"Vita Giuseppina" di Maggio 2011 - Giuseppini del Murialdo
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uoMini <strong>di</strong> <strong>di</strong>o ci Scrivono<br />
P. Giulio Costantino<br />
Nato a Torino il 10 ottobre 1842 da Bartolomeo<br />
e Anna Dusnasco, rimase ben presto<br />
orfano <strong>di</strong> madre. Accolto nel Collegio degli<br />
Artigianelli, imparò il mestiere <strong>di</strong> calzolaio,<br />
ma, <strong>di</strong>mostrando speciali attitu<strong>di</strong>ni allo stu<strong>di</strong>o,<br />
il Rettore, teol. Berizzi, lo avviò alla scuola per<br />
ottenere il <strong>di</strong>ploma <strong>di</strong> maestro <strong>del</strong>le elementari.<br />
Presto si sviluppò in lui la vocazione ecclesiastica.<br />
Gli fecero frequentare il ginnasio presso i<br />
Fratelli <strong>del</strong>le Scuole Cristiane. Vestì l’abito talare e<br />
fu inviato al Seminario <strong>di</strong> Biella per un anno. Fatto<br />
l’esame <strong>di</strong> filosofia, nel 1872 tornò al Collegio per assumere<br />
l’incarico <strong>di</strong> maestro ed assistente. “Nello stesso tempo<br />
prese a frequentare la teologia nel Seminario <strong>di</strong> Torino. Il 23<br />
settembre 1866 fu or<strong>di</strong>nato sacerdote a Torino, festeggiato<br />
con grande ed affettuosa solennità al Collegio, quale primo<br />
<strong>di</strong> una serie <strong>di</strong> sacerdoti degli Artigianelli” (D. Reffo). Visse i<br />
primi anni <strong>di</strong> sacerdozio nel Collegio degli Artigianelli come<br />
vice-rettore ed assistente.<br />
Nel 1872 sostituì don Cocchi nella <strong>di</strong>rezione <strong>del</strong> Riformatorio<br />
<strong>di</strong> Boscomarengo. Nel 1883, con la morte <strong>del</strong>l’Ingegner Peretti,<br />
il <strong>Murialdo</strong> lo chiamò a <strong>di</strong>rigere la Casa Famiglia <strong>di</strong> Torino.<br />
“Collaboratore vali<strong>di</strong>ssimo <strong>del</strong> <strong>Murialdo</strong>, ne con<strong>di</strong>vise, con<br />
affetto ed opera instancabile, le molteplici attività e le penosissime<br />
cure <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne economico. Alla morte <strong>del</strong> Fondatore<br />
(30 marzo 1900), lo sostituì come Rettore degli Artigianelli,<br />
Presidente <strong>del</strong> Consiglio d’Amministrazione e Superiore<br />
Generale”(D. Reffo).<br />
Con grande amore collaborò col <strong>Murialdo</strong> in vista <strong>del</strong>la<br />
Fondazione <strong>del</strong>la Congregazione <strong>di</strong> San Giuseppe. Con san L.<br />
<strong>Murialdo</strong>, d. Eugenio Reffo, d. Sebastiano Mussetti, ch. Marcello<br />
Pagliero e ch. Pier Giuseppe Milanese emise i primi voti<br />
religiosi, il 19 marzo 1873.<br />
Grande uomo, grande educatore ed esimio religioso giuseppino,<br />
non nascondeva le sue umili origini e visse umile e<br />
buono, sempre tra i suoi figlioli, “quasi unus ex ipsis”, scriveva<br />
D. Reffo. Trasmetteva loro le virtù umane e cristiane e la sua<br />
perizia nel de<strong>di</strong>carsi ai lavori manuali. Con vero cuore <strong>di</strong> amico,<br />
fratello e padre stava volentieri con i giovani, con<strong>di</strong>videndo la<br />
loro vita. “Il suo segreto era essere buono, sempre buono, così<br />
coi buoni come coi cattivi. Tanta umiltà <strong>di</strong> contegno e <strong>di</strong> parole,<br />
tanta affabilità <strong>di</strong> maniere, tanta oculatezza e acutezza mi<br />
<strong>di</strong> p. orides Ballar<strong>di</strong>N<br />
hanno fatto sempre guardare D. Costantino come<br />
un grande mo<strong>del</strong>lo <strong>di</strong> educatore giuseppino. Il<br />
successo educativo e formativo proveniva dalla<br />
sua pietà e amore a Gesù. Era un santo educatore.<br />
L’uomo fa un poco, ma ben poco, se<br />
Dio non vi mette la sua mano” (D. Reffo).<br />
P. Costantino era un religioso osservante ed<br />
esemplare: “Uomo <strong>di</strong> preghiera, dalla preghiera<br />
s’aspettava pazientemente quello a cui non<br />
riesce la scienza e l’industria umana” (D. Reffo).<br />
Come Vicario Generale visitò tutte le case <strong>del</strong>la<br />
Congregazione, spingendosi fino a Bengasi (Libia). Con<br />
la morte <strong>del</strong> venerato Fondatore (30 marzo 1900), fu eletto<br />
Superiore Generale. Poi, nel 1912, fu Vicario Generale <strong>di</strong> D.<br />
Eugenio Reffo, carica nella quale morì serenamente e santamente,<br />
il 13 ottobre 1915.<br />
“Lui, Rettore <strong>del</strong> Collegio e Superiore Generale <strong>del</strong>la Congregazione,<br />
era sempre pronto a sostituire un maestro o l’altro<br />
che si ammalava, anche nelle scuole più basse. Alle volte, quella<br />
supplenza durava mesi. Si prestava pure a tutte le assistenze<br />
ora nei dormitori, ora in refettorio, ora in cortile, esponendosi<br />
anche alle intemperie <strong>del</strong>la stagione. Così operando, oltre a<br />
fare un atto <strong>di</strong> insigne carità, mirava a familiarizzarsi con i giovani<br />
orfani, a conoscerli per meglio <strong>di</strong>rigerli sulla via <strong>del</strong> bene”<br />
(D. Reffo). Raccomandava ai confratelli in formazione: “Voi,<br />
carissimi, non stancatevi mai <strong>di</strong> <strong>di</strong>struggere in voi tutto quello<br />
che vi pare vostro, perché Dio possa mettervi quello che<br />
è veramente suo. … Sforzatevi <strong>di</strong> ubbi<strong>di</strong>re, <strong>di</strong> esser pieni <strong>di</strong><br />
confidenza, <strong>di</strong> domandare consigli, correzioni, specialmente<br />
correzioni, sforzatevi <strong>di</strong> persuadervi che ne avete bisogno. E<br />
quando avrete molto progre<strong>di</strong>to nella santità e nella scienza,<br />
ricordate ancora <strong>di</strong> <strong>di</strong>re: Servi inutiles sumus; perché guai a colui<br />
che si crede qualche cosa!”<br />
Che perla preziosa, che fiore nascosto, profumato ebbe<br />
la Congregazione nel suo nascere, fianco a fianco <strong>del</strong> Santo<br />
Fondatore <strong>Murialdo</strong>, <strong>del</strong> Servo <strong>di</strong> Dio D. Eugenio Reffo, <strong>di</strong> P.<br />
Marcello Pagliero e <strong>di</strong> altri!<br />
D. Reffo chiude così le sue note nel Florilegio Giuseppino<br />
su P. Costantino: “Senza essere straor<strong>di</strong>nario in nulla, egli era<br />
qualche cosa <strong>di</strong> più che l’or<strong>di</strong>nario, un degno sacerdote, uno<br />
zelante apostolo <strong>del</strong>la gioventù, un uomo <strong>di</strong> Dio nel vero senso<br />
<strong>del</strong>la parola”. n<br />
10 <strong>Vita</strong> Giuseppina 4 l <strong>Vita</strong> Giuseppina 4 <strong>2011</strong><br />
l <strong>2011</strong><br />
Cara <strong>Vita</strong> Giuseppina...<br />
Il 30 marzo, anniversario <strong>del</strong>la<br />
morte <strong>di</strong> San Leonardo <strong>Murialdo</strong><br />
(avvenuta a Torino nell’anno<br />
1900) è giunta in redazione la<br />
lettera <strong>di</strong> un affezionato lettore.<br />
Lo ringraziamo per la fe<strong>del</strong>tà<br />
<strong>di</strong>mostrata a “<strong>Vita</strong> Giuseppina”<br />
lungo tanti anni e per i sentimenti<br />
<strong>di</strong> amicizia e riconoscenza<br />
da lui rivolti agli insegnanti<br />
e agli educatori incontrati nel<br />
periodo giovanile. Naturalmente<br />
i complimenti sono gra<strong>di</strong>ti e<br />
si uniscono agli errori che sono<br />
sempre in agguato, ma – pubblicando<br />
il suo scritto - ci piace sottolineare<br />
soprattutto quei motivi<br />
<strong>di</strong> legame con la “storia giuseppina”<br />
che attraversano le generazioni<br />
e, ancora oggi, saldano<br />
gli ex allievi con il mondo conosciuto<br />
in anni ormai lontani.<br />
Sono un vecchio (ho 78 anni) ex<br />
allievo dei <strong>Giuseppini</strong>, dai quali<br />
sono stato accolto (quasi gratuitamente)<br />
nell’imme<strong>di</strong>ato dopoguerra<br />
(anni 1945-50). Ad essi<br />
mi sento sempre strettamente<br />
legato perchè da essi ho ricevuto<br />
tutto quanto sono stato nella<br />
vita. (Mi sovviene il ricordo <strong>del</strong><br />
<strong>Murialdo</strong> e dei suoi Artigianelli<br />
ad ognuno dei quali ha dato<br />
tutto...).<br />
Come tale sono sempre stato un<br />
assiduo lettore <strong>di</strong> “<strong>Vita</strong> Giuseppina”,<br />
e, attraverso <strong>di</strong> essa, ho<br />
vissuto passo passo l’evolversi<br />
<strong>del</strong>la Congregazione (e dei superiori<br />
generali che l’hanno guida-<br />
ta: da Padre Luigi Casaril, a don<br />
Vincenzo Minciacchi,.. a don Paolo<br />
Mietto,... ed ora don Mario<br />
Aldegani).<br />
Ricordo bene anche l’evolversi<br />
<strong>del</strong>la rivista sotto la <strong>di</strong>rezione <strong>di</strong><br />
don Vittorio Garuti, poi <strong>di</strong> don<br />
Giovanni Boggio, ed ora sotto la<br />
Sua <strong>di</strong>rezione.<br />
Desidero anzitutto complimentarmi<br />
con Lei sia per il volto<br />
dato alla rivista (dopo vari tentativi,<br />
inizialmente non sempre<br />
felici) sia per la scelta dei contenuti,<br />
attraverso cui riesce vivacemente<br />
a rendere partecipi i<br />
lettori <strong>del</strong>l’evolversi <strong>del</strong>la Congregazione,<br />
<strong>del</strong>lo spirito che la<br />
anima tuttora e <strong>del</strong> suo <strong>di</strong>latarsi<br />
oltre l’Italia e l’Europa.<br />
Traggo lo spunto per questa<br />
mia lettera, dal Suo articolo <strong>di</strong><br />
pagina 5 <strong>del</strong> numero <strong>di</strong> marzo:<br />
complimenti per il modo con cui<br />
Ella coinvolge la rivista nei 150<br />
anni <strong>del</strong>le celebrazioni <strong>del</strong>l’Unità<br />
d’Italia, riportando un brano<br />
<strong>del</strong>la lettera <strong>di</strong> Vittorio Emanuele<br />
II a Costantino Nigra,<br />
un brano che non so dove Ella<br />
abbia reperito - comunque sconosciuto,<br />
credo, ai lettori - e che<br />
ci fa scoprire un aspetto inconsueto<br />
<strong>del</strong> modo <strong>di</strong> “sentire” <strong>del</strong><br />
re padre <strong>del</strong>la patria.<br />
Grazie, complimenti e buon lavoro.<br />
Con stima ed amicizia.<br />
Olinto Dal Lago<br />
Ivrea (TO)<br />
ai Nostri lettori<br />
Per poter sostenere le<br />
spese <strong>di</strong> spe<strong>di</strong>zione,<br />
aumentate <strong>di</strong> ben 5<br />
volte negli ultimi mesi,<br />
confi<strong>di</strong>amo nella<br />
solidarietà dei nostri lettori.<br />
Pur continuando a<br />
mantenere la rivista<br />
gratuita per tutti coloro<br />
che desiderano<br />
riceverla, ci affi<strong>di</strong>amo a<br />
chi può contribuire alle<br />
spese <strong>di</strong> stampa e <strong>di</strong><br />
spe<strong>di</strong>zione.<br />
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