n. 14 - Autunno 2010 - Le montagne divertenti

Speciali d'autunno
Grandi cresteBeno
L' Enciclopedia
dell'alpinismo1 definisce "cresta" la "linea
di congiunzione di due
versanti rocciosi o nevosi di
una montagna; può essere
larga o stretta, rocciosa o
innevata. Una cresta può
essere orizzontale, inclinata
o molto ripida e interrotta
da gendarmi, forcelle o
selle".
Le grandi creste sono
le regine: scale per il
cielo che superano notevoli
dislivelli e nel loro sviluppo
presentano spesso tutte le
morfologie descritte.
In Valtellina questi possenti individui
tettonici sono assai diffusi
Spesso, infatti, la lunghezza dell'avvicinamento
o della via, oppure le rocce
e han fatto la gioia dell'alpinismo non sempre sicure e gli ambienti
d'inizio '900. Per quei pionieri doveva troppo selvaggi dissuadono gli scala-
essere un po' come riuscire a cavaltori da tracciati difficilmente gestibili
care col surf un'onda nell'oceano in per chi è abituato a muoversi solo in
tempesta: non c'erano infatti le attrezzature
moderne, i metodi di assicurazione
rapidi, nè tantomeno una
falesia o su percorsi battuti.
La scelta è stata ardua; prova
ne sono le grandi escluse che
esauriente conoscenza del territorio da ci ripromettiamo di trattare quanto
poter garantire loro, una volta lanciati prima: lo spigolo N del Badile, la
nell'avventura, di tornare a casa vivi. cresta SO del Tremogge, la Bumiller
Nelle vecchie relazioni suggeri- al Piz Palù, l'impressionante cresta SO
menti del tipo "si supera con un po' del Roseg, la Hintergrat all'Ortles o
di piramide umana" o "si oltrepassa la Suldengrat al Gran Zebrù solo per
il trapiombo con una ampia spaccata"
rendono tutta la dimensione avventurosa
di quei lunghissimi viaggi verso la
citarne alcune.
Poi, se vogliamo essere sinceri,
sono arrivate in redazione
vetta.
bustarelle, escort e raccomandazioni
Volendo invitarvi a percorrere tali da veicolare le nostre decisioni e
alcune di queste grandi creste, le nostre indecisioni verso un verdetto
abbiamo selezionato le quattro per che molti non condivideranno, ma
noi più rappresentative di Valtellina di cui altri andranno orgogliosissimi
, anche se talvolta poco frequentate. potendo dire d'averle fatte tutte!
Le vincitrici pertanto sono:
- la Biancograt al Bernina
1 - W. Unsworth, Enciclopedia dell'alpinismo,
Zanichelli, Bologna 1994
La frastagliata e difficile cresta SO del pizzo Roseg e il rifugio Carate, ravvicinati per effetto del
teleobiettivo che li ha ripresi dai pressi dell'alpe Musella (12 settembre 2009, foto Beno).
(AD+), una via d'alta quota frequentatissima,
tutta in territorio svizzero,
che mischia ghiaccio e roccia con
passi fino al III+ grado;
- lo spigolo Vinci al Cengalo
(TD), la più bella lama di granito
delle alpi centrali con difficoltà fino al
VI grado;
- la cresta Corti alla Punta di
Scais (D, fino al IV+), via mozzafiato
sugli immani strapiombi della cresta
occidentale della seconda vetta delle
Orobie;
- la cresta Sinigaglia alla cima
Piazzi (D, fino al IV), altra pietra
miliare dell'alpinismo valtellinese che
richiede intuito e profonda conoscenza
della montagna.
Insomma, ce n'è per tutti i gusti,
ma senza dimenticare che si tratta di
salite alpinistiche impegnative, veri e
propri viaggi che richiedono allenamento
e velocità per essere conclusi in
giornata e per portare a casa la pelle al
sopraggiungere del cattivo tempo.
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