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VINILE<br />
24<br />
CURIOSITÀ E CONSIGLI D’ACQUISTO, STORIE E ANEDDOTI, SUCCESSI E RISCOPERTE<br />
DI 45 GIRI ED LP CONSIGLIATI DAL DIRETTORE ARTISTICO E DJ DEL MICCA,<br />
ALESSANDRO CASELLA. SUGGERIMENTI PER COLLEZIONISTI E NEOFITI<br />
ALLA RICERCA DI UN SOUND VINTAGE.<br />
HUSH<br />
TRA LE TANTE<br />
VERSIONI DEL CELEBRE<br />
BRANO DEI DEEP<br />
PURPLE, CE N’È UNA<br />
CHE POCHI (TRANNE<br />
GLI ASSIDUI<br />
FREQUENTATORI DE<br />
“LA NOTTE DEL<br />
GIAGUARO”)<br />
RICORDANO: UNA<br />
COVER ITALIANA<br />
QUASI<br />
CONTEMPORANEA CHE,<br />
SE NON HA<br />
CONSEGNATO ALLA<br />
STORIA DELLA MUSICA<br />
IL SUO INTERPRETE,<br />
GIULIANO GIRARDI,<br />
CONTINUA ANCOR<br />
OGGI A SCATENARE I<br />
DANCE FLOOR OGNI<br />
VOLTA CHE IL VINILE<br />
COMINCIA A GIRARE.<br />
Hush (edito da SU.A e distribuito<br />
da Durium) è una<br />
cover italiana dell’omonimo<br />
brano dei Deep Purple,<br />
gruppo che a fine anni ’60<br />
ha aperto una strada dal<br />
beat psichedelico all’hard rock,<br />
grazie al virtuosismo del chitarrista<br />
Ritchie Blackmore. L’originale<br />
è molto famoso, più volte riproposto<br />
da diversi artisti, tra i quali<br />
i Kula Shaker, la cui versione è<br />
salita al secondo posto delle<br />
classifiche inglesi; infatti quando<br />
lo suono all’estero, rigorosamente<br />
in italiano, succede il finimondo.<br />
Questa versione è di un<br />
cantante praticamente sconosciuto,<br />
Giuliano Girardi. La traduzione,<br />
non troppo fedele all’originale,<br />
si rifà alle tipiche tematiche<br />
adolescenziali del tempo:<br />
non memorabile a livello testuale<br />
ma eccezionale nell’arrangiamento.<br />
I Deep Purple infatti<br />
sono un classico quintetto con<br />
organo Hammond e chitarra<br />
elettrica; in questo disco invece<br />
ci sono anche i fiati tipici dell’R&B,<br />
e sfumature beat/funk.<br />
Questi elementi, ritmica e arran-<br />
giamento, ne fanno un must da<br />
possedere, ascoltare e soprattutto<br />
ballare. Nel mio dj set è uno<br />
dei pezzi centrali; lo utilizzo come<br />
spartiacque per passare dal<br />
Rhythm and Blues al Beat. La<br />
prima copertina del 45 giri, in<br />
bianco e nero, recava una foto<br />
di Girardi: abbinare quel volto,<br />
pacioso, pacato, all’esplosività e<br />
alla voce potente del brano è<br />
abbastanza arduo. La seconda<br />
versione, che qui vediamo, probabilmente<br />
intendeva puntare<br />
più alla riconoscibilità del brano,<br />
nel frattempo divenuto una hit.<br />
Le uscite dell’originale inglese e<br />
della cover italiana, infatti, sono<br />
quasi contemporanee, e suppongo<br />
che il cambio di copertina<br />
sia conseguenza del successo<br />
del disco dei Deep Purple. All’epoca<br />
(1968) i cantanti italiani<br />
ascoltavano le novità d’oltremanica<br />
attraverso Radio Lussemburgo<br />
o Radio Londra, in anteprima<br />
dunque sul lancio dei dischi<br />
in Italia, e subito ne incidevano<br />
una cover che, a volte,<br />
usciva nel nostro paese addirittura<br />
prima dell’originale. La cosa<br />
faceva comodo anche ai titolari<br />
del brano, perché la cover apriva<br />
ai loro dischi anche il mercato<br />
italiano, all’epoca molto florido.<br />
Credo che non sia mai stato ristampato<br />
su cd, ed anche questo<br />
contribuisce al suo valore<br />
economico e artistico: molti dj<br />
infatti (ma non è il mio caso)<br />
tendono a non suonare brani riproposti<br />
su cd. Il valore del disco<br />
si aggira sui 50 euro: è molto raro<br />
e difficilissimo da trovare, soprattutto<br />
con la prima copertina.<br />
(Alessandro Casella)<br />
❋