Rivista l'Arbitro 1/2012 - Associazione Italiana Arbitri
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FRANCESCO<br />
MASSINI:<br />
La finale dell’Europeo<br />
culmine di 25 anni<br />
Francesco Massini, arbitro, avvocato, padre<br />
e marito, da ragazzo, dopo una breve<br />
carriera calcistica, nel 1987 come molti ragazzi<br />
decide di frequentare il corso arbitri,<br />
un po’ per curiosità, un po’ perché sin dai<br />
banchi di scuola spesso si calava nel ruolo<br />
dirigendo le gare tra i suoi compagni.<br />
Un percorso intenso e avvincente, lo definisce<br />
Massini, che lo ha portato dopo ben<br />
25 anni di arbitraggio a dirigere recentemente<br />
la finale del campionato europeo<br />
di futsal svoltosi in Croazia. Dal ’96 decide<br />
infatti di abbracciare il calcio a 5, una<br />
disciplina che a Roma, sua città natale,<br />
ha sempre avuto una notevole diffusione<br />
e dalla quale riceve subito stimoli e soddisfazioni.<br />
Promosso dopo poco a livello<br />
nazionale (in CAN D ndr), da lì un’enorme<br />
quantità di ricordi ed emozioni: l’Italia<br />
girata in lungo e in largo, poi le trasferte<br />
all’estero, un numero infinito di persone<br />
conosciute, di situazioni vissute, di colleghi<br />
da ricordare, una crescita costante,<br />
che hanno formato prima la persona e poi<br />
l’arbitro. Da internazionale ha diretto la finale<br />
di Coppa Intercontinentale per Club<br />
della FIFA tra Inter Movistar (campioni<br />
d’Europa) e il Carlos Barbosa (Campioni<br />
del Sud America), ha partecipato alla sesta<br />
edizione del Grand Prix (un mundialito<br />
organizzato in Brasile), al Campionato<br />
europeo Under 21 giocato in Russia nel<br />
2008 e ha arbitrato numerose gare della<br />
UEFA FUTSAL CUP, inoltre è impegnato<br />
in sezione da oltre 10 anni prima come<br />
segretario, poi come consigliere sezionale,<br />
già nel 2003-2004 ha ricevuto il premio<br />
Presidenza AIA. Discorrendo con lui,<br />
l’emozione nel raccontare tutto questo è<br />
viva nella sua voce e alla fine l’entusiasmo<br />
verso l’arbitraggio contagia chi lo ascolta.<br />
Ma ora conosciamolo meglio, cerchiamo<br />
di vivere con lui i suoi recenti successi.<br />
Francesco, quali differenze o somiglianze<br />
hai trovato nell’arbitrare in Italia<br />
e all’estero?<br />
Arbitrare il futsal all’estero, in qualche<br />
modo è più semplice a livello di rapporto<br />
con i calciatori, ci sono infatti meno proteste<br />
e l’arbitro è in generale maggiormente<br />
accettato, spesso invece in Italia l’agonismo<br />
in campo non è facile contenerlo. In<br />
Italia poi il tasso tecnico delle squadre<br />
è uno dei più alti al mondo. Ovviamente,<br />
all’estero a rendere tutto più intenso<br />
e complesso c’è di solito la posta in palio<br />
per ogni singola gara, l’attenzione dei<br />
media, ma anche la necessità di essere<br />
incisivi con i giocatori in un’altra lingua ed<br />
ecco perché attualmente, per aspirare ad<br />
arbitrare fuori dall’Italia, è fondamentale<br />
conoscere perfettamente l’inglese.<br />
Ci racconti com’è stata la tua partecipazione<br />
all’europeo di futsal?<br />
Ma perché è già finito? Scherzo! Sono<br />
state più di due settimane, intense e<br />
coinvolgenti, iniziate con un raduno in cui<br />
la UEFA oltre ai test atletici, ci ha impartito<br />
disposizioni e continuato a formarci attraverso<br />
video e lezioni tecniche. Successivamente,<br />
sono stato inserito nel gruppo<br />
di arbitri presenti a Zagabria, gli altri<br />
erano a Spalato, e lì continui allenamenti<br />
effettuati direttamente allo Zagreb Arena,<br />
ma soprattutto meeting pre e post gara<br />
in cui venivano ridiscussi momenti delle<br />
gare dirette, anche attraverso la visione<br />
di immagini. Tutto scandito con cadenza<br />
n. 1/<strong>2012</strong><br />
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