il</strong> 2007 e <strong>il</strong> 2008 <strong>il</strong> Cavaliere sborsò ben 3 m<strong>il</strong>ioni di<br />
euro per portare <strong>il</strong> senatore Sergio De Gregorio dalla<br />
sua parte e dare la spallata finale al già traballante<br />
governo Prodi. Le indagini, si spera, faranno <strong>il</strong> loro<br />
corso. Salvo legittimi impedimenti. Ma a far dimenticare<br />
tutto ciò, contribuisce anche l’avversario storico,<br />
<strong>il</strong> PD. Bersani e compagnia infatti sono impegnati da<br />
almeno dieci anni a dire semplicemente di essere<br />
migliori di Berlusconi, senza attaccarlo con i fatti (che<br />
abbondano). Inoltre sono talmente tanto impegnati<br />
nel demonizzare <strong>il</strong> nemico, che non provano neanche<br />
a spiegare agli elettori perché la propria candidatura<br />
gioverebbe al paese, inneggiando semplicemente al<br />
voto ut<strong>il</strong>e in nome della vittoria finale contro <strong>il</strong> nemico,<br />
che puntualmente non arriva. Ma la storia è mutevole;<br />
e in questo percorso da eterni nemici che li ha portati<br />
alle elezioni, l’ultimo anno invece li ha visti amici. Per<br />
sostenere infatti <strong>il</strong> governo tecnico di Monti, PD e PDL<br />
si sono alleati. Riforme delle pensioni, articolo 18 archiviato,<br />
tasse e ancora tasse. Ma guai a toccare i ceti<br />
alti o addirittura la casta. Tutto in nome di una austeriy<br />
dettata dall’Europa. Ma lacrime e sangue da sole non<br />
portano alla crescita. E di questo Monti se ne è accorto<br />
solo a fine legislatura, trasformandosi improvvisamente<br />
in un novello Robin Hood (un po’ invecchiato),<br />
che voleva proseguire la propria missione da salvatore<br />
della patria ben oltre <strong>il</strong> termine della legislatura tecnica.<br />
E da tutto questo è nato <strong>il</strong> movimento 5 stelle.<br />
Ma non ieri; Gr<strong>il</strong>lo infatti incomincia la propria antipolitica<br />
da lontano. Dal primo V-day del 2007. Da qui<br />
alle elezioni del 2013 la sua strada è stata lunga e non<br />
sempre coerente. All’inizio della sua avventura Gr<strong>il</strong>lo<br />
ha infatti cercato a più riprese un dialogo con <strong>il</strong> PD, trovando<br />
sempre però la porta chiusa. E’ arrivato perfino<br />
a chiedere di iscriversi al partito per poter partecipare<br />
alle primarie e diventare segretario. Ma ovviamente la<br />
sua richiesta è stata respinta. Se quindi anche Gr<strong>il</strong>lo ad<br />
un certo punto cambia rotta, risulta molto incoerente<br />
anche l’atteggiamento delle altre parti politiche. Per<br />
sei anni Gr<strong>il</strong>lo è stato osteggiato, insultato, ironizzato.<br />
Ed ora invece viene corteggiato da tutti in nome della<br />
governab<strong>il</strong>ità. O della poltrona. Ma <strong>il</strong> Gr<strong>il</strong>lo deve continuare<br />
la sua missione, e a discapito dei suoi gr<strong>il</strong>lini<br />
che nelle interviste dell’immediato post voto avevano<br />
mostrato posizioni più morbide, lui comanda e dice no<br />
alla fiducia. Il monito di questi due anni è stato di fare<br />
attenzione a non finire come la Grecia. Ora invece bisogna<br />
stare attenti alla fine dell’Italia.
<strong>Impatto</strong>» Primo Piano » pag. 4<br />
Il Papa<br />
Benedetto XVI<br />
si dimette<br />
di Mario Pellegrino<br />
Giornalista<br />
Teologo, grande intellettuale e persino ex aff<strong>il</strong>iato alla “Gioventù hitleriana”,<br />
Joseph Ratzinger, <strong>il</strong> 19 Apr<strong>il</strong>e 2005, divenne <strong>il</strong> nuovo papa della<br />
Chiesa Cattolica. Benedetto XVI, è questo <strong>il</strong> nome che scelse, si presentò<br />
come “un semplice ed um<strong>il</strong>e lavoratore nella vigna del Signore”, con<br />
l’obiettivo di sostituire quella matrice mondano-finanziaria, che aveva<br />
fortemente preso piede nel precedente pontificato del tanto amato<br />
Giovanni Paolo II, con una spiritualità di matrice teologica. Non è certo<br />
<strong>il</strong> risultato, ma lo sforzo, considerando l’inesperienza in materia, c’è stato.<br />
Il suo pontificato è stato fin da subito caratterizzato da posizioni rivoluzi-<br />
onarie (come quelle a<br />
favore del matrimonio per<br />
i preti o della scomunica<br />
ufficiale per i preti pedof<strong>il</strong>i)<br />
e non (perennemente<br />
contrario alla prof<strong>il</strong>assi ed<br />
a “coloro che praticano<br />
l’omosessualità”), ma soprattutto<br />
dai tanti scandali<br />
che hanno colpito anche<br />
direttamente <strong>il</strong> primo servo<br />
di Dio. Basti pensare al<br />
recente Vat<strong>il</strong>eaks, cioè la<br />
rapida fuga di documenti<br />
riservati vaticani dai quali<br />
sono trapelate notizie in<br />
merito alle lotte di potere<br />
all’interno del Vaticano e<br />
alcune irregolarità riguardo<br />
la gestione finanziaria dello<br />
Stato e l’applicazione delle<br />
normative antiriciclaggio.<br />
Fortunatamente <strong>il</strong> caso si<br />
è risolto con la condanna<br />
di Paolo Gabriele, aiutante<br />
di camera di Sua Santità,<br />
(successivamente graziato<br />
dallo stesso Ratzinger ),<br />
e di Claudio Sciarpelletti,<br />
dipendente della Segreteria<br />
di Stato, al quale ,analogamente,<br />
fu condonata la<br />
pena. Ma <strong>il</strong> motivo per cui,<br />
forse,tra qualche secolo ci<br />
si ricorderà di Benedetto<br />
XVI è la qualifica di papa<br />
emerito. “Le mie forze non<br />
sono più adatte ad esercitare<br />
in modo adeguato <strong>il</strong><br />
ministero”: queste le parole<br />
con le quali l’11 Febbraio<br />
scorso Ratzinger proclamò<br />
le sue dimissioni, poi ufficializzate<br />
giovedì 28 Febbraio<br />
alle 20 in punto. Il<br />
trasferimento nella sua<br />
residenza a Castel Gandolfo<br />
non è avvenuto senza<br />
le polemiche dei fedeli e<br />
senza le forti opposizioni<br />
tra i classici schieramenti:<br />
i contrari si appellano a<br />
motivazioni tradizionalistiche<br />
fondate prevalentemente<br />
sulla straordinarietà<br />
dell’evento, che non si<br />
verificava dalla rinuncia al<br />
pontificato di Celestino V<br />
(avvenuta nel XIII secolo);<br />
i favorevoli, viceversa,<br />
ne ammirano <strong>il</strong> carattere<br />
dell’um<strong>il</strong>tà, che <strong>il</strong> Papa<br />
mostra ponendosi sullo<br />
stesso piano dell’uomo<br />
quale è, e, di conseguenza,<br />
abbandonando l’aurea<br />
mistica che ciascun pontefice<br />
porta con sé. Ma ciò<br />
che i più scettici non comprendono<br />
sono le motivazioni<br />
della scelta: l’ormai<br />
ex papa si è giustificato<br />
ammettendo l’incapacità di<br />
governare <strong>il</strong> ministero a lui<br />
affidato per i problemi fisici<br />
che lo affliggono, come la<br />
fibr<strong>il</strong>lazione atriale cronica<br />
e la “stanchezza”, quasi ov
Papa Benedetto XVI, seduto nella<br />
Papa Mob<strong>il</strong>e. circondanto dai suoi<br />
fedeli.<br />
via per un uomo della sua età (compirà 86 anni <strong>il</strong><br />
prossimo Apr<strong>il</strong>e). Una scelta presa già da tempo,<br />
dunque, come ribadiscono <strong>il</strong> fratello Georg ed altri<br />
esponenti della Chiesa molto vicini a Ratzinger. Eppure,<br />
le dimissioni non possono essere dovute solo<br />
al tempo che passa: perché ,altrimenti, l’agonizzante<br />
Giovanni Paolo II avrebbe abbandonato <strong>il</strong> pontificato<br />
molto prima di mostrare al mondo le sue sofferenze,<br />
e, come tutti sappiamo (persino con oggettive<br />
motivazioni) non l’ha fatto. C’è chi afferma che, essendo<br />
<strong>il</strong> Vaticano la più potente centrale propulsiva<br />
dell’istruzione nel mondo ed <strong>il</strong> più ricco e diffuso<br />
consorzio finanziario privato mai esistito , le guerre<br />
ivi sv<strong>il</strong>uppatesi tra le diverse anime della struttura<br />
dell’ impresa-Vaticano hanno “in parte” influenzato<br />
lo stesso Ratzinger. Molti, inoltre, sanno che <strong>il</strong> nostro<br />
ex-pontefice si è fatto molti nemici attraverso la denuncia<br />
– con adeguata documentazione – dei nefasti<br />
grovigli della speculazione finanziaria internazionale<br />
e soprattutto con la critica all’austerity europea<br />
all’inizio di quest’anno. Non dimentichiamo peraltro<br />
i tanti d<strong>il</strong>emmi ai quali Ratzinger è stato chiamato ad<br />
affrontare nei quasi otto anni di pontificato: spiccano<br />
tra tutti i casi di pedof<strong>il</strong>ia del cardinale Mahony, arcivescovo<br />
emerito di Los Angeles, (che a suo tempo<br />
avrebbe coperto le malefatte di 120 preti pedof<strong>il</strong>i<br />
americani), e del cardinale O’Brien, che è stato de-<br />
nunciato da quattro sacerdoti per «rapporti inappropriati».<br />
Dunque, <strong>il</strong> papa potrebbe semplicemente<br />
aver deciso di scappare da quel mare di fango in cui<br />
nuotano i suoi “colleghi”, o è stato esplicitamente<br />
costretto dai capi (occulti) dell’amministrazione vaticana<br />
a farsi da parte ? Non è forse lo stesso Benedetto<br />
XVI che, nella sua ultima udienza in una Piazza<br />
San Pietro gremita da 150 m<strong>il</strong>a fedeli, constata che<br />
nei suoi anni di pontificato la barca della Chiesa ha<br />
dovuto navigare “acque contrarie”? Ovviamente<br />
non è detto che le dimissioni di Ratzinger nascondano<br />
tutte queste dietrologie: infatti secondo gli<br />
ottimisti vaticanensi europei, la Chiesa si prepara<br />
ad eleggere un papa più giovane, molto probab<strong>il</strong>mente<br />
sudamericano, e di sicuro schierato contro<br />
la finanza speculativa; in questo modo l’immagine<br />
della chiesa potrebbe risollevarsi e superare l’oscura<br />
serie di sfortunati eventi che l’hanno colpita in questi<br />
ultimi anni. Forse una modernizzazione apparente si<br />
è verificata con lo sbarco su Twitter del Sommo Pontefice<br />
poco tempo fa. Altri sono convinti, addirittura,<br />
che le dimissioni di una figura così idolatrata potrebbero<br />
ispirare alla medesima azione altre figure (ben<br />
più osteggiate) che influenzano gran parte della vita<br />
- e della televisione- italiana. Ma questa, più che una<br />
mera ipotesi, pare essere una vera e propria utopia.<br />
Fiat voluntas tua - sia fatta la tua volontà<br />
Certe immagini, che in altri<br />
contesti e tempi sarebbero<br />
forse estremamente banali,<br />
sono destinate a restare nella<br />
storia dell’umanità, proprio<br />
forse a causa della loro<br />
intrinseca semplicità. Di certo,<br />
i battenti di Castel Gandolfo<br />
che si chiudono, e la Guardia<br />
Svizzera che lascia <strong>il</strong> posto<br />
alla Gendarmeria Vaticana<br />
costituiscono una sequenza<br />
che resterà impressa nella<br />
nostra memoria. Perché, dalle<br />
20:00 del 28 Febbraio 2013, i<br />
fedeli cattolici non hanno più,<br />
almeno ufficialmente, un Papa,<br />
e non perché sia morto: era da<br />
sei secoli che non si vedevano<br />
le dimissioni di un Sommo<br />
Pontefice di Santa Romana<br />
Chiesa. L’ultima volta è stato<br />
Gregorio XII, nel XV secolo,<br />
anche se <strong>il</strong> più famoso tra tutti<br />
i “dimissionari” è Celestino V,<br />
che molti identificano in “colui<br />
che fece per v<strong>il</strong>tade <strong>il</strong> gran<br />
rifiuto” che Dante intravede<br />
nell’Antinferno tra gli Ignavi.<br />
Paradossalmente possiamo<br />
ritenerci “priv<strong>il</strong>egiati”, vista la<br />
rarità sorprendente con cui<br />
un evento sim<strong>il</strong>e avviene:<br />
e, proprio perché non è<br />
una cosa per noi fam<strong>il</strong>iare,<br />
gli interrogativi che ne<br />
conseguono sono fin troppi.<br />
Può un Papa, che viene<br />
ufficialmente eletto dai<br />
cardinali, “ispirati da Dio”, riuniti<br />
in conclave, lasciare <strong>il</strong> ministero<br />
petrino? Può <strong>il</strong> “vicario di<br />
Cristo in Terra” abbandonare<br />
la croce che <strong>il</strong> suo Signore ha<br />
deciso di affidargli? Bisogna<br />
però dire che <strong>il</strong> potere,<br />
quello terreno, non è una<br />
<strong>Impatto</strong>» Primo Piano » pag. 5<br />
Pensieri in P<strong>il</strong>lole<br />
Riflessioni<br />
made in<br />
Italy<br />
cosa da tutti: per esercitarlo<br />
al meglio bisogna avere un<br />
animo forte, degli obiettivi<br />
precisi, nonché carisma e<br />
leadership. E, forse, un ultra<br />
ottuagenario può rendersi<br />
conto che qualcuna di queste<br />
caratteristiche potrebbe<br />
mancargli, o quantomeno<br />
potrebbe ritenere che sia<br />
giunto <strong>il</strong> momento di farsi<br />
da parte. La titolatura papale<br />
è estremamente ricca di<br />
appellativi dal grande<br />
significato teologico, ma<br />
non dobbiamo dimenticarci<br />
che si tratta sempre di un<br />
uomo, affetto, come tutti noi,<br />
da dubbi, tentennamenti<br />
e quant’altro. Qualcuno ha<br />
parlato di una malattia del<br />
Santo Padre, qualcun altro<br />
intravede un “complotto” di<br />
matrice politica. C’è chi dice<br />
che Ratzinger avrebbe dovuto<br />
portare fino in fondo <strong>il</strong> suo<br />
ministero, criticando la sua<br />
“debolezza”, o “vigliaccheria”.<br />
Sinceramente non so dire<br />
cosa sia vero, e cosa no: a me<br />
piace vedere, tuttavia, un<br />
uomo provato dalla sua età<br />
che ha saggiamente deciso<br />
di ritirarsi a vita privata,<br />
magari auspicando l’avvenire<br />
di una personalità nuova e<br />
riformatrice, affinché la Chiesa<br />
Cattolica possa finalmente<br />
mettersi al passo con i tempi,<br />
abbandonando certe idee<br />
estremamente antiquate.<br />
E, oltretutto, se Dio gli ha<br />
permesso di farlo, allora credo<br />
che questo gesto non L’abbia<br />
contrariato più di tanto.<br />
Claudio Candia<br />
Conclave 2013: Elezioni a breve<br />
Dopo tre giorni di sede vacante a tener viva l’attenzione<br />
del mondo su Città del Vaticano c’è l’attesa per <strong>il</strong> Conclave,<br />
le cui date sembrano essere ancora incerte. Di<br />
norma i lavori per l’elezione del nuovo sommo pontefice<br />
si aprirebbero quindici giorni dopo l’inizio della<br />
sede vacante, ma la situazione straordinaria fa ricadere<br />
le ipotesi su una data ravvicinata, probab<strong>il</strong>mente quella<br />
del 10 marzo.Centoquindici i partecipanti provenienti da<br />
ogni parte del mondo e, come testimonia l’esperienza di<br />
Giovanni Paolo II – papa sconosciuto ai più al momento<br />
della sua elezione – le sorprese sono dietro l’angolo. Dieci<br />
i favoriti per la successione di Benedetto XVI. Di questi,<br />
tre i papab<strong>il</strong>i italiani: i cardinali Scola, Ravasi e Piacenza,<br />
gli esponenti di maggiore spicco nella chiesa italiana.<br />
Grande attenzione, tuttavia, ai cardinali sudamericani,<br />
espressione della fetta di fedeli più popolosa del mondo:<br />
circolano i nomi di Oscar Maradiagua, <strong>il</strong> “Wojtla del<br />
centroamerica”, di Odiro Pedro Scherer e dell’argentino<br />
Leonardo Sandri. L’ultimo gossip, riguarda, infine,<br />
l’elezione di un possib<strong>il</strong>e papa di colore: due i papab<strong>il</strong>i.<br />
Il primo, di origini nigeriane, Francis Arinze, <strong>il</strong> secondo<br />
invece, <strong>il</strong> ghanese Peter Appiah Turkson.Conclave discusso,<br />
quello di quest’anno, e non solo per le cause che<br />
lo hanno generato. Si decideranno le sorti di una Chiesa<br />
diversa rispetto a quella di otto anni fa, e chissà che<br />
l’istanza di cambiamento proveniente dalla politica non<br />
entri anche in Cappella Sistina? Secondo alcuni infatti la<br />
Chiesa si prepara ad eleggere un Papa più al passo coni<br />
i tempi ed attento alle tematiche finanziarie ed economiche.<br />
In questo modo l’immagine della chiesa potrebbe<br />
risollevarsi e superare l’oscura serie di sfortunati eventi<br />
che l’hanno colpita in questi ultimi anni.<br />
Marianna Rago
<strong>Impatto</strong>» Primo Piano » pag. 6<br />
Elezioni Politiche<br />
2013 alla fine trionfa<br />
la paralisi<br />
Le elezioni bloccano <strong>il</strong> Governo. Si pensa di<br />
tornare alle urne, ma serve riforma elettorale.<br />
di Gioia Majna<br />
Responsab<strong>il</strong>e di politica<br />
Elezioni politiche 2013, si<br />
è votato domenica 24 febbraio<br />
e lunedì 25. Eppure<br />
non si direbbe.<br />
Sì, perchè a sette giorni<br />
dalla chiusura dei seggi,<br />
tutto si sa benchè chi ne<br />
sia uscito effettivamente<br />
vincitore. Formalmente le<br />
redini del governo spettano<br />
alla coalizione del Partito<br />
Democratico che ha raccolto<br />
una vittoria al fotofinish tra<br />
Camera e Senato. Qui, però,<br />
<strong>il</strong> leader Bersani, con soli<br />
tre senatori di scarto dal<br />
centrodestra, è ben lungi<br />
dal festeggiare e infatti ammette<br />
. Un’Italia che<br />
va in tre direzioni diverse,<br />
dove l’avversario di sempre,<br />
<strong>il</strong> PDL, e l’incognita del<br />
Movimento 5 Stelle non lasciano<br />
presagire la possib<strong>il</strong>ità<br />
che si scenda fac<strong>il</strong>mente a<br />
compromessi e si mettano<br />
in atto quei provvedimenti<br />
che sappiano rispondere<br />
alle esigenze del paese e<br />
dell’Europa. L’osc<strong>il</strong>lazione dei<br />
mercati, infatti, non ha atteso<br />
a farsi sentire. Di riflesso <strong>il</strong><br />
Presidente della Repubblica<br />
Giorgio Napolitano, che in<br />
un potenziale clima di tensione<br />
non solo nazionale,<br />
ha voluto ribadire di come al<br />
momento l’Italia non sia un<br />
paese lasciato a sè stesso, essendo<br />
<strong>il</strong> Governo Monti ancora<br />
in carica fino al nuovo<br />
insediamento previsto per <strong>il</strong><br />
15 marzo.<br />
Tra i tanti scenari possib<strong>il</strong>i<br />
a breve-medio<br />
termine che in questi<br />
giorni stanno tenendo occupati<br />
buona parte dei media<br />
e dell’informazione, aleggia<br />
su tutti l’eventualità di un<br />
ritorno alle urne. Un’ipotesi<br />
che di per sè comporterebbe<br />
un’ulteriore complicazione<br />
già in partenza, ossia la decisione<br />
di adottare o meno<br />
un nuovo sistema elettorale.<br />
Sull’attuale legge, pas-<br />
sata agli archivi come Legge<br />
n.270/2005 si sono espressi<br />
molti esponenti politici, con<br />
bocciature e giudizi negativi<br />
provenienti da più parti e addirittura<br />
da chi quella modifica<br />
l’aveva voluta, portando<br />
infine l’opinione pubblica a<br />
conoscerla come Porcellum.<br />
Formulata dall’allora ministro<br />
Roberto Calderoli, ha<br />
sostituito le precedenti leggi<br />
del c.d. Mattarellum, reintroducendo<br />
di fatto in Italia<br />
<strong>il</strong> sistema proporzionale ed<br />
abolendo i collegi uninominali.<br />
Uno dei suoi aspetti<br />
fondamentali è la presenza<br />
di liste bloccate che non<br />
permettono all’elettore di<br />
indicare preferenze per uno<br />
o più candidati che invece<br />
sono scelti in separata sede<br />
dalle segreterie di parito.<br />
Alla Camera, un cospicuo<br />
premio di maggioranza (un<br />
minimo di 340 seggi su 618)<br />
è assegnato alla coalizione<br />
che raggiunge la maggioranza<br />
relativa su base nazionale,<br />
mentre al Senato<br />
tale ripartizione avviene<br />
rispetto ai voti collezionati<br />
nelle singole regioni. Tali<br />
seggi sono distribuiti in base<br />
a delle percentuali minime<br />
– altresì dette soglie di sbarramento<br />
– che ogni partito<br />
o lista è tenuto a superare<br />
con modalità diverse: <strong>il</strong> 4%<br />
se partito singolo, <strong>il</strong> 10% se<br />
in coalizione alla Camera<br />
dei Deputati; l’8% e <strong>il</strong> 20%<br />
rispettivamente al Senato.<br />
Nello specifico, le liste collegate<br />
ad una coalizione che<br />
ha superato <strong>il</strong> tetto prescritto,<br />
partecipano se superiori<br />
al 2% alla Camera e al 3% al<br />
Senato.<br />
Appare pertanto <strong>il</strong> quadro<br />
di un proporzionale ‘impuro’<br />
che se da un lato vuole<br />
favorire i singoli partiti,<br />
dall’altro determina come <strong>il</strong><br />
candidarsi in gruppo risulti<br />
di prioritaria importanza.<br />
Conseguenze immediate di<br />
tutto ciò sono un generale<br />
affievolimento delle dirette<br />
responsab<strong>il</strong>ità individuali<br />
ed <strong>il</strong> consolidarsi di un voto<br />
che verrebbe da definire<br />
sempre più a scatola chiusa;<br />
senza contare la tendenza<br />
ad alleanze posticce o trasformismi<br />
tra forze e singole<br />
personalità dichiaratesi puntualmente<br />
agli antipodi in<br />
campagna elettorale.<br />
Un generale desiderio di<br />
modifica di questa legge è<br />
stato espresso a più riprese<br />
da numerosi esponenti politici<br />
in carica e non, eppure<br />
è quantomento singolare<br />
come una tale faccenda –<br />
sicuramente non emersa da<br />
un giorno all’altro – non sia<br />
stata affrontata nei tempi<br />
e nei modi da chi dalla sua<br />
entrata in vigore nel dicembre<br />
2005 ne ha avuto la possib<strong>il</strong>ità.<br />
Oggi, in questo clima di<br />
confusione e imprevedib<strong>il</strong>ità,<br />
l’unica certezza sembra<br />
essere la volontà comune<br />
dei tre poli di adottare finalmente<br />
una riforma in tal<br />
senso, ma si tratterebbe di<br />
un procedimento complesso<br />
e delicato, <strong>il</strong> cui iter lo<br />
porterebbe a dover superare<br />
indenne <strong>il</strong> favore di due<br />
Camere, con tempistiche burocratiche<br />
e normative non<br />
immediate, oltre all’attesa<br />
della nomina di un nuovo<br />
Presidente della Repubblica.<br />
Nel 2012, in tempi non sospetti,<br />
l’ex presidente della<br />
Corte Costituzionale Gustavo<br />
Zagrebelsky vedeva una<br />
possib<strong>il</strong>e soluzione temporanea<br />
in un ritorno alla legge<br />
Mattarella <br />
scriveva, ma erano sei mesi<br />
fa e tale ipotesi sembrava irrealizzab<strong>il</strong>e<br />
già allora.<br />
È fac<strong>il</strong>e che le dichiarazioni<br />
dell’ultim’ora contraddiranno<br />
quelle della<br />
precedente, cosa auspicarsi<br />
dunque? Un voto che ne<br />
richiede immediatamente<br />
un altro è un girotondo destinato<br />
a ricalcare l’ultimo verso<br />
dell’omonima f<strong>il</strong>astrocca,<br />
avere la certezza che ciò non<br />
si ripeterà sarebbe già un<br />
punto di partenza.<br />
79.15%<br />
affluenza votanti<br />
CAMERA DEI DEPUTATI<br />
Chi siederà alla Camera<br />
Partiti Seggi<br />
Partito Democratico 292<br />
Sinistra Eco. Libertà 37<br />
Centro Democratico 6<br />
SVP 5<br />
Popolo delle libertà 97<br />
Lega Nord 18<br />
Fratelli d’Italia 9<br />
Movimento 5 stelle 108<br />
Scelta Civica Monti 37<br />
Unione di Centro 8<br />
Percentuale di Votazioni Camera<br />
Coalizioni/Partiti Perc. %<br />
Coalizione Cen. Sinistra 29.55<br />
Coalizione Cen. Destra 29.18<br />
Movimento 5 stelle 25.55<br />
Coalizione di Centro 10.56<br />
Rivoluzione Civ<strong>il</strong>e 2.25<br />
Fare per fermare declino 1.11<br />
Partito Comunista 0.26<br />
Forza Nuova 0.26<br />
Amnistia Giustizia Libertà 0.19<br />
Die Freiheitlichen 0.14<br />
Casa Pound 0.14<br />
Altri 0.81<br />
Voti ai partiti<br />
8.689.458<br />
M5S Il partito guidato dal Giuseppe<br />
Girllo, è <strong>il</strong> primo partito alla Camera dei<br />
deputati per numero di voti.<br />
8.644.523<br />
PD Il partito guidato dal segretario<br />
Pierluigi Bersani, è <strong>il</strong> secondo partito alla<br />
Camera dei deputati per numero di voti.<br />
7.332.972<br />
PDL Il partito guidato dal ex premier<br />
S<strong>il</strong>vio Berlusconi, è <strong>il</strong> terzo partito alla<br />
Camera dei deputati per numero di voti.<br />
Elettori: 46.905.154<br />
Votanti: 35.271.541<br />
Astenuti: 11.633.613<br />
Percentuale di astensione: circa 20 %<br />
ovvero 4 elettori su 20<br />
Largo agli sportitivi,<br />
per un Parlamento più<br />
dinamico.<br />
ROMA - Forte presenza<br />
di sportivi all’interno del<br />
nuovo Parlamento. In Senato<br />
entra la pluri campionessa<br />
olimpica, Josefa Idem (PD).<br />
Alla Camera tocca invece a<br />
Valentina Vezzali (Monti) e a<br />
Marco Marin (PDL).<br />
Tanti gli esclusi<br />
eccellenti dal nuovo<br />
Parlamento<br />
ROMA - Finite le elezioni,<br />
per tante facce nuove che<br />
arrivano tante facce storiche<br />
se ne vanno: Antonio di<br />
Pietro, Gianfranco Fini,<br />
Italo Bocchino, Bruno<br />
Tabacci, Giulia Buongiorno,<br />
Gianfranco Miccichè, Marco<br />
Pannella, Rocco Buttiglione,<br />
Francesco Storace, Guido<br />
Crosetto, Roberto Fiore e<br />
Paola Binetti.<br />
Futuro e libertà non<br />
ce la fa nè alla Camera<br />
nè al Senato. Fini resta<br />
fuori dai giochi.<br />
ROMA - Il mattatore<br />
dell’ultimo Governo<br />
Berlusconi, non è riuscito<br />
ad approdare alla Camera.<br />
Gianfranco Fini, capolista<br />
del FLI - fermanto da soli<br />
159.332 voti- non è riuscito<br />
ad ottenere alcun seggio.<br />
Intanto <strong>il</strong> Cavaliere<br />
scende in piazza<br />
contro la magistratura.<br />
MILANO - Dopo che <strong>il</strong> PDL ha<br />
lanciato l’urlo nei confronti<br />
di un “complotto della<br />
magistratura” architettato<br />
contro S<strong>il</strong>vio Berlusconi.<br />
Lo stesso ex premier, ha<br />
deciso di organizzare una<br />
manifestazione a Roma <strong>il</strong> 23<br />
Marzo, per combattere quello<br />
che lui ha definito come un<br />
“cancro” per <strong>il</strong> Paese.
Pensieri in P<strong>il</strong>lole<br />
Riflessioni<br />
made in<br />
Italy<br />
Il Vincitore S<strong>il</strong>enzioso Cambiano le<br />
elezioni ma <strong>il</strong> partito degli astenuti<br />
è una costante: alla Camera <strong>il</strong> 20%<br />
mentre al Senato si arriva al 25 %<br />
di Claudio Candia<br />
La corsa agli scranni del parlamento si è conclusa da poco, con<br />
un risultato unico nella storia della Repubblica Italiana; le elezioni<br />
del Febbraio 2013 resteranno impresse nella nostra memoria e in<br />
quella dei posteri come un momento decisivo per <strong>il</strong> futuro dell’Italia.<br />
Riassumendo, S<strong>il</strong>vio Berlusconi, dato per morto dai suoi avversari,<br />
ha resistito fin troppo bene alla dura campagna elettorale, mentre<br />
<strong>il</strong> Movimento Cinque Stelle sembra decisamente affermarsi come <strong>il</strong><br />
primo partito italiano, nonostante gli infausti vaticini formulati dalle<br />
più svariate personalità politiche, ma anche giornalistiche. E, un po’<br />
come nel Macbeth, c’è chi si è basato su queste profezie, e si è ritrovato<br />
senza una maggioranza in parlamento (meno male che non<br />
hanno ucciso nessuno, almeno questa se la sono risparmiata).<br />
Questa volta, infatti, e come non mai, a fare la differenza è bastato<br />
davvero un pugno di voti: non si può, allora, non notare come <strong>il</strong> partito<br />
di gran lunga più gettonato sia stato quello assenteista, che ha<br />
raggiunto un abbondante 25% (<strong>il</strong> che significa, in soldoni, che un<br />
quarto degli aventi diritto, non si è recato alle urne).<br />
Un dato abbastanza inquietante, a dire la verità: i “muti consensi”<br />
donati a questo partito s<strong>il</strong>enzioso sono costantemente in aumento.<br />
Il che potrebbe rispecchiare la sempre minore fiducia riposta dal<br />
popolo italiano nelle sue Istituzioni; la voglia di cambiare, la fierezza<br />
nel sostenere un ideale, per quanto utopistico possa essere, <strong>il</strong> rispecchiarsi<br />
in un soggetto politico: tutti concetti che ci sembrano ormai<br />
estranei, appartenenti ad un passato remoto, quello in cui “comunisti”<br />
e “fascisti” si trucidavano a vicenda.<br />
Se quelli erano tempi bui, anni di piombo, questi sono gli anni<br />
grigi dell’indifferenza crescente, del “che me ne frega”. Oserei dire,<br />
con un po’ di amaro in bocca, che questo tempus malum è quello<br />
della rassegnazione. Si avverte un fallimento, su tutti i fronti, delle<br />
campagne allestite dai partiti, che indossano i pii e casti abiti della<br />
speranza e della morigeratezza, cercando in tutti i modi, e specialmente<br />
con zuccherose parole, di ingraziarsi quanta più gente è possib<strong>il</strong>e.<br />
E, se non riescono ad ottenere <strong>il</strong> piatto tutto per loro, si alleano<br />
con chi possono, pur di non perdere la tanto amata poltrona. Sarà<br />
anche una cosa nota, ma la sfiducia aumenta. E questo è negativo<br />
per l’intera collettività; non votare significa gettare la spugna, votarsi<br />
ad un s<strong>il</strong>enzio immob<strong>il</strong>e, girare le spalle al proprio dovere e sputare<br />
su un diritto duramente conquistato con sangue e sudore da parte<br />
dei nostri antenati. E, se questa vi può sembrare una vuota retorica,<br />
allora mettiamola in questi termini: i corrotti hanno già i loro voti. Li<br />
comprano, infatti! E costoro sicuramente andranno a votare: <strong>il</strong> nostro<br />
dovere morale, da cittadini onesti, è impedire a questi “soliti ignoti”<br />
di mantenerci nella melma in cui stiamo sprofondando, lentamente,<br />
ogni santo giorno.<br />
Abbiamo, dunque, un vero vincitore, che se ne sta in s<strong>il</strong>enzio e che<br />
non parteciperà alle consultazioni con <strong>il</strong> Presidente della Repubblica<br />
per decidere le sorti della Nazione e del suo prossimo governo, in<br />
questa XVII legislatura, benché dovrebbe avere una gran bella voce<br />
in capitolo. Un muto trionfo, simbolo di un tremendo disagio che, se<br />
non sarà adeguatamente combattuto, segnerà <strong>il</strong> nostro lento e inesorab<strong>il</strong>e<br />
declino.<br />
75,11%<br />
affluenza votanti<br />
SENATO<br />
Chi siederà al Senato<br />
Partiti Seggi<br />
Partito Democratico 105<br />
Sinistra Eco. Libertà 7<br />
Il Megafono (Crocetta) 1<br />
Popolo delle libertà 98<br />
Lega Nord 17<br />
Movimento 5 stelle 54<br />
Scelta Civica Monti 18<br />
Percentuale di Votazioni Senato<br />
Coalizioni/Partiti Perc. %<br />
Coalizione Cen. Sinistra 31.63<br />
Coalizione Cen. Destra 30.72<br />
Movimento 5 stelle 23.79<br />
Scelta Civica Monti 9.13<br />
Rivoluzione Civ<strong>il</strong>e 1.79<br />
Fare per fermare declino 0.90<br />
Partito Comunista 0.37<br />
Forza Nuova 0.26<br />
Amnistia Giustizia Libertà 0.20<br />
Fiamma Tricolore 0.17<br />
Io Amo l’Italia 0.13<br />
Altri 0.91<br />
Voti ai partiti<br />
8.400.161<br />
PD Il partito guidato dal segretario<br />
Pierluigi Bersani, è <strong>il</strong> primo partito al<br />
Senato per numero di voti.<br />
7.285.850<br />
M5S Il partito guidato da Giuseppe<br />
Gr<strong>il</strong>lo, è <strong>il</strong> secondo partito al Senato<br />
per numero di voti.<br />
6.829.587<br />
PDL Il partito guidato dal ex premier<br />
S<strong>il</strong>vio Berlusconi, è <strong>il</strong> terzo partito al<br />
Senato per numero di voti.<br />
Elettori: 42.270.824<br />
Votanti: 31.751.350<br />
Astenuti: 11.119.474<br />
24.89%<br />
PERCENTUALE DI ASTENZIONE<br />
Votazione al Senato<br />
Le elezioni all’estero<br />
Partiti Seggi<br />
Partito Democratico 5<br />
Con Monti per l’Italia 2<br />
Popolo delle Libertà 1<br />
Mov.Ass.Italiani Estero 1<br />
Movimento 5 stelle 1<br />
USEI 1<br />
3.149.501<br />
ELETTORI I dati sono<br />
computati su una<br />
divisione in 4 sezioni dei<br />
seggi italiani all’estero<br />
948.067<br />
VOTANTI La percentuale<br />
definitiva dei votanti tra<br />
gli elettori all’estero è<br />
del 30.10%<br />
2.200.984<br />
ASTENUTI La<br />
percentuale definitiva di<br />
astenuti tra gli elettori<br />
all’estero, è di circa<br />
del 70%<br />
<strong>Impatto</strong>» Primo Piano » pag. 7<br />
Chi siederà alla Camera<br />
Percentuale di Votazioni Camera<br />
Coalizioni/Partiti Perc. %<br />
Partito Democratico 29.32<br />
Con Monti per l’Italia 18.39<br />
Popolo delle Libertà 14.84<br />
Mov.Ass.Italiani Estero 14.30<br />
Movimento 5 stelle 9.67<br />
USEI 4.48<br />
Italiani per la Libertà 2.26<br />
Sinistra Eco. Libertà 1.76<br />
Altri 4.98<br />
3.494.687<br />
ELETTORI I dati sono computati<br />
su una divisione in 4 sezioni dei<br />
seggi italiani all’estero<br />
1.039.725<br />
VOTANTI La percentuale definitiva<br />
dei votanti tra gli elettori all’estero<br />
è del 29.75%<br />
2.454.962<br />
ASTENUTI La percentuale<br />
definitiva di astenuti tra gli elettori<br />
all’estero, è di circa del 70%<br />
Chi siederà al Senato<br />
Partiti Seggi<br />
Partito Democratico 4<br />
Con Monti per l’Italia 1<br />
Mov.Ass.Italiani Estero 1<br />
Percentuale di Votazioni Senato<br />
Coalizioni/Partiti Perc. %<br />
Partito Democratico 30.69<br />
Con Monti per l’Italia 19.81<br />
Popolo delle Libertà 15.19<br />
Mov.Ass.Italiani Estero 13.43<br />
Movimento 5 stelle 10.00<br />
USEI 4.26<br />
Italiani per la Libertà 1.70<br />
Rivoluzione Civ<strong>il</strong>e 1.57<br />
Altri 3.35
<strong>Impatto</strong>» Politica Interna» pag. 8<br />
Coalizione di<br />
Centrosinistra<br />
Nonostante <strong>il</strong> favore dei<br />
pronostici, la coalizione<br />
capeggiata dal Pd ottiene<br />
una vittoria di Pirro con una<br />
maggioranza assoluta alla<br />
Camera grazie al premio<br />
di maggioranza (cfr. Legge<br />
Calderoli), ma fermandosi<br />
per <strong>il</strong> Senato solo a quella<br />
relativa, con 123 seggi su 315.<br />
Una vittoria ancor più<br />
mut<strong>il</strong>ata se si considera <strong>il</strong> 37%<br />
ottenuto nel 2008 dal solo<br />
Partito Democratico senza<br />
rientrare in alcuna coalizione.<br />
Tale esito negativo ha radici<br />
profonde che risalgono al<br />
dicembre 2011 quando<br />
<strong>il</strong> Partito Democratico ha<br />
votato la fiducia al governo<br />
Monti appoggiando i suoi<br />
emendamenti e disegni di<br />
legge. Inoltre, a differenza<br />
degli schieramenti<br />
concorrenti che hanno<br />
basato la propria campagna<br />
elettorale sulle 'grandi<br />
promesse', la formazione di<br />
centrosinistra non ha puntato<br />
su un consolidamento del<br />
consenso, adagiandosi bensì<br />
su una vittoria annunciata.<br />
Un altro fattore che ha pesato<br />
su tutti i partiti “tradizionali”è<br />
stato lo tsunami di Beppe<br />
Gr<strong>il</strong>lo, <strong>il</strong> quale, partendo da<br />
relativo outsider, si è imposto<br />
sulla scena nazionale<br />
ottenendo apprezzamento<br />
da schieramenti anche<br />
contrapposti. Un'ondata<br />
pronosticata dai media,<br />
ma sottovalutata e mal<br />
fronteggiata da Bersani,<br />
che invece di porre degli<br />
argini ha minimizzato <strong>il</strong><br />
fenomeno Gr<strong>il</strong>lo senza<br />
attaccarlo sugli effettivi punti<br />
del programma del M5S; al<br />
contrario, l'unica posizione<br />
presa dal suo partito in<br />
merito al possib<strong>il</strong>e successo<br />
del Movimento è risultata<br />
l'ipotesi di un'eventuale<br />
alleanza post-voto con<br />
Mario Monti, perdendo<br />
probab<strong>il</strong>mente un'altra<br />
bella fetta di voti. Anche<br />
lo scandalo Montepaschi,<br />
infine, di certo non ha aiutato<br />
a r<strong>il</strong>anciare l'immagine di un<br />
partito che faceva della sua<br />
(presunta) incorruttib<strong>il</strong>ità <strong>il</strong><br />
proprio cavallo di battaglia.<br />
Coalizione di<br />
Centrodestra<br />
Il PDL, nonostante un<br />
importante calo dei<br />
consensi rispetto al 2008,<br />
ha comunque ribaltato<br />
quanto atteso dai pronostici,<br />
affermandosi al secondo<br />
posto e sfiorando la vittoria<br />
finale. Una rimonta così<br />
clamorosa si può riassumere<br />
e semplificare nella figura<br />
del leader Berlusconi.<br />
Questi, dapprima posto in<br />
secondo piano nell’ottica<br />
delle primarie, è tornato<br />
prepotentemente sulla<br />
scena, focalizzando<br />
l’attenzione mediatica<br />
su di sé, cercando di<br />
monopolizzare <strong>il</strong> piccolo<br />
schermo con la sua presenza<br />
e le sue dichiarazioni. Il ritorno<br />
in campo del Cavaliere ha<br />
ricompattato un PDL allo<br />
sbando, improntando la<br />
propria campagna elettorale<br />
su toni forti, accompagnati<br />
come di consueto da<br />
grandi promesse. Un<br />
voto di pancia, dunque,<br />
da quella parte d’Italia<br />
che – vuoi per rinnovata<br />
fedeltà, vuoi per timore di<br />
un’alternativa soventemente<br />
demonizzata – si è affidata<br />
a chi ha celebrato un forte<br />
abbassamento del cuneo<br />
fiscale, la restituzione<br />
dell’IMU e la creazione dei<br />
soliti quattro m<strong>il</strong>ioni di posti<br />
di lavoro. L’alleato di sempre,<br />
la Lega Nord, a scapito di una<br />
cospicua perdita d’elettorato<br />
che è costata più di 4 punti<br />
percentuali in meno, è<br />
riuscita nell’unico obbiettivo<br />
preposto: porre Maroni alla<br />
presidenza della Lombardia<br />
per completare <strong>il</strong> mosaico<br />
leghista dopo Piemonte e<br />
Veneto, sognando così la<br />
Macroregione.<br />
Movimento<br />
5 Stelle<br />
Un successo andato ben<br />
oltre le più rosee aspettative,<br />
affermando <strong>il</strong> Movimento<br />
come primo partito alla<br />
Camera. Una vittoria<br />
ottenuta cavalcando la<br />
sempre più crescente rabbia<br />
popolare nei confronti<br />
della ‘vecchia politica’,<br />
apertamente osteggiata dal<br />
leader Gr<strong>il</strong>lo come la casta da<br />
distruggere. Una campagna<br />
elettorale lunghissima partita<br />
dai precedenti successi<br />
elettorali di Parma e Sic<strong>il</strong>ia.<br />
Toni anche qui molto forti,<br />
una sistematica assenza dai<br />
media b<strong>il</strong>anciata da comizi e<br />
interventi su tutto <strong>il</strong> territorio<br />
hanno caratterizzato lo<br />
Tsunami Tour che ha visto<br />
protagonista Beppe Gr<strong>il</strong>lo ed<br />
<strong>il</strong> suo camper. Un consenso<br />
probab<strong>il</strong>mente anche troppo<br />
elevato per un movimento<br />
che si era predisposto<br />
come forza d’opposizione<br />
e che invece adesso dovrà<br />
ridimensionarsi e rivedere <strong>il</strong><br />
proprio modus operandi in<br />
quanto primo partito.<br />
DESATIRIBUS<br />
di Fabio Delle Donne<br />
A seguito dei risultati elettorali<br />
avremo <strong>il</strong> Parlamento piu'<br />
giovane e con piu'donne di sempre.<br />
Berlusconi e' gia' in fibr<strong>il</strong>lazione:“<br />
"No a nuove elezioni!"“<br />
Scelta Civica per<br />
Monti<br />
Anche la coalizione<br />
capeggiata dall’uscente<br />
Presidente del Consiglio non<br />
ha rispettato le aspettative<br />
previste, seppur in misura<br />
non eccezionale. Un 10 %<br />
circa di consenso nazionale<br />
che ha pagato <strong>il</strong> prezzo<br />
di essere comunque<br />
considerato come <strong>il</strong><br />
principale artefice delle<br />
ultime riforme d’austerity<br />
lacrime e sangue che hanno<br />
aggravato una condizione<br />
sociale già non felice, nel<br />
nome di un un pareggio di<br />
b<strong>il</strong>ancio ma senza crescita.<br />
Il non ottenuto successo<br />
alle urne è figlio anche di<br />
alleanze infrut<strong>tuo</strong>se con<br />
elementi come Casini e<br />
Fini che non hanno dato<br />
quasi alcun contributo alla<br />
formazione. Va comunque<br />
sottolineato come <strong>il</strong> percorso<br />
politico di Mario Monti, da<br />
tecnocrate dalla personalità<br />
super partes “quasi costretto”<br />
ad intervenire per <strong>il</strong> bene del<br />
paese a politico tradizionale<br />
lanciatosi alla corsa per <strong>il</strong><br />
potere, non abbia infine<br />
convinto.<br />
Focus: I partiti pre e post elezione<br />
di giorgio nugnes e marco aFFINito<br />
Rivoluzione Civ<strong>il</strong>e<br />
& Fare<br />
Entrambi gli schieramenti<br />
non sono riusciti a superare<br />
<strong>il</strong> 4%, quota di sbarramento<br />
necessaria all’ottenimento di<br />
seggi in Parlamento.<br />
La coalizione capeggiata da<br />
Antonio Ingroia, posizionata<br />
alla sinistra di un PD con <strong>il</strong><br />
quale non c’è stato dialogo,<br />
a fronte di un programma<br />
abbastanza definito, non<br />
ha intercettato quello che<br />
riteneva <strong>il</strong> proprio bacino<br />
elettorale, schiacciato dalla<br />
chiamata al voto ut<strong>il</strong>e del PD<br />
e l’ascesa del Movimento 5<br />
Stelle.<br />
Dal canto suo, Oscar<br />
Giannino – e di riflesso <strong>il</strong> suo<br />
partito – che già non contava<br />
grandi sostenitori, ha<br />
accusato <strong>il</strong> colpo definitivo<br />
dalla diffusione della notizia<br />
dell’infondatezza del suo<br />
titolo accademico.<br />
Futuro PD<br />
E se la nuova<br />
strategia fosse <strong>il</strong><br />
ritorno di Matteo<br />
Renzi?
Il semestre bianco Napolitano con le mani<br />
legate, si pensa già al suo successore<br />
Così <strong>il</strong> Presidente<br />
della Repubblica Giorgio Napolitano, da<br />
Berlino si è espresso sulle voci che lo vedevano<br />
protagonista di un possib<strong>il</strong>e seguito<br />
nel suo mandato, per ovviare ad una realtà<br />
politica in pieno stallo. Il quasi novantenne<br />
Capo dello Stato, infatti, si trova alla soglia di<br />
scadenza dei suoi ultimi sei mesi di mandato,<br />
un periodo istituzionalmente conosciuto<br />
come ‘semestre bianco’ che si chiuderà <strong>il</strong> 15<br />
marzo. In questa fase conclusiva, Napolitano<br />
non può esercitare <strong>il</strong> potere di scioglimento<br />
delle Camere, sottostando al secondo comma<br />
dell’articolo 88 della Costituzione che<br />
si esprime a tal proposito, fatta salve per<br />
l’eventualità prevista da un emendamento<br />
del 1991 che disciplina <strong>il</strong> caso di una sovrapposizione<br />
di eventi con la fine naturale della<br />
legislatura. Sarà dunque compito del nuovo<br />
Presidente entrante esprimersi nel merito e<br />
valutare l’operato di Camera e Senato, laddove,<br />
però, è evidente che sarà proprio lo<br />
stesso Parlamento (più i rappresentanti delle<br />
Un bar di paese, o forse di città. Due uomini<br />
adulti, o forse entrambi giovani. Sul tavolino<br />
due caffè appena consumati. Un passaggio di<br />
mano: <strong>il</strong> fac-sim<strong>il</strong>e che riproduce <strong>il</strong> partito su<br />
cui mettere la brava croce. Tu non ti preoccupare:<br />
entri dentro, scrivi come devi, fotografi<br />
col cellulare, poi vieni qua e avrai questo o<br />
quello. Bene o male può essere andata così,<br />
in più parti del Paese: una vicenda mascherata<br />
da episodio che scivola nella quotidianità.<br />
Ma che in realtà, è un grave reato: voto<br />
di scambio. Denunciò Saviano, giorni fa su<br />
Twitter, riportando le segnalazioni che aveva<br />
ricevuto: a Quarto un voto per 2 kg di mozzarella;<br />
a Maddaloni una X vale 20 euro di benzina.<br />
Nei giorni successivi si è scoperto anche<br />
un sistema di premiazione progressiva. “Al<br />
quinto,sesto si può ottenere una lavatrice o<br />
un telefonino”,denuncia ancora l’autore di<br />
FIRENZE - Per Pier Luigi Bersani sono ore diffic<strong>il</strong>i.<br />
L’esponente del PD in meno di due settimane ha visto<br />
la propria immagine spostarsi da quella di incontrastato<br />
vincitore e futuro Presidente del Consiglio, a<br />
soggetto messo in discussione addirittura come leader<br />
del proprio partito. Il tentativo non troppo velato di<br />
apertura a Gr<strong>il</strong>lo e <strong>il</strong> suo movimento, richiamando la<br />
politica tutta ad un “gesto di responsab<strong>il</strong>ità” non ha<br />
ottenuto <strong>il</strong> risultato sperato, ed anzi, adesso i rapporti<br />
col comico genovese sembrano essersi solo inaspriti.<br />
Gr<strong>il</strong>lo lo accusa di star compiendo una ai danni dei neoeletti deputati del M5S e <strong>il</strong><br />
turp<strong>il</strong>oquio è presto servito. Il netto rifiuto ha riportato<br />
nel PD la discussione a concentrarsi sul suo interno<br />
Regioni) con tutte le sue attuali difficoltà, a<br />
dover nominare <strong>il</strong> successore di Napolitano.<br />
In un vero e proprio ‘Toto-Quirinale’ in continuo<br />
aggiornamento, la tendenza principale<br />
pare essere quella di una figura che possa<br />
segnare una discontinuità con <strong>il</strong> costituito,<br />
attraverso una presidenza a conduzione<br />
femmin<strong>il</strong>e. Molti i nomi della potenziale<br />
prima donna a Capo dello Stato italiano, si<br />
va da Anna Finocchiaro per <strong>il</strong> PD alla radicale<br />
Emma Bonino, ma in particolare a far<br />
strada sembra quello di Anna Maria Cancellieri,<br />
ministro dell’Interno del governo Monti.<br />
Sono emersi chiaramente anche nomi più<br />
tradizionali come Romano Prodi, Giuliano<br />
Amato e per <strong>il</strong> PDL Ignazio Visco (governatore<br />
di Bankitalia), ma c’è chi come Beppe<br />
Gr<strong>il</strong>lo ha auspicato una cesura ancora più<br />
netta che trascende dalla novità di genere,<br />
suggerenedo Dario Fo. Tuttavia è ancora<br />
presto per scommettere su uno o l’altro,<br />
poichè prima di allora <strong>il</strong> Parlamento dovrà<br />
confrontarsi su un’altra tappa programmatica<br />
dall’esito non scontato: l’elezione dei<br />
nuovi presidenti di Camera e Senato. Gio. Maj.<br />
Caos alle urne Saviano twitta e lancia<br />
l’allarme: attenzione ai “voti di scambio”<br />
“Gomorra”. Manco fosse un gioco a premi del<br />
benzinaio di fiducia. Questo sistema sotterraneo<br />
è andato col tempo rafforzandosi. Le ragioni<br />
non stanno semplicemente nell’eterna<br />
collusione tra politica e malaffare, che ha<br />
distrutto l’etica e mistificato <strong>il</strong> sistema di valori<br />
d’Italia e in particolare del Mezzogiorno.<br />
O meglio, non solo. Ad oggi, anche a causa<br />
dei continui scandali, la gente è dis<strong>il</strong>lusa, ha<br />
sfiducia nelle istituzioni. Oggi un voto vale<br />
l’altro. Chiedere di votare per Tizio o Caio diventa<br />
sim<strong>il</strong>e a chiedere un passaggio a casa,<br />
un piacere qualsiasi. L’art. 48 della Costituzione<br />
recita“Il voto è eguale, libero, e segreto.<br />
Il suo esercizio è un dovere civico.”Mettere<br />
quella croce non ci è solo riconosciuto, è un<br />
esercizio di civ<strong>il</strong>tà: davanti ai due caffè, al bar,<br />
c’è solo una risposta da dare al commensale:<br />
“No, grazie”.<br />
Regna <strong>il</strong> caos, ad oggi,<br />
dopo l’esito impressionante<br />
di queste votazioni:<br />
l’Italia è frammentata ,<br />
nelle idee come nei voti. Così,<br />
pur avendo la coalizione di<br />
centro-sinistra la maggioranza<br />
assoluta alla Camera,<br />
al Senato gode di una maggioranza<br />
solo relativa: insufficiente<br />
per legiferare. Negli<br />
ultimi giorni diverse sono<br />
state le ipoitesi di alleanze.<br />
Sfumata l’ipotesi di un “governissimo”<br />
(intesa Pd-Pdl),<br />
Bersani ha aperto le porte<br />
al M5S, ricevendo un secco<br />
“no all’inciucio” da Gr<strong>il</strong>lo,<br />
che ha bollato <strong>il</strong> tentativo di<br />
conc<strong>il</strong>iazione a sinistra come<br />
“mercato delle vacche”. E qua<br />
i gr<strong>il</strong>lini si spaccano. Sul blog<br />
del comico genovese si può<br />
notare una fazione ligia ai<br />
diktat di Gr<strong>il</strong>lo: si votano solo<br />
gli emendamenti che <strong>il</strong> movimento<br />
vede positivi come<br />
l’abolizione del finanziamento<br />
pubblico ai partiti, taglio<br />
dei parlamentari e così via.<br />
Dunque una fiducia relativa<br />
ai democratici. L’altra fazione<br />
degli attivisti a cinque stelle<br />
guarderebbe con favore a<br />
un’ipotesi di intesa stab<strong>il</strong>e<br />
con Bersani, che pur dice di<br />
avere l’accordo con qualche<br />
senatore gr<strong>il</strong>lino, per evitare<br />
<strong>il</strong> collasso e nuove elezioni<br />
a breve. Che sarebbe poi<br />
l’ultima spiaggia. Sì, perché<br />
andare di nuovo alle urne<br />
comporterebbe altri costi,<br />
ma soprattutto nuovi problemi,<br />
causati dal celeberrimo<br />
“porcellum”, che nonostante<br />
la sua conclamata bruttura<br />
e inefficacia, vige da ben 8<br />
anni. Evidentemente, questo<br />
sistema elettorale, ha ricevuto<br />
<strong>il</strong> tacito consenso di tutte<br />
le forze avvicendatesi finora.<br />
Nuove elezioni, quindi, che<br />
potrebbero addirittura peggiorare<br />
le cose. Altra ipotesi<br />
paventatasi negli ultimi giorni:<br />
si cambia la legge elettorale<br />
e si rivota, teoria prospettata<br />
dall’ex leader Berlusconi.<br />
E ancora: prorogatio della<br />
per un piano di riserva. Una strategia che prenderebbe<br />
<strong>il</strong> nome di Matteo Renzi. Il sindaco di Firenze,<br />
sebbene battuto da Bersani alle primarie, sarebbe ora<br />
sicuramente un risorsa per dare un segnale importante<br />
di rinnovamento nel partito. Questi, dal canto<br />
suo, al momento ha preferito non compromettersi ancora,<br />
tenendosi a distanza da prematuri incarichi da<br />
premier, ma consapevole di essere l’unico dei suoi a<br />
poter sperare di contrastare <strong>il</strong> consenso di Gr<strong>il</strong>lo e far<br />
aprire contemporaneamente una porta a centrodestra.<br />
Renzi quindi non si sb<strong>il</strong>ancia e attende lo sv<strong>il</strong>uppo<br />
degli eventi con un occhio aperto all’eventualità di<br />
elezioni anticipate a giugno o novembre.<br />
G.M.<br />
<strong>Impatto</strong>» Politica Interna» pag. 9<br />
Il post elezioni, la solita<br />
domanda: Chi governerà l’Italia?<br />
fiducia a Monti,restando d<br />
fatto ancora senza esecutivo,<br />
come successo in Belgio<br />
qualche anno fa, dove<br />
si rimase senza governo per<br />
ben 535 giorni. Periodo dove<br />
si registrò un’ampia ripresa<br />
dell’economia nazionale,<br />
poiché lo stato di necessità<br />
del paese costrinse i partiti<br />
a trovare armonia e fare<br />
le leggi necessarie. Ma allora<br />
quanto tempo si dovrà aspettare<br />
per avere un nuovo<br />
leader e un nuovo esecutivo?<br />
La Costituzione recita che entro<br />
venti giorni dal voto deve<br />
avvenire la prima riunione<br />
delle Camere rinnovate e le<br />
elezioni dei presidenti a maggioranza<br />
(per i primi tre scrutini<br />
dei 2/3 , poi serve la maggioranza<br />
assoluta). Dunque,<br />
assegnate queste cariche,<br />
si potrà procedere alle consultazioni<br />
per la nomina del<br />
Presidente del Consiglio.<br />
Probab<strong>il</strong>e data: 21 Marzo.<br />
Al di fuori delle dispute di<br />
palazzo si percepisce ad oggi<br />
tra gli italiani in attesa di un<br />
nuovo governo(quale che sia<br />
la sua formazione effettiva) la<br />
paura di una situazione di crisi<br />
che aprirebbe scenari sim<strong>il</strong>i<br />
a quelli vistisi recentemente<br />
in Grecia. Davanti alle accuse<br />
piovute in questi giorni<br />
dai principali leader europei<br />
su di un’Italia che sembra<br />
poter restare a lungo senza<br />
guida, Napolitano ha fatto<br />
la voce grossa:“L’Italia non è<br />
un paese allo sbando”. Gesto,<br />
questo, molto apprezzato sia<br />
dai politici, sia dai cittadini.<br />
E poi, venerdì ha <strong>tuo</strong>nato:<br />
“Serve un governo, troveremo<br />
una soluzione”, come<br />
a voler fare superare le beghe<br />
partitiche per uscire da<br />
questo quadro così controverso.<br />
Un monito, quello del<br />
capo dello Stato, che sembra<br />
uno sprono trasversale a<br />
raccogliere e unire i cocci di<br />
un’Italia,ancora oggi frammentata.<br />
Nelle idee come nei<br />
voti.<br />
Matteo Piscitelli
<strong>Impatto</strong>» Politica Estera» pag. 10<br />
FATE GIRARE1!1 <strong>il</strong> successo di Beppe Gr<strong>il</strong>lo,<br />
spiegato in dieci semplici punti<br />
Come ha fatto un<br />
clown (così lo ha soprannominano<br />
l’Economist) a<br />
ottenere le preferenze di<br />
un quarto dell’elettorato<br />
italiano? Idee banali, vecchie<br />
e insulse non valgono<br />
come giustificazione;<br />
Gr<strong>il</strong>lo, ovviamente, ha<br />
guadagnato consensi alla<br />
maniera di qualsiasi demagogo:<br />
comunicando.<br />
Ecco, in 10 punti, le<br />
strategie di Marketing<br />
che hanno portato <strong>il</strong><br />
Movimento 5 stelle al<br />
successo:<br />
1 Gente vs Ka$ta: con la<br />
nascita del governo tecnico,<br />
in cui tutte le maggiori<br />
forze politiche erano<br />
unite a sostegno di Monti,<br />
Gr<strong>il</strong>lo ha potuto sv<strong>il</strong>uppare<br />
una retorica di tipo<br />
«Noi contro Loro, gli altri<br />
sono tutti uguali», raccogliendo<br />
così consensi<br />
da tutti i cittadini avversi<br />
all’austerity e delusi dai<br />
partiti tradizionali.<br />
2 Extended Ka$ta: Il<br />
M5S, come ogni movimento<br />
di matrice populistica,<br />
non rivolge la sua<br />
proposta a una determinata<br />
classe sociale, ma<br />
a un grumo indefinito,<br />
da collettivizzare contro<br />
un nemico comune,<br />
la Casta. Attualmente i<br />
nemici del popolo sono<br />
identificab<strong>il</strong>i ne: I partiti,<br />
I Mass Media, i giornalisti<br />
italiani, l’apparato statale<br />
e le banche. Tutte queste<br />
istituzioni vengono attaccate<br />
sistematicamente<br />
attraverso semplici storie<br />
degne della peggior Barbara<br />
d’Urso, narrazioni in<br />
cui si contrappongono,<br />
tipicamente, <strong>il</strong> giusto e<br />
indifeso contro <strong>il</strong> cattivo<br />
e potente.<br />
3 Siamo <strong>il</strong> futuro, siete<br />
morti: con la nascita<br />
del governo Monti e la<br />
lentezza della politica<br />
tradizionale nel rinnovarsi,<br />
Gr<strong>il</strong>lo ha potuto<br />
coagulare attorno a sé un<br />
elettorato vasto e poli-<br />
morfo: i delusi della sinistra<br />
riformista; i delusi del<br />
sogno Berlusconiano; i<br />
movimenti antieuropeisti<br />
e no-equitalia. Mondi che<br />
s’incrociano tutti in una<br />
sola idea, distruggere e<br />
ricominciare d’accapo.<br />
Questo è anche <strong>il</strong> motivo<br />
per cui <strong>il</strong> M5S non<br />
si alleerà mai con nessuno,<br />
nonostante <strong>il</strong> paese<br />
viaggi nuovamente verso<br />
condizioni critiche.<br />
4 Nazionalsocialismo<br />
is the way: I punti del<br />
programma gr<strong>il</strong>lino sono<br />
banali e contraddittori.<br />
Ciò li rende ragionevoli<br />
e di fac<strong>il</strong>e comprensione<br />
per molti elettori.<br />
Il M5S prende a casaccio<br />
proposte d’estrema<br />
destra e sinistra, tenendo<br />
insieme tutto <strong>il</strong> suo<br />
elettorato attraverso la<br />
promessa del Cambiamento<br />
radicale, con cui<br />
vengono celate tutte le<br />
contraddizioni insite nel<br />
movimento. Così nello<br />
stesso programma riescono<br />
a convivere la<br />
proposta di ridimensionare<br />
i sindacati (ah, i tempi<br />
del fascismo); <strong>il</strong> no allo<br />
Ius Soli; e utopie tipiche<br />
di certa sinistra quali <strong>il</strong><br />
reddito di cittadinanza<br />
(promesso addirittura<br />
a 3 zeri, 1000 euro!) e<br />
l’abolizione del precariato<br />
per legge.<br />
5 I media li usiamo<br />
alle nostre condizioni:<br />
I Gr<strong>il</strong>lini, nonostante si<br />
rifiutino di r<strong>il</strong>asciare dichiarazioni<br />
ai giornalisti,<br />
approfittano della legge<br />
sulla Par Condicio per<br />
apparire ugualmente in<br />
TV, dove lasciano passare<br />
solo le informazioni e i<br />
volti a loro più congeniali.<br />
6 Gr<strong>il</strong>lo come Mourinho:<br />
E <strong>il</strong> volto più congeniale,<br />
data la manica di<br />
gr<strong>il</strong>lini incompetenti che<br />
negli ultimi giorni sono<br />
stati sbeffeggiati sul web,<br />
è sicuramente quello di<br />
Gr<strong>il</strong>lo, che distribuisce al<br />
Conforme<br />
a chi?<br />
conforme<br />
a cosa?<br />
movimento tutti i suoi<br />
pregi (uno vale uno, tutti<br />
sono Gr<strong>il</strong>lo) e attrae su di<br />
sé le contraddizioni e gli<br />
errori comuni (incapacità,<br />
tendenze antidemocratiche),configurandosi<br />
dunque come volto,<br />
leader, responsab<strong>il</strong>e e calamita<br />
del partito.<br />
7 Primi sul Web: Chi<br />
crede che <strong>il</strong> successo di<br />
Beppe Gr<strong>il</strong>lo sia un miracolo<br />
dovuto al caso si<br />
sbaglia di grosso. Dietro<br />
la piattaforma web del<br />
comico ci sono investimenti<br />
enormi, che si<br />
traducono in pagine sui<br />
social network, canali<br />
streaming, e un blog visitatissimo.<br />
8 Internet come la TV: Il<br />
blog di Beppe Gr<strong>il</strong>lo, durante<br />
la campagna elettorale<br />
ha offerto un vero<br />
e proprio palinsesto fatto<br />
di decine di post giornalieri,<br />
video in streaming,<br />
dirette serali dei<br />
comizi, tutti fac<strong>il</strong>mente<br />
raggiungib<strong>il</strong>i e condivisib<strong>il</strong>i<br />
dalla base . A moltiplicare<br />
l’effetto virale ha<br />
inoltre contribuito l’idea<br />
(falsa) che tutto nascesse<br />
gratuitamente, spinto<br />
soltanto dal volontariato<br />
e dall’attivismo.<br />
9 La politica del comunicato<br />
stampa: La linea di<br />
partito non la fa <strong>il</strong> movimento,<br />
ma Gr<strong>il</strong>lo, e chi è<br />
contrario vada affanculo.<br />
In questo modo si è sostenuta<br />
una coerenza<br />
naturalmente estranea a<br />
qualsiasi altro partito.<br />
10 Il blog: Nel sito di<br />
Gr<strong>il</strong>lo convivono i suoi<br />
post, quelli (selezionati)<br />
della sua base, e le opinioni<br />
di alcune personalità<br />
in linea con <strong>il</strong> comico.<br />
Così si crea una falsa idea<br />
di partecipazione e di<br />
discussione, che amplia<br />
<strong>il</strong> consenso attorno alle<br />
linee programmatiche<br />
del partito.<br />
L’Europa, in particolare Germania e<br />
Ingh<strong>il</strong>terra, reagisce – con più dubbi che<br />
certezze – ai risultati delle elezioni politiche<br />
in Italia. Mentre oltreoceano tutto tace.<br />
g.b.<br />
di Davide Nudo<br />
Giornalista<br />
La domanda se la sono<br />
posta un po’ tutti dopo le<br />
elezioni: si riuscirà a non<br />
fare la fine della Grecia? In<br />
vista del possib<strong>il</strong>e governo<br />
di minoranza – tutt’ora presente<br />
ad Atene – anche nel<br />
nostro Paese, l’Europa dà<br />
i suoi pareri, in particolar<br />
modo Germania e Ingh<strong>il</strong>terra.<br />
Quello che più ha<br />
suscitato scalpore è stato<br />
<strong>il</strong> commento di Peer Steinbrück<br />
(SPD) che si è detto<br />
“inorridito dalla vittoria<br />
di due clown”, alludendo<br />
chiaramente a S<strong>il</strong>vio Berlusconi<br />
(PdL) e Beppe Gr<strong>il</strong>lo<br />
(M5S). Tale commento ha<br />
suscitato l’ira di Napolitano<br />
che ha cancellato l’incontro<br />
con <strong>il</strong> socialdemocratico in<br />
quanto non vi erano più le<br />
Peer Steinbrück (Amburgo, 10 gennaio 1947) è<br />
un politico tedesco. È <strong>il</strong> candidato cancelliere del<br />
Partito Socialdemocratico Tedesco (SPD) alle<br />
elezioni federali tedesche del 2013. Non è nuovo<br />
a gaffe internazionali<br />
condizioni dopo le considerazioni<br />
fuori luogo, esigendo<br />
rispetto e riserbo. Peer<br />
Steinbrück non è certo un<br />
uomo uscito dal nulla che<br />
ha generato, tra le altre cose,<br />
reazioni sim<strong>il</strong>i su queste<br />
elezioni politiche: candidato<br />
alla cancelleria per <strong>il</strong><br />
socialdemocratici tedeschi,<br />
viene considerato la parte<br />
“centrista” del SPD; dal 2005<br />
al 2009 ha coperto <strong>il</strong> ruolo<br />
di ministro delle finanze nel<br />
primo governo Merkel, criticando<br />
fortemente le scelte<br />
economiche – definite<br />
keynessiane – attuate in<br />
Gran Bretagna. Considerato<br />
<strong>il</strong> suo operato in quel periodo,<br />
svolse un buon lavoro<br />
a parte l’opinione di considerare<br />
la crisi economica interna<br />
agli Stati Uniti per poi<br />
ut<strong>il</strong>izzare soldi pubblici per<br />
salvare una società finanziaria<br />
tedesca sull’orlo del fal-<br />
limento. È anche conosciuto<br />
per <strong>il</strong> modo diretto, e spesso<br />
indelicato, nell’esprimere<br />
le proprie opinioni. Ma al<br />
di là dell’offesa personale<br />
che può aver recato, e di<br />
un eventuale difficoltà di<br />
comunicazione con i possib<strong>il</strong>i<br />
interlocutori futuri, vi è<br />
una paura che si cela dietro<br />
l’offesa e l’indelicatezza,<br />
condivisa in gran parte<br />
da tutti i politici tedeschi:<br />
quello di Gr<strong>il</strong>lo e Berlusconi<br />
è un populismo collaudato<br />
a dovere e i tedeschi, conoscendo<br />
l’andamento della<br />
politica italiana degli ultimi<br />
vent’anni basandosi sul secondo,<br />
non ci hanno pensato<br />
molto per come potrebbero<br />
andare le cose con entrambi<br />
e in questo particolare<br />
periodo storico. Che per<br />
essere del tutto oggettivi,<br />
escludendo Napolitano da<br />
tale discorso per quanto
detto in precedenza sulla raccolta di gaffe fatte negli<br />
anni da Steinbrück, non ci si può lamentare di ricevere<br />
un’offesa dalla terra della “culona inchiavab<strong>il</strong>e”.<br />
A buon intenditor... Se la Germania si preoccupa per<br />
le eventuali conseguenze di un governo gestito da<br />
clown, l’Ingh<strong>il</strong>terra amplia la questione ut<strong>il</strong>izzando le<br />
elezioni politiche di quest’anno come catalizzatore<br />
per <strong>il</strong> vero problema, dove <strong>il</strong> paese teutonico ha trovato<br />
terrore nel parlarne: lo sfaldamento dell’Unione<br />
Europea. Scrive l’Economist che <strong>il</strong> pericolo è più di<br />
stagnazione che di rottura, ma l’UE ha reso chiaro<br />
in queste settimane l’intezione di non trovare punti<br />
d’accordo seri per riforme salvatrici: la Francia fa dietrofront;<br />
Spagna, Portogallo e Grecia non sono ora<br />
come ora nelle condizioni di frenare l’andamento<br />
della crisi e l’Italia, ultima speranza per l’oltremanica<br />
dopo la caduta del Governo Berlusconi, addirittura rifiuta<br />
non solo <strong>il</strong> consiglio sulla austerity da applicare<br />
durante <strong>il</strong> Governo Monti, ma rifiuta anche l’agenda<br />
di riforme per risanare in minima parte la recessione<br />
economica. Se finora è toccato agli stati mediterranei,<br />
non mancherà poco che questa crisi raggiungerà<br />
anche Berlino e Londra. Guardandola sotto<br />
un’ottica pessimistica, i primi segni ci sono già stati<br />
anni prima. E considerando scontata la risposta alla<br />
domanda fatta in partenza che, a meno di miracoli,<br />
sarà comunque “No”; mi pongo io una domanda,<br />
sperando di trovare una risposta tra queste righe: in<br />
tutto questo, gli Stati Uniti che fine hanno fatto se<br />
consideriamo le parole di cooperazione e supporto,<br />
qualsiasi partito fosse salito al potere, dette poco prima<br />
delle elezioni da Barack Obama? Probab<strong>il</strong>mente<br />
la questione principale che preoccupa adesso la Casa<br />
Bianca è la lenta avanzata della Cina che si sta trasformando<br />
in un vento travolgente e pericoloso per<br />
l’intera economia statunitense e l’occhio teso ora sul<br />
Maghreb che, nonostante i tumulti, rimane la zona<br />
con <strong>il</strong> tasso di crescita economica più alto riscontrato<br />
in questi anni di recessione. Non a caso <strong>il</strong> segretario<br />
John Kerry in questi giorni si è recato in Egitto come<br />
prima missione in Medio Oriente. La situazione non<br />
è delle migliori, in generale per l’Europa, nel particolare<br />
per l’Italia, la quale rispecchia totalmente<br />
non una crisi economica, ma anzitutto una crisi e<br />
una spaccatura di ideali e consapevolezza mediante<br />
queste ultime elezioni. Io non critico affatto <strong>il</strong> M5S<br />
e non me la sento di criticare Gr<strong>il</strong>lo per <strong>il</strong> suo populismo<br />
come è potuto sembrare precedentemente.<br />
La mia è una semplice constatazione del fatto che i<br />
gr<strong>il</strong>lini potranno metterci tutta la buona volontà e<br />
sicuramente faranno molto per questo Paese, ma<br />
devono trovare una concretezza nella scelta delle<br />
riforme che, vedendo alcuni punti del programma<br />
del movimento, mi è sembrata non riscontrab<strong>il</strong>e<br />
<strong>Impatto</strong>» Politica Estera» pag. 11<br />
minimamente. Serve pragmatismo per portare fuori<br />
l’Italia da questa situazione che rischia di far collassare<br />
non solo noi, ma anche l’intera UE in uno scenario<br />
che potrebbe ricordare quello abbastanza recente<br />
della crisi economica in Giappone, senza addurre<br />
scenari già visti e più terrib<strong>il</strong>i. Un grande caos governa<br />
chi dovrebbe prendere decisioni nei momenti<br />
diffic<strong>il</strong>i, e spesso in questi casi mi ritornano in mente<br />
alcuni versi di una canzone dei CCCP, che lasciano<br />
sempre con l’amaro in bocca: Va peggio, va meglio?<br />
Non so dire, non lo so.<br />
Gli USA in crisi. Obama perplesso<br />
Washington- L’America è in forte crisi e dovrà fare molti<br />
tagli. A comunicarlo è <strong>il</strong> presidente Obama: ““Ritengo che<br />
possiamo e dobbiamo sostituire” i tagli alla spesa con un<br />
“approccio b<strong>il</strong>anciato”. Ha affermato <strong>il</strong> presidente americano<br />
Barack Obama, sottolineando che questa è la strada da<br />
seguire per ridurre <strong>il</strong> deficit senza dover licenziare. “Noi<br />
siamo l’America, non passiamo da una crisi a un’altra crisi”.<br />
“Non tutti sentiranno i tagli automatici alla spesa subito, ma<br />
avranno un impatto reale: molte famiglie della classe media<br />
vedranno la loro vita cambiare in modo significativo”. I tagli<br />
automatici alla spesa Usa entrano dunque ufficialmente in<br />
vigore. Il presidente americano Barack Obama ha firmato<br />
<strong>il</strong> decreto che fa scattare gli 85 m<strong>il</strong>iardi di dollari di tagli alla<br />
spesa solo fino a settembre.
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<strong>Impatto</strong>» Attualità » pag. 14<br />
Il ritorno del RE!<br />
Diego Maradona<br />
sbarca a Napoli<br />
Il mitico “Diez”<br />
accolto da<br />
migliaia di tifosi<br />
partenopei<br />
in festa<br />
di Ciro Cuozzo<br />
Direttore Responsab<strong>il</strong>e di Calcionapoletano.it<br />
In molti ricorderanno questo 25 febbraio.<br />
Nel giorno in cui l’Italia scopre di<br />
essere instab<strong>il</strong>e più che mai, Napoli ritrova<br />
<strong>il</strong> suo re. Diego Armando Maradona<br />
è tornato. Da chiarire c’è la querelle col<br />
fisco italiano. Ballano quaranta m<strong>il</strong>ioni<br />
che Diego è tenuto a dare (almeno per<br />
<strong>il</strong> momento) all’agenzia dell’entrate per<br />
l’evasione commessa dall’1985 al ‘91.<br />
Sbarcato a Roma all’ora di pranzo dopo<br />
un volo proveniente da Dubai, <strong>il</strong> campione<br />
argentino arriva a Napoli nel pomeriggio<br />
dove ad attenderlo c’è <strong>il</strong> calore dei<br />
tifosi partenopei. Il traffico si paralizza<br />
già sulla tangenziale quando l’auto dove<br />
viaggia Maradona viene riconosciuta e<br />
in un certo senso ‘accompagnata’ lungo<br />
<strong>il</strong> percorso. Insieme al suo legale Angelo<br />
Pisani, Diego decide di annullare<br />
una delle tappe in programma. Niente<br />
Scampia (troppo problematico fare un<br />
giro) e dritti all’Hotel Royal Continental<br />
su quel lungomare ‘liberato’ da de Magistris.<br />
Anche lì ad attenderlo ci sono centinaia<br />
di tifosi. Maradona con un po’ di<br />
fatica dribbla tutti e si rifugia nella suite<br />
all’ultimo piano dove assiste al pareggio<br />
del Napoli a Udine. Dopo la partita, ci<br />
sono gli amici di una volta ad attenderlo<br />
nel ristorante di Giuseppe Bruscolotti, <strong>il</strong><br />
‘10 maggio 87’, data del primo storico<br />
scudetto partenopeo. All’arrivo ci sono<br />
i cronisti e Diego concede qualche battuta.<br />
“Sono felice di essere tornato qui.<br />
Contro l’Udinese gli azzurri meritavano<br />
di vincere. Peccato, così la Juve si allontana”.<br />
Mentre l’argentino mangia, fuori la<br />
folla cresce col passare dei minuti. Tanti i<br />
curiosi in cerca di uno scatto in una serata<br />
ricca di amarcord per Maradona. Nel<br />
ristorante pos<strong>il</strong>lipino Diego rivede tanti<br />
amici. C’è lo storico massaggiatore Salvatore<br />
Carmando, c’è Gianni Aiello, l’autista<br />
personale di una volta. C’è <strong>il</strong> baronetto<br />
Gianni Improta, che abita a pochi passi.<br />
All’uscita la folla è in delirio e Diego è<br />
costretto agli straordinari. Testa bassa e<br />
via veloce verso la macchina.<br />
Intanto sul lungomare una folla di<br />
curiosi attendeva <strong>il</strong> suo rientro. Maradona<br />
questa volta non delude. Rientra<br />
nel parcheggio interno dell’hotel, torna<br />
nella sua suite e si affaccia per un saluto.<br />
La stanza è all’ultimo piano ma una volta<br />
fuori al balcone della sua stanza la gente<br />
lo riconosce subito. Diego regala belle<br />
parole. “Io non mi vendo, io sono napoletano”.<br />
Impressionante <strong>il</strong> boato dei circa<br />
50 tifosi presenti all’esterno dell’albergo.<br />
Subito partono i cori per osannarlo.<br />
Maradona sembra gradirli, li ascolta per<br />
un po’ poi si congeda e augura la buona<br />
notte. “Il re è tornato” continuano a cantare<br />
i tifosi. Come dagli torto.
El Pibe de oro: riabbraccia la sua<br />
Napoli con una conferenza stampa<br />
di Angela Sinopoli<br />
Inviata<br />
Qualche k<strong>il</strong>o in più, capelli meno<br />
selvaggi e barba bianca. Ma negli<br />
occhi Diego Armando Maradona<br />
ha sempre l’aria da campione<br />
ribelle che ha fatto sognare i SUOI<br />
Partenopei.<br />
El Pibe de Oro, el Diez, D10S è di<br />
nuovo, finalmente, a Napoli!<br />
Sala Masaniello, nel pieno centro<br />
storico di una città in delirio: Diego<br />
è riuscito ad attraversare la folla;<br />
è molto emozionato e si avvia<br />
alla postazione accompagnato<br />
dai suoi avvocati Angelo Scala e<br />
Angelo Pisani, che parla per primo.<br />
Il discorso è incentrato sul Fisco<br />
e sulla battaglia che Maradona<br />
da anni è costretto ad affrontare,<br />
sentendosi gravare sulle spalle<br />
accuse di ogni tipo. Il microfono<br />
passa a Scala, <strong>il</strong> quale afferma<br />
che Diego firmerà un’istanza di<br />
autotutela per chiedere all’autorità<br />
amministrativa di riguardare le<br />
carte e scrutarne per bene ogni<br />
dettaglio, in modo da far venire la<br />
verità a galla.<br />
L’attenzione però è tutta sul Pibe,<br />
che dopo poco prende parola<br />
e riserva una caloroso saluto a<br />
tutti coloro che sono lì per lui;<br />
poi riprende <strong>il</strong> discorso del fisco:<br />
“Mi sono giocato la vita in ogni<br />
partita. Dico alla giustizia italiana:<br />
non dovete avercela con me.”<br />
Diego si sente ferito, ma tutto<br />
sommato crede nella giustizia<br />
e si sente confortato dall’affetto<br />
che i Napoletani continuano a<br />
riservargli: lui continuerà lottare<br />
per poter ancora respirare l’aria<br />
della sua città adottiva. Prosegue<br />
smentendo le voci che lo vedevano<br />
presto ospite di de Laurentiis e del<br />
sindaco de Magistris, e si lascia<br />
sfuggire anche qualche commento<br />
sul campionato: “Il Napoli deve<br />
stare a caccia della Juve, non è più<br />
forte ma abituata a vincere. Arriva<br />
una volta in area e fa due gol”.<br />
Inoltre chiarisce la sua posizione<br />
nei riguardi della SSC Napoli: non<br />
è (almeno non ancora) in previsione<br />
nessun incarico nella società.<br />
Quando gli viene chiesto un parere<br />
sui paragoni che vengono fatti tra<br />
lui e i grandi del calcio, dichiara<br />
di essere seccato dal continuo<br />
confronto con Pelè, ma è anzi<br />
divertito da quelli fatti con Messi e<br />
Cavani.<br />
Il solito Diego, prima di congedarsi,<br />
lancia divertito una provocazione in<br />
risposta a tante domande postegli<br />
sul suo valore attuale come<br />
giocatore: “Se Pastore vale 45<br />
m<strong>il</strong>ioni, allora io non avrei prezzo,<br />
sarei impagab<strong>il</strong>e.”<br />
Infine ringrazia i giornalisti per <strong>il</strong><br />
rispetto mostratogli e <strong>il</strong> popolo di<br />
cui è beniamino, ancora una volta,<br />
per le emozioni dategli anche dopo<br />
così tanti anni.<br />
EL DIEGO è TORNATO!<br />
Esclusiva, Parla Pisani:<br />
l’avvocato di Maradona,<br />
ci racconta <strong>il</strong> ritorno<br />
Innanzitutto, professor Pisani, questa<br />
vittoria di Maradona sul fisco italiano<br />
può essere un segnale anche per gli<br />
altri contribuenti?<br />
“Ciò che è accaduto a Diego,<br />
rispecchia pienamente la<br />
condizione di molti altri<br />
contribuenti, e dunque è nostro<br />
dovere difendere loro come<br />
abbiamo difeso lui. Lo Stato deve<br />
iniziare a capire che aumentare<br />
smisuratamente le tasse non è un<br />
beneficio per l’economia del Paese.<br />
Attenzione però, le tasse sono<br />
comunque cosa giusta e vanno<br />
pagate sempre con operazioni<br />
trasparenti. Nel caso di Maradona<br />
più che una vittoria di Diego contro<br />
<strong>il</strong> Fisco, parlerei di una vittoria della<br />
Giustizia. Su Diego si era creata<br />
una gogna mediatica pietrificata,<br />
che gli ha attribuito per anni ed anni<br />
- in maniera del tutto ingiustificata -<br />
<strong>il</strong> titolo di evasore fiscale. Oggi però<br />
abbiamo finalmente dimostrato<br />
che non era vero nulla. Spero che<br />
questo caso serva da esempio a<br />
tutte le persone che si trovano nella<br />
stessa condizione: se si è vittime<br />
di uno sbaglio bisogna sempre<br />
difendersi e chiarire!”<br />
Avvocato, come è rimasto Diego<br />
Armando Maradona dell’accoglienza<br />
dei tanti tifosi napoletani?<br />
<strong>Impatto</strong>» Attualità » pag. 15<br />
tutti i video del ritorno di Maradona sul sito www.angelopisani.it<br />
“Come al solito Diego è rimasto<br />
estremamente contento di aver<br />
respirato l’aria di Napoli. Amore,<br />
affetto, stima ... i tifosi lo hanno<br />
riempito di sentimento e calore<br />
e lui è rimasto molto soddisfatto.<br />
Purtroppo allo stesso tempo<br />
molti giornalisti l’hanno assalito,<br />
anche con violenza, e gli hanno<br />
reso diffic<strong>il</strong>e circolare. Ma nel<br />
complesso Maradona è rimasto<br />
stupefatto ancora una volta<br />
dall’ambiente partenopeo, tanto<br />
che ha ringraziato pubblicamente<br />
da un lato la magistratura e le forze<br />
dell’ordine, e dall’altro i numerosi<br />
tifosi educati, che per ore ed<br />
ore, instancab<strong>il</strong>mente, gli hanno<br />
regalato cori e tanto affetto”.<br />
Presidente Pisani, vedremo ancora<br />
Diego a Napoli?<br />
“Sono sicuro che Maradona<br />
tornerà prestissimo qui. Lui ama<br />
l’Italia e Napoli è la sua seconda<br />
casa. Qui è circondato da amore<br />
ed affetto. Spero che presto si<br />
possa organizzare un incontro<br />
con <strong>il</strong> presidente della SSC Napoli,<br />
Aurelio De Laurentiis, per vedere se<br />
ci sono margini per un ingresso in<br />
società di Diego Armando. Lui ci<br />
terrebbe molto!”<br />
Guglielmo Pulcini
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<strong>Impatto</strong>» Economia» pag. 18<br />
Dopo le urne,<br />
l’Italia si confronta<br />
con <strong>il</strong> mercato del<br />
debito pubblico. C’è<br />
ottimismo ma gli<br />
addetti frenano!<br />
Moody’s: l’Italia ha bisogno stab<strong>il</strong>ità. Senza<br />
un governo, anche se temporaneo, lo Spread<br />
continuerà a salire e <strong>il</strong> debito pubblico italiano<br />
retrocederà sempre più<br />
di Guglielmo Pulcini<br />
Responsab<strong>il</strong>e Editoriale<br />
In una politica sempre di più succube delle<br />
vicende economiche nazionali, e specialmente<br />
internazionali, credere che le politiche<br />
non avrebbero avuto ripercussioni sul<br />
mercato finanziario nazionale sarebbe stato<br />
da folli.<br />
A poche ore dal definitivo conteggio delle<br />
schede, Piazza Affari, si è infatti trovata a<br />
fare immediatamente i conti con <strong>il</strong> mercato<br />
del debito.<br />
Ma nonostante le previsione poco floride, i<br />
dati che sono presto pervenuti da M<strong>il</strong>ano,<br />
hanno ben presto dimostrato che - nonostante<br />
tutto - <strong>il</strong> mercato ha retto discretamente<br />
bene l’impatto.<br />
Infatti, nella seconda giornata post elettiva<br />
– che molti esperti del settore hanno ben<br />
presto definito al “cardiopalma” - Il ministero<br />
del Tesoro è riuscito a collocare sul mercato<br />
tutti i 6 m<strong>il</strong>iardi e mezzo di titoli (a 5 e<br />
10 anni) del debito pubblico italiano.<br />
Un’asta di titoli che però ha fatto comunque<br />
registrare un netto aumento della percezione<br />
del “rischio default per l’Italia” da parte<br />
degli investitori.<br />
(Evento comunque altamente ed ampiamente<br />
prevedib<strong>il</strong>e dato l’incerto risultato<br />
con cui le votazioni si sono concluse).<br />
Una crescita della percezione del rischio,<br />
che però non ha fatto calare la richiesta<br />
dei titoli. Anzi a fine giornata i dati hanno<br />
dimostrato come la domanda sia stata superiore<br />
all’offerta.<br />
Un quadro quindi discretamente incoraggiante,<br />
che però gli addetti del settore hanno<br />
subito frenato, facendo notare come alla<br />
lunga, una assenza di solida e strutturata<br />
stab<strong>il</strong>ità, non avrebbe fatto reggere all’Italia<br />
<strong>il</strong> confronto con i mercati internazionali.<br />
I titoli comunque ancora oggi restano <strong>il</strong> perfetto<br />
riflesso dell’andamento dello spread<br />
(Btp – Bund), <strong>il</strong> quale nei giorni successivi al<br />
voto, è stato in forte ascesa.<br />
Tanto che nell’ultima settimana, anche <strong>il</strong><br />
mercato secondario dei Btp ha fatto registrare<br />
tantissime osc<strong>il</strong>lazioni, specialmente<br />
nei titoli a lunga scadenza.<br />
Tuttavia la domanda degli economisti dopo<br />
questa prima settimana è rimasta del tutto<br />
immutata: In un quadro così discretamente<br />
strutturato, come si può presentare <strong>il</strong> “domani<br />
del mercato italiano”? Sulla faccenda è<br />
intervenuta prontamente, l’agenzia di ranking,<br />
Moody’s che in una nota ufficiale, ha<br />
sottolineato come la prolungata assenza<br />
di un governo – anche se temporaneo o di<br />
scopo – causerà ulteriori segnali negativi<br />
per lo spread, i Btp e Piazza Affari. E di questo<br />
passo – ha concluso la società di ricerche<br />
finanziarie – <strong>il</strong> debito pubblico italiano sarà<br />
presto di nuovo a rischio di retrocessione.<br />
Compravendita La7: dopo <strong>il</strong><br />
momento di impasse, tutti le remore<br />
sembrano risolversi. Cairo e<br />
Telecom molto vicini all’accordo<br />
Bernabè sembra arroccarsi per difendere la proprietà<br />
dei multiplex, Cairo dal canto suo fa richieste a TIMedia.<br />
Limate le distanze si procederà all’acquisto.<br />
Talky underline in this box here Unt praessit<br />
lor se dolorraesto exeraequip nFaccumsa<br />
ndrerat. Ut velit am euguer sim vulla<br />
facinc<strong>il</strong>lan hent lortis dolobor<br />
Talky underline in this box here Unt praessit lor se<br />
dolorraesto exeraequip nFaccumsa ndrerat. Ut<br />
velit am euguer sim vulla obor<br />
Ed intanto Fitch<br />
declassa Fiat<br />
Fitch, celebre agenzia di rating,<br />
con una nota ufficiale ha<br />
notificato <strong>il</strong> declassamento<br />
dei titoli Fiat a medio lungo<br />
termine a titoli “BB-” (confermando<br />
invece la classe “B”<br />
per quelli a breve termine). Il<br />
downgrade - per l’agenzia di<br />
NY City - riflette una palese<br />
debolezza delle performance<br />
economiche che la Fiat ha<br />
conseguito senza la Chrysler,<br />
specialmente in Europa.<br />
Secondo Fitch, inoltre<br />
l’ultimo piano strategico<br />
della azienda torinese è soggetto<br />
a rischi di esecuzione e<br />
richiederà tanti anni prima di<br />
dare risultati.<br />
g.p.<br />
Tangenti e corruzioni:<br />
Crolla Finmeccanica<br />
Sembra senza tregua lo<br />
scenario economico italiano.<br />
Dopo <strong>il</strong> caso Mps scoppia <strong>il</strong> caso<br />
Finmeccanica. Il 12 febbraio<br />
Giuseppe Orsi, presidente e<br />
amministratore delegato del<br />
primo gruppo industriale italiano<br />
operante nel settore delle alte<br />
tecnologie, viene arrestato con<br />
l’accusa di riciclaggio, concussione<br />
e corruzione internazionale. In<br />
particolar modo Orsi avrebbe<br />
favorito tangenti pari a 51 m<strong>il</strong>ioni<br />
per la vendita di 12 elicotteri al<br />
governo indiano. Quella delle<br />
tangenti risulta essere per Orsi una<br />
vera e propria “f<strong>il</strong>osofia aziendale”<br />
protrattasi nel tempo e non quindi<br />
un singolo episodio. Tanto che<br />
all’indomani del suo arresto Orsi<br />
ho dichiarato – in un colloquio<br />
con <strong>il</strong> suo avvocato Ennio Amodio<br />
nel carcere di Busto Arsizio- “Ho<br />
agito per <strong>il</strong> bene dell’azienda” e<br />
MILANO - Dovrebbe sbloccarsi nelle prossime ore la<br />
trattativa che sancirà <strong>il</strong> passaggio di consegna di La7<br />
dal gruppo Telecom alla Cairo Communications. Il<br />
lungo e tormentato processo di vendita del terzo polo<br />
televisivo italiano, iniziato lo scorso giugno e che va<br />
avanti dallo scorso 6 dicembre, sembra aver trovato<br />
infatti un punto di svolta. Urbano Cairo, noto patron<br />
della squadra granata di Torino, e già da anni editore di<br />
Magazine e concessionario di pubblicità, ha superato<br />
la concorrenza del fondo di “private equity” guidato<br />
da Claudio Sposito. Cairo – che era comunque<br />
sembrato sempre titubante sull’effettivo acquisto di<br />
La7 – sembra invece aver sciolto definitivamente ogni<br />
remora. E nonostante l’ormai scaduta esclusiva per<br />
l’acquisto che gli era stata concessa dal consiglio della<br />
Telecom Italia Media fino al 18 febbraio, <strong>il</strong> proprietario<br />
del Torino è dato vicinissimo all’acquisto del settimo
continua riferendosi al carcere come “una<br />
prova sofferta”. La notizia dell’arresto ha<br />
avuto profonde ripercussioni sul titolo azionario<br />
che ha perso fin da subito <strong>il</strong> 7.3% .<br />
Ma <strong>il</strong> caso Finmeccanica continua a sollevare<br />
polemiche con l’arrivo del nuovo<br />
amministratore delegato Alessandro Pansa.<br />
Dalle prime ricostruzioni appare infatti che<br />
Pansa abbia concesso, sotto forma di contratti<br />
fittizi, 400-500m<strong>il</strong>a euro a Lisa Lowenstein,<br />
ex moglie di Vittorio Gr<strong>il</strong>li, ministro<br />
dell’economia e socio di maggioranza del<br />
gruppo. Ma la notizia che desta più scalpore<br />
fa riferimento agli ambigui rapporti tra Giuseppe<br />
Orsi e Roberto Maroni, segretario<br />
federale di Lega Nord. Dalle intercettazioni<br />
telefoniche e dalle prime indagini risulta<br />
che, in virtù della vendita dei 12 elicotteri<br />
all’India, fosse previsto un maxi compenso<br />
di 41 m<strong>il</strong>ioni per Guido Ralph Haschke, intermediario<br />
italo-svizzero che ha agevolato<br />
le trattative con <strong>il</strong> governo indiano. I 41<br />
m<strong>il</strong>ioni sono poi lievitati a 51 in seguito ad<br />
un netto rifiuto del mediatore di veder diminuire<br />
di 10 m<strong>il</strong>ioni <strong>il</strong> suo compenso in favore<br />
di Michel Christian, altro mediatore impegnato<br />
nello scandalo. Il denaro ricevuto<br />
da Christian sarebbe poi stato rigirato allo<br />
canale. Bernabè, attuale dirigente Telecom, è<br />
comunque ostinato a trattenere in azienda i<br />
multiplex, i quali secondo <strong>il</strong> manager di Vipiterno<br />
hanno un valore maggiore rispetto a quello che<br />
gli riconosce <strong>il</strong> mercato. La partita per la cessione<br />
definitiva, dunque non si giocherà sul terreno del<br />
multiplex ma sulla probab<strong>il</strong>e accettazione delle<br />
richieste fatte da Cairo alla compagnia telefonica<br />
italiana. L’imprenditore di Masio, sembra infatti<br />
aver chiesto alla attuale proprietà di La7 di<br />
pagare le perdite della tv fino all’esecuzione<br />
del contratto (prevista per metà giugno), di<br />
farsi carico di un buon numero di dipendenti, di<br />
annullare gli attuali debiti intercompany (circa 60<br />
m<strong>il</strong>ioni) e di maggiorare la cassa di ben 59 m<strong>il</strong>ioni.<br />
Nelle clausole finali del contratto, resterà poi da<br />
definire per quanto tempo Cairo sarà obbligato a<br />
stesso Orsi per disobbligarsi con <strong>il</strong> Carroccio<br />
<strong>il</strong> quale avrebbe appoggiato, Maroni in primis,<br />
la sua candidatura a presidente e amministratore<br />
delegato di Finmeccanica. In<br />
particolare in un’intercettazione, dopo aver<br />
ottenuto i ringraziamenti per aver spinto la<br />
sua nomina, Maroni fa riferimento ad Orsi<br />
quale “l’uomo giusto” per poter reggere <strong>il</strong><br />
peso di una tale responsab<strong>il</strong>ità. L’esponente<br />
delle Lega ha fin da subito negato ogni insinuazione<br />
riferendosi all’accaduto come<br />
“ipotesi fuori dal mondo”. Ma le indiscrezioni<br />
continuano ad essere tante: Quindici, gli<br />
anni che legano l’amicizia tra Orsi e Maroni<br />
e di conseguenza i rapporti tra le rispettive<br />
famiglie. La moglie dell’ex ministro<br />
dell’interno, Em<strong>il</strong>ia Macchi, dopo 25 anni<br />
di servizio all’Aermacchi, società controllata<br />
da Finmeccanica, è divenuta dirigente<br />
di una nuova società ,Alenia Aermacchi,<br />
facente capo al medesimo gruppo. Tutte<br />
queste complicazioni non hanno fatto altro<br />
che aggravare <strong>il</strong> titolo Finmeccanica <strong>il</strong> quale<br />
viaggia in forte ribasso e perde in circa due<br />
settimana <strong>il</strong> 20% del proprio valore. Sulla<br />
vicenda, intanto, indagano i Pm di Busto<br />
Arsizio.<br />
Simona Ammendola<br />
C<br />
non rivendere La7 (salvo ulteriori penali in favore<br />
di Telecom) e quale riduzione di prezzo sarà fatta<br />
in favore di Cairo, qualora l’Agcom decidesse di<br />
togliere La7 dal settimo canale. Questi dettagli<br />
saranno comunque definiti solo nelle battute finali<br />
e a seguito del cda già convocato da TIMedia.<br />
La situazione resta comunque monitorata sia<br />
dalla borsa affari di M<strong>il</strong>ano, che già nelle scorse<br />
settimane ha assistito a forti osc<strong>il</strong>lazioni delle<br />
S.p.A. che stanno preparando lo scambio e sia<br />
dai tanti giornalisti e portatori di interesse, in<br />
apprensione per un eventuale cambio drastico<br />
di linea editoria del un canale, che negli ultimi<br />
anni si è fatto promotore di una televisione libera,<br />
ricca di contenuti informativi e satirici. Gug.Pul.<br />
opertine e giornali<br />
in queste settimane,<br />
nonostante i m<strong>il</strong>le ac-<br />
cadimenti cruciali per la<br />
nostra nazione, come ad esempio<br />
le elezioni politiche o<br />
l’abdicazione del Pontefice,<br />
sono stati riempiti da titoli<br />
clamorosi sullo scandalo<br />
Monte dei Paschi di Siena.<br />
Tra le figure principalmente<br />
coinvolte ci sono l’ex presidente<br />
Giuseppe Mussari, l’ex<br />
direttore generale Antonio<br />
Vigni, l’ex capo dell’Area finanza<br />
Gianluca Baldassarri<br />
e <strong>il</strong> suo vice Alessandro Toccafondi.<br />
Ma cosa c’è davvero dietro<br />
al disastro della più antica<br />
banca del mondo in attività?<br />
Quali sono state le decisioni<br />
che hanno portato ad un terremoto<br />
nei piani alti di Rocca<br />
Salimbeni?<br />
Dalle indagini è emerso<br />
che durante la gestione di<br />
Giuseppe Mussari nel 2009<br />
<strong>il</strong> debito è stato spalmato nel<br />
tempo per contenere anche<br />
le perdite dovute all’acquisto<br />
di derivati considerati “tossici”,<br />
cioè investimenti ad alto<br />
rischio che non sono andati a<br />
buon fine. Tra questi <strong>il</strong> titolo<br />
“Alexandria” presente in un<br />
contratto segreto risalente al<br />
Luglio 2009 scritto in inglese<br />
ed occultato in una cassaforte.<br />
Altro tassello importante<br />
a generare <strong>il</strong> crollo di questo<br />
istituto è stato l’acquisizione<br />
suicida di Antonveneta<br />
nonostante le «criticità»<br />
sconsigliassero di comprare<br />
dagli spagnoli del Banco di<br />
Santander, e per giunta a un<br />
prezzo sovrastimato: tre m<strong>il</strong>iardi<br />
in più di quanto pagato<br />
dalla banca spagnola due<br />
mesi prima.<br />
Giuseppe Mussari, Antonio<br />
Vigni e Gianluca Baldassarri<br />
sono stati quindi indagati<br />
per i reati di associazione<br />
a delinquere, aggiotaggio,<br />
false comunicazioni, turbativa,<br />
truffa, appropriazione<br />
indebita, ostacolo alla Vig<strong>il</strong>anza<br />
e manipolazione del<br />
mercato.<br />
Per correre in soccorso alla<br />
crisi di questa banca sono<br />
stati emessi dei Monti Bond<br />
per un importo di 4,071 m<strong>il</strong>iardi<br />
di euro, precisando che<br />
dell’ammontare complessivo<br />
1,9 m<strong>il</strong>iardi sono destinati<br />
all’integrale sostituzione dei<br />
<strong>Impatto</strong>» Economia» pag. 19<br />
Non si ferma lo scandalo Mps<br />
I contribuenti si scagliano<br />
contro i Monti Bond: Aiutano la<br />
banca con i soldi dell’Imu!<br />
Mps si difende: è solo un presito al 9% annuo.<br />
Intanto i giudici continuano le indagini<br />
Tremonti Bond già emessi<br />
dalla banca senese nel 2009,<br />
mentre 171 m<strong>il</strong>ioni, con data<br />
di godimento 1 luglio 2013,<br />
sono stati emessi a titolo<br />
di pagamento anticipato al<br />
ministero dell’Economia degli<br />
interessi maturati sino al<br />
31 dicembre 2012 sui Tremonti<br />
Bond, in considerazione<br />
del fatto che <strong>il</strong> risultato di<br />
esercizio della banca al 31<br />
dicembre 2012 non evidenzierà<br />
un dato positivo.<br />
Ma nei giorni successivi<br />
agli arresti si è scatenata<br />
una vera e propria polemica<br />
sull’Imu, che per alcuni<br />
sarebbe stata incassata dal<br />
Mps attraverso i Monti-bond.<br />
Un artefatto, per cui lo Stato<br />
avrebbe ut<strong>il</strong>izzato i 3,9 m<strong>il</strong>iardi<br />
incassati da questa tassa,<br />
prestandoli all’isti<strong>tuo</strong> senese.<br />
La banca però attraverso<br />
Facebook ha dichiarato:<br />
“L’Imu è una tassa che lo Stato<br />
italiano ha incassato e che<br />
va a coprire spese e debito<br />
pubblico. Il finanziamento<br />
che viene fatto a Montepaschi<br />
è un finanziamento che<br />
ha un rendimento del 9%,<br />
quindi molto alto, e che nei<br />
nostri obiettivi verrà reso allo<br />
Stato grazie alla nostra capacità<br />
di generare capitale”.<br />
Queste affermazioni non<br />
sono bastate però al Codacons<br />
che proprio negli<br />
ultimi giorni ha avviato una<br />
battaglia al Tar del Lazio per<br />
la sospensione ed <strong>il</strong> successivo<br />
annullamento dei Monti<br />
Bond in favore dell’istituto.<br />
Una vicenda quindi ancora<br />
aperta e in attesa di nuove<br />
rivelazion, attese per le prossime<br />
settimane.<br />
Antonello d’Occhio<br />
Giuseppe Mussari<br />
Nato a Catanzaro <strong>il</strong> 20 luglio 1962<br />
Ex presidente Monte dei Paschi di Siena
<strong>Impatto</strong>» Notizie dall’Italia» pag. 20<br />
Il Cavaliere ancora alle<br />
prese con i guai giudiziari:<br />
Woodcock lo chiama in<br />
aula. Ingenti “mazzette” al<br />
ex senatore De Gregorio<br />
NAPOLI – Una nuova<br />
inchiesta, condotta dal pool di<br />
magistrati partenopei guidato<br />
da Henry John Woodcock<br />
e Vincenzo Piscitelli, si<br />
presenta al cospetto del<br />
Cavaliere come un novello<br />
“Convitato di Pietra”:<br />
proprio in un momento<br />
così delicato, quale quello<br />
attuale, in cui la formazione<br />
parlamentare non è affatto<br />
favorevole alla formazione<br />
di un governo stab<strong>il</strong>e, l’ex<br />
senatore De Gregorio,<br />
<strong>il</strong> cui passaggio dalla<br />
maggioranza all’opposizione<br />
fu determinante nella caduta<br />
del sofferto Prodi II nel<br />
2007, ha parlato ai pm di<br />
certe “mazzette” del valore<br />
di 200/300 m<strong>il</strong>a euro per<br />
un totale complessivo di<br />
circa 3 m<strong>il</strong>ioni di euro, di<br />
cui uno versato nelle casse<br />
dell’Associazione “Italiani nel<br />
Mondo”, che fa capo proprio<br />
a De Gregorio, e altri due<br />
pagati in nero, “gent<strong>il</strong>mente<br />
donati” dal Cavaliere proprio<br />
per assicurarsi la spallata<br />
definitiva all’esecutivo della<br />
XV legislatura.<br />
L’inchiesta appare sim<strong>il</strong>e a<br />
quella su cui aveva lavorato<br />
la Procura di Roma, già<br />
insospettitasi temporibus <strong>il</strong>lis<br />
per questo voltafaccia “alla<br />
savoiarda maniera”; tuttavia,<br />
la Cassazione ha deciso che<br />
queste due indagini «sono<br />
diverse e non sovrapponib<strong>il</strong>i».<br />
L’ex premier, dunque, ha<br />
ricevuto un avviso di garanzia<br />
e si dovrà recare a Napoli per<br />
l’interrogatorio con le accuse<br />
di corruzione e finanziamento<br />
<strong>il</strong>lecito a partiti. L’altro grande<br />
indagato dell’inchiesta<br />
partenopea è Walter Lavitola,<br />
ex direttore dell’”Avanti”,<br />
che avrebbe intrattenuto una<br />
sospetta corrispondenza con<br />
Berlusconi, riferendosi ad una<br />
compravendita di senatori. Si<br />
parla anche di una cassetta di<br />
sicurezza, depositata al MPS,<br />
che conterrebbe le tracce di<br />
tali pagamenti.<br />
Molteplici sono state le<br />
reazioni alla notizia: <strong>il</strong><br />
Segretario del PDL, Angelino<br />
Alfano, ha già annunciato<br />
una grande manifestazione<br />
in piazza a sostegno «della<br />
sovranità del PDL e della<br />
democrazia italiana».<br />
Claudio Candia<br />
Emanuela Orlandi<br />
Un mistero sempre<br />
più oscuro: è la<br />
figlia di Giovanni<br />
Paolo II?<br />
di Angela Sinopoli<br />
Responsab<strong>il</strong>e dell’inserto letterario<br />
Dal Bras<strong>il</strong>e con furore arriva Luis Rocha<br />
e getta un ordigno di dimensioni bibliche,<br />
che - per l’appunto - va ad infittire<br />
ancor <strong>il</strong> caso Orlandi: Emanuela è la<br />
figlia naturale di Papa Giovanni Paolo II?<br />
E’ bene ricordare che <strong>il</strong> caso Orlandi è<br />
ad oggi una delle più oscure pagine<br />
della cronaca nera italiana ed ha visto<br />
un susseguirsi di ricerche e di ipotesi<br />
che non hanno mai portato ad una risposta<br />
concreta.<br />
Forse perché non si vuole giungere a<br />
nulla di concreto? Perché è scomodo<br />
a qualcosa o qualcuno? Forse perché<br />
Emanuela è figlia di un commesso della<br />
Prefettura della Casa Pontificia … o<br />
forse no: Emanuela sarebbe addirittura<br />
la figlia segreta di Papa Wojtyla?<br />
Ecco l’ennesima teoria degna d’esser<br />
scritturata per una pellicola cinematografica.<br />
Quando Emanuela non era ancora un<br />
caso mediatico, era una quindicenne<br />
studentessa di musica presso un istituto<br />
in piazza sant’Apollinare a Roma e<br />
la tragica mattina del 22 giugno dell’83<br />
avrebbe incontrato un uomo, probab<strong>il</strong>mente<br />
<strong>il</strong> suo rapitore, alla guida di una<br />
BMW verde che le proponeva un lavoro<br />
di vendita di prodotti di bellezza per<br />
la nota casa cosmetica Avon, offrendo<br />
una paga decisamente alta (circa<br />
375.000 delle vecchie lire). Intorno alle<br />
19,00, la ragazza avrebbe telefonato a<br />
casa per riferire la proposta. Questo fu<br />
l’ultimo contatto tra Emanuela e la sua<br />
famiglia. Fu successivamente avvistata<br />
da vari testimoni e tutte le dichiarazioni<br />
fatte agli inquirenti vertevano su un<br />
fattore comune che non pareva affatto<br />
essere una coincidenza: Emanuela fu<br />
vista infatti in compagnia di un uomo<br />
probab<strong>il</strong>mente sui 35, con una BMW<br />
scura metallizzata.<br />
L’identikit dell’uomo fornito dai vari<br />
testimoni, ricordava le caratteristiche<br />
somatiche di “Renatino”, al secolo Enrico<br />
de Pedis, criminale della mala capitolina<br />
e storico capo della potente organizzazione<br />
criminale Romana “Banda<br />
della Magliana”. Eppure le indagini<br />
scartarono presto l’ipotesi di sequestro<br />
per conto del della Magliana, in quanto<br />
Renatino era considerato latitante<br />
all’estero; un riscontro più dettagliato<br />
in merito non fu condotto, almeno non<br />
subito.<br />
Dopo l’ipotesi della “scappatella” adolescenziale,<br />
e soprattutto a seguito<br />
di alcune telefonate ricevute dalla<br />
famiglia Orlandi, le ricerche si intensificarono<br />
e addirittura Papa Giovanni<br />
Paolo II, nell’angelus del 3 luglio 1983,<br />
rivolse un appello a favore di Ema-<br />
nuela, ufficializzando per la prima volta<br />
l’ipotesi del sequestro.<br />
(Che sia questo, per Rocha, <strong>il</strong> grande<br />
indizio che porta all’elaborazione della<br />
sua contorta tesi?)<br />
In ogni caso, due giorni più tardi giunse<br />
una chiamata alla sala stampa vaticana:<br />
un uomo dallo spiccato accento anglosassone,<br />
subito ribattezzato “Amerikano”,<br />
proponeva lo scambio di Mehmet<br />
Ali Ağca, colui che sparò al Papa 2<br />
anni prima, con Emanuela, affermando<br />
che la Orlandi era nelle mani dei “Lupi<br />
Grigi” (pista successivamente scongiurata<br />
da un ex pentito della Magliana).<br />
Inoltre, secondo alcuni tabloid,<br />
l‘Amerikano sarebbe stato identificato<br />
nella persona di monsignor Marcinkus,<br />
all’epoca presidente dell’IOR (banca<br />
vaticana).<br />
Un’ulteriore svolta si ebbe nel 2005: la<br />
redazione del programma “Chi l’ha visto?”<br />
fu più volte minacciata dopo una<br />
telefonata anonima ricevuta in diretta,<br />
in cui veniva affermato che la risoluzione<br />
del caso si trovava nella Bas<strong>il</strong>ica di<br />
Sant’Apollinare: lì vi era sepolto <strong>il</strong> capo<br />
della Magliana, Enrico de Pedis.<br />
Con le dichiarazioni dell’ex moglie di<br />
Renatino, Sabrina Minardi, che vedono<br />
incastrare i malavitosi ed affermano<br />
la morte certa di Emanuela, confermata<br />
anche dal pentito Antonio Mancini,<br />
<strong>il</strong> caso si riapre definitivamente,<br />
lasciando spazio alle più disparate<br />
congetture da parte dei media e da<br />
numerose personalità di spicco del<br />
Vaticano e non. L’esorcista Padre Amorth<br />
persegue la tesi della pedof<strong>il</strong>ia ecclesiastica;<br />
<strong>il</strong> redattore de “l’Espresso”,<br />
Pino Nicotri, dopo “Mistero Vaticano”<br />
del 2002, nel 2009 pubblica “Emanuela<br />
Orlandi – La verità”, sovvertendo ogni<br />
tesi precedentemente dichiarata, con<br />
l’affermazione che Emanuela sarebbe<br />
morta in Vaticano <strong>il</strong> giorno stesso della<br />
scomparsa, dopo un rapporto sessuale<br />
con una figura importante nella gerarchia<br />
ecclesiastica.<br />
La teoria di Rocha, tra tutte le altre<br />
elaborate, sembra essere parecchio in<br />
b<strong>il</strong>ico: neanche Pietro Orlandi, fratello<br />
di Emanuela, ha minimamente creduto<br />
ad una parola del povero Luis.<br />
Rocha che peraltro ha scelto di pubblicare<br />
“A F<strong>il</strong>ha do Papa” solo in Bras<strong>il</strong>e,<br />
forse per non imbattersi nella rabbia<br />
della scrittrice e fotografa romana<br />
Roberta Hidalgo, autrice dell’ “Affaire<br />
Emanuela Orlandi”, la quale aveva affidato<br />
proprio al collega naturalizzato<br />
Carioca <strong>il</strong> suo manoscritto, prima di<br />
pubblicarlo in autonomia. Che Rocha<br />
si sia appropriato del materiale della<br />
sua collega e ci abbia montato su una<br />
storia?<br />
Restiamo in attesa di ulteriori sv<strong>il</strong>uppi.<br />
Flash News<br />
La Nutella fa Boom nei<br />
paesi in crescita.<br />
ALBA - La crema alle<br />
nocciole più famosa al<br />
mondo, sta spopolando tra<br />
i paesi in crescita. A dirlo<br />
sono i dati della Ferrero,<br />
che sottolineano come<br />
nell’ultimo anno <strong>il</strong> mercato<br />
della Nutella sia stato trainato<br />
dalle nazioni in ascesa.<br />
Libia, l’Eni ferma <strong>il</strong> gas<br />
verso l’Italia<br />
TRIPOLI - Viene confermata<br />
dalla Libia, la scelta presa<br />
dall’Eni di interrompere la<br />
produzione e l’esportazione<br />
di gas verso l’impianto<br />
sic<strong>il</strong>iano di Gela. La decisione<br />
è stata presa per motivi di<br />
sicurezza a seguito a scontri<br />
a fuoco fra m<strong>il</strong>izie locali<br />
nell’area dell’impianto di<br />
produzione di gas della<br />
Mellitah O<strong>il</strong> & Gas, joint<br />
venture paritetica fra Noc<br />
ed Eni.<br />
Dramma nel mondo<br />
della musica:<br />
scomparso a 95 anni<br />
<strong>il</strong> maestro Trovajoli<br />
ROMA - E’ stato trovato<br />
senza vita, a 95 anni,<br />
<strong>il</strong> maestro Armando<br />
Trovajoli. Il compositore<br />
durante la sua carriera ha<br />
lavorato con grandi jazzisti<br />
(Armstrong, Ellington e<br />
M<strong>il</strong>es) ed ha composto<br />
famose colonne sonore sia<br />
per f<strong>il</strong>m che per teatro.<br />
Nel contenzioso con<br />
Apple, la magistratura<br />
fa sconti a Samsung<br />
SAN FRANCISCO - Un<br />
ulteriore colpo inflitto alla<br />
Apple. Il giudice distrettuale<br />
Lucy Koh ha infatti annullato<br />
parte del risarcimento da<br />
oltre 1 m<strong>il</strong>iardo di dollari<br />
che Samsung era stata<br />
condannata a pagare<br />
all’azienda di Cupertino,<br />
tagliandolo di ben 450<br />
m<strong>il</strong>ioni di dollari.
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Problema inquinamento in Cina<br />
Il Governo di Pechino pone <strong>il</strong> segreto di stato<br />
sulle documentazioni. Zhengwei: “è una<br />
decisione del tutto infondata!”<br />
Dopo aver ammesso l’esistenza<br />
dei cosiddetti “v<strong>il</strong>laggi del cancro”,<br />
la situazione ambientale<br />
cinese fa ancora notizia.<br />
Nelle ultime ore infatti è rimbalzata<br />
ai doveri della cronaca,<br />
l’apposizione del segreto<br />
di Stato da parte del governo<br />
di Pechino sull’ultima indagine<br />
(effettuata nel 2010) in merito<br />
all’inquinamento del suolo.<br />
A quanto pare, infatti, pochi<br />
giorni fa l’avvocato Don Zhengwei<br />
ha chiesto di poter visualizzare<br />
i risultati di questa inchiesta<br />
e <strong>il</strong> ministero dell’Ambiente<br />
ha fatto sapere che ne saranno<br />
diffusi solo alcuni dettagli,<br />
perchè sullo studio è stato<br />
posto <strong>il</strong> segreto di Stato. Non<br />
si è fatta attendere la reazione<br />
dell’avvocato che subito ha dichiarato<br />
al South China Morning<br />
Post:<br />
“La risposta del Ministero è infondata,<br />
perchè le norme sulla<br />
diffusione di informazioni governative<br />
consentono la pubblicazione<br />
dei cosiddetti segreti<br />
nazionali se questi sono<br />
di interesse pubblico. Il ministero<br />
dell’ambiente ha diffuso<br />
informazioni in tempo reale<br />
sull’inquinamento atmosferico<br />
anche se l’aria di Pechino non<br />
era così male <strong>il</strong> mese scorso.<br />
Al contrario, l’inquinamento<br />
del suolo è un segreto di Stato.<br />
Questo vuol dire che la terra è<br />
molto più inquinata dell’aria?”.<br />
Questa domanda non avrà<br />
sicuramente una risposta, almeno<br />
in breve tempo, ma è<br />
comunque assolutamente legittima,<br />
considerato che non si<br />
ha una minima idea di quanto<br />
possa essere davvero inquinato<br />
<strong>il</strong> suolo cinese. Inoltre appare<br />
paradossale che <strong>il</strong> Governo<br />
della Cina avvii apertamente<br />
una ricerca senza poi successivamente<br />
rendere noti i risultati.<br />
Dagli ultimi dati ufficiali, sappiamo<br />
solo che nel 2006 <strong>il</strong> 10%<br />
delle terre agricole cinesi risultava<br />
inquinata ed inadatta a<br />
qualsiasi tipo di coltura. In più,<br />
sempre in quell’anno, <strong>il</strong> Governo<br />
confermò che 12 m<strong>il</strong>ioni<br />
di tonnellate di cereali venivano<br />
contaminati da metalli pesanti<br />
ogni anno.<br />
Tuttavia secondo alcuni studi<br />
indipendenti, la situazione attuale<br />
potrebbe essere molto<br />
peggiore con almeno i due<br />
quinti della terra avvelenati da<br />
arsenico e metalli pesanti. Sarà<br />
questo <strong>il</strong> motivo per <strong>il</strong> quale<br />
l’amministrazione Cinese non<br />
vuole divulgare i nuovi dati<br />
emersi? Non ci resta che ipotizzare,<br />
magari in attesa di qualche<br />
dietro front da parte del<br />
Governo della Cina.<br />
Antonello d’Occhio<br />
Dalla favola alla tragedia. A fare notizia non<br />
sono più le sue imprese sportive, Pistorius<br />
uccide la sua compagna: è Femminicidio?<br />
A pochi mesi dalla nascita ha subito<br />
un’amputazione ad entrambe le gambe<br />
a causa di una grave malformazione,<br />
ma questo non è servito a fermarlo.<br />
Anzi, del superamento delle difficoltà<br />
ha fatto <strong>il</strong> suo credo ed è riuscito a diventare<br />
un campione destinato a restare<br />
nella storia.<br />
Una perseveranza che l’ho a reso capace<br />
di correre grazie a delle protesi in<br />
fibra di carbonio, fino a vincere numerose<br />
gare che l’hanno portato poi ad<br />
essere <strong>il</strong> primo disab<strong>il</strong>e a partecipare<br />
alle Olimpiadi, battendo così anche chi<br />
affermava che fosse avvantaggiato rispetto<br />
a un normodotato, proprio grazie<br />
a quelle protesi.<br />
E se si aggiunge poi che l’anno scorso<br />
è stato inserito nella lista delle cento<br />
persone più influenti del pianeta dalla<br />
celebre rivista Time e che, per di più,<br />
era fidanzato con la modella sudafricana,<br />
Reeva Steenkamp, allora potrebbe<br />
quasi sembrare uno di quei copioni<br />
commoventi che Hollywood ama tanto<br />
raccontare. Il protagonista sfortunato<br />
che riesce ad ottenere <strong>il</strong> suo riscatto<br />
dalla vita fino a diventare un eroe<br />
moderno, tutto perfetto insomma. Ma<br />
quella che sembrava una favola, non<br />
si è conclusa con la scritta “e vissero<br />
tutti felici e contenti” che noi, figli di<br />
Walt Disney, siamo abituati a leggere<br />
prima dei titoli di coda. Bensì con un<br />
omicidio.<br />
Per la precisione, un femminicidio.<br />
L’ennesimo.<br />
La sera del 14 febbraio - che per ironia<br />
della sorte è San Valentino, festa degli<br />
innamorati - dalla casa dell’atleta, Oscar<br />
Pistorius, si sono sentiti dei colpi<br />
d’arma da fuoco. Spari che hanno<br />
<strong>Impatto</strong>» Notizie dal Mondo» pag. 21<br />
messo fine alla vita di Reeva. Dopo<br />
l’accaduto, è stato proprio <strong>il</strong> corridore<br />
a dare l’allarme, dichiarando poi alla<br />
polizia locale di aver sparato credendo<br />
che fosse entrato un ladro nella sua<br />
abitazione.<br />
Versione dei fatti che è risultata però<br />
sin dall’inizio troppo artificiosa. La residenza<br />
dell’atleta infatti è in una zona<br />
d’élite di Johannesburg, un’area quindi<br />
altamente sorvegliata e con basse<br />
probab<strong>il</strong>ità di furto in abitazione. Inoltre<br />
la teoria dell’autodifesa non regge se<br />
si considerano i quattro colpi sparati.<br />
Si parla quindi di omicidio premeditato.<br />
Ma qual è <strong>il</strong> movente? Le teorie sono<br />
varie; quelle più accreditate sono due.<br />
La prime vuole Pistorius nei panni del<br />
fidanzato geloso di un possib<strong>il</strong>e tradimento<br />
della modella, oppure secondo<br />
le notizie più recenti, Pistorius avrebbe<br />
sparato dopo aver appreso la notizia<br />
che la Steenkamp fosse incinta.<br />
Qualsiasi sia <strong>il</strong> movente, uccidere resta<br />
comunque l’atto più aberrante che<br />
un essere umano possa compiere.<br />
Quando le vittime poi sono le donne<br />
(che sempre più spesso vengono uccise<br />
da uomini di cui si fidano, e che<br />
magari amano anche) allora la tragedia<br />
diventa ancora più forte. Un uomo che<br />
uccide una donna – magari la propria<br />
metà - non dimostra di essere forte;<br />
non è <strong>il</strong> maschio alfa, e ne tanto meno<br />
può pensare che l’anima ed <strong>il</strong> corpo di<br />
quella donna sia di sua proprietà.<br />
Ma soprattutto non è un uomo. È un<br />
mostro.<br />
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Una volta Thomas<br />
Jefferson disse:<br />
“La pubblicita’ contiene le<br />
uniche verita’ affidab<strong>il</strong>i di<br />
un giornale”<br />
Noi dell’impatto invece,<br />
ti offriamo aFFidab<strong>il</strong>ita’<br />
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sia sulle notizie che<br />
sulla pubblicita’!<br />
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<strong>Impatto</strong>» Cultura & Spettacolo» pag. 24<br />
Come ogni anno: tutto in una notte<br />
“and the Oscar goes to...”<br />
By L<strong>il</strong>iana Squ<strong>il</strong>lacciotti<br />
Responsab<strong>il</strong>e Cultura e Spettacolo<br />
«Assomiglia proprio a mio zio Oscar!».<br />
Questa sembrerebbe essere stata la frase<br />
esclamata da Margaret Herrick, impiegata<br />
all’Academy of Motion Picture Arts and<br />
Sciences, che sarebbe valsa <strong>il</strong> nomignolo<br />
alla statuetta di 35cm più famosa del mondo<br />
(cinematografico, e non). Quella stessa<br />
statuetta che, con la sua placcatura d’oro<br />
a 24 carati e tutto quello che rappresenta,<br />
dal 1929 riesce a mettere in piedi un meccanismo<br />
che da vita al fenomeno più patinato<br />
del pianeta. I riflettori si accendono<br />
per una sola notte, in cui tutti sembrano<br />
risplendere più del solito (e, ad Hollywood,<br />
non è cosa semplice), ma <strong>il</strong> “fenomeno<br />
Oscar” è come <strong>il</strong> Natale … si gusta ogni<br />
attimo dell’attesa, ogni pronostico, ogni<br />
indiscrezione, per non parlare dei tanto<br />
amati-odiati rumors ... perché, si sa, “bene<br />
o male, purché se ne parli”, e la gente di<br />
Hollywood su questo mantra ci ha costruito<br />
una carriera. Allora ben vengano le<br />
dirette dal red-carpet, ben vengano i “toto-accompagnatice”<br />
di Clooney, e i fiumi<br />
di parole spesi sui vari Dior-Armani-Prada,<br />
fanno parte del pacchetto, e ce li teniamo<br />
stretti, a patto che restino fuori dal Dolby<br />
Theatre, perché lì poi le cose si fanno serie.<br />
L’annuncio delle nomination è stato<br />
fatto <strong>il</strong> 10 gennaio scorso, da Seth Mac-<br />
Farlane e dall’attrice Emma Stone. Proprio<br />
MacFarlane (creatore de “I Griffin” e regista<br />
di “Ted”) è stato scelto per la prima volta<br />
come presentatore dell’evento, incarico<br />
che ha spesso messo in difficoltà personaggi<br />
del calibro di David Letterman, ma<br />
che MacFarlane nel complesso, ha saputo<br />
gestire. La scelta, può essere stata sicuramente<br />
“azzardata”, data la comicità sopra<br />
le righe di MacFarlane che può non piacere<br />
proprio a tutti, e un esempio, sono<br />
state le reazioni alla canzoncina “We saw<br />
your boobs” cantata dal presentatore e<br />
dedicata alle protagoniste delle scene<br />
di nudo femmin<strong>il</strong>e più famose dello star<br />
system. Risultato, visi scioccati di Naomi<br />
Watts e Charlize Theron in sala e <strong>tuo</strong>ni (e<br />
tweet) dalla rete da parte di Jane Fonda e<br />
Lena Dunham. Anche in questo caso però,<br />
“bene o male, purché se ne parli”, l’ABC<br />
porta a casa l’edizione con <strong>il</strong> più alto share<br />
degli ultimi tre anni e MacFarlane, dal<br />
canto suo, dopo aver dimostrato di saper<br />
cantare e ballare discretamente (oltre che<br />
provocare) tweetta un politicamente corretto<br />
“Credo che questa sia una di quelle<br />
cose che vuoi fare una sola volta nella vita”<br />
come risposta ai canonici “Lo rifaresti?”.<br />
Nel 2013, oltre a cadere l’85° com-<br />
pleanno dello “zio” Oscar, spegne anche<br />
le 50 candeline la saga di James Bond per<br />
celebrare la quale si sono esibite sul palco<br />
Shirley Bassey con “Goldfinger”, e Adele<br />
con “Skyfall” canzone tratta dall’ultimo<br />
f<strong>il</strong>m della saga. Proprio “Skyfall” è valsa<br />
ad Adele l’Oscar per la “Miglior canzone”,<br />
premio che arriva come coronamento dei<br />
due anni d’oro della cantante britannica,<br />
e come ennesima conferma (qualora ce<br />
ne fosse bisogno) del suo immenso talento.<br />
Tanta emozione per la neomamma<br />
e tanto, tanto merito. Le esibizioni canore<br />
non sono mancate in questa edizione degli<br />
Academy, si sono susseguite sul palco<br />
anche Jennifer Hudson, Catherine Zeta-<br />
Jones e la sempreverde Barbara Streisand.<br />
Degna di nota è anche l’esibizione di Charlize<br />
Theron che, sulle note di “The Way You<br />
Look Tonight”, da sfoggio delle proprie<br />
ab<strong>il</strong>ità di ballerina e, in coppia con Channing<br />
Tatum, rievoca la Hollywood anni ’30.<br />
E tra un’esibizione e l’altra si arriva, finalmente,<br />
alla consegna delle tanto agognate<br />
statuette. L’annuncio del premio più<br />
importante, quello al “Miglior f<strong>il</strong>m”, viene<br />
lasciato nelle mani della frist lady Michelle<br />
Obama che, in diretta dalla Casa Bianca,<br />
con la perfezione e la sobrietà alle quali ci<br />
ha abituato, pronuncia la famosa frase di<br />
rito “And the Oscar goes to…”, e l’Oscar, in<br />
questo caso, va ad “Argo” diretto, prodotto<br />
e interpretato da un redivivo e visib<strong>il</strong>mente<br />
emozionato Ben Affleck che sale sul<br />
palco accompagnato da George Clooney<br />
e Grant Heslov (produttori, insieme a lui,<br />
del f<strong>il</strong>m). “And I am, because of so many of<br />
you who are here tonight, because of this<br />
Academy, because of so many wonderful<br />
people who extended themselves to me<br />
when they had nothing to benefit from it<br />
in Hollywood.”, queste le parole del discorso<br />
di ringraziamento di Affleck (pronunciate<br />
con la velocità di uno sciogl<strong>il</strong>ingua), un<br />
“grazie” a tutte quelle persone che gli sono<br />
rimaste vicine in un momento veramente<br />
buio della sua carriera. La città degli angeli,<br />
forse, è più umana di quanto si possa immaginare.<br />
Crollo e rinascita. Il f<strong>il</strong>m viene<br />
premiato anche per <strong>il</strong> “Miglior montaggio”<br />
e per la “Miglior sceneggiatura non originale”.<br />
Il premio per la “Migior sceneggiatura<br />
originale” va invece a “Mister” Tarantino,<br />
premiato da Dustin Hoffman e Charlize<br />
Theron, per “Django Unchained”. Lo stesso<br />
f<strong>il</strong>m regala la seconda statuetta in tre anni<br />
a Christoph Waltz come “Miglior attore<br />
non protagonista” (la prima l’ha ottenuta<br />
nel 2010 con “Inglourious Basterds”, firm-<br />
ato sempre Tarantino), che durante <strong>il</strong> suo<br />
momento sul palco, emozionato ma sempre<br />
molto sobrio ed elegante, ringrazia tra<br />
gli altri <strong>il</strong> suo personaggio (<strong>il</strong> Dr. Schultz) e<br />
colui che l’ha creato. “My unlimited gratitude<br />
goes to Dr. King Schultz. That is, of<br />
course, to the creator and the creator of his<br />
awe-inspiring world – Quentin Tarentino.”.<br />
Come spesso accade, pronostici e aspettative<br />
lasciano <strong>il</strong> tempo che trovano, e anche<br />
in questo caso <strong>il</strong> superfavorito “Lincoln” di<br />
Spielberg, nonostante le numerose nominations,<br />
non fa incetta di premi, ma ne<br />
guadagna uno capace di far entrare Daniel<br />
Day-Lewis direttamente nell’Olimpo dei<br />
record, con tre statuette all’attivo come<br />
“Miglior attore protagonista” (le altre due<br />
sono datate 1990 con “Il mio piede sinistro”<br />
e 2007 con “Il petroliere”). Ed è proprio<br />
Day-Lewis a rendersi protagonista di un divertente<br />
siparietto in coppia con un altro<br />
mostro sacro dell’ Accademy, Meryl Streep,<br />
durante la premiazione: “I had actually<br />
been committed to play Margaret Thatcher.<br />
And Meryl was Steven’s first choice for<br />
Lincoln.”. Il gioco delle parti. E dopo aver<br />
parlato di cadute metaforiche con Affleck,<br />
parliamo di quella reale di Jennifer Lawrence,<br />
che nel suo splendido (ma poco<br />
pratico) Dior inciampa sulle scale mentre<br />
va a ritirare l’Oscar come “Miglior attrice<br />
protagonista” per “Il lato positivo”. 22 anni,<br />
la più giovane a ricevere una statuetta in<br />
quella categoria, tanta tenerezza. Standing<br />
ovation. “Thank you. You guys are just<br />
standing up because you feel bad that<br />
I fell and that’s really embarrassing but<br />
thank you.”. Ancora donne sul palco, a ritirare<br />
<strong>il</strong> premio come “Migliore attrice non<br />
protagonista” è Anne Hathaway per “Les<br />
Misèrables”. L’attrice che ha vinto <strong>il</strong> premio<br />
per aver interpretato Fantine, subito dopo<br />
la premiazione ha cominciato ad attirarsi<br />
numerose critiche da quelli che ormai<br />
sono stati soprannominati “Hatha-haters”,<br />
l’accusa è di “poca emozione” dimostrata<br />
ed un discorso che sapeva di finto. La finezza,<br />
spesso, non paga. Last but not least,<br />
<strong>il</strong> premio alla “Miglior regia” va ad Ang Lee<br />
per <strong>il</strong> suo “Vita di Pi”, <strong>il</strong> regista ringrazia <strong>il</strong><br />
“Dio del cinema”. Namastè.<br />
Il 24 febbraio è passato, ma proprio<br />
come <strong>il</strong> Natale, la notte degli Oscar lascia<br />
negli occhi un pizzico di quello scint<strong>il</strong>lio,<br />
che, tra un anno, puntuale, sarà pronto per<br />
riaccendersi.<br />
tutti i<br />
premi<br />
Miglior f<strong>il</strong>m: Argo di Ben<br />
Affleck<br />
Migliore attrice<br />
protagonista: Jennifer<br />
Lawrence per Il lato positivo<br />
Miglior attore protagonista:<br />
Daniel Day-Lewis per<br />
Lincoln<br />
Migliore attrice non<br />
protagonista: Anne<br />
Hathaway per Les<br />
Misèrables<br />
Migliore attore non<br />
protagonista: Christoph<br />
Waltz per Django<br />
Unchained<br />
Miglior regista: Ang Lee per<br />
Vita di Pi<br />
Migliore sceneggiatura<br />
originale: Quentin Tarantino<br />
per Django Unchained<br />
Migliore sceneggiatura non<br />
originale: Chris Terrio per<br />
Argo<br />
Miglior f<strong>il</strong>m in lingua<br />
straniera: Amour di Michael<br />
Haneke (Austria)<br />
Miglior f<strong>il</strong>m d’animazione:<br />
Ribelle - The Brave di<br />
Mark Andrews e Brenda<br />
Chapman<br />
Miglior fotografia: Claudio<br />
Miranda (Vita di Pi)<br />
Migliori effetti speciali: B<strong>il</strong>l<br />
Westenhofer, Gu<strong>il</strong>laume<br />
Rocheron, Erik-Jan De Boer<br />
e Donald R. Elliott (Vita di Pi)<br />
Migliori costumi: Jacqueline<br />
Durran (Anna Karenina )<br />
Miglior montaggio: W<strong>il</strong>liam<br />
Goldenberg (Argo)<br />
Miglior sonoro: Andy<br />
Nelson, Mark Paterson<br />
e Simon Hayes (Les<br />
Misérables)<br />
Miglior montaggio sonoro:<br />
Per Hallberg e Karen Baker<br />
Landers (Skyfall) e Paul N.J.<br />
Ottosson (Zero Dark Thirty )<br />
Migliori trucco e<br />
acconciatura: Lisa Westcott<br />
e Julie Dartnell (Les<br />
Misérables)<br />
Migliore colonna sonora:<br />
Mychael Danna (Vita di Pi)<br />
Miglior canzone originale:<br />
Adele Adkins e Paul<br />
Epworth (Skyfall)<br />
Miglior scenografia: Rick<br />
Carter e Jim Erickson<br />
(Lincoln)<br />
Miglior cortometraggio:<br />
Curfew di Shawn<br />
Christensen<br />
Miglior cortometraggio<br />
animato: Paperman di John<br />
Kahrs<br />
Migliore documentario:<br />
Searching for Sugar Man di<br />
Malik Bendjelloul e Simon<br />
Chinn<br />
Migliore cortometraggio<br />
documentario: Inocente di<br />
Sean Fine e Andrea Nix Fine
La meccanica di un<br />
Icaro (dalle ali solide)<br />
un omaggio al maestro Kubrick<br />
Se mai qualcuno dovesse sentire l’esigenza,<br />
per un improvviso amore verso la sintesi, di<br />
racchiudere la vita di un personaggio come<br />
Kubrick tra le due virgolette di una citazione,<br />
bhè, quella citazione non potrebbe essere di<br />
nessuno se non di Kubrick stesso, e dovrebbe<br />
suonare più o meno in questo modo: . E<br />
questo particolare Icaro della cinematografia<br />
mondiale, ha abbandonato cera e piume fin<br />
dall’adolescenza, quando all’età di soli 17 anni,<br />
uno scatto ad un edicolante rattristato per la<br />
morte di Roosevelt gli vale, <strong>il</strong> 20 giugno 1945,<br />
la prima pubblicazione sulla rivista Look, per la<br />
quale lavorerà a contratto per i seguenti cinque<br />
anni. Il materiale di quel periodo è stato recentemente<br />
ut<strong>il</strong>izzato per diverse mostre, la descrizione<br />
delle quali alludeva ad un “mondo ritrovato”,<br />
in realtà, in ogni singolo f<strong>il</strong>m di Kubrick<br />
risulta diffic<strong>il</strong>e non carpire l’immenso amore per<br />
l’arte della fotografia. Un plauso e un grazie a<br />
chi ha permesso che la visione della nascita di<br />
quell’amore fosse alla portata di tutti. Il 1949<br />
invece, segna la data di inizio di un altro amore,<br />
quello che durerà tutta una vita: <strong>il</strong> cinema.<br />
Dirige i primi due cortometraggi, “Day of<br />
the flight” (un documentario sulla giornata<br />
del pug<strong>il</strong>e Walter Cartier) e “Flying Padre” (la<br />
giornata di un prete messicano che sorvola la<br />
propria parrocchia con un aereo da turismo).<br />
A partire dal 1953 si avvicina al mondo dei<br />
lungometraggi, firmando poi (dopo aver girato<br />
“Paura e desiderio” e “Il bacio dell’assassino”)<br />
nel 1955 un contratto con la United Artists.<br />
Già nel 1956 però decide di unirsi in società<br />
con <strong>il</strong> produttore James B. Harris. E’ durante<br />
questi anni che <strong>il</strong> nome di Kubrick si impone<br />
definitivamente agli occhi di pubblico e<br />
critica, grazie soprattutto alla trasposizione<br />
cinematografica di “Orizzonti di gloria”, finanziato<br />
ed interpretato da Kirk Douglas. Sarà lo<br />
stesso Douglas nel 1959 ad offrirgli la regia di<br />
“Spartacus”, <strong>il</strong> f<strong>il</strong>m ottiene un grande successo<br />
(quattro premi Oscar all’attivo), ma per Kubrick<br />
non poter avere carta bianca su ogni fase della<br />
produzione è motivo di insofferenza che lo<br />
porterà a non vivere un buon rapporto con lo<br />
stesso Douglas. L’esperienza di “Spartacus”, è<br />
ciò indirizza <strong>il</strong> regista ad allontanarsi, almeno<br />
materialmente, dall’industria cinematografica<br />
hollywoodiana, con la quale continuerà ad<br />
avere un rapporto costante di odio e amore. Si<br />
trasferisce in Ingh<strong>il</strong>terra, sua patria d’adozione.<br />
A partire dal 1962 si susseguono quei titoli noti<br />
anche ad un profano e che si sono incasellati<br />
perfettamente in quell’enorme mosaico che<br />
è la storia del cinema. Proprio <strong>il</strong> ’62 è l’anno<br />
di “Lolita” per la cui sceneggiatura Kubrick si<br />
avvale dell’aiuto dell’autore del libro, Vladimir<br />
Nabokov. Il f<strong>il</strong>m, dopo una lunga serie di traf<strong>il</strong>e<br />
dovute alla censura, debutta al Loew’s Theatre e<br />
al Murray H<strong>il</strong>l, debutto a cui la protagonista Sue<br />
Lyon non può assistere perché troppo giovane<br />
per vedere <strong>il</strong> f<strong>il</strong>m a cui ha lavorato!. Il potere del<br />
perbenismo. Le critiche sono tiepide, e Kubrick<br />
in un’intervista al Positif del ’68 dichiara: “Se<br />
Lolita è un fallimento, è imputab<strong>il</strong>e solo alla<br />
mancanza di erotismo” alludendo, ovviamente,<br />
ai tagli imposti dalla censura. L’anno successivo<br />
è quello di un altro capolavoro caustico<br />
e provocatorio: “Il Dottor Stranamore, ovvero:<br />
come imparai a non preoccuparmi e ad amare<br />
la bomba”. Siamo in piena Guerra Fredda, <strong>il</strong><br />
pericolo dell’atomica si manifesta spesso come<br />
una vera e propria nevrosi e Kubrick decide<br />
di affrontare l’argomento con una commedia<br />
satirica: “[…]cosa vi potrebbe essere di più<br />
assurdo dell’idea di due superpotenze che decidono<br />
di spazzare via ogni forma di vita umana<br />
a causa di un banale incidente, alimentato da<br />
divergenze politiche che tra un centinaio di<br />
anni sembreranno tanto prive di senso quanto<br />
oggi a noi le dispute teologiche medioevali?”<br />
(Stanley Kubrick Directs, 1971). Il f<strong>il</strong>m debutta al<br />
Victoria Theatre, ed è accolto da ottime critiche.<br />
Cinque anni dopo, <strong>il</strong> 3 apr<strong>il</strong>e del 1968 è <strong>il</strong> momento<br />
della prima mondiale di “2001:Odissea<br />
nello spazio” al cinema Loew’s di New York. La<br />
serata è un fiasco, in molti abbandonano la sala<br />
prima della fine del f<strong>il</strong>m. Spesso, i capolavori,<br />
si percepiscono solo con <strong>il</strong> “senno di poi”. Il<br />
progetto immediatamente successivo avrebbe<br />
dovuto riguardare la vita di Napoleone, ma<br />
a causa di un f<strong>il</strong>m uscito poco prima che si<br />
occupava della stessa tematica, venne abbandonato.<br />
Il 1971 è l’anno in cui vede la luce <strong>il</strong><br />
f<strong>il</strong>m forse più famoso di Kubrick, quello a cui un<br />
po’ tutti associano <strong>il</strong> nome del regista, “Arancia<br />
meccanica”. Le critiche sulla violenza gratuita si<br />
sprecano, in realtà, la violenza in “Arancia meccanica<br />
“ è tutto, fuorché gratuita. In Ingh<strong>il</strong>terra<br />
<strong>il</strong> f<strong>il</strong>m viene addirittura ritirato dalle sale, nonostante<br />
<strong>il</strong> notevole successo. Nel ’75 è la volta<br />
di “Barry Lyndon”. Una delle caratteristiche che<br />
più colpiscono di Kubrick è la sua capacità di<br />
saper affrontare quasi ogni genere di f<strong>il</strong>m che<br />
decide di voler proiettare sul grande schermo.<br />
Ad ulteriore conferma di ciò, nel 1980 approda<br />
nelle sale “Shining”, abbattendo anche la barriera<br />
dell’Horror, le critiche anche in questo<br />
caso si dividono, c’è chi inneggia al capolavoro<br />
e chi alla distruzione di un romanzo. Ai posteri<br />
l’ardua sentenza. E se “Shining” è la prima volta<br />
di Kubrick con l’horror, <strong>il</strong> f<strong>il</strong>m che lo segue, nel<br />
1987, segna la quarta ed ultima volta in cui <strong>il</strong><br />
regista si confronta con <strong>il</strong> tema della guerra:<br />
“Full Metal Jacket”, le critiche, in questo caso,<br />
sono positivamente unanimi. “Eyes Wide Shut”,<br />
è l’ultimo f<strong>il</strong>m di Kubrick, che muore <strong>il</strong> 7 marzo<br />
1999 prima dell’uscita nelle sale.<br />
Guardare alla vita di Kubrick attraverso i suoi<br />
f<strong>il</strong>m, le sue fotografie e i suoi progetti (anche<br />
quelli non realizzati) è una di quelle famose<br />
“conditio sine qua non” che ti si impongono in<br />
maniera così naturale, da rasentare la banalità.<br />
Non si può trascendere dall’obiettivo (che<br />
sia esso di una macchina fotografica o di una<br />
macchina da presa) con cui ha guardato e ha<br />
rappresentato <strong>il</strong> mondo che lo circondava,<br />
quel mondo che ancora oggi ci circonda, forse<br />
sempre uguale a se stesso. Avvicinarsi a quel<br />
mondo equivale a calarsi in una dimensione se<br />
non nettamente parallela, quanto meno “altra”<br />
rispetto a quella a cui siamo abituati a rapportarci.<br />
Il mondo di Kubrick è un mondo fatto di<br />
poche parole, è un mondo fatto di immagini<br />
e musiche spesso discordanti tra loro, ma che,<br />
in quel contrasto, lasciano <strong>il</strong> tempo di pensare,<br />
di riflettere. Quel mondo è un continuo<br />
richiamo alle opere d’arte, è una continua e<br />
maniacale attenzione alla luce, alla prospettiva,<br />
all’<strong>il</strong>luminazione, è l’importanza dei tempi lunghi,<br />
è l’importanza dello scarnificare le grandi<br />
ideologie per scoprire che non fanno altro che<br />
poggiarsi sulla banalità dell’essere umano che<br />
continuamente minaccia se stesso e i propri sim<strong>il</strong>i.<br />
E’ <strong>il</strong> comprendere che, in fondo, la violenza<br />
non è gratuita, ma giustificata dalla società<br />
in cui viviamo e la differenza risiede solo nel<br />
senso di colpa, è <strong>il</strong> rendersi conto che spesso<br />
una guerra la si combatte prima nella propria<br />
mente, e che forse non saremo mai abbastanza<br />
preparati per combatterla, è l’accettare con serenità<br />
che esiste l’amore e che esiste l’erotismo,<br />
e che spesso vivono scissi l’uno dall’altro. E’ volare<br />
alto, con la consapevolezza di aver costruito<br />
ali solide.<br />
L<strong>il</strong>iana Squ<strong>il</strong>lacciotti<br />
<strong>Impatto</strong>» Cultura & Spettacolo» pag. 25<br />
Tumulti e sconcerto generale, l’Antico<br />
Testamento è in errata corrige, ritirate tutte<br />
le copie in vendita. Ultime dall’Eden: la corte<br />
dichiara Caino innocente. Josè Saramago<br />
chiamato a deporre al processo del più famoso<br />
fratricida della storia, in favore del dello stesso.<br />
<br />
[Caino, J. Saramago]<br />
Così suggerisce <strong>il</strong> premio<br />
Nobel per la Letteratura al biblico<br />
fratricida Caino, personaggio<br />
principale del suo ultimo<br />
romanzo, quasi a volerlo risollevare<br />
dagli altalenanti rimorsi<br />
di coscienza per aver ucciso <strong>il</strong><br />
fratello Abele. Ormai è fatta, gli<br />
dice, adesso non resta che pulire<br />
la macchia sul bavero della<br />
coscienza, e non sentirti più in<br />
colpa, se è vero che esiste un<br />
Dio al di sopra di tutto doveva<br />
essere lui ad impedirti di compiere<br />
un atto così riprovevole.<br />
Con una spaventosa elasticità<br />
Saramago sposta Caino da<br />
una vicenda biblica all’altra,<br />
impegnandolo in una lotta<br />
continua ed estenuante contro<br />
l’arrogante divinità che vuole<br />
imporsi su di lui. Caino è la<br />
cacciata dall’Eden, è Eva che<br />
finge pudore nello scoprirsi<br />
nuda, è un Abele dispettoso<br />
ed un assassinio giustificato, è<br />
una L<strong>il</strong>ith promiscua che a tutti<br />
preferisce lui, sono gli Angeli<br />
erculei che fungono da stupida<br />
manovalanza per la divinità,<br />
sono i bambini innocenti di<br />
Sodoma arrostiti dal fuoco divino,<br />
è una L<strong>il</strong>ith penelopesca<br />
che lo attenderà con un figlio<br />
già cresciuto, sono tanti piccoli<br />
cechi, tanti piccoli sordi<br />
fedeli al dio delle loro disgrazie,<br />
sono i viaggi nel tempo ora<br />
con Noè, ora con Abramo, ora<br />
con Giobbe. Caino è <strong>il</strong> rovescio<br />
della medaglia, un altro punto<br />
di vista, si oserebbe dire più intimo<br />
e più terreno, è <strong>il</strong> punto di<br />
vista di un uomo che subisce<br />
una minuta disfatta per mano<br />
di un Dio contraddittorio ed<br />
ingiusto, tutt’altro che paterno<br />
nei confronti dei suoi presunti<br />
figli al punto di lasciarli, per<br />
scommessa, nelle mani di un<br />
certo Satana giocherellone.<br />
Che <strong>il</strong> lettore si armi di un buon<br />
senso dell’humour e di quel<br />
tanto d’attenzione che basti<br />
per seguire i personalissimi<br />
discorsi diretti che l’autore inserisce<br />
nel racconto a mo’ di<br />
flussi di coscienza comunitari,<br />
privi di punteggiatura, fatta eccezione<br />
per virgole e punti, discorsi<br />
che sembrano inscenarsi<br />
dinanzi al lettore stesso, come<br />
se si dovesse girar la testa per<br />
seguire gli arguti e taglienti botta<br />
e risposta dei personaggi.<br />
José Saramago, <strong>il</strong>lustre nonché<br />
vivacissimo esponente di<br />
un genere letterario tutt’altro<br />
che antiquato, si colloca<br />
dunque con estrema destrezza<br />
tra le mani dei curiosi che<br />
vogliano leggerlo nella sua<br />
prosa talvolta imbarazzante e<br />
spesso provocatoria, ma comunque<br />
tra le più fert<strong>il</strong>i degli<br />
ultimi decenni.<br />
Carmen Specchio<br />
A 10 anni dalla tragica scomparsa, <strong>il</strong><br />
ricordo: Ciao Albertone<br />
Roma - Era la fine di febbraio del 2003 quando uno dei più<br />
grandi attori italiani di sempre se ne andava. Alberto Sordi<br />
ormai non c’è più, ma la sua eredità culturare ed artistica<br />
non si è certo ancora esaurita. Ed oggi, <strong>il</strong> decennale della<br />
sua scomparsa, non è solo un momento di ricordo, ma<br />
anche un momento di ringraziamento. Un ringraziamento<br />
che va all’Alberto Sordi attore ed uomo. Capace con le sue<br />
maschere - perfettamente costruite sugli stereotipi di un<br />
Italia che cresceva rapidamente - di far ridere ed allo stesso<br />
tempo riflettere. Un patrimonio che ancora oggi resta intatto<br />
e rimarrà integro per tante generazioni.
<strong>Impatto</strong>» Arte & Design » pag. 26<br />
A lezione da<br />
Óscar Tusquets<br />
Blanca Il designer<br />
spagnolo ospite<br />
alla Federico II<br />
Dopo la fantastica progettazione della<br />
stazione di Toledo L’architetto Catalano<br />
torna a Napoli alla facoltà di Ingegneria<br />
di Andrea Casolare e Luigi Patacca<br />
inviati<br />
Quando <strong>il</strong> “The Da<strong>il</strong>y Telegraph”, qualche<br />
mese fa nominò la stazione di Toledo<br />
come la più bella d’Europa, <strong>il</strong> popolo<br />
napoletano, notoriamente abituato ai<br />
quotidiani disservizi dei mezzi pubblici,<br />
rimase quasi basito.<br />
Ma dietro a questa stupenda opera<br />
(fatta di semplici giochi architettonici<br />
uniti da una eccellente disposizioni<br />
delle luci) non molti sanno che vi è uno<br />
dei designer più bravi ed estrosi che <strong>il</strong><br />
nostro mondo abbia mai visto, ovvero<br />
Oscar Tusquets Blanca.<br />
E proprio l’architetto catalano qualche<br />
giorno fa è ritornato nella città partenopea,<br />
per discutere un convegno (tenutosi<br />
alla facoltà di ingegneria della<br />
Federico II) riguardante le condizioni<br />
strutturali delle metropolitane di Napoli.<br />
Durante la kermesse sono intervenuti<br />
anche altri famosi architetti ed <strong>il</strong> Magnifico<br />
Rettore dell’Università, <strong>il</strong> prof.<br />
Massimo Marrelli. Mentre tutto <strong>il</strong> dibattito<br />
è stato moderato da Alessandro<br />
Barbano, direttore de Il Mattino. Riportiamo<br />
qui di seguito i passaggi principali.<br />
“Perché viene costruita una metropolitana?<br />
– ha introdotto così <strong>il</strong> dibattito <strong>il</strong><br />
Rettore Marrelli – Essa in effetti si basa<br />
sul collegamento tra due punti. E ciò<br />
che ci interessa è non solo collegare<br />
questi punti ma anche come collegarli.<br />
La metropolitana di Napoli ha un numero<br />
di nodi esiguo, e quindi rispetto<br />
ai collegamenti delle altre città è una<br />
minirete”.<br />
“Il concetto di metropolitana – ha<br />
proseguito Barbano – ha dentro di<br />
sé un grande spirito di democrazia.<br />
La democrazia è offrire ad ogni cittadino<br />
pari possib<strong>il</strong>ità, e quindi una rete<br />
che consente lo spostamento veloce<br />
può essere considerata una forma di<br />
democrazia. Alla funzionalità poi, specialmente<br />
in una città come Napoli, va<br />
collegato <strong>il</strong> concetto di estetica. Entrare<br />
oggi nella stazione di Toledo è come<br />
proiettarsi nel futuro. La qualificazione<br />
dello spazio urbano quindi diventa<br />
qualità di vita che si qualifica proprio<br />
attraverso quell’arte che cambia <strong>il</strong> destino<br />
di una comunità”.<br />
“Quando arrivai a progettare questa<br />
stazione - <strong>il</strong>lustra Blanca - trovai davanti<br />
a me un grosso buco scavato. Rimanendo<br />
affascinato da questa grossa<br />
trivellazione iniziai a costruire <strong>il</strong> mio<br />
progetto in modo tale da poter collegare<br />
la metropolitana con la sommità<br />
di questo buco per mezzo di un cratere.<br />
Nella progettazione tra l’altro mi sono<br />
affidato anche all’aus<strong>il</strong>io di numerosi<br />
artisti. Io amo la luce, ma gli architetti<br />
di luce ne capiscono ben poco e quindi<br />
hanno bisogno dell’aiuto di fotografi<br />
e scenografi. Oggi tutto l’ambiente<br />
si regge su questo gioco di luci, amplificato<br />
ancor di più dagli specchi che<br />
sono stati messi al posto delle pubblicità<br />
nello spazio antistante i binari.<br />
Oggi dicono che questa sia un opera<br />
d’arte - ha concluso Blanca - se lo è, è<br />
un opera d’arte in movimento e fatta su<br />
misura per i tanti napoletani che quotidianamente<br />
l’affollano”.
Sony svela: ecco la PS4<br />
Dovrebbe uscire in concomitanza delle prossime feste natalizie<br />
Il 20 Febbraio scorso, alle nostre ore 24.00, si è svolto <strong>il</strong> PlayStation<br />
Meeting 2013. E le precedenti voci di corridoio e indiscrezioni trapelate si<br />
sono rivelate esatte: È stata annunciata la PlayStation 4. Dovrebbe uscire<br />
nell’invero del 2013, in concomitanza con le festività Natalizie, al prezzo di<br />
circa 320 euro. Tuttavia è stato presentato solo <strong>il</strong> nuovo Joypad, mentre la<br />
console stessa rimane ancora confinata nella segretezza degli uffici Sony.<br />
Non sarebbe la prima volta, nel mondo videoludico, che un<br />
prodotto del genere subisca ritardi e la sua assenza a tale evento<br />
preoccupa sui reali tempi di attesa per vederla nei negozi.<br />
Per quanto riguarda la parte tecnica ci sarà ovviamente un incremento<br />
generale delle prestazioni come ci hanno già abituati per ogni cambio<br />
di generazione. Forse la novità più r<strong>il</strong>evante da questo punto di vista<br />
è l’intenzione da parte della società nipponica di azzerare i tempi di<br />
caricamento dei giochi digitali, ovvero <strong>scarica</strong>ti ed installati direttamente<br />
sull’hard disk della macchina. Analoga è anche la novità del poter<br />
iniziare a giocare un titolo prima di averlo <strong>scarica</strong>to completamente e<br />
continuare a divertirsi con esso man mano che <strong>il</strong> download prosegue.<br />
Tutto questo si può racchiudere nell’idea generale del colosso giapponese<br />
del volere rendere l’esperienza del giocatore più immediata possib<strong>il</strong>e.<br />
Ma possiamo trovare <strong>il</strong> suo vero punto forte, che la distinguerebbe<br />
dalle rivali, su l’attenzione del tutto particolare per <strong>il</strong> social. Tanto che sul<br />
nuovo controller sarà presente un tasto SHARE con <strong>il</strong> quale potremmo<br />
mandare direttamente in streaming la nostra partita per amici o curiosi<br />
o acquisire f<strong>il</strong>mati e immagini da condividere sui social networks. Sarà<br />
dunque possib<strong>il</strong>e vedere ed interagire live con altri utenti, addirittura<br />
suggerendogli cosa fare o avvertendoli di un nemico alle spalle di cui<br />
magari non si erano accorti. Oltre alle dirette potremo anche visionare<br />
e commentare video o foto caricati da altri, magari osservando uno più<br />
bravo all’opera per migliorare le nostre ab<strong>il</strong>ità, o semplicemente curiosare.<br />
Altra novità allettante sarà quella di poter chiedere aiuto agli amici, in determinati<br />
Dopo mesi di attesa i principali operatori hanno<br />
permesso di usufruire delle nuove reti ultra veloci<br />
LTE. Di cosa si tratta? LTE sta per Long Term<br />
Evolution ed é una nuova tecnologia di rete che<br />
permette di raggiungere velocità sorprendenti<br />
sia in download che in upload, con picchi anche<br />
di 100 Mbps. Fino ad un mese fa l’unico operatore<br />
italiano che aveva adeguato le sue linee<br />
per <strong>il</strong> nuovo standard era Vodafone, adesso<br />
si sono uniti anche Tim e Tre Italia. Per poter<br />
funzionare la nuova rete 4G ha bisogno, naturalmente,<br />
di un dispositivo che sia in grado di<br />
supportare tale tecnologia e per adesso, a parte<br />
alcune chiavette, gli unici dispositivi dotati di<br />
LTE sono l’iPhone 5, l’iPad 4 e l’iPad mini, oltre<br />
al Samsung Galaxy SIII e i Galaxy Tab, <strong>il</strong> Nokia<br />
Lumia 920 e l’HTC One XL. La copertura di rete,<br />
tuttavia, ancora non abbraccia l’intero paese,<br />
dovremo quindi aspettare ancora un po’ prima<br />
di trovare abbastanza linea in un’Italia dove, a<br />
volte, si fa fatica anche ad avere <strong>il</strong> 3G. Occorre<br />
specificare, comunque, che LTE e 4G sono due<br />
cose distinte, <strong>il</strong> termine 4G é stato ut<strong>il</strong>izzato<br />
per entrambe le cose per motivi puramente di<br />
marketing, ma le due sigle hanno due significati<br />
diversi. LTE può essere definito come un pre-<br />
4G, <strong>il</strong> 4G invece è ancora in via di sv<strong>il</strong>uppo e<br />
permetterà di avere una velocità in download di<br />
3,3 Gbps: per adesso pura fantascienza.<br />
I test dei vari utenti finora sembrano molto soddisfacenti.<br />
Alcuni in pieno centro a M<strong>il</strong>ano e a<br />
Roma vantano una velocità in download intorno<br />
ai 40 mbps con un upload di 12 mega e una<br />
latenza intorno al 26. Anche chi sta in periferia,<br />
dove la copertura scarseggia e <strong>il</strong> segnale non è<br />
al massimo, si ritiene piuttosto soddisfatto: la<br />
velocità si aggira intorno ai 16 mbps in download<br />
e i 6 in upload. I risultati più soddisfacenti,<br />
comunque, sono stati raggiunti con un download<br />
di 60 mbps e un upload di 22 mega. Tutti<br />
questi dati sono stati condotti ut<strong>il</strong>izzando le<br />
linee di Vodafone. E per quanto riguarda <strong>il</strong> rapporto<br />
con la batteria dei cellulari? L’ut<strong>il</strong>izzo di<br />
tecnologia LTE a quanto pare consuma parecchia<br />
energia, ancora di più del 3G. Ne verranno<br />
quindi a soffrire tutti gli ut<strong>il</strong>izzatori di iPhone, i<br />
quali lamentano una scarsa durata praticamente<br />
da sempre. Passiamo infine al prezzo:<br />
è evidente che questo nuovo servizio non sarà<br />
gratuito, per quanto riguarda Vodafone, infatti,<br />
per poterlo ut<strong>il</strong>izzare andranno aggiunti 10 euro<br />
al proprio abbonamento, non proprio economico.<br />
Farà ben sperare Tre Italia che di solito offre<br />
tariffe molto vantaggiose ai propri utenti pur di<br />
superare compagnie come Vodafone e Tim. Per<br />
quanto riguarda <strong>il</strong> traffico di rete infine, c’è da<br />
aggiungere che i clienti che non hanno un piano<br />
dati con almeno 2 Gb di internet al mese<br />
<strong>Impatto</strong>» Scienze & Tecnologia» pag. 27<br />
giochi, per sconfiggere un determinato boss, combattendolo insieme, facendosi<br />
portare armi e risorse oppure con un supporto strategico, tutto in tempo reale.<br />
Benvenuti SHARE (vedi sopra) e OPTIONS (questo sostituirà e ingloberà le<br />
funzioni dei precedenti START e SELECT). Benvenuta barra LED luminosa,<br />
veicolo di info preziose come <strong>il</strong>luminarsi di un colore corrispondente al<br />
personaggio in uso o lampeggiare quando colpiti, oltre a migliorare <strong>il</strong><br />
riconoscimento del gamepad da parte della nuova fotocamera Dual, di<br />
una precisione senza precedenti e con un nuovo sistema di ricezione suoni<br />
potenziato. Benvenuto ingresso audio per collegare l’headset dalle ottime<br />
prestazioni che sarà incluso nella confezione al lancio della console. E benvenuto<br />
touchpad frontale, con l’intenzione di ampliare l’interazione tra utente e gioco.<br />
Tutto questo, ed oltre, è <strong>il</strong> nuovo DualShock 4, <strong>il</strong> nuovo controller per PS4.<br />
Per concludere: Tante novità, e molti pure i giochi presentati all’evento, che, alla<br />
fine della giostra, lasciando per un attimo da parte le varie innovazioni, sono<br />
da sempre quello che contano. Quindi incrociamo le dita e speriamo ci offrano<br />
ancora del sano divertimento sfrenato come con i vecchi Crash o Spyro.<br />
Kevin Scauri<br />
Italia: arriva anche<br />
qui <strong>il</strong> 4G LTE<br />
farebbero meglio a rinunciare a LTE o almeno<br />
aumentare <strong>il</strong> traffico disponib<strong>il</strong>e, altrimenti <strong>il</strong><br />
gioco non vale la candela.<br />
Cam<strong>il</strong>lo Piscitelli
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<strong>Impatto</strong>» Gastronomia » pag. 30<br />
Nella città del caffè<br />
un paradiso del tè<br />
a metà tra<br />
tradizione e novità<br />
Il primo tea shop partenopeo,<br />
Qualcosaditè, ci apre le sue porte.<br />
Antonella, Giuseppe e Gianluca portano<br />
quotidianamente la cultura del tè a Napoli<br />
di Guglielmo Pulcini<br />
responsab<strong>il</strong>e editoriale<br />
“Ah, che bellu cafè, sulo a Napule ‘o<br />
sanno fa’ e nisciuno se spiega pecché è ‘na<br />
vera specialità! Ah, che bellu cafè sulo a<br />
Napule ‘o sanno fa’ e accussì s’è spiegato ‘o<br />
pecché ca pe’ tutta a jurnata ‘na tazza, poi<br />
‘n’ata, s’accatta, se scarfa, se beve ‘o cafè.”<br />
Così cantava Domenico Modugno nella<br />
celebre canzone “O’ccafè!”, per esaltare e<br />
legare ancor di più questo liquido nero alla<br />
storia ed alla tradizione partenopea. Quale<br />
italiano infatti, almeno una volta nella vita,<br />
pensando al caffè, non ha pensato anche<br />
a Napoli? Eppure chi l’avrebbe mai detto,<br />
chi ci avrebbe mai scommesso che proprio<br />
nella città del caffè, sarebbe potuto nascere<br />
un piccolo paradiso, del suo più acerrimo<br />
rivale proveniente dall’est, ovvero <strong>il</strong> tè.<br />
Qualcosaditè, <strong>il</strong> primo tea shop partenopeo,<br />
nasce su intuizione di Antonella,<br />
Giuseppe e Gianluca, che con grande pazienza<br />
e spirito di iniziativa, hanno cercato<br />
di importare a Napoli la cultura del tè, allestendo<br />
più che un negozio, un vero e proprio<br />
tempio dove alla tradizionale vendita<br />
delle varie tipologie di foglia viene aggiunta<br />
anche la spiegazione sulla storia e sulle<br />
qualità di queste ultime.<br />
“L’idea di importare <strong>il</strong> tè nella nostra<br />
città – spiega Antonella – ci è venuta quattro<br />
anni fa durante un viaggio ad Instabul.<br />
Là ovviamente <strong>il</strong> tè lo vendono dappertutto,<br />
ed anche quando cammini per strada<br />
c’è sempre un punto dove puoi bere <strong>il</strong> tè.<br />
Tornando in Italia, a Napoli, nonostante la<br />
cultura della nostra città non fosse minimamente<br />
legata alla storia del tè, abbiamo<br />
deciso di proseguire fermamente in questo<br />
nostro progetto.<br />
Nei primi tempi quasi nessuno ci credeva<br />
in questa idea, ma con <strong>il</strong> tempo fortunatamente<br />
ha iniziato a funzionare sempre<br />
meglio”. “Quando iniziammo ovviamente<br />
– continua ad <strong>il</strong>lustrare Antonella – non<br />
essendoci grande domanda di mercato,<br />
dovemmo scegliere i gusti, in base alle nos-<br />
le friTelle<br />
La ricetta della<br />
settimana<br />
tre inclinazioni personali. Poi con <strong>il</strong> tempo<br />
siamo riuscirti a ritagliarci un nostro spazio<br />
di mercato, e quindi adesso non solo orientiamo<br />
la selezione delle foglie che abbiamo<br />
in negozio, in base alle nostre conoscenze<br />
ed alle nostre esperienze, ma anche in funzione<br />
della domanda di mercato e ai gusti<br />
della nostra clientela. Quando si tratta un<br />
prodotto così pregiato e ricercato, ovviamente<br />
si punta sempre a soddisfare la clientela<br />
sia dal punto di vista della qualità, e<br />
sia dal punto di vista della scrematura del<br />
prezzo”.<br />
Un volta entrati nel punto shop poi, non<br />
si viene solo colpiti dai prodotti venduti, ma<br />
anche dalla capacita che questo piccolo negozio<br />
ha nell’unire la tradizione (in particolar<br />
modo quella orientale) all’innovazione.<br />
E’ come se si venisse catapultati in un velocissimo<br />
volo geografico viaggiando però<br />
sulle note olfattive che riescono a regalare<br />
i tè.<br />
“I nostri tè – delinea Antonella – vengono<br />
specialmente dalla parte orientale<br />
del globo. (Ovviamente Cina, Giappone<br />
ed India, la fanno da padrona oltre che<br />
nella cultura del tè anche nella diffusione di<br />
quest’ultimo a livello mondiale n.d.r.) Oggi<br />
nel nostro negozio abbiamo sia tè puri che<br />
tè confezionati, ma nonostante ciò <strong>il</strong> nostro<br />
livello di ricerca si mantiene sempre molto<br />
alto, e siamo sempre alla ricerca di nuovi<br />
tè, ed ultimamente anche alla ricerca di<br />
spezie”.<br />
“Negli ultimi tempi <strong>il</strong> tè maggiormente<br />
richiesto è <strong>il</strong> Pu’er, per via di una lunga letteratura<br />
che declama le sue eccellenti capacità<br />
in materia di metabolismo, e lotta<br />
contro <strong>il</strong> colesterolo dannoso. Io personalmente<br />
– conclude Antonella – mi sento di<br />
consigliare di più i tè verdi in quanto oltre<br />
ad essere un tè per tutte le età, grazie ai loro<br />
effetti antiossidanti, fanno anche molto<br />
bene all’organismo”.<br />
La missione di Qualcosaditè, non si<br />
estrinseca però, solo nella vendita della<br />
preziosa bevanda orientale, ma prosegue<br />
di Martina Borgnino<br />
TEMPO DI ESECUZIONE:<br />
1 ora (più <strong>il</strong> tempo di riposo)<br />
DIFFICOLTA’ MEDIA<br />
INGREDIENTI PER 6-8 PERSONE<br />
800g di mele<br />
5 cucchiai di zucchero<br />
<strong>il</strong> succo di 1 limone<br />
1 pizzico di cannella<br />
3 cucchiai di maraschino<br />
olio di semi di arachidi<br />
per friggere<br />
“ Qui alla frontiera<br />
cadono le foglie,<br />
e benchè i vicini<br />
siano tutti barbari<br />
e tu, tu sia a m<strong>il</strong>le<br />
miglia di distanza,<br />
sul tavolo ci sono<br />
sempre due<br />
tazze.”<br />
Dinastia Tang<br />
618 d.C. - 906 d.C .<br />
Anonimo<br />
zucchero a velo<br />
PROCEDIMENTO<br />
1) Per la pastella:180g di farina, 2<br />
uova; 30g di burro, 2dl di vino; 25 g di<br />
zucchero; 1 pizzico di sale<br />
In un recipiente, mescolare la farina<br />
con i <strong>tuo</strong>rli, <strong>il</strong> burro fuso e lo zucchero.<br />
Aggiungere poi <strong>il</strong> vino (bianco) e lasciare<br />
riposare l’impasto – in un luogo tiepido –<br />
per almeno un ora.<br />
2) Sbucciare le mele e tagliarle a rondelle<br />
(spessore di 1/2) cm. Metterle in una<br />
anche con l’organizzazione di corsi<br />
(anche monotematici) per approfondire<br />
meglio la storia, la cultura e<br />
la tradizione di questa bevanda, attraverso<br />
la degustazione guidata di<br />
quest’ultima.<br />
Di seguito riportiamo la data del<br />
prossimo corso di degustazione di<br />
base:<br />
Il nuovo corso base di degustazione<br />
partirà <strong>il</strong> giorno 5 Marzo presso <strong>il</strong><br />
Garage delle Carrozze di Palazzo<br />
Venezia, in via benedetto croce, 60,<br />
Napoli.<br />
E le date del corso saranno<br />
- Martedi 5 Marzo<br />
- Giovedi 7 Marzo<br />
- Sabato 9 Marzo<br />
Durante <strong>il</strong> corso saranno affrontate<br />
numerose tipologie di te. E le<br />
lezioni saranno tenute dall’esperto<br />
Tea Tester Giustino Catalano.<br />
Per ulteriori informazioni<br />
Facebook: Qualcosadite<br />
info@qualcosadite. com - 0815523158<br />
terrina ed irrorarle con <strong>il</strong> succo di limone<br />
ed <strong>il</strong> maraschino. Ricopritele poi con lo<br />
zucchero a velo e la cannella e lasciatele<br />
riposare per 30 minuti.<br />
3) Montare a neve ferma gli albumi<br />
con un pizzico di sale e mescolarli<br />
delicatamente alla pastella. Scolate<br />
bene le mele, passate nella pastella<br />
e frigetele nell’olio caldo girandole di<br />
tanto in tanto. Asciugatele poi su carta<br />
assorbete e spargetele con zucchero a<br />
velo. Buon Appetito!
Libri da gustare<br />
Con la mente,con <strong>il</strong> cuore<br />
...e con <strong>il</strong> palato<br />
di Eleonora Baluci - Un ingrediente,<br />
un profumo, un sapore...tutto in<br />
un libro può richiamare un piatto<br />
della cucina italiana o estera. Ogni<br />
settimana vi proporrò una lettura<br />
diversa, accompagnata da una<br />
ricetta che proverò per voi.<br />
Oggi vi presento un libro ambientato<br />
nella mia terra; scommettiamo<br />
che non appena terminata l’ultima<br />
pagina correrete a mettervi ai<br />
fornelli con l’acquolina in bocca? Vi<br />
anticipo solo che si tratta del piatto<br />
sic<strong>il</strong>iano per eccellenza!<br />
Gli Arancini di Montalbano<br />
(Andrea Cam<strong>il</strong>leri)<br />
Due attori in pensione che mettono<br />
in scena la propria morte, <strong>il</strong> furto<br />
di una scatola di tappi di birra, un<br />
matrimonio che “non s’ha da fare”,<br />
cinque donne rapinate all’uscita<br />
dalla chiesa, un anziano pastore<br />
scomparso nel nulla: questi sono<br />
solo alcuni dei protagonisti dei<br />
venti racconti nati dalla penna di<br />
Cam<strong>il</strong>leri.<br />
Venti storie intrise dei profumi, dei<br />
colori, dell’atmosfera della Sic<strong>il</strong>ia.<br />
Venti casi da risolvere in cui sono<br />
destinate a vincere sempre la<br />
furbizia, la sagacia, l’esperienza del<br />
nostro caro commissario di Vigata:<br />
Salvo Montalbano.<br />
Ovviamente Montalbano è sempre<br />
circondato dalla storica fidanzata<br />
Livia, dalla svedese Ingrid,<br />
compagna di scorribande, da Fazio<br />
col suo “complesso dell’anagrafe”,<br />
Nella foto a lato, Domenico<br />
Modugno mentre interpreta<br />
“Nel blu dipinto di blu”,<br />
canzone - vincitrice del<br />
Festival di Sanremo nel<br />
1958, - ed ancora oggi tra le<br />
più famose al mondo<br />
Nella foto in basso,<br />
un’instantanea di Lucio Dalla,<br />
durante uno dei suoi viaggi<br />
nella amata Napoli<br />
da Mimì Augello, sempre a caccia di<br />
belle “fimmine” e dall’insostituib<strong>il</strong>e<br />
Catarella che, per la prima volta,<br />
sarà decisivo per la risoluzione di<br />
un giallo e avrà l’onore di andare<br />
ad ammanettare “di pirsona<br />
pirsonalmenti” l’assassino.<br />
Nell’ultimo racconto poi i<br />
protagonisti diventano proprio loro:<br />
gli arancini.<br />
E se a prepararli è la fedele<br />
“cammarera” Adelina, <strong>il</strong><br />
commissario non potrà trovare<br />
modo migliore di festeggiare <strong>il</strong><br />
Capodanno.<br />
Per concludere una particolare<br />
menzione va al fotografo bagherese<br />
Ferdinando Scianna che, con le sue<br />
magnifiche foto in bianco e nero,<br />
arricchisce l’edizione <strong>il</strong>lustrata del<br />
testo.<br />
I soggetti immortalati dall’obiettivo?<br />
naturalmente i sic<strong>il</strong>iani!<br />
Eleonora Baluci<br />
Messinese, laureata in Giornalismo e<br />
cultura editoriale.<br />
Le sue più grandi passioni? leggere e<br />
cucinare!<br />
L’abbinamento<br />
imperfetto. Vino<br />
e Mozzarella,<br />
una lunga storia<br />
di amore ed odio.<br />
NAPOLI - Sono anni che<br />
sommelier ed addetti al settore<br />
culinario si interrogano su un<br />
semplice ma intricato quesito:<br />
Quale vino va abbinato con la<br />
mozzarella?<br />
Perché paradossalmente<br />
questi due magnifici sapori<br />
della tradizione nostrana non<br />
hanno mai goduto di una storia<br />
d’amore così forte, anzi.<br />
Tanto che nonostante la datata<br />
e lunga letteratura su quale<br />
sia <strong>il</strong> miglior abbinamento,<br />
tutte le riserve ancora non si<br />
sono sciolte, e molti sommelier<br />
continuano a rimanere fermi<br />
sulle loro posizioni.<br />
C’è chi dice Greco di Tufo,<br />
Fiano di Avellino o Asprinio<br />
doc di Aversa, altri vanno sui<br />
rossi e suggeriscono un Ischia<br />
Rosso Per’e Palummo o un<br />
Gran Furore, c’è chi addirittura<br />
– ignorando <strong>il</strong> vecchio principio<br />
della attiguità territoriale – ha<br />
sfornato accostamenti con<br />
Sauvignon o Champagne.<br />
In merito all’argomento<br />
è intervenuto Franco De<br />
Luca, vice delegato di AIS<br />
Napoli. “Quando si parla di<br />
abbinamento Mozzarella –<br />
Vino, noi sommelier, partiamo<br />
guardando prima <strong>il</strong> derivato<br />
del latte e solo dopo <strong>il</strong> nostro<br />
amato derivato dell’uva. In<br />
effetti quando parliamo di<br />
Mozzarella (rigorosamente di<br />
bufala n.d.r.) dobbiamo vedere<br />
se ci riferiamo a quella aversana<br />
o a quella battipagliese.<br />
In entrambi casi, essendo<br />
mozzarelle di bufala, avremmo<br />
un buon grado di grassezza<br />
che va stemperato assieme<br />
a vini con un buon grado di<br />
acidità, magari spumanti. Nel<br />
caso si tratti dell’aversana,<br />
personalmente consiglierei<br />
un Asprinio d’Aversa doc,<br />
magari spumantizzato con<br />
metodo champenoise (exp.<br />
Cantine Borboni o Grotta<br />
del sole). Se invece si tratta<br />
della battipagliese consiglio<br />
un Fiano spumantizzato con<br />
metodo Charmat, come <strong>il</strong> Selim<br />
dell’azienda De conc<strong>il</strong>iis”<br />
Gug.Pul.<br />
<strong>Impatto</strong>» Gastronomia » pag. 31<br />
L’oro verde della<br />
Sic<strong>il</strong>ia parliamo<br />
del pistacchio<br />
di Bronte DOP<br />
Il 26 febbraio scorso si è celebrato<br />
<strong>il</strong> World Pistachio Day, una giornata<br />
per ricordare questo meraviglioso<br />
seme verde.<br />
Voglio presentarne però una particolare<br />
qualità, dal caratteristico<br />
colore verde br<strong>il</strong>lante, che viene<br />
coltivata nei comuni di Bronte,<br />
Adrano e Biancav<strong>il</strong>la, nella provincia<br />
di Catania: <strong>il</strong> pistacchio di<br />
Bronte Dop.<br />
I suoi arbusti, che non superano<br />
i 6 metri di altezza, crescono tra<br />
i 400 e i 900 m, abbarbicati sulle<br />
rocce laviche.<br />
Infatti è grazie al fert<strong>il</strong>issimo terreno<br />
lavico che queste piante<br />
hanno bisogno di poche attenzioni<br />
e poca acqua, elemento indispensab<strong>il</strong>e<br />
in una terra dove regna<br />
spesso la siccità.<br />
La raccolta del pistacchio avviene<br />
rigorosamente a mano nel mese<br />
di settembre, ad anni alternati;<br />
infatti la pianta ha bisogno di un<br />
anno di riposo, periodo in cui le<br />
sue gemme vengono asportate<br />
per far crescere semi rigogliosi<br />
l’anno seguente, la cosiddetta<br />
“potatura verde”.<br />
Nel periodo della raccolta tutto <strong>il</strong><br />
paese si reca nei “lochi”, i pistacchieti,<br />
e, arrampicandosi sulle<br />
rocce laviche, stacca i semi “a cocciu<br />
a cocciu”, ad uno ad uno, raccogliendoli<br />
in sacche di tela.<br />
I sic<strong>il</strong>iani chiamano “frastucara”<br />
la pianta e “frastuca” <strong>il</strong> suo seme,<br />
termini che derivano dall’arabo<br />
“frastuch”. E furono proprio gli arabi,<br />
attorno al 900 a.C., ad iniziare<br />
la coltivazione di questo prezioso<br />
seme in Sic<strong>il</strong>ia, comprendendone<br />
le potenzialità; oggi tale prodotto<br />
rappresenta la principale fonte<br />
economica del territorio, con i<br />
suoi oltre 3000 ettari di coltivazioni.<br />
Purtroppo <strong>il</strong> pistacchio di Bronte,<br />
nonostante abbia ricevuto nel<br />
2009 la Denominazione di Origine<br />
Protetta, non è molto diffuso nel<br />
resto dell’Italia.<br />
Basta pensare che circa l’80%<br />
della sua produzione viene esportata<br />
all’estero, mentre nel nostro<br />
paese si preferisce consumare <strong>il</strong><br />
prodotto che proviene da Turchia,<br />
Iran, Israele e California, meno<br />
pregiato e saporito ma anche<br />
molto meno costoso.<br />
Con i pistacchi è possib<strong>il</strong>e preparare<br />
le più svariate ricette: dalle<br />
preparazioni di carne al rinomato<br />
pesto, con cui condire la pasta o<br />
farcire le lasagne, passando per la<br />
crema dolce spalmab<strong>il</strong>e, i biscotti,<br />
i cannoli e la torta Fedora, un dolce<br />
tipico sic<strong>il</strong>iano a base di pan di<br />
spagna e crema di ricotta.<br />
Inoltre essi sono ricchi di vitamina<br />
E, di betacarotene, di luteina, potente<br />
antiossidante, e di fitosteroli<br />
che abbassano <strong>il</strong> livello di colesterolo<br />
nel sangue.<br />
Sarebbe ora quindi di riscoprire<br />
questo “oro verde”!<br />
Ele.Bal.<br />
Arancini sic<strong>il</strong>iani<br />
Ingredienti per circa 22 arancini: 1 kg di riso Roma,2 bustine di zafferano,300 gr<br />
di macinato di bovino,500 gr di passata di pomodoro,100 gr di piselli,150 gr di<br />
mortadella,150 gr di emmental; pangrattato,acqua e farina per la panatura<br />
La sera prima mettete a bollire <strong>il</strong> riso, in una pentola con acqua salata pari al doppio dell’altezza<br />
del riso. A metà cottura aggiungete un bicchierino d’acqua dove avrete sciolto lo zafferano e<br />
mescolate. Quando è ancora al dente e l’acqua si sarà ritirata del tutto, spegnete <strong>il</strong> fuoco. Il<br />
giorno dopo preparate <strong>il</strong> ragù con carne macinata e passata di pomodoro; deve essere ben<br />
ristretto. Aggiungete i piselli lessati e la mortadella a cubetti. Per formare l’arancino prendete un<br />
pugno di riso e spalmatelo sulla mano inumidita, formando uno strato di circa 1 cm. Al centro<br />
mettete un cucchiaio di ragù e qualche cubetto di emmental. Chiudete la mano, richiudendo<br />
l’arancino su sé stesso e dategli la forma che volete. Ricoprite l’arancino con una pastella<br />
abbastanza densa formata da acqua e farina e poi passatelo nel pangrattato. numiditevi<br />
nuovamente la mano e ricominciate. Friggeteli immersi nell’olio bollente e serviteli caldi.
<strong>Impatto</strong>» Costume & Società » pag. 32<br />
Le diversità linguistiche<br />
interviene la prof.ssa<br />
Monika Pelz<br />
Arabo e cinese<br />
le lingue del<br />
persente e<br />
sopratutto del<br />
futuro<br />
di Claudia Marino<br />
Giornalista<br />
“La torre fu costruita con l’intenzione<br />
di arrivare al cielo e, dunque, a Dio”. Secondo<br />
<strong>il</strong> racconto biblico, all’epoca gli<br />
uomini parlavano tutti la medesima lingua<br />
e volevano arrivare al cielo per farsi<br />
un gran nome e non essere dispersi su<br />
tutta la Terra come Dio gli aveva comandato.<br />
Ma Dio – osservando <strong>il</strong> loro intento<br />
- creò scompiglio nelle genti e, facendo in<br />
modo che le persone parlassero lingue<br />
diverse e non si capissero più, impedì che<br />
la costruzione della torre venisse portata<br />
a termine.<br />
Cosa ci insegna dunque l’episodio della<br />
costruzione della Torre di Babele?<br />
Se da un lato esso rappresenta la<br />
confusione dei linguaggi lanciata da<br />
Dio, dall’altro costituisce anche la benedizione<br />
di questa diversità di lingue,<br />
indispensab<strong>il</strong>e per l’esistenza stessa<br />
dell’uomo.<br />
La storia difatti ci narra che tante volte<br />
l’uomo ha sognato di trovare un unico<br />
vero linguaggio che desse appagamento<br />
al suo delirio di potenza, ma (fortunatamente)<br />
ogni volta che quest’ultimo vi ha<br />
provato, <strong>il</strong> suo progetto è crollato miseramente.<br />
È evidente infatti che - nonostante<br />
la fatica che costa far comprendere e<br />
tradurre differenti lingue - la diversità di<br />
linguaggio è comunque uno dei beni più<br />
preziosi che abbiamo. In quanto finché<br />
ci sarà qualcuno che parla un lessico differente<br />
dal nostro e che vede le cose in<br />
modo diverso noi, potremo essere certi di<br />
poter godere ancora della libertà.<br />
Il linguaggio è <strong>il</strong> ponte comunicativo<br />
attraverso <strong>il</strong> quale culture e popoli si uniscono.<br />
È grazie ad esso se le differenze tra<br />
religioni, tra <strong>il</strong> bianco e <strong>il</strong> nero, cessano di<br />
esistere per qualche istante.<br />
Ma non solo. Il linguaggio è anche<br />
parte della nostra quotidianità, è ciò che<br />
ci permette di esprimere le nostre emozioni,<br />
i nostri sentimenti, le nostre paure, la<br />
nostra gioia: è una strada a doppio senso<br />
che dovrebbe essere abbracciata e non<br />
ignorata. Essere capaci di comunicare<br />
è ciò che divide l’essere umano da una<br />
bestia. Il linguaggio universale è come un<br />
grande spartito e ogni lingua del mondo<br />
è una nota che lo accompagna.<br />
Le lingue neolatine (come <strong>il</strong> francese,<br />
lo spagnolo, <strong>il</strong> portoghese, l’italiano ed <strong>il</strong><br />
rumeno) così come quelle germaniche<br />
(l’inglese, <strong>il</strong> tedesco e l’olandese) sono<br />
tutte lingue che hanno qualcosa da<br />
offrire,qualcosa da far conoscere,qualcosa<br />
per cui vale la pena lasciarsi affascinare.<br />
Man mano che si studiano non<br />
sembrano poi nemmeno così tanto diverse.<br />
Dovremmo guardare tutti oltre<br />
l’apparenza, così come nella vita anche<br />
nelle lingue: non c’è niente che non possa<br />
essere imparato o capito, niente che sia<br />
degno di essere abbandonato.<br />
Tuttavia non possiamo nemmeno nascondere<br />
che le lingue del domani, o forse<br />
già del nostro presente, siano ormai soltanto<br />
due: <strong>il</strong> cinese e l’arabo.<br />
Da un lato, la lingua con <strong>il</strong> numero<br />
più alto di madrelingua nel mondo e,<br />
dall’altro, la lingua dell’Oro Nero, <strong>il</strong> petrolio.<br />
L’importanza della lingua cinese non<br />
è altro che <strong>il</strong> riflesso di una presenza d<strong>il</strong>agante<br />
di suoi madrelingua nell’Occidente<br />
e negli affari: <strong>il</strong> mercato cinese infatti è<br />
<strong>il</strong> più grande mercato in crescita, anche<br />
nell’attuale momento di crisi. Un idioma<br />
che, anche se diffic<strong>il</strong>e da imparare, resta<br />
estremamente affascinante.<br />
L’arabo invece, oltre ad essere una lingua<br />
antichissima, gioca anche un ruolo<br />
fondamentale nella fede islamica: i musulmani<br />
difatti credono che l’arabo - es
sendo stato insegnato ad Adamo<br />
nel giardino dell’Eden - possa essere<br />
la madre di tutte le lingue del<br />
mondo,<br />
L’arabo, inoltre, è stato fortemente<br />
richiesto e studiato anche<br />
da parte della CIA e dell’FBI per vai<br />
dei conflitti in corso tra Iraq e Afghanistan.<br />
L’importante ruolo che<br />
ricoprono le lingue è quindi invisib<strong>il</strong>e<br />
agli occhi, ma importantissimo<br />
per <strong>il</strong> futuro di nazioni e cittadini.<br />
Ogni lingua è l’immagine speculare<br />
di un paese ma soprattutto<br />
di una cultura. Le incomprensioni<br />
linguistiche hanno portato talvolta<br />
a disagi, odi, persino a guerre: bisogna<br />
aprirsi senza paura ad un<br />
mondo ormai in continua evoluzione,<br />
multietnico e quindi plur<strong>il</strong>inguistico.<br />
Sull’argomento è intervenuta<br />
anche la professoressa Monika<br />
Pelz, direttrice della Scuola Superiore<br />
per Mediatori Linguistici di Pisa,<br />
dichiarando: >.<br />
TOP FIVE<br />
19,7%<br />
INGLESE<br />
L’inglese ancora oggi risulta<br />
essere la lingua più parlata<br />
al mondo. La sua forza<br />
nasce dalla sua semplicità<br />
sia per lo studio che per la<br />
comprensione.<br />
17,3%<br />
CINESE MANDARINO<br />
Il mandarino è la seconda<br />
lingua più parlata al mondo,<br />
per via dei numerosi<br />
madrelingua in tutto <strong>il</strong><br />
mondo.<br />
12,9%<br />
HINDI - URDU<br />
Un paese in forte crescita<br />
trascina con se anche<br />
la sua lingua: è questo <strong>il</strong><br />
destino delle lingue indiane.<br />
7,2%<br />
SPAGNOLO<br />
Ha dalla sua parte una forza<br />
storica: è stata la lingua<br />
esportata in sud america<br />
dei conquistatores.<br />
6,7%<br />
ARABO<br />
La lingua degli islamici ma<br />
soprattutto la lingua dell’oro<br />
nero. Gli scambi di petrolio<br />
sono contrattati in arabo.<br />
“Ti Lovvo x sempre
<strong>Impatto</strong>» Costume & Società » pag. 34<br />
The watchman<br />
stiamo sempre sul<br />
chi vive!<br />
di Aniello Sangermano -<br />
<br />
Il riferimento al grande<br />
Massimo Troisi è d’obbligo<br />
ed emblematico. Comunità,<br />
vita comune, società. Ma<br />
come si vive in società?<br />
Entra in gioco, così, la parola<br />
‘costume’, termine che deriva<br />
dal latino: ‘consuetudo’,<br />
cioè consuetudine. Strano<br />
che a una parola che suscita<br />
suggestioni tanto piatte in una<br />
mente fervida, si coniughino<br />
i significati e le immagini<br />
più varie, quelle proprie del<br />
comportamento umano. Tanto<br />
più se l’uomo si trova nella<br />
collettività. In linea di massima<br />
chi di noi non si conforma a<br />
una buona e affidab<strong>il</strong>e norma<br />
comune, qualora si trovi in<br />
questo campo minato che è<br />
la società odierna? La cosa<br />
interessante, tuttavia, è che<br />
queste condotte cambiano<br />
e si evolvono nel tempo,<br />
nelle situazioni. Quante<br />
volte abbiamo guardato<br />
vecchi f<strong>il</strong>mati, fotografie e<br />
ci siamo ritrovati a ridere<br />
di noi stessi...La sfera<br />
emotiva, altresì, influisce<br />
sulle nostre azioni: in fin dei<br />
conti anche un “granduomo”<br />
può vac<strong>il</strong>lare davanti a<br />
una bella donna. Spesso<br />
cadiamo nella contraddizione<br />
“forti con i deboli, deboli<br />
con i forti”; osc<strong>il</strong>liamo tra<br />
la massima coerenza e<br />
momenti di impasse critico;<br />
la verità talvolta nella società<br />
occidentale risulta scomoda<br />
e si ricorre al mezzuccio della<br />
bugia a fin di bene o peggio<br />
al ripudio della realtà. Quanti<br />
imbarazzi, quanti pensieri<br />
rendiamo taciti, quante<br />
pulsioni...<strong>il</strong> tutto nel sacro<br />
nome del quieto vivere. “Ogni<br />
uomo mente, ma dategli una<br />
maschera e sarà sincero”<br />
verrebbe da dire. Una buona<br />
maschera solitamente è la<br />
moda, <strong>il</strong> trend, anche se in<br />
società spesso vince chi ha<br />
la maschera più variopinta,<br />
ovvero la personalità. Chi<br />
vi scrive intende svelarvi<br />
qualche piccola verità, ald<strong>il</strong>à<br />
di qualsivoglia convenzione;<br />
non indagheremo solo tal<br />
genere di questioni, ma<br />
parleremo anche del valore e<br />
della gioia del vivere assieme.<br />
Unisco i gent<strong>il</strong>i lettori in un<br />
abbraccio con la speranza, nei<br />
prossimi numeri, di catturarne<br />
l’attenzione e di stupirli. Stay<br />
tuned!<br />
Sneak Peek<br />
Bocconi di<br />
quotidianità<br />
Under o Over?<br />
un rotolo di carta igienica può mai<br />
dirci chi siamo?<br />
di Alessandro Sica<br />
che tale disposizione renda più fac<strong>il</strong>e<br />
Rubricista<br />
l’individuazione dell’estremità del rotolo<br />
e lo tenga inoltre a maggior distanza<br />
L<br />
dal muro, evitando così l’antigienico<br />
’8 Dicembre 1857, nella sua casa di trasferimento di germi. I partigiani<br />
New York City, l’americano Joseph dell’under, invece, sostengono che tale<br />
Gayetty inventò <strong>il</strong> primo rotolo di orientamento conferisca al rotolo un<br />
carta igienica della storia. Certo non aspetto di maggiore pulizia, riducendo<br />
poteva immaginare che quell’involto di inoltre <strong>il</strong> rischio che bimbi, mici o altri<br />
carta bianca e morbida sarebbe diven- animali domestici srotolino completatato<br />
ben presto oggetto di una discusmente <strong>il</strong> rotolo. L’esito della battaglia è<br />
sione infervorante. Con circa 600.000 invero impietoso: solo <strong>il</strong> 30% delle per-<br />
risultati su Google e numerosi gruppi sone preferisce l’under.<br />
su Facebook, infatti, “ <strong>il</strong> grande dibattito<br />
della carta igienica”, come è stato battezzato<br />
da qualcuno, è senza alcun dubbio<br />
una delle questioni più controverse dei<br />
nostri tempi. Tutto ruota intorno ad una<br />
semplice domanda: come deve essere<br />
posizionato <strong>il</strong> rotolo di carta igienica<br />
sull’apposito supporto? Ovvero: la carta<br />
deve rotolare sopra <strong>il</strong> rotolo (over) oppure<br />
scorrere da sotto (under) ?<br />
Joseph Gayetty<br />
inventore della carta igienica<br />
Se state pensando che sia una questione<br />
di poco conto sarete costretti a<br />
ricredervi. I numeri rendono bene la<br />
portata del fenomeno: studi statistici<br />
affermano che circa <strong>il</strong> 50% delle persone<br />
fa attenzione all’orientamento<br />
della carta igienica nel proprio bagno<br />
e ben <strong>il</strong> 20% modifica l’orientamento<br />
della carta quando quest’ultima è<br />
disposta (secondo <strong>il</strong> loro parere) nel<br />
verso sbagliato. La situazione assume<br />
connotati drammatici quando scopriamo<br />
che addirittura 1 persona su 5<br />
è letteralmente infastidita dal vedere<br />
<strong>il</strong> rotolo posizionato nel modo errato<br />
e che a soffrirne sono in prevalenza<br />
gli uomini. La conseguenza? Esistono<br />
di fatto due distinti schieramenti che,<br />
come eserciti in battaglia, difendono <strong>il</strong><br />
proprio orientamento (under vs. over)<br />
con argomentazioni più o meno convincenti.<br />
Gli ultras dell’over ritengono<br />
Alessandro Sica<br />
Studente di economia, scrittore per hobby,<br />
vomerese di nascita. Dice di non prendersi<br />
troppo sul serio... dunque non fatelo nemmeno voi.<br />
La versione in lingua inglese di Wikipedia<br />
dedica una lunga e ricca pagina al<br />
problema. E’ proprio leggendola che<br />
apprendiamo che fiorfiore di psicologi,<br />
accademici e sociologi hanno studiato<br />
a fondo la questione giungendo a conclusioni<br />
sbalorditive. Per esempio, la<br />
terapista oltre che consulente di una<br />
marca americana di carta igienica, G<strong>il</strong>da<br />
Carle, sostiene: «Se preferisci “over”,<br />
sei una persona determinata, amante<br />
dell’ordine e delle responsab<strong>il</strong>ità; se invece<br />
preferisci “under” sei un tipo r<strong>il</strong>assato<br />
e affidab<strong>il</strong>e, alla ricerca di relazioni<br />
con solide basi; se infine non te ne importa<br />
poi così tanto, allora sei qualcuno<br />
che preferisce minimizzare i conflitti ed<br />
è sempre pronto ad esplorare nuove<br />
situazioni ».<br />
La spiegazione sembra calzare ma è<br />
chiaro che la soluzione definitiva al<br />
problema è ancora lontana. Insomma,<br />
<strong>il</strong> dibattito continua.<br />
L’orientamento della carta igienica è infatti<br />
ancora oggi citato come una delle<br />
potenziali cause di litigio nelle coppie<br />
sposate e pare possa generare tensioni<br />
anche sul posto di lavoro.<br />
Insomma, <strong>il</strong> dibattito continua. E secondo<br />
voi? Qual è l’unico e solo corretto<br />
orientamento della carta igienica – over<br />
o under ?<br />
Sapevi che?<br />
Il mercato della carta<br />
igienica in Europa vale 8,5<br />
m<strong>il</strong>iardi di euro e rappresenta<br />
<strong>il</strong> 26% del consumo<br />
mondiale. Ogni europeo<br />
ne consuma in media<br />
13 kg ogni anno, per un<br />
consumo totale nell’intera<br />
Europa pari a 5,5 m<strong>il</strong>ioni di<br />
tonnellate o 22 m<strong>il</strong>iardi di<br />
rotoli complessivi. Ciò corrisponde<br />
ad un consumo<br />
globale di circa 21 m<strong>il</strong>ioni<br />
di tonnellate (84 m<strong>il</strong>iardi di<br />
rotoli) per tutto <strong>il</strong> Pianeta.<br />
Questa produzione richiede<br />
perciò complessivamente<br />
<strong>il</strong> consumo di circa<br />
42~52 m<strong>il</strong>ioni di tonnellate<br />
di legname per anno,<br />
corrispondenti a circa<br />
400-500 m<strong>il</strong>ioni di alberi di<br />
medie dimensioniabbattuti<br />
ogni anno per questo<br />
consumo. *<br />
84 mld<br />
di rotoli sono usati<br />
ogni anno, sulla Terra<br />
* informazioni tratte da<br />
it.wikipedia.org<br />
“I guai sono<br />
come i fogli<br />
di carta<br />
igienica: ne<br />
prendi uno,<br />
ne vengono<br />
dieci”<br />
Aforismi<br />
Carta igienica e guai<br />
Woody Allen
Boom delle “e-sig”. Ma quali sono i benefici ed i<br />
rischi, di questi nuovi apparecchi elettronici?<br />
E’ sul mercato da qualche mese,<br />
ma la mania della sigaretta<br />
elettronica è già scoppiata. I negozi<br />
che la vendono si espandono<br />
ormai a macchia d’olio e se ne può<br />
trovare uno ad ogni angolo sia<br />
nelle grandi città che nei piccoli<br />
centri di provincia. Tanti fumatori<br />
- a quanto pare si parla di centinaia<br />
di migliaia di italiani – già ce<br />
l’hanno e la ut<strong>il</strong>izzano dappertutto.<br />
Dai più grandi fino ai giovani<br />
nelle scuole, non se ne servono<br />
più come terapia anti-fumo, ma<br />
come status quo, simbolo di una<br />
nuova moda. Tanto che se sia o<br />
meno un valido rimedio contro <strong>il</strong><br />
vizio del fumo tradizionale è ancora<br />
presto per dirlo. Quello che è<br />
certo invece, è da un lato l’ascesa<br />
di un business m<strong>il</strong>ionario per chi le<br />
smercia e dall’altro, di riflesso, un<br />
drastico calo di vendite dei “vecchi”<br />
pacchetti di sigarette, a danno<br />
di società multinazionali, Stato e<br />
tabaccai.<br />
Tra l’altro le case produttrici sembrano<br />
aver pensato proprio a tutto.<br />
Se ne possono trovare di ogni<br />
tipo, dall’elegante al casual, e di<br />
tutti i gusti, dal brandy alla nocciola.<br />
Divenute quindi un fenomeno<br />
di tendenza, <strong>il</strong> rischio crescente<br />
è quello di diffondere <strong>il</strong> vizio del<br />
fumo anche tra gli adolescenti.<br />
Perché pur essendo elettroniche,<br />
le “e-cig” in molti casi contengono<br />
nicotina, una sostanza comunque<br />
dannosa per l’organismo. Al fine di<br />
evitare tale pericolo una recente<br />
disposizione del Ministero della<br />
Salute ne ha quindi vietato l’uso ai<br />
minori di 16 anni. Ma sono davvero<br />
una valida e “sana” alternativa<br />
alle vecchie sigarette?<br />
Se parliamo di prezzi, <strong>il</strong> vantaggio<br />
è chiaro: i kit venduti dai commercianti<br />
hanno un costo che osc<strong>il</strong>la<br />
tra i 30 e gli 80 euro. Mentre un fumatore<br />
che consuma in media un<br />
pacchetto al giorno spende circa<br />
150 euro in un mese, e 1800 in un<br />
anno. Chi sceglie la strada della<br />
sigaretta elettronica paga nel peggiore<br />
dei casi circa 120 euro per <strong>il</strong><br />
primo mese. Ma dal secondo mese<br />
in poi la spesa cala vistosamente,<br />
e l’esborso annuale si attesta intorno<br />
ai 450 euro.<br />
Il fenomeno, nonostante continui<br />
a spopolare, è ancora poco studiato.<br />
Il vapore acqueo contenuto<br />
non è evidentemente un problema,<br />
ma ciò che desta maggiore<br />
perplessità resta comunque la<br />
nicotina, contenuta nella buona<br />
parte di questi dispositivi elettronici.<br />
Tale sostanza, pur non essendo<br />
tossica, crea una forte dipendenza<br />
psichica nella maggior parte dei<br />
soggetti esposti. Ma i rischi per la<br />
salute, soprattutto quelli derivanti<br />
da patologie oncologiche, sono<br />
minori rispetto al tradizionale<br />
fumo di tabacco. E la cosa è evidente,<br />
non essendovi contenuti<br />
nei vapori residui di combustione<br />
sostanze come catrame, benzene<br />
ed idrocarburi. Ma al momento<br />
studi specifici sulla pericolosità<br />
delle sostanze inalate non sono<br />
stati condotti e quindi non resta<br />
che aspettare.<br />
Lorenzo Turriziani<br />
Passare dal corpo che ho, al corpo che sono<br />
Le travolgenti capacità dello sport di ricomporre le crepe dell’animo<br />
di Annachiara Cammarata<br />
Giornalista<br />
Nell’immaginario collettivo lo sport<br />
è considerato come quella attività fisica<br />
compiuta da atleti professionisti o individui<br />
smaniosi di quel fisico prestante (punto<br />
di forza durante lunghe passeggiate sul<br />
bagnasciuga o semplicemente motivo di<br />
vanto con i propri amici negli spogliatoi).<br />
Ed in effetti è proprio questo che in un primo<br />
momento ognuno pensa dell’attività<br />
fisica; è la bellezza esteriore <strong>il</strong> primo obiettivo<br />
che qualunque “principiante” si pone<br />
nel momento più tormentato della propria<br />
esistenza: l’iscrizione in palestra. Ma quanto<br />
spesso capita di chiederci cosa realmente<br />
rappresenti lo sport nella nostra vita?<br />
Quanto la pratica sportiva possa influire<br />
nel frenetico quotidiano di un individuo ?<br />
La risposta, che inizialmente potrebbe risultare<br />
soggettiva , inizia a delinearsi nelle<br />
forme di un pensiero piuttosto comune<br />
nel momento in cui vengono considerati<br />
periodi durante i quali fratture nell’anima,<br />
rabbia, tristezza portano a un sentito bisogno<br />
di una breve e apparentemente<br />
banale seduta di jogging o di una partita<br />
di calcio tra amici , che si rivelano capaci di<br />
risollevare <strong>il</strong> nostro umore. Biologicamente<br />
parlando, l’attività fisica aumenta <strong>il</strong> r<strong>il</strong>ascio<br />
di endorfine, sostanze chimiche prodotte<br />
dal cervello , annoveranti tra le proprie<br />
capacità quella di regolare l’umore, influendo<br />
positivamente sullo stato d’animo,<br />
rispondendo a proprietà fisiologiche di<br />
tipo analgesico ed eccitante paragonab<strong>il</strong>i<br />
a quelle dell’oppio o della morfina. La<br />
potenza riab<strong>il</strong>itativa dello sport non è af-<br />
<strong>Impatto</strong>» Costume & Società » pag. 35<br />
fatto una scoperta moderna, già gli antichi<br />
possedevano una concezione dell’uomo<br />
incentrata sull’unitarietà mente-corpo.<br />
Ansia e stress risultano infatti alleviati da<br />
piacevoli e non ineluttab<strong>il</strong>mente impegnativi<br />
momenti di attività fisica, spesso<br />
seguiti da una presa di coscienza sempre<br />
più forte circa la necessità di inserimento,<br />
nel proprio quotidiano, di “impegni” sportivi<br />
sempre meno sporadici , capaci di benefici<br />
psicofisici riscontrab<strong>il</strong>i in maniera ragguardevole<br />
in una serenità maggiore nel<br />
conseguimento dei propri impegni e nella<br />
sensazione di sentire <strong>il</strong> proprio corpo come<br />
proprio , plasmarlo e migliorarlo. Passare<br />
dal corpo che si possiede a quello che si è<br />
consapevoli di essere, come affermato da<br />
un ex tossicodipendente della comunità<br />
riab<strong>il</strong>itativa di Trapani, le cui abitudini radicalmente<br />
mutate a favore di uno st<strong>il</strong>e di<br />
vita sano e all’insegna dello sport e del gioco<br />
di squadra si sono dimostrate antidoto<br />
efficace contro una logorante dipendenza.<br />
E’ qui che lo sport si riscopre come riscatto<br />
sociale squisitamente pulito e valido contro<br />
i processi di una chiusura psicologica<br />
da parte dei giovani nei confronti dell’<br />
“altro”. Ne ha parlato anche l’edizione europea<br />
del New York Times del 4 Dicembre,<br />
dedicando all’argomento un’inchiesta di<br />
Paul Scott, che , dopo aver sentito i pareri<br />
di diversi psicologi e direttori di programmi<br />
di recupero per tossici e alcolisti, li ha sintetizzati<br />
affermando « L’attività fisica è <strong>il</strong><br />
perfetto antidoto contro le dipendenze.<br />
I comuni hobby non bastano. Lavorare a<br />
maglia è una buona cosa ma non tocca le<br />
fratture dello spirito e del fisico umani. La<br />
corsa lo fa».
<strong>Impatto</strong>» Musica » pag. 36<br />
Un tributo al<br />
maestro Lucio Dalla<br />
Tra i porticati e<br />
la Luna<br />
Storia di uno dei più eccentrici cantautori<br />
Italiani. Dal Jazz alla musica popolare, un<br />
omaggio a 40 anni di poesia nel segno di<br />
una sorridente malinconia.<br />
di Gennaro Battista<br />
responsab<strong>il</strong>e di musica e recensioni<br />
Ricordo ancora quando, da bambino,<br />
andavo in macchina con mio<br />
padre, nello stereo la cassetta di<br />
«com’è profondo <strong>il</strong> mare». Adoravo tutto<br />
di quell’album; le musiche, popolari,<br />
di quelle che anche se suonano vecchie<br />
ti piacciono, perché le senti parte<br />
di te, della tua storia, anche se sei solo<br />
un bambino. E poi i testi, così surreali<br />
e veri, racconti che, ascoltati, assumevano<br />
forme nitidissime.<br />
La musica di Lucio ha accompagnato<br />
intere generazioni, si è fatta simbolo<br />
di un’Italia oggi scomparsa tra le spire<br />
della modernità, austera e puritana, del<br />
rabbuiarsi delle città e dei loro luoghi:<br />
piazze, vicoli, baretti, ammazzati dai<br />
coprifuoco imposti dai comuni, dalle<br />
connessioni veloci, da una crisi economica<br />
che toglie speranze e la voglia<br />
d’uscir di casa.<br />
Era <strong>il</strong> 1972 quando portò al festival di<br />
Sanremo «Piazza Grande», vero e proprio<br />
manifesto della sua poetica, una<br />
lirica fatta di pezzenti, prostitute, vite<br />
semplici e disperate, abissi neri ma ingenui.<br />
Piccolo e um<strong>il</strong>e capolavoro, uno<br />
specchio del suo autore; Dalla, che in<br />
un intervista del 2001, diceva a proposito<br />
«È solo una canzone. Io non sono<br />
di quelli che hanno bisogno di sentirsi<br />
definire poeti, le canzoni non hanno a<br />
che vedere con la poesia, hanno una<br />
loro autonomia. L’argomento era aggregante<br />
al di là della forma musicale,<br />
si prestava ad una fruizione popolare.»<br />
Ma la poesia è ben lontana dai nomi esotici<br />
e dalle figure impossib<strong>il</strong>i, e le figure<br />
delle sue canzoni sgelano <strong>il</strong> cuore, allo<br />
stesso modo dei limoni della famosa<br />
poesia (e invettiva) di Montale.<br />
E infatti l’anno dopo, è <strong>il</strong> 1973, Lucio<br />
comincia a collaborare con Roberto<br />
Roversi, poeta e intellettuale Marxista,<br />
amico di Pasolini (che morirà brutal-<br />
Al diavolo<br />
<strong>il</strong> gr<strong>il</strong>lo parlante<br />
mente assassinato soltanto due anni<br />
dopo), partorendo con lui alcuni dei<br />
dischi più visionari di quegli anni, tra<br />
arrangiamenti che ammiccano al Jazz<br />
e alla musica popolare em<strong>il</strong>iana, e testi<br />
politici, duri, permeati però sempre da<br />
quell’ironia e da quel gusto libertino tipiche<br />
del cantautore.<br />
Una profonda stima lo lega al poeta:<br />
«da Roversi ho imparato tutto, a scrivere<br />
da solo le mie parole, ma sopra<br />
ogni altra cosa l’emozione pura. Perché<br />
quello esprimeva Roversi nonostante<br />
volesse consegnare al pubblico italiano<br />
una canzone civ<strong>il</strong>e.» Ed è forse proprio<br />
grazie all’esperienza vissuta insieme<br />
a lui che Dalla, autonomamente, tra <strong>il</strong><br />
1977 e <strong>il</strong> 1980, partorisce i suoi tre capolavori:<br />
<strong>il</strong> già citato «com’è profondo<br />
<strong>il</strong> mare», «Lucio Dalla» e «Dalla», pietre<br />
m<strong>il</strong>iari della discografia Italiana. Storie<br />
intense, profonde, piene di solitudine,<br />
malinconia, speranze sognanti e piangenti.<br />
Seguono anni di declino, interrotti<br />
forse, nel 1986, dall’album «Dallamericaruso»,<br />
in cui esprime <strong>il</strong> suo amore per<br />
<strong>il</strong> Mezzogiorno e la cultura Napoletana,<br />
con un intenso omaggio alla figura del<br />
lirico Caruso. Un amore irrazionale,<br />
verace, che trova radici nella sua infanzia,<br />
quando nel ’53 prese a passare<br />
le estati sulle isole Tremiti: «È stato durante<br />
queste vacanze da emigrante alla<br />
rovescia, che è avvenuta in me la spaccatura<br />
tra due diversi modi di vivere.<br />
Così oggi mi ritrovo con due anime:<br />
quella nordica (ordinata, efficiente, futurib<strong>il</strong>e,<br />
perfezionista, esigente verso<br />
sé e verso gli altri) e quella meridionale<br />
(disordinata, brada, sensuale, onirica,<br />
mistica). È nel Sud, comunque, che<br />
sono diventato religioso. Di una religiosità<br />
forsennata, irrazionale, pagana».<br />
Dio, la fede, la sacralità, è stato trascurato<br />
volutamente questo tema, sottolineando<br />
l’amore per <strong>il</strong> profano, perché<br />
la dicotomia risultasse più evidente. In<br />
di Helda Tassi - Il clima delle elezioni<br />
è quantomeno infuocato e basta una<br />
canzone dal titolo equivoco a far scattare<br />
le polemiche sul mondo di Youtube.<br />
Ecco cosa è successo pochi giorni<br />
prima delle Elezioni Politiche, quando -<br />
in piena par condicio - sul canale ufficiale<br />
di Edoardo Bennato è comparso un<br />
video che inevitab<strong>il</strong>mente ha scatenato<br />
l’indignazione dei gr<strong>il</strong>lini più convinti e le<br />
approvazioni di coloro che trovano nelle<br />
parole di Gr<strong>il</strong>lo solo delle belle utopie.<br />
“Ma sì, è la vita<br />
che finisce, ma<br />
lui non ci pensò<br />
poi tanto,<br />
anzi si sentiva<br />
già felice e<br />
ricominciò<br />
<strong>il</strong> suo canto”<br />
Lucio Dalla<br />
DallAmeriCaruso 1986<br />
Caruso<br />
A sorprendere sono soprattutto i<br />
commenti, dei veri e propri dibattiti<br />
politici in cui ognuno dice la sua, dando<br />
così sfogo a un’Italia che, per citare<br />
Fazio, è avvelenata.<br />
Se è vero infatti che la premessa era<br />
presentare una delle quattro nuove<br />
canzoni che faranno parte del musical<br />
“Pinocchio, <strong>il</strong> Paese dei Balocchi”, è<br />
anche vero che <strong>il</strong> cantautore partenopeo<br />
è famoso per canzonette dal significato<br />
non proprio nascosto. Così, dopo la<br />
Lucio Dalla vivevano entrambe le<br />
anime, Apollo e Dioniso, <strong>il</strong>luminazione<br />
e disperazione. Ed è forse<br />
proprio la forza della fede che<br />
gli permetteva d’amare <strong>il</strong> mondo<br />
fatto di piccole felicità e grandi<br />
disastri che usava cantare.<br />
Una spaccatura apparentemente<br />
profondissima, e che però Dalla<br />
riesce a dissolvere con una semplicità<br />
disarmante, riuscendo in<br />
uno dei più nob<strong>il</strong>i e intricati problemi<br />
che un uomo si può porre,<br />
congiungere gli opposti. Lo fa nei<br />
versi di 4 Marzo 1943, la sua canzone<br />
più famosa, quella del Gesù<br />
bambino, ragazzino cresciuto<br />
nella miseria del dopoguerra, tra<br />
morti di fame e puttane, respirando<br />
l’aria del porto.<br />
Tre personaggi per un nome, <strong>il</strong><br />
bambino della canzone, Cristo, e<br />
Dalla stesso.<br />
4 Marzo 1943, è infatti la sua data<br />
di nascita, <strong>il</strong> giorno in cui, 70 anni<br />
dopo, verranno celebrati i suoi funerali,<br />
un anno prima del giorno in<br />
cui pubblichiamo questo tributo.<br />
satira di alcune canzoni come “Affacciati<br />
Affacciati” censurata per l’invettiva<br />
contro <strong>il</strong> Vaticano, ecco che adesso<br />
canta “al diavolo <strong>il</strong> gr<strong>il</strong>lo parlante che<br />
parla a tutta la gente, che parla e vende<br />
parole” e fa di nuovo parlare di sè.<br />
Che questa canzone sia ispirata al gr<strong>il</strong>lo<br />
parlante collodiano o sia riferita al Gr<strong>il</strong>lo<br />
delle piazze, è l’ennesima esortazione<br />
di Bennato ad avere dubbi. Perchè in<br />
fondo, ogni favola e’ un gioco ed e’ vera<br />
soltanto a meta’.
di Guglielmo Pulcini - Quando nel<br />
1958, la giuria del Festival di Sanremo<br />
decise di fare entrare in gara “Nel blu,<br />
dipinto di blu” (scritta da Migliacci)<br />
con ben 99 voti su 100, i maggiori<br />
cantanti del momento si rifiutarono<br />
categoricamente di interpretarla<br />
dicendo: “è una canzone che non<br />
sta né in cielo, né in terra”. La stessa<br />
commissione quindi decise di affidarla<br />
a Domenico Modugno (co-autore<br />
e musicante dell’inedito) ed ad un<br />
giovane debuttante: Jonny Dorelli.<br />
“Nel blu, dipinto di blu”, pur partendo<br />
già sconfitta dai pronostici, tuttavia<br />
nell’ultima serata non solo stravince<br />
ma rivoluziona completamente i<br />
modi ed <strong>il</strong> gusto della musica italiana.<br />
Sul palcoscenico del Festival infatti<br />
Modugno osa fare ciò che mai<br />
nessun altro aveva mai fatto: durante<br />
<strong>il</strong> ritornello, interpreta <strong>il</strong> testo non solo<br />
con la voce ma anche con i gesti.<br />
Aprendo improvvisamente le braccia,<br />
<strong>il</strong> cantante di Polignano a Mare,<br />
sembra voler spiccare <strong>il</strong> volo verso un<br />
Nella foto a lato, Domenico<br />
Modugno mentre interpreta<br />
“Nel blu dipinto di blu”,<br />
canzone - vincitrice del<br />
Festival di Sanremo nel<br />
1958, - ed ancora oggi tra le<br />
più famose al mondo<br />
Nella foto in basso,<br />
un’instantanea di Lucio Dalla,<br />
durante uno dei suoi viaggi<br />
nella amata Napoli<br />
Nel blu dipinto di blu: <strong>il</strong> capolavoro di<br />
Modugno, sarebbe mai stato interpretato oggi?<br />
Brani Posizione<br />
L’essenziale - Marco Mengoni 1<br />
One Day - Asaf avidan<br />
2<br />
Se si potesse non morire - Modà 3<br />
I follow rivers - Lykke lì<br />
4<br />
Ho hey - The lumineers<br />
5<br />
La canzone Mononota - Elio 6<br />
qualcosa di astratto: inafferrab<strong>il</strong>e sia<br />
per l’artista e sia per la platea che lo<br />
sta osservando. Mimì con quel gesto<br />
istintivo ma simbolico era riuscito a<br />
rappresentare in pochi secondi tutto un<br />
mondo che cambiava, un universo che<br />
correva verso un futuro inafferrab<strong>il</strong>e,<br />
ma comunque tanto vicino a divenire<br />
realtà. I progetti della Nasa, <strong>il</strong> televisore,<br />
<strong>il</strong> frigorifero, l’emancipazione femmin<strong>il</strong>e<br />
e la Fiat che produce le 500 e le<br />
600: tutto <strong>il</strong> mondo intorno a “Nel<br />
blu, dipinto di blu” sembra respirare<br />
aria di ottimismo e d’apertura. Aria<br />
da “Boom Economico”. Ma oggi<br />
in un mondo costruito sulle parole<br />
austerity, fallimento e crisi, Menico<br />
come l’avrebbe interpretata “Volare”?<br />
Avrebbe cercato di spiccare <strong>il</strong> volo<br />
verso un futuro migliore o sarebbe<br />
stato lì a guardare <strong>il</strong> pubblico a braccia<br />
conserte? La risposta non la sappiamo<br />
dare, ma probab<strong>il</strong>mente, Modugno,<br />
al nostro quesito, avrebbe comunque<br />
risposto: “Ma come non ti accorgi di<br />
quanto <strong>il</strong> mondo sia Meraviglioso?”<br />
Hit Parade Brani Hit Parade Album<br />
Album Posizione<br />
Gioia - Modà<br />
Un posto nel mondo - Chiara<br />
Passione - Andrea Bocelli<br />
Backup the best - Jovanotti<br />
Sun - Mario Biondi<br />
Guerra e pace - Fabri Fibra<br />
1<br />
2<br />
3<br />
4<br />
5<br />
6<br />
Iceage direttamente<br />
dalla Danimarca,<br />
<strong>il</strong> pesante suono<br />
scandinavo, si consacra<br />
come nuova realtà della<br />
musica indipendente.<br />
di Ciro Rezzuto - Non potevano<br />
rimanere così a lungo nascosti<br />
nei club danesi gli Iceage, band<br />
di spessore artistico tanto quanto<br />
basta per diventare una realtà<br />
della musica indipendente. Nel<br />
non lontano 2011 <strong>il</strong> debutto<br />
“New Brigade” si guadagnò<br />
l’attenzione della critica, un<br />
album punk-rock nei tempi<br />
recenti è abbastanza insolito, e<br />
soprattutto quel suono di chitarra<br />
pesante così “scandinavo”<br />
rendeva questi quattro ragazzi<br />
tra i 18 e i 20 anni una promessa.<br />
Promessa mantenuta nel secondo<br />
lavoro “You’re Nothing” che,<br />
se possib<strong>il</strong>e, è riuscito ancora<br />
meglio del predecessore. In<br />
questo secondo album <strong>il</strong> punto<br />
di riferimento è senza dubbio al<br />
post-punk della California anni<br />
’80: un pezzo come “In Haze”<br />
potrebbe tranqu<strong>il</strong>lamente far<br />
parte delle migliori composizioni<br />
degli Adolescents. Ma sarebbe<br />
riduttivo parlare di quest’album<br />
come un album punk, <strong>il</strong> quale<br />
genere è solo <strong>il</strong> fulcro di un<br />
suono molto più articolato: la<br />
vena dark è quella che si nota<br />
al primo ascolto, ed “Everything<br />
Drifts” è la chiara dimostrazione<br />
di questa affermazione, traccia<br />
che insieme a “Wounded Hearts”<br />
ricorda vagamente i Bauhaus di<br />
“In The Flat Field”; impossib<strong>il</strong>e<br />
non riconoscere <strong>il</strong> suono vicino al<br />
trash metal nelle tracce di coda<br />
“Rodfæstet”, “Awake” e la traccia<br />
omonima “You’re Nothing”; vicina<br />
al punk-pop invece “Morals”.<br />
Molto più punk britannico l’inizio<br />
dell’album: diretto, veloce e<br />
distorto. “Ecstasy” apre la scena<br />
con ritmo incalzante per arrivare a<br />
“Coalition”, la traccia più riuscita<br />
dell’album: un riff di chitarra<br />
martellante, <strong>il</strong> grido disperato<br />
di Elias Bender Rønnenfelt che<br />
esordisce con un “...Shake Us”.<br />
Ed è proprio la voce del cantante<br />
poco più che ventenne a rendere<br />
l’intera composizione valida fino<br />
in fondo, a volte coperta troppo<br />
dal suono, ma sempre chiara<br />
a descrivere lo stato d’animo<br />
dei protagonisti, che sia rabbia<br />
o dolore. L’album è rumoroso<br />
(forse troppo per i tempi recenti),<br />
irruento e diretto (fastidioso per<br />
chi è abituato alla musica “non<br />
pesante”) ma gli Iceage hanno<br />
fatto un lavoro con i fiocchi.<br />
<strong>Impatto</strong>» Musica » pag. 37<br />
Marco Mengoni<br />
<strong>il</strong> figlio del<br />
Talent...o, è<br />
pronto a correre!<br />
di Gianfranco Fuscio - Marco<br />
Mengoni a soli ventiquattro anni<br />
è già etichettato come la New<br />
Reality della musica italiana. Un<br />
talento indiscusso, confermato<br />
ancor di più dalla recente vittoria<br />
nel Festival di Sanremo, con la<br />
canzone “l’Essenziale” (firmata<br />
Casalino/DeBenedittis/Mengoni)<br />
preferita - nella serata d’apertura -<br />
all’altro brano in gara, “Bellissimo”,<br />
composto invece dalla Nannini.<br />
Due pezzi completamente differenti,<br />
nei quali allo st<strong>il</strong>e rock<br />
(onnipresente nelle musiche della<br />
cantautrice e finemente costruito<br />
sulle doti vocali del cantante di<br />
Ronciglione) si è contrapposta<br />
una melodia più “soft”, capace di<br />
creare una perfetta sintonia tra la<br />
voce dell’artista ed <strong>il</strong> testo. Un mix<br />
tra parole “essenziali “ e musica<br />
orecchiab<strong>il</strong>e che sta garantendo<br />
al brano anche un ottimo successo<br />
nell’ambiente radiofonico.<br />
“Essenziale” - che potrebbe essere<br />
definito come una moderna<br />
poesia d’amore, in tradizionale<br />
st<strong>il</strong>e “sanremese” - in pochi giorni<br />
ha già spopolato nelle vendite (dal<br />
21 febbraio è già disco d’oro) e sul<br />
web (dove risultano oltre 4 m<strong>il</strong>ioni<br />
di visualizzazioni). Tuttavia per <strong>il</strong><br />
nuovo album “#PRONTOACOR-<br />
RERE”, i tanti fan del cantante ex<br />
XFactor dovranno aspettare fino<br />
al 19 Marzo. Ma <strong>il</strong> tripudio sanremese<br />
dell’artista di Viterbo, non si è<br />
fermato soltanto al nuovo inedito.<br />
Difatti Mengoni, prima ha riscosso<br />
numerosi consensi, riproponendo<br />
– nella serata Sanremo Story – <strong>il</strong><br />
brano “Ciao amore ciao” di Luigi<br />
Tenco (esaltando l’intera platea e<br />
lasciando entusiasta la famiglia<br />
stessa dell’autore, che lo ha<br />
elogiato per la commovente interpretazione);<br />
mentre nell’ultima<br />
serata invece, le performance del<br />
cantante, sono state incoraggiate<br />
ancor di più da un’ulteriore c<strong>il</strong>iegina<br />
sulla torta: difatti sarà proprio<br />
<strong>il</strong> vincitore di Sanremo a portare<br />
in alto i colori italiani all’Eurosong<br />
Festival che si svolgerà a Malmöe<br />
nella seconda settimana di Maggio.<br />
Nuove soddisfazioni, quindi,<br />
per <strong>il</strong> primo artista italiano, capace<br />
già di aggiudicarsi <strong>il</strong> titolo di Best<br />
Italian Artist e Best European Act<br />
agli MTV Awards nel 2010. Maturato<br />
ancor di più grazie a questa<br />
ulteriore esperienza, adesso<br />
Marco Mengoni, sarà maggiormente<br />
motivato ad accattivare<br />
non solo <strong>il</strong> suo pubblico affezionato,<br />
ma anche quelle persone<br />
che lo continuano ad etichettare<br />
come “figlio del Talent”. La nuova e<br />
più grande sfida, di questo prodigioso<br />
artista, sarà infatti quella<br />
di convincere questi ultimi che<br />
da giovane promessa (vincitore<br />
della terza edizione di X Factor) è<br />
finalmente diventato una realtà<br />
splendente della musica italiana.<br />
Musica: <strong>il</strong> download <strong>il</strong>legale è in forte calo<br />
NEW YORK - Negli Stati Uniti <strong>il</strong> download <strong>il</strong>legale dei brani<br />
mp3 continua a calare. Secondo una ricerca dell’istituto Npd,<br />
nel 2012 la quantità di canzoni <strong>scarica</strong>te dalla rete è diminuito<br />
del 26% rispetto al 2005, anno in cui ci fu <strong>il</strong> picco. Le cause di tale<br />
diminuzioni sarebbero attribuib<strong>il</strong>i da un lato al fenomeno dello<br />
streaming audio (anche su Youtube) e dall’altro alla chiusura di<br />
numerose piattaforme peer-to-peer (come Limewire).
<strong>Impatto</strong>» Musica » pag. 38<br />
Max Gazzè dopo<br />
l’avventura sanremese,<br />
l’incontro con Napoli<br />
Il cantautore<br />
romano parla<br />
del suo passato,<br />
presente e futuro<br />
di Gennaro Battista e Ciro Rezzuto<br />
Inviati<br />
Max Gazzé si attesta ormai da anni<br />
come uno dei più vir<strong>tuo</strong>si cantautori italiani<br />
contemporanei. Una bravura ed una<br />
capacità innovativa comprovate ancor di<br />
più anche dalla sua recente partecipazione<br />
al festival di Sanremo con due brani<br />
inediti: Sotto Casa, che dà <strong>il</strong> titolo anche<br />
al suo nuovo album, e I Tuoi Maledettissimi<br />
impegni.<br />
Gazzè anche questa volta si è riproposto<br />
all’esigente pubblico italiano con un<br />
disco bello, complesso e ricco in spunti<br />
diversi. Un album che, negli scorsi giorni,<br />
è stato raccontato dallo stesso autore ad<br />
una piazza così eterogenea come quella<br />
partenopea.<br />
Riportiamo, di seguito, le dichiarazioni<br />
più interessanti r<strong>il</strong>asciate dal<br />
cantautore romano.<br />
Max, come hai scelto i brani da<br />
portare al festival?<br />
I brani che ho portato a Sanremo costituivano<br />
la dimensione più ironica e vivace<br />
del disco, quest’anno al festival volevo<br />
andarci così, non sono mai stato un tipo<br />
troppo serio.<br />
Sotto Casa mi permetteva d’esser<br />
teatrale: si pensi alla performance del<br />
Sabato, con l’occhio di cristallo... che poi<br />
anticipa <strong>il</strong> videoclip, con un predicatore<br />
surreale, aulico, gassmaniano.<br />
I <strong>tuo</strong>i maledettissimi impegni, invece,<br />
anche se non è arrivata in finale, è un<br />
brano armonicamente bellissimo, mi piace<br />
ogni volta che lo ascolto. Sono quelle<br />
canzoni che ti lasciano quel saporino, ti<br />
invitano a pensare, e non stancano. Spero<br />
non venga dimenticata, merita davvero.<br />
Sotto casa affronta <strong>il</strong> tema della<br />
incomunicab<strong>il</strong>ità interreligiosa, ciò<br />
mi riporta all’ultima canzone del disco,<br />
l’amore di L<strong>il</strong>ith... un <strong>tuo</strong> vecchio<br />
brano si intitola La favola di Adamo<br />
ed Eva.<br />
Insomma, la religione t’interessa?<br />
È una lunga storia! tutto nasce da una<br />
curiosità, quand’ero diciottenne andavo<br />
in giro a leggere testi provenienti da culture<br />
e mondi diversi, anche perché a scuola<br />
lo facevo poco. Ho frequentato la scuola<br />
Europea, di matrice laica. Così la mia<br />
curiosità mi portava a indagare certi percorsi<br />
spirituali, ma non perché cercassi la<br />
religione, più che altro cercavo l’origine di<br />
quello che sapevo da bambino, che non<br />
coincideva con la mia visione, di allora,<br />
del mondo. Così ho scoperto moltissime<br />
scritture, tra cui i rotoli del mar Morto, e<br />
ho trovato tante cose interessanti, soprattutto<br />
quando si parla degli Esseni, di un<br />
cristianesimo molto antico, diverso da<br />
quello canonico... per farla breve, ho scoperto<br />
che tutte le religioni provengono<br />
da uno stesso luogo, una stessa fonte,<br />
sono come una storia sempre uguale ma<br />
con protagonisti diversi. Ciò rende quasi<br />
un nonsense lo scontro tra mondi e culture<br />
religiose. Il papa quando si è dimesso<br />
ha detto «aprite la porta al dialogo»,<br />
perché è importante l’apertura, bisogna<br />
sopprimere tutte le chiusure, e parlo<br />
anche delle remore sull’omosessualità.<br />
Sotto casa in fondo parla di questo, di una<br />
porta che deve aprirsi.<br />
Tra i brani del <strong>tuo</strong> album ce n’è<br />
uno, atto di forza, che sembra quasi<br />
una suite. Questa canzone racconta<br />
di uno stupro, ma è molto più che<br />
una banale canzone di denuncia,<br />
anzi è un tentativo di introspezione<br />
profondissimo.<br />
E’ vero, noi (<strong>il</strong> brano è stato scritto a<br />
quattro mani con <strong>il</strong> fratello Francesco<br />
ndr) non tentiamo di descrivere un fatto<br />
fisico; c’è <strong>il</strong> tentativo, forse vano, ma ecco,<br />
forse, poetico, di descrivere uno stato
d’animo, una sensazione, una percezione di<br />
ciò che accade, dopo un evento così drammatico.<br />
La canzone la trovo interessante proprio<br />
per <strong>il</strong> modo in cui è stata fatta, per come<br />
musica e parole si fondono... qui non si parla<br />
di ritornelli e struttura, la musica è reazione<br />
pura al testo. In fondo la parola è già suono,<br />
un’armonia può distruggere o accompagnare<br />
<strong>il</strong> suono della parola. E a me piace fare<br />
entrambe le cose, monto e smonto la musica<br />
quasi come fosse un mob<strong>il</strong>etto IKEA! Anche<br />
se ritengo che la musica dev’esser bella sia<br />
di cuore che di testa: esiste una parola giapponese<br />
che indica tutte e due le cose assieme...<br />
ma non me la ricordo! (ride) La musica<br />
sta tutta lì, è un linguaggio che veicola<br />
condizioni emotive, e poi significati.<br />
Nel disco ci sono diverse canzoni<br />
d’amore, con le sue diverse facce: E<br />
tu vai via, Buon Compleanno, e poi<br />
La mia libertà, che sembra voler segnare<br />
un nuovo inizio. Quanto le canzoni<br />
sono personali, e quanto invece<br />
ti condizionano gli amici, i f<strong>il</strong>m, i libri,<br />
l’immaginazione?<br />
Tutte le canzoni sono personali, raccontano<br />
storie accadute a me, o osservate,<br />
o sognate, poi ognuno vive quello che c’è<br />
scritto secondo la propria esperienza, e non<br />
è necessario dare una collocazione esatta a<br />
ogni sensazione, malinconia, sofferenza. E tu<br />
vai via è un urlo di sofferenza. Su La mia libertà,<br />
a me piace dire spesso che <strong>il</strong> concetto<br />
di libertà è non resistere ai cambiamenti, saperli<br />
cogliere, accettarli, elaborarli, superarli,<br />
la vera libertà è questa... E in questo brano<br />
c’è quasi una resa dei conti di fronte a un<br />
rapporto che sta finendo, è più concettuale,<br />
ma non riguarda soltanto l’amore: anche<br />
nell’amicizia accade di cambiare, si procede<br />
in direzioni sim<strong>il</strong>i, ci si comprende, e poi ti accorgi<br />
che la persona con cui hai passato un<br />
sacco di anni non è più la stessa persona, o<br />
forse tu non sei più la stessa persona... non<br />
è fac<strong>il</strong>e realizzare che non ci sia più niente,<br />
come diceva Oscar W<strong>il</strong>de, l’amore è eterno<br />
finché dura, bisogna accettare anche questo.<br />
Bisogna saper perdere, diceva qualcuno...<br />
<strong>il</strong> <strong>tuo</strong> prossimo tour parte<br />
dall’Europa?<br />
Sì, parto da Berlino, poi sarò un po’ in tutta<br />
Europa, ho a cuore soprattutto Bruxelles,<br />
dove andavo a scuola, e ci sono i miei vecchi<br />
amici. So già che visiterò di nuovo tutti<br />
quei baretti, quei tuguri con 3800 tipi di birra<br />
diverse... che io ho frequentato tutti, i tipi di<br />
birra intendo... A me piace moltissimo come<br />
luogo, è piccolo, si lascia vivere, poi là sono<br />
cresciuto musicalmente; mi mettevo <strong>il</strong> basso<br />
in spalla e andavo a suonare qualsiasi cosa,<br />
jazz, musica sudamericana, suonai persino la<br />
Lambada con Kaoma, io italiano in mezzo a<br />
11 bras<strong>il</strong>iani! Poi ho suonato con molti gruppi<br />
inglesi, e pure con un gruppo di Teheran... tra<br />
i miei ricordi c’è un gruppo Punk con cui non<br />
son mai riuscito a finire un concerto! Il cantante<br />
beveva molto prima di esibirsi, mentre<br />
<strong>il</strong> chitarrista aveva l’abitudine di mettere al<br />
massimo i suoi amplificatori, enormi, alla Led<br />
Zeppelin, in locali minuscoli, suonava fortissimo!<br />
Dovevo mettere al massimo anch’io,<br />
che pure se suonava male l’importante è che<br />
ti vibravano le palle. E infatti <strong>il</strong> cantante si<br />
sentiva suonare dentro e sveniva! Dei 30 concerti<br />
che facevamo in un anno, ne finivamo 2<br />
o 3. Quando non suonavo con loro, suonavo<br />
invece nei Jazz Club cose molto Jazz, molto<br />
Lounge. Sono bei ricordi.<br />
Ti sono rimaste le eco di quegli anni?<br />
Mi sono rimasti soprattutto gli iraniani,<br />
fecero un disco tra i Pink Floyd e la musica<br />
persiana tradizionale, una cosa stranissima<br />
che conservo ancora su cassetta. Dovrò farla<br />
convertire in formato CD.<br />
Insomma, the strange side of the<br />
moon! Max, concludiamo questo dialogo<br />
con una curiosità... qual è la canzone<br />
a cui sei più legato?<br />
Per motivi mnemonici sono legato a<br />
molte canzoni. Quando penso a Vento<br />
d’estate mi ricordo tutto un periodo, la nascita<br />
di mio figlio, <strong>il</strong> tour con Niccolò (Fabi<br />
ndr)... ricordo di quell’estate quand’ero al<br />
Festivalbar, e alle 6 del mattino mi chiamò<br />
mia moglie dicendo «ho rotto le acque», così<br />
dovetti fuggir via, ci tenevo moltissimo, corsi<br />
a prender l’aereo, che non poteva partire a<br />
causa del cane di una signora, finii per inghiottirlo.<br />
Ma arrivai in tempo! La stessa cosa<br />
è successa con Il timido ubriaco, ero sempre<br />
al festivalbar, all’isola d’Elba, mi feci portare a<br />
terra dalla capitaneria di porto, <strong>il</strong> mare era a<br />
forza diciotto, vomitai ovunque. Ogni canzone<br />
è legata a qualcosa, anche a ricordi meno<br />
belli... Il mio matrimonio è durato tanti anni,<br />
e Mentre dormi la scrissi in uno dei periodi di<br />
sofferenza più forti... ma fa niente, ben vengano<br />
le sofferenze, anche se alcune non si<br />
possono mai accettare, se possono dare più<br />
luce, vigore, e aiutare ad apprezzare meglio<br />
le gioie che verranno!<br />
Nel riquadro Max Gazzè che autografa <strong>il</strong><br />
suo nuovo album al responsab<strong>il</strong>e di musica<br />
dell’<strong>Impatto</strong>, Gennaro Battista<br />
<strong>Impatto</strong>»Musica» pag. 39<br />
Nelle foto una panoramica di Max Gazzè<br />
all’ultimo festival di San Remo, nel<br />
quale ha presentato Sotto Casa e I <strong>tuo</strong>i<br />
maledettissimi impegni<br />
Nella foto a sinistra l’immagine di lancio<br />
dell’album Sotto casa, contentente<br />
l’omonimo brano al suo interno<br />
CENNI BIOGRAFICI<br />
Max Gazzè Max Gazzè,<br />
è nato a Roma <strong>il</strong> 6 luglio<br />
1967, ma ha trascorso la<br />
sua infanzia e l’adolescenza<br />
in Belgio. Innamorato della<br />
musica, si dedica al basso<br />
elettrico e inizia, giovanissimo<br />
la sua carriera di cantautore,<br />
esibendosi, già a quattordici<br />
anni nei locali di Bruxelles.<br />
Max Gazzè per anni si<br />
impegna nello studio del<br />
basso, sperimentando ed<br />
assim<strong>il</strong>ando st<strong>il</strong>i diversi, jazz,<br />
soul, progressive rock, ska<br />
e new wave. Nell’autunno<br />
del 1997 esce <strong>il</strong> singolo Cara<br />
Valentina. Nel 1998 la sua<br />
canzone Vento d’estate,<br />
cantata assieme a Niccolò<br />
Fabi, vince l’edizione di<br />
quell’anno di Un disco<br />
per l’estate. I due singoli<br />
anticipano <strong>il</strong> secondo album,<br />
La favola di Adamo ed Eva<br />
Nel febbraio 1999 Max<br />
partecipa al Festival di<br />
Sanremo nella categoria<br />
“Giovani” con <strong>il</strong> brano Una<br />
musica può fare. Nell’estate<br />
del 2000 partecipa anche<br />
al Festivalbar con Il timido<br />
ubriaco. Negli anni successivi<br />
si segnalano alcune<br />
collaborazioni con Daniele<br />
S<strong>il</strong>vestri. Nel 2008 torna a<br />
Sanremo con <strong>il</strong> successo<br />
<strong>il</strong> solito sesso. Nel 2010 si<br />
cimenta come attore insieme<br />
a Rocco Papaleo. Nel 2013<br />
partecipa ancora una volta a<br />
Sanremo con due brani inediti
<strong>Impatto</strong>» Il Mondo » pag. 40<br />
L’intervista itinerante<br />
cosa fanno? cosa pensano<br />
di noi gli italiani all’estero?<br />
Federica Stefanelli<br />
Laureta in lingue<br />
vive adesso in<br />
Francia<br />
di Giorgio Nugnes<br />
Direttore responsab<strong>il</strong>e<br />
Federica Stefanelli, appena laureatasi<br />
alla specialistica in Lingue, culture e letterature<br />
moderne europee alla Federico<br />
II, da sei mesi vive in Francia<br />
Ciao Federica, cosa ti ha spinto a<br />
trasferirti ?<br />
La voglia di mettermi in discussione,<br />
di crescere, di capire cosa vuol dire vivere<br />
veramente da sola. Inoltre l’idea di poter<br />
fare ciò in Francia, paese che mi ha affascinato<br />
da sempre, ha contribuito in maniera<br />
decisiva.<br />
Dove vivi precisamente? Come ti<br />
trovi?<br />
Io vivo a Chambéry, la capitale della<br />
Savoia. Unica sede università in Savoia, è<br />
una piccola cittadina molto ricca. Quindi<br />
le mie prime difficoltà sono state appunto<br />
<strong>il</strong> passare da una metropoli caotica<br />
come quella partenopea ad un piccolo<br />
centro; ritmi di vita molto differenti, legati<br />
anche alle differenze del clima che essendo<br />
più rigido, limita determinati comportamenti<br />
ed abitudini. Per esempio gli orari<br />
dei negozi sono dalle 07 alle 12 e dalle<br />
13.30 alle 18, e quindi mi costringono a<br />
svolgere i miei acquisti con una fretta a<br />
cui non sono abituata.<br />
Cosa fai in Francia?<br />
Ufficialmente sono assistente di lingua<br />
vivente straniera.<br />
E nello specifico come svolgi <strong>il</strong><br />
<strong>tuo</strong> lavoro?<br />
Aiuto gli insegnanti di italiano (ovviamente<br />
francofoni) nel dare una visione<br />
attuale dell’Italia.<br />
Quindi lavori nella scuola. Come<br />
funziona <strong>il</strong> sistema scolastico<br />
francese?<br />
Io lavoro alle superiori, che qui durano<br />
3 anni, dai 14 ai 17 anni dell’alunno (mentre<br />
le medie durano 5 anni). Le strutture<br />
scolastiche sono enormi, meglio delle<br />
nostre università. Le lezioni cominciano<br />
alle 8 e terminano orientativamente alle<br />
17. Ma <strong>il</strong> sistema è completamente diverso<br />
dal nostro. Infatti lo studente può<br />
scegliere <strong>il</strong> curriculum da seguire (come<br />
le nostre università) e ha quindi vari corsi<br />
opzionali. Dalle 12 e 30 alle 13 e 30 si va in<br />
pausa pranzo. Tutte le scuole sono dotate<br />
della “cantina”, <strong>il</strong> nostro refettorio. I francesi<br />
danno molta importanza al cibo. Infatti<br />
sono addirittura proibiti agli studenti<br />
i distributori automatici, che con le loro<br />
merendine e patatine devierebbero i ragazzi<br />
dalla corretta alimentazione prevista<br />
dal ministero. I ragazzi durante questo<br />
spacco sono completamente liberi. Possono<br />
anche decidere di andare a casa,<br />
per poi riprendere le lezioni. Un aspetto<br />
importante da sottolineare, è che le scuole<br />
sono poche e quindi raccolgono bacini<br />
d’utenza molti ampi. Ecco quindi che<br />
in ogni scuola ci sono parecchi studenti<br />
che abitano lontano e vivono in stanze<br />
all’interno delle stessa struttura scolastica.<br />
Tutto questo determina nei giovani<br />
francesi un carattere fortemente autonomo,<br />
anche per la mancanza della classe<br />
intesa alla maniera italiana, come un luogo<br />
dove creare un importante rapporto<br />
di amicizia con uno stesso gruppo di coetanei.<br />
Per <strong>il</strong> post superiori, i ragazzi possono<br />
scegliere di frequentare le università,<br />
ma non mancano i ragazzi che decidono<br />
di fermarsi. Infatti una delle scuole in cui<br />
lavoro io e paragonab<strong>il</strong>e ad un nostro<br />
istituto alberghiero, la scuola organizza<br />
stage completamente pagati della durata<br />
anche di tre mesi (spesso anche con<br />
destinazione in Italia) in ristoranti e hotel<br />
stranieri per preparare i ragazzi al futuro<br />
mondo del lavoro. Per quanto riguarda<br />
l’aspetto educativo, nelle scuole vige<br />
un ambiente molto formale e serio. Per<br />
quanto riguarda <strong>il</strong> piano più strettamente
formativo, a mio parere le scuole<br />
italiane sono nettamente migliori.<br />
La preparazione che ti danno in Italia<br />
è molto superiore. Inoltre una cosa<br />
che ho scoperto è che in Francia<br />
(come nel resto d’Europa) quasi tutte<br />
le verifiche sono scritte; l’orale come<br />
forma di valutazione è una pratica<br />
prettamente italiana. Di conseguenza<br />
i ragazzi non sono molto abituati<br />
a parlare. Per questi motivi infatti gli<br />
italiani sono molto ben voluti nelle<br />
scuole e nelle università.<br />
Cosa pensano i francesi della<br />
propria classe politica?<br />
I francesi sono molto attenti alla<br />
propria società. E appena qualcosa<br />
non va bene, fanno subito sciopero,<br />
chiamato da loro “grève”. Ci tengono<br />
molto per i loro diritti e quindi si fanno<br />
sentire. Inoltre sono molto fiscali,<br />
molto formali. La macchina statale è<br />
morto forte, controllando in maniera<br />
molto precisa <strong>il</strong> cittadino. Un esempio<br />
che mi salta in mente è <strong>il</strong> sistema<br />
sanitario, dove ogni farmaco deve<br />
essere prescritto. Oppure per esempio,<br />
anche per avere una semplice<br />
scheda telefonica, bisogna stipulare<br />
obbligatoriamente un contratto, per<br />
<strong>il</strong> quale è necessario <strong>il</strong> possesso di un<br />
conto corrente attivo. In definitiva,<br />
quasi tutto funziona e quindi non<br />
c’è un malcontento cosi manifestato<br />
come in Italia, dove per sentire qualche<br />
lamentela sui disservizi oppure<br />
sulla nostra classe dirigente, basta<br />
semplicemente scendere in strada<br />
ed ascoltare.<br />
E quindi per l’appunto, cosa<br />
pensano i francesi degli italiani<br />
e della politica italiana?<br />
Berlusconi è completamente deriso.<br />
Io sono partita prima delle elezioni<br />
per discutere la tesi di laurea, e<br />
le persone mi prendevano in giro<br />
auspicando una nuova vittoria del<br />
cavaliere. Ah, giusto per informazione,<br />
la pratica del Bunga Bunga ha<br />
superato le Alpi. I francesi hanno<br />
una cattiva opinione anche di Beppe<br />
Gr<strong>il</strong>lo, considerandolo una sorta di<br />
saltimbanco, che agita le folle senza<br />
però poter offrire validi contenuti.<br />
In generale, nonostante ciò, hanno<br />
una buona opinione dell’Italia. Purtroppo<br />
però solo di una parte. Infatti<br />
anche in Francia possiedono una<br />
brutta immagine del sud del nostro<br />
paese, percependolo come più arretrato<br />
rispetto al nord. La colpa, secondo<br />
me, è dei media che monopolizzano<br />
l’attenzione riguardante <strong>il</strong><br />
sud solo per notizie spiacevoli. Nello<br />
specifico, per quanto riguarda Napoli<br />
si parla solo di mafia (per loro non<br />
c’è differenza tra camorra, mafia o<br />
‘ndragheta) e spazzatura (notizia che<br />
è arrivata con molto scalpore in Francia).<br />
Uno dei compiti a me assegnato<br />
infatti è proprio quello di rompere<br />
questi stereotipi.<br />
Hai in mente di tornare in Italia?<br />
Quando?<br />
Il mio contratto scade <strong>il</strong> 30 apr<strong>il</strong>e<br />
e ancora non ho deciso cosa fare.<br />
Perché nonostante ami la mia città<br />
e <strong>il</strong> mio paese, la situazione lavorativa<br />
francese è molto migliore e sono<br />
indecisa quindi se tornare in Italia<br />
o restare in Francia per un avvenire<br />
migliore.<br />
NO PASA NADA<br />
<strong>Impatto</strong>» Il Mondo» pag. 41<br />
L’obiettivo della rubrica "No pasa nada" è quello di concedere un punto<br />
di vista innovativo e critico sulla società che ci circonda. Di settimana in<br />
settimana, tratteremo argomenti sim<strong>il</strong>i o molto diversi tra loro, proponendo<br />
una panoramica a 360 gradi. Politica interna, cronaca, costume e società,<br />
politica estera o guerre. A volo d'uccello, ci muoveremo dai grandi temi globali<br />
come la fame del mondo, ai problemi di una realtà circoscritta come quella<br />
napoletana. Vi racconteremo cosa succede nel nostro parlamento, parleremo<br />
di economia o di scienze. Il f<strong>il</strong>o rosso che collegherà tutti questi argomenti<br />
sarà la loro importanza contrapposta al s<strong>il</strong>enzio più o meno condiviso<br />
dell'opinione pubblica, oppure dell'assenza di risposte delle istituzioni nazionali<br />
o sovranazionali messe in discussione. Esempi lampanti possono esser <strong>il</strong><br />
disinteresse totale del mondo occidentale verso la miseria della realtà africana,<br />
con gli appelli della Fao sugli altissimi dati di mortalità che vengono però<br />
lasciati nel vuoto. L'infinito conflitto ebraico-palestinese con i continui soprusi<br />
dell'esercito israeliano e lo stato decennale d'assedio in cui versa la striscia di<br />
Gaza, con gli abitanti che vivono al limite delle condizioni di decenza umana,<br />
nella totale passività dell'Onu che neanche riconosce questo stato di cose.<br />
Oppure temi di nascita più recente, come la guerra civ<strong>il</strong>e in Siria che imperversa<br />
ormai da quasi due anni, con l'ultimo massacro di giovedì scorso di più di 70<br />
persone (tra cui bambini) da parte delle m<strong>il</strong>izie fedeli al presidente nella città<br />
di Aleppo. Il titolo della nostra rubrica infatti, proveniente da un espressione<br />
tipica della lingua spagnola che significa "non fa niente", lascia intendere<br />
l'approccio a questi problemi con la logica tutta occidentale del lasciar passare<br />
inosservato questi temi che in realtà sono gravi e pericolosi per <strong>il</strong> nostro vivere.<br />
Temi attuali, passati e probab<strong>il</strong>i scenari futuri che meritano la dovuta attenzione.<br />
Racconteremo per fare notizia. E per far si che per cose di gravità colossali, non<br />
possa valere più l'espressione "No pasa nada". Giorgio Nugnes
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<strong>Impatto</strong>» Sport » pag. 44<br />
Scontro al Vertice Juve<br />
e Napoli, si annullano<br />
a vicenda. Finisce 1 - 1<br />
Il Big Match della<br />
giornata conclude<br />
con un deludente<br />
pareggio<br />
di Marco D’Arienzo<br />
Inviato<br />
A conti fatti, la tanto attesa e chiacchierata<br />
supersfida del San Paolo che<br />
doveva cambiare le sorti della stagione,<br />
consegna alla storia del campionato uno<br />
scenario del tutto immutato. Juventus<br />
capolista, e Napoli lontano sempre sei<br />
punti. Un pareggio che vale due punti<br />
per i campioni in carica (Bianconeri in<br />
vantaggio anche negli scontri diretti,<br />
a pari punti vincerebbero loro), e che<br />
ne vale forse mezzo per gli azzurri, apparsi<br />
poco br<strong>il</strong>lanti soprattutto nel primo<br />
tempo. Alla fine <strong>il</strong> vincitore, se ce n’è uno,<br />
è Antonio Conte, uscito indenne dalla<br />
bufera del San Paolo e consapevole di<br />
avere davanti a se un vantaggio diffic<strong>il</strong>e<br />
da compromettere nelle restanti undici<br />
partite. La chiave del match sta tutta nella<br />
posizione di Giovinco che, in particolar<br />
modo nel primo tempo ed in fase di non<br />
possesso palla, si è praticamente annullato<br />
per infastidire Inler e fare pressione sui<br />
difensori avversari, bloccando sul nascere<br />
la manovra del Napoli. Un lavoro sporco<br />
prezioso, quasi al pari di quello svolto da<br />
tutto <strong>il</strong> centrocampo juventino. Dall’altra<br />
parte, invece, Pirlo ha sempre troppo<br />
spazio davanti a se per <strong>il</strong>luminare <strong>il</strong> gioco<br />
e questo, si sa, può essere un’arma letale<br />
a favore dei bianconeri. E’ proprio dal<br />
piedino magico del bresciano che sboccia<br />
l’assist per <strong>il</strong> gol di Chiellini al decimo<br />
del primo tempo. L’inizio dei padroni di<br />
casa era stato molto promettente, con<br />
un pressing quasi asfissiante sui portatori<br />
di palla avversari. Poi, arriva la beffa<br />
ed iniziano i problemi. Il vantaggio ospite<br />
è una vera e propria doccia gelata per i<br />
partenopei, che da quel momento in poi<br />
si disuniscono e rischiano di subire <strong>il</strong> raddoppio.<br />
C’è bisogno di un miracolo di De<br />
Sanctis su Vucinic per salvare <strong>il</strong> risultato.<br />
I problemi, però, stanno tutti nella metà<br />
campo difensiva. Il pallone transita spesso<br />
nei piedi dei tre centrali di difesa, ed<br />
<strong>il</strong> centrocampo azzurro sembra quasi inesistente<br />
al cospetto di quello juventino.<br />
Cavani lotta e scalcia in avanti, ma non<br />
è accompagnato a dovere, mentre Pandev<br />
e Maggio sembrano due pesci fuor<br />
d’acqua. Solo la giocata di un singolo può<br />
sbloccare la situazione, ed arriva puntuale<br />
a fine primo tempo con la solita prodezza<br />
di Inler da fuori area. Il boato del<br />
San Paolo (gremito fino all’inverosim<strong>il</strong>e<br />
per l’occasione, con la curva di una coreografia<br />
da spezzare <strong>il</strong> fiato all’ingresso delle<br />
squadre) scalda i cuori azzurri in vista di<br />
una ripresa d’assalto. Gli animi si surriscaldano:<br />
Cavani e Chiellini se le danno<br />
di santa ragione, con l’uruguayano che<br />
rif<strong>il</strong>ando all’avversario una gomitata in<br />
pieno volto, rischia <strong>il</strong> rosso diretto. Al ritorno<br />
in campo Mazzarri inserisce Dzema<strong>il</strong>i<br />
al posto di Britos, cercando di colmare<br />
l’handicap a centrocampo almeno dal<br />
punto di vista numerico, e mette Hamsik<br />
a presidiare Pirlo cercando di contrastare<br />
la manovra degli avversari. E’ certamente<br />
un altro Napoli, è certamente un’altra partita.<br />
Hamsik due volte, Inler e Dzema<strong>il</strong>i: le<br />
occasioni arrivano (quella capitata sul<br />
piede dello svizzero è addirittura clamorosa),<br />
ma <strong>il</strong> vantaggio no. Conte fa qualche<br />
passo indietro, rafforzando ancora di più<br />
<strong>il</strong> centrocampo con l’ingresso in campo<br />
di Pogba e tenendo come unico riferimento<br />
in avanti Matri, in campo al posto<br />
di Giovinco. L’offensiva finale azzurra<br />
non porta i risultati sperati, e la Juventus<br />
porta a casa <strong>il</strong> punto che desiderava per<br />
mantenere intatto <strong>il</strong> vantaggio in classifica.<br />
Tra le f<strong>il</strong>a azzurre, nonostante i primi<br />
quarantacinque minuti quasi regalati agli<br />
avversari, non mancano i rimpianti per<br />
l’ennesima occasione gettata al vento<br />
per riaprire <strong>il</strong> campionato. L’impressione<br />
è che le sostituzioni di Maggio e Pandev<br />
potevano avvenire un po’ prima, fosse<br />
solo per dare più freschezza alla squadra.<br />
Non mancano, e non poteva essere altrimenti,<br />
le polemiche arbitrali: manca un<br />
rosso a Cavani (e quanto meno un giallo<br />
a Chiellini), e probab<strong>il</strong>mente anche un<br />
rigore al Napoli nel secondo tempo per<br />
la trattenuta in aria di rigore su Pandev.
Ai fin dei conti, però, nessun episodio<br />
eclatante. Vince di sicuro <strong>il</strong> tifo azzurro,<br />
quello pulito ed onesto. Quello capace<br />
di mettere in piedi una suggestiva<br />
raffigurazione del Vesuvio, in una coreografia<br />
che ha riportato alla mente<br />
quel meraviglioso TI AMO che fu realizzato<br />
nell’ultima partita casalinga giocata<br />
in serie B, contro <strong>il</strong> Lecce. Perde, però,<br />
chi si fa riconoscere per alcune pietre<br />
gettate verso <strong>il</strong> pullman bianconero<br />
all’ingresso dello stadio e quei tifosi ospiti<br />
che creano disordini con la polizia e<br />
sfasciano macchine prima di salire sugli<br />
spalti. I soliti idioti che non mancano<br />
mai e che fanno male al calcio, insomma.<br />
Napoli-Juventus: la sfida continua.<br />
Mancano undici partite al termine del<br />
campionato ed è doveroso provarci ancora.<br />
Nonostante bisogni guardarsi alle<br />
spalle dalla grande rimonta del M<strong>il</strong>an,<br />
per difendere un secondo posto che<br />
sarebbe prezioso anche in ottica preparazione<br />
per <strong>il</strong> prossimo anno.<br />
De Sanctis: 6 Il pirata si dimostra<br />
sempre attento e preciso.<br />
Britos: 3.5 Largamente insufficiente.<br />
La prestazione dell’uruguaiano, lascia<br />
solo Chiellini sull’1-0 bianconero.<br />
Cannavaro: 6 Bene <strong>il</strong> capitano, soprattutto<br />
nella ripresa.<br />
Campagnaro: 6.5 Grintoso come<br />
sempre e pieno di iniziativa.<br />
Maggio:5.5 Meno br<strong>il</strong>lante del solito<br />
messo in difficoltà da Peluso più volte.<br />
Behrami: 7.5 Il migliore in campo. Una<br />
sola parola: eccezionale.<br />
Inler: 6 Meritata sufficienza per aver<br />
portato la squadra sull’1-1.<br />
Zuniga: 5.5 Duello a viso aperto con<br />
Lichtsteiner per <strong>il</strong> colombiano,ma lo<br />
svizzero non lo molla mai.<br />
Hamsik:6.5 L’unico entrato in partita<br />
dal 1’. Hamsik c’è.<br />
Pandev:5 Parte in quarta dopo un<br />
minuto,ma la sua partita termina lì.<br />
Cavani:4 Completamente assente <strong>il</strong><br />
Matador. La gomitata a Chiellini non<br />
era proprio necessaria.<br />
Dzema<strong>il</strong>i: 4.5 Grande amarezza per <strong>il</strong><br />
goal del vantaggio clamorosamente<br />
sbagliato a porta spalancata.<br />
Insigne:5.5 Purtroppo non riesce a<br />
dare la svolta decisiva.<br />
Le Pagelle<br />
di Claudia Marino<br />
Napoli Juventus<br />
Buffon: 6,5 Abbastanza bene,un po’<br />
meno bene la respinta sul tiro di<br />
Hamsik che procura la chiara occasione<br />
da goal di Dzema<strong>il</strong>i.<br />
Barzagli: 6,5 In piena forma <strong>il</strong> difensore<br />
della nazionale che non sbaglia<br />
un intervento.<br />
Bonucci: 5.5 Mezzo punto in meno<br />
alla sufficienza per la capocciata/assist<br />
sul tiro di Inler.<br />
Chiellini: 7 La roccaforte della<br />
Juve,trova <strong>il</strong> goal di testa al 9’.<br />
Lichtsteiner: 6,5 Una macchina da<br />
guerra svizzera sulla fascia destra.<br />
Vidal: 6 Molto bene nei primi 45’ ma<br />
poi sparisce nel secondo tempo.<br />
Pirlo: 6 Un po’ sottotono ma è lui che<br />
crea l’assist per <strong>il</strong> goal di Chiellini.<br />
Marchisio: 5 Non proprio in forma <strong>il</strong><br />
centrocampista juventino,zero<br />
ispirazione.<br />
Peluso: 6,5 Molto bene nella copertura<br />
su Maggio.<br />
Vucinic: 4,5. Invisib<strong>il</strong>e. Sbaglia goal e<br />
passaggi.<br />
Giovinco: 5 Dinamico e attivo,ma non<br />
riesce a concretizzare.<br />
<strong>Impatto</strong>»Sport» pag. 45<br />
NAPOLI - JUVE 1-1<br />
Formazione Napoli: De<br />
Sanctis, Campagnaro,<br />
Cannavaro, Britos (1st.<br />
Dzema<strong>il</strong>i) Maggio, Inler<br />
(39 st. Armero) Behrami,<br />
Zuniga, Hamsik, Pandev<br />
(22 st. Insigne), Cavani<br />
Panchina: Rosati, Rolando,<br />
Gamberini, Mesto,<br />
Donadel, El Kaddouri,<br />
Calaiò<br />
Allenatore: Mazzarri<br />
Formazione Juventus:<br />
Buffon, Barzagli, Bonucci,<br />
Chiellini, Lichsteiner, Vidal,<br />
Pirlo, Marchisi (45 st.<br />
Padoin), Peluso, Vucinic<br />
(41 st Pogba), Giovinco (29<br />
st. Matri)<br />
Panchina: Rubinho,<br />
Storari, Asamoah,<br />
Marrone, Giaccherini, Isla,<br />
Quagliarella<br />
Allenatore: Conte<br />
Arbrito: Orsato (Schio)<br />
Assistenti: Tonolino,<br />
Cariolato, De Marco, Celi,<br />
Niccolai.<br />
Ammoniti: Vidal, Cavani,<br />
Behrami, Zuniga, Peluso,<br />
Cannavaro<br />
Reti: 10 pt Chiellini, 43<br />
pt Inler<br />
Spettatori: 58.143<br />
Incasso: 2.815.220.06 €
<strong>Impatto</strong>» Sport » pag. 46<br />
Finisce la 27<br />
giornata della Serie<br />
A Tim protagonista<br />
assoluto: M<strong>il</strong>an!<br />
Juventus e Napoli bloccate dal pari del San<br />
Paolo. I rossoneri travolgono i laziali. Inter<br />
all’ultimo fiato. Fiorentina <strong>il</strong> sogno Europa<br />
sempre più vicino.<br />
di Aldo Santullo<br />
responsab<strong>il</strong>e sport<br />
Siamo alla 27.ma giornata del campionato<br />
di Serie A, più precisamente alla 9.na<br />
giornata di ritorno. L’indussa partita di cartello:<br />
<strong>il</strong> “Friday Night Big Match” tra Napoli<br />
e Juventus, definita la “partita scudetto”, e<br />
che quindi avrebbe dovuto garantire spettacolo<br />
e divertimento. In parte è stato, ma<br />
purtroppo ci sono anche stati episodi poco<br />
gradevoli e non consoni al bel gioco del<br />
calcio. Partita terminata 1-1, con le squadre<br />
che si dividono <strong>il</strong> bottino e con la Juventus<br />
si avvicina sempre più al suo obiettivo scudetto.<br />
Altro match importante del palinsesto<br />
M<strong>il</strong>an-Lazio, partita valevole per <strong>il</strong> terzo<br />
posto, Rossoneri che vengono da un buon<br />
momento, mentre i biancocelesti vengono<br />
da un periodo altalenante, Partita bella ,<br />
divertente che si mette subito bene per i<br />
rossoneri a causa della rapida espulsione<br />
di un giocatore avversario (Candreva) che<br />
ha garantito al M<strong>il</strong>an superiorità numerica<br />
e quindi ha spianato la strada verso la vittoria.<br />
Passiamo ora al match dell’ora di pranzo<br />
della domenica, tra Torino e Palermo, sulle<br />
carta due buone squadre, ma con due situazioni<br />
opposte. Se da un lato i “Granata”<br />
godono di una situazione di classifica soddisfacente,<br />
i “Rosanero”, dall’altro, stanno<br />
vivendo la stagione più diffic<strong>il</strong>e degli ultimi<br />
dieci anni. Il match non regala nulla, nessuna<br />
emozione se non qualche scaramuccia<br />
di gioco, ma <strong>il</strong> risultato è un brutto pareggio.<br />
Nel pomeriggio si sono disputati Bologna<br />
Cagliari: partita vivace da parte di<br />
entrambe le squadre,ma i padroni di casa<br />
hanno avuto la marcia in più ed hanno blindato<br />
<strong>il</strong> risultato dopo 20’ del primo tempo,<br />
portando a casa tre punti fondamentali,<br />
Fiorentina Chievo, partita che sulla carta<br />
sembra scontata - i viola molto più forti affrontano<br />
<strong>il</strong> “Piccolo Chievo” - e invece fino<br />
al 78’ di gioco <strong>il</strong> risultato è stato in b<strong>il</strong>ico, ma<br />
M<strong>il</strong>an 3-0 Lazio<br />
M<strong>il</strong>an: Abbiati, Abate, Zapata<br />
(Zaccardo 46’) Yepes, De Sciglio,<br />
Flamini, Ambrosini, Montolivo, K.P.<br />
Boateng (Robino 78) El Shaarawy,<br />
Pazzini (Niang 68’).<br />
Lazio: Marchetti, Pereirinha. (Cana<br />
46’ ), Biava, Dias, Radu, Gonzales,<br />
Hernanes (Ederson 70’), Candreva<br />
, C.Ledesma, Lulic, Floccari (Saha<br />
78’ )<br />
Marcatori : Pazzini 40’(M),<br />
K.P.Boateng 44’ (M)’ , Pazzini 60’ (M)<br />
poi con un pizzico di fortuna la Fiorentina<br />
ha la meglio e con i tre punti può ancora<br />
sognare l’Europa.<br />
Pescara e Udinese: i friulani portano<br />
a casa tre punti fac<strong>il</strong>i contro <strong>il</strong> fanalino di<br />
coda, che purtroppo ha <strong>il</strong> demerito di svegliarsi<br />
sempre dopo e di non disporre di un<br />
bagaglio tecnico sufficiente per contrastare<br />
la maggior parte delle squadre avversarie.<br />
Partita dove c’è poco da dire, se non per<br />
rimproverare l’Udinese colpevole di non essere<br />
riuscita a chiudere <strong>il</strong> match nonostante<br />
le molteplici occasioni avute.<br />
Sampdoria e Parma si affrontano nel<br />
classico match tra squadre ben messe in<br />
classifica che godono una “salvezza tranqu<strong>il</strong>la”<br />
senza ambire a chissà quali traguardi.<br />
Match infatti poco arrembante, e privo<br />
di emozioni. Basti pensare che <strong>il</strong> primo<br />
tiro in porta arriva al 43’ del primo tempo.<br />
Blucerchiati che trovano <strong>il</strong> gol del vantaggio<br />
solo grazie al portiere avversario che<br />
sbaglia <strong>il</strong> tempo dell’uscita e si fa anticipare<br />
dall’attaccante doriano che di testa appoggia<br />
in rete.<br />
Arriviamo poi allo scontro salvezza tra<br />
Siena e Atalanta, molti bookmakers davano<br />
quasi per scontata la vittoria del Siena,<br />
poiché la sua diretta avversaria ha sempre<br />
faticato a fare risultato fuori casa. Ed invece<br />
in questo caso i bergamaschi sono stati più<br />
“affamati” e grazie ad uno strepitoso Jack<br />
Bonaventura (che sigla una doppietta) portano<br />
a casa tre punti fondamentali. I quali<br />
sicuramente danno ulteriori stimoli per<br />
concludere al meglio <strong>il</strong> campionato.<br />
Eccoci poi arrivati al Big match domenicale<br />
delle ore 15, Catania-Inter, partita dai<br />
due volti, un primo tempo spettacolare<br />
da parte dei sic<strong>il</strong>iani che chiudono in vantaggio<br />
per 2-0. Ma come <strong>il</strong> calcio spesso<br />
insegna: se non chiudi la partita poi vieni<br />
punito. Ed infatti l’Inter nel secondo tempo<br />
è un’altra squadra, trascinata da “El Trenza<br />
Palacio” riesce a recuperare e poi ribaltare <strong>il</strong><br />
doppio svantaggio, chiudendo <strong>il</strong> match sul<br />
2-3 per i nerazzurri. Grande merito dell’Inter<br />
che ha avuto la forza di reagire, ma ancor<br />
Ammonizioni : Yepes (M),<br />
K.P.Boateng (M), Pazzini (M), Biava<br />
(L), Radu (L)<br />
Espulsioni : Candreva (L)<br />
Roma 3 - 1 Genoa<br />
Roma : Stekelenburg; Piris, Burdisso,<br />
Romagnoli; Torosidis, De Rossi,<br />
Pjanic (Bradley 39’ ), Balzaretti<br />
(Marquinho 56’ ), Lamela, Totti;<br />
Osvaldo (Perrotta 81’ )<br />
Genoa : Frey; Bovo, Portanova,<br />
Moretti, Pisano (M.Rigoni 72’ ),<br />
Fonte Ufficiale<br />
Serie A Tim<br />
Kucka, Tozser (Immob<strong>il</strong>e 62’ ), Vargas,<br />
Antonelli; Bertolacci (Jorquera 62’)<br />
Borriello.<br />
Marcatori : Totti rig 16’ (R), Borriello<br />
rig 42’ (G) , Romagnoli 56’ (R) ,<br />
Perrotta 86’ (R)<br />
Ammonizioni :!Burdisso (R), Lamela<br />
(R), Totti (R) , Bradley (R), J.M Vargas<br />
(G) Pisano (G)<br />
Espulsioni : Kucka (G)<br />
Catania 2 - 3 Inter<br />
Francesco Totti scrive la storia<br />
arrivando, con la 225 rete, al<br />
secondo posto nella classifica<br />
marcatori della Serie A<br />
Risultati 27.ma giornata<br />
Bologna 3-0 Cagliari<br />
Catania 2-3 Inter<br />
Fiorentina 2-1 Chievo<br />
Napoli 1-1 Juventus<br />
M<strong>il</strong>an 3-0 Lazio<br />
Pescara 0-1 Udinese<br />
Roma 3-1 Genoa<br />
Sampdoria 1-0 Parma<br />
Siena 0-2 Atalanta<br />
Torino 0-0 Palermo<br />
Catania: Andujar, Alvarez, Rolin,<br />
più grande deve essere <strong>il</strong> rimprovero<br />
per <strong>il</strong> Catania che non ha saputo chiudere<br />
e controllare <strong>il</strong> match.<br />
Chiudiamo la nostra analisi con<br />
<strong>il</strong> match delle 20.45, quello disputatosi<br />
all’Olimpico di Roma, tra Roma<br />
e Genoa. Un bel match vivace, entrambe<br />
le squadre hanno dato <strong>il</strong><br />
massimo, ed alla fine i padroni di<br />
casa hanno portato a casa i tre punti,<br />
allungando così la loro striscia positiva.<br />
Per <strong>il</strong> Genoa nulla da rimproverare<br />
perché ha disputato una discreta<br />
gara mettendo a anche più volte in<br />
difficoltà la retroguardia giallorossa!<br />
Appuntamento alla settimana prossima<br />
con la 10 giornata di ritorno :<br />
Venerdi 8 Marzo 20,45.<br />
Genoa - M<strong>il</strong>an<br />
Sabato 9 Marzo 20,45.<br />
Udinese -Roma<br />
Domenica 10 Marzo<br />
12.30. Atalanta -Pescara<br />
15.00. Cagliari - Sampdoria<br />
Chievo - Napoli<br />
Juventus - Catania<br />
Palermo - Siena<br />
Parma - Torino<br />
20.45. Inter - Bologna<br />
Lazio - Fiorentina<br />
Spolli, Marchese, Biagianti (Almiron<br />
77’), Lodi, Izco, Gomez, Castro,<br />
Bergessio (Cani 85’ )<br />
Inter: Handanovic, Zanetti, Chivu,<br />
Juan Jesus, Pereira, Kuzmanovic<br />
(Stankovic 47’ ) Gargano, Guarin<br />
(Cambiasso 77’) Schelotto, Rocchi<br />
(Palacio 47’ ) Alvarez.<br />
Marcatori : Bergessio 7’ (C),<br />
Marchese 19’ (C), Alcarez 52’ (I),<br />
Palacio 70’ (I), Palacio 92’ (I)<br />
Ammonizioni : P.Avarez, Rolin,<br />
Bergessio, Cani (C) S.Handanovic e<br />
Schelotto (I)
Ippica<br />
Ancora diffic<strong>il</strong>e la situazione<br />
dell’ippodromo d’Agnano<br />
LA CLASSIFICA<br />
Juventus 58<br />
Napoli 53<br />
M<strong>il</strong>an 48<br />
Inter 47<br />
Lazio 47<br />
Fiorentina 45<br />
Roma 43<br />
Catania 42<br />
Udinese 40<br />
Sampdoria 35<br />
Bologna 32<br />
Torino 32<br />
Parma 32<br />
Cagliari 31<br />
Atalanta 30<br />
Chievo 29<br />
Genoa 26<br />
Siena 21<br />
Palermo 21<br />
Pescara 21<br />
NAPOLI - Le difficoltà dell’ippodromo di Agnano, sono divenute ormai una<br />
interminab<strong>il</strong>e storia circolare, una di quelle storie in cui quando stai per arrivare<br />
ad una fine, interviene un qualche evento a creare un nuovo inizio.Nelle ultime<br />
settimane attorno alla storica struttura dell’ippica partenopea si erano inseguite<br />
voci prima di fallimento, poi di r<strong>il</strong>ancio ed ancora dopo di fallimento, che<br />
avevano continuato a rendere l’ambiente sempre più turbolento. Lo scorso<br />
giovedì un numeroso manipoli di adetti al settore - spazienti ancor di più dai<br />
tardivi rimborsi dell’ASSI che saranno d<strong>il</strong>azioni in tre anni - si è recato dal<br />
sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, per chiedere la definitiva rottura con<br />
Gaetano Papalia e l’immediato r<strong>il</strong>ancio della struttura. Sul piatto della b<strong>il</strong>ancia<br />
non c’è solo <strong>il</strong> destino dell’impianto ma vi è anche la Lotteria di maggio -<br />
premio che ha fatto la storia di Agnano - e che rischia di essere trasferito in<br />
altra sede quest’anno. Intanto nell’ambiente sono iniziati a circolare anche<br />
i nomi dei papab<strong>il</strong>i nuovi proprietari dell’ippodromo: Pierluigi, Luca e Mario<br />
d’Angelo proprietari dell’Ippodromo di Cosma e Damiano e dell’Allevamento<br />
Garigliano, Aldo Migliaccio, campione del mondo di vela. Due proprietarii<br />
napoletani Antonio Somma, scuderia Bivans, Massimo Torchia, scuderia di<br />
galoppo (Chimax) concessionario di auto e imbarcazioni di lusso e Michele<br />
Gugliano proprietario del ristorante “Mimì alla Ferrovia” e di Libeccio Grif<br />
che vinse <strong>il</strong> Lotteria 2011. Enzo Giordano, ben noto proprietario di Varenne,<br />
probab<strong>il</strong>mente farà parte del consiglio Amministrativo. Intanto per scongiurare<br />
la totale immob<strong>il</strong>izzazione delle scuderie, i cavalli napoletani nel frattempo<br />
stanno continuando a correre sia a Foggia che ad Aversa, una soluzione che se<br />
da un lato impone delle spese aggiuntive ai proprietari, dall’altro riesce a non<br />
congelare del tutto <strong>il</strong> panorama delle corse ippiche nella regione Campania.<br />
gug.pul.<br />
Torino (4-2-4): G<strong>il</strong>let; Darmian (d’Ambrosio 80’)<br />
Glik, Rodriguez, Masiello; Vives (Santana 56’ )<br />
Gazzi; Cerci, Bianchi, Barreto (Meggiorini 71’ ),<br />
Brighi .<br />
Palermo (3-4-1-2): Sorrentino; Munoz, Von<br />
Bergen, Garcia; Morganella (Dybala 84’ ), Rios,<br />
Kurtic, Dossena; Ilicic; Boselli (Miccoli 48’ )<br />
Fabbrini (Fòrmica 69’ )<br />
Ammonizioni : Cerci Vives (T), Von bergen e<br />
Kurtic (P)<br />
Bologna (4-2-3-1): Curci; Garics Sorensen,<br />
Cherubin, Morleo; Perez, Taider; Kone<br />
(Christodoulopoulos 56’ ) Diamanti (Moscardelli<br />
75’ ) Gabbiadini (Pasquato 86’ )G<strong>il</strong>ardino<br />
Cagliari (4-3-1-2): Agazzi; Pisano, Rossettini,<br />
Astori, Ariaudo; Dessena, Conti, Nainggolan;<br />
Ekdal ( Cossu 58’ ); Sau (Nenè 74’ ), Ibarbo<br />
(Pin<strong>il</strong>la 56’)<br />
Marcatori : Taider 5’ (B), Diamanti 15 (B) ,<br />
Pasquato 90’ (B)<br />
Ammonizioni : Diamanti, Kone (B),<br />
Dessena,Conti,Nainggolan,Sau e Pin<strong>il</strong>la (C)<br />
Espulsioni : F.Pisano (C)<br />
Pescara (5-3-2): Pelizzoli, Balzano, Cosic,<br />
Bocchetti, Capuano, Zauri; Blasi (Quintero 68’<br />
), Cascione, Bjarnason; Caprari (Weiss 47’ )<br />
Abbruscato ( Sculli 55’ )<br />
Eventualità di<br />
fine anno,<br />
ecco <strong>il</strong> valzer<br />
delle panchine<br />
Arrivati a oltre metà stagione<br />
come la tradizione impone non<br />
si può non fare una proiezione<br />
sull’eventuale valzer di panchine a<br />
cui si assisterà a fine stagione.<br />
Tutto dovrebbe partire dall’addio<br />
di Stramaccioni all’Inter. “Strama<br />
bene bene” nonostante la vittoria<br />
di ieri, sembra destinato a salutare<br />
l’ambiente nero azzuro, ed al suo<br />
posto potrebbe arrivare Walter<br />
Mazzarri. L’attuale allenatore<br />
del Napoli che non ha ancora<br />
rinnovato con la squadra azzurra.<br />
Il patron De Laurentiis lo vorrebbe<br />
a vita, ma lui al contrario si<br />
dichiara stanco della vita da<br />
allenatore. L’Inter rimane quindi<br />
alla finestra. Eventuali alternative<br />
rimarrebbero quelle del Cholo<br />
Simeone (gradito anche dal<br />
Napoli), Walter Zenga (in cerca di<br />
una avventura europea per <strong>il</strong> dopo<br />
emirati) ed <strong>il</strong> sogno Marcelo Bielsa<br />
quasi sicuramente irraggiungib<strong>il</strong>e.<br />
Sull’altra sponda di M<strong>il</strong>ano,<br />
Allegri che era dato in b<strong>il</strong>ico già<br />
da inizio stagione, sembra invece<br />
convincere ogni giorno di più<br />
l’attuale dirigenza rossonera.<br />
Anche se non è detta l’ultima su<br />
una sua possib<strong>il</strong>e permanenza.<br />
L’allenatore potrebbe essere<br />
tentato dall’avventura Napoli (di<br />
cui è stato già giocatore). Al suo<br />
posto potrebbe sedere Tassotti<br />
(soluzione interna), Montella,<br />
Spalletti (qualora rompesse<br />
<strong>il</strong> rapporto con lo Zenith) o<br />
Ancellotti, ormai dato partente dal<br />
un PSG follemente innamorato di<br />
Mourinho.<br />
Altro nome caldo per la serie<br />
A è quello di Maran, l’attuale<br />
tecnico del Catania sta facendo<br />
benissimo, ed è corteggiatissimo<br />
dalle Big della Serie A. Napoli<br />
in testa (che pensa anche alla<br />
soluzione interna Frustalupi),<br />
più dietro Fiorentina (in caso di<br />
partenza di Montella) e Roma.<br />
La città capitolina, guidata<br />
dal traghettatore Andreazzoli<br />
(che potrebbe anche essere<br />
riconfermato a fine stagione)<br />
sta pensando per la prossima<br />
panchina proprio a Stramaccioni<br />
(che già conosce bene l’ambiente)<br />
ed a Montella (idolo della tifoseria<br />
rossogialla). Qualora <strong>il</strong> Catania<br />
si ritrovasse senza Maran si<br />
fionderebbe su Sannino, a spasso<br />
dopo l’avventura con <strong>il</strong> Palermo.<br />
Anche se <strong>il</strong> presidente Pulvirenti,<br />
ha già iniziato a corteggiare<br />
Cambiasso per una futura carriera<br />
da allenatore. Capitolo diffic<strong>il</strong>e<br />
anche quello di Antonio Conte,<br />
l’attuale allenatore della Juve<br />
scudettata, è l’indiscusso idolo<br />
della tifoseria, ma a fine anno le<br />
Big europee (Chelsea, Manchester<br />
United e City o Real Madrid)<br />
potrebbero essere interessate<br />
al gritoso allenatore di Lecce.<br />
La Juve in quel caso potrebbe<br />
affidarsi a Carlo Ancellotti o a<br />
Roberto Mancini, quest’ultimo<br />
molto apprezzato anche dalla<br />
dirigenza dei galacticos.<br />
Ennio Gr<strong>il</strong>letto<br />
Udinese (3-5-1-1): Brkic; Heurtaux, Dan<strong>il</strong>o,<br />
Domizzi; G.S<strong>il</strong>va, Pereyra, Allan, Badu,<br />
Maicosuel, Muriel (C.Toro 69’ ), Di Natale (Merkel<br />
85’ )<br />
Ammonizioni : Bjarnason (P) , Muriel (U)<br />
Fiorentina: Viviano, Tomovic, Gonzalo Rodriguez,<br />
Compper, Pasqual; Aqu<strong>il</strong>ani, Pizarro, Borja<br />
Valero, Ljajic (Romulo 46’ ), Jovetic (Larrondo 63’<br />
), Toni (Miglliaccio 85’ )<br />
Chievo: Puggioni, Dainelli, Andreolli, Guana<br />
(Luciano 67’), Seymour, Jokic (Dramè 70’),<br />
Rigoni, Frey, Paloschi, Acerbi( Kofie 30’), Thereau<br />
Marcatori : Pasqual 4’ (F). Kofiè 37’ (C) ,<br />
<strong>Impatto</strong>» Sport » pag. 47<br />
Le prime tre di<br />
Serie A Le<br />
posizioni sul<br />
mercato<br />
Napoli<br />
Mazzarri sembra voler rinnovare<br />
<strong>il</strong> contratto, ma alle sue pretese:<br />
3.5 mln a stagione, con la garanzia<br />
di un peso maggiore nelle<br />
decisioni di mercato, <strong>il</strong> Napoli<br />
non sembra starci. Capitolo<br />
portiere: i nomi caldi sono Perin,<br />
Consigli e Marchetti, ma Lotito si<br />
sa, è sempre cliente rognoso, e<br />
con <strong>il</strong> futuro di De Sanctis tutto<br />
da stab<strong>il</strong>ire, nulla è ancora ben<br />
chiaro. Le ipotesi comunque sono<br />
due o prendere Perin ,nonostante<br />
la richiesta del Genoa si piuttosto<br />
alta (8 mln per la comproprietà),<br />
con De Sanctis a fare da chioccia<br />
o prendere Marchetti e Consigli<br />
per sostituire definitivamente un<br />
De Sanctis che a fine stagione si<br />
vedrebbe scavalcato pienamente<br />
nella gerarchia.<br />
M<strong>il</strong>an<br />
Dopo la dipartita dei senatori,<br />
El Shaarawy, classe 92 si carica <strong>il</strong><br />
diavolo sulle spalle con i suoi 16<br />
gol. Con l’arrivo di altri giovani<br />
come Niang, Galliani ha inaugurato<br />
una nuova linea verde. Dopo<br />
aver chiuso Saponara (dall’Empoli<br />
per 4mln), <strong>il</strong> M<strong>il</strong>an a giugno si<br />
fionderà su Perin e Kucka, operazioni<br />
figlie dell’ottimo rapporto<br />
col presidente rossoblu Preziosi;<br />
occhio però anche a Quintero e<br />
Weiss del Pescara. Per la difesa<br />
pista concreta è Ogbonna, da<br />
molti ritenuto <strong>il</strong> vero erede<br />
di Nesta. Da non dimenticare<br />
l’affare Mastour fenomeno classe<br />
98’(chiedere ad El Shaarawy)<br />
acquistato dalla Reggiana ad<br />
agosto, ed ora sotto le direttive di<br />
mister Inzaghi. Insomma un diavolo<br />
cosi verde non lo vedevamo<br />
da tempo.<br />
Juventus<br />
Centrato <strong>il</strong> colpo Llorente, la Juve<br />
si guarda intorno e continua a<br />
sondare <strong>il</strong> mercato in cerca del<br />
tanto chiacchierato top player.<br />
Nelle ultime ore è tornato prepotentemente<br />
di moda (ma lo<br />
è sempre stato) <strong>il</strong> nome di Luis<br />
Suarez, attaccante uruguaiano in<br />
forza al Liverpool. Ma la concorrenza<br />
è forte: Real Madrid e Bayern<br />
(in particolare) sono le rivali<br />
più temib<strong>il</strong>i. Fatto sta che i Reds<br />
non lo cedono per meno di 25<br />
m<strong>il</strong>ioni. Sfuma (apparentemente)<br />
la pista Verratti; stando alle parole<br />
del procuratore Donato Di Campli<br />
“Né M<strong>il</strong>an e Juve compreranno<br />
Verratti. Marco resta a Parigi.”<br />
Sul fronte cessioni pare che <strong>il</strong><br />
Manchester City sia sulle tracce di<br />
Pogba. Secondo <strong>il</strong> “Sunday People”<br />
<strong>il</strong> club inglese starebbe pensando<br />
ad un’offerta per riportare<br />
in Premier <strong>il</strong> talento francese, con<br />
Raiola sempre pronto a fiutare <strong>il</strong><br />
gran colpo.<br />
Aniello Sangermano<br />
Larrondo 78’ (F)<br />
Ammonizioni : Aqu<strong>il</strong>ani , Piazarro (F) , L.Rigoni<br />
(C)<br />
Siena: Pegolo; Texeira, Terlizzi, Felipe; Belmonte<br />
(Bogdani 47’ ), Bolzoni, Della Rocca, Rubin;<br />
Rosina, Sestu (Agra 67’ ); Emeghara ( Paolucci<br />
74’ )<br />
Atalanta: Consigli; Raimondi, Stendardo,<br />
Lucchini, Del Grosso; Giorgi (Canini 57’)<br />
Carmona (Radovanovic 79’ ) Biondini,<br />
Bonaventura; Livaja (Brienza 71’ ) Denis<br />
Marcatori : Bonaventura 3’ e 69’ (A)<br />
Ammonizioni : Raimondi,Carmona e Canini (A)
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<strong>Impatto</strong>» Feu<strong>il</strong>leton » pag. 50<br />
The only reason for<br />
the existence of a<br />
novel is that it does<br />
attempt to represent life<br />
(Henry James - 1884)<br />
LA LIBERTA’<br />
(citazione della settimana)<br />
Andai nei boschi perché volevo<br />
vivere con saggezza e in profondità<br />
e succhiare tutto <strong>il</strong> midollo della vita,<br />
sbaragliare tutto ciò che non era vita<br />
e non scoprire in punto di morte che<br />
non ero vissuto.<br />
Henry David Thoreau<br />
di Guglielmo Pulcini<br />
PARTE I<br />
Londra - Whitechapel, Venerdi’ 2 Novembre 1888.<br />
O h<br />
mio Dio! ... iniziò a gridare Kimberly a più non<br />
posso!<br />
“Cosa accade dolcezza?” replicò del tutto<br />
disinteressatamente Victoria, che oramai forte della<br />
sua ultraventennale carriera da marciapiede, era<br />
solita rimanere del tutto impassib<strong>il</strong>e dinnanzi alle farlocche<br />
esclamazioni di quelle che lei stessa definiva:<br />
“giovani sgallettate d<strong>il</strong>ettanti!”.<br />
D’altro canto se per molte <strong>il</strong> mestiere della meretrice<br />
non era nient’altro che un modo per vivere, o quantomeno<br />
per sopravvivere, per Victoria no! Fare la<br />
prostituta per lei era una vocazione!<br />
Victoria non vendeva solo <strong>il</strong> suo corpo al migliore<br />
offerente delle gelide strade londinesi; insieme a<br />
questo lei vendeva integralmente anche la sua passionalità.<br />
Anzi era forse proprio questo eccesso di<br />
trasporto a renderla capace di offrire a tutti i suoi<br />
clienti emozioni incredib<strong>il</strong>i! Emozioni inequiparab<strong>il</strong>i!<br />
Emozioni mistiche!<br />
“Victoria non ci potrai credere! Questa notte ne ha<br />
uccisa un’altra! È sconvolgente! È scritto sul giornale!”<br />
incalzò Kimberly con voce sempre più inquieta.<br />
Kimberly era la più giovane del gruppo, ma di certo<br />
non la più sprovveduta. La bella diciottenne, bionda<br />
con gli occhi azzurri, aveva frequentato le scuole primarie<br />
in giovane età, e sapeva benissimo leggere,<br />
scrivere e contare. Tanto che era lei stessa a tenere<br />
la cassa del piccolo bordello che su intuizione di<br />
Victoria era nato da pochi anni in uno dei peggiori<br />
sobborghi di Londra. La giovane Kim, come la chiamavano<br />
i suoi clienti più affezionati, aveva sempre<br />
sognato per lei una carriera da attrice di teatro, ma<br />
trovatasi orfana a soli dieci anni, sotto l’ala protettiva<br />
della “saggia” Victoria si era data al mestiere più<br />
antico del mondo. Anche lei, dunque, mercificava le<br />
sue grazie, ma al contrario delle altre lo faceva con<br />
grande st<strong>il</strong>e ed eleganza. I suoi bustini e i suoi corpetti<br />
erano di importazione francese, le sue vestaglie<br />
di pura seta portavano con loro <strong>il</strong> nome della grande<br />
Venezia, i suoi deliziosi profumi erano fiorentini,<br />
mentre le sue bevande invece erano esclusivamente<br />
indiane. Insieme alle sue capacità intellettive e alla<br />
sua spiccata tendenza ad una esasperata raffinatez-<br />
Feu<strong>il</strong>leton!<br />
Inserto letterario<br />
del settimanale<br />
<strong>Impatto</strong><br />
Ogni sette giorni, Feu<strong>il</strong>leton!<br />
omaggerà i nostri lettori di storie e<br />
narrazioni sempre ricche e creative<br />
Tre prostitute in cerca di gestore<br />
ovvero la strana e misteriosa storia di<br />
Victoria, Kimberly e Claudie<br />
za, però Kim aveva da sempre portato con se anche<br />
quello che per Victoria era <strong>il</strong> brutto vizio di leggere <strong>il</strong><br />
giornale ogni mattina. La maitresse infatti le rimproverava<br />
sempre: “Meno sappiamo e meglio stiamo!”,<br />
ma Kimberly alla cronaca mondana londinese non<br />
poteva proprio rinunciare; anche se in effetti, oggi<br />
non l’aveva fatta sobbalzare <strong>il</strong> nuovo fidanzato<br />
della duchessa di Canterbury - che tra l’altro, per<br />
dovere di cronaca, era ed è un assiduo frequentatore<br />
del bordello - ma <strong>il</strong> suo timore era stato frutto<br />
dell’eloquente e lugubre titolo in prima pagina.<br />
“LO SQUARTATORE COLPISCE ANCORA!”<br />
“Ne ha squartata un’altra?” domandò Claudie, accennando<br />
un sorriso sarcastico.<br />
“Si! Ne è morta un’altra delle nostre! E cosa hai tanto<br />
da ridere? <strong>il</strong> fatto qui è diventato serio!” sottolineò<br />
prontamente Kimberly, alquanto infastidita.<br />
“Sorrido, perché l’importante è che non abbia squartato<br />
me!” rintuzzò freddamente Claudie, lasciando<br />
sgomente e basite la piccola Kim e la maitresse<br />
Victoria.<br />
“Ragazze qui c’è veramente poco da ridere!” disse<br />
Victoria con <strong>il</strong> tipico tono da leader che da sempre<br />
l’aveva caratterizzata.<br />
“Io rido quanto mi pare e piace, oca!” esclamò<br />
fragorosamente l’acida entraineuse, punzecchiando<br />
la proprietaria della casa di tolleranza.<br />
Il sarcasmo di Claudie, era difatti tra i più spudorati<br />
e pungenti fra tutti quelli in circolazione. La prostituta<br />
originaria del sobborgo di Jacob’s Island, era un<br />
personaggio smisuratamente enigmatico. Da sempre<br />
mal vista sia da Kim che da Victoria, era divenuta<br />
però nel tempo l’attrazione principale dell’intera baracca,<br />
tanto da rendere floride le casse della medesima.<br />
Claudie in realtà non aveva mai battuto per soldi -<br />
anzi avendo ereditato in giovane età un cospicuo<br />
patrimonio da parte di un lontano zio materno, non<br />
ne avrebbe avuto <strong>il</strong> minimo bisogno - ma si era da<br />
sempre prostituita per avidità! Per divertimento! Per<br />
la smania di possedere ed essere posseduta allo<br />
stesso tempo!<br />
Giravano voci incontrollate sul suo conto nelle<br />
peggiori osterie dei sobborghi di Londra. In molti<br />
dicevano che avesse violentato lei stessa un uomo<br />
all’età di sedici anni, altri raccontavano che avesse<br />
trascorso un interna notte con l’erede al trono di<br />
Ingh<strong>il</strong>terra e che al mattino lo stesso fosse rimasto<br />
totalmente impotente a causa di un completo sfinimento<br />
sessuale, altri ancora la ritenevano una strega<br />
capace di potentissime fatture, i puritani invece la<br />
consideravano la moglie di Satana scesa in terra per<br />
portare <strong>il</strong> male e <strong>il</strong> peccato in tutta Londra, o forse<br />
in tutto <strong>il</strong> mondo, e la usavano come esempio per<br />
redarguire le loro giovani figlie costrette alla continua<br />
preghiera e alla più totale castità.<br />
Tutto sommato, nel bene ma soprattutto nel male, <strong>il</strong><br />
nome di Claudie e la sua fama erano note in quasi<br />
tutta Londra.<br />
“Dobbiamo trovare una soluzione a questo grosso<br />
problema! Io ho paura! Ormai fare <strong>il</strong> mestiere della<br />
prostituta non è più sicuro come una volta!” gridò<br />
Kim ormai pervasa da ansie e paure incontrollate e<br />
incontrollab<strong>il</strong>i.<br />
“Calma Kim! Dovremmo certamente adottare un<br />
giusto espediente e alla svelta! Dovremmo essere<br />
capaci di proteggerci, in modo da riportare a casa la<br />
pelle e <strong>il</strong> guadagno!” ratificò Victoria con tono perentorio<br />
ed estremamente concitato.<br />
“Perché non troviamo un gestore?” intervenne<br />
Claudie, con un’aria a metà tra la presa in giro e la<br />
sfida.<br />
“Ecco! Esatto! Un gestore è proprio quello che ci<br />
vorrebbe! Ma non un gestore unico per tutte, ma<br />
tre gestori: uno per ognuna di noi, in modo tale che<br />
ciascuno possa proteggerci dagli assassini e anche<br />
dai clienti disonesti! Uomini capaci di curare i nostri<br />
interessi e capaci di rispondere bene alle nostre<br />
esigenze professionali!” esclamò soddisfatta Victoria;<br />
coadiuvata dalla piccola Kim, che balzando in<br />
piedi dalla pacchiana poltrona di velluto rosa, asserì<br />
festante: “Lo vedi che quando vuoi sei un genio,<br />
Claudie!”<br />
Questa volta anche <strong>il</strong> sarcasmo aveva remato contro<br />
l’enigmatica ragazza di Jacob’s Island.<br />
L’indomani apparve così alla tredicesima pagina del<br />
giornale di Londra, in basso a destra un curioso annuncio<br />
che recitava: “Tre prostitute hanno l’urgente<br />
necessità di trovare tre gestori. Uomini capaci di<br />
proteggerle da qualsiasi inconveniente del mestiere.<br />
Per chiunque fosse interessato al lavoro e a maggiori<br />
dettagli sul compenso: recarsi presso la casa<br />
chiusa di Victoria Huxley, <strong>il</strong> prossimo martedì alle ore<br />
quattro del pomeriggio”.<br />
Oramai Victoria, Claudie e Kimberly erano: 3 prostitute<br />
in cerca di gestore!<br />
Continua nel prossimo numero<br />
Al salon di rue des M<br />
Henri de Toulouse-L<br />
1895 -Musée Toulou
oulins<br />
autrec<br />
se-Lautrec<br />
M<br />
di Claudio Candia<br />
PARTE I<br />
ark aspettava con ansia l’arrivo degli altri ragazzi.<br />
I suoi finalmente se n’erano andati e la<br />
grande casa era libera. La notte di Halloween,<br />
ah, che notte magica! La notte dove <strong>il</strong> sott<strong>il</strong>e confine<br />
tra <strong>il</strong> mondo dei morti e quello dei vivi si assottigliava<br />
così tanto che sarebbe stato impossib<strong>il</strong>e fermare la<br />
loro strisciante avanzata dalle ombre senza tempo fino<br />
ai viali <strong>il</strong>luminati delle cittadine d’ogni dove…<br />
Avevano già bussato due creaturine indifese per <strong>il</strong><br />
solito “dolcetto o scherzetto”… si era divertito un<br />
mondo a spaventarle! Dopo tutto, <strong>il</strong> suo costume da<br />
vampiro era a dir poco perfetto: aveva curato nel dettaglio<br />
ogni minimo, lugubre particolare con cura così<br />
eccessiva da tenerlo impegnato tre o quattro ore. Sua<br />
madre gli aveva dato di matto e pure pesantemente;<br />
poi se n’era uscita col fidanzato, con quello sguardo<br />
di minaccia che solo con suo figlio era in grado di<br />
sfornare.<br />
D’un tratto bussarono alla porta. Dalla sua camera,<br />
al secondo piano della casa, Mark scese le scale<br />
ornate di addobbi mortuari: Halloween per lui era la<br />
festa antica del sangue e della notte oscura, non un<br />
carnevale di zucche colorate e dolcetti zuccherosi.<br />
La paura doveva essere l’ingrediente fondamentale<br />
di quella festa, la sua preferita tra tutte quelle che si<br />
celebrano al mondo.<br />
Un senso di inquietudine lo prese mentre si avvicinava<br />
alla porta d’ingresso. Aveva udito <strong>il</strong> latrato di un<br />
grosso cane, prima, e visto un corvo appollaiato sul<br />
ramo del grosso albero nel giardino che arrivava fin<br />
sotto la sua finestra. Era ormai giunto al pomello dorato:<br />
al di là del vetro si scorgeva una figura umana,<br />
ma non si capiva chi fosse. Non appena ebbe aperto,<br />
un qualcosa di nero gli saltò addosso con un terrificante<br />
grido, emesso da una gola non umana; su<br />
di lui, con i suoi artigli, una terrificante creatura della<br />
notte …<br />
«Dai Josh, smett<strong>il</strong>a adesso!» disse Mark, riuscendo a<br />
liberarsi dalla presa del suo amico. L’altro scoppiò a<br />
ridere. «Stasera sei a dir poco bellissimo… » gli disse<br />
mentre si alzava.<br />
Josh e Mark erano amici da tanto tempo, si poteva<br />
dire fin dalla nascita, e frequentavano la scuola superiore<br />
della loro cittadina. Era alto, al contrario di<br />
Mark, bassino invero, dai capelli biondo scuro e gli<br />
occhi color ambra. Di carnagione chiara, era magro<br />
ma aveva una buona presa. Era un bel ragazzo,<br />
l’unico suo difettuccio era l’apparecchio che portava<br />
da quando aveva 10 anni, che gli era valso <strong>il</strong> soprannome<br />
di “zanna d’argento”. Avrebbe dovuto portarlo<br />
per almeno un altro anno. Mark invece aveva i capelli<br />
neri e lisci che gli incorniciavano la faccia pallida.<br />
Aveva due occhi verdi che risultavano ingranditi dagli<br />
occhiali che perennemente portava: senza di quelli,<br />
non vedeva ad un palmo dal naso. Erano tutti e due<br />
vestiti da vampiri: <strong>il</strong> tema della serata sarebbe stato<br />
quello. Dopo tutto, erano proprio loro due gli organizzatori:<br />
avevano sempre avuto questa “passione” in<br />
comune, quella per i vampiri. Avevano letto e r<strong>il</strong>etto<br />
“Dracula” di Bram Stoker e tantissimi altri libri; non<br />
c’era f<strong>il</strong>m horror sui non-morti succhiasangue che<br />
non avessero visto e rivisto più di chiunque altro nel<br />
giro di molte e molte miglia, forse probab<strong>il</strong>mente di<br />
tutto lo stato.<br />
In quel momento, <strong>il</strong> campanello suono’<br />
ancora. Erano finalmente arrivati gli altri:<br />
c’era Katrina, la zarina di tutte le Russie,<br />
cosi’ com’era stata ribattezzata dai ragazzi<br />
del luogo, sia per le sue origini russe e sia<br />
perché si atteggiava come un’aristocratica<br />
(decaduta); al suo seguito c’erano le tre<br />
ochette sue amiche, una presenza meravigliosa,<br />
per carita’, ma non piu’ ut<strong>il</strong>e di un<br />
bel soprammob<strong>il</strong>e. Mark le aveva invitate<br />
perche’ in fondo gli piacevano – era duro,<br />
l’ammetteva a sé stesso, sopportare le<br />
loro fut<strong>il</strong>i chiacchiere, pero’…<br />
C’era anche Carl, <strong>il</strong> secchione della classe, sapeva<br />
di tutto e di più e mai si stancava di star chino sui<br />
libri a studiare; aveva dei capelli rossicci e delle lentiggini<br />
che risaltavano sulla pallidissima carnagione.<br />
Era basso e mingherlino, i buffi occhiali mezzi rotti da<br />
un pugno di Bart Corrigan, <strong>il</strong> bullo della scuola, una<br />
emerita testina, come amavano definirlo. Dietro di lui<br />
Kevin e Jacob, i due simpaticoni della scuola, entrambi<br />
membri della squadra di hockey sul ghiaccio.<br />
Infine c’era Angelica, graziosa ragazzina dall’hobby<br />
della pittura. Era molto sensib<strong>il</strong>e, dolce, e per avere<br />
diciassette anni riusciva ancora a serbare l’innocenza<br />
<strong>Impatto</strong>» Feu<strong>il</strong>leton » pag. 51<br />
Dracula in una rappresentazione cinematografica<br />
Macchie Nere<br />
ebbe tutto inizio ad una<br />
normale festa di Hallowen<br />
propria delle ragazzine. Nonostante fosse davvero<br />
carina, aveva rifiutato le avances di molti ragazzi.<br />
Josh era follemente innamorato di lei, e ogni volta<br />
che la vedeva <strong>il</strong> cuore iniziava ad ingranare la quarta<br />
e partire a tutta velocità.<br />
E poi c’era un ragazzo. Era alto, più alto di Josh, slanciato<br />
e ben proporzionato, dalla carnagione bianca<br />
come la neve e i capelli biondo cenere. Gli occhi,<br />
grigi e lucenti come l’acciaio, osservavano la casa in<br />
modo quasi circospetto. Era vestito di nero e <strong>il</strong> suo<br />
travestimento da vampiro consisteva nell’essersi<br />
creato delle grosse occhiaie con una sorta di carboncino<br />
e un po’ di sangue dipinto accanto alla bocca<br />
con del rossetto. C’era però qualcosa, un dettaglio<br />
evidentemente ben nascosto, che gli conferiva un aspetto<br />
inquietante, che lo faceva sembrare addirittura<br />
vero. Non appena i loro occhi si incrociarono, Mark<br />
avvertì un sussulto e un brivido gelido corrergli dietro<br />
la schiena. Per un attimo, una irrazionale, maledetta<br />
paura lo strinse nella sua morsa d’acciaio, impedendogli<br />
persino <strong>il</strong> respiro. Che cosa gli prendeva?<br />
«Ciao Mark – disse Angelica – ti presento Greg, <strong>il</strong> mio<br />
nuovo vicino di casa, si è trasferito proprio oggi dal<br />
Montana … mi sono permessa di invitarlo alla festa<br />
per fargli conoscere un po’ di gente … »<br />
«Hai fatto bene ad invitarlo … tanto piacere di conoscerti,<br />
io sono Mark … »<br />
«Molto piacere di conoscerti, io sono Greg» rispose <strong>il</strong><br />
ragazzo, sorridendo e restando fermo sull’uscio.<br />
«Dai su, entra … non stare lì impalato» disse Mark<br />
Subito <strong>il</strong> giovane entrò in casa e <strong>il</strong> padroncino chiuse<br />
la porta, proprio mentre gli sembrò che qualcosa, tra<br />
gli alberi al di là della strada, si stesse muovendo.<br />
«Mettetevi in soggiorno, sto arrivando» esclamò<br />
mentre la riapriva. Uscì fuori e scese i tre gradini che<br />
lo separavano da terra. Eccolo di nuovo, qualcosa si<br />
muoveva tra gli alberi … non riusciva a vedere bene<br />
cosa fosse. D’un tratto, dai fitti cespugli sbucò fuori<br />
un cane. Era grosso, forse era un rottwe<strong>il</strong>er, ma da lì<br />
non poteva vederlo bene. Per un attimo gli sembrò<br />
che i suoi occhi fossero <strong>il</strong>luminati da un bagliore rossiccio<br />
… In quel momento una macchina sfrecciò a<br />
tutta velocità sull’asfalto e, in meno di un secondo, <strong>il</strong><br />
cane era scomparso con un latrato. In alto, nel cielo,<br />
la luna bianca <strong>il</strong>luminava la notte tetra...<br />
Continua nel prossimo numero
<strong>Impatto</strong>» Feu<strong>il</strong>leton » pag. 52<br />
La st<strong>il</strong>ografica<br />
Lei, adesso, avrebbe potuto<br />
scrivere per sempre ...<br />
di Angela M.C. Sinopoli<br />
INTEGRALE<br />
L<br />
a st<strong>il</strong>ografica macchiò <strong>il</strong> foglio prim’ancora che<br />
lei iniziasse a scrivere. Lei lo faceva tutte le sere,<br />
prima di andare a dormire. Sedeva alla scrivania,<br />
sulla sedia della nonna, quella in legno intagliato con<br />
<strong>il</strong> cuscino rosso, e si abbandonava al suo mondo.<br />
La st<strong>il</strong>ografica però quella sera macchiò <strong>il</strong> foglio.<br />
L’ultimo foglio che le era rimasto. Aveva riempito<br />
ogni piccola superficie cartacea della sua stanza,<br />
aveva scritto ogni dettaglio della sua vita con una<br />
raffinatezza unica, quasi sublime. La st<strong>il</strong>ografica<br />
macchiò <strong>il</strong> foglio e lei si arrabbiò molto. Non voleva<br />
rinunciare a scrivere proprio<br />
quella sera, ne aveva bisogno.<br />
Era stata una giornataccia, era<br />
stanca, mortalmente spossata<br />
dalla malattia che avanzava. La<br />
stava logorando, eppure non si<br />
dava per vinta: si trascinò davanti<br />
alla sua piccola libreria in<br />
cerca di un altro lembo di foglio<br />
su cui scarabocchiare i suoi<br />
pensieri: raccolse le sue forze e<br />
quasi piroettò al ripiano superiore,<br />
estraendo <strong>il</strong> suo blocchetto<br />
“magico”, la fonte di ogni sua<br />
ispirazione: i racconti di sua<br />
nonna . Lì, ammassati insieme a<br />
questi, vi erano tutti i suoi lavori,<br />
le sue incantevoli storie scritte<br />
da quand’era bambina. Dalla<br />
fodera in tronco di quercia,<br />
però, cadde un mucchio di coriandoli.<br />
Si alzò di scatto, vibrante di rabbia e si recò, a stenti,<br />
in cucina: la mamma era ai fornelli come al solito,<br />
intenta a preparare chissà quale intruglio da servire<br />
alla famiglia per cena; <strong>il</strong> padre stava acquattato in s<strong>il</strong>enzio<br />
nello studio, come un gatto tacito, chino sulle<br />
sue carte a lavorare; la sorellina era davanti al caminetto<br />
a giocare con <strong>il</strong> suo pony di pezza: un adorab<strong>il</strong>e<br />
cavallino di un beige tenue con una criniera di<br />
spugna color avorio. Il rumore del s<strong>il</strong>enzio era assai<br />
fastidioso. Aveva un non so che di sinistro, interrotto<br />
a tratti dal movimento scomposto della piccola, o da<br />
qualche suo tenero gridolino.<br />
Lei irruppe in quell’assordante s<strong>il</strong>enzio, penna alla<br />
mano e foglio stropicciato stretto nel pugno sinistro.<br />
Non proferì parola: la mamma era molto severa, non<br />
tollerava domande di nessun genere, non sopportava<br />
toni agitati, si inviperiva per ogni tipo di argomentazione<br />
che le andasse contro, e soprattutto detestava<br />
la passione della sua figliola per la scrittura.<br />
La frustrazione della sua malattia le diede al cervello,<br />
farneticava di notte e brontolava di giorno.<br />
Sgomenta, la fanciulla si avvicinò alla madre, muovendo<br />
sinuosamente la sua lunga treccia. Fece per<br />
domandarle <strong>il</strong> perché delle sue amate storie ridotte<br />
in brandelli, ma subito le fu rif<strong>il</strong>ato un ceffone. Uno<br />
di quelli che riecheggiavano nel lungo corridoio e si<br />
spalmavano contro <strong>il</strong> p<strong>il</strong>astro in fondo alla casa. Una<br />
lacrima le solcò <strong>il</strong> viso. Un’altra quasi si incagliò nei<br />
suoi occhi lividi, provati dalla malattia. Poi le rigò la<br />
sua smunta guancia. E caddero poi a frotte e lei si<br />
strinse in sé, gettò <strong>il</strong> foglio a terra e corse in camera.<br />
O meglio ci provò, ma finì per ruzzolare sul pavimento.<br />
Si aggrappò al pomello della porta d’entrata<br />
della sua stanza e si rialzò. Vi rimase chiusa dentro<br />
per ore.<br />
Nessuno riuscì mai a diagnosticare da cosa era affetta.<br />
Le sue cart<strong>il</strong>agini erano ridotte a pezzi e le continue<br />
influenze le provocarono una brutta polmonite.<br />
Non vi erano cure, avrebbe dovuto solo aspettare,<br />
non si sa nemmeno bene cosa. La madre incolpava<br />
quella “maledetta” stanza: vi rimaneva chiusa<br />
per ore senza mai cacciar naso fuori dalla finestra,<br />
dimenticando perfino di mangiare. Passava le ore<br />
ad “oziare”, a “vomitare assurdità su pezzi di carta<br />
straccia, invece di occupare <strong>il</strong> suo tempo a cucire<br />
camicie e capellini, come tutte le sue coetanee”.<br />
Umidità e digiuno probab<strong>il</strong>mente la resero frag<strong>il</strong>e,<br />
ancor più es<strong>il</strong>e di com’era. Il pallore era ormai sempre<br />
più evidente, e i suoi occhioni castani, di quelli<br />
che ricordano la bellezza delle foglie d’autunno, erano<br />
ormai spenti. Le sue labbra rosee non si <strong>il</strong>luminavano<br />
di un sorriso da molto tempo. Eppure era così<br />
leggiadra che pareva danzare quando si muoveva,<br />
nonostante fosse stremata da qualcosa di ignoto.<br />
Avrebbe scritto sul suo lenzuolo. Stappò delicatamente<br />
la sua st<strong>il</strong>ografica, questa volta non macchiò<br />
nulla, e iniziò assennatamente a mettere nero su<br />
bianco ogni diavoleria che le passava per la testa.<br />
Scrisse un racconto intero. Poi un altro e un altro ancora.<br />
Proiettava su quel lenzuolo tutto ciò che la sua<br />
immaginazione le offriva. Finì per ricoprire l’intera<br />
superficie, ripose <strong>il</strong> lenzuolo nella stanza da scrittura<br />
e se ne andò a dormire quasi soddisfatta,tentando<br />
di dimenticare che sua madre aveva strappato ogni<br />
sua storia, ogni suo lavoro. Avrebbe voluto ucciderla.<br />
La pioggia imperversava fuori dalla finestra e lei<br />
quella mattina si svegliò di malumore: aveva sognato<br />
che qualcuno le aveva distrutto i suoi sogni e che<br />
sua madre imprecava contro di lei, come d’altronde,<br />
avrebbe fatto di sicuro anche quel giorno. Strisciò<br />
verso la solita libreria nella sua solita stanza, dove<br />
aveva conservato <strong>il</strong> lenzuolo la sera precedente. La<br />
sedia era ribaltata. Fece per avvicinarsi e si bloccò:<br />
la madre giaceva riversa sulle maioliche antiche.<br />
La pioggia continuava a scrosciare tra gli alberi,<br />
nella viuzza dirimpetto, dietro la sua nuca.<br />
Lei non capiva cosa fosse successo e non aveva<br />
<strong>il</strong> coraggio di avvicinarsi per sincerarsi delle condizioni<br />
della mamma. Era lì attonita, inerme, come<br />
un fuscello in balia di una tempesta. Era spaventata,<br />
spaesata. Rivolse lo sguardo alla sua amata libreria:<br />
tutto perfettamente pulito e in ordine, come adorava<br />
conservare le sue cose. Eccetto per una macchia di<br />
sangue sulla parete adiacente. Ne aveva una uguale<br />
sulla sua elegante sottana. Poi si guardò le mani<br />
con occhi vitrei: le dita sott<strong>il</strong>i, raggrinzite dal freddo,<br />
erano anch’esse impiastricciate di quello stesso vermiglio<br />
spento. Un passo indietro.<br />
Un brivido le attraversò la<br />
schiena, la finestra era aperta.<br />
La pioggia era davvero diventata<br />
insopportab<strong>il</strong>e. Sembrava<br />
non volesse smettere mai.<br />
Un altro passo indietro. Il vestito<br />
di seta le si scostò dalla<br />
spalla.<br />
Un altro passo indietro. Ciuffetti<br />
di capelli si ribellarono dal<br />
nero corvino della sua treccia<br />
e le volteggiarono sul volto.<br />
Un altro passo indietro. La<br />
st<strong>il</strong>ografica era a terra, senza<br />
tappo.<br />
Un ultimo passo indietro. Un<br />
ultimo sospiro di vita che sapeva<br />
di fine. L’inchiostro sul<br />
pavimento era rosso. Raccolse<br />
la st<strong>il</strong>ografica e si voltò<br />
di scatto verso la finestra.<br />
Lei non fece mai piu’ passi indietro. La st<strong>il</strong>ografica<br />
non macchio’ mai piu’ alcun foglio. Le<br />
gocce di pioggia non avevano consistenza<br />
ormai. Lei, adesso, avrebbe potuto scrivere per<br />
sempre.<br />
Fine
di Gennaro Battista<br />
INTEGRALE<br />
Cinquantasei giorni prima c’era stata la fiera.<br />
I mercanti giungevano dalle valli più lontane del<br />
regno e portavano con loro le sete e i tessuti<br />
più preziosi, stoffe blu come cobalto e lini d’oro,<br />
lane morbide come nuvole e tinture luminose quanto<br />
le stelle meno lontane.<br />
I signori del paese sarebbero stati contadinotti<br />
come tutti gli altri, non fosse stato per <strong>il</strong> loro essere<br />
così schifosamente ricchi. L’epoca dei re valorosi e<br />
dei nob<strong>il</strong>i guerrieri era finita già da un po’, con tutti<br />
gli eroi morti e sepolti in terra santa.<br />
Così la nob<strong>il</strong>tà s’era trasformata in quel guazzabuglio<br />
di uomini grassocci e donnine prosperose e<br />
sgraziate che, una volta all’anno, s’inghirlandavano<br />
per quella fiera dove compravano tante cose belle<br />
e luccicanti, solo per renderle brutte la Domenica<br />
successiva, quando per andare a messa le indossavano,<br />
trasformando le strade del paese in un orrendo<br />
carnevale in cui, da lerci bifolchi, giocavano a<br />
imitare le corti bizantine.<br />
Alla fiera andavano tutti; signori, mezzadri, servi<br />
della gleba. I più vi si recavano solo per guardare,<br />
anche se, qualcuno di loro, preso dal desiderio,<br />
ogni tanto provava a rubar qualcosa. Succedeva<br />
spesso, almeno finché non tagliarono via la testa<br />
al mugnaio. Restarono tutti abbastanza colpiti da<br />
quell’evento. Più che la morte fu la solennità, <strong>il</strong> raduno<br />
in pubblica piazza, la condanna col sig<strong>il</strong>lo reale,<br />
letta a gran voce, a destare terrore e timore nei<br />
ladruncoli, che prima infatti qualcuno era già morto,<br />
ma prendersi una schioppettata da un mercante era<br />
cosa da tutti i giorni; morire in piazza, con tutto quel<br />
rumore, non tanto, e i ladri - si sa - rubano di notte<br />
solo perché sono dei timidi.<br />
Ai ragazzini però fregava poco dei panni colorati,<br />
tantopiù rubarli, e l’unico motivo per cui aspettavano<br />
la fiera erano gli zingari, e tutte le magie - o<br />
i trucchi? - che mettevano in scena per poche lire.<br />
Quell’anno la loro carovana era più grande del<br />
solito, c’erano decine di carrozze e in esse le più<br />
meravigliose e orride stranezze di questo mondo.<br />
Tra saltimbanchi, giocolieri, mangiafuoco, fachiri,<br />
nani, giganti, donne barbute, gemelle siamesi,<br />
uomini elefanti, gazze parlanti, gor<strong>il</strong>la fumatori,<br />
scimmie scrittrici, leoni addomesticati e tigri albine,<br />
solo una cosa attirò l’attenzione del nostro protago-<br />
nista, a cui, in mancanza di idee migliori, affibieremo<br />
<strong>il</strong> nomignolo di Volpe.<br />
C’era una carrozza, tra tutte, molto grande, decorata<br />
con disegni sott<strong>il</strong>i e colorati, linee morbide che<br />
tracciavano steli, fiori, farfalle, foglie e rugiade, tanto<br />
da far sembrare che tutta la natura fosse stata schiacciata<br />
ed incollata sulla sua facciata. Era bellissima,<br />
ed era, inspiegab<strong>il</strong>mente, chiusa.<br />
In mezzo a tutte quelle bizzarrie rumorose, era fin<br />
troppo s<strong>il</strong>enziosa per poter attirare l’attenzione, <strong>il</strong><br />
suo era un mistero pieno di discrezione, non lasciava<br />
a bocca aperta, richiedeva attenzione, e diffic<strong>il</strong>mente<br />
un bambino preferisce una porta chiusa a<br />
un fuoco colorato. Così solo la nostra piccola Volpe,<br />
in un momento in cui, per ragioni che non riesco a<br />
ricordare, tutti i suoni svanirono, si avvicinò ad essa,<br />
e, curioso, posò <strong>il</strong> suo orecchio sul legno verniciato.<br />
“Più gli occhi serro e più i miei occhi vedono,<br />
ché <strong>il</strong> dì posando su fut<strong>il</strong>i oggetti<br />
quando dormo, nel sonno guardan te,<br />
e luci buie al buio in luce tendono.<br />
Tu che con l’ombra l’ombre fai lucenti,<br />
qual visione sarebbe al chiaro giorno,<br />
più chiara assai, di tua ombra l’essenza,<br />
se occhi ciechi tanto splendi in ombra:<br />
quanta goia ai miei occhi, dico, quando<br />
ti guardassero nel giorno vivente<br />
se in morta notte sui chiusi occhi stai,<br />
bella ombra imperfetta, e <strong>il</strong> sonno fendi.<br />
Notte è ogni giorno finché io veda te,<br />
la notte è luce se in sogno ti svela”<br />
Dalla carrozza proveniva una voce di donna, pronunciava<br />
versi così dolci che pareva quasi intonasse<br />
una melodia, una musica bellissima, troppo, perché<br />
<strong>il</strong> nostro spione potesse smettere di ascoltarla, e<br />
così stette muto, muto anche quando la ragazza<br />
nascosta smise di parlare, muto fino a quando ogni<br />
suono o rumore potesse essere prodotto da quello<br />
spirito misterioso tacque.<br />
Era calata la sera, Volpe decise di abbandonare <strong>il</strong><br />
campo, all’epoca storie orrib<strong>il</strong>i si narravano sugli<br />
zingari, si diceva che usassero rapire i giovani distratti,<br />
e trasformarli in quei mostri che poi usavano<br />
come attrazioni, in pochi si avventuravano di notte<br />
quando c’era la fiera, ci credevano tutti, non sappiamo<br />
dire però se avessero ragione a farlo.<br />
La mattina dopo nella<br />
mente del ragazzino faceva<br />
ancora eco quella voce,<br />
e così per altri 3 giorni<br />
tornò ad ascoltarla, fisso,<br />
in s<strong>il</strong>enzio, pregando Iddio<br />
che prima o poi, chiunque<br />
fosse là dentro, si<br />
decidesse a uscir fuori, a<br />
mostrarsi, a farsi vedere.<br />
Non era curioso, sapeva<br />
che in qualsiasi modo lei<br />
fosse stata fatta le sarebbe<br />
piaciuta, cercava solo un<br />
volto per quel desiderio,<br />
ma non gli fu dato.<br />
Era ormai l’ultimo giorno<br />
di fiera, ancora una volta<br />
un giovinotto se ne stava<br />
seduto poggiato sull’unica<br />
carrozza chiusa, senza<br />
folla, di quell’allegra festa.<br />
Il sole volgeva a mezzogiorno<br />
quando la voce<br />
cominciò a recitare di<br />
nuovo, e recitò gli stessi<br />
versi della prima volta. Lui,<br />
<strong>Impatto</strong>» Feu<strong>il</strong>leton » pag. 53<br />
La fiera<br />
Le avventure di Volpe, un ragazzo<br />
vivace e molto intelligente..<br />
senza capir come, quando ormai la poesia volgeva<br />
al termine, la accompagnò.<br />
“Notte è ogni giorno finché io veda te, la notte è luce<br />
se in sogno ti svela.”<br />
“chi... chi è?”<br />
La ragazza nella carrozza si era accorta di lui, e<br />
pareva impaurita, lui lo era ancora di più, <strong>il</strong> suo cuore<br />
tremava, non sapeva che dire, balbettò:<br />
“s-sono un ammiratore, ascolto le sue belle parole,<br />
signorina”<br />
“Non sono mie, signore, è Shakespeare. Io le recito<br />
soltanto”<br />
Un’attrice, in quella carrozza si nascondeva<br />
un’attrice, doveva essere bellissima, pensò <strong>il</strong> ragazzo,<br />
voleva vederla, doveva essere bellissima. Tre<br />
m<strong>il</strong>ioni di scuse attraversarono la sua testa in tre<br />
secondi, si decise per la più banale.<br />
“Potrei forse entrare e sentir meglio questi magnifici<br />
versi? Sarebbe per me un gran piacere, signorina.”<br />
La voce dell’attrice si fece più incerta, pronunciò a<br />
fatica:<br />
“Signore, le assicuro che sarebbe per me un piacere<br />
ancor più grande accontentarla, ma vede, vede io<br />
provo molta vergogna, son rinchiusa qua dentro<br />
perché quando so che qualcuno... quando so che<br />
qualcuno mi guarda io non riesco più a parlare.”<br />
Così la Volpe, cui non a caso abbiamo attribuito<br />
questo delizioso soprannome, scattò in piedi, e<br />
cominciò a bussare, con insistenza disperata, alla<br />
porticina di legno, urlando:<br />
“E mi apra, mi apra allora, io sono un povero<br />
cieco, non posso vederla, non posso altro<br />
che immaginarla, mi dia almeno <strong>il</strong> priv<strong>il</strong>egio<br />
della sua voce, chiara, senza <strong>il</strong> muro di questo<br />
legno, la prego, mi faccia ascoltare la sua<br />
voce”.<br />
La porta si aprì...<br />
Cinquantasei giorni prima c’era stata la fiera.<br />
In paese ricordano solo che era un ragazzo<br />
vivace, molto intelligente.<br />
Fine
<strong>Impatto</strong>» Feu<strong>il</strong>leton » pag. 54<br />
Iχώρ<br />
Forse erano Angeli davvero e forse erano lì per<br />
un motivo, e forse lui non doveva combatterli...<br />
di Cristina De Tora<br />
PRIMA PARTE<br />
L<br />
’essere – perché non poteva, non poteva, chiamarlo<br />
uomo, o umano, o dargli una minima con-<br />
notazione umanoide, perché non c’era niente di<br />
umano in loro, non c’era niente di umanoide, di vivo,<br />
non c’era niente - rimase qualche istante immob<strong>il</strong>e,<br />
con gli occhi, attraversati da quegli innaturali f<strong>il</strong>amenti<br />
dorati, fissi su di lui, con del liquido dorato che colava<br />
lentamente sul ponte del naso, partendo dal cerchio<br />
perfetto che <strong>il</strong> proiett<strong>il</strong>e aveva formato nella sua fronte.<br />
Inclinò <strong>il</strong> capo su di un lato, leggermente, mentre un<br />
sorriso divertito scopriva i suoi denti ricoperti d’oro,<br />
poi si accasciò a terra, momentaneamente morto.<br />
John prese fiato, abbassando la pistola. Si passò<br />
la mano libera sul viso, respirando profondamente.<br />
Chiaramente percepì la <strong>scarica</strong> di adrenalina consumarsi<br />
nelle sue vene, portando <strong>il</strong> suo corpo a tremare<br />
vistosamente, senza che lui potesse fare nulla per<br />
impedirlo.<br />
Solo sette ore prima andava tutto bene, gli Angeli<br />
erano nelle loro celle, ridendo delle loro guardie,<br />
parlando cripticamente, tentando con la loro voce<br />
sensuale: e ti va bene davvero così? E noi potremmo<br />
darti di più e non vorresti essere come noi e se tu accettassi.<br />
Ma rimanevano tranqu<strong>il</strong>li al loro posto. Poi<br />
qualcosa era successo e cosa non era chiaro più a<br />
nessuno, perché ormai <strong>il</strong> contagio si era diffuso in<br />
tutta la struttura e chi sapeva cos’era successo ormai<br />
era uno di loro e non più un umano, non più un<br />
vivo, ma uno di loro. E non era del tutto certo, non<br />
quanto avrebbe voluto, che nessun Angelo ne fosse<br />
uscito, portando <strong>il</strong> contagio nel mondo esterno. Ma<br />
non poteva essere così, non potevano essere usciti,<br />
era impossib<strong>il</strong>e uscire da quella struttura, la sicurezza<br />
era elevatissima, ma era impossib<strong>il</strong>e uscire anche<br />
dalle celle, però qualcosa era successo, qualcosa<br />
era successo.<br />
Respirando profondamente per calmare i tremiti,<br />
John si costrinse ad avanzare. Doveva trovare un<br />
membro del personale Alfa. Doveva essercene uno,<br />
almeno uno, ancora vivo, perché non poteva essere<br />
l’ultima persona non contagiata in quella struttura,<br />
non poteva fermare l’epidemia portata da quelle<br />
creature da solo, non poteva, non poteva, non…<br />
Doveva farsi portare da 0, sperando che in qualche<br />
modo lui potesse dirgli come risolvere la situazione,<br />
come fermare Angeli e contagiati. Pregò <strong>il</strong> cielo che<br />
volesse farlo, che volesse aiutarlo, perché altrimenti,<br />
perché altrimenti.<br />
Il battito del cuore nelle orecchie lo assordava tanto<br />
che persino l’eco dei suoi passi nei corridoi vuoti gli<br />
arrivava soffocato e lontano. Dovette fermarsi, chiudere<br />
gli occhi e deglutire più volte per cercare, in<br />
qualche modo, di quietarsi abbastanza da riportare<br />
<strong>il</strong> battito del cuore ad un semplice rumore di sottofondo.<br />
Non poteva permettersi di perdere l’udito,<br />
<strong>il</strong> senso più importante che aveva nell’individuare<br />
Angeli e contagiati ed evitarli. Non poteva sparare<br />
a tutti quelli che vedeva; le munizioni erano molte,<br />
ma limitate, e quei dannati continuavano a tornare in<br />
vita ancora e ancora e ancora e ancora e ancora e<br />
ancora e… Fuggire da loro una volta che lo avevano<br />
visto era particolarmente arduo, soprattutto dopo<br />
sette ore passate a correre, fuggire, nascondersi e<br />
aspettare.<br />
Era stanco.<br />
Inserì <strong>il</strong> codice per aprire la porta che divideva la<br />
sezione A-2d dalla A-2e, voltandosi poi per richiuderla.<br />
Lì vide, dall’altro lato del corridoio, uno degli<br />
Angeli, distinguib<strong>il</strong>e dai semplici contagiati per gli<br />
occhi completamente dorati e <strong>il</strong> pellicciotto di piume<br />
che ricopriva <strong>il</strong> loro collo, che gli sorrise divertito,<br />
avanzando verso di lui.<br />
“Yehohanàn.” Lo chiamò.<br />
Senza attendere altro, John impose di nuovo <strong>il</strong> co-<br />
dice sul tastierino numerico, osservando la porta<br />
chiudersi sul volto ridente della creatura, che, al<br />
contrario dei contagiati, mostrava denti perfettamente<br />
bianchi, perché, ovvio, gli Angeli non potevano<br />
permettersi nulla che non fosse perfetto, perché,<br />
come dicevano sempre, loro erano la perfezione,<br />
scesi sulla terra per mostrarsi agli uomini. C’era un<br />
motivo per cui erano stati chiamati Angeli e lui non<br />
era più sicuro che fosse solo una bastarda ironia,<br />
ma forse era la realtà, forse erano Angeli davvero e<br />
forse erano lì per un motivo e forse lui non doveva<br />
combatterli, forse doveva lasciare che facessero <strong>il</strong><br />
loro lavoro, forse… Espirò lentamente <strong>il</strong> fiato che<br />
aveva trattenuto quando <strong>il</strong> portellone si chiuse ermeticamente,<br />
impossib<strong>il</strong>e da aprire senza <strong>il</strong> codice,<br />
che gli Angeli non sapevano e i contagiati avevano<br />
dimenticato.<br />
Chiuse gli occhi, respirando profondamente per non<br />
permettere alla coscienza e alla lucidità di scivolare<br />
fuori dalla sua mente stanca. Non poteva permettersi<br />
di impazzire, non poteva permetterselo, perché se<br />
fosse impazzito avrebbe preso la pistola che aveva<br />
al fianco, se la sarebbe poggiata alla tempia, avrebbe<br />
sparato e non ci sarebbe stato più nessuno a proteggere<br />
<strong>il</strong> mondo dagli Angeli e sua moglie sarebbe<br />
stata spacciata e suo figlio sarebbe stato spacciato<br />
e non poteva, non poteva, non poteva. Volse le<br />
spalle alla porta, avviandosi lungo <strong>il</strong> corridoio, con la<br />
strada per la sua meta ben chiara nella testa.<br />
Yehohanàn, l’aveva chiamato quella creatura e non<br />
era stato certo <strong>il</strong> primo, tutti gli Angeli che avevano<br />
posato lo sguardo su di lui gli avevano dato quel<br />
nome, l’avevano invocato con quel confuso e insensato<br />
ammasso di s<strong>il</strong>labe che mai aveva sentito prima<br />
e che nulla risvegliavano in lui. Certo c’era quella piccolissima<br />
sensazione di riconoscere quel nome, ma<br />
doveva essere la stanchezza, perché sembrava un<br />
nome decisamente straniero, forse arabo? Gli Angeli<br />
parlavano arabo? Perché mai avrebbe dovuto riconoscerlo?<br />
Non era <strong>il</strong> suo nome.<br />
Strinse più forte la pistola tra le dita, perché <strong>il</strong> freddo<br />
del metallo sulla pelle in qualche modo sembrava aiutarlo<br />
a mantenere la mente fissa su quel momento,<br />
sul presente, a impedirle di vagare nelle tor<strong>tuo</strong>sità<br />
che quelle creature così bene riuscivano ad aprire.<br />
Era la prima cosa che dicevano alle nuove guardie<br />
dell’associazione, in fondo: non le ascoltate, non<br />
lasciate che entrino dentro la vostra testa, o vi confonderanno,<br />
vi possiederanno, non vi lasceranno più<br />
andare e sarete loro. Forse così era cominciato tutto,<br />
forse qualcuno si era lasciato convincere ad aprire<br />
la cella, solo un poco, solo un momento. Percorse <strong>il</strong><br />
corridoio <strong>il</strong> più rapidamente possib<strong>il</strong>e.<br />
Alla sua destra si aprivano gli uffici del personale<br />
Alfa. Ogni porta spalancata che incrociava, chiaro<br />
segno che, fuggito o rapito, l’abitante di quella stanza<br />
era ormai in mano ai contagiati, affondava un po’<br />
di più <strong>il</strong> suo cuore, soffocando quella misera speranza<br />
che si dibatteva nel suo stomaco con litri e litri<br />
di b<strong>il</strong>e e terrore. Forse era davvero <strong>il</strong> solo, forse non<br />
c’era più nessun altro, forse doveva solo prendere la<br />
pistola e farla finita, prima di diventare uno di loro,<br />
morire con <strong>il</strong> pensiero di sua moglie e suo figlio, sua<br />
moglie e suo figlio. Aumentò <strong>il</strong> passo.<br />
Il cuore lo assordava, <strong>il</strong> terrore gli riempiva la gola<br />
di un sapore amaro, <strong>il</strong> naso era ricolmo dell’odore<br />
del liquido – sangue, b<strong>il</strong>e, saliva, sperma - dei contagiati<br />
anche se non aveva davvero un odore e la<br />
stanchezza gli appannava la vista. Continuava a<br />
costringersi a camminare, porta dopo porta. Perché<br />
doveva andare avanti, perché doveva esserci qualcuno,<br />
perché non poteva essere solo, non poteva,<br />
non poteva. Il peso della disperazione lo rallentava<br />
più di quanto avesse fatto tutto l’orrore vissuto in<br />
quelle sette ore, tutti i volti dei suoi colleghi e amici<br />
tramutati in creature dorate.<br />
Camminò ancora una decina di metri prima che la<br />
sua mente affaticata si rendesse conto di aver sorpassato<br />
una porta ben chiusa e passò un paio di<br />
minuti completamente immob<strong>il</strong>e prima che <strong>il</strong> senso<br />
di quella stanza serrata gli fosse chiaro. Tornò indietro<br />
di corsa e avrebbe volato, potendo, perché se la<br />
porta era chiusa, allora lui non era solo, non era solo,<br />
non era solo… Si gettò quasi contro l’uscio della<br />
stanza, battendo con la mano aperta sul metallo.<br />
“Dottor Reynolds!” La voce gli usciva a fatica dalla<br />
gola arida, perché era da sette ore che non beveva e<br />
cinque che non parlava e non era neanche più tanto<br />
sicuro di sapere come si parlasse, ma le parole gli<br />
uscivano ed era questo l’importante, era questo.<br />
“Dottor Reynolds, sono John! Sono John Thunder,<br />
dottore, La prego, La prego apra questa porta e mi<br />
lasci entrare!”<br />
Se quel giorno fosse stato un giorno normale, se <strong>il</strong><br />
giorno dopo fosse stato un giorno normale, avrebbe<br />
avuto i codici per aprire anche quelle porte, perché<br />
sarebbe stato un membro Alfa della sicurezza,<br />
avrebbe avuto tutti i codici necessari, ma quello non<br />
era stato un giorno normale e non li aveva, così continuò<br />
a battere disperatamente con i pugni sul metallo,<br />
quasi percependo i cap<strong>il</strong>lari rompersi sotto la<br />
sua pelle e <strong>il</strong> sangue riversarsi fuori dai vasi.<br />
Fu solo dopo molte disperazioni che la porta si aprì e<br />
una mano lo afferrò per un braccio, tirandolo rapidamente<br />
dentro la stanza che venne celermente richiusa.<br />
“Stia zitto, Dio mio, stia zitto! L’avranno sentita tutti!”<br />
Il Dottor Reynolds era sempre stato un uomo piccolo,<br />
basso e minuto, quasi calvo, con dei piccoli<br />
occhiali su un naso quasi inesistente, ma in quel<br />
momento, sotto la luce al neon della stanza che<br />
sottolineava i suoi occhi ricolmi di panico e le m<strong>il</strong>le<br />
rughe di terrore che gli ricoprivano la fronte, sembrava<br />
ancora più piccolo, quasi un bambino dentro<br />
un camice bianco che si era messo per gioco. Quasi<br />
come suo figlio Dee quando si metteva la giacca<br />
della sua divisa, per assomigliargli.<br />
“Ho bisogno di Lei, dottore.” John mormorò, lieto di<br />
poter abbassare la voce per calmare la gola bruciante,<br />
quasi graffiata dallo sforzo fatto per urlare. “Ho<br />
bisogno che Lei mi porti da 0.”<br />
Gli occhi del dottore si spalancarono quasi innaturalmente,<br />
le rughe della fronte completamente spianate<br />
dal movimento, mentre le labbra si muovevano senza<br />
suono e forti tremiti gli attraversavano <strong>il</strong> corpo,<br />
intensi come quelli di un attacco ep<strong>il</strong>ettico.<br />
John si ritrovò ad essere grato di quella reazione,<br />
perché preoccuparsi di mantenere lucido <strong>il</strong> dottore<br />
gli permetteva di restare lucido a sua volta, di non<br />
cedere alla follia, al terrore, alla stanchezza. Afferrò<br />
l’uomo per le spalle, scotendolo un paio di volte.<br />
“Dottore.” Lo chiamò e poi ancora, a voce più alta.<br />
“Dottore!”<br />
“Io non posso!” L’ometto urlò, stringendo gli occhi<br />
come temendo che John potesse assalirlo. “Se usciamo<br />
da qui, gli Angeli ci prenderanno e se anche<br />
non lo facessero, 0 ci prenderà!”<br />
“Non abbiamo altra scelta, dottore. Non possiamo<br />
restare qui per sempre, prima o poi gli Angeli riusciranno<br />
comunque a trovarci e a raggiungerci e non<br />
possiamo provare a scappare dalla struttura senza<br />
rischiare che anche i contagiati escano. Dobbiamo<br />
solo sperare che 0 sia disposto a dirci come fermarli,<br />
è una speranza piccola, ma è l’unica che abbiamo.”<br />
Il Dottore cominciò a gemere come sentisse un<br />
intenso dolore fisico, stringendo le dita tra i pochi<br />
capelli che gli restavano ai lati del capo e tirandoli,<br />
disperatamente, con lo sguardo fisso sul pavimento.<br />
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