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BALDI ROMPE L'INCANTESIMO - Federazione Italiana Tennis

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Nel variegato panorama delle<br />

discipline sportive, il tennis<br />

è forse quella dove l’aspetto<br />

mentale ha la maggiore importanza.<br />

Si è là, da soli, in mezzo<br />

al campo, e bisogna tirarsi fuori<br />

dai guai con le proprie forze. La<br />

concentrazione, la tenuta nervosa,<br />

la capacità di trovare e<br />

mantenere, anche nei punti importanti,<br />

quel sottilissimo equilibrio<br />

fra scioltezza e controllo,<br />

che consente di non contrarsi e<br />

di far scorrere la palla, colpendola<br />

forte ma tenendola dentro<br />

le righe, fanno a tutti i livelli la<br />

differenza fra la vittoria e la<br />

sconfitta. Più della qualità tecnica<br />

dei colpi, più della tattica, più<br />

delle qualità fisiche. Nei giovani,<br />

poi, capita spesso che l’inesperienza,<br />

le pulsioni tipiche dell’adolescenza,<br />

l’ancora incompiuta<br />

costruzione della personalità<br />

finiscano davvero per relegare<br />

l’aspetto tecnico in secondo<br />

piano, complicando enormemente<br />

tutte le valutazioni.<br />

State a sentire cosa è successo<br />

poche settimane fa al Torneo<br />

di Monza, uno dei meglio organizzati<br />

del circuito challenger<br />

italiano, che a dispetto della crisi<br />

economica resta ricco di appuntamenti.<br />

Uno dei favoriti, il<br />

solido spagnolo Daniel Gimeno<br />

Traver, un best ranking di tutto<br />

rispetto, 52 Atp, ha un facile<br />

match di primo turno contro una<br />

sconosciuta wild card italiana,<br />

un tale dallo strano nome russo,<br />

fuori dai primi 500 del ranking.<br />

Ma il campo, come spesso capita,<br />

racconta una storia diversa.<br />

L’inesperto italiano, capelli<br />

castani e faccia da bimbo, è un<br />

robusto ragazzone che a dispetto<br />

dei soli 18 anni scaglia missili<br />

tonanti e tiene botta con gran<br />

largo ai giovani<br />

EDOARDO EREMIN<br />

Il giovane Holden<br />

Classe ’93, piemontese di Alessandria, da sempre allenato dal papà Igor, ex tennista di origine russa<br />

da anni trapiantato nel nostro paese. Un servizio impressionante per un diciottenne, quasi sempre<br />

oltre i 200 km/h, ottima propensione al gioco al volo, buon tocco e due solidi fondamentali<br />

disinvoltura. Inattaccabile al<br />

servizio, davvero potentissimo,<br />

il nostro mostra anche grande<br />

penetrazione nei colpi da fondo<br />

campo, tiene costantemente l’iniziativa<br />

degli scambi e si porta<br />

avanti di un set, tra la sorpresa<br />

generale. Grande equilibrio anche<br />

nella seconda partita: ritmo<br />

altissimo, ma è sempre l’italiano<br />

a comandare. L’azzurro, sul 5<br />

pari, gioca un magnifico punto<br />

e va avanti 15-30 sul servizio<br />

dell’avversario, a un passo<br />

dall’affermazione di prestigio.<br />

E là, fatalmente, la mente lo<br />

tradisce. Troppi pensieri, troppa<br />

tensione, troppe idee in testa:<br />

“ora tiro una botta”… no, meglio<br />

non rischiare, faccio giocare<br />

lui”… “adesso rispondo e vado<br />

a rete”… e il braccio diventa di<br />

piombo, la luce si spegne. Due<br />

errori banali, un vincente dello<br />

spagnolo. L’attimo fuggente è<br />

svanito nel nulla, tra adolescenziali<br />

rimpianti e recriminazioni.<br />

Chi conosce il gioco, sa che l’ac-<br />

Edoardo Eremin<br />

Super 17 <strong>Tennis</strong><br />

caduto è una classica tappa nel<br />

percorso di crescita. L’incapacità<br />

di esprimere un livello alto per<br />

tutto il match è uno dei principali<br />

limiti dei giovani. Restano<br />

impressi, però, lo scintillante<br />

repertorio tecnico e la potenza<br />

belluina mostrati per quasi due<br />

ore da Edoardo Eremin, classe<br />

’93, piemontese di Alessandria,<br />

da sempre allenato dal papà<br />

Igor, ex tennista di origine russa<br />

(ai tempi fra le prime 5 racchette<br />

dell’ex URSS) da anni trapiantato<br />

nel nostro paese.<br />

E bisogna dire che sul piano<br />

tecnico il maestro Igor ha fatto<br />

un ottimo lavoro con il suo<br />

ragazzone. Un servizio impressionante<br />

per un 18enne, quasi<br />

sempre oltre i 200 km/h, ottima<br />

propensione al gioco al volo,<br />

buon tocco e due fondamentali<br />

molto equilibrati, eseguiti con<br />

aperture compatte: un rovescio<br />

bimane fluido e naturale e<br />

un diritto un po’ più costruito,<br />

ma comunque pesantissimo.<br />

DI ROBERTO COMMENTUCCI<br />

A parte forse un filo di rapidità<br />

negli spostamenti laterali, non<br />

manca proprio nulla.<br />

Dopo il titolo italiano under<br />

16 e una breve esperienza nel<br />

centro tecnico di Tirrenia, Edoardo<br />

e suo padre sono sbarcati<br />

a Bra, provincia di Cuneo, dai<br />

fratelli Massimo e Zino Puci,<br />

che gestiscono uno dei migliori<br />

team agonistici italiani. Il<br />

gruppo di lavoro dei Puci, che<br />

comprende anche il maestro<br />

Marco Gualdi e il preparatore<br />

fisico Damiano Fiorucci, segue<br />

il forte kazako Andrei Golubev<br />

e vari altri giovani azzurri, quali<br />

Viktor Galovic, classe ’90, grande<br />

talento ancora inespresso, e<br />

il promettente diciassettenne<br />

Matteo Donati. “A Edoardo<br />

sul piano tecnico e fisico non<br />

manca nulla per affermarsi a livello<br />

professionistico” riassume<br />

l’esperto Massimo Puci. “In allenamento,<br />

esprime già da parecchio<br />

tempo lo stesso livello<br />

di Andrei (Golubev, ndr) e gioca<br />

un tennis notevole. Deve solo<br />

maturare mentalmente, conoscere<br />

meglio se stesso, prendere<br />

coscienza delle sue qualità.<br />

Presto una partita come quella<br />

di Monza Edoardo la porterà a<br />

casa”. Non per niente il nostro,<br />

già intorno al n. 500 Atp, è fra<br />

i migliori al mondo nella sua<br />

classe di età, preceduto com’è<br />

solo da un pugno di atleti. Insomma,<br />

siamo di fronte al tipico<br />

problema della maturazione<br />

adolescenziale, mirabilmente<br />

descritto nel bellissimo “Il giovane<br />

Holden”, l’indimenticato<br />

romanzo di Salinger. Ma siamo<br />

certi che presto il nostro Holden<br />

russo-piemontese riuscirà<br />

fare il suo ingresso nel mondo<br />

degli adulti.

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