Promesse e bugie Gli effetti collaterali di una ... - teramani.info
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Schwarzenegger ante litteram, John gli è sosia) o solo un me<strong>di</strong>ocre<br />
fotomontaggio <strong>di</strong> quelli che si fanno negli apparecchi delle foto in<br />
tre minuti con la tua faccia sul corpo <strong>di</strong> un giocatore <strong>di</strong> football. I<br />
caratteri del nome sono affascinanti, old fashion, magica la sventagliata<br />
dei colori che vuole riprendere il volatile dell’Idv : un iride che<br />
va dall’arancio al giallo verde-oro brasileiro, fino al celeste Savoia!<br />
Volto da collegiale americano, pulito ed innocente.<br />
Mauro Di Dalmazio (Al Centro per Teramo) (foto 10)<br />
Lui che è un bell’uomo si riduce virtuosamente ad icona per far spazio<br />
ad <strong>una</strong> massima <strong>di</strong> un documentario del 1955 che ha fatto epoca<br />
introducendo neologismi da fantascienza: “The future is now”. La<br />
grafica (pare un Sudoku) è da saggio che tratta materie tecnologiche,<br />
chips e kappabaits. Come per la Terribile si sta spandendo<br />
il fenomeno dei manifesti elettorali trattati come copertine <strong>di</strong> libri.<br />
Sorriso da lusingatore come se volesse far capire: “Vi ho purgato<br />
ancora”, firmato Francesco Totti.<br />
Raffaele Battistella (UDC) (foto 11)<br />
Il sapore è quello vago e pirotecnico <strong>di</strong> un Pirata dei Caraibi alla<br />
Johnny Depp calato all’improvviso tra i flutti impetuosi della tera-<br />
manità. Il can<strong>di</strong>dato, nella sua posa affettata, <strong>di</strong>vide alla Mosè la<br />
folla in due, folla che nei visi degli astanti pare attendersi qualcosa<br />
<strong>di</strong> importante dal can<strong>di</strong>dato. Un D’Artagnan dei nostri tempi su un<br />
set cinematografico virtuale: a quanto pare il manifesto elettorale è<br />
opera <strong>di</strong> svariati fotomontaggi, nei visi <strong>di</strong> ciascuno infatti domina <strong>una</strong><br />
luce <strong>di</strong>versa. Muy Barocco.<br />
Sinistra e Liberta’ (foto 12)<br />
Unica cosa viva nel manifesto che esprime <strong>una</strong> certa congruenza<br />
estetica resta il logo <strong>di</strong> Sinistra e Libertà. La gente ai bor<strong>di</strong> e quella<br />
specie <strong>di</strong> arena danno l’impressione <strong>di</strong> assistere alla solita rabbiosa<br />
puntata <strong>di</strong> Anno Zero, con la partecipazione popolare che si fa<br />
sentire. La gente: un elemento imprescin<strong>di</strong>bile per la vera sinistra.<br />
Il giallo paglierino che si è voluto conferire al manifesto svilisce però<br />
gli intenti rivoluzionari <strong>di</strong> un tempo, quelli puri e rossi.<br />
Lega Nord (foto 13)<br />
Inchiniamoci al genio lumbàrd. Unire il guerriero <strong>di</strong> Giussano al<br />
locale detto popolare “Mo avaste” è stato quantomeno innovativo.<br />
Come unire il riso alla milanese con le verdure delle virtù teramane.<br />
Con quell’affermazione imperiosa e territoriale uno si aspettava al<br />
massimo il Guerriero <strong>di</strong> Capestrano. E poi non si capisce se si debba<br />
votare Lega Nord Abruzzo, cioè per S.Egi<strong>di</strong>o alla Vibrata, per Ancarano,<br />
per Martinsicuro, ecc. (città stato che volevano migrare sotto il<br />
cappello protettivo <strong>di</strong> Ascoli), oppure Lega Nord e basta in Abruzzo.<br />
Il verde è un pugno in un occhio ma tant’è, siamo già abituati alle<br />
sgargianti cravatte e orribili pochette nel Transatlantico. Facciamocene<br />
<strong>una</strong> ragione.<br />
Guido Campana (Al Centro per Teramo) (foto 14)<br />
A vederlo meglio “il consigliere <strong>di</strong> tutti i <strong>teramani</strong>” ha preso le sembianze<br />
bonarie <strong>di</strong> Marcello Olivieri nella noche pescarese. Mitico<br />
duomo alle spalle dai contorni imprecisati che gli rammenta anche<br />
la sua provenienza <strong>di</strong> papaboys. Sorriso fin troppo indeciso, stu<strong>di</strong>ato<br />
<strong>di</strong>nanzi ad un fotografo che speciosamente gli ha richiesto un mezzo<br />
ghigno serioso, decisamente contro natura per i suoi costumi, per<br />
uno come lui abituato dappertutto ad elargire euforia e a sgambettare<br />
in fretta lungo l’asse Piazza Martiri-Corso nuovo e vecchio.<br />
Doriano Panichi (Pdl) (foto 15)<br />
Decisamente il Bruce Willis della politica teramana. I suoi tratti sono<br />
1 2 3 4 5 6 7 8<br />
9 10 11<br />
inconfon<strong>di</strong>bili, e ricordano quelli hollywoo<strong>di</strong>ani del noto attore alle<br />
prese <strong>di</strong> inseguimenti, meteoriti e assalti. A proposito <strong>di</strong> meteore:<br />
non è che Panichi appare e scompare come del resto la maggior<br />
parte dei can<strong>di</strong>dati? Bah, saranno gli elettori a deciderlo. Sfondo<br />
psichedelico alla stessa stregua dei primi video dei Pink Floyd ed<br />
in genere in quelli dei primi anni ’70. Maglietta a “V” bianca un po’<br />
troppo desueta per i canoni estetici del Berlusca: se lo vede il boss<br />
lo potrebbe scambiare per un comunista <strong>di</strong> quelli che…(rileggetevi<br />
le sue ultime <strong>di</strong>chiarazioni in merito!).<br />
Marco Tancre<strong>di</strong> (Pdl) (foto 16)<br />
Viso da boxeur francese, camicia celeste, braccia buttata da <strong>una</strong><br />
parte, Marco Tancre<strong>di</strong> si autoproclama l’anima casual dell’ingessato<br />
Popolo delle Libertà. Quando non si sa come riempire un santino in<br />
genere si ricorre a TE, al panorama citta<strong>di</strong>no per delimitare il territorio<br />
politico con coor<strong>di</strong>nate fotografiche, per riba<strong>di</strong>re il concetto <strong>di</strong><br />
<strong>teramani</strong>tà, della presenza, della vicinanza ai problemi <strong>di</strong> tutti i giorni.<br />
“Un cuore teramano”, il suo adagio, appare un po’ scontato e più<br />
consono ad <strong>una</strong> campagna pro Aido. Certo poteva sforzarsi <strong>di</strong> più.<br />
pag<br />
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