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cerchio magico<br />
Il cerchio magico <strong>di</strong> marzo<br />
Sabato 5 marzo, noi siamo andati n biblioteca per fare il cerchio<br />
magico. All’inizio ci siamo messi tutti in cerchio, poi la prof ci<br />
chiedeva se il nostro nome ci piaceva o no. Fatto questo, ci hanno<br />
chiesto come ci vorremmo chiamare, se potessimo scegliere da<br />
soli il nostro nome. Poi,dovevamo imitare un animale e fare il<br />
giro dell’aula e fare anche il suo verso. Dopo<br />
ci siamo messi intorno al tavolo dove c’erano<br />
oggetti <strong>di</strong> cancelleria e “zavagli” vari. A<br />
questo punto avevamo metà sagoma sulla<br />
quale dovevamo incollare alcuni oggetti, che<br />
ci rappresentavano quando eravamo piccoli:<br />
ad esempio, potevi metterci uno strato blu per<br />
in<strong>di</strong>care che sei nato <strong>di</strong> notte, oppure che sei<br />
nato al mare ecc... Poi dovevamo raccontare<br />
alcune nostre storie da bambini.<br />
È stato il più bel cerchio magico <strong>di</strong> sempre.<br />
Davide Parmeggiani – 2°F<br />
Il cerchio magico è un’attività scolastica,<br />
anche se è <strong>di</strong>fficile crederlo, perchè nel<br />
cerchio magico non si stu<strong>di</strong>a, non si usano<br />
quaderni e non si fanno verifiche. Essendo<br />
un’attività scolastica, anche essa ha le sue<br />
regole: quello che si <strong>di</strong>ce nel cerchio magico<br />
non deve uscire da esso.<br />
Nell’ultimo cerchio magico ci siamo basati sul<br />
libro “Il visconte <strong>di</strong>mezzato” anche se alla fine<br />
siamo andati a parlare da un’ altra parte.<br />
Ognuno <strong>di</strong> noi aveva una sagoma <strong>di</strong>mezzata, in<br />
cui doveva mettere qualcosa che gli ricordava<br />
la sua infanzia. Finita <strong>di</strong> abbellire la sagoma,<br />
abbiamo dovuto cercare la sua altra metà<br />
in mezzo ai libri della biblioteca (perchè il<br />
cerchio magico l’abbiano fatti in quel locale).<br />
Trovata la nostra altra metà, abbiamo dovuto<br />
abbellire anche questa, ma con cose che ci<br />
ricordavano come siamo ora. Alla fine abbiamo<br />
raccontato agli altri i nostri ricor<strong>di</strong> <strong>di</strong> ieri e <strong>di</strong><br />
oggi.<br />
È stato <strong>di</strong>vertente e alla fine le sagome le abbiamo<br />
attaccate nella nostra aula.<br />
Juliet Nti - 2°F<br />
Il nostro ultimo cerchio magico è iniziato che ci<br />
hanno dato metà sagoma <strong>di</strong> cartoncino colorato<br />
a testa. Abbiamo decorato questa mezza sagoma<br />
con delle cose che ci facevano ricordare <strong>di</strong> quando<br />
eravamo piccoli.<br />
Quando avevamo finito, dovevamo cercare tra i<br />
libri della biblioteca l’altra metà sagoma; abbiamo<br />
unito le due metà e abbiamo decorato la seconda<br />
mezza sagoma, rappresentando cosa ci piace ora.<br />
Infine ci siamo riuniti in un cerchio con le nostre<br />
coperte o teli per raccontare cosa avevamo<br />
rappresentato nella sagoma.<br />
Pierluigi Bisogno – 2°F<br />
Come ben sapete, la 2°F, quasi ogni mese, fa il<br />
cerchio magico. Il cerchio magico <strong>di</strong> questo mese è<br />
no ferraris no news anno 8 n.3 - <strong>di</strong>cembre 2011 -pag 21<br />
stato uno tra i più belli. Abbiamo iniziato mettendoci in cerchio<br />
e <strong>di</strong>cendoci se il nostro nome ci piaceva e, se non ci piaceva<br />
dovevamo <strong>di</strong>rne uno che ci sarebbe piaciuto avere. Poi occorreva<br />
<strong>di</strong>re quale animale vorremmo essere. In seguito bisognava<br />
prendere una mezza sagoma <strong>di</strong> cartoncino e attaccarci le<br />
cose che ci piacevano quando eravamo<br />
piccoli. Poi dovevamo cercare l’altra parte<br />
della sagoma e metterci oggetti che ci<br />
piacciono da gran<strong>di</strong>; si potevano scegliere<br />
tantissimi materiali: tulle, stoffe <strong>di</strong> ogni<br />
genere, carta crespa, carta velina, colori,<br />
brillantini, perline, fiori, ecc...<br />
Poi bisognava raccontare perché ci<br />
piacevano quelle entità e se ci piacciano<br />
ancora. Guardando quegli oggetti ci<br />
venivano in mente i ricor<strong>di</strong> <strong>di</strong> quando<br />
eravamo piccoli, ma anche i ricor<strong>di</strong><br />
attuali. Questo cerchio magico è stato<br />
uno dei miei preferiti.<br />
Giusy Di Costanzo – 2°F<br />
In marzo il cerchio magico si è basato sul<br />
libro “Il Visconte <strong>di</strong>mezzato”.<br />
Appena entrati, ci siamo messi tutti intorno<br />
ad un tavolo pieno <strong>di</strong> strani oggetti; poi ci<br />
hanno <strong>di</strong>stribuito delle sagome colorate <strong>di</strong><br />
cartone, a forma <strong>di</strong> un uomo <strong>di</strong>mezzato, e<br />
con quella metà dovevamo rappresentare<br />
alcuni avvenimenti importanti del nostro<br />
passato. Quando avevamo finito, dovevamo<br />
cercare per tutta la biblioteca l’altra<br />
metà della nostra sagoma, e sempre<br />
con gli oggetti sopra al tavolo dovevamo<br />
rappresentare come eravamo noi oggi.<br />
Per finire, ci siamo raccontati, uno alla<br />
volta, quello che abbiamo attaccato sulla<br />
sagoma.<br />
Davide Teggi – 2°F<br />
Oltre la guerra<br />
Mio nonno nel passato ha compiuto un gesto<br />
d’uguaglianza che non tutti sarebbero stati<br />
<strong>di</strong>sposti a fare… siamo nella seconda guerra<br />
mon<strong>di</strong>ale…spari, bombardamenti aerei, tutto<br />
<strong>di</strong>strutto intorno al piccolo paesino <strong>di</strong> mio<br />
nonno…che ansia, mi raccontò <strong>di</strong> avere una<br />
grande ansia: alla notte soldati tedeschi<br />
ubriachi bussavano alle porte degli Italiani e<br />
quando vedevano qualcosa che gli piaceva, lo<br />
prendevano ed andavano via… Che rabbia che<br />
avevo mentre mi raccontava la storia! Ma mio<br />
nonno no, lui non era arrabbiato… lui sapeva<br />
che dentro ogni persona c’è del buono… dentro<br />
tutte…. E quel giorno ne ebbe la prova: era<br />
mattina e lui e le sue sorelle “giocavano” con<br />
pezzetti <strong>di</strong> carta… quando qualcuno bussò alla<br />
porta… nessuno rispose e così l’uomo <strong>di</strong>etro<br />
la porta la sfondò… era un tedesco ferito…<br />
Subito mio nonno e la sua famiglia lo accolsero,<br />
gli <strong>di</strong>edero un po’ <strong>di</strong> cibo, acqua ed una coperta<br />
bucherellata che a quei tempi era considerata<br />
un “bottino d’oro”… Così lo curarono. Mio nonno<br />
mi raccontò che l’uomo non voleva andare in<br />
guerra, era obbligato, non avrebbe mai voluto<br />
lasciare la sua famiglia per andare ad uccidere<br />
degli innocenti… La fratellanza e l’uguaglianza<br />
esistevano nonostante tutto…<br />
Asia Serafini 2°D