18.06.2013 Views

scarica la tua copia - Lions Palermo dei Vespri

scarica la tua copia - Lions Palermo dei Vespri

scarica la tua copia - Lions Palermo dei Vespri

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

Storia<br />

NEL CENTOCINQUANTESIMO ANNIVERSARIO<br />

DELL’UNITÀ D’ITALIA<br />

OGGI 17 MARZO 2011<br />

“Il Senato e <strong>la</strong> Camera <strong>dei</strong> Deputati hanno<br />

approvato; noi abbiamo sanzionato e promulghiamo<br />

quanto segue : Articolo unico : Il<br />

Re Vittorio Emanuele II assume per sé e i<br />

suoi Successori il titolo di Re d’Italia . Ordiniamo<br />

che <strong>la</strong> presente, munita del Sigillo dello Stato, sia inserita<br />

nel<strong>la</strong> raccolta degli atti del Governo, mandato<br />

a chiunque spetti di osservar<strong>la</strong> e di far<strong>la</strong> osservare<br />

come legge del<strong>la</strong> Stato. Da Torino addì 17 marzo<br />

1861” . Legge n.46 71 del Regno di Sardegna, promulgata<br />

il 17 marzo 1861, pubblicata nel<strong>la</strong> Gazzetta<br />

Ufficiale n. 68 del 18 marzo 1861.<br />

Nell’emozione di questa giornata, sebbene ve<strong>la</strong>ta da<br />

qualche nota di dissenso, giova ricordare le parole<br />

pronunciate dal nostro Presidente del<strong>la</strong> Repubblica,<br />

Giorgio Napolitano:” Non ci si dedichi, dunque, a<br />

esercizi improbabili, per non dire campati in aria, di<br />

nostalgismo borbonico o di cavourismo immaginario,<br />

nell’idoleggiamento di un presunto Cavour<br />

chiuso in un orizzonte nordista e travolto nolente<br />

dal<strong>la</strong> liberazione del Mezzogiorno. Riconosciamoci<br />

tutti nell’esito esaltante del movimento per l’Unità<br />

d’Italia, condizione e premessa dell’ingresso del nostro<br />

Paese nell’ Europa moderna e del suo successivo<br />

trasformarsi e svilupparsi”.<br />

Perché non possiamo non essere e non sentirci italiani<br />

? Intanto perché parliamo <strong>la</strong> lingua italiana,<br />

sebbene con stratificazioni diverse, ma quale lingua<br />

non le ha ? Poi perché dovunque giriamo gli occhi<br />

troviamo memorie comuni: artisti riconosciuti da<br />

tutti, qualunque sia il luogo di nascita, monumenti e<br />

documenti condivisi, cioè di cui non dubitiamo, anzi<br />

di Gabriel<strong>la</strong> Maggio<br />

18<br />

li sentiamo nostri, perchè tutti, anche quelli che si<br />

fermano all’istruzione dell’obbligo, studiamo Dante,<br />

Pirandello e Petrarca, perché abbiamo leggi comuni<br />

che rego<strong>la</strong>no <strong>la</strong> vita civile, perché abbiamo una<br />

squadra di calcio nazionale che ci fa sentire Italiani<br />

nelle competizioni internazionali, perché a Natale<br />

mangiamo certi dolci ed a Pasqua altri e così via.<br />

Non occorre elencare altre cose, ci siamo capiti.<br />

Sono le piccole cose di ogni giorno che ci uniscono<br />

e credo che siano di più di quelle che ci dividono se<br />

siamo onesti con noi stessi. Come distinguere ormai<br />

gli abitanti originari delle varie regioni, dopo decenni<br />

di emigrazione interna e di unioni ? Dov’è più<br />

l’Italia preunitaria ? Oggi c’è un’altra Italia, dove<br />

tutti e tutto del passato sono stati mesco<strong>la</strong>ti insieme<br />

e non si possono più districare. Chi insiste sul<strong>la</strong> separazione<br />

e sulle differenze come punti di crisi e non<br />

di forza cerchi elementi più validi e li argomenti con<br />

minore rozzezza.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!