MONDRAGONE PERSISTENZE DELLA TERRA MURATA NEL ...

Fig. 7 - Mondragone, via Mazzini 26, cortile della proprietà
Di Vincenzo, sistema difensivo della Terra Murata.
In evidenza, il tratto che principia dalla fronte
est del bastione per poi fondersi con le abitazioni
poste lungo via Mazzini.
Note:
1 Si faccia riferimento, a tal proposito, a C. VA-
LENTE, Imago Urbis. Storia urbanistica di Mondragone, Napoli
1996. Nel testo in questione si riporta (p. 36)
anche una descrizione grafica del perimetro difensivo
di Mondragone, in questa sede aggiornata grazie alle
recenti acquisizioni.
2 Pur nella piena collaborazione tra gli autori,
si segnala che F. Miraglia ha redatto il paragrafo La
murazione della Terra di Mondragone: caratterizzazioni costruttive
dei tratti sud-ovest e nord-est e C. Valente quello
Analisi storico-urbanistica della murazione della Terra di
Mondragone.
3 Cfr. B. GRECO, Storia di Mondragone, Napoli
1927, II, pp. 157-161. Nel marzo 1443, il Magnanimo
ordinò una riforma fiscale basata su una tassa per
persona, denominata “focatico”, per la definizione
della quale ritenne necessario avviare un censimento
dei componenti di tutte le famiglie presenti nel regno.
4 Cfr. IDEM, II, pp. 155-156.
5 Cfr. IDEM, I, pp. 168-179.
6 G. PONTANO, De bello neapolitano et de sermone,
Lib. V, Napoli 1508. Cfr. B. GRECO, op. cit., I, pp.
191-197.
7 G. TARCAGNOTA, Delle historie del Mondo, II,
Lib. XX, Venezia 1580, p. 485.
8 Cfr. C. VALENTE, op. cit., pp. 39-40. Ulteriori
studi informano che nel 1191 re Tancredi confermò
agli abitanti di Gaeta il possesso dei porti presso
Mondragone, denominati portus Cilicie e portus Marciani.
Nel 1270, nel Registro angioino della Camera,
si parla di un porto collegato alla Rocca Montis Drago-
Fig. 8 - Mondragone, via Mazzini 26, cortile della proprietà
Di Vincenzo, bastione difensivo della Terra
Murata, particolare della fronte sud. Si noti la foderatura
in blocchetti di tufo grigio, risalente ad intraprese
d’inizio Novecento.
nis, dal quale partivano i carichi di miglio destinati a
Napoli e da lì a Firenze. Nel 1277, altresì, in un documento
indirizzato all’episcopo Nicosiensi, è citato
un punto di imbarco presso Rocca Montis Dragonis, da
cui partivano il frumento e l’orzo per Napoli. Cfr. F.
SOGLIANI, Le trasformazioni dell’assetto insediativo nel territorio
di Mondragone tra alto medioevo ed età post-medievale
tra documentazione scritta e fonti archeologiche, in L. CRI-
MACO (a cura di), Dieci anni di ricerche archeologiche a Mondragone
e nel suo territorio (1997-2007), Sparanise 2005,
pp. 103, 106-107.
9 La torre sulla marina fu realizzata dagli Angioini
all’interno di un articolato progetto territoriale
mirante alla difesa dai pirati provenienti dal mare e,
nel caso di Mondragone, anche alla protezione della
zona da cui venivano imbarcate o giungevano le derrate
alimentari. La strada del mare, a causa della presenza
del pantano, che chiudeva completamente la
Terra di Mondragone nella fascia costiera e a sudovest,
precludendone i collegamenti via terra, restava
l’unica via veloce per veicolare prodotti agricoli e
merci. In quell’area si teneva anche una fiera in agosto,
in origine dedicata a San Rufino e in seguito a
San Bartolomeo, peraltro ancora presente nella cultura
popolare: «Alla marina (…) dove è la Torre di
guardia mezza diruta, che vi risiede un Soldato di
guardia, e nel tempo d’estate l’Università di detta
Terra per maggior sicurezza vi aggiunge un altro
Soldato: in detta marina vi è lo Scalo, dove approdano
tutte le barche che portano diverse robbe in detta
Terra, com’anco a caricarle per condurle in questa
Città di Napoli ed altri luoghi (…) In detta Terra si
fa la Fiera il giorno di S. Bartolomeo e dura tre giorni
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