16.06.2013 Views

il Griko, una lingua da amare nel buio una cometa - scuola e cultura ...

il Griko, una lingua da amare nel buio una cometa - scuola e cultura ...

il Griko, una lingua da amare nel buio una cometa - scuola e cultura ...

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Gennaio 2012<br />

Tina Aventaggiato, Abiga<strong>il</strong> è tornata, Loffredo Editore, Napoli, 2011, pp.211,<br />

Euro 14,60<br />

Un passato che non passa<br />

Si può scrutare tutto <strong>il</strong> marasma della II Guerra<br />

Mondiale, <strong>da</strong>lla Guerra di Spagna, alla<br />

Campagna d’Africa, <strong>da</strong>lla Germania<br />

<strong>nel</strong>l’imminenza del crollo del Reich m<strong>il</strong>lenario,<br />

all’Argentina divenuta rifugio sicuro per tante SS, e<br />

persino <strong>da</strong>lla piccola Brindisi?<br />

Tina Aventaggiato sembra riuscirci con Abiga<strong>il</strong> è<br />

tornata, un thr<strong>il</strong>ler, imbastito con largo uso dello st<strong>il</strong>e<br />

nominale, quasi a volergli affi<strong>da</strong>re la realizzazione<br />

della suspance, a farsi carico della mole di <strong>da</strong>ti, a<br />

volte introdotti a raffica. Piccoli paragrafi come cambi<br />

di scena veloci, la mo<strong>da</strong>lità di far arrivare sulla scena<br />

i personaggi, andirivieni temporali; è questa la<br />

tecnica per contenere un arco temporale che copre<br />

tutto <strong>il</strong> conflitto e getta <strong>una</strong> propaggine velenosa fino<br />

ai nostri giorni, rispondendo al bisogno di ripercorrere<br />

intero un passato evidentemente non ancora risolto,<br />

un lutto collettivo non del tutto elaborato che chiama<br />

la sensib<strong>il</strong>ità dei singoli al dovere della memoria.<br />

“Il passato è l’ombra che ci cammina dietro” dice<br />

l’autrice, certamente pensando che occorre sapere<br />

quale è la sua natura, quale intenzione proietta su di<br />

noi, se minaccia ancora le nostre esistenze comuni<br />

che non senza ragione <strong>nel</strong> Dopoguerra si costruirono<br />

“<strong>una</strong> scorza di protezione”, <strong>una</strong> diffusa rimozione che<br />

ci ha con<strong>da</strong>nnati ad <strong>una</strong> fame di questa Storia, che<br />

ora cerchiamo di saziare, rivisitandola in m<strong>il</strong>le forme<br />

e rifacimenti.<br />

L’intreccio narrativo di Abiga<strong>il</strong> è tornata muove <strong>da</strong><br />

vicende collocate <strong>nel</strong> presente, le quali provocano a<br />

cascata <strong>il</strong> racconto delle esperienze dei vari<br />

personaggi che agiscono <strong>nel</strong>lo scenario bellico,<br />

questi ultimi meglio caratterizzati rispetto a quelli<br />

contemporanei, i quali tradiscono qualche ingenuità<br />

che, tuttavia, non toglie nulla alla fruib<strong>il</strong>ità del<br />

racconto. Semmai, ciò fa intravedere <strong>il</strong> vero intento<br />

dell’autrice che è di<strong>da</strong>scalico, non sappiamo se e<br />

quanto inconscio. Non a caso la Aventaggiato è<br />

attenta a fare aderire le vite di persone comuni con i<br />

grandi scenari della guerra, ha la necessità di legare<br />

due generazioni con un passaggio di testimone,<br />

saltando quella centrale. I nonni e i nipoti: crimini di<br />

guerra e crimini informatici.<br />

L’autrice coglie tutte le occasioni per avvertire contro<br />

le ideologie, la follia nazi-fascista che “<strong>una</strong> nuova<br />

umanità” si potesse costruire nei laboratori, contro i<br />

guasti di coman<strong>da</strong>menti quali “credere , ubbidire,<br />

combattere” che autorizzarono e giustificarono<br />

qualunque genere di delitto, l’odio distruttivo di tante<br />

esistenze, e non soltanto delle vittime prescelte, ma<br />

persino degli stessi carnefici.<br />

Come <strong>nel</strong>la migliore tradizione di questo genere<br />

letterario, ogni nodo si scioglie <strong>nel</strong>le pagine finali, e<br />

allora un altro più intrigante mistero coglie <strong>il</strong> lettore:<br />

IL LIBRO<br />

10<br />

personaggi e situazioni sono forse ispirati a fatti reali<br />

privati, microstorie delle quali l’autrice è venuta a<br />

conoscenza <strong>nel</strong> suo stesso territorio? Brindisi, non<br />

lontana <strong>da</strong>i luoghi in cui vive la Aventaggiato,<br />

realmente negli anni della Guerra è stata attraversata<br />

<strong>da</strong> agenti segreti alleati. Qualunque sia l’origine delle<br />

storie narrate, <strong>il</strong> quadro storico regge, offrendone <strong>una</strong><br />

lettura piana, a<strong>da</strong>tta ai giovani lettori, ai quali l’autrice<br />

sembra rivolgersi e per i quali può lasciare <strong>una</strong> scia<br />

di consapevolezza.<br />

Cristina Marti<strong>nel</strong>li<br />

Tina Aventaggiato

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!