Promesse e bugie Gli effetti collaterali di una ... - teramani.info
Promesse e bugie Gli effetti collaterali di una ... - teramani.info
Promesse e bugie Gli effetti collaterali di una ... - teramani.info
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
iscoprono ambientalisti. Hanno in mano<br />
la giusta ricetta per le annose incompiute<br />
stradali che non hanno risolto, nonostante<br />
suggerimenti e progetti <strong>di</strong> ogni tipo, il problema<br />
delle auto e delle polveri sottili.<br />
Anzi, mentre gli infiniti cantieri <strong>di</strong>struggono<br />
verde e reperti archeologici, Teramo<br />
continua a non vedere un solo e<strong>di</strong>le<br />
denunciare le cospicue e talora preziosissime<br />
scoperte archeologiche <strong>di</strong>strutte<br />
durante ogni sterro in città.<br />
Così qualcuno, tra tanta in<strong>di</strong>fferenza<br />
complice e tanto vergognoso silenzio, si<br />
scopre sgomento alla notizia che Teramo<br />
sprofonda nella graduatoria nazionale<br />
sulla vivibilità stilata dal “Sole 24 ore”, dal<br />
15 posto del 2001 all’attuale 87 posto tra le<br />
103 città capoluogo <strong>di</strong> provincia italiane.<br />
I can<strong>di</strong>dati sindaci continuano a <strong>di</strong>rci che<br />
loro la ricetta ce l’hanno.<br />
Ha la giusta prescrizione per curare il paziente,<br />
il Dottor Brucchi del PdL, che non<br />
l’ha cacciata fuori quando c’era Chio<strong>di</strong> e<br />
aveva l’assessorato ai lavori pubblici, forse<br />
perché aspira ad essere oggi il protagonista<br />
del cambiamento.<br />
Dice <strong>di</strong> averla anche il dottor Albi che giura<br />
<strong>di</strong> essere il nuovo che avanza. Dimentica<br />
<strong>di</strong> essere ex Udc, ex maggioranza<br />
Chio<strong>di</strong> e amico dell’anfitrione della politica<br />
teramana, Lino Silvino. Il terzo incomodo è<br />
l’uomo senza speranza, tal Sandro Santacroce<br />
<strong>di</strong> Rifondazione.<br />
La verità, forse, ve la <strong>di</strong>ce un umile<br />
scribacchino che fa un mestiere non suo:<br />
quello del grillo parlante. Lo sviluppo<br />
urbano <strong>di</strong> Teramo è avvenuto senza un<br />
progetto complessivo coerente delle<br />
amministrazioni com<strong>una</strong>li <strong>di</strong> oltre trenta<br />
anni che hanno preferito, affidarsi <strong>di</strong> volta<br />
in volta alle opportunità offerte dal settore<br />
privato. Tutto questo, è stato fatto ab<strong>di</strong>cando<br />
a giuste decisioni in materia urbanistica<br />
e ambientale e svolgendo <strong>una</strong> funzione<br />
tecnica strumentale ai limitati obiettivi <strong>di</strong><br />
alcuni e non all’interesse generale.<br />
Se oggi la situazione è degenerata, la<br />
responsabilità è in gran parte della scarsa<br />
attenzione al futuro da parte dei nostri<br />
politici, che hanno sempre guardato alla<br />
crescita imme<strong>di</strong>ata.<br />
Peccato che, scorrendo le liste dei due<br />
schieramenti, ritrovi gran parte dei nomi<br />
che hanno contribuito alla degenerazione<br />
della nostra città. <strong>Gli</strong> stessi che oggi ci<br />
chiedono il voto.<br />
Nell’ascoltarli non sento l’aria <strong>di</strong> <strong>una</strong><br />
politica che guar<strong>di</strong> al futuro e che si ponga<br />
il problema <strong>di</strong> salvaguardare e ampliare<br />
il verde, recuperare piazze, giar<strong>di</strong>ni e,<br />
soprattutto, garantire <strong>una</strong> buona qualità<br />
della vita a chi abita in città e a coloro che<br />
la scelgono come meta turistica.<br />
Non sento nelle loro elucubrazioni, la necessità<br />
della creazione <strong>di</strong> un piano verde,<br />
con un serio censimento delle presenze<br />
arboree in città. Non sento la vera voglia <strong>di</strong><br />
creare <strong>una</strong> Teramo a misura <strong>di</strong> citta<strong>di</strong>no.<br />
Non percepisco niente <strong>di</strong> buono.<br />
E allora, non resta altro che chiudere<br />
ancora con le parole forbite dell’amico<br />
Giammario nel 1969, quando Brucchi aveva<br />
i calzoni corti e nove anni <strong>di</strong> vita e Paolo<br />
Albi era poco più <strong>di</strong> un giovanotto.<br />
“Stasera debbo essere triste, cari colleghi,<br />
perché m’andrebbe <strong>di</strong> continuare; ma a<br />
chi li facciamo questi <strong>di</strong>scorsi, per chi ci<br />
ostiniamo a sprecare la nostra logorrea?<br />
L’epice<strong>di</strong>o per Teramo e l’epice<strong>di</strong>o per noi<br />
stessi, per quel poco <strong>di</strong> umano e <strong>di</strong> intatto<br />
che ancora ci resta, e che ci strugge <strong>di</strong><br />
sopravvivere: mentre attorno impazza<br />
ogni giorno <strong>di</strong> più la mostruosa tregenda<br />
plutocratica che ciascuno <strong>di</strong> noi - senza<br />
<strong>di</strong>scriminazione o alibi <strong>di</strong> sorta, per vigliaccheria,<br />
pigrizia ed egoismo qualunquismo -<br />
ha contribuito purtroppo ad alimentare”. u<br />
pag<br />
13