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Capitolo VIII Con il pallone di fianco - OnEdit

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Tratto dal libro<br />

Una Storia, tante storie<br />

<strong>di</strong> Tito Delton<br />

piccole, industrie che davano lavoro sicuro, anche due realtà sportive<br />

erano nate, da decenni, e si erano sempre <strong>di</strong>spiegate sul territorio con<br />

vera baldanza”. Sembra <strong>il</strong> “bollettino del maresciallo Diaz”, mentre è<br />

soltanto la descrizione <strong>di</strong> un ambiente che un giornale dell’epoca, <strong>il</strong><br />

“Paese Sportivo”, metteva nero su bianco al momento <strong>di</strong> presentare<br />

quello che sarà un torneo <strong>di</strong> calcio d’eccellenza: la “Coppa Primavera”<br />

ideata dal “Barcanova” e dal suo presidente Brusasco nel 1948.<br />

La società era nata nel 1920, aveva fatto giocare le sue squadre un po’<br />

in FIGC, con i d<strong>il</strong>ettanti, e un po’ nell’ULIC con le squadre dei<br />

giovani (pare errato, per quei tempi, chiamarle “giovan<strong>il</strong>i” in quanto ci<br />

giocavano ragazzi <strong>di</strong> quattor<strong>di</strong>ci a <strong>fianco</strong> <strong>di</strong> giovanotti <strong>di</strong> ventuno!) ed<br />

era vissuta sulla passione <strong>di</strong> un gruppo <strong>di</strong> volenterosi in cui spiccava<br />

un certo Giovanni Necco, detto anche Nekita, uno dei tanti Necco, dei<br />

vari Gribaudo, dei molti Pampione che affolleranno la contrada.<br />

Giovanni Necco con <strong>il</strong> fratello Francesco, Cichin, e con, ovviamente,<br />

alcuni altri appassionati, praticamente rifondarono la società che negli<br />

anni della guerra aveva completamente smesso <strong>di</strong> mandare in campo<br />

le sue vecchie squadre. Vestirono i soliti colori rossoblu e<br />

continuarono a chiamarla “Unione Sportiva Barca”, proprio come si<br />

chiamava <strong>il</strong> rione, anzi la “Regione Barca”, tanto per darvi un’idea <strong>di</strong><br />

cosa fossero le periferie <strong>di</strong> Torino. Alla riunione della rifondazione,<br />

come ci racconta Renato Tavella in un suo saggio, “erano presenti i<br />

signori Raviola, Pellegrino, Beccuti, Agostini, Bosco, Vittonetto,<br />

Monticone, Boffa, Necco (vari!), Def<strong>il</strong>ippi, Coda, Mazzucchetti,<br />

M<strong>il</strong>one, Taricco, Nicco, Scarafiotti, Rocchia, Benedetto del Vascello,<br />

Boero, Pairotti, Brino, Minozzi, Fiore, Matta, Miccoli, Ceresero,<br />

Ciocchetti, Vaschetto e Scapino”. Una marea <strong>di</strong> gente per una sola<br />

squadra e per un piccolo campo, proprio <strong>di</strong>etro alla parrocchia <strong>di</strong> via<br />

Damiano Chiesa. Ma già nel 1946 le cose cominciarono a farsi<br />

notevoli. Dapprima si trovò una nuova sede sociale che, anno dopo<br />

anno, cambiò varie volte ma sempre nella “Regione”, quin<strong>di</strong> venne<br />

in<strong>di</strong>viduato anche <strong>il</strong> campo, <strong>il</strong> leggendario campo su un terreno <strong>di</strong> via<br />

Centallo messo a <strong>di</strong>sposizione dalla famiglia Rosso, che si mantenne<br />

tale sino al 2004 quando la società dovette fare le valige e unirsi ad un<br />

altro club. Ma questa è storia del poi, ora an<strong>di</strong>amo a quei primi passi<br />

del dopoguerra.<br />

E l’inaugurazione del nuovo impianto, con la solita corda a <strong>di</strong>videre<br />

giocatori e pubblico, avvenne in pompa magna con tanto <strong>di</strong> fascia<br />

tricolore e inno nazionale. Alla partita iniziale venne chiamato <strong>il</strong><br />

vicino <strong>di</strong> casa, <strong>il</strong> “Bertolla”, che rif<strong>il</strong>ò quattro pere ai rossoblu ma si…<br />

giocò la partecipazione alla prima e<strong>di</strong>zione della “Coppa Primavera”<br />

<strong>di</strong> due anni dopo.<br />

Pochi mesi, comunque, ed era già ora <strong>di</strong> crisi in quanto i principali<br />

finanziatori, un certo Raviola e un certo Beccuti, lasciarono <strong>il</strong> club: in<br />

sessant’anni della nostra vita e del calcio giovan<strong>il</strong>e e d<strong>il</strong>ettantistico<br />

a Torino e <strong>di</strong>ntorni

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