il Griko, una lingua da amare nel buio una cometa - scuola e cultura ...
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Gennaio 2012<br />
Ora, ascolta (sedendosi)… devi preparare i nostri bagagli…<br />
Una, due sacche…non di più… <strong>il</strong> necessario. Ai miei gioielli e al Vello d’oro penserò io.<br />
Nessuno della servitù deve accorgersi di nulla. Capito?<br />
Adesso vai, sveglia i ragazzi. Tu li accompagnerai al Palazzo, perché ciascuno porterà un dono a Creusa.<br />
Gora<br />
Io ti conosco fin <strong>da</strong> bambina… <strong>il</strong> tuo sguardo, Medea… e poi mi sembri così eccitata…<br />
Mediti certo qualcosa. Non puoi nascondermi nulla.<br />
Medea<br />
Cara Gora, non posso… ti prego.<br />
Gora<br />
Un’apparente calma… ma dietro so che c’è la furia… Ah, figlia mia sventurata!<br />
Medea<br />
Non rendermi le cose più diffic<strong>il</strong>i di quello che sono…<br />
Gora<br />
Allora è così? Una sciagura?<br />
Medea<br />
Grande è <strong>il</strong> mio dolore… e la mia sofferenza…<br />
Gora<br />
…che hai perso ogni controllo…<br />
Medea<br />
No, al contrario. Sono razionale al massimo. Ho pianificato tutto.<br />
Gora (allarmata)<br />
Cosa…tutto? Mi spaventi.<br />
Medea<br />
Perché mai?<br />
Gora<br />
Le tue arti magiche, Medea… i tuoi veleni.<br />
Medea<br />
Ah, se è per questo, devi stare tranqu<strong>il</strong>la.<br />
Ho, forse, mai sbagliato? E credi che lo farei ora,quando è in gioco la libertà e la salvezza dei miei figli? Non mi<br />
sono rimasti che loro, lo sai.<br />
Gora<br />
Sì… ed è per questo che ho paura…<br />
Medea<br />
Non c’è motivo. Stasera tu, io e i miei figli saremo lontani miglia e miglia.<br />
Un viaggio, l’ultimo…riporterò <strong>il</strong> Vello d’oro <strong>nel</strong>la Colchide, te lo giuro …<br />
Non perdiamo più tempo… Su, corri a svegliarli …poi prepara le sacche… e non guar<strong>da</strong>rmi con quest’aria…mi dà<br />
ai nervi!<br />
Gora esce, brontolando tra sé.<br />
Medea ( avvicinandosi al tavolo e prendendo tra le mani <strong>il</strong> vasetto con <strong>il</strong> profumo)<br />
Questo è <strong>il</strong> veleno più potente…arde e consuma la pelle…un fuoco… e non c’è rimedio!<br />
Ha un profumo dolce quanto malefico…Sul velo ne ho sparso in abbon<strong>da</strong>nza.<br />
E i gioielli…anche quelli sono avvelenati.<br />
A Mermero <strong>da</strong>rò <strong>il</strong> velo, a Ferete la collana di diamanti , ad Alcimede <strong>il</strong> bracciale, a Tisandro gli orecchini d’oro, ad<br />
Argo <strong>il</strong> vasetto porta-profumi.<br />
Ah, i gioielli sono tutti regali di Giasone…li avrei messi sotto i piedi, gettati alle ortiche pur di disfarmene…! (Pausa)<br />
Creusa si avvicinerà sorridendo… mi pare di vederla… raggiante <strong>nel</strong> suo abito di sposa…<br />
Li abbraccerà e bacerà come fossero i suoi figli... e Giasone si compiacerà per la loro figura, per <strong>il</strong> portamento<br />
regale… per la loro bellezza.<br />
E poi l’abisso si spalancherà.<br />
Ma è Giasone che l’ha voluto, lui che mi ha tradito.<br />
Io, Medea, non posso sopportarlo.<br />
Mi sento um<strong>il</strong>iata, sconfitta…<strong>nel</strong>la mia femmin<strong>il</strong>ità… ferita <strong>nel</strong> mio orgoglio…<br />
No, non posso agire diversamente…devo vendicarmi…<br />
Lui solo è <strong>il</strong> responsab<strong>il</strong>e, sua è la colpa.<br />
Nono Quadro<br />
Gora (entrando con i ragazzi in tunica corta bianca)<br />
Sono pronti!<br />
Medea<br />
Figli miei!<br />
( An<strong>da</strong>ndo loro incontro, li abbraccia e li bacia, quindi commossa)<br />
Ah, come siete belli! Uno splendore…Al Palazzo si volteranno tutti a guar<strong>da</strong>rvi… incantati…voi che siete figli di<br />
Medea… Avranno invidia… ma voi, figli miei, non ba<strong>da</strong>teci…Comportatevi bene…inchinatevi al re, a vostro padre,<br />
alla sposa…<br />
Ecco i doni per lei …(li consegna uno ad uno) questo a te Mermero, Ferete…ecco qua, tieni Alcimede , questo a<br />
te, Tisandro, in fine a te piccolino, Argo …<br />
So che vi sentirete a disagio in un ambiente estraneo e perlopiù alle nozze di vostro padre, ma dovete fare uno<br />
sforzo… non essere intimiditi, dovete sorridere, farvi vedere felici <strong>da</strong> vostro padre. Vi chiedo troppo, figli miei?<br />
Ma non c’è un altro modo, capitemi, nessuno.<br />
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