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animali<br />

no ferraris no news anno 8 n.3 - aprile 2011 pag 10<br />

Polli loro… o polli<br />

noi?<br />

Il pollo è un animale che piace<br />

a tutti, ma prima <strong>di</strong> finire sulle<br />

nostre belle tavole, come viene<br />

trattato ???<br />

L’ allevamento intensivo, utilizza tecniche industriali e scientifiche per<br />

ottenere la massima quantità <strong>di</strong> prodotto col minimo costo e col minimo<br />

spazio, usando, <strong>di</strong> solito, specifici macchinari e farmaci. E, come si sà, <strong>di</strong><br />

solito la qualità mal si coniuga con la quantità.<br />

In questi allevamenti gli animali vengono selezionati in<strong>di</strong>vidualmente, al<br />

solo fine <strong>di</strong> fornire elevate prestazioni produttive.<br />

Tutti i polli che compriamo e mangiamo, in tutto il mondo, sono oramai<br />

solo <strong>di</strong> un paio <strong>di</strong> razze ibride, nate nei segreti laboratori <strong>di</strong> genetica<br />

applicata, selezionate esclusivamente per l’ingrassaggio. Il risultato <strong>di</strong><br />

queste selezioni è una vera macchina biologica ad elevatissima resa; un<br />

pollo mangia un chilo e mezzo <strong>di</strong> mangime e ne “produce” uno <strong>di</strong> carne.<br />

Lo fanno vivere solo 35 giorni (non ha neanche il tempo per <strong>di</strong>ventare<br />

pazzo).<br />

L’allevamento viene svolto in gran<strong>di</strong> capannoni dove possono stare<br />

decine <strong>di</strong> migliaia <strong>di</strong> volatili: con una densità <strong>di</strong> 10-15 per metro<br />

quadro, sino a 30 chili <strong>di</strong> “carne” a mq. (I regolamenti UE per gli<br />

allevamenti biologici stabiliscono in tre polli per metro quadrato<br />

la densità massima ammissibile). Beccano tutto ciò che ha colore<br />

paglierino, giorno e notte, grazie all’illuminazione artificiale.<br />

Le temperature sono sempre elevate.<br />

Le con<strong>di</strong>zioni igieniche sono terribili. Gli animali vivono dal primo<br />

all’ultimo giorno della loro brevissima vita calpestando e dormendo<br />

sulle loro deiezioni. Le infezioni batteriologiche sono contrastate<br />

dal primo all’ultimo giorno <strong>di</strong> vita con gli antibiotici contenuti<br />

nei mangimi; ma per i virus - come si sa - non ci sono farmaci.<br />

A questo si aggiunge il rumore spaventoso provocato dal pigolare<br />

<strong>di</strong> 50.000 - 100.000 animali spaventati, tenuti in quelle con<strong>di</strong>zioni.<br />

L’organismo del pollo, che è pur sempre un animale<br />

<strong>di</strong>urno, viene messo a dura prova, l’apparato<br />

<strong>di</strong>gerente stressato, la sua capacità <strong>di</strong> resistenza<br />

agli agenti patogeni fortemente indebolita.<br />

Nel territorio dove sono inseriti, senza un<br />

minimo <strong>di</strong> criterio <strong>di</strong> biosicurezza, questi<br />

allevamenti sono delle vere e proprie bombe<br />

batteriologiche, pericolose e costose per tutta<br />

la collettività. Pericolose, in quanto incubatoi<br />

<strong>di</strong> possibili virus trasmissibili agli uomini, come<br />

salmonelle e influenze:ricordate l’ influenza<br />

aviaria?<br />

I polli dovrebbero mangiare mais, soia e fibre.<br />

I polli, mangiano esclusivamente mangimi<br />

industriali, prodotti in larghissima misura da<br />

due o tre aziende. Le formule <strong>di</strong> questi<br />

mangimi sono top secret; possono<br />

in questo modo metterci dentro <strong>di</strong><br />

tutto e <strong>di</strong> più. Il mais e la soia, che<br />

sono i componenti principali (fino al<br />

60/70%), sono in gran<strong>di</strong>ssima parte<br />

<strong>di</strong> importazione e <strong>di</strong> produzione<br />

transgenetica, perché costano meno.<br />

Contrariamente alle normative per<br />

i bovini, i mangimi per pollame e<br />

tacchini possono contenere farine<br />

<strong>di</strong> carne e <strong>di</strong> pesce, pannelli <strong>di</strong> olio<br />

esausto, grassi <strong>di</strong> origine animale.<br />

La vicenda <strong>di</strong> due anni fa dei polli belgi<br />

alla <strong>di</strong>ossina è dovuta a un “eccesso”<br />

<strong>di</strong> PCB, ma se si sta nei limiti<br />

tollerati si può dare da mangiare<br />

ai polli anche oli esausti <strong>di</strong> motori.<br />

I polli così allevati se li cucini<br />

due minuti <strong>di</strong> più letteralmente si<br />

sbriciolano, se li lasci raffreddare<br />

rilasciano il classico odore <strong>di</strong> pesce<br />

con cui sono stati allevati. Oggi<br />

la carne <strong>di</strong><br />

pollo non viene<br />

offerta da nessun ristorante degno <strong>di</strong> questo nome, viene data solo<br />

nelle mense delle fabbriche e nelle scuole.<br />

Queste sono le notizie che abbiamo raccolto in vari siti su internet.<br />

Secondo noi, per evitare speculazioni <strong>di</strong> questa natura, occorrerebbe<br />

rispettare maggiormente la vita degli altri animali che vivono sulla<br />

terra, che poi nello stesso tempo e’ un poco <strong>di</strong> maggiore rispetto<br />

anche per noi stessi.<br />

Se controllassimo <strong>di</strong> piu’ le cose che compriamo o mangiamo, forse,<br />

secondo noi, potremmo dare quelle in<strong>di</strong>cazioni su come e’ meglio<br />

allevare , pre<strong>di</strong>ligendo le tecniche <strong>di</strong> allevamento rispettose degli<br />

animali tutti, noi compresi.<br />

Andrea Torri e Ilaria Vaccari 2°H<br />

L’allevamento intensivo<br />

Secondo la definizione <strong>di</strong> Wikipe<strong>di</strong>a, con allevamento intensivo o<br />

allevamento industriale s’intende una forma <strong>di</strong> allevamento che<br />

utilizza tecniche industriali e scientifiche per ottenere la massima<br />

quantità <strong>di</strong> prodotto al minimo costo e utilizzando il minimo spazio,<br />

tipicamente con l’uso <strong>di</strong> appositi macchinari e farmaci veterinari.<br />

L’allevamento intensivo è una pratica che si è <strong>di</strong>ffusa nel XX<br />

secolo (in Italia soprattutto a partire dal secondo dopoguerra)<br />

con lo scopo <strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfare la crescente richiesta <strong>di</strong> prodotti <strong>di</strong><br />

origine animale (in particolare carne, uova e latticini) abbattendone<br />

al contempo i costi, in modo da rendere questa categoria <strong>di</strong><br />

prodotti adatta al consumo <strong>di</strong> massa. La pratica dell’allevamento<br />

intensivo è oggi estremamente <strong>di</strong>ffusa in tutti i paesi sviluppati;<br />

la gran parte della carne, dei prodotti caseari e delle uova che<br />

si acquistano nei supermercati viene prodotta in questo modo.<br />

Le tecniche utilizzate negli allevamenti intensivi sono cambiate<br />

nell’arco del XX secolo, e possono presentare <strong>di</strong>fferenze anche<br />

notevoli fra <strong>di</strong>versi paesi. Per esempio, le<br />

normative europee introdotte a partire dagli<br />

anni ‘90 vietano esplicitamente molte pratiche<br />

ancora largamente in uso negli Stati Uniti.<br />

Alcuni elementi comuni alla maggior parte<br />

degli allevamenti intensivi sono i seguenti:<br />

• gli animali sono in gran numero;<br />

• gli animali siano trattenuti in spazi più o<br />

meno ristretti, allo scopo <strong>di</strong> massimizzare<br />

l’uso dello spazio <strong>di</strong>sponibile e semplificare<br />

le operazioni <strong>di</strong> nutrimento e cura;<br />

• negli allevamenti intensivi gli animali<br />

sono nutriti con mangime industriale da<br />

monocolture spesso importato, in genere<br />

soia (spesso geneticamente mo<strong>di</strong>ficata).<br />

L’alimentazione degli animali viene<br />

controllata in funzione delle<br />

caratteristiche (costo, qualità)<br />

del prodotto finale da ricavare.<br />

• le con<strong>di</strong>zioni fisiche degli<br />

animali, incluso il loro stato<br />

<strong>di</strong> salute, vengono tenute<br />

sotto controllo soprattutto<br />

attraverso misure igieniche ed<br />

eventualmente per mezzo <strong>di</strong><br />

farmaci.<br />

Purtroppo oggi l’allevamento<br />

è principalmente praticato a<br />

livello industriale per ottenere<br />

produzioni <strong>di</strong> massa, spesso<br />

a <strong>di</strong>scapito degli animali e<br />

della carne che se ne ottiene,<br />

<strong>di</strong> bassa qualità o talvolta<br />

ad<strong>di</strong>rittura poco sana.<br />

Simone Barbi & Gabriele<br />

Messori – 2°H

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