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n. 14 - Autunno 2010 - Le montagne divertenti

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Speciali d'autunno<br />

Non c'è dubbio! Per un'anonima<br />

agenda annuale di<br />

una banca non può esistere destino<br />

migliore: assurgere a libro di vetta è<br />

un vero e proprio passaggio di grado.<br />

È tuttavia un compito di responsabilità<br />

che la trattiene autunno, inverno,<br />

primavera ed estate in qualche<br />

umida cassetta su una vetta alpina,<br />

protesa verso il cielo. Ciò le impone<br />

di raccogliere e custodire nelle sue<br />

pagine ogni frammento di umanità<br />

che voglia riversarvi l'alpinista che<br />

sale sin lassù. Un compito, infine, cui<br />

segue una meritata pensione, quando<br />

questa agenda, satura di ricordi ed<br />

esperienze, scende finalmente a valle,<br />

dopo un anno o due di lavoro, se la<br />

vetta è frequentata, addirittura dopo<br />

vari decenni per vette più d'élite,<br />

come la Cresta Guzza o la Punta<br />

di Scais, su cui dopo 30 anni giace<br />

ancora il primo quaderno. Finite<br />

Una pagina di un libro di vetta del pizzo dei Tre Signori,<br />

celebre vetta orobica amata parimenti da valtellinesi e bergamaschi.<br />

Il libro è "conservato" presso la sede CAI di Piazza Brembana (19 luglio <strong>2010</strong>).<br />

le pagine il libro andrà a riposare<br />

nell'armadio di una sede CAI o di<br />

qualche altra associazione alpinistica.<br />

Ammetto la mia pigrizia: è proprio<br />

in una sede CAI, e non su qualche<br />

vetta come sarebbe stato più logico<br />

fare, che sono andato a ricercare<br />

qualcuno di questi volumi. Ma la<br />

suggestione è stata la stessa. Anzi,<br />

finanche maggiore. Entrare quasi<br />

per caso nella sede della sezione CAI<br />

di Piazza Brembana, nelle Orobie<br />

bergamasche, e trovarvi, fra gli altri,<br />

un pensionato libro di vetta del pizzo<br />

dei Tre Signori (anni 2005-2006),<br />

gentilmente messomi a disposizione,<br />

m'ha fatto sentire - seppur molto alla<br />

lontana – come il cardinale Angelo<br />

Mai al ritrovamento in Vaticano di<br />

un codice col De re publica di Cicerone.<br />

A tale sensazione ha contribuito<br />

il pessimo stato di conservazione<br />

del volumetto, un raccoglitore di<br />

Nel silenzio<br />

sonnacchioso della<br />

prima mattinata,<br />

la lettura di quelle<br />

pagine si rivela<br />

sorprendente, quando<br />

non addirittura<br />

emozionante.<br />

fogli mangiati dall'usura e macchiati<br />

dall'umidità, che esortava a maneggiarlo<br />

con la massima delicatezza,<br />

quasi fosse un antico manoscritto.<br />

Si vedono i giorni dell'anno<br />

rincorrersi uno dopo l'altro,<br />

ciascuno con la sua particolare atmosfera:<br />

"23 luglio 2005, bella giornata,<br />

l'aria è fresca; 24 luglio, la vetta è<br />

avvolta da una nebbia impenetrabile;<br />

27 luglio, ancora nebbia, fa molto<br />

freddo".<br />

Alcuni giorni, i più belli, quelle<br />

domeniche autunnali di cielo terso,<br />

si attardano nel quaderno assediando<br />

varie pagine e accendendo di gioia i<br />

commenti e le annotazioni. Altri,<br />

forse per condizioni meteorologiche<br />

insostenibili, trovano in loro rappresentanza<br />

solo pochi e brevi interventi;<br />

a volte nemmeno quelli.<br />

Si vedono poi calligrafie di ragazzi<br />

e giovanissimi accanto a scritte più<br />

tremolanti di ammirevoli ottantenni:<br />

“è stato un po' faticoso ma alla fine c'è<br />

lo fatta” annota nel Ferragosto 2005<br />

Vera di anni 10, che ci auguriamo si<br />

sia fatta nel frattempo più giudiziosa<br />

nella grammatica; solo poche pagine<br />

prima Margherita da Bellano informava<br />

che era tornata a cinquant'anni<br />

di distanza dalla prima volta!<br />

Si vedono naturalmente lodi,<br />

preghiere ed afflati religiosi, dai più<br />

classici - “Ti lodo, mio Dio, di fronte<br />

alle <strong>montagne</strong>”, recita la preghiera<br />

dell'alpinista - ad altri più inconsueti<br />

- “L'allenamento per il Kima sia sotto<br />

la tua protezione, o Signore”, si limita<br />

E ancora. Si vedono i<br />

commenti più disparati,<br />

alcuni banali, altri<br />

più profondi; questo<br />

scherzoso e puramente<br />

autoreferenziale,<br />

quello melanconico e<br />

riflessivo.<br />

ad annotare Massimo, probabilmente<br />

impaziente di continuare la sua<br />

sessione di allenamento.<br />

Molti seguono ancora - e<br />

giustamente - la tradizione<br />

di annotare la sintesi dell'itinerario,<br />

effettuato e in previsione, informazioni,<br />

è bene ricordarlo, per le quali<br />

è nato e si è sviluppato l'uso dei<br />

quaderni di vetta, utili in caso di<br />

intervento del soccorso.<br />

Una parentesi meriterebbe la<br />

storia di questa tradizione, se solo si<br />

sapesse di più di quello che già s'è<br />

detto. Già i primi alpinisti solevano<br />

forse lasciare annotato in cima alle<br />

<strong>montagne</strong> le vie di salita e di discesa<br />

da loro affrontate, forse non su un<br />

quaderno, quanto più probabilmente<br />

su un semplice foglietto fermato da<br />

un sasso, una sorta di testimonianza,<br />

di prova, della loro conquista.<br />

Da quei foglietti si è passati a<br />

più resistenti quaderni, e al posto<br />

del sasso si è posizionata qualche<br />

cassetta metallica. Per il resto, poco<br />

è cambiato. Ancora oggi, molti alpinisti<br />

ed escursionisti mantengono<br />

l'abitudine di specificare la via di<br />

accesso da loro seguita e le tappe che<br />

prevedono di effettuare, oltre che<br />

informazioni sulle proprie tempistiche<br />

- "Barconcelli > Varrone > Pizzo<br />

in 3 ore <strong>14</strong> minuti e 4 secondi! Eccezzionale!"<br />

esulta Claudio da Bolzano.<br />

Oltre a queste informazioni,<br />

minimo comun denominatore della<br />

maggior parte degli interventi, vi è<br />

poi un ampio corollario di commenti<br />

che vanno da “Wind segnale pieno!” al<br />

resoconto di un fortunato Samuele<br />

“Abbiamo visto 18 stambecchi, 3<br />

picchi, uno scoiattolo e 3 marmotte”, a<br />

8 <strong>Le</strong> Montagne Divertenti <strong>Autunno</strong> <strong>2010</strong> <strong>Le</strong> Montagne Divertenti Parole in vetta 9

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