trova l'animale - Mondello

LA MIA MONDELLO Pietro Ferrotti
immaginiamo cosa sarebbe successo se non ci fosse stato
un Concessionario? Negli anni della speculazione edilizia... mi
immagino qui un bell’acquapark tutto in cemento armato...
Per fortuna così non è stato. Anzi, con il passare degli anni
anche Mondello si è messa in linea con le nuove esigenze e
chiudere la discesa di Mondello con la distesa di ombrelloni
è davvero una cartolina che fotografa il concetto di estate...
E mi dispiace per questo curioso slittamento delle stagioni.
Quando ero ragazzo era tradizione fare il primo bagno per
Pasqua, che cadesse di aprile o di marzo. Perché si era già in
primavera, e le temperature erano tiepide. Da qualche anno
invece non è più così: quest’anno poi la primavera non è mai
arrivata e l’estate è esplosa nella prima settimana di giugno.
Sono quasi due mesi in meno di fruizione di questo posto,
che posso testimoniare essere tra i più belli del mondo. Viaggio
molto, sono stato in parecchi luoghi, anche esotici, e il
primo che mi parla delle Seychelles... lì il mare è verde veleno,
a Mondello è di cristallo!».
Se ti fosse dato modo di realizzare all’istante un progetto
per Mondello, cosa faresti?
«Non ho alcun dubbio: il ripascimento della spiaggia. In verità
io il progetto l’ho già presentato, saranno tre anni oramai,
e so che anche la Mondello Italo Belga ha presentato il suo...
ora, non mi importa quale progetto venga approvato, purché
si faccia. Purtroppo ogni anno le mareggiate mangiano sabbia,
divorano la spiaggia che si restringe sempre più, rendendo
sempre meno lo spazio a disposizione di ogni singolo
bagnante. Da un cinquantennio le mareggiate che arrivano
da Ponente spostano la sabbia dalle parti della Marsa, mentre
solo quelle che arrivano da Levante restituiscono il maltolto.
E solo negli ultimi due/tre anni abbiamo avuto un buon numero
di mareggiate da Est. Figuriamoci che si è creata una
secca davvero pericolosa, non solo per i velisti, ma anche perché
più basso è il fondale più alto è il rischio delle onde ad
effetto tsunami.
Concordo con tutte le paure di chi pensa alla protezione
dei fondali, ma bisogna stare certi che la salvaguardia di questo
mare è anche un mio interesse, e lo è ancor di più se pensiamo
alla Italo Belga. Quindi, se il mio polpo meccanico fa
storcere la bocca, nonostante tutte le garanzie di eco-compatibilità
offerte, va bene, prendiamo un altro progetto. E se
neppure questo va bene, allora sediamoci a un tavolo, confrontiamo
le esperienze, discutiamo sulle possibili soluzioni.
Abbiamo tutti un unico scopo: prenderci cura di Mondello,
custodirla, restituirle quel che le è stato tolto. Con queste premesse,
sono sicuro che una soluzione - insieme - la troveremmo
nel giro di pochissimo tempo. Bisogna pensare che
la linea di costa originale era data dai piloni dello stabilimento
a mare, almeno una trentina di metri più avanti di dove è arretrata.
Ma ci immaginiamo cosa diventerebbe la spiaggia di
Mondello una volta riavuta la sua larghezza originaria?».
M 18 luglio duemiladieci