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Capitolo VIII Con il pallone di fianco - OnEdit

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Tratto dal libro<br />

Una Storia, tante storie<br />

<strong>di</strong> Tito Delton<br />

quella volta, sommerse <strong>il</strong> campo <strong>di</strong> via Centallo sotto trenta centimetri<br />

<strong>di</strong> fango. Cosa fare? Manco un minimo dubbio, Accossato, Benedetto,<br />

Pampione (Michele), Cichin Necco, Bosco, Gribaudo (Giovanni) e,<br />

ovviamente, tutti i loro colleghi si rimboccarono le maniche e a forza<br />

<strong>di</strong> pale e carriole portarono via <strong>il</strong> fango e, con quella “scusa”,<br />

costruirono anche una bella rete <strong>di</strong> recinzione interna che <strong>di</strong>videsse gli<br />

atleti dagli spettatori: <strong>il</strong> campo del “Barca” era più bello <strong>di</strong> prima,<br />

molto più bello <strong>di</strong> prima!<br />

Sono <strong>di</strong> quelle stagioni le visite <strong>di</strong> Ferruccio Novo, in<strong>di</strong>menticato<br />

presidente del “Grande Torino”, <strong>di</strong> Vittorio Pozzo, <strong>il</strong> Commissario<br />

Tecnico dei due titoli mon<strong>di</strong>ali vinti e dell’oro olimpico del ’36, <strong>di</strong><br />

Carlo Bergoglio, <strong>il</strong> famoso Carlin <strong>di</strong> Tuttosport al campo <strong>di</strong> via<br />

Centallo e non erano visite <strong>di</strong> curiosità perché lì, in quel rettangolo <strong>di</strong><br />

gioco, andavano in scena alcuni dei più bei spettacoli <strong>di</strong> calcio<br />

giovan<strong>il</strong>e e d<strong>il</strong>ettantistico che si ricor<strong>di</strong>.<br />

Dopo quelle intense annate anche Gino Brusasco non vuole più avere<br />

grossi pesi sulle spalle e propone alla presidenza Aldo Ferrari, un<br />

commerciante del centro città che, tuttavia, dopo una sola stagione<br />

lascia <strong>il</strong> bastone <strong>di</strong> comando a Lorenzo Curtino, con un consigliere<br />

che sarà uno delle colonne portanti del club, quel Paolo Gribaudo,<br />

<strong>di</strong>ventato a sua volta presidente in due <strong>di</strong>verse occasioni.<br />

Come succede a tante realtà sportive d<strong>il</strong>ettantistiche, comunque,<br />

arrivano anche i perio<strong>di</strong> grigi in cui pare che niente possa porre<br />

rime<strong>di</strong>o a squadre senza mordente, a risultati bislacchi, ad “ari<strong>di</strong>tà” <strong>di</strong><br />

cassa. Si decide, anche, <strong>di</strong> sospendere la Coppa Primavera in attesa <strong>di</strong><br />

tempi migliori e si naviga a vista, in attesa <strong>di</strong> qualche approdo<br />

consistente. Verso la fine degli anni cinquanta, pare <strong>di</strong> essere arrivati<br />

nel porto giusto. Si propone un certo signor Deorsola, un<br />

commerciante all’ingrosso che, tuttavia, oltre alla presidenza,<br />

pretende, in considerazione dell’aiuto economico che fornisce, anche<br />

<strong>il</strong> cambio della denominazione sociale: è la volta dell’Unione Sportiva<br />

Deorsola-Barca. Ma non è finita, perché Deorsola cambia pure i colori<br />

sociali che <strong>di</strong>ventano giallo canarino.<br />

Pazienza, <strong>di</strong>cono i “vecchi”, basta riemergere. Ed infatti nei tre<br />

campionati, Prima Divisione, Ragazzi e Giovanissimi, a cui partecipa<br />

<strong>il</strong> “Deorsola-Barca” non si otterranno cose stratosferiche, ma un<br />

qualcosa <strong>di</strong> decoroso consente <strong>di</strong> affermare che la strada giusta per<br />

rinver<strong>di</strong>re i fasti è questa. Sbagliato. Do<strong>di</strong>ci mesi dopo <strong>il</strong> suo ingresso<br />

in società, Deorsola e la sua <strong>di</strong>tta si tirano fuori e al Barcanova è come<br />

prima, anzi, peggio <strong>di</strong> prima.<br />

Ci si rivolge, ancora una volta, ai soliti noti che hanno sempre “tirato<br />

<strong>il</strong> gruppo”, a quelli del borgo, <strong>di</strong> una “Regione Barca” che sa fare da<br />

sé. E presidente viene nominato quel gran signore che risponde al<br />

nome <strong>di</strong> Paolo Gribaudo, uno che tutti alla Barca conoscono ed<br />

apprezzano. Vice sono nominati Carreggio e Audenino.<br />

sessant’anni della nostra vita e del calcio giovan<strong>il</strong>e e d<strong>il</strong>ettantistico<br />

a Torino e <strong>di</strong>ntorni

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