BALDI ROMPE L'INCANTESIMO - Federazione Italiana Tennis
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me dieci giocatrici del mondo guardare alla<br />
concreta possibilità di chiudere la stagione<br />
con un posto nel Masters. Chissà chi è questo<br />
scrittore misterioso, questo anonimo disegnatore<br />
di trame: perché questa, di storia,<br />
l’ha pensata proprio bene.<br />
AFFANNO - Mentre ci sono nazioni che si<br />
affannano nel tentativo quasi disperato di<br />
avere un futuro tennistico nel<br />
settore femminile (pensate<br />
agli Stati Uniti dopo le Williams:<br />
con tutto il rispetto per<br />
la Oudin e la Vandeweghe)<br />
l’Italia del tennis azzurro trasmette<br />
al mondo la certezza<br />
di essere una saga che sa rinnovarsi<br />
di stagione in stagione:<br />
e che si picca pure di essere<br />
così italica nella propria<br />
originalità da saper proporre<br />
ad ogni cambio di capitolo un<br />
coup de theatre di prim’ordine.<br />
Sarita che occupa nel<br />
giro di una manciata di mesi<br />
il posto mediaticamente assai<br />
illuminato che è stato di Francesca<br />
Schiavone e Flavia Pennetta:<br />
chi l’avrebbe mai detto.<br />
E tra l’altro tenete d’occhio la<br />
stagione sul cemento americano:<br />
perché come tutti i<br />
personaggi romanzeschi che<br />
si rispettino chi per un certo<br />
periodo finisce in un piccolo<br />
cono d’ombra in fondo non<br />
sta facendo altro che disegnare<br />
una nuova strategia per<br />
riapparire sul palcoscenico<br />
con rinnovata energia. E conoscendo<br />
Flavia&Francesca si<br />
può nutrire il fondato sospetto<br />
che qualcosa del genere<br />
avverrà nel prossimo futuro.<br />
ATTENZIONE - Ma il misterioso<br />
sceneggiatore di cui<br />
sopra ha deciso di sprecarsi,<br />
quest’anno. E dopo Roland<br />
Garros ha spostato la sua<br />
attenzione su Wimbledon,<br />
quest’anno sede di due tornei<br />
(i Championship e quello<br />
olimpico) nel giro di una<br />
manciata di settimane. Anche<br />
in questo caso ha studiato,<br />
questo Shakespeare appassionato dei gesti<br />
bianchi, il modo di catturare l’attenzione dei<br />
più e di concentrarla sulla sua storia. Sara<br />
Errani non ama l’erba, si sa e si sapeva: per<br />
primeggiarci sopra (e comunque due match<br />
li ha vinti) avrebbe bisogno di una lunga<br />
preparazione specifica che probabilmente<br />
diventerà una delle sue occupazioni nel<br />
prossimo futuro. Diciamo che questo non<br />
era l’anno giusto. E allora l’ignoto narratore<br />
ha pensato bene prima di rendere Sara<br />
(involontaria) protagonista di una sconfitta a<br />
sua modo epica visto che contro la Shvedo-<br />
In alto Sara Errani durante la premiazione<br />
al termine della finale del Roland Garros,<br />
sotto con Maria Sharapova durante<br />
la premiazione dello Slam parigino<br />
Super 9 <strong>Tennis</strong><br />
va ha rimediato una sconfitta di quelle che<br />
alla storia ci passano comunque visto che<br />
per tutto il primo set non ha raggranellato<br />
nemmeno un quindici. Non sottovalutate un<br />
record del genere: è pure questo sintomo di<br />
grandezza. Perché significa che la mediocrità<br />
a Saretta non s’addice. E comunque ecco<br />
che contro ogni pronostico e smentendo<br />
dunque chiunque avesse pensato che dietro<br />
la generazioni delle leonesse non<br />
ci fosse granché, ecco il sipario<br />
londinese aprirsi su una leggiadra<br />
bellezza italica, Camila Giorgi,<br />
con quel nome di battesimo privo<br />
della doppia “l” che oltre a evocare<br />
una celebre conduttrice televisiva<br />
divenuta celebre parlando<br />
di sesso, tennisticamente diversa<br />
da colei che l’hanno preceduta,<br />
ventenne e piena di belle e fondate<br />
speranze; capace prima di<br />
conquistare il tabellone principale<br />
e poi di sbarcare addirittura agli<br />
ottavi battendo tra le altre la Pennetta<br />
e la Petrova (colei che un<br />
giorno nemmeno troppo lontano<br />
fu tra le top five) arrendendosi<br />
con molto onore alla futura finalista<br />
Agnieszka Radwanska. Eccolo<br />
il colpo di scena che nessuno si<br />
aspettava: dal movimento delle<br />
ragazze azzurre esce un nome<br />
nuovo che ha tutto, ma proprio<br />
tutto, per diventare una stella. Sul<br />
campo e fuori. E questa improvvisa<br />
emersione arrivata nel torneo<br />
più importante e forse nel momento<br />
meno atteso è soprattutto<br />
una porta aperta verso il futuro.<br />
TITOLO - La stagione è ancora<br />
molto lunga e dato che ci abbiamo<br />
fatto l’abitudine è difficile reprimere<br />
la sensazione e il desiderio<br />
che questa storia non solo non<br />
si arresti che che diventi una sorta<br />
di super feuilleton destinato ad<br />
accompagnarci nei prossimi anni.<br />
C’è pure un titolo a ben vedere.<br />
Dato che il best seller dell’anno è<br />
il molto sviscerato “50 sfumature<br />
di grigio” poi declinato anche<br />
nelle nuances di nero e di rosso, si<br />
dica dunque a chiare lettere che il<br />
realtà il vero best seller dell’anno<br />
è quello del tennis femminile italico.<br />
Il titolo? Quasi doveroso: “50 sfumature<br />
d’azzurro”. E alla fine, come ogni romanzone<br />
che si rispetti non può che esserci una<br />
sola parola: continua.