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Un Momentito<br />
por favor Sombra<br />
Un momentito por favor,queste sono le ultime parole<br />
che udì A.Eichmann poco prima di essere rapito<br />
da un commando del mossad.Sono le 20.30 del 10<br />
maggio 1960 Calle Garibaldi, Buenos Aires.L’agente<br />
incaricato della cattura Peter Malkin si avvicino’ e<br />
pronuncio’ le ormai famose 4 parole, Eichmann che<br />
viveva in Argentina con il nome di Ricardo Klement,<br />
venne immobilizzato sbattuto sul sedile posteriore<br />
di una Ford Falcon .L’agente Malkin deceduto a N.Y.<br />
nel marzo 2005, indossava guanti di pelle perché sue<br />
testuali parole, “aveva ribrezzo nel venire a contatto<br />
con la pelle di quel mostro antisemita”, per poi dichiarare<br />
qualche anno dopo,” la cosa piu’ inquietante di<br />
Eichmann era che non era un mostro ma un essere<br />
umano”. Dopo otto giorni di serrati interrogatori a<br />
B.Aires Eichmann viene deportato in Israele. Ich bin<br />
Ricardo Klement continua a ripetere Eichmann agli<br />
aguzzini, tanto che a Malkin venne il dubbio di aver<br />
sbagliato uomo, infatti piu’ che un feroce nazista,<br />
Eichmann, sembrava un impiegato delle poste, aveva<br />
un aria modesta, vestito in modo dignitoso ma<br />
decisamente povero, viveva con la famiglia in una<br />
piccola e cenciosa casetta in un quartiere popolare,<br />
abitato da operai, muratori e disoccupati.<br />
Nel frattempo E.Priebke, conosciuto come DonErico,<br />
vive serenamente a Bariloche nota localita’ turistica<br />
Argentina, incredibilmente simile ad un paesino<br />
montano austriaco. Bariloche la perla delle Ande<br />
ospita una piccola comunita’ tedesca, l’impronta<br />
germanica tirolese di Bariloche è lampante dallo stile<br />
architettonico delle case, alla famosa produzione<br />
di cioccolato.In molti erano a conoscenza della vera<br />
identita’ di DonErico proprietario del Vienna Delicatessen<br />
e preside della scuola Alemana di Bariloche,<br />
ma nessuno lo denuncia o segnala, DonErico per<br />
tutti è un tipo gentile e affabile che ha aiutato molto<br />
lo sviluppo di Bariloche, una delle tre localita’ sciistiche<br />
piu’ famose e rinomate del mondo insieme ad<br />
Aspen e Saint Moritz.Nel 1989 la famiglia klarsfield,<br />
cacciatori di nazisti, venne a conoscenza della presenza<br />
di Priebke a Bariloche, da qui a pochi anni E.P.<br />
venne estradato e condannato in <strong>Italia</strong>.<br />
La storia beffarda e ironica unisce vicende e destini,<br />
inverte i ruoli, divide per poi ricongiungere e ancora<br />
separare. Attorno al 1950 Priebke e Heichmann giungono<br />
in Argentina partendo da Genova seguendo la<br />
famosa Via dei Topi, ma facciamo un passo indietro.<br />
Agli inizi del 1900 il noto e potente esponente del<br />
sionismo Teodore Herzl prende in concreta considerazione<br />
l’Argentina come territorio dove creare<br />
la nazione degli ebrei, e non per caso, in Argentina<br />
fino al crack del 2001 risiedeva la quarta piu’ grande<br />
comunita’ ebraica del mondo dopo Stati Uniti,<br />
Russia,Francia, secondo censimenti piu’ o meno ufficiali<br />
circa 500.000 ebrei vivono in Argentina ,3/4 risiedono<br />
a Buenos Aires dove sono ben inseriti nelle<br />
piu’ alte sfere economico politiche del paese, dove<br />
fanno una nazione dentro la nazione, con le loro associazioni<br />
di aiuto (tra di loro ovviamente), hanno i<br />
loro negozi, i loro ritrovi, le loro banche, ecc. Ne è la<br />
riprova questo articolo sul crack delle banche argentine<br />
del Jerusalem Post, dicembre 2001. ” Due delle<br />
maggiori banche di proprietà ebraica si trovano fra<br />
le aziende che hanno dichiarato fallimento e presso<br />
di loro era depositata le gran parte dei fondi delle<br />
istituzioni comunitarie. Si calcola che tali istituzioni<br />
abbiano perduto circa 26 milioni di dollari.<br />
Migliaia di clienti privati ebrei hanno perduto gran<br />
parte dei loro risparmi nel collasso di queste due<br />
banche, che avevano fornito, nelle crisi precedenti,<br />
prestiti-ponte alla loro clientela, per aiutarla a superare<br />
le tempeste. I dirigenti ed i proprietari delle due<br />
banche, inoltre, erano anche fra i maggior donatori<br />
della comunità ebraica argentina.”<br />
Torniamo al periodo che va dal 1938 al 1954 per uno<br />
strano destino nazisti ed ebrei si ritrovano a migliaia<br />
nella stessa terra gli uni per sfuggire agli altri e viceverso,<br />
ma entrambi per entrare in Argentina, devono<br />
mentire sulla loro identita’ devono pagare mazzette<br />
e in generale ricorrere a sotterfugi vari. Ecco che entra<br />
in gioco Odessa e il libro di Uki Goni. La Autentica<br />
Odessa, tradotto in <strong>italia</strong>no con il titolo Operazione<br />
Odessa, il titolo <strong>italia</strong>no stravolge il significato del<br />
libro, infatti Goni con Autentica Odessa vuole pun-<br />
tare i riflettori non tanto sull’organizzazione tedesca,<br />
acronimo di Organisation Der Ehemaligen SS<br />
Anghehorigen , ma sulla Odessa Argentina quella di<br />
Juan Peron, l’autentica Odessa, che tra gli altri vede<br />
come protagonisti Priebke e Heichmann, nel libro<br />
hanno “l’onore” di un capitolo a testa.<br />
Priebke dal suo ergastolo domiciliare di Roma, con<br />
un esposto al tribunale di Milano cerca di far ritirare<br />
il libro di Goni, ma non ci riesce, il 9 marzo 2004, il<br />
tribunale di Milano respinge la richiesta.<br />
Perché Autentica Odessa o meglio l’Odessa di Peron<br />
? è lo stesso Goni a dichiararlo in un intervista<br />
al periodico di estrema sinistra Pagina12 “Por eso el<br />
libro se llama la auténtica Odessa, porque acá se trata<br />
de una organización que nace de las reuniones<br />
que Perón, el propio Presidente de la Nación, tuvo<br />
en la sala de gabi<strong>net</strong>e de la Casa Rosada con loscriminales<br />
de guerra. Los papeles muestran que Perón<br />
financió esta empresa, que envió a Fuldner a tener<br />
reuniones para organizar todo esto al más alto nivel<br />
en Suiza....”<br />
Ma chi è Uki Goni ? Nato nel 1953 a Washington figlio<br />
e nipote di diplomatici argentini vive e cresce<br />
negli Usa fino a 17-18 anni. Goni ovviamente di sinistra<br />
, antifascista e antiperonista, non si dichiara uno<br />
storico, ma un giornalista investigativo. In fondo, le<br />
sue inchieste nascono da un senso di colpa, infatti<br />
nel 38 ancora prima dell’avvento di Peron, il cancelliere<br />
Cantilo , inoltra a consolati e ambasciate la nota<br />
Circolare 11, la quale vietava di rilasciare visti di immigrazione<br />
a chiunque fosse stato espulso dal paese<br />
di origine perché indesiderabile, Goni essendo<br />
nipote di diplomatici si ritrova ad avere un nonno,<br />
Santos Goni, console durante la 2 guerra mondiale,<br />
che applica rigorosamente la Circolare11, negando<br />
il visto a centinaia di ebrei in fuga . scrive Goni il 21<br />
aprile 2005 all’attuale cancelliere per l’abrogazione<br />
della Circolare11:<br />
“ En aplicacion de la inhumana circular 11 mi abuelo<br />
Santos Goni denego visados a judios que huian de<br />
l’holocausto,condenando a muchos a segura muerte…..<br />
“<br />
La cronologia è la seguente nel 1998 Beatrice Gure-<br />
vich scopre la circolare11.<br />
Nel 2002 Goni rivela l’esistenza della Circolare 11 nel<br />
libro l’Autentica Odessa, il centro Wiesenthal chiede<br />
la sua apertura.<br />
Fino al 2005 quando su richiesta di Goni e di vari<br />
centri ebraici la Circolare viene definitivamente derogata<br />
dall’attuale presidente N.Kirchner.<br />
In realta’ la Circolare11 non nomina mai gli Ebrei<br />
ecco una parte del testo.<br />
“, los Cónsules deberán negar la visación - aún a titulo<br />
de turista o pasajero en tránsito - a toda persona<br />
que fundadamente se considere que abandona o<br />
ha abandonado su país de origen como indeseable<br />
o expulsado, cualquiera que sea el motivo de su<br />
expulsión. Este Ministerio espera que el celo y buen<br />
criterío del Señor Cónsul suplirán a este efecto la información”.<br />
Secondo l’opinione di Goni il governo Argentino<br />
dell’epoca, (e suo nonno aggiungo io) fu complice<br />
dell’olocausto e della “soluzione finale”,la tesi di<br />
Goni è la seguente: Dato che l’idea dei nazisti di<br />
far emigrare gli ebrei non funzionava piu,’ a causa<br />
della chiusura delle frontiere delle nazioni, tra le<br />
quali l’Argentina con la Circolare11,questo imprevisto<br />
spinse i nazisti ad ideare la “soluzione finale”. In<br />
pratica con l’emissione della Circolare 11 che vieta<br />
l’entrata degli espulsi, di tutti gli espulsi, non solo gli<br />
ebrei come abbiamo letto dal testo della circolare,<br />
fa dell’Argentina un complice dell’olocausto. La teoria<br />
di Goni è quantomeno bizzarra anche perchè i<br />
dati indicano l’ Argentina tra le 4 nazioni mondiali<br />
con la piu grande comunita’ ebraica, ed è lo stesso<br />
Goni a dire che “ l’Argentina durante la guerra ha<br />
accolto più ebrei che qualsiasi altra nazione dell’emisfero<br />
occidentale piu’ degli Usa e piu di qualsiasi<br />
altro paese sudamericano” per poi dire che “la<br />
grandissima affluenza di ebrei in Argentina non fu<br />
dovuta alla volontà del governo Argentino ma alla<br />
grande corruzione che regnava tra i diplomatici che<br />
rilasciavano visti a pagamento” (fonte, una conferenza<br />
di Goni del 20 aprile2004 all’universita’ di Buenos<br />
toria e controstoria