trova l'animale - Mondello

sposati fra loro) non è sempre semplice. Invece, come essi
stessi dichiarano, si sono proprio divertiti, tanto da aver già
cominciato a programmare una “seconda puntata”.
Ma restiamo a Salina. A un primo sguardo superficiale, sembrerebbe
l’ennesimo libro giallo: ci sono un omicidio misterioso,
un comandante dei carabinieri, un sospettato. La trama
è presto sintetizzata: a Salina, il magistrato Ottavio Lodato
viene ucciso nella sua villa. Lì lo aspettava Sofia, la sua amante
minorenne dalla quale ora tutti pretendono risposte. A dipanare
la matassa il comandante dei carabinieri Bartolo Italiano.
“Eravamo partiti dall’idea di scrivere un feuilleton - esordisce
Giacomo - avevamo voglia di cimen tarci con qualcosa di leggero,
gradevole... la più autentica lettura sotto l’ombrellone. E
abbiamo deciso di lasciarci ispirare da Salina, dove Raffaella
ha una casa da molti anni. Abbiamo buttato giù una scaletta
e ci siamo messi al lavoro tutti insieme.”
“Solo che, via via che andavamo avanti - continua Gery - la
storia ci ha preso la mano. I personaggi hanno cominciato a
straripare, letteralmente, dalle pagine.
Così, alla fine, ne è venuto
fuori un ro manzo con altre ambizioni.
È la storia di una piccola comunità
isolana che cerchia mo di
pre sen tare nelle sue innumerevoli
sfaccettature.”
Attorno alla vicenda principale,
l’omicidio del ma gistrato e la conseguente
in dagine, si sviluppano
infatti alcune “sottostorie”: c’è
quel la di Tina che vorrebbe an dar
via dall’isola per trovare il successo
come cantante, e quella dei
due can tanti che devono esibirsi
sull’isola; la triste situazione familiare
del produttore di malvasia e la vicenda personale
di Bartolo Italiano, separato dalla moglie che si è trasferita
su un’altra isola insieme al nuovo compagno, uno psicologo
indiano.
“Ognuno di noi ha caratterizzato maggiormente alcuni personaggi
- riprende Raffaella - quelli in cui si identifica di più.
Io, ad esempio, mi sono innamorata di Eusebio, il vecchio avvocato
che parla come un codice penale. Forse perché per
tanti anni ho lavorato come giornalista di giudiziaria.”
“Io invece ho trovato irresistibile lo psicologo indiano!” sorride
Giacomo.
“Peraltro questa identificazione ci ha aiutato a caratterizzare
meglio ciascun personaggio - spiega Gery - ognuno di loro
ha una propria personalità ben definita, anche attraverso il lin-
Giacomo Cacciatore Raffaella Catalano Gery Palazzotto CREATIVI SICILIANI
Giacomo Cacciatore Raffaella Catalano Gery Palazzotto
duemiladieci luglio
Un omicidio misterioso, un comandante
dei carabinieri, un sospettato. La
trama è presto sintetizzata: a Salina, il
magistrato Ottavio Lodato viene ucciso
nella sua villa. Lì lo aspettava Sofia,
la sua amante minorenne dalla quale
ora tutti pretendono risposte. A dipanare
la matassa il comandante dei carabinieri
Bartolo Italiano.
guaggio. Per noi era molto importante riuscire a dare a ciascuno
la propria identità e modo di esprimersi: leggendo i
dialoghi, non si possono avere dubbi su chi stia parlando.”
“La molteplicità di registri - spiega Raffaella - ci ha guidato
per tutta la storia.”
Una pagina via l’altra, i registri si alternano senza mai prendere
il sopravvento l’uno sull’altro.
C’è l’ironia che traspare ad esempio, dalla narrazione degli
incontri fra Nino Torta, l’improbabile tipografo-giornalista del
“Vento delle Eolie”, e Giancarlo Foti, il preside della scuola
media, che tenta di correggere la sua strampalata grammatica.
E c’è la mestizia che viene fuori dallo squallido rapporto
fra i due cantanti napoletani.
“Attraverso le varie piccole trame che si intrecciano -
riprende - abbiamo voluto presentare anche alcuni temi di attualità.
Le difficoltà di una coppia divorziata, ad esempio, sempre
alle prese con la responsabilità condivisa dei figli e con la
gelosia più o meno dichiarata.”
“Un’altra caratteristica del roman -
zo che ho notato solo dopo che
avevamo finito di scrivere - ci dice
Giacomo -è che i personaggi che
noi inizialmente avevamo unito in
coppie o triangoli, escono e rientrano,
per così dire, dal le relazioni
che avevamo im maginato per loro,
for man done di nuove.
Per molti versi devo ammettere
che è stato come se vivessero di vita
propria.”
“Uno stato di grazia per uno scrittore
- sottolinea Ge ry - ma che ci ha
costret to a imbrigliare i personaggi!”
“Presenteremo il libro a Salina -
conclude Raffaella - e speriamo che piaccia agli isolani che,
dopotutto, con la loro vita e i loro luoghi sono stati la principale
fonte di ispirazione. Il tema di fondo, del resto, è proprio
l’insularità, la vita dell’isolano che dà la misura alle cose sulla
base delle esperienze fatte nel proprio microcosmo.”
A questo punto, mi scappa la citazione. Mi viene in mente
una scena in cui il comandante dei carabinieri sta seduto al
ristorante e parla con il giudice messinese che gli domanda
se vive a Salina da molto. E quello risponde: “Ci sono nato.
Pensi che in questo ristorante mio padre organizzò il pranzo
della mia prima comunione. E facevo un gioco, seduto in questo
stesso punto. Mettevo le bottiglie una accanto all’altra, e
tra Stromboli e Panarea ce ne stavano tre. E mio padre mi diceva:
Bartolo, ricordati che fino a quando di bottiglie ce ne
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