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All’interno<br />

parliamo <strong>di</strong>:<br />

CCR<br />

Caleidoscopio<br />

Interviste<br />

Uscite<br />

Elementari<br />

Libri<br />

Biblioteca<br />

Motori<br />

Conosci <strong>Modena</strong>?<br />

Gara in 2F<br />

Animali<br />

Di tutto un po’<br />

Noi scrittori<br />

Giallo<br />

Se lo sai rispon<strong>di</strong><br />

Intervista<br />

Un occhio sul<br />

mondo<br />

Oroscopo<br />

Polizia postale<br />

Pasqua<br />

Cerchio magico<br />

Giochi<br />

Libro d’arte<br />

Adotta un<br />

monumento<br />

anno ottavo numero 3<br />

aprile 2011<br />

DIRETTORE<br />

RESPONSABILE:<br />

Martina Draghin<br />

(EDIZIONE<br />

CARTACEA)<br />

Greta Fiorini<br />

(EDIZIONE ON LINE)<br />

Ferraris<br />

no ferraris no news anno 8 n.3 - <strong>di</strong>cembre<br />

nonews<br />

2011 -pag 1<br />

no<br />

il giornale delle studentesse e degli studenti delle Ferraris<br />

Uscite, gite, viaggi d’istruzione<br />

L’anno passato abbiamo<br />

partecipato all’iniziativa che<br />

invitava a recarsi a scuola,<br />

senza utilizzare l’auto, nel<br />

periodo primaverile, per<br />

contribuire alla salvaguar<strong>di</strong>a<br />

dell’ambiente e alla messa<br />

in pratica <strong>di</strong> comportamenti<br />

ecologici consapevoli. Per<br />

questo abbiamo vinto la gita,<br />

offerta da Legacoop che si<br />

è svolta nel Parco Naturale<br />

Regionale dei Sassi <strong>di</strong> Rocca<br />

Malatina.<br />

Questo parco è situato nel nostro<br />

Appennino, si estende per circa 1.120<br />

ettari dall’alveo del fiume Panaro, verso<br />

est, fino all’abitato <strong>di</strong> Roccamalatina e<br />

tutela un territorio ricco <strong>di</strong> ambienti<br />

naturali con grande varietà geologica e<br />

morfologica.<br />

Dopo nozioni teoriche per farci conoscere<br />

le tecniche dell’orientamento, la lettura<br />

delle carte topografiche e l’uso della<br />

bussola, ci siamo <strong>di</strong>visi in gruppi e<br />

abbiamo fatto una fantastica caccia al<br />

tesoro in chiave ecologica (ossia: grande<br />

camminata in mezzo ai boschi).<br />

Le tipiche crescentine (dette<br />

erroneamente tigelle) e fragranti<br />

borlenghi hanno placato la nostra fame<br />

da lupi.<br />

La redazione della 2B<br />

I nuovi membri del<br />

Parlamentino<br />

Nei giorni scorsi si soo svolte nelle varie<br />

seconde le elezioni dei nuovi membri del<br />

parlamentino. Questi i nuovi eletti: 2°A<br />

Martina Mantovani – Andrea Cosentino<br />

2°B Alice Carafa – Enrico Mancini<br />

2°C Eleonora Guidotti – Matteo Pellegrini<br />

2°D Mariam El Fath – Walter De Rosa<br />

2°E Alessandra Liguori – Gabriele Silvestri<br />

2°F Stella Sincovich – Enrico<br />

Santomassimo<br />

2°G Alice Marucci – Vincenzo Busciglio<br />

2°H Nour Aboumerhi – Gabriele Messori<br />

2°Q Giada Vaccari - Emilio Ruini<br />

anche sul web: http://scuole.monet.modena.it/ferraris/<br />

anno 8 n.3<br />

aprile 2011<br />

Il mio pensiero sull’immigrazione<br />

In questi giorni per televisione, fanno vedere gli sbarchi <strong>di</strong> persone<br />

(uomini, donne e bambini) che giungono in Italia fuggendo dai loro<br />

paesi molto poveri. Noi pochissime volte pensiamo alla vita che<br />

fanno i veri poveri del mondo, con la morte sempre <strong>di</strong>etro all‘angolo<br />

per via della fame, delle malattie o delle guerre. Per loro non basta<br />

una preghierina alla sera prima <strong>di</strong> addormentarci, a loro servono<br />

solidarietà, amicizia, lavoro. Noi italiani a volte li accogliamo, li curiamo<br />

e <strong>di</strong>amo loro un luogo per poter sopravvivere, però non sempre loro<br />

si comportano correttamente. Alcuni, infatti, arrivano illegalmente<br />

e vengono chiamati clandestini. A me fanno molta pena quei poveri,<br />

piccoli bambini in braccio alla loro mamma, e se li guar<strong>di</strong> attentamente<br />

vedrai quei bellissimi occhioni neri ma molto tristi. Sono occhi <strong>di</strong> bimbi<br />

impauriti, denutriti, assetati, <strong>di</strong> bimbi che non hanno nulla, se non la<br />

loro mamma che li stringe forte.<br />

Mattia Preti – 2°F<br />

Parlamentino, CCR, Giornalino: tre<br />

interviste per conoscerli meglio<br />

Intervista a Martina Draghin 3°Q<br />

1. Parlaci del tuo sport. In che cosa consiste?<br />

Il mio sport, il nuoto pinnato, è una branca del nuoto puro, conosciuto da<br />

tutti, con la <strong>di</strong>fferenza che bisogna utilizzare specifiche attrezzature<br />

come particolari tute, simili a quelli dei subacquei, e una monopinna, vale<br />

a <strong>di</strong>re una grande pinna molto pesante in cui inserire entrambi i pie<strong>di</strong>. Io<br />

sono una “fon<strong>di</strong>sta”, quin<strong>di</strong> percorro <strong>di</strong>stanze molto lunghe, anche oltre<br />

i 1500 metri.<br />

2. Il tuo sport non è molto conosciuto tra le ragazze e i ragazzi della<br />

nostra età. Quali sono i motivi che ti hanno portato a sceglierlo?<br />

Io pratico nuoto puro da quando ero molto piccola, quin<strong>di</strong> ho conosciuto<br />

il nuoto pinnato durante un allenamento, quando un allenatore me l’ha<br />

proposto e subito mi è piaciuto, perché m’incuriosiva.<br />

3. Quando e dove lo pratichi?<br />

Mi alleno per due ore tutti i giorni tranne il sabato, alla piscina Pergolesi,<br />

mentre <strong>di</strong> domenica spesso partecipo a gare <strong>di</strong> vario tipo.<br />

4. Da quanto tempo pratichi questo sport? Sei una principiante o sei<br />

una sportiva a livello agonistico?<br />

Sono <strong>di</strong>eci anni che nuoto e quattro anni che pratico nuoto pinnato a<br />

livello agonistico.<br />

5. Hai mai partecipato ad una gara? Se sì, che emozioni provi durante<br />

una competizione, ad una vittoria o ad una sconfitta?<br />

Sì, certo, partecipo spesso alle gare e, come sempre, prima sono molto<br />

turbata, carica ed energica, con la voglia <strong>di</strong> dare il massimo. Mentre<br />

durante la gara l’adrenalina va a mille, dopo mi sento sollevata e<br />

appagata se vinco, delusa e triste se perdo.<br />

6. So che quest’anno hai partecipato ai mon<strong>di</strong>ali in Spagna. Com’è<br />

andata? (segue a pag 3)


ccr<br />

Informazioni sul CCR<br />

Il Caleidoscopio<br />

no ferraris no news anno 8 n.3 - aprile 2011 pag 2<br />

Il 24 febbraio, nella 1°B sono arrivati due ragazzi del CCR che<br />

hanno voluto illustrare l’importanza dell’ambiente e ci hanno<br />

parlato soprattutto dell’inquinamento <strong>di</strong> <strong>Modena</strong>, confrontando<br />

la situazione attuale con quella <strong>di</strong> qualche anno fa, e del valore<br />

del riciclaggio. Per riciclare i rifiuti, nella scuola, ci sono <strong>di</strong>versi<br />

contenitori per i vari tipi <strong>di</strong> rifiuti e in ogni aula c’è un contenitore<br />

azzurro per la raccolta della carta.<br />

Con l’aiuto della L.I.M.( Lavagna Interattiva Multime<strong>di</strong>ale) Chiara<br />

e Alessandro, i due ragazzi del CCR, hanno illustrato con dei grafici i sondaggi che avevano fatto<br />

nella nostra circoscrizione, essi parlavano <strong>di</strong> come gli alunni della Scuola Me<strong>di</strong>a “Galileo Ferraris”<br />

andavano e tornavano dall’istituto scolastico, <strong>di</strong> come avevano scoperto la raccolta <strong>di</strong>fferenziata<br />

e da chi.<br />

Successivamente ci hanno fatto vedere delle immagini sulla <strong>di</strong>visione <strong>di</strong> <strong>Modena</strong> in parti, ossia<br />

circoscrizioni, che all’inizio erano sette e poi sono <strong>di</strong>ventate col tempo solamente quattro. Ci<br />

hanno anche detto che, fino all’inizio del ‘900, per entrare nella città, provenendo dal territorio<br />

in cui la maggior parte <strong>di</strong> noi abita, si doveva varcare una delle quattro porte che erano: ad est<br />

Porta Bologna e Porta Saliceto e a nord Porta Castello e Porta Albareto.<br />

Invece nel me<strong>di</strong>oevo due castelli montavano la guar<strong>di</strong>a con le loro torri nere come la notte,<br />

una guardava ad est verso Bologna, il Castello Saliceto, una ad ovest, verso Reggio, il Castello<br />

Maraldo. Le quattro porte principali erano Porta Albareto, Saliceto, Baggiovara, Cittanova e<br />

<strong>di</strong>videvano la città in quattro quartieri tutti uguali fatti <strong>di</strong> palazzi, chiese, piazze, strade e<br />

canali. I canali, Cerca, Canalgrande, Canalchiaro, Canalino, Modenella e Naviglio erano molto<br />

importanti; tutti scoperti e sormontati da ponti e spesso sulle loro rive c’erano filari <strong>di</strong> alberi.<br />

L’acqua forniva energia ai mulini e alle fucine; i<br />

cavalli vi si abbeveravano, i bambini vi facevano il bagno e i palazzi dei nobili vi si specchiavano.<br />

<strong>Modena</strong> in quel tempo contava <strong>di</strong>ecimila abitanti, era un paese poco più grande della o<strong>di</strong>erna<br />

Nonantola; era così piccola che tutti si conoscevano per nome e soprannome.<br />

Poi Chiara e Alessandro hanno parlato delle attività <strong>di</strong> cui si occupa il CCR e delle <strong>di</strong>fferenze<br />

tra il CCR e il Consiglio <strong>di</strong> Circoscrizione degli adulti; hanno fatto vedere i cambiamenti della<br />

scuola e <strong>di</strong> tanti e<strong>di</strong>fici, come la Maserati, che un tempo erano più piccoli e in parte sono rimasti<br />

per qualche tempo abbandonati. Oggi al loro posto sorgono e<strong>di</strong>fici moderni oppure nuove scuole,<br />

come nel caso delle Marconi, che sorgono al posto del mercato del bestiame, che non aveva più<br />

senso <strong>di</strong> esistere in quanto ora le compraven<strong>di</strong>te <strong>di</strong> animali si fanno per via telematica.<br />

Ilaria Balestri ed Ilaria Esposito – 1°B<br />

Il termine Caleidoscopio deriva da una parola<br />

greca che significa “vedere bello”. Ne hai mai<br />

visto uno? È una specie <strong>di</strong> cannocchiale, nel<br />

quale la parte finale può essere ruotata per<br />

vedere figure <strong>di</strong>verse, bellissime e che non si<br />

ripetono mai. Queste figure sono strutture<br />

simmetriche non reali, ma illusioni ottiche<br />

create con degli specchi e con i riflessi della<br />

luce.<br />

Vuoi provare a costruire un caleidoscopio?<br />

COSA OCCORRE: matita, forbici, nastro adesivo, cartoncino, piccoli specchi,<br />

perline, carta da lucido<br />

COME COSTRUIRLO:<br />

Attacca insieme con il nastro<br />

adesivo tre specchi, formando<br />

un triangolo. Metti gli specchi<br />

in pie<strong>di</strong> sul cartone e traccia le<br />

righe attorno alla base. Ritaglia<br />

un triangolo <strong>di</strong> cartone e,con le<br />

forbici, pratica un foro centrale.<br />

Con il nastro adesivo attaccali<br />

triangolo a un’estremità degli<br />

specchi. Attacca la carta da<br />

lucido all’ altra estremità<br />

degli specchi. Infila le perline<br />

attraverso il foro: il tuo<br />

caleidoscopio è pronto. Orienta<br />

il caleidoscopio verso la luce e<br />

guarda attraverso il foro. Muovi<br />

il caleidoscopio per cambiare i<br />

<strong>di</strong>segni. Vedrai che i raggi della<br />

Donazione e solidarietà<br />

Donare non vuol <strong>di</strong>re regalare,<br />

è un gesto d’amore<br />

qualcosa che senti nel cuore.<br />

Donare non è una privazione,<br />

è un arricchimento del cuore<br />

racchiuso in una piccola azione.<br />

Donare è veder nascere un sorriso,<br />

riempire <strong>di</strong> gioia nuova<br />

gli occhi <strong>di</strong> un dolce viso.<br />

Donare per essere solidale…<br />

Essere solidale vuol <strong>di</strong>re porgere la mano<br />

con<strong>di</strong>videre le <strong>di</strong>fficoltà<br />

per non rendere tutto vano.<br />

Essere solidale vuol <strong>di</strong>re<br />

camminare insieme in armonia<br />

per rendere migliore la vita … tua e mia.<br />

Donare ed essere solidale<br />

aiuta il mondo a non star male.<br />

Nour Aboumerhi – 2°H<br />

luce, rimbalzando tra gli specchi, formeranno immagini<br />

multicolore, tutte hanno una struttura <strong>di</strong> simmetria<br />

ra<strong>di</strong>ale cioè a stella. Se non riesci a costruire il tuo<br />

caleidoscopio con le mie istruzioni, puoi vedere un video<br />

che spiega passo passo le operazioni da fare all’in<strong>di</strong>rizzo:<br />

http//www.youtube.com/watch?v=pjm7PosyeWc<br />

Buon <strong>di</strong>vertimento!<br />

Elena De Bellis – 1°G


interviste<br />

Parlamentino, CCR, Giornalino: tre<br />

interviste per conoscerli meglio<br />

segue dalla prima pagina<br />

La piscina era molto più piccola (25 metri) <strong>di</strong> quella dove mi alleno<br />

<strong>di</strong> solito, che è <strong>di</strong> 50 metri, e le <strong>di</strong>fficoltà sono state maggiori.<br />

Ho gareggiato nei 400 metri, dove ho migliorato il mio tempo <strong>di</strong><br />

un secondo, e negli 800 metri, che sono stati più complicati. Ho<br />

una bella notizia, la nostra squadra ha vinto e si è classificata<br />

come migliore d’Italia!<br />

7. Dimmi quali sono i pregi e i <strong>di</strong>fetti maggiori del tuo sport?<br />

Anzitutto, il nuoto pinnato è <strong>di</strong>vertente, ti dà molta<br />

sod<strong>di</strong>sfazione, ti insegna cos’è l’impegno e il sacrificio, ti allena<br />

e ti mantiene in forma, ti permette <strong>di</strong> conoscere persone nuove,<br />

anche all’estero durante le trasferte. I <strong>di</strong>fetti possono essere<br />

che è uno sport molto impegnativo, che richiede molto tempo, e<br />

che l’attrezzatura specifica costa molto.<br />

Intervista a Silvia Frattallone 3°Q<br />

1. In che cosa consiste il tuo ruolo <strong>di</strong> presidente?<br />

In poche parole sono una guida per gli altri consiglieri del CCR<br />

e organizzo le riunioni per la mia commissione; sono un punto <strong>di</strong><br />

riferimento per gli altri ragazzi.<br />

2. Quali attività ha organizzato e organizzerà il CCR nel corso<br />

<strong>di</strong> questo anno?<br />

Abbiamo creato questionari <strong>di</strong> vario genere per sensibilizzare<br />

i ragazzi al rispetto dell’ambiente in cui viviamo e per far loro<br />

scoprire un punto <strong>di</strong> ritrovo o un luogo dove passare un pomeriggio<br />

“alternativo” tra amici, come la “ludoteca Strapapera”. Inoltre,<br />

come tutti gli anni, organizzeremo la festa del CCR, a cui tutti<br />

saranno invitati!<br />

3. Perché ti sei can<strong>di</strong>data per <strong>di</strong>ventare presidente?<br />

Come ho detto prima, sono una guida per gli altri, per quelli che<br />

non hanno esperienza e ho modo <strong>di</strong> aiutare il nostro quartiere, la<br />

nostra circoscrizione, ed è quello che desideravo fare.<br />

4. Raccontaci brevemente <strong>di</strong> che cosa si tratta il CCR.<br />

In breve, per far capire a tutti, noi del CCR, collaboriamo con il<br />

parlamentino e con il comune <strong>di</strong> <strong>Modena</strong> per migliorare la scuola<br />

e l’ambiente.<br />

5. Fornisci ai lettori qualche punto a favore dell’organizzazione<br />

che gestisci.<br />

Puoi conoscere nuovi ragazzi e ragazze, sei impegnato<br />

in qualcosa <strong>di</strong> importante, ti senti sod<strong>di</strong>sfatto per aver<br />

partecipato a rendere migliori l’ambiente e la città.<br />

6. Svolgi altre attività nella scuola?<br />

Sì, seguo il corso pomeri<strong>di</strong>ano <strong>di</strong> latino, che però mi<br />

permette <strong>di</strong> seguire comunque il CCR.<br />

Intervista ad Alice Bol<strong>di</strong>ni 3°C<br />

1. Sei la presidente del parlamentino. Quali sono i tuoi<br />

compiti?<br />

Presento gli argomenti delle riunioni, aiuto gli altri e<br />

rappresento l’opinione <strong>di</strong> tutti i ragazzi della scuola,<br />

quando propongo o chiedo un cambiamento, come la<br />

richiesta <strong>di</strong> svolgere l’intervallo tutti insieme, tutti i<br />

giorni, nei corridoi.<br />

2. Cosa ha organizzato e organizzerà il parlamentino<br />

quest’anno?<br />

Abbiamo realizzato il progetto Moxa, per aiutare<br />

i bambini bisognosi <strong>di</strong> alcuni paesi poveri dell’Africa, come<br />

l’Etiopia, tramite la donazione <strong>di</strong> piccole offerte degli alunni <strong>di</strong><br />

tutte le classi; abbiamo fatto varie proposte sull’intervallo, come<br />

ho detto prima. Organizzeremo poi, la festa <strong>di</strong> fine anno, sempre<br />

molto apprezzata, aiutati da genitori e alunni volontari.<br />

3. Quali sono i motivi che ti hanno spinta a can<strong>di</strong>darti come<br />

presidente?<br />

In realtà all’inizio non volevo <strong>di</strong>ventare presidente perché non<br />

mi sentivo pronta a sostenere una tale responsabilità. In seguito<br />

agli incoraggiamenti dei miei colleghi del parlamentino, però, ho<br />

deciso <strong>di</strong> can<strong>di</strong>darmi e adesso sono <strong>di</strong>ventata presidente.<br />

4. Spiegaci brevemente in cosa consiste il parlamentino.<br />

È un comitato della scuola a cui partecipano solo i ragazzi <strong>di</strong> terza<br />

me<strong>di</strong>a, che, alla fine dell’anno, insegneranno il loro “mestiere” ai<br />

no ferraris no news anno 8 n.3 - <strong>di</strong>cembre 2011 -pag 3<br />

ragazzi <strong>di</strong> seconda. Con il nostro<br />

lavoro cerchiamo <strong>di</strong> migliorare la<br />

scuola, per noi che siamo qui adesso<br />

e per quelli che verranno.<br />

5. Trova alcuni vantaggi <strong>di</strong> far parte del parlamentino.<br />

Come ho detto all’inizio, è un onore rappresentare tutta la scuola, ci si<br />

sente molto responsabili e vicini ai problemi dei ragazzi. Facciamo nuove<br />

conoscenze, ci <strong>di</strong>vertiamo e aiutiamo la scuola a migliorare.<br />

6. Svolgi altre attività nella scuola o fuori?<br />

A scuola faccio parte della squadra <strong>di</strong> pallatamburello, con la quale<br />

mi alleno, solitamente, tutti i lunedì e mercoledì. Posso <strong>di</strong>re che<br />

quest’anno stiamo andando alla grande, le squadre delle Ferraris sono<br />

fortissime! La squadra delle femmine, in questi anni, ha sempre portato<br />

a casa delle vittorie, mentre quella dei maschi, bisogna <strong>di</strong>rlo, molte<br />

sconfitte. Quest’anno entrambe le squadre hanno vinto i provinciali e,<br />

adesso, noi “pallatamburellisti” sogniamo <strong>di</strong> partecipare ai campionati<br />

regionali e chie<strong>di</strong>amo la ripresa degli allenamenti pomeri<strong>di</strong>ani! Oltre<br />

alla pallatamburello, svolgo un’altra attività al <strong>di</strong> fuori della scuola:<br />

l’equitazione, che pratico da <strong>di</strong>eci anni a livello agonistico, in un maneggio<br />

a San Damaso.<br />

7. Quin<strong>di</strong> ti chiedo, con l’equitazione partecipi a gare?<br />

Siccome pratico questo sport a livello agonistico, partecipo<br />

frequentemente a gare in tutt’Italia o anche all’estero, ad esempio, per i<br />

campionati europei siamo andati in trasferta in Germania ed in Francia.<br />

8. Quali sono i maggiori pregi e <strong>di</strong>fetti del tuo sport?<br />

Per andare a cavallo ci vuole tanto impegno, tempo e fatica; bisogna<br />

fare molta pratica ed imparare bene a conoscere i comportamenti dei<br />

cavalli con cui si lavora. Inoltre, si fanno tantissime amicizie e si passa<br />

moltissimo tempo con i cavalli, dei bellissimi animali, ma soprattutto<br />

degli esseri viventi. L’equitazione per me è<br />

la cosa più importante che ci sia nella mia<br />

vita, per il momento, perché riunisce in un<br />

unico sport la natura, la vita all’aria aperta,<br />

i cavalli e tanto <strong>di</strong>vertimento.<br />

Greta Fiorini 3°C<br />

Intervista a ragazzi <strong>di</strong><br />

terza<br />

Noi ragazze <strong>di</strong><br />

prima abbiamo voluto intervistare un ragazzo ed<br />

una ragazza <strong>di</strong> terza, per sapere come si sono<br />

trovati in questi tre anni. I fortunati ad essere<br />

intervistati sono stati Luigi Petrillo <strong>di</strong> 3^F e<br />

Micaela Giovani <strong>di</strong> 3^E.<br />

1. Come ti sei trovato/a in questa scuola?<br />

M) Bene<br />

L) Molto bene<br />

2. Come è stato il rapporto con i tuoi compagni<br />

<strong>di</strong> classe?<br />

M) I primi due anni bene; il terzo complicato:<br />

litigate, <strong>di</strong>sgui<strong>di</strong> vari<br />

L) All’inizio mi sentivo fuori luogo, poi ho fatto<br />

amicizia.<br />

3. In che scuola andrai il prossimo anno?<br />

M) Sigonio Economico/Sociale<br />

L) Selmi Biologico<br />

4. Hai già un’idea <strong>di</strong> cosa farai da grande? Se sì,<br />

cosa?<br />

M) Si, psicologa<br />

L) Chirurgo o almeno così spero<br />

5. Hai paura della scuola in cui andrai?<br />

M) Abbastanza<br />

L)Abbastanza<br />

Da quest’intervista si può percepire che<br />

in questa scuola i ragazzi, in me<strong>di</strong>a, si<br />

sono trovati bene e hanno trascorso<br />

questi tre anni serenamente e in<br />

tranquillità.<br />

Maria Meinero 1^F e Chiara Roncaglia<br />

1^E


uscite<br />

no ferraris no news anno 8 n.3 - aprile 2011 pag 4<br />

TACATE’<br />

Sabato 9 aprile la 2°B è andata a scuola alle elementari. Avete capito bene! Siamo<br />

andati alle scuole Palestrina per animare i giochi dei nostri “colleghi” più piccoli. La<br />

mattinata <strong>di</strong> giochi, fa parte del progetto per la gestione sociale del X circolo.<br />

Noi ci siamo preparati a questo appuntamento elaborando le istruzioni e i regolamenti<br />

dei giochi, in italiano e in inglese, facendo <strong>di</strong>segni che servivano a spiegare come si<br />

giocava e trasferendo il tutto su dei gran<strong>di</strong> cartelloni da <strong>di</strong>sporre nei vari punti delle<br />

Palestrina in cui si giocava. Quando siamo arrivati, tutti in maglietta gialla con la<br />

scritta “Tacatè” ognuno <strong>di</strong> noi è andato alla sua postazione gioco in giar<strong>di</strong>no o nella<br />

mensa della scuola, dove ci attendevano genitori e insegnanti che hanno collaborato<br />

con noi alla gestione delle attività.<br />

Una parte <strong>di</strong> noi gestiva i “giochi con le <strong>di</strong>ta”: la Morra cinese, quella con le forbici,<br />

il sasso e la carta; Dosai, Vadai, Tè, un gioco in<strong>di</strong>ano in cui tutti seduti in cerchio<br />

occorre fare dei gesti particolari e chi sbaglia paga penitenza; Uomo, Fucile,Tigre,<br />

una specie <strong>di</strong> morra in cui la tigre mangia l’uomo, il fucile uccide la tigre e l’uomo vince<br />

sul fucile perché lo può impugnare.<br />

Una parte gestiva “giochi <strong>di</strong> movimento tra<strong>di</strong>zionali” e c’erano il Ruzzolone e la<br />

Settimana. Quest’ultima anche in versione da tavolo.<br />

Nella mensa erano stati allestiti tre spazi in cui si giocava ai “giochi<br />

con poco”: Cerchietti, Tappi e Palline <strong>di</strong><br />

vetro.<br />

Infine in un’altra parte del cortile c’era<br />

chi animava due “giochi dal mondo”: il<br />

Juego del panuelo, una variante a squadre<br />

del nostro Ruba ban<strong>di</strong>era e Streets and<br />

avenues, una sfida tra topo e gatto in<br />

un labirinto, fatto <strong>di</strong> ragazzi, che può<br />

cambiare da un momento all’altro.<br />

Una volta che tutto è stato pre<strong>di</strong>sposto:<br />

sono arrivati i nostri ospiti più piccoli.<br />

È stato piuttosto faticoso far giocare<br />

tanti bambini, abbiamo dovuto anche<br />

farci ascoltare dai più piccoli che a<br />

volte non rispettavano le regole del<br />

gioco e abbiamo provato, per<br />

una volta, sulla nostra pelle<br />

cosa significa non essere<br />

ascoltati.<br />

Seconda B<br />

Uscita a Carpi -<br />

Fossoli<br />

CARPI FOSSOLI - Giovedì<br />

24 febbraio 2011 le classi<br />

3aC e 3aG si sono recate a<br />

Carpi, accompagnate dalle<br />

professoresse Squadrani, Del<br />

Corso e Tufano e dal professor<br />

Calice, con lo scopo <strong>di</strong> visitare il Museo Monumento al Deportato e l’ex-campo <strong>di</strong><br />

concentramento <strong>di</strong> Fossoli.<br />

Gli obiettivi fondamentali della visita erano:<br />

1. Conoscere la storia della Shoah per poterla meglio capire e ricordare.<br />

2. Apprendere nuove informazioni su un argomento in parte affrontato in classe.<br />

Arrivati in Piazza dei Martiri, siamo entrati all’interno del Palazzo dei Pio, antichi<br />

sovrani <strong>di</strong> Carpi, dove si trova il Museo Monumento al Deportato. Abbiamo atteso<br />

la guida nel cosiddetto “cortile delle stele”, dove si trovano se<strong>di</strong>ci gran<strong>di</strong> monoliti<br />

<strong>di</strong> cemento alti sei metri, sui quali sono incisi i nomi <strong>di</strong> alcuni dei più noti campi <strong>di</strong><br />

concentramento e <strong>di</strong> sterminio. Entrati nell’atrio del museo, siamo subito rimasti<br />

colpiti dalla prima delle tante frasi graffite sui muri, una frase <strong>di</strong> introduzione al<br />

terribile “mondo” della Shoah:<br />

Bertold Brecht.<br />

Greta Fiorini<br />

Puoi leggere tutto l’articolo sul giornalino on-line<br />

MACBETH<br />

Il 21 e il 22 febbraio siamo andati a vedere l’opera <strong>di</strong><br />

Shakespeare, Macbeth, al Teatro Comunale.<br />

Lunedì 21 un compositore ci ha spiegato cos’è il<br />

Macbeth e ci ha fatto sentire con il suo pianoforte<br />

alcuni brani musicali. E’ stato molto bravo, però in<br />

confronto al secondo giorno non è stato un granché.<br />

Ci aveva anticipato che martedì 22 sarebbero arrivati<br />

due cantanti lirici, un tenore e un soprano.<br />

Il primo a cantare è stato il soprano, una donna, che<br />

con la sua bella a acuta voce ci ha mostrato la sua<br />

bravura. Dava però un po’ fasti<strong>di</strong>o quando “urlava”<br />

troppo forte.<br />

Poi è entrato il tenore, che aveva iniziato da poco a<br />

cantare, ma era lo stesso molto bravo.<br />

Dopo la recita, la nostra guida ce li ha presentati. Il<br />

soprano era una cinese, in Italia da cinque anni, che<br />

ha già fatto <strong>di</strong>versi concerti. Il tenore invece era un<br />

bulgaro ed era in Italia da sole due settimane e solo<br />

ora, quin<strong>di</strong>, iniziava a fare qualche concerto.<br />

Alla fine ci siamo salutati e siamo tornati a scuola.<br />

Matteo Ansaloni – 2°F<br />

Visita alla fiera del gioco: I<br />

play<br />

Noi della 2^B siamo andati, con i prof<br />

Corra<strong>di</strong> e Facchini, alla fiera del gioco:<br />

una fiera dove ci sono giochi <strong>di</strong> vario<br />

tipo, dai giochi da tavolo ai videogiochi,<br />

dai lego ai robot.<br />

Quando siamo arrivati i primi giochi<br />

che abbiamo fatto sono stati quelli da<br />

tavolo. Ogni gruppo in cui ci eravamo<br />

<strong>di</strong>visi poteva scegliere un gioco e poi dei<br />

ragazzi un po’ più gran<strong>di</strong> <strong>di</strong> noi o degli<br />

adulti erano a <strong>di</strong>sposizione per spiegarci<br />

le regole e aiutarci.<br />

Quando è finito<br />

il tempo a<br />

<strong>di</strong>sposizione per<br />

giocare, siamo<br />

andati in un’altro<br />

pa<strong>di</strong>glione della<br />

fiera a giocare<br />

al laser-game.<br />

Siamo entrati a<br />

gruppi <strong>di</strong> sei ed<br />

eravamo tutti<br />

contro tutti.<br />

S i c u r a m e n t e<br />

quel laser-game<br />

non era bello<br />

come quello del bowling, ma non possiamo pretendere<br />

troppo... era sempre e solamente una fiera!<br />

Poi infine siamo tutti andati al laboratorio <strong>di</strong> robotica<br />

della Lego, e abbiamo costruito un robot che si muove<br />

seguendo una linea nera.<br />

Mentre gli altri costruivano i robot, alcuni <strong>di</strong> noi<br />

sono andati con il prof Facchini da una ragazza che<br />

ci ha parlato dell’energia alternativa, e ci ha fatto<br />

anche fare un esperimento: uno <strong>di</strong> noi è salito su<br />

una bicicletta a cui avevano collegato un cavo che<br />

trasferiva energia a una batteria <strong>scarica</strong>, pedalando<br />

la batteria si è caricata, infatti, quando<br />

l’abbiamo collegata a delle luci, queste si<br />

sono accese.<br />

Questa uscita ci è piaciuta molto,<br />

almeno alla maggior parte <strong>di</strong> noi, e ci<br />

siamo <strong>di</strong>vertiti molto... sicuramente<br />

molto <strong>di</strong> più che a stare cinque ore in<br />

classe a fare lezione!<br />

Alice Carafa - 2°B


uscite<br />

I Robot sono attorno a noi, e uno <strong>di</strong> essi<br />

segue… una linea<br />

Abbiamo mai pensato alle macchine che usiamo? Anche le più<br />

scontate, come le stampanti o il frullatore?<br />

Sono tutte delle specie <strong>di</strong> robot, perché<br />

compiono azioni meccaniche e ripetitive. Con<br />

la nostra uscita all’Officina Emilia abbiamo<br />

molto ampliato le nostre conoscenze nel<br />

campo della robotica e della meccanica. Siamo<br />

arrivati a desitinazione e, appena entrati,<br />

ci hanno chiesto quale fosse la <strong>di</strong>fferenza<br />

tra vite e bullone, chiarendo che la parola<br />

“bullone” definisce la combinazione tra vite<br />

e dado, in più ci hanno regalato un piccolo<br />

bullone, il piccolo elemento che forma le<br />

macchine. Dopo<strong>di</strong>ché ci siamo posti delle<br />

domande come “Cos’è un robot?”; “Quali sono<br />

le fasi <strong>di</strong> costruzione <strong>di</strong> un robot?”; “Quali sono<br />

le competenze necessarie per costruire un robot?”. Si trattava <strong>di</strong><br />

domande alle quali avremmo risposto in seguito. Dopo esserci posti<br />

queste domande ci siamo effettivamente chiesti da che grado <strong>di</strong><br />

autonomia si iniziasse a definire una macchina robot, e abbiamo<br />

appurato che un robot è composto da 3 parti principali:<br />

gli attuatori, cioè le ruote, quelle che permettono al robot <strong>di</strong><br />

muoversi;<br />

il processore, che “regola” il movimento dell’attuatore e le sue<br />

funzioni;<br />

il sensore, che avverte gli stimoli esterni, come la luce o i suoni.<br />

Incontro con i bambini delle<br />

elementari<br />

Il 10 marzo, abbiamo ospitato i bambini <strong>di</strong> una<br />

classe elementare. Come prima cosa un nostro<br />

compagno ha fatto vedere un video con le foto del<br />

nostro primo giorno <strong>di</strong> scuola; poi ci siamo messi in<br />

cerchio e abbiamo fatto un giro <strong>di</strong> nomi.<br />

Successivamente, la prof Domenichini ha dato<br />

una scheda ai bambini e a noi un’altra. Nel foglio<br />

i ragazzini dovevano scrivere le loro paure nei<br />

confronti della scuola me<strong>di</strong>a, mentre noi nel nostro<br />

foglio dovevamo scrivere i “rime<strong>di</strong>” alle loro paure.<br />

In seguito, una parte della classe ha visitato la<br />

scuola insieme ai bambini e intanto gli altri, tra cui<br />

io, hanno allestito il buffet a sorpresa. Mano a mano<br />

che i ragazzi ritornavano dal giro, mangiavano.<br />

Infine abbiamo salutato i bambini e abbiamo<br />

regalato loro le spezie che avevamo portata per<br />

fare l’albero <strong>di</strong> Natale. In questa attività mi sono<br />

molto <strong>di</strong>vertita, soprattutto a preparare il buffet<br />

a sorpresa.<br />

Carlotta Borelli - 2°F<br />

Giovedì 10 marzo, sono venuti a trovarci e a visitare<br />

la nostra scuola me<strong>di</strong>a G. Ferraris i bambini della<br />

quinta elementare <strong>di</strong> S.Giovanni Bosco.<br />

Abbiamo iniziato accogliendoli nell’aula magna:<br />

ognuno <strong>di</strong> noi ha preso un bambino e ci siamo messi<br />

in cerchio, dopo<strong>di</strong>ché ognuno ha detto il suo nome,<br />

e poi, quello ci sarebbe piaciuto avere.<br />

Dopo le presentazioni abbiamo fatto vedere loro<br />

un video su cui avevamo montato le foto <strong>di</strong> quando<br />

eravamo in prima me<strong>di</strong>a.<br />

Poi la nostra professoressa d’italiano,<br />

Elisa Domenichini, ha dato ai bambini delle<br />

elementari un foglio dove dovevano scrivere le<br />

paure per l’inizio delle me<strong>di</strong>e e, a noi, un altro foglio<br />

dove scrivere i rime<strong>di</strong> per iniziarle bene.<br />

Quando abbiamo finito l’esercizio, ci siamo <strong>di</strong>visi<br />

in gruppi e li abbiamo guidati nella visita <strong>di</strong> alcune<br />

aule della scuola: la palestra, il laboratorio <strong>di</strong><br />

falegnameria, quello <strong>di</strong> lingue e infine siamo arrivati<br />

nella nostra classe, dove abbiamo offerto loro una<br />

merenda con il dolce preparato il giorno prima dai<br />

ragazzi che frequentano il laboratorio <strong>di</strong> cucina.<br />

no ferraris no news anno 8 n.3 - <strong>di</strong>cembre 2011 -pag 5<br />

Alla fine i bambini delle elementari ci hanno<br />

salutato, ringraziato e sono tornati alla loro<br />

scuola.<br />

Mi è piaciuto molto ospitare i bambini, ma<br />

soprattutto presentare le aule della scuola,<br />

è stato <strong>di</strong>vertentissimo, e mi ha fatto<br />

ricordare <strong>di</strong> quando ero venuta io in quinta<br />

elementare a fare la stessa visita!!!!<br />

Elisa Alemanni - 2°F<br />

Abbiamo accolto i ragazzini della quinta<br />

elementare nella nostra scuola, abbiamo<br />

fatto una presentazione della classe e poi<br />

abbiamo fatto dei giochi. In seguito ci siamo<br />

<strong>di</strong>visi: chi non aveva fatto la presentazione<br />

della scuola, portava i bambini in giro per<br />

visitare i locali dell’e<strong>di</strong>ficio, mentre chi<br />

aveva spiegato, preparava il banchetto. Io<br />

e dei miei compagni e compagne avevamo<br />

fatto il giorno prima dei salamini al<br />

cioccolato nel laboratorio <strong>di</strong> cucina.<br />

Francis Pane . 2°F<br />

Giove<strong>di</strong> 10 marzo, sono venuti dei bambini<br />

della quinta elementare San Giovanni Bosco.<br />

Quando sono arrivati eravamo emozionati<br />

sia noi sia i bambini, e li abbiamo accolti<br />

con il gioco dei nomi per conoscerci un po’.<br />

Dopo un po’, abbiamo fatto loro vedere un<br />

video fatto da noi, con le nostre foto sia<br />

della prima me<strong>di</strong>a sia della seconda. Dopo<br />

qualche minuto alcuni della nostra classe<br />

sono andati a preparare il banchetto in<br />

classe e altri sono andati, <strong>di</strong>visi in gruppi<br />

in giro per l’e<strong>di</strong>ficio con i bambini, per fare<br />

loro vedere la scuola. Alla fine del giro della<br />

scuola, siamo andati nella nostra aula, la<br />

2°F, a fare una merenda con loro.<br />

Dopo circa venti minuti, se ne sono dovuti<br />

andare e noi li abbiamo salutati e mi è<br />

<strong>di</strong>spiaciuto molto che se ne siano dovuti<br />

andare così presto.<br />

Davide Garuti - 2°F<br />

Quest’anno abbiamo accolto una quinta<br />

elementare, una futura prima me<strong>di</strong>a<br />

dell’anno prossimo. L’accoglienza si<br />

E poi, eccoci finalmente arrivati al fulcro della nostra uscita: la<br />

costruzione del robot!<br />

E’ stato molto interessante realizzare, seguendo le fasi, ovvero<br />

la progettazione, già eseguita dalla<br />

Lego, l’assemblaggio, che abbiamo<br />

meticolosamente eseguito scegliendo<br />

con cura tra i pezzi del robot. Siamo<br />

poi passati alla programmazione, con<br />

cui abbiamo “imposto” i movimenti al<br />

robot, ovvero a girare a destra con<br />

una certa minima quantità <strong>di</strong> luce e<br />

a sinistra con luce minore <strong>di</strong> quella<br />

definita dalla soglia e la velocità delle<br />

ruote. Infine abbiamo collaudato la<br />

nostra piccola macchina e apportato<br />

le mo<strong>di</strong>fiche necessarie alzando o<br />

abbassando la soglia <strong>di</strong> luce. Dopo<br />

aver collaudato e mo<strong>di</strong>ficato il<br />

settaggio della soglia, abbiamo fatto una sorta <strong>di</strong> gara con gli<br />

altri robot costruiti dai nostri compagni e poi, prima <strong>di</strong> terminare<br />

la visita, abbiamo fatto le nostre considerazioni finali e abbiamo<br />

risposto alle ultime domande, come a “Cos’è un robot?”, alla quale<br />

abbiamo risposto <strong>di</strong>cendo che un robot è una macchina che compie<br />

azioni ripetitive e meccaniche ed è composto da attuatori (motori e<br />

ruote), sensori e dal processore.<br />

Quest’uscita è stata molto interessante dal mio punto <strong>di</strong> vista,<br />

mi ha coinvolto molto, e mi ha avvicinato al mondo della robotica,<br />

dell’intelligenza artificiale, dell’informatica e – perché no?- della<br />

fantascienza.<br />

Luigi Petrillo – 3°F<br />

è svolta nell’aula magna, dove abbiamo<br />

raccontato loro che anche noi i primi giorni<br />

<strong>di</strong> scuola avevamo molta paura della scuola,<br />

dei nuovi professori, dei compagni; così<br />

abbiamo chiesto se anche loro avevano<br />

paura del nuovo ambiente scolastico. In<br />

seguito abbiamo fatto visitare ai ragazzini<br />

la scuola che a loro è piaciuta tantissimo ed<br />

erano molto contenti perché gli ambienti<br />

sono gran<strong>di</strong>ssimi, ci sono tanti laboratori<br />

per fare mille attività <strong>di</strong>verse. Alla fine,<br />

prima <strong>di</strong> salutarci, abbiamo preparato<br />

per loro un bel buffet con tante cose da<br />

mangiare: torte, patatine, pop corn ecc...<br />

I ragazzi sono stati molto sod<strong>di</strong>sfatti della<br />

nostra accoglienza e non vedevano l’ora che<br />

fosse settembre per iniziare il nuovo anno<br />

scolastico.<br />

Giusy Di Costanzo - 2°F<br />

Per presentare la nostra classe li abbiamo<br />

portati nell’aula magna e, dopo esserci detti i<br />

nomi, abbiamo guardato un video con le foto che<br />

ci avevano fatto il primo giorno delle me<strong>di</strong>e. Per<br />

far loro conoscere meglio la scuola, abbiamo<br />

parlato dei suoi servizi, come il giornalino,<br />

il ccr e tutti i laboratori pomeri<strong>di</strong>ani. Poi la<br />

nostra prof, ha avuto l’idea <strong>di</strong> farci compilare<br />

delle schede, noi abbiamo fatto una “valigetta<br />

del pronto soccorso” dove dovevamo scrivere<br />

dei consigli che avrebbero potuto seguire nei<br />

primi giorni <strong>di</strong> scuola; invece loro dovevano<br />

scrivere in un’altra scheda le loro paure. Finita<br />

questa piccola presentazione,e la compilazione<br />

delle schede, i ragazzi che non avevano parlato<br />

durante la presentazione hanno accompagnato<br />

i bambini in giro per la scuola, a vedere i<br />

laboratori, la palestra... Intanto io ed altri<br />

abbiamo allestito un piccolo buffet nella nostra<br />

classe, e quando tutti sono rientrati dal giro<br />

abbiamo iniziato a mangiare. Quando è finita la<br />

merenda, sono tornati nella loro scuola, e noi<br />

abbiamo ripreso le lezioni... purtroppo!<br />

Stella Sincovich - 2°F


libri<br />

L’ ANGOLO DEL LIBRO<br />

La rubrica “l’angolo del libro” è la parte del giornalino<br />

de<strong>di</strong>cata ai testi e alle riviste contenute nella nostra<br />

biblioteca: in essa troverete idee, pareri, recensioni,<br />

libri consigliati da professori e ragazzi… e tanto altro.<br />

Abbiamo deciso <strong>di</strong> scrivere questa rubrica per dare<br />

la possibilità ai ragazzi <strong>di</strong> tutta la scuola <strong>di</strong> trovare<br />

consigli utili quando devono prendere in prestito un<br />

libro, e <strong>di</strong> dare uno spazio dove gli alunni possono<br />

pubblicare le proprie opinioni sulla biblioteca.<br />

Per la realizzazione della rubrica ci sono state<br />

<strong>di</strong> grosso aiuto le due docenti responsabili della<br />

biblioteca, le professoresse Tiziana Bulgarelli e Liliana<br />

Maruca<br />

A queste due insegnanti potete fare riferimento negli<br />

orari <strong>di</strong> apertura della biblioteca, quando avrete dubbi<br />

o incertezze.<br />

Prima notizia importante: certamente a casa voi<br />

tutti avete dei libri che avete già letto o che non vi<br />

interessano più! Invece <strong>di</strong> buttarli via potreste donarli<br />

alla nostra biblioteca, così quando li rivedrete potrete<br />

pensare <strong>di</strong> avere arricchito la nostra scuola con nuovi<br />

testi; quel libro potrà essere consultato da molti altri<br />

ragazzi anche loro curiosi <strong>di</strong> leggerlo!<br />

Seconda notizia importante: potrete poi anche voi<br />

partecipare attivamente alla rubrica “l’ angolo del<br />

libro“: chiunque può scrivere consigli e opinioni sui<br />

libri che ha letto e che possono essere interessanti<br />

per gli altri ragazzi. Imbucate le vostre idee scritte<br />

su un foglio nella casetta dei consigli che troverete<br />

nella biblioteca.<br />

Dato che questa idea ci sembrava particolarmente<br />

interessante abbiamo proposto alle professoresse<br />

e i professori <strong>di</strong> lettere e <strong>di</strong> lingue straniere un<br />

questionario nel quale vi era la domanda che li invitava<br />

a consigliare testi letti da loro alla nostra età.<br />

Questi sono i titoli in<strong>di</strong>cati per noi da alcuni dei<br />

docenti intervistati:<br />

“Moby Dick” <strong>di</strong> H. Melville<br />

Testi <strong>di</strong> Italo Calvino e <strong>di</strong> Twain<br />

“Cuore” <strong>di</strong> De Amicis<br />

“Il coraggio <strong>di</strong> parlare” <strong>di</strong> Gina Basso<br />

“Il buio oltre la siepe” <strong>di</strong> H. Lee<br />

“Memorie <strong>di</strong> una ragazza per bene” <strong>di</strong> S. de Beauvoir<br />

“Piccole donne” <strong>di</strong> Louisa Alcott<br />

“Il <strong>di</strong>ario <strong>di</strong> Anna Frank”<br />

Una ricerca interessante che abbiamo fatto per<br />

questo primo numero della rubrica e stata quella <strong>di</strong><br />

analizzare i libri presi in prestito da tutte le classi<br />

dall’inizio dell’ anno per capire, attraverso alcune<br />

statistiche, quali sono i generi letterari preferiti dagli<br />

alunni della scuola.<br />

Ecco i risultati:<br />

Classi prime: 1.fantastici, 2.gialli, 3.romanzi.<br />

Classi seconde: 1.gialli e romanzi, 2.fantastici; classi<br />

terze: 1.romanzi, 2.gialli<br />

Lucilla Celeghini, Angelica De Rosa e Ricky Zarrilli,<br />

1°C<br />

Consigli per una lettura che vi lascerà un<br />

segno!<br />

Vi vorrei presentare due libri che mi sono piaciuti molto e vi<br />

consiglio proprio <strong>di</strong> leggere. Si intitolano: “Mio nonno era un<br />

ciliegio” <strong>di</strong> Angela Nanetti e “Lontano dagli occhi lontano dal<br />

cuore” <strong>di</strong> Stefano Bor<strong>di</strong>glioni.<br />

Il primo sembra avere un titolo ri<strong>di</strong>colo, ma poi leggendolo<br />

capirete che è bellissimo; parla <strong>di</strong> sentimenti nei confronti<br />

della famiglia, <strong>di</strong> un nonno davvero speciale, <strong>di</strong> un albero per<br />

amico e <strong>di</strong> quello che un bambino può arrivare a fare per<br />

<strong>di</strong>fendere quello che gli hanno insegnato ad amare i nonni. In<br />

alcuni punti della storia vi farà sorridere, ma in altri vi farà<br />

no ferraris no news anno 8 n.3 - aprile 2011 pag 6<br />

Un libro per golosi: è il mio<br />

paese<br />

Tra tutti i libri che ho letto, il mio preferito, quello in cui vorrei vivere è “La fabbrica<br />

<strong>di</strong> cioccolato” <strong>di</strong> Roald Dahl<br />

Questo romanzo è quello che ha stimolato la mia immaginazione e la mia golosità<br />

permanentemente. Vorrei <strong>di</strong>ventare un personaggio <strong>di</strong> questa storia per poter<br />

finalmente sguazzare nella cioccolata, mangiare lecca-lecca fino all’in<strong>di</strong>gestione,<br />

oppure bere un fiume <strong>di</strong> cioccolato fuso.<br />

Per prima cosa, se vivessi in quel libro, mi costruirei una capanna <strong>di</strong> corteccia <strong>di</strong><br />

cioccolata, con il tetto <strong>di</strong> cuore <strong>di</strong> liquirizia per proteggermi dalle intemperie, portate<br />

da immense nuvole <strong>di</strong> zucchero filato. Chissà quanto resisterebbe alla mia “fame” <strong>di</strong><br />

dolciumi un’abitazione simile: forse in poco tempo <strong>di</strong>venterei un senzatetto!<br />

Farei tutto questo se fossi io al posto <strong>di</strong> Charlie, il protagonista, e così sarei un<br />

ragazzo simpatico, un po’ timido, che affronta mille pericoli, proprio come lui. Mi<br />

piacerebbe prendere il posto <strong>di</strong> Charlie per vivere in un mondo fantastico, dove<br />

l’esistenza scorre… dolcemente.<br />

Sarebbe proprio bello incontrare Willie Wonka, il più stravagante, affascinante,<br />

simpatico e matto essere che possegga una fabbrica <strong>di</strong> cioccolato.<br />

L’unica cosa che correggerei nelle vita <strong>di</strong> Enrico-Charlie sarebbe il fatto che non<br />

vorrei avere una famiglia così povera come quella che viene descritta da Dahl, che<br />

abita in una triste casupola <strong>di</strong> legno e si nutre soltanto <strong>di</strong> cavoli, perché mi piacerebbe<br />

avere una famiglia normale, come quella che ho nella realtà, che possa vivere tranquilla<br />

e non temere il futuro.<br />

Credo che non ci sia bisogno <strong>di</strong> essere poverissimi per non essere dei bambini viziati,<br />

ma che anche un ragazzo come me sappia accontentarsi <strong>di</strong> ciò che ha.<br />

Enrico Mancini – 2°B<br />

Un paese e tanta amicizia<br />

Tra tutti i libri che ho letto, mi è piaciuto più <strong>di</strong> tanti altri un romanzo che si intitola “La<br />

banda delle quattro strade” , <strong>di</strong> Mario Schiani. Questo libro è ambientato in un paesino<br />

<strong>di</strong> collina, nell’estate del 1971.<br />

Tutto cominciò quando un ragazzino <strong>di</strong> città, Lino, un tipetto timido e fifone, venne<br />

spe<strong>di</strong>to dai nonni a trascorrere con loro tutta l’estate. Il giorno dopo il suo arrivo,<br />

mentre Lino si avventurava per le vie del paese, un signore anziano incominciò a<br />

inseguirlo e Lino si mise a correre. Dopo un centinaio <strong>di</strong> metri, trovò un garage aperto<br />

e si infilò dentro. Passati alcuni minuti, uscì dal suo nascon<strong>di</strong>glio e si ritrovò faccia<br />

a faccia con un ragazzo che gli chiese perché avesse fatto arrabbiare il “Matto del<br />

Cucco” e da quel casuale incontro nacque una grande amicizia tra Lino e Chicco. Ai<br />

due si aggiunse anche Fausto, il migliore amico <strong>di</strong> Chicco, e Lisa, amica d’infanzia <strong>di</strong><br />

quest’ultimo.<br />

Quell’estate era ritornato in paese un ragazzo <strong>di</strong> nome Nero, che era considerato il<br />

bullo delle Quattro Strade e che combinava <strong>di</strong>sastri per tutto il paese.<br />

Chicco, Fausto, Lisa e Lino formarono la banda delle Quattro Strade per proteggersi<br />

dalle aggressioni <strong>di</strong> Nero e della sua banda.<br />

Nel romanzo vorrei essere un personaggio secondario, ma <strong>di</strong> un certo rilievo, magari un<br />

altro componente della banda <strong>di</strong> Lino. Mi piacerebbe entrare in questo racconto perché<br />

i luoghi da esplorare intorno al piccolo paese sono tanti e le vicende <strong>di</strong> questo gruppo<br />

<strong>di</strong> ragazzi sono riuscite ad appassionarmi: dalle mascalzonate <strong>di</strong> Nero, al salvataggio<br />

del vetraio sordo; dalle trovate della banda per <strong>di</strong>fendersi dal nemico, alla battaglia<br />

finale a sassate.<br />

Questo libro mi ha insegnato che l’amicizia è un valore che non va tra<strong>di</strong>to e che l’aiuto<br />

degli amici può farci superare le paure e imparare a<br />

essere più aperti e coraggiosi.<br />

Mattia Casarini – 2°B<br />

commuovere e non lo <strong>di</strong>menticherete.<br />

Il secondo libro invece è scritto sotto forma <strong>di</strong> <strong>di</strong>ario e parla <strong>di</strong> una<br />

ragazzina della nostra età che, a causa <strong>di</strong> una cotta per un coetaneo, viene<br />

bocciata e per punizione i suoi genitori la mandano in montagna dai nonni<br />

per tutto il periodo estivo, anziché in villeggiatura al mare.<br />

In realtà quel posto così sperduto, lontano dalla solita vita citta<strong>di</strong>na non<br />

è una punizione per Ilaria, che ben presto scopre la bellezza <strong>di</strong> alcune<br />

cose che prima non aveva mai notato. Inoltre, all’inizio della storia, la<br />

protagonista paragona il suo umore al cielo nero-grigio; man mano che<br />

passano i giorni, e ancor più nel finale, Ilaria impara a curare il suo dolore<br />

per quella cotta non ricambiata e capisce una cosa importante: che la nostra<br />

età c’è sempre un’altra possibilità… e il cielo <strong>di</strong>venta improvvisamente <strong>di</strong><br />

tutti i colori.<br />

Susanna Perla - 1^G


iblioteca<br />

La biblioteca delle Ferraris<br />

Il 24 ottobre la nostra bella biblioteca ha compiuto 5 anni!<br />

Infatti nel 2006 è stata riaperta, totalmente rinnovata,<br />

grazie al generoso finanziamento della Fondazione Cassa <strong>di</strong><br />

Risparmio <strong>di</strong> <strong>Modena</strong> e all’impegno, nella nostra scuola, del<br />

Preside, <strong>di</strong> tanti insegnanti, alunni e genitori che all’epoca<br />

l’avevano fortemente desiderata e voluta.<br />

Per una più comoda consultazione e permanenza nell’ampio<br />

locale che ben conosciamo furono inseriti nuovi arre<strong>di</strong>, banchi<br />

e se<strong>di</strong>e, librerie moderne e funzionali e, soprattutto, tanti,<br />

tanti, tanti libri <strong>di</strong> narrativa per ragazzi (oggi ne vantiamo<br />

circa 5200!) nonché testi <strong>di</strong> consultazione per alunni e docenti.<br />

Non <strong>di</strong>mentichiamo il cospicuo patrimonio <strong>di</strong> cd, dvd, vhs,<br />

la postazione multime<strong>di</strong>ale con due computer, stampante,<br />

scanner, una macchina fotografica <strong>di</strong>gitale e il<br />

videoproiettore con schermo che rendono la biblioteca<br />

ancora più ricca e multifunzionale.<br />

Si era pensato ad una biblioteca come luogo <strong>di</strong> raccolta<br />

e organizzazione <strong>di</strong> materiale a stampa e multime<strong>di</strong>ale,<br />

<strong>di</strong> attività <strong>di</strong> lettura e ricerca da parte degli alunni,<br />

luogo in cui i docenti potessero trovare strumenti<br />

necessari per il loro aggiornamento e materiali <strong>di</strong><br />

approfon<strong>di</strong>mento della propria <strong>di</strong>sciplina. Oggi pensiamo,<br />

con una certa sod<strong>di</strong>sfazione, <strong>di</strong> avere raggiunto questi<br />

obiettivi, vista, soprattutto, la vivacità, l’interesse,<br />

la partecipazione che la riguardano, nonché i tanti<br />

appuntamenti che in essa si svolgono e che ogni anno<br />

intorno ad essa ruotano.<br />

Ora come ora si tratta <strong>di</strong> non abbassare la guar<strong>di</strong>a,<br />

<strong>di</strong> continuare a lavorare per la nostra biblioteca con<br />

lo stesso impegno profuso in questi anni affinché il<br />

patrimonio librario continui ad aumentare, affinché i<br />

ragazzi possano frequentarla assiduamente anche in<br />

orario scolastico grazie alla <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> docenti che<br />

ne garantiscono l’apertura per il prestito per due ore<br />

settimanali (lunedì 5^ ora; giovedì 4^ora), affinché tutti<br />

i docenti della scuola, <strong>di</strong> qualunque <strong>di</strong>sciplina, possano<br />

utilizzarla con le classi, affinché anche i genitori possano<br />

sentirsi coinvolti e parte integrante <strong>di</strong> questa nostra realtà.<br />

Mi piace ricordare che chi si occupa della biblioteca è<br />

riuscito anche quest’anno a garantire importanti iniziative<br />

rivolte a tutte le classi della scuola.<br />

Simone Maretti ci ha affascinato con le sue narrazioni<br />

proponendo questi testi:<br />

Fiabe dei fratelli Grimm, 30 novembre per 1°C e1°Q;<br />

Le avventure <strong>di</strong> Tom Sawyer, 30 novembre per 1°H e 1°E;<br />

L’isola del tesoro, 3 febbraio per 1°A e 1°F;<br />

Pinocchio, 13 novembre per 1°B e 1°G;<br />

Miti e leggende greche, 3 <strong>di</strong>cembre per 1°D;<br />

Don Chisciotte, 8 novembre per 2°F e 2°H e 1 febbraio<br />

per 2°B e 2°E;<br />

Decameron, 26 gennaio per 2G e 2A;<br />

Dieci piccoli in<strong>di</strong>ani, 4 <strong>di</strong>cembre 2°C e 2°D;<br />

Lo strano caso del dottor Jekill e del signor Hide, per<br />

2°Q e 3°Q;<br />

Niente <strong>di</strong> nuovo sul fronte occidentale, 14 <strong>di</strong>cembre 3°B<br />

e 3°F;<br />

Il buio oltre la siepe, 17 febbraio per 3°G e 3°H;<br />

Niente <strong>di</strong> nuovo sul<br />

fronte occidentale,<br />

10 <strong>di</strong>cembre per 3°E<br />

e 3°C;<br />

Stand by me, 13<br />

novembre per 3A e<br />

3D.<br />

Tutte le classi sono state<br />

invitate a partecipare al<br />

concorso “Il Giralibro”<br />

naturalmente con la<br />

speranza <strong>di</strong> vincerlo<br />

(cosa che è avvenuta<br />

quattro anni fa grazie<br />

ad un bellissimo testo <strong>di</strong><br />

Laura Missio), ma con la<br />

certezza <strong>di</strong> ricevere in<br />

no ferraris no news anno 8 n.3 - <strong>di</strong>cembre 2011 -pag 7<br />

dono, come premio per la partecipazione, una<br />

ventina <strong>di</strong> nuovi testi per la biblioteca.<br />

Sempre sentito è l’impegno a reperire nuovi<br />

fon<strong>di</strong>, sponsor, omaggi <strong>di</strong> case e<strong>di</strong>trici… che ci<br />

permettano <strong>di</strong> acquisire nuovi testi, sostituendo<br />

quelli troppo usurati o, nota dolentissima, quelli persi (!?). Anche in questo anno<br />

abbiamo aggiunto al nostro patrimonio librario testi <strong>di</strong> narrativa, testi in lingua<br />

spagnola, testi <strong>di</strong> scienze, testi <strong>di</strong> consultazione per i docenti.<br />

Non meno importante è l’impegno a tenere in or<strong>di</strong>ne la biblioteca e i testi secondo<br />

l’or<strong>di</strong>ne che ormai i nostri ragazzi ben conoscono, a catalogare i nuovi testi, a<br />

registrarli per via informatica e in cartaceo per una comoda e rapida ricerca<br />

dei titoli desiderati. Molto impegnativo anche l’inventario e rior<strong>di</strong>no <strong>di</strong> fine anno<br />

scolastico volto a verificare che TUTTI i testi che sono stati presi in prestito<br />

siano stati restituiti.<br />

Dopo questa anche troppo lunga carrellata <strong>di</strong> informazioni<br />

(me ne scuso, ma l’argomento mi sta troppo a cuore! E<br />

quante altre cose avrei da <strong>di</strong>re sui libri, sull’importanza<br />

della lettura, sulla fortuna <strong>di</strong> avere a <strong>di</strong>sposizione una<br />

biblioteca scolastica tanto ricca e fornita <strong>di</strong> titoli così<br />

nuovi… Non temete, so anche fermarmi, non aggiungerò<br />

altro!) vorrei concludere invitando tutti i ragazzi a “voler<br />

bene” alla loro/nostra biblioteca, a viverla intensamente<br />

ma con educazione, rispettando quelle regole elementari<br />

che ci permetteranno <strong>di</strong> mantenere tavoli e se<strong>di</strong>e e arre<strong>di</strong><br />

perfetti, libri in or<strong>di</strong>ne (non è vietato rivestirli con una<br />

bella carta trasparente o utilizzare scotch per effettuare<br />

qualche piccolo restauro…), computer funzionanti, elenchi<br />

del prestito ben compilati per poter consentire controlli in<br />

ogni momento. E non <strong>di</strong>menticate mai <strong>di</strong> restituire i testi<br />

letti: quanto <strong>di</strong>spiace, ad ogni fine d’anno scolastico, dover<br />

constatare che mancano all’appello dai 70 agli 80 libri! Non<br />

è facile, come ho gia spiegato, trovare il modo <strong>di</strong> sostituirli.<br />

Con un sforzo piccolissimo, se ci credete, potremo essere<br />

una squadra più or<strong>di</strong>nata e avere una biblioteca sempre più<br />

ricca, vivace e vitale. BUONA LETTURA A TUTTI!<br />

Tiziana Bulgarelli<br />

A spasso per la Spagna, seguendo un Hidalgo<br />

Tra la moltitu<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> libri da me letti, il più interessante e allo stesso<br />

tempo <strong>di</strong>vertente e ironico è Don Chisciotte della Mancia, dello scritto<br />

re spagnolo Miguel de Cervantes. Il mio interesse verso questo romanzo<br />

deriva dal periodo in cui è ambientato, ma soprattutto dai luoghi in cui si<br />

svolgono le vicende, che mi appaiono molto misteriosi e mi piace scoprire<br />

informazioni sulla terra spagnola.<br />

Se dovessi scegliere un altro luogo, un altro tempo, insomma un’altra vita<br />

sceglierei <strong>di</strong> entrare nelle pagine <strong>di</strong> questo libro.<br />

Vorrei essere lì a osservare Don Chisciotte nelle sue pazze avventure<br />

<strong>di</strong> anziano cavaliere in giro per la Spagna, ma me ne starei nascosto, lo<br />

seguirei da lontano e cercherei <strong>di</strong> aiutarlo a sconfiggere i suoi numerosi<br />

nemici. E poi mi piacerebbe vederlo combattere contro i mulini a vento,<br />

oppure girovagare per squallide osterie. Come lui vorrei credere che<br />

esistano i giganti e che quei tuguri siano castelli in cui incontrare<br />

castellane e cavalieri, invece <strong>di</strong> osti e brutti ceffi, e magari mi travestirei<br />

pure io da cavaliere per entrare meglio nella parte. Sarebbe bello trovarmi<br />

uno scu<strong>di</strong>ero e raccontargli, inventandole <strong>di</strong> sana pianta, avventure che<br />

ho sognato nella mia infanzia. Girerei le città<br />

e andrei a <strong>di</strong>re a tutti che esiste un pazzo<br />

sognatore che al posto <strong>di</strong> mulini a vento vede<br />

giganti, che prende un sacco <strong>di</strong> botte, ma non si<br />

dà per vinto, perché ha qualcosa in cui credere,<br />

qualcosa che lo consola <strong>di</strong> una vita senza<br />

senso. Potrei così vivere una originalissima e<br />

piacevolissima avventura, invece <strong>di</strong> stare sul<br />

<strong>di</strong>vano, come ogni santo giorno della mia piatta<br />

noiosissima vita.<br />

Insomma, questo romanzo è quello che preferisco<br />

per la sua originalità; è un libro affascinante,<br />

pieno <strong>di</strong> gioia e capace <strong>di</strong> strappare sorrisi a<br />

ragazzi <strong>di</strong> ogni età, ma anche <strong>di</strong> far riflettere<br />

sul senso della vita.<br />

Matteo Bernabei – 2°B


no ferraris no news anno 8 n.3 - aprile 2011 pag 8<br />

conosci <strong>Modena</strong>?<br />

Il Collegio San Carlo<br />

Il “Collegio dei Nobili della Madre <strong>di</strong> Dio e <strong>di</strong> San Dionigi Areopagita”<br />

fu fondato a <strong>Modena</strong> nel 1626, dal sacerdote conte Paolo Boschetti,<br />

ma rimase conosciuta con il nome <strong>di</strong> Collegio San Carlo in ricordo<br />

del santo che proteggeva dall’inizio la Congregazione che gestiva il<br />

collegio, nata dall’impegno volontario <strong>di</strong> laici, artigiani e borghesi, che<br />

assistevano i poveri, insegnando loro, oltre alla dottrina cristiana,<br />

a leggere, scrivere e far <strong>di</strong> conto. Per iniziativa del Boschetti, la<br />

Congregazione, senza smettere <strong>di</strong> aiutare i “poverelli”, iniziò a<br />

gestire un collegio riservato ai figli <strong>di</strong> famiglie nobili. L’istituto, oltre<br />

a denaro ricevuto dalla città, poté contare anche su lasciti <strong>di</strong> ricchi<br />

borghesi e nobili, che consentirono, proprio nel centro della città, la<br />

costruzione (su progetto dell’architetto Avanzini) del collegio, della<br />

chiesa a<strong>di</strong>acente e <strong>di</strong> un prestigioso portico fornito <strong>di</strong> botteghe.<br />

La sede fu inaugurata ufficialmente nel 1682. L’attività scolastica del<br />

Collegio terminò nel 1970.<br />

Il collegio accoglieva ragazzi dagli otto ai <strong>di</strong>ciotto anni. Gli ospiti<br />

vivevano qui una decina d’anni e andavano a casa una sola volta<br />

all’anno, in occasione del Natale. Ma come era la vita in collegio?<br />

I piccoli dormivano in una camerata comune, mentre i più gran<strong>di</strong><br />

avevano una camera tutta per loro, ma non dobbiamo pensare che si<br />

trattasse <strong>di</strong> una grande stanza: era una stanzetta con un letto, una<br />

piccola cassapanca per gli abiti e gli oggetti personali e una scrivania<br />

sulla quale stu<strong>di</strong>are. Tutti indossavano una <strong>di</strong>visa che consisteva<br />

in una camicia bianca con lo jabot, in un completo <strong>di</strong> velluto scuro<br />

per l’inverno o <strong>di</strong> tessuto più leggero per l’estate. Un parrucchiere<br />

si occupava delle acconciature dei ragazzi e controllava anche la<br />

presenza <strong>di</strong> pidocchi o altri parassiti tra i capelli <strong>di</strong> ogni bambino.<br />

La <strong>di</strong>sciplina era ritenuta molto importante e durante le lezioni un<br />

addetto si aggirava tra i banche con una bacchetta per colpire chi<br />

non si comportava a dovere. Se uscivano erano accompagnati dai loro<br />

insegnanti e anche durante l’estate andavano in villeggiatura con loro.<br />

Da metà luglio a metà ottobre i collegiali andavano in villeggiatura<br />

a Bomporto (successivamente a Braida) ove si organizzavano<br />

accademie, rappresentazioni, cacce. I giovani nobili partecipavano<br />

anche alla vita <strong>di</strong> corte e la famiglia ducale presenziava alle esibizioni<br />

dei collegiali. Tutti gli anni si svolgevano delle gare <strong>di</strong> bravura nelle<br />

varie materie e chi vinceva riceveva in premio una coccarda e il titolo<br />

<strong>di</strong> principe in matematica o letteratura o scienze. L’attività ginnicosportiva,<br />

particolarmente intensa, prevedeva tra l’altro scherma,<br />

pallavolo e nuoto che veniva praticato nella piscina della residenza<br />

estiva <strong>di</strong> Braida.<br />

Entrando nel collegio, si incontra subito lo scalone d’onore, uno<br />

scalone <strong>di</strong> marmo, detto a forbice per la sua forma. Salendo le scale<br />

si possono ammirare i ritratti <strong>di</strong> alcuni degli studenti più famosi e<br />

importanti della scuola, che hanno voluto lasciare una testimonianza<br />

della loro permanenza al San Carlo. Attraverso i loro ritratti è<br />

possibile farsi un’idea delle mode dei vari perio<strong>di</strong>. Salite le scale si<br />

può notare sulla destra una porticina segreta che conduce alla Chiesa<br />

<strong>di</strong> San Carlo ora non più a<strong>di</strong>bita a funzioni religiose, ma utilizzata<br />

per spettacoli e conferenze organizzate dalla Fondazione cui oggi<br />

appartiene il complesso <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici. Molti e<strong>di</strong>fici un tempo erano dotati<br />

<strong>di</strong> passaggi segreti che venivano utilizzati per motivi <strong>di</strong> praticità o <strong>di</strong><br />

sicurezza: in questo caso passando attraverso questa porta si evitava<br />

<strong>di</strong> uscire sulla strada per accedere alla chiesa.<br />

La lunga galleria al primo piano, collega lo Scalone d’onore alla Sala<br />

dei Car<strong>di</strong>nali. Qui in origine si aprivano le stanze da letto degli<br />

ospiti del collegio. Da una ricerca effettuata negli archivi si è<br />

saputo che le pareti della galleria erano in origine affrescate con<br />

vedute <strong>di</strong> paesaggi. Si è provveduto quin<strong>di</strong> a ripulire le pareti e sono<br />

comparse tracce delle pitture originali. Mentre fino a qualche tempo<br />

fa i restauri consistevano nel ricostruire completamente quello che<br />

si supponeva fosse l’originale,<br />

oggi, anche per non intervenire<br />

facendo errori, si fanno restauri<br />

c o n s e r v a t i v i , ossia si mantiene<br />

ciò che si riesce a recuperare.<br />

Nel caso della galleria si riesce a<br />

vedere il <strong>di</strong>segno sulle pareti, ma i<br />

colori e i dettagli sono del tutto<br />

scomparsi.<br />

Proseguendo il cammino, si giunge<br />

alla Sala dei Car<strong>di</strong>nali, così<br />

detta perché sulle pareti sono<br />

appesi quadri che<br />

raffigurano ritratti<br />

<strong>di</strong> car<strong>di</strong>nali, che<br />

frequentarono il<br />

Collegio.<br />

È la sala principale<br />

e più raffinata del<br />

complesso architettonico:<br />

qui avevano<br />

luogo le cerimonie<br />

<strong>di</strong> laurea. Riccamente<br />

decorata con af-<br />

freschi in stile<br />

barocco, è un esempio<br />

dell’inganno del Barocco,<br />

dove tutto<br />

può essere finzione,<br />

illusione e apparenza<br />

dalle finte porte<br />

che si affacciano<br />

sulla balconata, alle<br />

balconate stesse,<br />

dalle pareti <strong>di</strong>pinte<br />

con le venature del<br />

marmo agli sgabelli<br />

negli angoli del salone,<br />

anch’essi opera <strong>di</strong><br />

qualche pittore, alle<br />

finte finestre che<br />

amplificano gli spazi<br />

senza soluzione <strong>di</strong><br />

continuità.<br />

Sulle finte balconate<br />

si affacciano figure<br />

femminili, che rappresentano<br />

le varie<br />

<strong>di</strong>scipline <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o della scuola: letteratura, poesia, matematica, scienze,<br />

musica, arte, retorica e logica, e sul soffitto ancora figure <strong>di</strong> donna che<br />

stavolta in<strong>di</strong>cano agli allievi quali siano le virtù da coltivare: temperanza,<br />

giustizia, prudenza e fortezza.<br />

Dal salone, si può passare a un corridoio lungo le cui pareti si possono<br />

vedere i ritratti dei rettori che nel tempo hanno <strong>di</strong>retto il Collegio e<br />

tra <strong>di</strong> essi si trova anche quello <strong>di</strong> Ippolito Galantini, ispiratore della<br />

Congregazione.<br />

Attraverso un altro breve corridoio è possibile raggiungere il teatro,<br />

unico del Settecento rimasto in città. Anche in questo ampio locale vi<br />

sono balconate in falso marmo e quadri alle pareti e gonfaloni, doni che le<br />

famiglie nobili facevano all’isituto, aumentandone il prestigio.<br />

L’attività teatrale era ritenuta un’importante strumento educativo. A<br />

carnevale e a fine anno scolastico tutte le camerate si preparavano<br />

all’esibizione in pubblico con l’aiuto <strong>di</strong> professori, maestri <strong>di</strong> ballo, musici<br />

e maestri d’armi. I testi che si recitavano erano soprattutto <strong>di</strong> autori<br />

francesi come Corneille, Racine, Voltaire, Molière, ma non mancavano<br />

autori italiani, come Carlo Goldoni. Gli studenti, naturalmente recitavano<br />

sia le parti maschili sia quelle femminili. Fino al 1732, data <strong>di</strong> costruzione<br />

del primo teatro, i collegiali si esibivano nella Sala dei Car<strong>di</strong>nali e nei due<br />

teatri <strong>di</strong> Corte spesso alla presenza della famiglia ducale, alla quale nel<br />

nuovo teatro furono riservati i palchi <strong>di</strong> proscenio. Oggi questo spazio è<br />

utilizzato per conferenze e convegni.<br />

Verso la metà dell’Ottocento si costruì all’interno dell’e<strong>di</strong>ficio,una<br />

nuova cappella per i collegiali perché quella esistente versava in cattive<br />

con<strong>di</strong>zioni. Sulle sue pareti è possibile ammirare figure <strong>di</strong> angeli e<br />

sull’altare una grande cornice barocca dorata contiene l’immagine della<br />

Vergine, cui la cappella è de<strong>di</strong>cata. Sul soffitto, decorato con stucchi<br />

compaiono in quattro medaglioni altrettante allegorie delle virtù già<br />

rappresentate nel Salone dei Car<strong>di</strong>nali.<br />

Ripercorrendo a ritroso il percorso, si scende e si giunge, attraverso altre<br />

sale a piano terra, alla chiesa <strong>di</strong> San Carlo, in cui è possibile ammirare<br />

gli stucchi dell’altare maggiore e gli altari in marmo, molto pregiati che<br />

<strong>di</strong>mostrano la ricchezza del Collegio. Anche la chiesa, ancora consacrata,<br />

ma nella quale oggi non si svolgono più funzioni religiose, è ora a<strong>di</strong>bita a<br />

spettacoli o conferenze, anche nell’ambito del Festival della Filosofia che<br />

ogni anno si svolge nella nostra città.<br />

La seconda B


La gara <strong>di</strong> fumetti della 2°F<br />

no ferraris no news anno 8 n.3 - <strong>di</strong>cembre 2011 -pag 9<br />

gara in seconda F<br />

Quest’anno io e la mia classe<br />

abbiamo letto il libro “Il<br />

Visconte <strong>di</strong>mezzato”, che<br />

parla del visconte Medardo<br />

<strong>di</strong> Terralba che partecipa alla<br />

guerra contro i Turchi, ma,<br />

nel corso della battaglia, viene<br />

colpito da una palla <strong>di</strong> cannone<br />

e rimane <strong>di</strong>viso a metà.<br />

La parte cattiva <strong>di</strong> lui ritorna a<br />

casa e fa terribili crudeltà agli<br />

abitanti del suo paese. Anche<br />

quando torna Medardo il buono,<br />

la situazione non migliora,<br />

perché lui è noioso e <strong>di</strong>sumano<br />

come l’altro. Solo quando si<br />

riuniscono le due metà, ritorna<br />

la pace nel paese.<br />

Dopo aver finito <strong>di</strong> leggerlo, la<br />

prof. ci ha proposto <strong>di</strong> fare un<br />

lavoro <strong>di</strong> gruppo: illustrare con<br />

la tecnica del fumetto la storia<br />

del Visconte. Così abbiamo<br />

formato cinque gruppi, il mio<br />

comprendeva Elisa Alemanni, Davide Garuti, Andrea Gavioli e io. Il mio<br />

gruppo ha scelto <strong>di</strong> illustrare il capitolo della “Pastorella Pamela”, la<br />

ragazza <strong>di</strong> cui si innamora il Visconte. Alla fine <strong>di</strong> tutto, ogni gruppo<br />

ha consegnato il suo fumetto alla prof., che a sua volta ha consegnato<br />

i lavori ai professori Corra<strong>di</strong> <strong>di</strong> arte, Esposito, Menziani, Bulgarelli e<br />

Facchini, affinché li guardassero e giu<strong>di</strong>cassero quale gruppo fosse<br />

stato il più bravo.<br />

Dopo una settimana ci sono state le premiazioni, purtroppo il mio<br />

gruppo non ha vinto ma abbiamo comunque ricevuto tutti un quaderno<br />

della Comix.<br />

Questa attività è stata <strong>di</strong>vertente e mi è piaciuta molto perché<br />

abbiamo provato una nuova attività <strong>di</strong>versa dalle altre.<br />

Agar Shehata<br />

La nostra classe, appena finito <strong>di</strong> leggere “Il visconte <strong>di</strong>mezzato”, si è<br />

<strong>di</strong>visa in 5 gruppi e la prof Domenichini ci ha dato il compito <strong>di</strong> fare un<br />

fumetto, sul capitolo del “Visconte <strong>di</strong>mezzato”, che ci era piaciuto <strong>di</strong><br />

più. Il fumetto doveva essere <strong>di</strong> due pagine con circa cinque vignette<br />

(ma qualcuno ne ha fatte <strong>di</strong> più!).<br />

Io ero in squadra con Elisa M., Davide P. e Enrico.<br />

Abbiamo deciso <strong>di</strong> fare il fumetto sulla parte in cui la parte buona<br />

del visconte incontra gli ugonotti. Ci siamo <strong>di</strong>visi i compiti: io e Elisa<br />

abbiamo fatto la prima pagina e i maschi hanno fatto la seconda.<br />

Dato che avevamo soltanto le prime due ore del lunedì e dovevamo<br />

consegnarlo dopo due settimane, non<br />

saremmo riusciti a finirlo, quin<strong>di</strong> io ed<br />

Elisa ci siamo incontrate a casa sua per<br />

colorare sia la nostra parte sia quella dei<br />

maschi.<br />

Alla fine ci abbiamo messo sopra una<br />

carta trasparente e lo abbiamo chiuso <strong>di</strong><br />

lato e sembrava proprio un fumetto.<br />

La prof. Domenichini ci aveva anche detto<br />

che alcuni proff. tra cui il vicepreside, la<br />

prof.Micaela Corra<strong>di</strong>, la prof. Esposito,<br />

il prof. Facchini... avrebbero guardato i<br />

fumetti, passandoseli e consultandoli, poi<br />

avrebbero fatto la premiazione!<br />

Il nostro fumetto è arrivato secondo e<br />

noi eravamo molto felici.<br />

La prof ha consegnato come premio a<br />

tutti, anche agli ultimi, un quaderno<br />

della Comix, ma ai primi ha consegnato<br />

anche dei fumetti dati in premio dalla<br />

Comix. Tutti i proff. ci hanno fatto<br />

i complimenti, perché abbiamo fatto<br />

tutti un buon lavoro e anche la prof<br />

Domenichini è stata contenta <strong>di</strong> noi.<br />

Deborah Cattani<br />

Una settimana fa a scuola la mia classe ha partecipato a una gara <strong>di</strong><br />

fumetto.<br />

Ci siamo <strong>di</strong>visi in gruppi <strong>di</strong> circa quattro ragazzi ognuno e poi la prof.<br />

Domenichini ci ha detto che dovevamo preparare un fumetto sul<br />

“Visconte <strong>di</strong>mezzato” prendendo uno o più capitoli del libro.<br />

Abbiamo avuto una settimana <strong>di</strong> tempo e, malgrado fosse poco, siamo<br />

riusciti tutti a fare dei buoni lavori.<br />

Io e il mio gruppo siamo arrivati secon<strong>di</strong> e ci siamo impegnati molto, il<br />

nostro fumetto era a colori e abbiamo rappresentato il capitolo in cui<br />

il Visconte va dagli ugonotti; a noi<br />

quella parte è piaciuta molto,<br />

soprattutto quando Esaù, un<br />

personaggio del libro, prende<br />

un calcio da un asino.<br />

Invece i vincitori hanno fatto<br />

un bellissimo fumetto in<br />

bianco e nero, con sfumature<br />

e ombre.<br />

Ci siamo impegnati tutti, e<br />

la prof ci ha dato a tutti dei<br />

bellissimi premi.<br />

Ci siamo <strong>di</strong>vertiti molto e<br />

abbiamo fatto del nostro<br />

meglio !!!<br />

Elisa Manai<br />

La gara <strong>di</strong> fumetti, organizzata<br />

dalla 2°F, è stata molto bella.<br />

Il proce<strong>di</strong>mento è stato: la<br />

sud<strong>di</strong>visione in cinque gruppi<br />

composti da quattro persone,<br />

che hanno scelto un capitolo a<br />

loro piacere dal libro “Il visconte<br />

<strong>di</strong>mezzato”, che avevamo appena finito <strong>di</strong> leggere. I gruppi si sono<br />

<strong>di</strong>visi le parti del capitolo da <strong>di</strong>segnare. Dopo una settimana erano<br />

pronti i <strong>di</strong>segni, alcuni li avevano fatti in bianco e nero e alcuni a<br />

colori, e tutti sono stati incollati su dei cartoncini e plastificati, per<br />

renderli più belli. La giuria era composta da quattro persone che la<br />

settimana successiva annunciò il vincitore: il mio gruppo! La nostra<br />

professoressa <strong>di</strong> lettere ha dato a tutti un quaderno <strong>di</strong> Comix e solo<br />

per i vincitori un fumetto <strong>di</strong>: Calvin & Hobbes.<br />

Alessandro Damiani<br />

Qualche settimana fa, abbiamo finito <strong>di</strong> leggere un libro <strong>di</strong> Italo<br />

Calvino intitolato “Il visconte <strong>di</strong>mezzato”, che parla appunto <strong>di</strong> un<br />

visconte che, mentre è in guerra, viene colpito da un cannone e si<br />

<strong>di</strong>vide a metà, ma rimane vivo. Questo visconte vive molte avventure:<br />

decide <strong>di</strong> innamorarsi, una metà <strong>di</strong>venta cattiva e l’altra buona, <strong>di</strong>vide<br />

tutto quello che trova a metà ecc...<br />

Allora la prof. <strong>di</strong> italiano ha deciso <strong>di</strong> <strong>di</strong>viderci in gruppi e <strong>di</strong> far<br />

fare a ciascun gruppo un fumetto. Io ero con Carlotta,<br />

Davide Teggi e Mahjoub. La prof. ci ha dato la libera<br />

scelta su quale pezzo realizzare nel fumetto e noi<br />

abbiamo deciso per il brano dove il Buono (la parte<br />

buona del visconte) lascia un segno su ogni casa per<br />

il dottor Trewlaney, in modo che il dottore capisca<br />

che deve curare le persone malate o che hanno male<br />

da qualche parte, e il Gramo (la parte cattiva del<br />

visconte) <strong>di</strong>strugge tutti questi segni. Per realizzare<br />

il fumetto abbiamo usato: due fogli <strong>di</strong> cartoncino<br />

bianchi, colla stick, colori, carta da stampante, un<br />

cartoncino azzurro da mettere alla fine del fumetto,<br />

un foglio <strong>di</strong> plastica trasparente, un oggetto lungo<br />

che serviva per assemblare i fogli e… pazienza. Dopo<br />

averlo realizzato, lo abbiamo consegnato alla giuria.<br />

Passata una settimana la giuria, dopo aver guardato<br />

bene i fumetti, è venuta a premiarci, facendo una<br />

classifica: noi siamo arrivati terzi! Ci hanno regalato<br />

un quaderno <strong>di</strong> Comix; invece, ai primi, hanno regalato<br />

il quaderno e un fumetto illustrato con <strong>di</strong>segni.<br />

Sara Ingrosso


animali<br />

no ferraris no news anno 8 n.3 - aprile 2011 pag 10<br />

Polli loro… o polli<br />

noi?<br />

Il pollo è un animale che piace<br />

a tutti, ma prima <strong>di</strong> finire sulle<br />

nostre belle tavole, come viene<br />

trattato ???<br />

L’ allevamento intensivo, utilizza tecniche industriali e scientifiche per<br />

ottenere la massima quantità <strong>di</strong> prodotto col minimo costo e col minimo<br />

spazio, usando, <strong>di</strong> solito, specifici macchinari e farmaci. E, come si sà, <strong>di</strong><br />

solito la qualità mal si coniuga con la quantità.<br />

In questi allevamenti gli animali vengono selezionati in<strong>di</strong>vidualmente, al<br />

solo fine <strong>di</strong> fornire elevate prestazioni produttive.<br />

Tutti i polli che compriamo e mangiamo, in tutto il mondo, sono oramai<br />

solo <strong>di</strong> un paio <strong>di</strong> razze ibride, nate nei segreti laboratori <strong>di</strong> genetica<br />

applicata, selezionate esclusivamente per l’ingrassaggio. Il risultato <strong>di</strong><br />

queste selezioni è una vera macchina biologica ad elevatissima resa; un<br />

pollo mangia un chilo e mezzo <strong>di</strong> mangime e ne “produce” uno <strong>di</strong> carne.<br />

Lo fanno vivere solo 35 giorni (non ha neanche il tempo per <strong>di</strong>ventare<br />

pazzo).<br />

L’allevamento viene svolto in gran<strong>di</strong> capannoni dove possono stare<br />

decine <strong>di</strong> migliaia <strong>di</strong> volatili: con una densità <strong>di</strong> 10-15 per metro<br />

quadro, sino a 30 chili <strong>di</strong> “carne” a mq. (I regolamenti UE per gli<br />

allevamenti biologici stabiliscono in tre polli per metro quadrato<br />

la densità massima ammissibile). Beccano tutto ciò che ha colore<br />

paglierino, giorno e notte, grazie all’illuminazione artificiale.<br />

Le temperature sono sempre elevate.<br />

Le con<strong>di</strong>zioni igieniche sono terribili. Gli animali vivono dal primo<br />

all’ultimo giorno della loro brevissima vita calpestando e dormendo<br />

sulle loro deiezioni. Le infezioni batteriologiche sono contrastate<br />

dal primo all’ultimo giorno <strong>di</strong> vita con gli antibiotici contenuti<br />

nei mangimi; ma per i virus - come si sa - non ci sono farmaci.<br />

A questo si aggiunge il rumore spaventoso provocato dal pigolare<br />

<strong>di</strong> 50.000 - 100.000 animali spaventati, tenuti in quelle con<strong>di</strong>zioni.<br />

L’organismo del pollo, che è pur sempre un animale<br />

<strong>di</strong>urno, viene messo a dura prova, l’apparato<br />

<strong>di</strong>gerente stressato, la sua capacità <strong>di</strong> resistenza<br />

agli agenti patogeni fortemente indebolita.<br />

Nel territorio dove sono inseriti, senza un<br />

minimo <strong>di</strong> criterio <strong>di</strong> biosicurezza, questi<br />

allevamenti sono delle vere e proprie bombe<br />

batteriologiche, pericolose e costose per tutta<br />

la collettività. Pericolose, in quanto incubatoi<br />

<strong>di</strong> possibili virus trasmissibili agli uomini, come<br />

salmonelle e influenze:ricordate l’ influenza<br />

aviaria?<br />

I polli dovrebbero mangiare mais, soia e fibre.<br />

I polli, mangiano esclusivamente mangimi<br />

industriali, prodotti in larghissima misura da<br />

due o tre aziende. Le formule <strong>di</strong> questi<br />

mangimi sono top secret; possono<br />

in questo modo metterci dentro <strong>di</strong><br />

tutto e <strong>di</strong> più. Il mais e la soia, che<br />

sono i componenti principali (fino al<br />

60/70%), sono in gran<strong>di</strong>ssima parte<br />

<strong>di</strong> importazione e <strong>di</strong> produzione<br />

transgenetica, perché costano meno.<br />

Contrariamente alle normative per<br />

i bovini, i mangimi per pollame e<br />

tacchini possono contenere farine<br />

<strong>di</strong> carne e <strong>di</strong> pesce, pannelli <strong>di</strong> olio<br />

esausto, grassi <strong>di</strong> origine animale.<br />

La vicenda <strong>di</strong> due anni fa dei polli belgi<br />

alla <strong>di</strong>ossina è dovuta a un “eccesso”<br />

<strong>di</strong> PCB, ma se si sta nei limiti<br />

tollerati si può dare da mangiare<br />

ai polli anche oli esausti <strong>di</strong> motori.<br />

I polli così allevati se li cucini<br />

due minuti <strong>di</strong> più letteralmente si<br />

sbriciolano, se li lasci raffreddare<br />

rilasciano il classico odore <strong>di</strong> pesce<br />

con cui sono stati allevati. Oggi<br />

la carne <strong>di</strong><br />

pollo non viene<br />

offerta da nessun ristorante degno <strong>di</strong> questo nome, viene data solo<br />

nelle mense delle fabbriche e nelle scuole.<br />

Queste sono le notizie che abbiamo raccolto in vari siti su internet.<br />

Secondo noi, per evitare speculazioni <strong>di</strong> questa natura, occorrerebbe<br />

rispettare maggiormente la vita degli altri animali che vivono sulla<br />

terra, che poi nello stesso tempo e’ un poco <strong>di</strong> maggiore rispetto<br />

anche per noi stessi.<br />

Se controllassimo <strong>di</strong> piu’ le cose che compriamo o mangiamo, forse,<br />

secondo noi, potremmo dare quelle in<strong>di</strong>cazioni su come e’ meglio<br />

allevare , pre<strong>di</strong>ligendo le tecniche <strong>di</strong> allevamento rispettose degli<br />

animali tutti, noi compresi.<br />

Andrea Torri e Ilaria Vaccari 2°H<br />

L’allevamento intensivo<br />

Secondo la definizione <strong>di</strong> Wikipe<strong>di</strong>a, con allevamento intensivo o<br />

allevamento industriale s’intende una forma <strong>di</strong> allevamento che<br />

utilizza tecniche industriali e scientifiche per ottenere la massima<br />

quantità <strong>di</strong> prodotto al minimo costo e utilizzando il minimo spazio,<br />

tipicamente con l’uso <strong>di</strong> appositi macchinari e farmaci veterinari.<br />

L’allevamento intensivo è una pratica che si è <strong>di</strong>ffusa nel XX<br />

secolo (in Italia soprattutto a partire dal secondo dopoguerra)<br />

con lo scopo <strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfare la crescente richiesta <strong>di</strong> prodotti <strong>di</strong><br />

origine animale (in particolare carne, uova e latticini) abbattendone<br />

al contempo i costi, in modo da rendere questa categoria <strong>di</strong><br />

prodotti adatta al consumo <strong>di</strong> massa. La pratica dell’allevamento<br />

intensivo è oggi estremamente <strong>di</strong>ffusa in tutti i paesi sviluppati;<br />

la gran parte della carne, dei prodotti caseari e delle uova che<br />

si acquistano nei supermercati viene prodotta in questo modo.<br />

Le tecniche utilizzate negli allevamenti intensivi sono cambiate<br />

nell’arco del XX secolo, e possono presentare <strong>di</strong>fferenze anche<br />

notevoli fra <strong>di</strong>versi paesi. Per esempio, le<br />

normative europee introdotte a partire dagli<br />

anni ‘90 vietano esplicitamente molte pratiche<br />

ancora largamente in uso negli Stati Uniti.<br />

Alcuni elementi comuni alla maggior parte<br />

degli allevamenti intensivi sono i seguenti:<br />

• gli animali sono in gran numero;<br />

• gli animali siano trattenuti in spazi più o<br />

meno ristretti, allo scopo <strong>di</strong> massimizzare<br />

l’uso dello spazio <strong>di</strong>sponibile e semplificare<br />

le operazioni <strong>di</strong> nutrimento e cura;<br />

• negli allevamenti intensivi gli animali<br />

sono nutriti con mangime industriale da<br />

monocolture spesso importato, in genere<br />

soia (spesso geneticamente mo<strong>di</strong>ficata).<br />

L’alimentazione degli animali viene<br />

controllata in funzione delle<br />

caratteristiche (costo, qualità)<br />

del prodotto finale da ricavare.<br />

• le con<strong>di</strong>zioni fisiche degli<br />

animali, incluso il loro stato<br />

<strong>di</strong> salute, vengono tenute<br />

sotto controllo soprattutto<br />

attraverso misure igieniche ed<br />

eventualmente per mezzo <strong>di</strong><br />

farmaci.<br />

Purtroppo oggi l’allevamento<br />

è principalmente praticato a<br />

livello industriale per ottenere<br />

produzioni <strong>di</strong> massa, spesso<br />

a <strong>di</strong>scapito degli animali e<br />

della carne che se ne ottiene,<br />

<strong>di</strong> bassa qualità o talvolta<br />

ad<strong>di</strong>rittura poco sana.<br />

Simone Barbi & Gabriele<br />

Messori – 2°H


animali<br />

Il cane<br />

Il cane, inseparabile amico<br />

dell’uomo, deriva dal lupo<br />

e il suo nome scientifico<br />

è canis lupus familiaris.<br />

È un mammifero carnivoro<br />

e, oltre alla carne, si<br />

può cibare <strong>di</strong> piante che<br />

servono per depurarsi e<br />

mantenere sano il suo organismo. Di sicuro non si<br />

possono non amare i cani: sono allegri, compagni<br />

fedeli ed insostituibili, dotati <strong>di</strong> un sesto senso<br />

impressionante e <strong>di</strong> un animo nobile. Il cane abita<br />

in moltissime nostre case: abbaia o ringhia solo<br />

quando è necessario e sco<strong>di</strong>nzola quando è felice<br />

e vuole giocare. Al nostro cane non importerà mai<br />

quello che siamo o quello che facciamo, ciò che gli<br />

importa è la nostra presenza perché noi, padroni ed<br />

amici rappresentiamo il suo punto <strong>di</strong> riferimento.<br />

Non <strong>di</strong>mentichiamo il ruolo fondamentale che il<br />

cane svolge nella<br />

società: il cane<br />

poliziotto come il<br />

famoso Rex, il cane<br />

da salvataggio, il<br />

cane da guar<strong>di</strong>a,…<br />

Insomma, <strong>di</strong>cendo<br />

“cane” non si<br />

in<strong>di</strong>ca solamente<br />

un animale, ma<br />

tutto un mondo<br />

fatto <strong>di</strong> sentimenti<br />

profon<strong>di</strong> ed<br />

in<strong>di</strong>ssolubili che, da<br />

tempi immemorabili<br />

lo hanno legato all’uomo.<br />

Laura Gargiulo e Alessia Pini – 1^G<br />

La tigre<br />

La tigre è considerata la regina e signora<br />

della giungla asiatica, dal momento che è<br />

ad<strong>di</strong>rittura più forte del cugino leone.<br />

La tigre è un animale estremamente agile<br />

e può compiere salti <strong>di</strong> 5 o 6 metri, può<br />

superare ostacoli alti quasi 2 metri e nuota<br />

con grande abilità. Il suo modo <strong>di</strong> vivere<br />

solitario le ha procurato un particolare<br />

rispetto. Per vivere la tigre ha bisogno<br />

<strong>di</strong> tre cose fondamentali: abbondanza <strong>di</strong><br />

selvaggina <strong>di</strong> grosse <strong>di</strong>mensioni (giovani<br />

elefanti, cervi e cinghiali), acqua e luoghi<br />

dove ripararsi (grotte naturali o il folto<br />

della vegetazione). L’abbattimento delle<br />

foreste e l’espansione delle zone coltivate<br />

hanno ridotto l’ambiente naturale della<br />

tigre, che una volta era presente in<br />

quasi tutta<br />

l’Asia. Ora<br />

sopravvive<br />

in alcuni<br />

p a r c h i<br />

n a t u r a l i<br />

e nelle<br />

foreste <strong>di</strong><br />

montagne<br />

nel delta<br />

del Gange.<br />

O g n i<br />

tigre ha<br />

il proprio<br />

t e r r i t o r i o<br />

personale, che marchia e dentro il quale<br />

rimane per anni.<br />

Ayoub Bakari – 1^G<br />

no ferraris no news anno 8 n.3 - <strong>di</strong>cembre 2011 -pag 11<br />

Leopardo<br />

Il leopardo è un predatore <strong>di</strong> grande bellezza,<br />

eleganza e agilità. Il leopardo vive in Africa e nelle<br />

regioni calde d’Asia, e si adatta bene alla pianura<br />

come alla montagna.<br />

È un carnivoro dai gusti facili e può nutrirsi <strong>di</strong> un<br />

topo o <strong>di</strong> un porcospino come <strong>di</strong> una gazzella o <strong>di</strong><br />

una zebra.<br />

Ayoub Bakari - 1^G<br />

La ron<strong>di</strong>ne comune<br />

La ron<strong>di</strong>ne comune è un piccolo uccello migratore,agile lungo circa 18-19 cm e ha una<br />

coda lunga e biforcuta. Le ron<strong>di</strong>ni arrivano da noi verso la primavera e restano fino<br />

ai primi <strong>di</strong> ottobre. La ron<strong>di</strong>ne non è un uccello molto veloce, però ha un’agilità ed<br />

un’abilità nel cambiare <strong>di</strong>rezione in modo incre<strong>di</strong>bilmente rapido. La ron<strong>di</strong>ne è uno degli<br />

uccelli che più <strong>di</strong> tutti si avvicina agli inse<strong>di</strong>amenti umani, Essa rappresenta il cielo blu,<br />

sinonimo <strong>di</strong> libertà e <strong>di</strong> felicità eterna. Quando<br />

in primavera le ron<strong>di</strong>ni tornano salutano gli<br />

uomini con acrobazie e canti.<br />

Emanuela Castello – 1°A<br />

Proverbio sulla ron<strong>di</strong>ne<br />

UNA RONDINE NON FA PRIMAVERA<br />

L’insolito<br />

apparire <strong>di</strong><br />

una ron<strong>di</strong>ne<br />

in cielo, in<br />

un periodo<br />

precedente<br />

l’inizio della buona stagione non deve far credere<br />

che sia arrivata la primavera. Il proverbio si<br />

riferisce al fatto che un miglioramento in una<br />

situazione <strong>di</strong>fficile, non sta a significare che i<br />

problemi siano davvero risolti.<br />

Spiegazioni scientifiche<br />

Perché le zebre sono a strisce bianche e<br />

nere?<br />

Perché si sono abbronzate stando <strong>di</strong>etro a un<br />

cancello.<br />

Effetti sonori<br />

Sai qual è la <strong>di</strong>fferenza tra una nota musicale<br />

e una nota sul registro?<br />

Be’, la prima suona… bene; la seconda…<br />

malissimo!<br />

In campagna<br />

Perché l’ora legale è un grave problema per i<br />

conta<strong>di</strong>ni?<br />

Perché non riescono a mandare avanti il gallo.<br />

Un po’ <strong>di</strong> geografia<br />

La maestra chiede: “Pierino, dove si trova<br />

l’Elba?”<br />

“Nel plato, signora maestra”.<br />

Parlando <strong>di</strong> cibo<br />

Nel Sahara il menù è davvero limitato… c’è<br />

solo il dessert.<br />

Qual è l’animale che dopo morto gira molte<br />

volte su se stesso?<br />

Il pollo arrosto.<br />

Che cosa <strong>di</strong>ce una mosca su un muretto?<br />

Mo’ sca-valco.<br />

Tra le acque<br />

Perché in Mar Nero si chiama così?<br />

Perché è a lutto per il Mar Morto.<br />

p e r r i d e r e<br />

Fra angioletti<br />

“Non vedo l’ora che il tempo si rannuvoli”,<br />

afferma il primo angioletto.<br />

“Perché?”, chiede il secondo.<br />

“Così potremo sederci!”<br />

Che trasformazione!<br />

Cosa <strong>di</strong>venta il formaggio, dopo un mese?<br />

Forgiugno!<br />

Dubbio<br />

Ma i cannibali, quando vogliono uscire <strong>di</strong> sera, si<br />

fidano a lasciare i figli alla baby sitter?<br />

Letterina natalizia<br />

Caro Babbo Natale, siccome quest’anno sono<br />

stato buono, vorrei ricevere come regalo un<br />

giubbotto <strong>di</strong>… renna.<br />

Che <strong>di</strong>fferenza c’è tra me e te?<br />

Che tu puoi offrire una tazza <strong>di</strong> tè a me, ma io<br />

non posso offrire una tazza <strong>di</strong> me a te.<br />

Freddolosi<br />

Cosa fanno due libri quando fa freddo?<br />

Si mettono la copertina.<br />

Al telefono<br />

“Pronto? Porto Ercole?”<br />

“Ma faccia lei, porti chi le pare!”<br />

“Chi parla?”<br />

“Be’, facciamo un po’ per uno!”<br />

Angelica De Rosa – 1°C


un po’ <strong>di</strong> tutto<br />

no ferraris no news anno 8 n.3 - aprile 2011 pag 12<br />

Cioccolata<br />

Il cioccolato è un alimento derivato dai semi della pianta del cacao <strong>di</strong>ffuso e<br />

ampiamente consumato nel mondo intero. È preparato a partire dal burro <strong>di</strong> cacao<br />

con aggiunta <strong>di</strong> polvere <strong>di</strong> semi <strong>di</strong> cacao, zucchero e altri ingre<strong>di</strong>enti tipo il latte,<br />

le mandorle, le nocciole o altri aromi. Il cioccolato viene prodotto nelle forme<br />

più svariate; la più comune è la tavoletta, il cioccolato viene modellato in forme<br />

<strong>di</strong>verse, specie in occasione <strong>di</strong> ricorrenze o festività o come nel caso delle uova<br />

<strong>di</strong> Pasqua.<br />

Da dove viene il cioccolato e come veniva chiamato ?<br />

La pianta del cacao si chiama : Theobroma Cacao, considerando il nome che aveva<br />

e l’uso che se ne faceva presso le civiltà che la utilizzavano all’epoca: cacao cibo<br />

degli dei.<br />

Presso i maya il cioccolato veniva chiamato kakaw uhanal, ovvero “cibo degli Dei”, e il suo consumo era<br />

riservato solo ad alcune classi della popolazione :sovrani, nobili e guerrieri. I maya amavano la bevanda<br />

<strong>di</strong> cacao preparata con acqua calda. Acqua si <strong>di</strong>ceva haa, e caldo si <strong>di</strong>ceva chacau. La bevanda <strong>di</strong> cacao<br />

assumeva il semplice nome <strong>di</strong> chacauhaa Sinonimo <strong>di</strong> chacau era chocol, da cui deriva chocolhaa.<br />

La storia del cacao e del cioccolato<br />

La pianta del cacao ha origini antichissime e, secondo precise ricerche botaniche si presume che<br />

fosse presente più <strong>di</strong> 6000 anni fa . I primi agricoltori che iniziarono la coltivazione della pianta del<br />

cacao furono i Maya solo intorno al 1000 a.C.<br />

Le terre che si estendono fra la penisola dello Yucatàn, il Chiapas e la costa pacifica del Guatemala<br />

furono quin<strong>di</strong> le prime a vedere l’inizio della storia del cacao, e insieme ad esso del cioccolato. La<br />

leggenda <strong>di</strong>ce che la coltura del cacao fu sviluppata dal terzo re Maya: Hunahpu. Un’altra leggenda,<br />

questa volta azteca, <strong>di</strong>ce che in tempi remoti una principessa fu lasciata, dal suo sposo, partito in<br />

guerra, a guar<strong>di</strong>a <strong>di</strong> un immenso tesoro; quando arrivarono i nemici la principessa si rifiutò <strong>di</strong> rivelare il<br />

nascon<strong>di</strong>glio <strong>di</strong> tale tesoro e fu per questo uccisa; dal suo sangue nacque la pianta del cacao, i cui semi<br />

sono così amari come la sofferenza, ma allo stesso tempo forti ed eccitanti come le virtù <strong>di</strong> quella.<br />

Tornando alla storia, successivamente ai Maya anche gli aztechi iniziarono la coltura del cacao, e in<br />

seguito la produzione <strong>di</strong> cioccolata; associavano il cioccolato a Xochiquetzal, la dea della fertilità.<br />

Rebeschini Alessia – 1°G<br />

Storia della FC Juventus Football Club<br />

La Juventus Football Club S.p.A. (dal lat. iuventus, gioventù), nota anche come Juventus<br />

o, più semplicemente, Juve, è una società calcistica italiana per azioni con sede a<br />

Torino. Fondata nel 1987 come Sport Club Juventus da un gruppo <strong>di</strong> studenti liceali<br />

torinesi, si tratta del terzo club italiano per anzianità tra quelli tuttora attivi e,<br />

insieme al Torino, uno dei due che rappresentano nel calcio professionistico il<br />

capoluogo piemontese. Legata fin dagli anni venti alla famiglia Agnelli, il club ha<br />

sempre militato nella massima categoria del campionato italiano <strong>di</strong> calcio (dal 1929<br />

denominata Serie A) sin dalla sua fondazione, eccezion fatta per la stagione 2006-<br />

07.<br />

La Juventus è la società calcistica più titolata del Paese, nonché una delle più<br />

vittoriose e importanti del mondo, fino al punto <strong>di</strong> essere nominata dall’Istituto<br />

Internazionale <strong>di</strong> Storia e Statistica del Calcio, organizzazione riconosciuta dalla<br />

FIFA, come il miglior club italiano e il secondo a livello europeo del XX secolo.<br />

Nel 1988 la Juventus fu insignita <strong>di</strong> uno speciale riconoscimento come prima<br />

squadra nella storia del calcio continentale ad avere vinto tutte e tre le maggiori<br />

competizioni gestite dall’Unione Europea<br />

delle Federazioni Calcistiche, la Coppa<br />

dei Campioni, la Coppa delle Coppe e<br />

la Coppa UEFA. Con la vittoria nella<br />

Coppa Intercontinentale 1985, infine,<br />

la Juventus <strong>di</strong>venne il primo - e rimane<br />

tuttora l’unico - club al mondo ad avere<br />

conquistato almeno una volta tutti i<br />

trofei ufficiali a livello internazionale.<br />

In base a quanto emerge da un<br />

sondaggio, del settembre 2010, della<br />

società Demos & Pi, la Juventus<br />

risulta essere la squadra con il più alto<br />

numero <strong>di</strong> sostenitori in Italia, avendo<br />

riscosso la preferenza del 29% del<br />

campione. Inoltre, è tra le squadre<br />

con il maggior numero <strong>di</strong> sostenitori<br />

a livello mon<strong>di</strong>ale contando circa 180<br />

milioni <strong>di</strong> simpatizzanti.<br />

DESCRIZIONE<br />

Caro <strong>di</strong>ario,<br />

oggi riflettevo… l’anno prossimo<br />

mi ritroverò sola in una classe<br />

<strong>di</strong> sconosciuti, con la mia<br />

timidezza con cui fare i conti.<br />

Mi <strong>di</strong>spiace lasciare la mia<br />

classe, le mie amicizie. Certo<br />

continueremo a vederci, non<br />

sarà la fine, ma…<br />

Ma non ci sarà più Virginia alla<br />

quale chiedere <strong>di</strong> aspettarmi<br />

al suono della campanella<br />

– già, sono sempre l’ultima<br />

a essere pronta; non ci sarà<br />

un’Alice a <strong>di</strong>re che Roberto<br />

Bolle, il miglior ballerino che<br />

ci sia, fa schifo; non ci sarà una Cippi<br />

a cui rubare i taralli a merenda; non<br />

ci sarà una Giorgia… Insomma, mi<br />

mancheranno tutti. Sì, proprio tutti,<br />

anche quelli che ti fanno scherzi<br />

assur<strong>di</strong> (pensa che una volta mi hanno<br />

<strong>di</strong>pinto le mani <strong>di</strong> blu!), che fanno<br />

battute stupide, che fanno circolare<br />

voci <strong>di</strong> amori mai esistiti…<br />

Mi rimarrà comunque il ricordo delle<br />

gite, delle chiacchiere, delle risate<br />

e probabilmente, tra qualche anno,<br />

ripensando a questi anni, sorriderò.<br />

In fondo la vita non è altro che arrivi e<br />

partenze… il bello, però, è il viaggio.<br />

Pensaci. Ti saluto<br />

Giulia<br />

(Giulia Rocchi – 3^C)<br />

Chiara è la mia mamma. Non è molto alta e le sue<br />

gambe sono abbastanza corte, grassottelle e morbide.<br />

Adoro posarmici sopra, sembrano tanti orsacchiotti<br />

<strong>di</strong> peluche.<br />

Anche la sua pancia è morbida e liscia. Mi piace<br />

quando facciamo il “coccolino”: ci buttiamo sul suo<br />

letto e incominciamo a parlare, ridere o… a rotolarci<br />

una sopra l’altra per tutta la lunghezza del letto … è<br />

<strong>di</strong>vertente!!!<br />

La sua fronte non è mai aggrottata, però cambia:<br />

a volte tesa, serena o rilassata, ma mai accigliata,<br />

tranne quando giochiamo e fa finta <strong>di</strong> essere<br />

arrabbiata.<br />

I suoi occhi sono <strong>di</strong> colore marrone scuro, ma talvolta<br />

tendono al chiaro. Riescono a rivelare le emozioni e le<br />

sensazioni che prova anche se lei non vorrebbe farle<br />

trasparire.<br />

Quando ride la sua bocca si allunga e scopre i suoi<br />

denti un po’ irregolari; gli occhi le si chiudono, le<br />

guance paffutelle si colorano <strong>di</strong> rosso, ed una risata,<br />

ancora da bambina, <strong>di</strong>verte me e mia sorella che<br />

continuiamo a farla ridere, <strong>di</strong>cendo qualche battuta<br />

<strong>di</strong>vertente <strong>di</strong> film.<br />

Mi piace molto stare con mia madre. Insieme facciamo<br />

tante cose <strong>di</strong>vertenti: giochiamo a labirinto, un<br />

gioco da tavola <strong>di</strong> strategia. E’ bellissimo, anche<br />

perché vinco sempre io! Facciamo torte e dolci e ci<br />

<strong>di</strong>vertiamo un sacco, soprattutto perché con la farina<br />

ci <strong>di</strong>segnamo sul viso!<br />

E’ bello vederla tornare bambina, con la sua risata,<br />

i suoi gesti, i suoi occhi, che a volte quasi piangono<br />

dall’emozione …<br />

A parte i giochi e gli scherzi, è sempre lì con me<br />

quando ho bisogno <strong>di</strong> lei!<br />

Oltre ad avere tutte quelle belle qualità, mia madre<br />

ne ha una che vorrei avere anch’io: la PAZIENZA!<br />

Non so come faccia a sopportarmi quando le rispondo<br />

alzando la voce! Non so perché ma non lo faccio<br />

apposta.<br />

Nour Aboumerhi – 2°H


noi scrittori<br />

no ferraris no news anno 8 n.3 - <strong>di</strong>cembre 2011 -pag 13<br />

La classe II A libera la fantasia e vi racconta, facendo ESECIZI DI STILE,<br />

alla maniera <strong>di</strong> Raymond Queneau, quanto segue:<br />

“Il giorno 29 marzo noi ragazzi <strong>di</strong> II A siamo andati in gita a Ferrara. Il viaggio<br />

in pullman è stato molto <strong>di</strong>vertente. Una guida, non proprio giovanissima, ci ha<br />

fatto visitare in lungo e in largo la città. Il giro in battello lungo il Po è stato<br />

molto interessante. Siamo rientrati alle<br />

19.00, stanchi ma felici”<br />

STILE EPICO<br />

Cantami, o Diva, dell’epiche imprese che,<br />

il giorno 29 marzo, gli audaci alunni della<br />

2^A a Ferrara affrontarono.<br />

Il viaggio, periglioso ed aspro, su<br />

un carrozzon a motore al mattino<br />

principiò.<br />

Un’annosa guida, bianca per antico pelo,<br />

nella gloriosa città Estense, li accolse e<br />

li guidò.<br />

Un germanico traghettator su agile<br />

legno, li fece navigar per mostrar loro lo<br />

fiume che verso il mar <strong>di</strong>scende per aver<br />

pace co’ seguaci sui .<br />

In sul calar del sole, in patria rientraron<br />

fieri e trionfanti.<br />

Chiara Giuliani 2^A<br />

Stile DIALET MUDNES<br />

Al dè ventnov ed marz me e i me cumpagn<br />

ed scola a sam andé a fer un zir a Frera.<br />

A Frera agam avu na guida cla gaviva<br />

novantacinc an! A sam ste a girer per la citè<br />

per tri ori, po dap sam ste in batel sul Po per<br />

altri du ori. Ala fin a sam tourné a cà a set<br />

or stof ma cunteint. Cuma m’é piasu vader<br />

n’etra volta la me bela Ghirlandeina!<br />

Francesco Montorsi 2^A<br />

STILE DANTESCO<br />

Nel mezzo del cammin <strong>di</strong> primavera,<br />

ci ritrovammo per andare in gita<br />

la gloriosa città estense meta era<br />

La corriera al levar del sole era partita<br />

ad attenderci vi era una guida serena<br />

con poca voce e <strong>di</strong>fficilmente u<strong>di</strong>ta<br />

Poi salimmo a bordo della “Nena”<br />

agile scafo col suo nocchier tedesco<br />

per ammirar lo fiume un poco in piena<br />

Venuta ormai la sera e il vento fresco<br />

Noi a rimembrar le rive belle<br />

Stanchi ma con entusiasmo pazzesco<br />

Mentre spuntavan già le prime stelle.<br />

Chiara Giuliani 2^A<br />

Stile matematico<br />

Il giorno 29 marzo 22 ragazzi <strong>di</strong> 2°A sono<br />

andati in gita a Ferrara. Sono partiti alle 8:<br />

00 e il viaggio è durato circa 2 ore. Arrivati<br />

hanno fatto un piccolo spuntino e dopo 2<br />

minuti è arrivata 1 guida piuttosto anziana<br />

che li ha fatti camminare per più <strong>di</strong> 10 km.<br />

Dopo 3 ore, si sono fermati per pranzare<br />

e sono ripartiti dopo circa mezz’ora<br />

camminando per più <strong>di</strong> 200 m. sotto il sole.<br />

Hanno poi dovuto aspettare il battello che<br />

li ha trasportati sul Po. Finito il giro sono<br />

saliti sul pullman e sono rientrati a <strong>Modena</strong><br />

alle ore 19:00. Tenendo conto <strong>di</strong> tutti i dati<br />

che sono stati forniti si calcoli QUANTO<br />

SONO STANCHI I RAGAZZI e QUANTI<br />

ANNI HA LA GUIDA!<br />

Serena Roncaglia 2^A<br />

STILE RAP<br />

IL GIORNO 29 MARZO<br />

COME?<br />

CI SIAMO PREPARATI CON<br />

SFARZO<br />

MA CHI?<br />

NOI RAGAZZI DI 2°C E 2°A<br />

DOVE?<br />

FERRARA ECCOCI QUA.<br />

IL VIAGGIO IN PULMANN E’<br />

STATO DIVERTENTE,<br />

MA QUANDO PARLAVA LA<br />

GUIDA<br />

NON SI SENTIVA NIENTE.<br />

MA DAI NON ERA NEANCHE<br />

GIOVANISSIMA<br />

E CI HA ILLUSTRATO LA<br />

CITTA’ VELOCISSIMA.<br />

DOPO, UN GIRO IN<br />

BATTELLO ABBIAMO FATTO,<br />

IO MI SONO DIVERTITA<br />

COME UN MATTO.<br />

POI STANCHI MA FELICI<br />

SIAM RIENTRATI<br />

E ALLE 19 IN PUNTO SIAMO<br />

ARRIVATI.<br />

Chiara Tonelli<br />

Stile Telegrafico<br />

Giorno 29 marzo (stop) ragazzi<br />

2^A (stop) in gita a Ferrara<br />

(stop); viaggio in pullman<br />

molto <strong>di</strong>vertente (stop) guida<br />

non proprio giovanissima<br />

(stop) illustrato città (stop)<br />

pomeriggio in battello lungo Po<br />

(stop). Rientrati 19:00 (stop)<br />

stanchi ma felici (stop).<br />

Daniela Settanni 2^A<br />

Stile gastronomico<br />

- Prendete una giornata del mese <strong>di</strong> marzo,<br />

precisamente il 29;<br />

- aggiungete 25 alunni e 3 insegnanti;<br />

- agitateli in un bel pullman capiente per una<br />

sessantina <strong>di</strong> km, finchè non sono a Ferrara;<br />

- incorporate una guida, accertandosi che sia<br />

ben stagionata;<br />

- fateli girare e rigirare per le vie citta<strong>di</strong>ne<br />

q.b.;<br />

- lasciate riposare per circa un’oretta, giusto il<br />

tempo per pranzare;<br />

- infine infilate il composto ottenuto sul battello<br />

e fatelo rosolare sul Po;<br />

- alle 17.00 sfornatelo e lasciatelo raffreddare<br />

sul pullman per altre due orette.<br />

I deliziosi dolcetti ottenuti sono pronti per essere<br />

serviti ai genitori impazienti <strong>di</strong> gustarli, alle 19.00,<br />

con l’aperitivo<br />

Giulia Leoni e Sara Michelini Ð 2^A<br />

Stilos espagnolos macheronicos<br />

El giornos ventinoves Marzos noios ragazzos de secunda<br />

A, siamos anda<strong>di</strong> en gitas a Ferraras. El viaggios en<br />

pulmans è stado mucio <strong>di</strong>vertentes. Unas gueda nos<br />

troppos giovanesemas, ci has mostrados esta citas<br />

pois habiamos fatos un giros en batelos sul Pos. Siamos<br />

rientrados alles <strong>di</strong>ciannoves stanchos ma felicios. Olè!<br />

Nicolò Pran<strong>di</strong> 2^A<br />

La forza dell’amicizia<br />

In un paese molto lontano viveva una principessa molto bella<br />

che era amica <strong>di</strong> tutti gli abitanti del suo regno. Un giorno<br />

accadde che una mamma si accorse che suo figlio non era<br />

rientrato a casa dopo gli allenamenti <strong>di</strong> tiro con l’ arco e si<br />

preoccupò. Disperata, chiese ai vicini se l’ avessero visto, ma<br />

nessuno l’ aveva incontrato. Così la mamma andò al castello,<br />

dove viveva la principessa Isabella e le chiese se avesse<br />

visto Dev. La principessa vedendo la preoccupazione della<br />

mamma, prontamente andò a chiedere personalmente a tutti<br />

gli abitanti del regno se avessero visto il ragazzo. Nessuno<br />

aveva notizie da darle, a parte la fata Sophie che aveva visto,<br />

tramite la sua sfera <strong>di</strong> cristallo, che la strega Ofelia l’ aveva<br />

catturato, ma, visto che a lei piacevano molto i giochi <strong>di</strong> logica,<br />

non le avrebbe detto dove si trovava se non avesse risposto<br />

correttamente a un indovinello: “E’ uno strumento musicale<br />

che senti ma non ve<strong>di</strong>”. Isabella subito non sapeva proprio<br />

cosa rispondere ma poi pensando alla mamma <strong>di</strong>sperata per<br />

suo figlio si concentrò e <strong>di</strong>sse, un po’ incerta: “La voce !?!”. La<br />

fata era stupita, perché mai nessuno era riuscito a rispondere<br />

correttamente. La principessa, ricevuta l’ informazione, si<br />

recò nel luogo in<strong>di</strong>cato: la grotta della strega.<br />

Si fece coraggio e bussò alla porta <strong>di</strong> Ofelia e con garbo le<br />

chiese se sapesse qualcosa del ragazzo scomparso, perché sua<br />

madre era in pensiero per lui. La strega in un primo momento<br />

si <strong>di</strong>mostrò molto evasiva, poi fece capire alla principessa<br />

che sapeva dove trovare Dev. Naturalmente chiese in cambio<br />

qualcosa, lei non faceva favori a vuoto!<br />

La principessa le promise che se l’ avesse aiutata le avrebbe<br />

dato qualsiasi cosa, allora la strega le chiese il suo <strong>di</strong>adema<br />

come pegno. Isabella le promise che glielo avrebbe volentieri<br />

regalato, <strong>di</strong>sse infatti: “ Niente è più bello <strong>di</strong> riunire una<br />

mamma al proprio figlio, rinuncerò volentieri al mio <strong>di</strong>adema<br />

per la felicità dei miei amici! “.<br />

Ofelia, che forse non era così perfida come voleva fare<br />

credere agli altri, portò Isabella da Dev che si innamorò <strong>di</strong><br />

lei e lei <strong>di</strong> lui, ed alla fine la strega non volle nulla in cambio,<br />

chiese solo ad Isabella <strong>di</strong> essere sua amica e <strong>di</strong> poter essere<br />

presente alle sue nozze con Dev .<br />

Larga la foglia, stretta la via. Dite la vostra che ho detto la<br />

mia.<br />

Martina Celeghini 1°d


giallo<br />

ultima puntata GIALLO ALLE<br />

FERRARIS<br />

no ferraris no news anno 8 n.3 - aprile 2011 pag 14<br />

Il giorno seguente, alle sette in punto, Saraceni<br />

entra nel cortile della scuola. Fa uno strano effetto<br />

questo silenzio: una scuola senza ragazzi è un posto<br />

assurdo, niente urla, niente risate… L’ispettore ha<br />

passato il pomeriggio precedente a esaminare i suoi<br />

appunti, mentre continuavano senza nessun esito le<br />

ricerche del professor Filippini, il preside. Ma dove<br />

si era cacciato? Possibile che non si riuscisse a<br />

trovarlo e in un momento simile!?<br />

“Intanto an<strong>di</strong>amo avanti con gli interrogatori-, si<br />

<strong>di</strong>ce Saraceni, mentre varca la porta a vetri della scuola. Nella guar<strong>di</strong>ola dei<br />

bidelli, ancora un po’ assonnati lo aspettano Aldo, il vicepreside e un fabbro.<br />

“Vorrei dare un’occhiata all’arma<strong>di</strong>etto della vittima”, chiede l’ispettore.<br />

Aldo lo accompagna in una stanzetta senza finestre, dove, in fila, uno dopo<br />

l’altro, ci sono degli arma<strong>di</strong>etti <strong>di</strong> ferro, come quelli delle palestre. A Saraceni<br />

basta uno sguardo per rendersi conto che l’arma<strong>di</strong>etto <strong>di</strong> Lina è stato<br />

manomesso: qualcuno ha cercato <strong>di</strong> forzarne la serratura. Fortunatamente<br />

l’arma<strong>di</strong>etto ha resistito. Il fabbro lo apre in un batter d’occhio. All’interno<br />

un ombrello, un maglioncino, qualche pacchetto <strong>di</strong> fazzoletti <strong>di</strong> carta, e, in<br />

basso, sotto una pila <strong>di</strong> fogli per fotocopiatrice, due buste: una contiene<br />

una mazzetta violetta, dei biglietti da 500 euro nuovi <strong>di</strong> zecca; nell’altra<br />

ci sono invece dei documenti. L’ispettore raccoglie le due buste e torna<br />

imme<strong>di</strong>atamente in centrale. Gli è bastato uno sguardo ai documenti per<br />

capire tutto: il caso è risolto, ma bisogna fare in fretta adesso il tempo<br />

incalza.<br />

Appena in macchina chiama Alboni, il suo collaboratore: “Procurati subito<br />

un mandato e vai in via Dabbene, 22… Sì, certo è la casa <strong>di</strong> Filippini, ma non<br />

credo che lo troverai. Spero tu trovi quello che credo e… che non sia tar<strong>di</strong>…<br />

Fa’ presto, io passo dalla Centrale poi ti raggiungo”.<br />

Ora si corre contro il tempo. Saraceni va in ufficio, fa una chiamata alla<br />

clinica Salus, poche parole, e poi chiama il suo superiore. Poi <strong>di</strong> corsa per le<br />

scale, in macchina e in qualche minuto è in via Dabbene. Entra nella villetta,<br />

i suoi sono già là. In casa tutto è in or<strong>di</strong>ne. Scendono in cantina, c’è un buoi<br />

pesto. Accendono la luce, una lampa<strong>di</strong>na da pochi watt illumina la stanza. In un<br />

angolo, c’è una gabbia <strong>di</strong> ferro e lì dentro lacero e confuso trovano un uomo:<br />

il preside Luisi. Arriva l’ambulanza e riparte imme<strong>di</strong>atamente per l’ospedale<br />

con dentro Luisi: è debilitato, denutrito, ma se la caverà.<br />

“Adesso non resta che aspettare”, si <strong>di</strong>ce Saraceni, mentre torna in ufficio.<br />

Alle <strong>di</strong>ciassette e venticinque arriva una telefonata:<br />

“Lo abbiamo preso! Era all’aeroporto <strong>di</strong> Milano e tentava <strong>di</strong> prendere l’aereo<br />

per Rio. Lo riportiamo lì.”<br />

Sono le nove <strong>di</strong> sera quando Filippini entra in centrale. È un uomo pallido,<br />

Il <strong>di</strong>ario <strong>di</strong> Galileo Galilei<br />

Qualche tempo fa<br />

Caro <strong>di</strong>ario,<br />

finalmente ce l’ho fatta, sono riuscito a<br />

creare quello a cui penso da tanto tempo,<br />

un telescopio. Molti pensano che io lo abbia<br />

creato per vedere quelle cose che luccicano<br />

in cielo ma non è per quello, è perché così<br />

posso spiare la mia vicina <strong>di</strong> casa... è così bella!<br />

Ma questa mattina c’è stato un problema, ho<br />

provato a usare il tele..tele...tele... accidenti<br />

non mi ricordo come si chiama... vabbè il<br />

telecoso, ma l’ho messo dalla parte sbagliata,<br />

l’ho <strong>di</strong>rezionato verso la palla <strong>di</strong> fuoco<br />

attaccata al cielo e adesso non posso più<br />

vedere la mia vicina chissà perchè<br />

Ciao, caro <strong>di</strong>ario<br />

GALILEO<br />

Un po’ <strong>di</strong> tempo dopo<br />

Caro <strong>di</strong>ario,<br />

ho scoperto perchè vedo tutto nero, perchè<br />

prima <strong>di</strong> andare a vedere la mia vicina al telecoso,<br />

ho fatto un pisolino e... mi sono <strong>di</strong>menticato <strong>di</strong><br />

magro, dallo sguardo tagliente”.<br />

“Si accomo<strong>di</strong>- gli <strong>di</strong>ce Saraceni lei ed io<br />

dobbiamo proprio fare due chiacchiere!<br />

Signor Carlo Luisi… perché è questo il suo<br />

nome, non è vero? Signor Carlo Luisi la<br />

incrimino per l’assassinio <strong>di</strong> Lina Ferrari<br />

e per il tentato omici<strong>di</strong>o <strong>di</strong> suo cugino,<br />

Renato Luisi. Ha <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> chiamare il<br />

suo avvocato. Ha <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> avvalersi della<br />

facoltà <strong>di</strong> non rispondere, ma se io fossi<br />

al suo posto <strong>di</strong>rei tutto quello che so, per<br />

non aggravare la mia posizione…”<br />

Ecco la storia. Carlo e Renato Luisi erano<br />

cresciuti insieme, due bambini della<br />

stessa età, stessi compagni <strong>di</strong> gioco, stessa scuola. Renato era<br />

un bambino simpatico, intelligente, benvoluto da tutti, Carlo era<br />

chiuso, me<strong>di</strong>ocre, strano.<br />

Quando erano <strong>di</strong>ventati adolescenti le <strong>di</strong>fferenze fra i due<br />

avevano cominciato a pesare: Renato era andato all’università,<br />

Carlo si era fatto cacciare dal liceo e aveva abbandonato gli<br />

stu<strong>di</strong>. In più era stato ricoverato in una clinica, la clinica Salus:<br />

manie <strong>di</strong> persecuzione. Dopo le <strong>di</strong>missioni dalla casa <strong>di</strong> cura,<br />

aveva vissuto all’estero per una trentina <strong>di</strong> anni. L’estate scorsa,<br />

era rientrato a <strong>Modena</strong> e aveva incontrato i vecchi parenti.<br />

L’incontro con il cugino, preside <strong>di</strong> una scuola, aveva scatenato la<br />

sua invi<strong>di</strong>a repressa e aveva deciso <strong>di</strong> fargliela pagare. Così, alla<br />

fine <strong>di</strong> agosto aveva invitato il cugino a casa sua, l’aveva drogato<br />

e messo in una gabbia, in cantina.<br />

“Perché non l’ha fatto fuori?”, gli aveva chiesto il pubblico<br />

ministero al processo.<br />

“Che gusto ci sarebbe stato, volevo che soffrisse, come avevo<br />

sofferto io quando lui era sempre il primo e io…”<br />

Si era procurato da un amico dei documenti falsi e il primo<br />

settembre aveva varcato le porte della scuola del cugino.<br />

Purtroppo, un giorno, aveva lasciato sulla scrivania una cartellina<br />

con dei suoi veri documenti. Una svista imperdonabile. Lina<br />

Ferrari doveva essere entrata nell’ufficio e aver visto i<br />

documenti: “Era sveglia la ragazza, deve aver capito tutto in un<br />

attimo”<br />

Li aveva presi e fatti sparire. Da quel giorno erano iniziate le<br />

telefonate della donna che chiedeva sol<strong>di</strong> per tacere. “Mi stava<br />

<strong>di</strong>ssanguando, voleva sol<strong>di</strong>, sempre più sol<strong>di</strong> e io non ne avevo<br />

più!”.<br />

Era sveglia, già, ma anche molto sciocca, non aveva calcolato <strong>di</strong><br />

aver a che fare con un malato <strong>di</strong> mente.<br />

Enrico Mancini e la seconda B<br />

togliere la benda nera che mi ero messo prima<br />

per dormire. Ecco... adesso ci vedo <strong>di</strong> nuovo.<br />

Ciao, caro <strong>di</strong>ario<br />

GALILEO<br />

Il giorno dopo<br />

Caro <strong>di</strong>ario,<br />

oggi mi è successo <strong>di</strong> nuovo, vedo tutto<br />

nero e non ho più nessuna benda giuro, ho<br />

controllato.<br />

Ti spiego tutto dall’inizio. Era il tramonto,<br />

e io ero andato a vedere la mia vicina con<br />

il telecoso, e lei ha la casa a ovest; sono<br />

rimasto molto a guadarla e dopo un po’ mi<br />

sono accorto che era tutto nero, forse la<br />

sua bellezza mi ha accecato!!<br />

Domani glielo vado a chiedere (se avrò il<br />

coraggio)<br />

Ciao, caro <strong>di</strong>ario<br />

GALILEO<br />

Asia Serafini – 2D


no ferraris no news anno 8 n.3 - <strong>di</strong>cembre 2011 -pag 15<br />

se lo sai rispon<strong>di</strong><br />

Domande<br />

1. Qual è quell’animale con i pie<strong>di</strong> sulla testa?<br />

2. Mi sai <strong>di</strong>re qual è il male che nessun<br />

uccello può soffrire?<br />

3. Quando lo schiacci non gli fai male. Cos’è?<br />

4. Di sera arrivano senza essere chiamate. Al<br />

mattino scompaiono senza essere rubate…<br />

Cosa sono?<br />

5. Attorno all’albero continua a girare, ma<br />

dentro non riesce ad entrare.<br />

6. Dov’è che giovedì viene prima <strong>di</strong><br />

mercoledì?<br />

7. Qual è il frutto che fa paura ai pesci?<br />

8. Qual è quella cosa che se ci sei non fai e<br />

se non ci sei fai?<br />

9. Sul grano e sul fosso è tutto un via vai. Il<br />

fuoco l’ha addosso. Si brucia? Giammai!<br />

10. Quando si uniscono separano. Cosa sono?<br />

11. Ha tanti denti, ma non mangia mai. Chi è?<br />

12. Qual è quel luogo dove le salite e le <strong>di</strong>scese sono in pianura, i<br />

fiumi sono senz’acqua, il mare si attraversa a pie<strong>di</strong> asciutti e in<br />

un batter d’occhio si va da una città all’altra?<br />

13. Brillo lindo un istante, poi mi <strong>di</strong>leguo via <strong>di</strong>stante e mi segue un<br />

brontolio. Chi son io?<br />

14. Io conosco una gran giostra, <strong>di</strong> girare non fa mostra, pur è<br />

sempre in movimento, né si ferma un sol momento. Tutti quanti<br />

fa girare senza farsi mai pagare; tutti quanti porta a spasso<br />

senza fare alcun fracasso.<br />

15. Ci son quattro sorelle che non si vogliono bene e, quando l’una<br />

viene, l’altra se ne va. Chi sono?<br />

16. Esiste solo se qualcuno la tira.<br />

È la…<br />

17. Parla senza bocca, ti batte e<br />

non ti tocca; corre senza pie<strong>di</strong>,<br />

passa e non lo ve<strong>di</strong>. Chi?<br />

18. C’è un palazzo <strong>di</strong> do<strong>di</strong>ci piani<br />

chiamato Anno. Il primo piano<br />

si chiama Gennaio, il secondo<br />

Febbraio, il terzo Marzo, e cosi<br />

via fino al do<strong>di</strong>cesimo, Dicembre.<br />

La terrazza è <strong>di</strong>visa in quattro<br />

settori: Primavera, Estate,<br />

Autunno e Inverno. Come si<br />

chiama l’ascensore?<br />

Angelica De Rosa 1C<br />

Sondaggi<br />

Soluzioni indovinelli<br />

1. Il pidocchio – 2. Il mal <strong>di</strong> denti – 3. Il pisolino – 4. Le stelle – 5.<br />

La corteccia – 6. Nel <strong>di</strong>zionario – 7. La pesca – 8. L’assenza – 9. La<br />

lucciola – 10. Le forbici – 11. Il pettine – 12. La carta geografica – 13.<br />

Il lampo – 14. La Terra – 15. Le stagioni – 16. La Riga – 17. Il vento<br />

– 18. Il pulsante <strong>di</strong> chiamata<br />

Quest’anno la Formula 1 non mancherà<br />

<strong>di</strong> emozioni. Sicuramente la rossa <strong>di</strong><br />

Maranello vorrà riscattarsi dai gravi<br />

errori commessi all’ultima gara, che<br />

sono costati il titolo a Fernando Alonso.<br />

Quest’anno la Ferrari ha presentato, alla<br />

prima gara, a Valencia e non in Bahrain<br />

per problemi esterni alla gara, la nuova<br />

FI50.<br />

Purtroppo chi non era presente alla<br />

prima gara era Robert Kubika a causa del<br />

terribile incidente accaduto nel rally <strong>di</strong><br />

Andora, il 6 febbraio scorso, che lo terrà<br />

fuori dalle piste per un’intera stagione.<br />

Kubika si era presentato ai primi test<br />

in forma perfetta, segnando ottimi tempi<br />

grazie alla sua nuova Renault velocissima. Peccato! Il pilota era<br />

stato il più veloce a Valencia segnando un tempo <strong>di</strong> 1.13.144, davanti<br />

ad Alonso (1.13.307) e Vettel (1.13.769).<br />

Anche quest’anno, come gli anni passati, sarà Pirelli il <strong>di</strong>stributore<br />

ufficiale <strong>di</strong> gomme che ha già scelto le mescole per le prime quattro<br />

gare: extra-morbide, morbide, me<strong>di</strong>e e dure.<br />

Le con<strong>di</strong>zioni meteo saranno anche in questa stagione determinanti,<br />

basti pensare che Ecclestone, il <strong>di</strong>rigente della F1, voleva proporre<br />

<strong>di</strong> introdurre la pioggia artificiale per rendere più emozionanti<br />

le gare. Tutte le aspettative, però sono rimandate alle prossime<br />

gare. Il primo Gran Premio della stagione <strong>di</strong> Formula 1 in Bahrein<br />

infatti non si è <strong>di</strong>sputato. La decisione <strong>di</strong> annullarlo è stata presa<br />

dagli stessi organizzatori arabi in seguito alle manifestazioni in<br />

corso nel Paese. Al momento non ci sono ancora notizie circa un<br />

possibile recupero della<br />

gara a novembre,<br />

come ipotizzato. Nel<br />

calendario <strong>di</strong> questa<br />

stagione sono stati<br />

inclusi anche il Gran<br />

Premio d’In<strong>di</strong>a, il cui<br />

circuito è ancora<br />

da approvare, e<br />

quello del Giappone,<br />

che, dopo la grande<br />

catastrofe del<br />

terremoto e del<br />

maremoto che ha<br />

colpito il Paese, non<br />

si sa se e quando si<br />

<strong>di</strong>sputerà.<br />

Per tutti quelli che<br />

vogliono sapere <strong>di</strong> preciso le date <strong>di</strong> ogni gara inserisco il calendario<br />

della nuova stagione<br />

1 5 M a r z o<br />

2 7 M a r z o<br />

1 0 A p r i l e<br />

1 7 A p r i l e<br />

0 8 M a g g i o<br />

2 2 M a g g i o<br />

2 9 M a g g i o<br />

1 2 G i u g n o<br />

2 6 G i u g n o<br />

1 0 L u g l i o<br />

2 4 L u g l i o<br />

3 1 L u g l i o<br />

2 8 A g o s t o<br />

1 1 S e t t e m b r e<br />

2 5 S e t t e m b r e<br />

Formula 1<br />

B a h r a i n<br />

A u s t r a l i a<br />

M a l e s i a<br />

C i n a<br />

T u r c h i a<br />

S p a g n a<br />

M o n a c o<br />

C a n a d a<br />

E u r o p a<br />

I n g h i l t e r r a<br />

G e r m a n i a<br />

U n g h e r i a<br />

B e l g i o<br />

I t a l i a<br />

S i n g a p o r e<br />

S a k h i r<br />

A l b e r t P a r k<br />

S e p a n g<br />

S h a n g h a i<br />

I s t a n b u l P a r k<br />

C a t a l u n y a<br />

M o n t e c a r l o<br />

G . V i l l e n e u v e<br />

V a l e n c i a<br />

S i l v e r s t o n e<br />

N u r b u r g r i n g<br />

H u n g a r o r i n g<br />

S p a<br />

M o n z a<br />

S i n g a p o r e


intervista<br />

L’intervista alla professoressa <strong>di</strong> violino<br />

Anna Cremonini<br />

Per quale motivo vuole fare la prof, <strong>di</strong> violino?<br />

Perchè mi piace suonare sia sola che con gli altri e trovo che<br />

insegnare ai ragazzi la musica e il violino sia un modo molto<br />

“ricco” <strong>di</strong> spendere quello che so, sperando che anche per loro<br />

possa <strong>di</strong>ventare il piacere che è per me.<br />

Com’è nata la sua passione per la musica? E in particolar modo<br />

per il violino? Da quanti anni lo suona?<br />

La musica ha avuto da sempre un grosso peso in tutta la<br />

nostra famiglia: i miei genitori, gran<strong>di</strong> ascoltatori soprattutto<br />

<strong>di</strong> musica classica, sin da piccoli ci hanno fatto crescere<br />

ascoltandone moltissima.<br />

Appena l’età ce lo ha permesso ci hanno proposto <strong>di</strong> iscriverci<br />

al conservatorio: così all’età <strong>di</strong> cinque anni è iniziato il<br />

mio percorso nella musica, ma non con il violino, ma con il<br />

balletto classico (che allora era presente al conservatorio,<br />

<strong>di</strong>versamente da oggi). Solo sei anni dopo, dovendo<br />

interrompere il balletto a causa <strong>di</strong> un’insegnante che lo<br />

riteneva inconciliabile con la necessità <strong>di</strong> portare gli occhiali<br />

da vista, ho optato per il violino, (anche se non era allora<br />

proprio quello che avrei preferito). Di fatto lo suono dall’età<br />

<strong>di</strong> un<strong>di</strong>ci anni.<br />

Preferisce insegnare strumento agli altri o suonare lei<br />

stessa?<br />

Sono due cose <strong>di</strong>verse, entrambe molto belle, che si<br />

integrano a vicenda: suonare, interpretare musica <strong>di</strong> gran<strong>di</strong><br />

autori e far musica con gli altri sono gran<strong>di</strong> piaceri che arricchiscono<br />

la vita, sia nei momenti felici sia in quelli più <strong>di</strong>fficili; insegnare porta<br />

ad approfon<strong>di</strong>re ulteriormente le proprie conoscenze, spinti dalla<br />

necessità <strong>di</strong> trasmetterle: spesso nell’insegnare una particolare tecnica<br />

o nell’inventare un modo per aiutare un alunno a superare un determinato<br />

ostacolo, ti trovi ad aver migliorato le tue stesse abilità.<br />

Preferisce suonare la musica composta da lei o <strong>di</strong> altri autori?<br />

Devo <strong>di</strong>re che, per l’impostazione ricevuta al conservatorio,<br />

durante gli stu<strong>di</strong> ho prevalentemente suonato musica scritta da<br />

altri; per alcuni anni ho poi fatto parte <strong>di</strong> un complesso Country<br />

con il quale mi sono avvicinata all’improvvisazione, che mi appare<br />

ora il modo più completo <strong>di</strong> esprimersi musicalmente, utilizzando<br />

la propria conoscenza e abilità sullo strumento in modo imme<strong>di</strong>ato<br />

e personale.<br />

Quali sono i musicisti del passato che preferisce (in generale)?<br />

I veramente gran<strong>di</strong> sono numerosi, ma sicuramente tra i miei<br />

preferiti ci sono Johan Sebastian Bach, Wolfgang Amadeus<br />

Mozart, Franz Schubert.<br />

Le è mai capitato <strong>di</strong> avere un allievo dal talento eccezionale che ha<br />

no ferraris no news anno 8 n.3 - aprile 2011 pag 16<br />

Uno sguardo sul mondo, a cura della redazione <strong>di</strong> 1F<br />

poi intrapreso la carriera da musicista?<br />

Sì, in <strong>di</strong>verse occasioni ho insegnato a persone<br />

con doti molto spiccate; molti <strong>di</strong> loro hanno poi<br />

proseguito gli stu<strong>di</strong>, alcuni si sono <strong>di</strong>plomati ed<br />

ora suonano in orchestre e complessi molto<br />

prestigiosi. C’è da aggiungere però che, mentre<br />

per le persone molto dotate <strong>di</strong> musicalità<br />

e <strong>di</strong> costanza nello stu<strong>di</strong>o la qualità del<br />

risultato è facilmente preve<strong>di</strong>bile, molto<br />

emozionanti sono per un insegnante i<br />

risultati buoni, migliori e poi eccellenti<br />

raggiunti da alunni che all’inizio mostravano<br />

maggiori <strong>di</strong>fficoltà degli altri.<br />

Perché ha scelto <strong>di</strong> insegnare violino<br />

anziché entrare in un’orchestra sinfonica?<br />

Negli ultimi anni <strong>di</strong> corso avevo fatto<br />

<strong>di</strong>verse esperienze orchestrali a Parma<br />

e a Piacenza e mi piaceva molto suonare<br />

in orchestra. Ho abbandonato quando ho<br />

deciso <strong>di</strong> proseguire gli stu<strong>di</strong> in Ungheria e<br />

al ritorno ho ripreso a stu<strong>di</strong>are de<strong>di</strong>candomi<br />

all’approfon<strong>di</strong>mento degli aspetti <strong>di</strong>dattici<br />

dell’insegnamento strumentale.<br />

Cosa prova quando suona un pezzo al suo<br />

violino?<br />

Suonare è sempre emozionante, sia per<br />

il suonatore che per l’ascoltatore. Che tu<br />

suoni per te stesso, stu<strong>di</strong>ando o suonando<br />

la musica che ti piace, o che tu suoni<br />

con gli altri o per gli altri, la musica è<br />

un modo molto intenso <strong>di</strong> esprimersi e <strong>di</strong><br />

comunicare.<br />

Mi <strong>di</strong>ca in tre aggettivi come reputa il coro <strong>di</strong><br />

in<strong>di</strong>rizzo musicale.<br />

Appassionante,fortemente educativo,impegnativo,<br />

ma <strong>di</strong>vertente.<br />

Se potesse suonare con un compositore del passato<br />

(Bach,Chopin…) chi sceglierebbe?<br />

Domanda <strong>di</strong>fficile... in base alla loro musica<br />

forse ancora una volta i miei “assoluti”: Bach<br />

o Mozart... Sarei proprio curiosa <strong>di</strong> conoscere<br />

<strong>di</strong> persona un in<strong>di</strong>viduo che ci ha regalato così<br />

tanta bellezza! Chissà ... magari sul piano umano<br />

si potrebbero anche avere delle sorprese.<br />

Può consigliare dei testi,opere,componimenti,sp<br />

ettacoli ai lettori della nostra rubrica?<br />

Sicuramente <strong>di</strong> andare il prima possibile ad un<br />

concerto dell’orchestra” Spira Mirabilis”(www.<br />

spiramirabilis.com), assistere a uno spettacolo<br />

degli “Stomp” (www.stompoline.com) vedere<br />

almeno una volta il film “ Amadeus”, assistere<br />

a un’opera <strong>di</strong> Mozart “Il flauto magico”,<br />

trascorrere una serata con Stefano Bollani...<br />

eccetera (ed è proprio il caso <strong>di</strong> <strong>di</strong>rlo!)<br />

a cura <strong>di</strong> Angelica De Rosa – 1°C


oroscopo<br />

Gli auguri <strong>di</strong> aprile<br />

Andrea Altilia, Bilal Assaf,<br />

Laura Baccarini, Mihail<br />

Bacerji, Ilaria Balestri, Giulia<br />

Barberini, Silvia Barberini,<br />

Simone Barbi, Silvia Bega,<br />

Christian Bernabei, Elena<br />

Berselli, Yari<br />

Bigoni, Vincenzo<br />

Capuana, Alice<br />

Carafa, Federico<br />

Carrozzo, Sara<br />

Cavallini, Francesco<br />

Cioffi, Mamoudou<br />

Cisse, Caterina<br />

Crispino, Charles<br />

Afari Darko,<br />

Amadou David<br />

Diop, Samantha<br />

Distefano, Mariam<br />

El Fath, Marisa<br />

Elia, Lorenzo<br />

Nicolò Ferrari,<br />

Alex Ferrarini,<br />

Alessio Formentini, Federica<br />

Gar<strong>di</strong>nali, Sandeep Kaur,<br />

Beatrice Rahela Kubi,<br />

Salvatore Laudato, Massimo<br />

Magnani, Matteo Malavolta,<br />

Sara Maletti, Enrico<br />

Mancini, Axel Mestdagh,<br />

Xhonis Mucaj, Luca Mura,<br />

Vincenzo Napoli, Zakaria<br />

Nekhli, Alexander Novakov,<br />

Lorenzo Orlan<strong>di</strong>, Gabriele<br />

no ferraris no news anno 8 n.3 - <strong>di</strong>cembre 2011 -pag 17<br />

ARIETE<br />

La primavera si preannuncia ricca <strong>di</strong> occasioni fortunate ma<br />

al tempo stesso <strong>di</strong> contrasti, dovuti spesso alle vostre uscite<br />

impulsive: con la giusta dose <strong>di</strong> sincerità e umiltà riuscirete a<br />

superare questi momenti <strong>di</strong>fficili, a realizzare i vostri progetti, e<br />

potrete trovare una profonda intesa con chi vi è accanto.<br />

TORO<br />

Sarete più aperti e <strong>di</strong>sponibili e saprete farvi apprezzare per la<br />

vostra naturalezza e spontaneità. Controllate però i vostri scatti<br />

<strong>di</strong> gelosia, che potrebbero compromettere un importante rapporto<br />

personale. Durante questo periodo non è escluso che facciate nuovi<br />

incontri con persone davvero interessanti.<br />

GEMELLI<br />

Periodo decisamente armonioso in cui sarete capaci <strong>di</strong> dare valore<br />

anche alle piccole cose e <strong>di</strong> goderne insieme a chi vi sta accanto.<br />

Potrà capitarvi <strong>di</strong> incontrare una persona capace <strong>di</strong> far <strong>di</strong>ventare<br />

realtà tutti i vostri sogni. Cercate <strong>di</strong> consolidare un’amicizia che<br />

<strong>di</strong>venterà per voi una guida. Le stelle vi sorridono.<br />

CANCRO<br />

Periodo nel complesso fortunato, avrete la possibilità <strong>di</strong> trovare l’equilibrio e vi<br />

sentirete tranquilli ed in pace con tutti. Sarete più riflessivi nelle questioni <strong>di</strong><br />

cuore, e non vi caccerete nei guai come vi accadeva in passato, perché riuscirete a<br />

dominare la vostra irrazionalità, Ma non temete: la primavera non sarà noiosa!<br />

LEONE<br />

Sarete seducenti e riscuoterete successi. Non pretendete, però troppo da chi vi<br />

sta vicino e non correte <strong>di</strong>etro a troppi sogni, perché rischierete <strong>di</strong> far finire un<br />

rapporto importante. Tenete i pie<strong>di</strong> per terra e pensate a<br />

chi vi vuole bene e <strong>di</strong>stinguete chi per voi conta veramente<br />

da chi è solo <strong>di</strong> passaggio nella vostra vita.<br />

VERGINE<br />

La vostra vita sta <strong>di</strong>ventando sempre meno monotona e<br />

compariranno un po’ alla volta nuove occasioni <strong>di</strong> mettervi<br />

in gioco e <strong>di</strong> <strong>di</strong>mostrare, prima <strong>di</strong> tutto a voi stessi, quanto<br />

valete. Avrete voglia <strong>di</strong> impegnarvi in progetti soli<strong>di</strong> e a<br />

lunga scadenza con qualcuno che vi starà a cuore. L’aria <strong>di</strong><br />

primavera vi porterà tante belle novità.<br />

BILANCIA<br />

La primavera comincia in maniera non proprio semplice:<br />

all’inizio vi sentirete vittime <strong>di</strong> un senso <strong>di</strong> insod<strong>di</strong>sfazione<br />

che potrebbe portarvi a chiudere delle relazioni<br />

e a rattristarvi. Cercate <strong>di</strong> resistere, perché le<br />

<strong>di</strong>fficoltà dureranno poco. Avrete infatti modo<br />

<strong>di</strong> riprendervi e <strong>di</strong> tornare a guardare il mondo<br />

con fiducia e ottimismo.<br />

SCORPIONE<br />

Si inizia alla grande: sarete coinvolti in gioiosi incontri con amici e<br />

tenderete a <strong>di</strong>menticare un po’ i vostri doveri. Non trascurate però gli<br />

affetti più cari, perché potreste avere problemi e grattacapi. Cercate<br />

<strong>di</strong> essere più sinceri e accon<strong>di</strong>scendenti rispetto al passato e lasciate<br />

un po’ <strong>di</strong> spazio al romanticismo.<br />

SAGITTARIO<br />

Vi sentirete ispirati e avrete la necessità <strong>di</strong> cominciare pianificare<br />

i numerosi progetti che vi passeranno per la testa. Tenete d’occhio<br />

i vostri scatti <strong>di</strong> gelosia perché sarebbero del tutto ingiustificati<br />

e rischierebbero <strong>di</strong> rendervi ri<strong>di</strong>coli agli occhi <strong>di</strong> chi vi vuol bene.<br />

Prendetevi un po’ <strong>di</strong> tempo per i vostri hobby.<br />

CAPRICORNO<br />

Sarete molto vanitosi e impulsivi, perciò fate attenzione agli scatti<br />

d’ira che a volte potrebbero <strong>di</strong>ventare persino aggressivi. Non mettete<br />

troppa carne al fuoco, ma concentratevi su un solo obiettivo e vedrete<br />

che riuscirete a raggiungerlo. Non lasciate che gli altri si intromettano<br />

nelle vostre questioni private.<br />

ACQUARIO<br />

Rifiuterete la routine e la monotonia e avrete numerosissime occasioni<br />

per sfuggire alla noia. Vi sentirete seducenti e avrete voglia <strong>di</strong> cambiare qualcosa<br />

nella vostra vita a cominciare da chi vi sta accanto. Attenzione alle sbandate,<br />

perché vi pentirete, quando vi fermerete finalmente a pensare a ciò che per voi<br />

conta davvero.<br />

PESCI<br />

Sin dall’inizio della primavera, i single potrebbero incontrare nuove, importanti<br />

persone, mentre chi è in coppia vivrà un periodo <strong>di</strong> <strong>di</strong>fficoltà. Avrete voglia<br />

<strong>di</strong> novità e <strong>di</strong> fare nuove esperienze senza troppe pretese, solo per cambiare<br />

un po’ e uscire dalla solita routine che vi sta andando stretta. Attenzione a non<br />

esagerare.<br />

Paulone, Andrea Pedroni,<br />

Carlotta Petrone, Benedetta<br />

Picci, Alessandro Pillo, Luna<br />

Reggianini, Enrico Antonio<br />

Santomassimo, Federico<br />

Schito, Alessia Secchi, Laura<br />

Smimmo, Valeri Susassi, Fabio<br />

Ubaldo, Luca Vaccari, Emanuele<br />

Vinciguerra.<br />

Gli auguri <strong>di</strong> maggio<br />

Valentino Ammirato, Joseph<br />

Junior Asante, Chiara<br />

Bergamaschi, Davide Bertoni,<br />

Greta Bigoni, Michael Bompani,<br />

Alessandro Borghi, Daniele<br />

Borsari, Noemi Catellani,<br />

Angelica Cavazza, Martina<br />

Cocchi, Federico De Girolamo,<br />

Consalvo Dell’Anna Mello,<br />

Giusy Di Costanzo, Pierpaolo<br />

Di Costanzo, Veronica Di<br />

Matteo, Raffaele Donnarumma,<br />

Federico D’Onofrio, Gabriele<br />

Fontanella, Andrea Gavioli,<br />

Teng Da Jin, Elisa Liboni,<br />

Gisella Lo Bello, Ye Ning Ma,<br />

Eleonora Manta, Francesca<br />

Masin, Francesco Montorsi,<br />

Nicholas Agyei Owusu, Flavia<br />

Palena, Giorgia Parriniello,<br />

Francesco Picone, Miriana<br />

Pietri, Giorgia Pilia, Ludovico<br />

Riccioli, Lorenzo Riccioli,<br />

Alessia Sarni, Agar Shehata<br />

Moussa Omar, Gabriele<br />

Silvestri, Greta Tenace,<br />

Martina Teperino, Chiara<br />

Tessitore.


<strong>di</strong> tutto un po’<br />

Anche io c’ero<br />

Justin Bieber live concert<br />

Il 9 aprile ’11 al Me<strong>di</strong>olanum forum <strong>di</strong> Assago<br />

(Milano) c’eravamo anche noi: siamo andate a<br />

vedere il concerto <strong>di</strong> Justin Bieber.<br />

Noi? Se siete proprio curiosi <strong>di</strong> sapere<br />

chi si nasconde <strong>di</strong>etro questo “noi”, eccovi<br />

accontentati: Alice, Carlotta, Maria Chiara ed<br />

io, quattro compagne <strong>di</strong> scuola con le stesse<br />

passioni, la musica e Justin!<br />

Per nostra fortuna il nostro cantate<br />

preferito ci ha fatto anche saltare un giorno<br />

<strong>di</strong> scuola. Siamo andate a Milano alla mattina e poi, verso le<br />

tre del pomeriggio, siamo andate al forum<br />

per metterci in fila per il concerto. Alle<br />

<strong>di</strong>ciassette e trenta, hanno aperto i cancelli e<br />

hanno fatto entrare la gente a gruppi. Tutti<br />

hanno cercato i posti migliori, ma la gente<br />

era tanta e i posti erano quelli che erano. Il<br />

concerto è stato aperto, alle sette <strong>di</strong> sera,<br />

da un cantante che ha cantato delle canzoni<br />

<strong>di</strong> Bruno Mars poi è arrivato un deejay che<br />

ha messo musica da <strong>di</strong>scoteca e ci ha fatto<br />

ballare e cantare. Un quarto d’ora prima<br />

dell’entrata <strong>di</strong> Justin, hanno messo il timer e<br />

la tensione, che già era tanta, incominciava a<br />

farsi sentire ancora <strong>di</strong> più. Finalmente tutti in<br />

coro abbiamo urlato il conto alla rovescia degli<br />

ultimi 10 secon<strong>di</strong> e Justin è entrato! Ha iniziato a cantare e a<br />

ballare, e noi a cantare insieme a lui a squarciagola per due ore!<br />

Poi purtroppo il concerto è finito! Ma saremo per sempre felici <strong>di</strong><br />

aver avuto la possibilità <strong>di</strong> assistere al concerto <strong>di</strong> Justin!<br />

Chiara Melotti – 2^B<br />

VORREI…<br />

Vorrei essere una farfalla e volare sui fiori appena<br />

sbocciati<br />

Vorrei essere mare con sogni infiniti<br />

Vorrei essere la lampada dei desideri<br />

Vorrei avere ancora due anni per addormentarmi nelle<br />

braccia <strong>di</strong> papà<br />

Vorrei essere un’astronauta per vedere il mondo<br />

dall’alto<br />

Vorrei essere un fiocco <strong>di</strong> neve e posarmi sulla guancia<br />

<strong>di</strong> un bambino<br />

Vorrei essere una mosca per ascoltare i<br />

segreti altrui<br />

Vorrei essere una lucciola e non avere<br />

più paura del buio<br />

Vorrei essere un libro per saperne<br />

sempre <strong>di</strong> più<br />

Vorrei essere tutto e niente<br />

Vorrei solo continuare ad essere quella<br />

che sono<br />

VORREI … A COLORI<br />

Vorrei essere rosso come il rossetto<br />

sulle labbra della mamma<br />

Vorrei essere arancione come un<br />

tramonto d’estate<br />

Vorrei essere giallo com’è giallo il<br />

polline dei fiori<br />

Vorrei essere verde come l’erba<br />

bagnata <strong>di</strong> rugiada<br />

Vorrei essere azzurro come il cielo<br />

oltre le nuvole<br />

Vorrei essere blu come le profon<strong>di</strong>tà<br />

degli oceani<br />

Vorrei essere viola come il fiore <strong>di</strong> lilla<br />

Nour Aboumerhi – 2°H<br />

no ferraris no news anno 8 n.3 - aprile 2011 pag 18<br />

Moda<br />

Ragazze, per<br />

la stagione primavera-estate <strong>di</strong> quest’anno, torna il colore<br />

gioioso, esotico, ottimista. Trionfa l’eccesso del nuovo stile<br />

barocco. È appena terminata la Settimana della Moda a<br />

Milano e sono stati “addocchiati” molti VIP che facevano<br />

il classico-sfrenato-shopping: Aida Yespica, il cantante dei<br />

Pooh, Roby Facchinetti e la coppia velina-calciatore, ovvero,<br />

Federica Nargi e l’attaccante della Juventus, Alessandro<br />

Matri. Sono tutti usciti dai negozi più raffinati con sportine<br />

piccole e gran<strong>di</strong> e uno scontrino lungo chilometri. La cosa<br />

strana è che ci si lamenta <strong>di</strong> avere pochi sol<strong>di</strong> e <strong>di</strong> essere<br />

in cassa integrazione, mentre questi personaggi vivono tra<br />

marche costosissime e macchine super-chick. Del resto, se<br />

non andassero a fare shopping loro, i negozi andrebbero<br />

in rovina. Nel frattempo go<strong>di</strong>amoci questa stagione e<br />

aspettateci per le novità.<br />

Maria Meinero (1^F) e Chiara Roncaglia (1^E)<br />

Filastrocca sui professori della 1°C<br />

Appena entra in classe la prof. Russo<br />

ci contagia col suo positivo influsso.<br />

È una prof. gentile e simpatica, nonché molto tranquilla;<br />

poi arriva la Del Corso che a tutti quanti strilla:<br />

“Lavorare, lavorare, voi dovete imparare<br />

e, per passare l’anno, vi dovete impegnare!”<br />

Ecco il prof. Melotti, che dolce melo<strong>di</strong>a!<br />

con lui la lezione si conclude in allegria!<br />

In seguito c’è la Mazzoni, la prof. <strong>di</strong> tecnologia,<br />

che ci parla <strong>di</strong> beni, bisogni e settori dell’economia.<br />

Il giovedì è il giorno <strong>di</strong> Facchini, il prof. che ci fa<br />

stancare:<br />

salto in alto e mille metri… quante ce ne fa passare!<br />

La Navi è la prof. <strong>di</strong> francese,<br />

una lingua spettacolare,<br />

mentre la Iattici, quella <strong>di</strong> inglese,<br />

ci spiega una lingua altrettanto fenomenale.<br />

Poi c’è la Savonieri, che felicità!<br />

i logo e le gradazioni sono le sue specialità<br />

Il lunedì viene la Nowaczyk, la prof. <strong>di</strong> religione,<br />

lei insegna a tutti noi con grande passione.<br />

Gli ultimi sono Silvia e Pier Francesco, i due proff.<br />

<strong>di</strong> sostegno<br />

che seguono la classe con attenzione e con<br />

impegno.<br />

Tutti i proff. infine hanno un motto infallibile:<br />

“Una verifica al giorno, toglie il prof. <strong>di</strong> torno”.<br />

Monica Di Tanna – 1°C


polizia postale<br />

Giovedì 24 marzo, sono venuti a scuola due agenti della<br />

Polizia delle comunicazioni, Marco Ferrari (ispettore capo)<br />

e Marco Bernabei (assistente capo), e sono<br />

rimasti con noi per circa due ore. Insieme<br />

ad altri colleghi sono sparsi in tutta Italia,<br />

però essendo pochi –circa milleottocento<br />

a fronte <strong>di</strong> una popolazione <strong>di</strong> 60 milioni<br />

<strong>di</strong> abitanti, <strong>di</strong> cui ormai si calcola che il<br />

70% navighi in rete- il loro lavoro è molto<br />

<strong>di</strong>fficoltoso e lento, infatti per controllare<br />

tutta la popolazione <strong>di</strong> internauti ci<br />

vorrebbero circa due anni <strong>di</strong> continua<br />

attività. Pertanto il loro lavoro è infinito e<br />

non ha mai termine.<br />

Gli ispettori sono venuti a parlarci degli<br />

svantaggi e dei vantaggi che abbiamo a<br />

navigare in internet o sui social network,<br />

come Facebook, Netlog o Messenger.<br />

Soprattutto questi ultimi attirano i ragazzi<br />

che, dato che i loro amici si sono iscritti, si sentono alla fin<br />

Inno <strong>di</strong> Mameli<br />

Dobbiamo alla città <strong>di</strong> Genova<br />

“Il Canto degli Italiani”, meglio<br />

conosciuto come “Inno <strong>di</strong> Mameli”.<br />

Scritto nell’autunno del 1847<br />

dall’allora ventenne studente e<br />

patriota Goffredo Mameli, musicato<br />

poco dopo a Torino da un altro<br />

genovese, Michele Novaro, il Canto<br />

degli Italiani nacque in quel clima <strong>di</strong><br />

fervore patriottico che già preludeva<br />

alla guerra contro l’Austria.<br />

L’imme<strong>di</strong>atezza dei versi e l’impeto<br />

della melo<strong>di</strong>a ne fecero il più amato<br />

canto dell’unificazione, non solo<br />

durante la stagione risorgimentale,<br />

ma anche nei decenni successivi.<br />

Non a caso Giuseppe Ver<strong>di</strong>, nel suo<br />

Inno delle Nazioni del 1862, affidò<br />

proprio al Canto degli Italiani - e<br />

non alla Marcia Reale - il compito<br />

<strong>di</strong> simboleggiare la nostra Patria,<br />

ponendolo accanto a God Save the<br />

Queen e alla Marsigliese.<br />

Fu quasi naturale, dunque, che, il<br />

12 ottobre 1946, l’Inno <strong>di</strong> Mameli<br />

<strong>di</strong>venisse l’inno nazionale della<br />

Repubblica Italiana.<br />

Antonio Castropignano - 2F<br />

(da www.quirinale.it/qrnw/statico/<br />

simboli/inno/inno.htm)<br />

no ferraris no news anno 8 n.3 - <strong>di</strong>cembre 2011 -pag 19<br />

fine quasi obbligati a usufruirne.<br />

Ci hanno spiegato che tutte le volte che carichiamo una foto o anche<br />

solo un nostro pensiero su Facebook lo stiamo<br />

inviando a un dominio che si trova in California<br />

a Palo Alto. Se noi deci<strong>di</strong>amo <strong>di</strong> cancellare<br />

quello che abbiamo inserito, non possiamo<br />

essere sicuri che sia sparito dalla rete, ma<br />

possiamo prevedere che resterà per sempre.<br />

Quin<strong>di</strong> meglio essere cauti nel pubblicare<br />

cose <strong>di</strong> cui potremmo anche pentirci. Inoltre<br />

ci hanno consigliato <strong>di</strong> proteggere il nostro<br />

profilo rendendolo accessibile solo agli amici<br />

e non a tutti come appare nelle impostazioni<br />

standard. Per farlo è sufficiente cliccare<br />

sull’icona Account, a destra nella pagina web,<br />

selezionare Impostazioni sulla privacy e<br />

cliccare su Solo amici. In questo modo soltanto<br />

chi vorrai tu potrà vedere le informazioni che<br />

ti riguardano e le fotografie che hai caricato.<br />

Enrico Mancini 2B<br />

La polizia postale<br />

Il giorno 24/03/2011 alcune classi, tra cui la nostra, hanno incontrato la Polizia<br />

Postale. Durante l’incontro abbiamo visto una presentazione del loro lavoro,<br />

nella quale ci hanno proposto dei filmati (reperibili anche dal sito: http://<br />

www.youtube.com/user/polizia<strong>di</strong>stato ) dove spiegano cosa bisogna evitare <strong>di</strong> rivelare<br />

sui social network (nome, cognome, in<strong>di</strong>rizzo, numero telefonico e altre informazioni<br />

personali. Infine hanno risposto alle nostre domande.<br />

A me questo incontro è piaciuto molto (anche perché ci hanno spiegato alcune<br />

cose che io non sapevo), ma soprattutto mi sono piaciuti i filmati che erano molto<br />

accattivanti.<br />

Inoltre segnalo il loro sito ufficiale: http://www.polizia<strong>di</strong>stato.it/articolo/982-<br />

Polizia_postale_e_delle_comunicazioni/ e la loro pagina su Facebook: http://<br />

www.facebook.com/pages/Agente-LISA/133285536373.<br />

Andrea Gavioli - 2°F<br />

Pokemon versione nera<br />

e bianca<br />

Per gli appassionati <strong>di</strong> Pokemon sono<br />

uscite due nuove versioni: Nera e<br />

Bianca.<br />

Fino a quando non superate la Lega,<br />

tutti i Pokemon sono <strong>di</strong>versi da<br />

quelli delle versioni precedenti.<br />

Questa volta i malvagi non sono né<br />

il Team Rocket né il Team Galassia,<br />

ma una nuovissima squadra: il Team<br />

Plasma.<br />

Il leggendario cambia a seconda<br />

versione del gioco:<br />

• se avete Nero troverete<br />

Reshiram (drago-fuoco);<br />

• se avete Bianco<br />

troverete Zekrom<br />

(drago-elettro).<br />

Non potete averli tutti e due,<br />

perché uno ce l’avrà il capo del<br />

Team Plasma; oltre a questi ce<br />

ne sono altri, sempre bellissimi.<br />

Affrettatevi a comprare questo<br />

videogioco perché presto gli scaffali<br />

saranno vuoti.<br />

Kozack Yaroslav 2°F


pasqua<br />

Riti e tra<strong>di</strong>zioni della Pasqua nel mondo<br />

Italia Nel periodo pasquale si svolgono rappresentazioni <strong>di</strong><br />

alcuni episo<strong>di</strong> della Passione <strong>di</strong> Cristo, si bene<strong>di</strong>cono le case, si<br />

consuma l’agnello pasquale, e si <strong>di</strong>stribuiscono uova <strong>di</strong> cioccolato<br />

e dolci a forma <strong>di</strong> colomba. L’uso <strong>di</strong> regalare<br />

uova è collegato al fatto che la Pasqua<br />

coincide con l’inizio della primavera, che<br />

anticamente era celebrata con riti per la<br />

fecon<strong>di</strong>tà ed il rinnovamento della natura.<br />

L’uovo simboleggia, infatti, la vita che si<br />

rinnova.<br />

Germania Le finestre vengono abbellite<br />

con <strong>di</strong>segni <strong>di</strong> coniglietti, uova e altri<br />

motivi; nei vasi si mettono alcuni rami che<br />

vengono poi addobbati. Si decorano i gusci<br />

delle uova. La domenica <strong>di</strong> Pasqua i bambini<br />

vanno alla ricerca delle uova <strong>di</strong> cioccolato<br />

e dei giocattoli che il “coniglietto” pasquale<br />

nasconde nel giar<strong>di</strong>no o in casa. Il pranzo<br />

pasquale è quasi sempre a base <strong>di</strong> agnello.<br />

Anche i dolci tra<strong>di</strong>zionali hanno la forma<br />

dell’agnello.<br />

Francia Le campane delle chiese sono<br />

silenziose dal venerdì fino alla domenica <strong>di</strong><br />

Pasqua, come segno <strong>di</strong> dolore per il Cristo<br />

crocifisso. Le mamme <strong>di</strong>cono ai loro bambini<br />

che “le campane sono volate via a Roma”. La<br />

mattina <strong>di</strong> Pasqua, i bimbi francesi corrono<br />

fuori casa per guardare le campane “tornare<br />

in<strong>di</strong>etro da Roma” mentre i loro genitori<br />

nascondono le uova <strong>di</strong> cioccolato che i bimbi<br />

cercheranno in casa o in giar<strong>di</strong>no per tutta<br />

la mattina<br />

Svezia Un’antica credenza popolare voleva<br />

che nel periodo imme<strong>di</strong>atamente<br />

precedente alla Pasqua le streghe<br />

volassero verso la montagna <strong>di</strong><br />

“Blakulla”, per trovare il <strong>di</strong>avolo. Da<br />

quell’antica credenza ha avuto origine<br />

la tra<strong>di</strong>zione delle “streghette <strong>di</strong><br />

Pasqua”: si tratta <strong>di</strong> gruppetti <strong>di</strong><br />

bambine che nel periodo pasquale,<br />

imbacuccate con scialli e lunghe<br />

sottane, vanno in giro con un bricco<br />

da caffè dove la gente deve mettere<br />

un sol<strong>di</strong>no o una caramella.<br />

Olanda Si appende una corona<br />

decorata alla porta <strong>di</strong> casa Si<br />

pitturano le uova che poi vengono<br />

appese ad un albero nel giar<strong>di</strong>no.<br />

In casa si mettono dei fiori gialli. Il<br />

coniglietto pasquale nasconde in giar<strong>di</strong>no le uova sode colorate che<br />

poi i bambini cercheranno per tutta la mattinata.<br />

Russia La mattina del giorno <strong>di</strong> Pasqua la famiglia russa va a<br />

fare un picnic sulla tomba <strong>di</strong> un parente. Durante la messa <strong>di</strong><br />

mezzanotte il Pope toglie simbolicamente il sudario dal sepolcro.<br />

Non trovandovi più il corpo <strong>di</strong> Cristo, con il corteo sacerdotale<br />

esce dalla chiesa per ricercarlo, finchè ritorna e annuncia ai fedeli<br />

il miracolo. Allora tutti si scambiano il triplice bacio rituale; poi<br />

si cantano inni <strong>di</strong> esultanza, si accendono ceri e si sparano fuochi<br />

d’artificio. Anche in Russia si regalano uova decorate..<br />

Grecia Nella notte <strong>di</strong> Pasqua ogni fedele accende nella chiesa<br />

la candela che ha con sè e che porterà a casa ancora accesa Si<br />

mangeranno poi pane pasquale, dolcetti, la tipica Maghiritsa (una<br />

zuppa fatta con le interiora dell’agnello) e uova colorate <strong>di</strong> rosso.<br />

Inghilterra II Venerdì Santo si mangiano gli hot cross buns, delle<br />

brioches fatte con cannella e uvetta, con sopra una croce <strong>di</strong> glassa<br />

<strong>di</strong> zucchero, che ricorda la passione <strong>di</strong> Cristo. Un’usanza curiosa<br />

è quella <strong>di</strong> far rotolare le uova colorate su <strong>di</strong> un prato o lungo una<br />

no ferraris no news anno 8 n.3 - aprile 2011 pag 20<br />

MESSAGGIO ALLE NAZIONI<br />

Nella notte buia<br />

una stella risplende,<br />

calda e sorridente.<br />

Porta il Messaggio<br />

a quell’uomo nel villaggio.<br />

Il Signore Ë Risorto<br />

in cielo, in terra ed in ogni porto.<br />

» Pasqua, Ë la Resurrezione<br />

auguri ad ogni Nazione.<br />

SILVANA LACINIO 1G – <strong>Modena</strong> 15 marzo<br />

2011<br />

Pasqua<br />

La Pasqua in casa mia è sempre un’allegria,<br />

quando si è a letto arriva un coniglietto<br />

che regala a tutti un ovetto.<br />

Invece, Pasqua e Pasquetta<br />

fanno una piroetta,<br />

ma poi per un anno non si vedono più<br />

e chi le sente più?<br />

Dopo un anno si riuniscono i bambini<br />

con tanti regalini<br />

che riescono a far tornare<br />

Pasqua e Pasquetta per festeggiare<br />

Sara Ascari e Greta Ori – 1°G<br />

strada, fino a quando tutti i gusci non siano<br />

stati spezzati.<br />

Romania. Il Giovedì Santo è per i rumeni<br />

il giorno dei morti ed è chiamato il “gioia<br />

mare” (giovedì grande). In questo giorno<br />

si portano in chiesa dolci fatti con farina<br />

o con grano bollito ricoperto <strong>di</strong> zucchero<br />

e noci, del vino e della frutta, che sono<br />

offerti in memoria dei morti e <strong>di</strong>stribuiti<br />

ai vecchi e ai poveri. Il Venerdì Santo si<br />

pone davanti alla Croce un tavolo molto<br />

alto, in modo che vi si possa passare<br />

sotto. Sul tavolo si mette l’epitaffio,<br />

un pezzo <strong>di</strong> stoffa che porta ricamato<br />

o <strong>di</strong>pinto il seppellimento <strong>di</strong> Cristo, e i<br />

fedeli, recandosi in chiesa, portano fiori<br />

al Cristo e ai loro morti, passando per tre<br />

volte sotto il tavolo sul quale è sistemato<br />

l’epitaffio.<br />

Laura Pallante – 1G


cerchio magico<br />

Il cerchio magico <strong>di</strong> marzo<br />

Sabato 5 marzo, noi siamo andati n biblioteca per fare il cerchio<br />

magico. All’inizio ci siamo messi tutti in cerchio, poi la prof ci<br />

chiedeva se il nostro nome ci piaceva o no. Fatto questo, ci hanno<br />

chiesto come ci vorremmo chiamare, se potessimo scegliere da<br />

soli il nostro nome. Poi,dovevamo imitare un animale e fare il<br />

giro dell’aula e fare anche il suo verso. Dopo<br />

ci siamo messi intorno al tavolo dove c’erano<br />

oggetti <strong>di</strong> cancelleria e “zavagli” vari. A<br />

questo punto avevamo metà sagoma sulla<br />

quale dovevamo incollare alcuni oggetti, che<br />

ci rappresentavano quando eravamo piccoli:<br />

ad esempio, potevi metterci uno strato blu per<br />

in<strong>di</strong>care che sei nato <strong>di</strong> notte, oppure che sei<br />

nato al mare ecc... Poi dovevamo raccontare<br />

alcune nostre storie da bambini.<br />

È stato il più bel cerchio magico <strong>di</strong> sempre.<br />

Davide Parmeggiani – 2°F<br />

Il cerchio magico è un’attività scolastica,<br />

anche se è <strong>di</strong>fficile crederlo, perchè nel<br />

cerchio magico non si stu<strong>di</strong>a, non si usano<br />

quaderni e non si fanno verifiche. Essendo<br />

un’attività scolastica, anche essa ha le sue<br />

regole: quello che si <strong>di</strong>ce nel cerchio magico<br />

non deve uscire da esso.<br />

Nell’ultimo cerchio magico ci siamo basati sul<br />

libro “Il visconte <strong>di</strong>mezzato” anche se alla fine<br />

siamo andati a parlare da un’ altra parte.<br />

Ognuno <strong>di</strong> noi aveva una sagoma <strong>di</strong>mezzata, in<br />

cui doveva mettere qualcosa che gli ricordava<br />

la sua infanzia. Finita <strong>di</strong> abbellire la sagoma,<br />

abbiamo dovuto cercare la sua altra metà<br />

in mezzo ai libri della biblioteca (perchè il<br />

cerchio magico l’abbiano fatti in quel locale).<br />

Trovata la nostra altra metà, abbiamo dovuto<br />

abbellire anche questa, ma con cose che ci<br />

ricordavano come siamo ora. Alla fine abbiamo<br />

raccontato agli altri i nostri ricor<strong>di</strong> <strong>di</strong> ieri e <strong>di</strong><br />

oggi.<br />

È stato <strong>di</strong>vertente e alla fine le sagome le abbiamo<br />

attaccate nella nostra aula.<br />

Juliet Nti - 2°F<br />

Il nostro ultimo cerchio magico è iniziato che ci<br />

hanno dato metà sagoma <strong>di</strong> cartoncino colorato<br />

a testa. Abbiamo decorato questa mezza sagoma<br />

con delle cose che ci facevano ricordare <strong>di</strong> quando<br />

eravamo piccoli.<br />

Quando avevamo finito, dovevamo cercare tra i<br />

libri della biblioteca l’altra metà sagoma; abbiamo<br />

unito le due metà e abbiamo decorato la seconda<br />

mezza sagoma, rappresentando cosa ci piace ora.<br />

Infine ci siamo riuniti in un cerchio con le nostre<br />

coperte o teli per raccontare cosa avevamo<br />

rappresentato nella sagoma.<br />

Pierluigi Bisogno – 2°F<br />

Come ben sapete, la 2°F, quasi ogni mese, fa il<br />

cerchio magico. Il cerchio magico <strong>di</strong> questo mese è<br />

no ferraris no news anno 8 n.3 - <strong>di</strong>cembre 2011 -pag 21<br />

stato uno tra i più belli. Abbiamo iniziato mettendoci in cerchio<br />

e <strong>di</strong>cendoci se il nostro nome ci piaceva e, se non ci piaceva<br />

dovevamo <strong>di</strong>rne uno che ci sarebbe piaciuto avere. Poi occorreva<br />

<strong>di</strong>re quale animale vorremmo essere. In seguito bisognava<br />

prendere una mezza sagoma <strong>di</strong> cartoncino e attaccarci le<br />

cose che ci piacevano quando eravamo<br />

piccoli. Poi dovevamo cercare l’altra parte<br />

della sagoma e metterci oggetti che ci<br />

piacciono da gran<strong>di</strong>; si potevano scegliere<br />

tantissimi materiali: tulle, stoffe <strong>di</strong> ogni<br />

genere, carta crespa, carta velina, colori,<br />

brillantini, perline, fiori, ecc...<br />

Poi bisognava raccontare perché ci<br />

piacevano quelle entità e se ci piacciano<br />

ancora. Guardando quegli oggetti ci<br />

venivano in mente i ricor<strong>di</strong> <strong>di</strong> quando<br />

eravamo piccoli, ma anche i ricor<strong>di</strong><br />

attuali. Questo cerchio magico è stato<br />

uno dei miei preferiti.<br />

Giusy Di Costanzo – 2°F<br />

In marzo il cerchio magico si è basato sul<br />

libro “Il Visconte <strong>di</strong>mezzato”.<br />

Appena entrati, ci siamo messi tutti intorno<br />

ad un tavolo pieno <strong>di</strong> strani oggetti; poi ci<br />

hanno <strong>di</strong>stribuito delle sagome colorate <strong>di</strong><br />

cartone, a forma <strong>di</strong> un uomo <strong>di</strong>mezzato, e<br />

con quella metà dovevamo rappresentare<br />

alcuni avvenimenti importanti del nostro<br />

passato. Quando avevamo finito, dovevamo<br />

cercare per tutta la biblioteca l’altra<br />

metà della nostra sagoma, e sempre<br />

con gli oggetti sopra al tavolo dovevamo<br />

rappresentare come eravamo noi oggi.<br />

Per finire, ci siamo raccontati, uno alla<br />

volta, quello che abbiamo attaccato sulla<br />

sagoma.<br />

Davide Teggi – 2°F<br />

Oltre la guerra<br />

Mio nonno nel passato ha compiuto un gesto<br />

d’uguaglianza che non tutti sarebbero stati<br />

<strong>di</strong>sposti a fare… siamo nella seconda guerra<br />

mon<strong>di</strong>ale…spari, bombardamenti aerei, tutto<br />

<strong>di</strong>strutto intorno al piccolo paesino <strong>di</strong> mio<br />

nonno…che ansia, mi raccontò <strong>di</strong> avere una<br />

grande ansia: alla notte soldati tedeschi<br />

ubriachi bussavano alle porte degli Italiani e<br />

quando vedevano qualcosa che gli piaceva, lo<br />

prendevano ed andavano via… Che rabbia che<br />

avevo mentre mi raccontava la storia! Ma mio<br />

nonno no, lui non era arrabbiato… lui sapeva<br />

che dentro ogni persona c’è del buono… dentro<br />

tutte…. E quel giorno ne ebbe la prova: era<br />

mattina e lui e le sue sorelle “giocavano” con<br />

pezzetti <strong>di</strong> carta… quando qualcuno bussò alla<br />

porta… nessuno rispose e così l’uomo <strong>di</strong>etro<br />

la porta la sfondò… era un tedesco ferito…<br />

Subito mio nonno e la sua famiglia lo accolsero,<br />

gli <strong>di</strong>edero un po’ <strong>di</strong> cibo, acqua ed una coperta<br />

bucherellata che a quei tempi era considerata<br />

un “bottino d’oro”… Così lo curarono. Mio nonno<br />

mi raccontò che l’uomo non voleva andare in<br />

guerra, era obbligato, non avrebbe mai voluto<br />

lasciare la sua famiglia per andare ad uccidere<br />

degli innocenti… La fratellanza e l’uguaglianza<br />

esistevano nonostante tutto…<br />

Asia Serafini 2°D


giochi<br />

QUIZ QUIZ QUIZ QUIZ<br />

no ferraris no news anno 8 n.3 - aprile 2011 pag 22<br />

Recensione Tom Clancy’s Splinter Cell Conviction.<br />

Si tratta <strong>di</strong> uno sparatutto\azione per: pc,xbox,iPad e iPhone <strong>di</strong> Ubisoft Montreal, con<br />

una grafica dettagliata e fluida. Un gioco in soggettiva in cui Sam Fisher (il personaggio<br />

del gioco) ritorna alla ribalta con il quinto episo<strong>di</strong>o, ma in veste <strong>di</strong> un nemico dello<br />

Stato invece che una spia del NSA, che per parecchi anni ha servito con assoluta<br />

fedeltà. Ora è braccato dalle forze dell’or<strong>di</strong>ne: quelli che un tempo erano suoi amici e<br />

colleghi forse sono gli ideatori del complotto or<strong>di</strong>to contro <strong>di</strong> lui. Lavorando al <strong>di</strong> fuori<br />

dell’intelligence, Sam deve per forza <strong>di</strong> cosa procurarsi le risorse necessarie in maniera<br />

<strong>di</strong>versa e stu<strong>di</strong>are mo<strong>di</strong> per sfruttare con successo l’ambiente in cui si trova. Capacità<br />

<strong>di</strong> adattamento e velocità <strong>di</strong> reazione sono i concetti chiave in questo gioco, spesso ben<br />

più importanti della forza bruta.<br />

Mentre nel primo episo<strong>di</strong>o <strong>di</strong> Splinter Cell, il gameplay era incentrato sull’azione furtiva<br />

tra luci e ombre, qui contano più <strong>di</strong> ogni altra cosa l’improvvisazione e l’azione veloce<br />

negli spazi aperti e in mezzo alla gente. Si tratta infatti <strong>di</strong> un bell’incrocio tra azione<br />

e stealth: da un lato l’esperienza <strong>di</strong> gioco è molto frenetica, con inseguimenti, lotte<br />

corpo a corpo, sparatorie e forte interazione con la folla; dall’altro bisogna riuscire<br />

a mischiarsi tra la gente e mimetizzarsi al meglio per uscirne illesi. Il tutto in un<br />

ambiente realistico e <strong>di</strong>namico. In questo nuovo gameplay si può utilizzare ogni oggetto<br />

dell’ambiente, ma, attenzione, lo stesso fanno i nemici del giocatore!<br />

Molto apprezzato il modo <strong>di</strong> svolgere la trama, che proietta bene il gamer nella<br />

mente <strong>di</strong> Sam, ma ancora <strong>di</strong> più la<br />

modalità cooperativa, la velocità<br />

dell’esecuzione,ottima la colonna sonora<br />

che immerge il giocatore nell’atmosfera<br />

<strong>di</strong> gioco. Piccola nota <strong>di</strong> demerito per le<br />

opzioni stealth che sono notevolmente<br />

ridotte rispetto ai precedenti giochi<br />

della saga.Viene valutato con un bel 8<br />

su 10.<br />

Enrico Matteo – 1°G<br />

A un carabiniere, che partecipa a un gioco a quiz, vengono<br />

rivolte le seguenti domande….<br />

Rispon<strong>di</strong> anche tu e nel prossimo numero scoprirai che <strong>di</strong> voi due<br />

è stato il migliore.<br />

1. Quanto è durata la “Guerra dei cent’anni”?<br />

a. 116 anni<br />

b. 99 anni<br />

c. 100 anni<br />

d. 150 anni<br />

Tu cosa risponderesti? Il carabiniere confuso utilizza il jolly e<br />

passa alla domanda successiva<br />

2. In quale Paese si trova il “Cappello <strong>di</strong> Panama”?<br />

a. in Brasile<br />

b. in Cile<br />

c. a Panama<br />

d. in Ecuador<br />

Stavolta il nostro carabiniere chiede l’aiuto del pubblico. E tu?<br />

3. In che Mese i Russi festeggiano la “Rivoluzione<br />

d’ottobre”?<br />

a. in gennaio<br />

b. in settembre<br />

c. in ottobre<br />

Gear of War 1<br />

Gears of war è uno sparatutto tattico in<br />

terza persona sviluppato da Epic games per la<br />

console Xbox 360. Si incentra su soldati della<br />

Squadra Delta che combattono per salvare<br />

gli umani, che abitano sul pianeta Sera, da un<br />

implacabile nemico sotterraneo, conosciuto<br />

come L’Orda <strong>di</strong> Locuste.<br />

Il giocatore assume il ruolo <strong>di</strong> Marcus Fenix,<br />

un ex detenuto e un soldato de<strong>di</strong>to alla guerra.<br />

Nella modalità cooperativa, il secondo<br />

giocatore gioca nel ruolo dell’amico <strong>di</strong> Fenix,<br />

anch’egli soldato, Dominic Santlago (Dom).<br />

I due soldati si uniscono alla squadra Delta e si<br />

battono contro L’Orda delle Locuste nel corso<br />

<strong>di</strong> una campagna <strong>di</strong> gioco basata sull’azione...<br />

Chi vincerà????<br />

Federico D’Onofrio e Khatir Mourad - 1°G<br />

d. in novembre<br />

Lo sai o telefoni agli amici, come ha fatto il carabiniere che si<br />

è rivolto alla sua caserma?<br />

4. Qual era il nome <strong>di</strong> Giorgio V?<br />

a. Alberto<br />

b. Giorgio<br />

c. Manuele<br />

d. Giona<br />

Il concorrente utilizza stavolta il suo <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> dare una<br />

risposta ironica. E tu, sei nei guai, eh?<br />

5. Da quale animale prendono nome le Isole Canarie?<br />

a. Canarino<br />

b. Canguro<br />

c. Cavallo<br />

d. Foca<br />

Il carabiniere risponde in modo errato e deve abbandonare il<br />

gioco. Se sei arrivato fin qui, senza rinunciare, forse potresti<br />

aver dato le risposte giuste.<br />

Al prossimo numero per sapere se sei un campione!<br />

Luna Reggianini 1°A


libro d’arte<br />

<strong>di</strong> Chiara<br />

Giuliani,<br />

Serena<br />

Roncaglia<br />

e Chiara<br />

Tonelli–<br />

2°A<br />

no ferraris no news anno 8 n.3 - <strong>di</strong>cembre 2011 -pag 23


no ferraris no news anno 8 n.3 - aprile 2011 pag 24<br />

adotta un monumento<br />

Con gli occhi aperti nel parco<br />

classe 3F<br />

Il monumento si trova in un’area<br />

verde molto vicino alla scuola,<br />

a lato <strong>di</strong> via Divisione Acqui:<br />

fa quin<strong>di</strong> parte del vissuto<br />

quoti<strong>di</strong>ano <strong>di</strong> noi alunni che<br />

frequentiamo e percorriamo a<br />

pie<strong>di</strong> e in bicicletta il parco in<br />

cui è collocato.<br />

Molti però non si soffermano<br />

ad osservarlo e soprattutto<br />

non sanno che cosa in realtà<br />

rappresenti quella scultura.<br />

Ancor meno pensano che si<br />

tratti <strong>di</strong> un’importante opera<br />

d’arte, eseguita da uno dei<br />

massimi scultori italiani ed<br />

europei del Novecento: Augusto<br />

Murer.<br />

È perciò un monumento che<br />

deve essere scoperto e rivisto<br />

con occhi aperti ed esperti.<br />

Le finalità dell’esperienza sono<br />

state quelle <strong>di</strong> conoscere ed<br />

apprezzare un monumento che<br />

si trova vicino alla scuola e<br />

capirne sia il suo grande valore<br />

artistico sia il suo importante<br />

s i g n i f i c a t o<br />

s t o r i c o ,<br />

legato ad<br />

un evento<br />

fondamentale<br />

nella storia<br />

d ’ I t a l i a ,<br />

nel più<br />

drammatico<br />

e decisivo<br />

m o m e n t o<br />

della seconda<br />

g u e r r a<br />

mon<strong>di</strong>ale.<br />

Comprendere<br />

ciò che esso<br />

rappresenta ha<br />

potuto portare i ragazzi a riconoscervi valori <strong>di</strong> pace e a sentirlo<br />

Ad un primo sguardo, da lontano, il monumento<br />

sembra un insieme <strong>di</strong> corpi umani, senza alcun senso,<br />

come buttati e ammassati insieme.<br />

Visto da vicino la figura è più chiara: si <strong>di</strong>stinguono<br />

sei corpi, tutti affiancati ad un albero. Si notano gli<br />

elmetti e la <strong>di</strong>visa, questo fa supporre che siano<br />

militari, si nota però che non possiedono armi. Alcuni<br />

osservano tristi un punto lontano, hanno paura come<br />

per la vicinanza <strong>di</strong> una pericolosa minaccia. C’è un<br />

soldato che si tiene avvinghiato al tronco dell’albero,<br />

quasi come se si volesse proteggere, si stringe ad<br />

SEMBRA UN ALBERO<br />

come una presenza importante, un elemento che mantiene<br />

viva la storia e la memoria, come un filo che lega il presente<br />

al passato.<br />

Il monumento è una delle ultime opere celebrative realizzate<br />

da Augusto Murer nel 1984, prima della sua scomparsa<br />

avvenuta nel 1985. Si tratta <strong>di</strong> una scultura in bronzo<br />

collocata su un grande cubo <strong>di</strong> cemento, realizzata per<br />

commemorare il sacrificio della Divisione Acqui, cioè l’ecci<strong>di</strong>o<br />

<strong>di</strong> oltre 9000 soldati italiani trucidati dall’esercito tedesco a<br />

Cefalonia e Corfù, dopo l’8 settembre 1943.<br />

Essa rappresenta un albero d’ulivo spezzato e scavato,<br />

attorno al quale stanno un uomo in pie<strong>di</strong> che scruta lontano e<br />

soprattutto mani protese e visi sconvolti che esprimono con<br />

intensità il dramma che sta avvenendo. In questa, come in<br />

altre sculture che rappresentano fatti tragici della seconda<br />

guerra mon<strong>di</strong>ale, il grande scultore ha<br />

saputo rendere, con forme vigorose<br />

Sembra un albero<br />

ma è un groviglio <strong>di</strong> mani e rami.<br />

Tristezza, timore, morte<br />

questo mi trasmette.<br />

Non c’è vita<br />

Ma solo il terrore <strong>di</strong> un soldato<br />

Che invoca pietà<br />

Allungando le mani<br />

Come per uscire<br />

Da quell’incubo.<br />

Lorenzo P.<br />

esso e sembra quasi che ne voglia far<br />

parte. I suoi compagni sono sotto <strong>di</strong> lui<br />

ma sono ugualmente preoccupati, stanno<br />

osservando qualcosa che per loro segnerà<br />

la fine e cercano <strong>di</strong> proteggersi sempre più<br />

nel tronco <strong>di</strong> quest’albero.<br />

Sembrano abbandonati, come se li avessero<br />

lasciati lì, in balia del nemico.<br />

I corpi sono magri e le mani<br />

ruvide, ma gran<strong>di</strong> e possenti.<br />

Il monumento suscita angoscia,<br />

i volti <strong>di</strong> questi soldati sono<br />

deformati dal dolore, si<br />

riparano tutti attorno a questo<br />

ulivo squarciato dalle esplosioni<br />

e l’intera immagine ha un tono<br />

drammatico.<br />

L’abilità dell’artista è stata<br />

determinante, infatti, oltre a<br />

far sembrare l’immagine vera,<br />

è riuscito a trasmettere le<br />

emozioni provate da questi<br />

uomini.<br />

La scultura è ricca <strong>di</strong><br />

particolari, per in<strong>di</strong>viduarli<br />

ed essenziali, la sofferenza e il<br />

coraggio <strong>di</strong> chi ha combattuto contro<br />

la violenza e la sopraffazione.<br />

Il monumento rappresenta l’atrocità<br />

della guerra attraverso un forte<br />

senso <strong>di</strong> trage<strong>di</strong>a e <strong>di</strong> lotta e vuole<br />

trasmettere i valori della resistenza<br />

contro l’ingiustizia, della libertà e<br />

dell’orgoglio; in senso lato assume un<br />

valore <strong>di</strong> denuncia universale e senza<br />

tempo contro l’o<strong>di</strong>o e la violenza.<br />

Murer è stato definito “un grande<br />

cantore della Resistenza e della<br />

Libertà”; la testimonianza vive con i<br />

suoi monumenti in tante nostre città.<br />

tutti bisognerebbe vederla più piccola.<br />

L’opera, pur essendo interamente in<br />

bronzo molto scuro, ha varie tonalità<br />

grazie alla luce del sole.<br />

Daniele

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