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UN PEZZO DI VITA ENTRA NELLA STORIA<br />
La città questa sera si presenta deserta e silenziosa.<br />
Mi trovo a percorrere le sue strade in<br />
questa mite sera di Natale senza incontrare<br />
anima viva. Un silenzio quasi irreale.<br />
Guardo la mia città e la trovo profondamente<br />
cambiata; ripenso a quando bambino giocavo<br />
con i miei amici d’infanzia lungo il viale della<br />
Pace, all’ombra di quei meravigliosi olmi che<br />
hanno rinfrescato tante generazioni di nipotini e<br />
nonni. In fondo, proprio dove il viale confluisce<br />
nell’ Aurelia, esisteva il bar notturno, (poi trasformato<br />
in albergo ristorante La Pace) ma,<br />
sino alla fine degli anni 70 era conosciuto da<br />
tutti come il bar notturno dei fratelli Cicaloni.<br />
Dal 1956, anno in cui Amelio insieme ai fratelli<br />
Alberto e Alfio lo acquistarono, questo locale<br />
divenne il punto di incontro di molti grossetani<br />
e, fino al 1972, anno della grande crisi, il bar<br />
notturno era rimasto sempre aperto: giorno e<br />
notte, con due soli giorni di chiusura all’anno<br />
che coincidevano con il giorno di Natalino ed il<br />
giorno del primo dell’anno. Quanti grossetani in<br />
là con gli anni possono dire di essere stati dai<br />
Cicaloni a mangiare le lasagne, la salsiccia con<br />
i fagioli o le acciughe sottopesto, dopo essere<br />
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usciti dal cinema, da una sala da ballo o dall’ippodromo.<br />
Moltissimi i cacciatori che si davano appuntamento<br />
lì prima di partire per raggiungere i luoghi<br />
di caccia.<br />
Ora purtroppo un altro pezzo della nostra storia<br />
ci ha lasciato, i titolari dell’albergo ristorante<br />
La Pace, hanno deciso di chiudere l’attività.<br />
Dopo 51 anni di attività, un altro locale storico<br />
chiude i battenti, e lo fa a pochi giorni dalla<br />
scomparsa di un altro dei suoi fondatori (lo zio<br />
Alberto). Vedere quelle saracinesche abbassate,<br />
quelle insegne spente, i locali vuoti, dove ho<br />
passato metà della mia vita, insieme ai miei<br />
genitori, ai miei zii, ai miei cugini e a tutti gli<br />
amici, mi rattrista e mi addolora.<br />
Mi soffermo in macchina davanti a quelle porte<br />
e nella mia mente appaiono le immagini di luci<br />
e di allegria, di serate estive passate al fresco<br />
degli olmi con amici molti dei quali purtroppo<br />
non ci sono più.<br />
Le immagini di gioia lasciano ormai il posto alla<br />
notte e al silenzio di una sera di Natale, che<br />
non avrei mai immaginato di vivere.<br />
Pier Nello Cicaloni