Capitolo VIII Con il pallone di fianco - OnEdit
Capitolo VIII Con il pallone di fianco - OnEdit
Capitolo VIII Con il pallone di fianco - OnEdit
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
Tratto dal libro<br />
Una Storia, tante storie<br />
<strong>di</strong> Tito Delton<br />
professionistiche, raggiungono vette <strong>di</strong> r<strong>il</strong>ievo: Padovano, <strong>Con</strong>tratto,<br />
Gatti e Cappellino per citarne alcuni.<br />
Dopo tutto questo palmares, dopo aver ottenuto posizioni <strong>di</strong> prestigio,<br />
proprio mentre si è all’apice del calcio giovan<strong>il</strong>e piemontese, in un<br />
freddo pomeriggio <strong>di</strong> febbraio del 1986, si sparge la notizia che è<br />
mancato Angelo Pampione.<br />
Non è che Pampione fosse ammalato, che avesse nascosto un male<br />
incurab<strong>il</strong>e o altre <strong>di</strong>avolerie sim<strong>il</strong>i, macché, una banale, maledetta<br />
caduta sul terreno ghiacciato del suo piccolo sta<strong>di</strong>o <strong>di</strong> via Centallo,<br />
proprio davanti agli spogliatoi e avvenuta una decina <strong>di</strong> giorni<br />
ad<strong>di</strong>etro, gli aveva creato delle gravi complicazioni respiratorie, forse<br />
la frattura <strong>di</strong> qualche costola, tali da togliergli la vita.<br />
Non è solo <strong>il</strong> “Barcanova” in lutto, lo è tutto <strong>il</strong> mondo sportivo<br />
citta<strong>di</strong>no, quello delle istituzioni, della stampa, dei me<strong>di</strong>a.<br />
Le parole che seguono non vogliono essere una sorta <strong>di</strong> incensatura,<br />
men che meno l'agiografia <strong>di</strong> un personaggio del calcio giovan<strong>il</strong>e che<br />
ha segnato (e come li ha segnati!) gli anni in cui è vissuto. Non<br />
vogliono esserlo perché Angelo Pampione, modesto e schivo, non lo<br />
avrebbe desiderato. Sappiamo anche che mi bacchetterebbe per queste<br />
poche righe che sto scrivendo, perché <strong>il</strong> mitico, grande Presidente del<br />
Barcanova proprio non aveva mai voglia <strong>di</strong> "apparire". Era uno che<br />
faceva, non uno che <strong>di</strong>ceva che si sarebbe dovuto fare. Era un uomo<br />
dall'intelligenza fina, che soltanto i veri signori, nella vita come nello<br />
sport, non ti facevano mai pesare, non ti si "opponevano", non ti prevaricavano.<br />
Mai.<br />
E' fac<strong>il</strong>e cadere nel patetico quando si tratteggia qualcuno che non c'è<br />
più, quando si tenta <strong>di</strong> descriverne <strong>il</strong> buon carattere con poche righe,<br />
ma se anche riterrete <strong>di</strong> intravedere sembianze deformi, vi pregherei <strong>di</strong><br />
passare oltre: è tutto vero!<br />
Negli anni della sua vita sportiva, e parlo solo <strong>di</strong> sport, Pampione si<br />
impose. Nei consessi, nelle frequenti riunioni con altri colleghi delle<br />
società torinesi consorelle che mai si stancava <strong>di</strong> promuovere per<br />
valutare miglioramenti, per significare appoggi aggregativi, la sua<br />
leggera parlata cispadana, <strong>il</strong> suo pacato interloquire, i suoi interventi<br />
sempre mirati erano <strong>di</strong>venuti una costante. Mai che alzasse la voce,<br />
mai che si accalorasse, era convincente comunque.<br />
Un giorno, durante una visita al “suo” campo, mi <strong>di</strong>sse: "Sa caro<br />
amico -non siamo mai riusciti a darci del tu, come, d’altronde,<br />
avveniva tra le persone <strong>di</strong> una certa stagione della vita – qual’ è una<br />
delle mie più gran<strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfazioni? Ricevere la telefonata, a volte<br />
ogni settimana, a volte una volta <strong>il</strong> mese, dei miei ex giocatori che<br />
sono passati a gran<strong>di</strong> mete. Mi basta, mi riempie <strong>di</strong> tenerezza e mi fa<br />
considerare che, forse, ho lavorato bene". Si riferiva, per esempio, a<br />
<strong>Con</strong>tratto che dalla Fiorentina o dalla Nazionale gli telefonava ogni<br />
sessant’anni della nostra vita e del calcio giovan<strong>il</strong>e e d<strong>il</strong>ettantistico<br />
a Torino e <strong>di</strong>ntorni