17.06.2013 Views

La cura delle relazioni con riferimento al pensiero di Edith Stein - Mag

La cura delle relazioni con riferimento al pensiero di Edith Stein - Mag

La cura delle relazioni con riferimento al pensiero di Edith Stein - Mag

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

che siano capaci <strong>di</strong> ri<strong>con</strong>oscere l’autorevolezza della ra<strong>di</strong>ce originaria della capacità <strong>di</strong><br />

formare che è quella materna. Materna in senso lato. E<strong>di</strong>th <strong>Stein</strong> affida si<strong>cura</strong>mente la<br />

<strong>cura</strong> della <strong>relazioni</strong> <strong>al</strong>la Donna ma fa anche <strong>di</strong> più. Aver <strong>cura</strong> <strong>delle</strong> <strong>relazioni</strong> è orientarsi<br />

verso ciò che è più umano <strong>con</strong> i gesti e la <strong>cura</strong> dei gesti, sapendo che sono <strong>di</strong>retti<br />

verso ciò che rende umano un essere vivente. Perché non è detto che tutti gli esseri<br />

umani siano umani. Non è vero che tutti gli uomini e le donne che esistono abbiano la<br />

caratteristica dell’umano. E’ un paradosso. Può essere loro mancata la formazione<br />

dell’anima. Oppure perché è stata rifiutata, perché è sentita come più appetibile, ad<br />

esempio, la ricchezza materi<strong>al</strong>e. Ora la ricchezza materi<strong>al</strong>e non è caratteristica<br />

dell’umano, ovvero ciò che <strong>di</strong>stingue l’essere vivente da qu<strong>al</strong>siasi <strong>al</strong>tra specie. C’è chi<br />

preferisce la ricchezza <strong>al</strong>l’umano.<br />

<strong>La</strong> <strong>cura</strong> <strong>delle</strong> <strong>relazioni</strong> e la formazione <strong>al</strong>la <strong>cura</strong> <strong>delle</strong> <strong>relazioni</strong> dovrebbe<br />

basarsi sul ripensamento <strong>di</strong> ciò che è umano. E questo ripensamento non è<br />

fatto una volta per tutte.<br />

Occorre ogni volta rifarlo a se<strong>con</strong>da <strong>delle</strong> epoche storiche e se<strong>con</strong>do ciò che nelle<br />

epoche storiche cerca <strong>di</strong> annullare l’umano a se<strong>con</strong>da dei linguaggi che si assumono; a<br />

se<strong>con</strong>da <strong>delle</strong> esperienze che si fanno. Per cui non è un compito assolto una volta per<br />

tutte o da un in<strong>di</strong>viduo per tanti <strong>al</strong>tri. E’ una <strong>con</strong><strong>di</strong>zione da riguadagnare, questa<br />

dell’umano, che ci <strong>di</strong>stingue, è una <strong>con</strong><strong>di</strong>zione da riguadagnare <strong>con</strong>sapevolmente. <strong>La</strong><br />

<strong>cura</strong> <strong>delle</strong> <strong>relazioni</strong> è orientare gli atti verso ciò che è più umano <strong>di</strong> un essere umano e<br />

non umano, ma anche nei <strong>con</strong>fronti della re<strong>al</strong>tà o dell’insieme <strong>delle</strong> re<strong>al</strong>tà nella sua<br />

complessità, verso ogni uomo e ogni donna che possono essere <strong>di</strong>stanti d<strong>al</strong>la loro<br />

umanità. Anche questo ha una sua complessità, <strong>di</strong>fficile da definire, ma che si può<br />

provare nel <strong>con</strong>testo della nostra epoca.<br />

Ho introdotto questa questione della complessità della re<strong>al</strong>tà e della complessità <strong>di</strong><br />

ogni uomo e ogni donna. Bisogna <strong>con</strong>siderare la complessità uno dei car<strong>di</strong>ni che vanno<br />

tenuti fermi quando ci si forma per saper entrare in relazione <strong>di</strong> <strong>cura</strong>, sentiment<strong>al</strong>e,<br />

affettiva, non importa la qu<strong>al</strong>ificazione della relazione in questo momento, e per saper<br />

<strong>cura</strong>re questa relazione. Scrive E<strong>di</strong>th <strong>Stein</strong> che la complessità è uno degli elementi che<br />

la portano a <strong>di</strong>re che devono essere le donne ad occuparsi <strong>di</strong> formazione. Uno dei<br />

problemi che vede anche nell’epoca e che vede come tratto della <strong>di</strong>fferenza maschile,<br />

che si tramanda gene<strong>al</strong>ogicamente, è la preferenza maschile per la speci<strong>al</strong>izzazione<br />

unilater<strong>al</strong>e.<br />

Dice E<strong>di</strong>th <strong>Stein</strong> che c’è una schiavitù a de<strong>di</strong>carsi ad una limitata sfera della<br />

re<strong>al</strong>tà. Questo, <strong>di</strong> fatto è una degenerazione tipica della natura maschile.<br />

4

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!