Catalogo della mostra Virus Vitreum - Giuliano Giuman
Catalogo della mostra Virus Vitreum - Giuliano Giuman
Catalogo della mostra Virus Vitreum - Giuliano Giuman
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GIULIANO GIUMAN<br />
VIRUS VITREUM<br />
1
ROMA CAPITALE<br />
GIOVANNI ALEMANNO<br />
Sindaco<br />
DINO GASPERINI<br />
Assessore alle Politiche Culturali<br />
e Centro Storico<br />
Ufficio Relazioni Esterne<br />
Anna Mosca<br />
Ufficio Sistema Espositivo Integrato<br />
Mauro Conti<br />
Ufficio Comunicazione<br />
Valeria Arnaldi<br />
Ufficio Stampa<br />
Claudia Lovisetto<br />
UMBERTO BROCCOLI<br />
Sovrintendente Capitolino<br />
Servizio Comunicazione e Relazioni Esterne<br />
Renata Piccininni, Responsabile<br />
Teresa Franco<br />
Livia Ermini<br />
U.O. Intersettoriale Programmazione Grandi Eventi -<br />
Mostre - Gestione del territorio - Restauri<br />
Patrizia Cavalieri, Dirigente<br />
Servizio Mostre e Attività Espositive e Culturali<br />
Federica Pirani, Responsabile<br />
Monica Casini<br />
Gloria Raimondi<br />
U.O. Ville e Parchi Storici<br />
Alberta Campitelli, Dirigente<br />
U.O. Ville e Parchi Storici<br />
Maria Grazia Massafra<br />
Responsabile Museo <strong>della</strong> Casina delle Civette<br />
GIULIANO GIUMAN<br />
VIRUS VITREUM<br />
Musei di Villa Torlonia - Casina delle Civette<br />
14 Febbraio - 28 Aprile 2013<br />
La <strong>mostra</strong> è inserita nel sistema<br />
Con la collaborazione di Con il contributo tecnico di Supporto organizzativo e<br />
servizi mueali<br />
Con la collaborazione di<br />
2<br />
Organizzazione <strong>della</strong> <strong>mostra</strong><br />
Cura <strong>della</strong> <strong>mostra</strong><br />
Paolo Bolpagni<br />
Progetto di allestimento<br />
<strong>Giuliano</strong> <strong>Giuman</strong><br />
Trasporti e allestimento<br />
Elledue2000 di Mario Laici, Roma<br />
Le opere in <strong>mostra</strong> sono state assicurate da<br />
Generali Assicurazioni<br />
Referenze fotografiche<br />
Daniele Paparelli<br />
n.1-2-3-5-6-9-10-13-14-15-18-19<br />
Raffaela Vittori<br />
pp. 4-7-8-11-12-16-17-20-21-22-23-24-25-26-27<br />
Assemblaggio vetrate<br />
Vetreria Fuganti Perugia<br />
TV Monte san Savino (Ar)<br />
Realizzazione strutture in ferro<br />
C.M.A. di Argentari, Perugia<br />
Luci<br />
Giombolini & Cerquiglini, Perugia<br />
Impaginazione<br />
Nuova Linotypia 2000, Perugia
Ombre e luce sono gli elementi cardine <strong>della</strong> ricerca di <strong>Giuliano</strong> <strong>Giuman</strong>. Ombra come<br />
tema di provenienza, che ha sollecitato la sua ricerca per circa dieci anni, luce come superamento<br />
e traguardo, punto di arrivo. Ombra come contrasto e “peso” cui la Luce tende e<br />
che la Luce libera.<br />
È l’impalpabile ad attirare sguardo ed energie di <strong>Giuman</strong>. Prima ad affascinarlo, infatti, è<br />
stata la musica, poi l’arte e nell’arte, nuovi e differenti stimoli. Il cambiamento di ispirazione<br />
ha ovviamente trasformato anche i supporti, fino a portare l’artista al lavoro sul<br />
vetro, che è ricerca concettuale del mezzo “lieve”, lo spazio delimitato ma in modo quasi<br />
impercettibile, in una esplorazione <strong>della</strong> trasparenza come strumento per creare un “vuoto”<br />
da riempire di pensiero e invenzione.<br />
La tecnica <strong>della</strong> lavorazione del vetro è antica, la tecnologia moderna offre però la sperimentazione<br />
del colore, attraverso la lucentezza delle tinte, in un gioco di sfumature che si<br />
scompongono a creare nuove suggestioni, percezioni alterate da puntualità e mezzo. Ma<br />
tutto questo è il “fondo” da cui l’espressione prende le mosse, il sostrato che la consente.<br />
Nei lavori di <strong>Giuman</strong>, peso e spessore scompaiono per liberare e valorizzare il potere del<br />
concetto. Ecco che l’artista allora concentra i sui sguardi e i suoi sforzi sull’anima, facendo<br />
del vetro nell’illusione creativa il suo componente naturale, e sul grido, dunque sul sentimento<br />
nelle sue implosioni ed esplosioni. Ancora, sulle energie, anche che reggono il<br />
mondo, e su riflesso e riflessione, partendo dal simbolo dello specchio per andare oltre<br />
alla ricerca di intimità abitualmente nascoste che invece <strong>della</strong> trasparenza e dunque messa<br />
a nudo del vetro qui si fanno forza, per creare un dialogo fitto tra interno ed esterno in una<br />
commistione di stimoli che punta all’eternità.<br />
3<br />
Dino Gasperini<br />
Assessore alle Politiche<br />
Culturali e Centro Storico
La storia del vetro è antica/trasversale/trasparente.<br />
La sua scoperta misteriosa.<br />
Antica. Secondo una leggenda fenicia, tramandata da Plinio, alcuni mercanti, tornando dall’Egitto<br />
con un grosso carico di carbonato di soda, si fermarono una sera sulle rive del fiume<br />
Belo per riposare. Non avendo a disposizione pietre su cui collocare gli utensili per la preparazione<br />
delle vivande, presero alcuni blocchi di salnitro e vi accesero sotto il fuoco che continuò<br />
a bruciare per tutta la notte. Al mattino i mercanti videro con stupore che al posto <strong>della</strong> sabbia<br />
del fiume e del carbonato di soda vi era una nuova materia lucente e trasparente.<br />
Da lì alla diffusione il passo è breve. I navigatori Fenici portarono gli oggetti e le tecniche<br />
del vetro nel bacino del Mediterraneo.<br />
Trasversale. Tutte le società si sono cimentate con il vetro. Noi pensiamo a Venezia come<br />
alla patria <strong>della</strong> lavorazione, ma pochi sanno che, nel medioevo, altre regioni italiane<br />
rivaleggiavano nella produzione di manufatti.<br />
La città di Altare, in provincia di Savona, era la nemica giurata <strong>della</strong> Serenissima. Il commercio<br />
con Genova, per procurare bicchieri, pinte, vetri rotondi per finestre era già vivace<br />
nella seconda metà del Duecento e si intensificò quando i padri del Comune dovettero<br />
ricorrere ai vetrai di Altare per i vetri del Faro, le cui commesse erano precedentemente<br />
affidate ai vetrai di Masone. Dal Trecento, la manifattura si espanse ben oltre l’Italia.<br />
Prima con le industrie “portatives”, come quella di Monte Lecco (altro importante sito<br />
industriale cui individuato grazie al nome localmente ancora vivo cian di veeja = piano<br />
<strong>della</strong> vetreria) e poi con i trasporti marittimi verso la Siria, la Catalogna, la Provenza per<br />
acquistare la soda, nelle regioni costiere italiane, nel Levante e in Spagna per trasportare<br />
i prodotti finiti: anfore pisane, bicchieri, amole, boccali, ampolle da chiesa.<br />
Quando la crisi investì il Mediterraneo e l’inflazione si abbatté sulle classi lavoratrici e sui<br />
mercanti, i vetrai si trovarono senza risorse e costretti ad emigrare verso i paesi del Nord<br />
Europa. E lì cominciò la fortuna italiana. A Nevers, a Liegi, a Orléans, ad Anversa entrarono<br />
come dipendenti nelle vetrerie locali, ma costruirono, a loro volta, una rete di manifatture<br />
di tale eccellenza da venire insigniti degli stessi titoli nobiliari che il Re di Francia<br />
concedeva, all’epoca, ai vetrai francesi di particolare prestigio. I vetrai di Altare accesero<br />
i loro fuochi a Maastricht, ad Amsterdam, a Colonia.<br />
Trasparente. La lezione antica è arrivata fino a noi e al centro Italia ed è stata raccolta da<br />
<strong>Giuliano</strong> <strong>Giuman</strong>. In lui la plasticità del vetro viene sperimentata fino ai limiti <strong>della</strong> materia.<br />
Il vetro usato per installazioni o come elemento d’arredo rappresenta il punto d’incontro<br />
con l’altra sua grande passione: la musica. Le strutture create sono come le architetture<br />
di una fuga di Bach, complesse all’interno e apparentemente intuitive; come un’aria<br />
mozartiana, leggera e trasparente nel susseguirsi degli abbellimenti, mai virtuosi. Lasciano<br />
intravedere il gioco di improvvisazione di chi padroneggia la sua arte come in una Jam<br />
session di Jazz.<br />
Con <strong>Giuman</strong>, insomma, il vetro riprende la via del passato (in un percorso che vede opere<br />
in Lombardia, in Umbria, in Liguria e in Sicilia, ma soprattutto nelle basiliche del centro<br />
Italia) ma contemporaneamente strizza un occhio al futuro.<br />
5<br />
Umberto Broccoli<br />
Sovrintendente<br />
Capitolino
Maria Grazia Massafra<br />
Responsabile del Museo<br />
<strong>della</strong> Casina delle Civette<br />
Il segreto del fuoco:<br />
creazioni di vetro e luce di <strong>Giuliano</strong> <strong>Giuman</strong>.<br />
“L’opera d’arte è l’esagerazione di un’idea”<br />
André Gide, Diario (1889-1939)<br />
La luce, secondo il pensiero platonico, è il principio attivo <strong>della</strong> materia, causa e forma<br />
prima di ogni realtà corporea e ragione ultima <strong>della</strong> bellezza del mondo sensibile. Il<br />
vetro, come materia che filtra la luce, può assumere mille forme, diventare messaggio,<br />
espressione di un’anima, opera d’arte.<br />
Le opere di <strong>Giuliano</strong> <strong>Giuman</strong> sono creazioni uniche, ricche di colore ed energia, che<br />
cercano di stupire ed emozionare usando come tramite il vetro, materia affascinante e<br />
mutevole di sua natura: prima solido, poi liquido e quindi ancora solido.<br />
Sono espressioni artistiche che denotano la sua complessità interiore, tormentata dalla<br />
ricerca continua di scoprire nuove forme, di affrontare nuove sfide, di definire nuovi<br />
scenari artistici.<br />
Sono solide come pietra, luminose come vetro, colorate come affreschi: opere dove<br />
leggerezza e solidità permettono di inventare forme, senza limiti all’immaginazione.<br />
Le sue opere, talvolta autentiche installazioni, superano il carattere decorativo degli<br />
oggetti <strong>della</strong> tradizione, per imporsi come vera e propria arte contemporanea in vetro.<br />
Nel mondo moderno l’artista ha la missione di tenere accesa la fiamma di una visione<br />
interiore, di cui la sua opera sembra essere la traduzione più fedele. La visione interiore,<br />
nell’opera di <strong>Giuman</strong>, viene mediata dall’ironia, dal senso/non senso dell’assurdo, che<br />
rimanda a un’utopia spirituale. Dietro il “silenzio” alchemico delle sue opere, vi è un<br />
significato ben più profondo <strong>della</strong> stessa provocazione visiva.<br />
Opere dall’aspetto enigmatico e illusorio, magica e divertente raffigurazione di un gesto<br />
ingannevole.<br />
1. Duilio Cambellotti, Chiodo con tralci e uva, 1914-15, vetro opalescente e colorescente, legato a piombo<br />
2. <strong>Giuliano</strong> <strong>Giuman</strong>, Chiodo, 2012, vetro dipinto a gran fuoco<br />
3. Laboratorio Picchiarini, Rondini, 1914 ca., vetro opalescente e colorescente, applicazioni in grisaglia,<br />
legato a piombo<br />
4. <strong>Giuliano</strong> <strong>Giuman</strong>, Volare senza ali, 2012, pittura su vetro a gran fuoco, piombo, legno e bronzo<br />
6
1. 2.<br />
3. 4.<br />
7
Paolo Bolpagni<br />
Milano<br />
Dicembre 2012<br />
Dialettica del vetro.<br />
L’arte di <strong>Giuman</strong> tra evoluzione e continuità<br />
È alla metà degli anni ottanta che <strong>Giuliano</strong> <strong>Giuman</strong> scopre il vetro come proprio medium<br />
artistico perfettamente consentaneo. Da allora egli è diventato, in quest’ambito di<br />
espressione, un maestro riconosciuto, e il suo percorso è evoluto sia sotto il profilo tecnico,<br />
sia, soprattutto, in chiave estetica. Un elemento di continuità è da ravvisarsi nella<br />
sensibilità cromatica tutta personale, fatta di toni quasi sempre saturi e felicemente<br />
sbrigliati (del resto, il vetro di <strong>Giuman</strong> non è colorato in partenza, a monte del procedimento,<br />
ma dipinto, ossia fermato a seicento gradi e fuso a ottocento, e ciò contribuisce<br />
alla lucentezza e vivacità del risultato visivo). Tuttavia, nella produzione recente, presentata<br />
qui per la prima volta nella Casina delle Civette di Villa Torlonia, si notano anche i<br />
segni di una svolta evidente: è come se un’energia compressa, a lungo coltivata e insieme<br />
raffrenata – o meglio, forse, dissimulata dalle politezze armoniche, sotto classici<br />
equilibri –, avesse fortemente innervato gli ultimi esiti del lavoro di <strong>Giuman</strong>, conferendo<br />
loro di volta in volta un vigore gagliardo o una sapida arguzia, a livello tanto di forma e<br />
materia, quanto di contenuto. Ma tutto ciò senza tradirsi né smentirsi, e senza rinunciare<br />
al bello. Mi rendo conto di come sia desueta e discussa, nel dibattito contemporaneo,<br />
questa categoria di giudizio, che ormai si direbbe abbia assunto persino una connotazione<br />
negativa, quasi fosse sinonimo di vuoto decorativismo o piacevolezza superficialmente<br />
allettante. Eppure <strong>Giuman</strong>, consapevole delle difficoltà insite in una simile aspirazione,<br />
non ha mai temuto di perseguire la bellezza, consapevole del fatto che essa sia<br />
così ardua (il brutto e lo sgradevole sono più facili e scontati e, oserei aggiungere, alla<br />
moda), ma così carica di valenze profonde, irradianti simbologie e significati dai molti<br />
possibili riverberi. La sua, in fondo, è un’estetica <strong>della</strong> luce, del riflesso, <strong>della</strong> trasparenza,<br />
dell’impalpabilità del colore; che si conferma anche nella produzione dell’ultimo<br />
periodo, dove, in verità, fanno la comparsa elementi “estranei”, opachi, pesanti, che<br />
contrastano con la levità miracolosa del vetro e proprio per questo la esaltano ulteriormente.<br />
In effetti, quando si parlava di evoluzione e svolta, si alludeva sia all’ingresso,<br />
nei suoi lavori, di nuovi materiali (il legno, il metallo) e addirittura di oggetti prelevati<br />
dalla realtà (il torchio, la vecchia tenaglia arrugginita etc.), sia a una sorta di “sprezzatura”:<br />
quella che Baldassare Castiglione, nel Cortegiano, definiva come capacità che l’opera<br />
“nasconda l’arte e dimostri ciò, che si fa e dice, venir fatto senza fatica e quasi senza<br />
pensarvi”, giacché “si può dire quella essere vera arte, che non pare essere arte; né più<br />
in altro si ha da poner studio che nel nasconderla”.<br />
L’impressione è che <strong>Giuman</strong> volesse per un po’ distogliere la nostra concentrazione di<br />
spettatori dalla bellezza e dalla perfezione tecnica ed estetica come fini, per farcele<br />
considerare invece in quanto mezzi: mezzi per la comunicazione, per la manifestazione<br />
di contenuti di carattere formale, percettivo, intellettuale, emozionale, e per la ri-significazione<br />
di ciò che abbiamo costantemente sotto gli occhi e che ci sfugge o passa inosservato:<br />
insomma per <strong>mostra</strong>rci che nulla è ovvio, e tutto è degno di attenzione, se non<br />
di meraviglia.<br />
Mai un materiale tanto connotato quale il vetro ha rivelato una tale malleabilità e duttilità<br />
d’impiego: quasi ci si dimentica <strong>della</strong> sua reale consistenza, che nelle Pieghe dell’anima<br />
diventa quella di una sostanza fluida che sembra molle e vischiosa, nell’Urlo<br />
dura e refrattaria alla stregua di una pietra scistosa, in Vulcano rovente come una brace<br />
pulsante fuoco. Qui, alla pari che in ogni opera del nuovo ciclo, si mette in moto un<br />
8
cortocircuito concettuale, che non è boutade o trovata di spirito, ma autentico meccanismo<br />
del pensiero (lo stesso, in fondo, avveniva nel <strong>Giuman</strong> degli anni settanta, pittore e<br />
fotografo delle Ombre, e in questo senso l’evoluzione attuale è forse un “ritorno”), che<br />
alterna drammaticità, ironia e riflessione: la maestria può essere persino dissimulata,<br />
perché la padronanza consente totale libertà e disinvoltura nel trattamento. Per esempio<br />
l’Ovale, nella sua apparente semplicità, è invece uno specchio di Dorian Gray che<br />
riflette l’universo possibile nella complessità cangiante di una gamma cromatica straordinariamente<br />
ampia, di cui ci rendiamo conto solo in seconda istanza, in sede di analisi,<br />
in quanto l’oggetto possiede la naturalezza di ciò che esiste da sempre ed è, per<br />
così dire, necessario. Trentacinque chili netti è un interrogarsi sulle forze fisiche che<br />
regolano il mondo, sulla materia, il peso e l’elasticità, e allo stesso modo Gutenberg<br />
sfida la nostra percezione, ci allarma e inquieta (il torchio arriverà davvero a frantumare<br />
le lastre?), ma insieme appaga la mente. Se il vetro qui si è fatto carta, in Biblioteca si<br />
metamorfizza in libro, e in Piccolo mare (e, credo, anche in Memoria delle origini) in<br />
ancestrale presenza acquorea; mentre Polifemo è una reinterpretazione – la cui suggestione<br />
e potenza scaturiscono proprio dalla mancanza del protagonista – del celebre<br />
mito greco, e Resurrezione è un’alta meditazione, spirituale più che religiosa e confessionale<br />
stricto sensu, tanto più che non vi si ravvisa nulla di didascalico, dell’atteggiato<br />
simil-avanguardismo di certi “professionisti dell’arte sacra” di oggi, ma tutto è concentrazione<br />
e ascesi.<br />
Chiodo è un’opera monumentale, pensata per questa <strong>mostra</strong> nella Casina delle Civette<br />
come omaggio alla grande vetrata di Duilio Cambellotti, e il disegno rigoroso e geometrico<br />
che la caratterizza – cosa ormai piuttosto rara in <strong>Giuman</strong> – è enfatizzato per contrasto<br />
dai toni accesi e morbidamente sfumanti l’un nell’altro. Anche Carovana è stata<br />
realizzata per l’occasione, in relazione al luogo espositivo: uno dei simboli dello stemma<br />
<strong>della</strong> famiglia Torlonia, la cometa, ci rimanda all’idea di lunghi viaggi rischiarati nel<br />
loro percorso dal riferimento <strong>della</strong> mistica stella, ma ancora una volta il paradosso,<br />
meccanismo concettuale che contraddice l’ovvio e il prevedibile, trasforma i pesanti<br />
carriaggi di una spedizione nel deserto in una sottile lastra trasparente dotata di forte<br />
direzionalità, che indica allegoricamente la meta di un cammino. Il tema dell’aspirazione<br />
al movimento liberatorio torna, in chiave mediata, in Volare senza ali: la parte inferiore<br />
<strong>della</strong> scultura si compone di quattro strati di vetro dipinti a gran fuoco, sovrapposti e<br />
tenuti insieme dal piombo, mentre la dialettica degli elementi posti in alto esprime il<br />
desiderio di librarsi, che combatte e vince i gravami <strong>della</strong> terrestrità. È questo, forse, il<br />
messaggio più autentico e sentito che ci lascia <strong>Giuman</strong>; e il suo autobiografico Magazzino<br />
di forme, colori e materiali si rivela infine il punto d’appoggio e la base di partenza<br />
per i voli <strong>della</strong> fantasia e <strong>della</strong> poesia.<br />
9<br />
Casina delle Civette<br />
Museo <strong>della</strong> Vetrata Italiana<br />
Villa Torlonia<br />
Roma
10<br />
1.<br />
Chiodo, 2012<br />
Pittura su vetro a gran fuoco<br />
cm. 190 x 106
12<br />
2.<br />
Le pieghe dell’anima, 2012<br />
Pittura su vetro a gran fuoco e fusioni<br />
cm. 18 x 45 x 15<br />
pagina seguente<br />
3.<br />
Polifemo, 2012<br />
Vetro temperato e pittura su vetro<br />
a gran fuoco e fusioni<br />
cm. 253 x 318 x 150
16<br />
4.<br />
Polifemo, 2012<br />
Trasporto in studio<br />
pagina seguente<br />
5.<br />
Polifemo, (part) 2012<br />
Vetro temperato e pittura su vetro<br />
a gran fuoco e fusioni<br />
6.<br />
Polifemo, 2012<br />
Vetro temperato e pittura su vetro a gran fuoco<br />
e fusioni<br />
cm. 253 x 318 x 150
18<br />
7.<br />
Resurrezione, (part) 2012<br />
Pittura su vetro a gran fuoco e fusioni
19<br />
8.<br />
Resurrezione, 2012<br />
Pittura su vetro a gran fuoco e fusioni<br />
cm. 13 x 67 x 35
20<br />
9.<br />
Oggetto utile: porta lance, 2013<br />
Pittura su vetro a gran fuoco, ferro, plastica<br />
cm 50 x 223 x 37<br />
pagina seguente<br />
10.<br />
Magazzino, 2012<br />
Pittura su vetro a gran fuoco, fusioni, ferro, legno.<br />
cm. 216 x120 x 68
22<br />
11.<br />
La coda del diavolo, 2012<br />
Pittura su vetro a gran fuoco e fusioni<br />
cm. 10 x 72 x 17
23<br />
12.<br />
Carovana, 2012<br />
Pittura su vetro a gran fuoco e fusioni, bronzo, piombo.<br />
cm. 32 x 100 x 36
24<br />
13. 14.<br />
Urlo, (part) 2012<br />
pagina seguente<br />
15.<br />
Urlo, 2012<br />
Pittura su vetro a gran fuoco e fusioni, acciaio, legno<br />
cm. 52 x 105 x 35<br />
pagine seguenti<br />
16.<br />
Vulcano, (part.) 2012<br />
17.<br />
Vulcano, 2012<br />
cm. 56 x 43 x 36<br />
Pittura su vetro a gran fuoco e fusioni, bronzo, stagno
28<br />
18.<br />
Memoria dell’origine, 2012<br />
Pittura su vetro a gran fuoco e fusioni, legno<br />
cm. 37 x 188 x 37<br />
pagina seguente<br />
19.<br />
Narciso, 2012<br />
Pittura su vetro a gran fuoco e fusioni, specchio, ferro, piombo<br />
cm. 68 x 57 x 55
30<br />
20.<br />
Biblioteca, 2012<br />
Pittura su vetro a gran fuoco, vetro, travertino, libro<br />
cm. 33 x 59 x 30
31<br />
21.<br />
35 chili netti, 2012<br />
Pittura su vetro a gran fuoco e fusioni, acciaio<br />
cm. 35 x 75 x 14
32<br />
22.<br />
Sogno rosso, 2013<br />
Pittura su vetro a gran fuoco<br />
cm 150 x 35<br />
pagina seguente<br />
23.<br />
Volare senza ali, 2012<br />
Pittura su vetro a gran fuoco e fusioni, bronzo, legno, piombo<br />
cm. 96 x 52 x 12
34<br />
24.<br />
Gutenberg, (part.) 2012<br />
pagina seguente<br />
25.<br />
Gutenberg, 2012<br />
Pittura su vetro e fusioni, ferro<br />
cm 49 x 55 x 40
36<br />
26.<br />
Morte di una farfalla, 2013<br />
Pittura su vetro a gran fuoco e fusioni<br />
cm. 31 x 33 x 37
37<br />
27.<br />
Sculture da indossare, 2012/2013<br />
Pittura su vetro a gran fuoco e fusioni<br />
Metallo in bagno d’argento rodiato, dimensioni varie<br />
l’anello è indossato da Maria Mulas
<strong>Giuliano</strong> <strong>Giuman</strong>. Appunti per una biografia critica<br />
Bianca Pedace<br />
<strong>Giuliano</strong> <strong>Giuman</strong> nasce a Perugia, nella casa-torre di Via <strong>della</strong><br />
Viola, all’epoca residenza del pittore Ulisse Ribustini, il 13<br />
febbraio 1944. Dopo la prima formazione musicale si avvia<br />
alla professione di concertista, appassionandosi al jazz e alla<br />
musica contemporanea.<br />
Dal 1964, in seguito alla casuale partecipazione ad una<br />
estemporanea di pittura, scopre la sua vocazione più profonda<br />
e, dopo un breve periodo di compresenza delle due arti,<br />
lascia la musica per le arti visive. Si forma, quindi, nell’atelier<br />
di Gerardo Dottori, apprendendo dal maestro futurista i<br />
rudimenti del mestiere, l’approccio avanguardista e la cifra<br />
speculativa. In seguito, lasciata l’Umbria, volge i suoi passi<br />
dapprima verso Roma, poi soprattutto verso Bologna e Milano.<br />
Nel 1972 inaugura un ciclo sull’ombra, inizialmente condotto<br />
con mezzi pittorici, cui presto si aggiungono installazioni,<br />
performances e fotografie. Sin dal 1976, peraltro, intraprende<br />
la pratica del video, collaborando a più riprese con il<br />
Centro Video di Ferrara. All’acume e alla pregnanza di quelle<br />
proposte fa riscontro, da subito, l’interesse di critici tra i maggiori<br />
a livello internazionale, da Crispolti a Dorfles a Barilli a<br />
Munari a Lambertini a Bentivoglio e molti altri, e la collaborazione<br />
con le gallerie di ricerca più avanzate. Si situa nello stesso<br />
periodo la presenza in mostre collettive di rilievo, anche<br />
internazionali, intervallata, sin dal 1969, a significative personali.<br />
La X Quadriennale, registrando un lucido panorama<br />
dell’arte di quegli anni, riconosce al giovane artista un importante<br />
ruolo. Poco dopo, la collaborazione con Enrico Crispolti<br />
segna il momento più qualificante del versante sociale <strong>della</strong><br />
sua attività.<br />
Nel 1980, in Germania per una borsa di studio, il mai disatteso<br />
interesse musicale, già precipuo nelle performances <strong>della</strong><br />
metà del decennio precedente, lo spinge a una nuova stagione<br />
creativa, in cui il pieno recupero dell’ispirazione musicale<br />
si accompagna a una decisa ripresa pittorica, che non annulla<br />
la prassi dell’installazione. Nello stesso decennio sempre<br />
più frequenti e importanti si fanno le partecipazioni in importanti<br />
sedi espositive quali, tra molte altre, il Centre Pompidou<br />
a Parigi.<br />
Nel 1985 l’occasione di una commissione privata gli offre lo<br />
spunto per una prima riflessione sulla trasparenza, che presto<br />
germoglierà in nuove vicende. Ben presto alla pittura si<br />
affiancherà il vetro, che diventerà in seguito prevalente nella<br />
sua produzione. Nel corso degli anni Novanta raggiunge in<br />
quest’ambito notevolissimi risultati, peculiari sul piano internazionale<br />
e sanciti da importanti personali, in rilevanti istituzioni<br />
internazionali quali il Musée Suisse du Vitrail.<br />
Dal 1999 la docenza di Linguaggio delle vetrate all’Accademia<br />
di Brera suggella questa direzione. Nello stesso periodo<br />
è molto attivo sul fronte delle grandi committenze per opere<br />
38<br />
pubbliche civili o sacre, tra le quali il Battistero dei Santi Monica<br />
e Agostino di Rozzano (2008).<br />
Nel 2009, nella personale romana a cura di Bianca Pedace<br />
all’ex- Mattatoio di Roma, se ne propone, riconoscendone lo<br />
spessore, una prima lettura di tipo storico, relativa alla fotografia<br />
concettuale dei Settanta, nello stesso tempo rilanciando<br />
nel dibattito in corso il profilo concettuale <strong>della</strong> sua ricerca.<br />
Questa serrata stagione di rinnovato rigore (post)concettuale<br />
continua con la performance Buio (Spoleto, 2009). Nello stesso<br />
anno intraprende un’intensa esperienza come Direttore dell’Accademia<br />
di Belle Arti di Perugia, portata avanti, con importanti<br />
ricadute nell’istituzione, fino a dicembre 2012. Lascia<br />
l’incarico per dedicarsi esclusivamente all’attività creativa, foriera<br />
di nuovi sviluppi nella ormai decennale ricerca sul vetro.<br />
Acqua<br />
installazione, chiesa-museo San Francesco, Corciano 2011
Mostre Personali e Interventi<br />
1969<br />
Spoleto, XII Festival dei due Mondi, in catalogo testo di<br />
Gerardo Dottori<br />
1971<br />
Pescara, Galleria Arte Oggi, testo di Giorgio Di Genova<br />
Ascoli Piceno, Galleria Nuove Proposte, testo di Carlo Melloni<br />
Rimini, Galleria Vespucci, testo di Benito Sablone<br />
1972<br />
Viterbo, Galleria Naos, testo di Corrado Marsan<br />
Terni, Galleria Poliantea, Le ombre di Talete, testo di Italo<br />
Tomassoni<br />
1973<br />
Firenze, Galleria La Piramide, Le ombre di Talete, testo di Lara<br />
Vinca Masini<br />
Torino, Galleria LP 220, Progetti, testo di Aldo Passoni<br />
1974<br />
Bologna, Galleria Duemila, Fenomenologia delle ombre,<br />
testo di <strong>Giuliano</strong> <strong>Giuman</strong><br />
1975<br />
Bari, Galleria Temi, testo di Luigi Lambertini<br />
Brescia, Galleria Sincron, Luce e ombra, testo di Bruno<br />
Munari<br />
Milano, Galleria San Fedele, testo di Lara Vinca Masini<br />
1976<br />
Perugia, Palazzo dei Priori, Una proposta, un dibattito, testo<br />
di Enrico Crispolti<br />
Bologna, Galleria Duemila, <strong>Giuliano</strong> <strong>Giuman</strong>, testo di Renato<br />
Barilli<br />
Ferrara, Palazzo dei Diamanti, Fenomenologia delle ombre,<br />
testo di Gillo Dorfles<br />
Bari, Galleria La Bussola, (con Nato Frascà e Giorgio Strazza)<br />
Mutazioni, testo di Luigi Lambertini<br />
Bergamo, Galleria Fumagalli<br />
1977<br />
Lecco, Galleria Giuli (con Francois Morisson) Variazioni testo<br />
di Gillo Dorfles<br />
Viterbo, Galleria Naos, Ombra testo di Bruno D’Amore<br />
Ferrara, Sala polivalente, Requiem<br />
Bologna, Galleria G 7 , Trilogia<br />
Genova, Teatro/Laboratorio, Requiem<br />
Torino, Mulino Feyles,Trilogia<br />
Pescara, Galleria Convergenze, Requiem<br />
1978<br />
Roma, Galleria International Art, Shadow testo di <strong>Giuliano</strong><br />
<strong>Giuman</strong><br />
Perugia, Accademia belle arti Pietro Vannucci, Trilogia<br />
Omegna, Galleria Spriano, Ombre testo di Bruno d’Amore<br />
Perugia, Conservatorio musicale, Requiem<br />
Bologna, Galleria Duemila, Requiem<br />
39<br />
1979<br />
Milano, Galleria Viceversa, Musica muta<br />
Firenze, Galleria Quattro Emme, Possibility of shadow<br />
Perugia, Galleria il Sagittario, Le ombre di Perugia testo di<br />
Italo Tomassoni<br />
Città di Castello, Galleria il Pozzo, Le ombre<br />
Mantova, Palazzo Te, Traccia di un’Ombra<br />
1980<br />
Alessandria, Sala comunale, Requiem e Alba<br />
Urbino, Accademia belle arti, Requiem e Alba testo di M. Varga<br />
Monza, Galleria In-oltre, Musicare l’ombra<br />
Bologna, Galleria Ginevra Grigolo, Per contrabbasso<br />
Trieste, La Cappella Underground, Alba e Musica muta testo<br />
di Roberto Vidali<br />
Ferrara, Sala polivalente, Per contrabbasso<br />
1981<br />
Milano, Galleria Arte Centro, Suonare con l’ombra delle manI,<br />
testo di Alberto Veca<br />
Macerata, Pinacoteca, Opere dal 1974 al 1981, testo di Flaminio<br />
Gualdoni<br />
Tubingen, Kunstlerbund Alten Schlachthaus, Konzert fur Tubingen<br />
Stuttgart, Galerie Vercstdel,Sonnenaufgang<br />
1982<br />
Brescia, Galleria Sincron Musica<br />
1983<br />
Perugia, Rocca Paolina, Musica testo di Alberto Veca<br />
Freiburg, Galerie Distler, Partituren<br />
1984<br />
Bari, Galleria Centrosei, Musica”<br />
1985<br />
Imperia, Festival musicale di Villa Faraldi, Musica<br />
1986<br />
Milano, Galleria Arte Centro, Musica in bianco e nero, testo di<br />
Francesco Bartoli<br />
Genova, Galleria Bonifacio, Koromogae, testo di Viana Conti<br />
Mantova, Galleria Einaudi, La perfezione di uno spirito sottile<br />
testi di Mario Baroni e Bruno Corà<br />
1987<br />
Gallerie Hachmang & Moesman, Rotterdam Chi ha orecchi<br />
per sentire, senta<br />
1988<br />
Alessandria, Galleria il Triangolo Nero, Nero diesis testo di<br />
<strong>Giuliano</strong> Serafini<br />
Varese,Galleria Fornaci di Cunardo, (con Lucia Pescador)<br />
Milano, Galleria Arte Centro, Andante con pittura in moto, testi<br />
di Franceso Bartoli e Gianpiero Vincenzo<br />
Corciano Torrione medievale, Canone, testi di Massimo Duranti<br />
e Antonio Carlo Ponti
1989<br />
Brescia, Galleria Multimedia, Navigando sotto il pelo dell’acqua,<br />
testi di <strong>Giuliano</strong> <strong>Giuman</strong> e Romana Loda<br />
1990<br />
Trapani, Galleria Giovanni Riggio, Sonate<br />
Milano, Galleria Avida Dollars, Con fuoco testo di G. Bonomi<br />
Siena, Università degli studi, Certosa di Pontignano, Con fuoco,<br />
testo di Enrico Crispolti<br />
Copenaghen, Galleriet Farvergade,<br />
1991<br />
Pinerolo, Studio ES, Contrappunto per colore testo di Luca<br />
Beatrice<br />
Brescia, Galleria Multimedia.<br />
Perugia, Rocca Paolina, La città trasparente, testi di Gillo<br />
Dorfles e Andrew Moor<br />
1992<br />
Verona, Galleria Ferrari, Colore, pausa, colore testo di Raffaele<br />
Gavarro<br />
Milano, Il Mercato del pesce, Voci testo di Paolo Thea<br />
Padova, Università degli studi, Palazzo Bò, Grandi vetri testo<br />
di Mario Bonsembiante<br />
1993<br />
Omegna, Galleria Spriano, Venti anni<br />
Udine, Galleria del Ventaglio, Continuo in catalogo testo di<br />
Paolo Centioni<br />
1994<br />
Roma, BPM, Sei sonate, testo di Luigi Lambertini<br />
Venezia, Antichi granai <strong>della</strong> Giudecca, Transaparent music<br />
Milano, Studio Lattuada, Futuri brandelli sonori testo di Elena<br />
Pontiggia<br />
1996<br />
Genova, Studio Ghiglione, Vitrum testo di Chiara Silvestrini<br />
1997<br />
Roma, Galleria De Florio, Vuoti e trasparenze testo di Paolo<br />
Nardon<br />
1998<br />
Spoleto, Palazzo Racàni-Arroni,Vetro, testi di Jaqueline Ceresoli<br />
e Attilia Dorigato<br />
1998/1999<br />
Losanna, Au Chàteau, Musèe Suisse du Vitrail Romont, Lucente<br />
testo di Marco Meneguzzo<br />
2000<br />
Varese, Villa Pomini di Castellanza Senza Tempo, testo di<br />
<strong>Giuliano</strong> <strong>Giuman</strong><br />
New York, Areoporto Kennedy, Glass, testo di Massimo<br />
Duranti<br />
2001<br />
Milano, Spazio Annunciata, Terza Maggiore, testi di Emma<br />
Gravagnuolo e Marco Meneguzzo<br />
40<br />
2002<br />
Bologna, Galleria Comunale di Castel S. Pietro, Gran fuoco,<br />
testo di Andrea del Guercio<br />
2003<br />
Venezia, Aeroporto Venezia, Vetro, testo di Claudio Cerritelli<br />
Siena, Certosa di Pontignano, Trasparent music, testo di Enrico<br />
Crispolti<br />
Wiedenbruck Verstarkeramt, S.t., testo di <strong>Giuliano</strong> <strong>Giuman</strong><br />
Milano, Galleria Artetadino6, Colore fuso, testo di Miklos<br />
Varga<br />
2004<br />
Albissola, Galleria Anna Osemont, Guardare per vedere, testo<br />
di Germano Beringheli<br />
Perugia, Rocca Paolina, Quaranta, testo di Luigi Lambertini<br />
2006<br />
Prato, Galleria Ulivi, Cobalto blue<br />
Prato, Museo dell’opera del Duomo, Fuoco sacro, testi Luigi<br />
Lambertini e Giuseppe Billi<br />
2008<br />
Perugia, Sala dei Notari, Narciso<br />
2009<br />
Roma, Pese dell’ex Mattatoio, Bianco su nero, testo di Bianca<br />
Pedace<br />
2010<br />
Spoleto, Albornoz, Il buio oltre la luce<br />
2011<br />
Corciano, Chiesa San Francesco, <strong>della</strong> Luce del colore del buio,<br />
testi di A.C.Ponti e M.Duranti<br />
Vento<br />
installazione, chiesa-museo San Francesco, Corciano 2011
Mostre Collettive<br />
1969<br />
Joan Mirò, Premio Internazionale, Barcelona<br />
1970<br />
30 Giovani: Situazione 70, Montecatini, invitato da Corrado<br />
Marsan<br />
Novi, Premio Nazionale, Modena<br />
1971<br />
Nuove Tendenze, Ascoli Piceno, invitato da Carlo Melloni<br />
Biennale Internazionale d’Arte, Madrid<br />
Vasto, Premio Vasto<br />
G.B.Salvi, XXI rassegna, Sassoferrato<br />
1972<br />
La Giovane Pittura Italiana, Gennazzano, invitato da Cesare Vivaldi<br />
1973<br />
Arte Italiana Contemporanea, Sidney<br />
II Bienal Internacional, Reales Atarazanas, Barcelona<br />
1974<br />
Grands et Jeunes D’aujourdhui, Grand Palais, Paris<br />
Verifica, Galleria Sincron, Brescia<br />
1975<br />
X Quadriennale, Palazzo delle Esposizioni, Roma<br />
Orientamenti Costruttivi, Galleria Fumagalli, Bergamo<br />
Contradiction, American Center for Artists, Paris<br />
XX Rassegna Nazionale d’Arte Contemporanea, Termoli<br />
Polivalenza, Galleria Alberstrasse, Graz, invitato da Luigi<br />
Lambertini<br />
15 giovani maestri dell’arte contemporanea, Galleria Fumagalli,<br />
Bergamo<br />
1976<br />
Video Susret, Galleria Suvremene Umjetnosti, Zagreb, invitato<br />
da Lola Bonora<br />
Colore, premio Silvestro Lega, Palazzo comunale, Forlì,<br />
invitato da Luciano Caramel<br />
International Encounter On Video, ICC, Artwerpen<br />
Intervento sulla Città, Palazzo dei Consoli, Gubbio, invitato<br />
da Enrico Crispolti<br />
Biennale, Palazzo Ricci Oddi, Piacenza, invitato da Luigi<br />
Lambertini<br />
1977<br />
Rapporti Critica Analitica e Ricerca, Museo d’Arte Moderna,<br />
Bologna, invitato da Bruno D’amore<br />
Premio Le Ore, Galleria Le Ore, Milano<br />
Struttura, Galleria Sincron, Brescia<br />
Arte Esatta, Museo Arte Moderna, Ferrara, invitato da Bruno<br />
d’Amore e Alberta De Flora<br />
Settimana <strong>della</strong> Musica Contemporanea, Galleria Convergenze,<br />
Pescara<br />
41<br />
1978<br />
Premio Nazionale Capo D’orlando, Messina, invitato da Vittorio<br />
Fagone<br />
International Encounter On Video, Japan National Video, Tokio<br />
La Geometria e le sue possibilità, Galleria La Piramide, Firenze,<br />
invitato da Bruno d’Amore<br />
Proposta, Galleria 8+1, Mestre<br />
1979<br />
Terza Quadriennale di Acquasanta, Ascoli Piceno, invitato da<br />
Carlo Melloni<br />
Autunno Musicale, Villa Olmo, Como, invitato da Ico Parisi<br />
Esperienze di Comunicazione, Museo d’Arte Moderna, Ancona,<br />
invitato da Lola Bonora<br />
L’ombra” Mantova, Casa del Mantegna, invitato da Silvana Sinisi;<br />
Trasparenze, Galleria Asinelli, Bologna, invitato da Alberta De Flora<br />
1980<br />
Biennale Di Gubbio, Chiesa San Francesco, Gubbio, invitato<br />
da Enrico Crispolti<br />
Le Stanze Incantate, Palazzo Reale, Milano, invitato da Vittorio<br />
Fagone<br />
Arte e dintorni, Galleria G 7, Bologna<br />
I segni <strong>della</strong> geometria, Galleria AM, Roma<br />
Video/ArteTorino, Camera di Commercio, invitato da Janus<br />
Teatro d’artista, Galleria Carrieri, Martina Franca, invitato da<br />
Enrico Crispolti<br />
Pendant, Galleria Arte Centro, Milano, invitato da Alberto Veca<br />
Progettazione Poetica, Galleria Il Mercato Del Sale, Milano,<br />
invitato da Ugo Carrega<br />
Filosofia <strong>della</strong> composizione, Unione Culturale, Torino, invitato<br />
da Francesco Poli<br />
1981<br />
Linee Ricerca In Italia Dal 1960 Al 1980, Palazzo Esposizioni,<br />
Roma, invitato da Filiberto Menna<br />
Arte e Critica, Galleria Nazionale Arte Moderna, Roma, invitato<br />
Da Gillo Dorfles<br />
Modern Art In The Italian Ceramics” London, Foyles Art Gallery;<br />
Trasparenze” Como, Galleria Phanta Arte;<br />
Europaische Videotheken, Stadtischen Galerie In Lenbachaus,<br />
Munchen<br />
Livres d’Art, Centre George Pompidou, Paris<br />
12 stranieri, 12 italiani, Galleria Sincron, Brescia<br />
1982<br />
Il Tempo dello Sguardo, Palazzo Ricci Oddi, Piacenza, invitato<br />
da Luigi Lambertini Libro d’Artista, Biblioteca de Amicis, Genova<br />
Pour un Art Video, Centre Georges Pompidou, Paris<br />
Panoramica, Galleria Sincron, Brescia<br />
Pittori <strong>della</strong> Mente, La Salerniana, Erice, invitato da Gillo Dorfles<br />
Livres Objets, Maison de la Culture, Saint Etienne
1983<br />
Photoidea, Quentin Gallery, Perth, invitato da M. Bentivoglio<br />
Critica ad Arte, Palazzo Lanfranchi, Pisa, invitato da Anna D’elia<br />
Opera Aperta, Centro Arti Plastiche, Udine<br />
Magnetica, Museo d’arte Moderna, Bologna, invitato da Tommaso<br />
Trini<br />
1984<br />
Arte Soft” Ferrara, Sala Polivalente, invitato da Lola Bonora;<br />
Segni Paralleli” Venezia, Cà Vendramin, invitato da Floriano<br />
de Santi;<br />
Biennale Stauros, Palazzo <strong>della</strong> Provincia, Pescara, invitato<br />
da Massimo Duran<br />
1985<br />
Segno, Armonia e Suono, Galleria Vismara, Milano<br />
Misure di Qualità, Galleria Sincron, Brescia<br />
1986<br />
Premio Michetti “ Francavilla, invitato da Enrico Crispolti;<br />
La Parete Incantata, Galleria Arte Centro, Milano<br />
II Biennale Arte Sacra, Sala Consiliare, Pescara<br />
Incontro Internazionale, Galleria Sincron, Brescia<br />
Arte Sacra, Galleria Nazionale dell’Umbria, Perugia, invitato<br />
da Massimo Duran<br />
1987<br />
Disegno Italiano Grandi Opere, Studio Marconi, Milano<br />
Varianti in corso d’opera, Ripe 87, Macerata, invitato da Massimo<br />
Duranti<br />
Rivivere la Città, Rocca Paolina, Perugia, invitato da Giorgio<br />
Bonomi<br />
1900-1987, Brescia, Galleria Sincron<br />
Sincrogruppo, Galleria De La Salle, S.Paul De Vance<br />
Artisti, Palazzo Spanò, Marsala, invitato da Carola Pandolfo<br />
Arte Sacra in Umbria, Chiesa S.Tommaso, Terni<br />
1988<br />
Assemblaggi, Rocca Paolina, Perugia, testi da Anna d’Elia e<br />
Gian Piero Vincenzo<br />
Le dimore dei Poeti, Galleria Multimedia, Brescia, invitato da<br />
Romana Loda<br />
U Tape, Sala Polivalente, Ferrara<br />
Ubi Minor, Ibi Maior, Galleria Arco di Rab,Roma<br />
Linee Parallele, Galleria Il Sole, Perugia, invitato da Giorgio<br />
Bonomi<br />
Vedere e Rivedere, Galleria Spriano, Omegna<br />
Sucasni Vytvarnici, Vytlacili Zapado, Bratislave<br />
Tradizione e Attualità <strong>della</strong> non Figurazione, Galleria Il Sole,<br />
Perugia, invitato da Massimo Duranti<br />
Omaggio A Maria, Cripta di San Lorenzo, Firenze, invitato da<br />
Gabriella Bairo L’Umbria, e L’Arte Contemporanea, Palazzo<br />
Cesi, Acquasparta<br />
42<br />
1989<br />
Le Dimore dei Poeti, Galleria Il Mercato del Sale, Milano<br />
Alkekenger, Galleria Avida Dollars, Milano<br />
Una Fantasia per il gioco del Golf, Golf Club di Monticello,<br />
Milano, invitato Da Paolo Thea<br />
Canone, Angle Intermedia, New York<br />
Fotoidea, Galerija Idriya, Idriya, invitato da M. Bentivoglio<br />
Affinità Selettive, Galleria la Nuova Loggia, Bologna, testo di<br />
<strong>Giuliano</strong> Serafini Suggestioni, Galleria Multimedia, Brescia<br />
Shakt 1, Galleria Overgaden, Copenaghen<br />
1990<br />
Fotoidea, Galleria il Gabbiano, La Spezia, invitato da Mirella<br />
Bentivoglio<br />
Fotoidea, Studio Quantica, Torino, invitato da M. Bentivoglio<br />
Ritrovamento <strong>della</strong> Croce, Galleria Radice, Lissone, invitato<br />
da Riccardo Barletta Concettualità dell’astrazione, Castello<br />
Piccolomini, Celano, invitato da Mariano Apa<br />
Arte Di Rigore, Palazzo Dei Consoli, Gubbio, invitato da Giorgio<br />
Bonomi<br />
Quattro lustri, Palazzo <strong>della</strong> Meridiana, Bari<br />
Shakti-2, Kunstbygning, Arhus<br />
Creative, Art Analysis & Research, Paris<br />
1991<br />
La Fabbrica <strong>della</strong> Rugiada, Galleria Multimedia, Brescia<br />
Quattro Lustri, Galleria Centrosei, Bari<br />
Arte contemporanea, Castello di Sartirana, Sartirana<br />
Prospettiva Italiana, Galleria Ferrari, Verona ,<br />
Il Sacro nell’Arte, Oratorio del Gonfalone, Foligno, invitato da<br />
A.C. Ponti<br />
I Colori dell’Umbria, Centro Polivalente,Terni<br />
Libro-oggetto, Galassia Gutenberg, Napoli, a cura di Francesca<br />
Cataldi<br />
Carte d’autore, Palazzo Florio, Favignana<br />
Neun Kunstlern, Berliner Kunstverein, Berlin<br />
Opere su Carta, Galleria Es, Pinerolo<br />
I Libri <strong>della</strong> Luna Nera, Palazzo Sormani, Milano<br />
Arte Contemporanea, Castello di Sartirana, Pavia<br />
1992<br />
Carte Umbre, Palazzo Racani Arroni, Spoleto<br />
Fotoidea, Mercato del Pesce, Milano<br />
1993<br />
Arteprima, Chiesa San Carpoforo, Milano<br />
Ottocento e Novecento alla Regione, Palazzo Cesi, Acquasparta<br />
Libro e Segnalibro, Museo dell’informazione, Senigallia<br />
De Nativitate, Chiesa di S.Eufemia, Spoleto<br />
Photoidea, West Room Gallery, New York, invitato da Mirella<br />
Bentivoglio<br />
La parete, Galleria Spriano, Omega
1994<br />
XXII Biennale, Palazzo delle Esposizioni, San Paolo, invitato<br />
da Mirella Bentivoglio<br />
Arte con vista, Palazzo Dragoni, Spoleto<br />
1995<br />
Profilo d’Artista, Palazzo Malaspina, Ascoli Piceno, invitato<br />
da Carlo Melloni<br />
Il posto delle ombre inquiete, Galleria Multimedia, Brescia,<br />
invitato da Romana Loda<br />
Collettivamente, Galleria Zanoletti, Milano.<br />
1996<br />
Belmates Glas, Museum Ostbayern, Theuern, invitato da Gernot<br />
H. Merker<br />
Venezia Aperto Vetro, Museo Correr, Venezia<br />
Premio Marche, Mole Vanvitelliana, Ancona, invitato da Luigi<br />
Lambertini<br />
Ascoltare l’Immagine, Palazzo Mediceo, Serravezza, invitato<br />
da Mirella Bentivoglio<br />
XXIII Premio Sulmona, Palazzo dell’Annunziata, Sulmona, invitato<br />
da Massimo Duranti<br />
Attorno alla Pittura, Circolo Bertol Brecht, Milano, invitato da<br />
Mario Raciti<br />
1997<br />
Vedere le idee, Galleria 8,75, Reggio Emilia, invitato da Caterina<br />
Coluccio<br />
I blues delle notti sfinite, Galleria Multimedia, Brescia<br />
Il suono del silenzio, Palazzo <strong>della</strong> Corgna, Città <strong>della</strong> Pieve,<br />
invitato da Grabriella Dalesio<br />
XXIIII Premio Sulmona, Palazzo dell’Annunziata, Sulmona,<br />
invitato da Elena Pontiggia<br />
Isole felici, Palazzo Verbania, Luino<br />
Venticinquennale de La Salerniana, Ex Convento San Carlo,<br />
Galleria Civica, Erice Umbria viva, Villa Fidelia, Spello<br />
1998<br />
Trasparenze, Palazzo Ducale, Genova, invitato da Luigi Casarini<br />
Luoghi senza geografia, Loggia dei Lanari, Perugia, invitato<br />
da Carla Subrizi<br />
Viaggiatori sulla Flaminia, Fonti del Clitunno, Campello, invitato<br />
da Franco Troiani<br />
Alitalia per l’Arte, Rocca Paolina, Perugia, invitato da Massimo<br />
Duranti<br />
Lady D, Flash Art Museum, Trevi,<br />
Un colore in più, Spazio Krizia, Milano<br />
Artisti contemporanei a confronto, Complexe Culturel Sidi<br />
Beyout, Casablanca<br />
Artisti contemporanei a confronto, Galerie du Musée des Oudayas,<br />
Rabat<br />
Artisti contemporanei a confronto, Palais Moulay Hafid, Tangeri<br />
43<br />
1999<br />
Ibridazioni, Museo Civico Storia Naturale, Milano, invitato da<br />
Jaqueline Ceresoli<br />
La perdonanza, Castello Spagnolo, L’ Aquila, invitato da Massimo<br />
Duranti<br />
2000<br />
Conftrasti, Galleria Tridentum, Trento<br />
Amichevolmente, Flash Art Museum, Trevi, invitato da Giancarlo<br />
Politi<br />
2001<br />
Que reste-t-il de nos amours? Galleria Multimedia, Brescia,<br />
invitato da Romana Loda<br />
In Chartis Mevaniae, Palazzo dei Consoli, Bevagna, invitato<br />
da A.C. Ponti<br />
Venti.., Circolo Bertolt Brecht, Milano, invitato da Mario Raciti<br />
2002<br />
Vitrea, Torre Colombera, Varese, invitato da Claudio Cerritelli<br />
Nel Sacro, riflessioni e nuove indagini visive, Collegio Cairoli, Pavia<br />
Operazione Controguerra, Palazzotto dei Nobili, L’Aquila, invitato<br />
da Leo Strozzieri<br />
Rinfresco per una colazione, Galleria Spriano, Omegna<br />
Biennale Arte Sacra, San Gabriele, Isola G.Sasso, invitato da<br />
Luciano Caramel<br />
Works in paper, Studio Tomasseo, Trieste<br />
Vetri di luce, Teatro Solvay, Rosignano, invitato da C. Cerritelli<br />
2003<br />
Contemporary internationl glass painting, Deutsches Glasmalarei-Museum<br />
Linnich<br />
2004<br />
Proposte, Galleria Spriano, Omegna<br />
2005<br />
Artisti per Epicentro, XII esposizione nazionale,Barcellona<br />
pozzo di Gotto, invitato da Nino Abbate<br />
2006 .<br />
Arte è pensiero, Fruttiere di Palazzo Te, Mantova, invitato da<br />
Stefano Pizzi<br />
La bellezza <strong>della</strong> Pittura, Spazio Annunciata, Milano<br />
2007<br />
In chartis Mevaniae, Museo Civico, Bevagna (Perugia)<br />
Percorsi dal figurativo all’astratta all’informale, Villa Fidelia<br />
Spello (Perugia), invitato da Stefano Bottini<br />
Terra di Maestri, Villa Fidelia, Spello<br />
2008<br />
Rese di pietra il suo volto, Università Cattolica, Milano, invitato<br />
da Luciano Caramel<br />
Migrazioni di arte contemporanea, Rain Gallery, Pechino, invitato<br />
da Sonia Zampini<br />
Sognando la realtà, Galleria Mya Lurgo, Lugano
2009<br />
Oro blu, Palazzo Montefrumentario, Assisi, invitato da Francesco<br />
Santaniello e Graziano Marini<br />
Futurismo, cento anni dopo, Galleria Lydia Palombo, Latina,<br />
invitato da Francesca Duranti<br />
2010<br />
Scale mobili, Galleria Lattuada, Milano, invitato da Cristiana<br />
Curti e Massimo Donà<br />
L’arte e l’impegno, Pinacoteca, Capo d’Orlando<br />
Il mondo a Brera, Villa Borromeo Visconti Litta, Lainate<br />
2011<br />
La regola <strong>della</strong> mano destra, Museo del 900, Cento, invitato<br />
da Cristiana Curti e Massimo Donà<br />
2012<br />
Siamo tutti Greci, Museo Benacki, Atene, invitato da Renzo Gallo<br />
Un battito, un’eco per Claudio d’Angelo, Palazzo dei Capitani,<br />
Ascoli Piceno<br />
44<br />
Acqua da indossare<br />
chiesa-museo San Francesco, Corciano 2011<br />
al violoncello Maria Cecilia Berioli<br />
Installazione<br />
Sala dei Notari, Perugia 2008
BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE<br />
<strong>Giuman</strong> <strong>della</strong> Luce del colore del buio e di altro ancora in<br />
<strong>della</strong> Luce del colore del buio. <strong>Giuliano</strong> <strong>Giuman</strong>. Opere 2005-<br />
2011, con testi critici di M. Duranti e A. C. Ponti, Chiesa-<br />
Museo di San Francesco, Corciano, a cura di Massimo Duranti<br />
e Antonio Carlo Ponti, EFFE Fabrizio Fabbri Editore,<br />
Perugia, 2011<br />
B. Pedace, <strong>Giuliano</strong> <strong>Giuman</strong>. Nero su bianco. Fotografia<br />
1974-1980,a cura di Bianca Pedace, catalogo <strong>della</strong> <strong>mostra</strong>,<br />
Edificio delle pese del Bestiame, Ex-Mattatoio di Testaccio,<br />
21 maggio-14 giugno 2009, Rubbettino, Soveria<br />
Mannelli, 2009<br />
Percorsi dal figurativo all’astratto all’Informale, a cura di<br />
Stefano Bottini, catalogo <strong>della</strong> <strong>mostra</strong>, Villa Fidelia, Spello,<br />
2007<br />
J. Schepers, ad vocem <strong>Giuliano</strong> <strong>Giuman</strong>, in Saur Allgemeines<br />
Künstler-Lexicon, K.G. Saur Münchel-Leipzig, 2007<br />
B. Pedace <strong>Giuliano</strong> <strong>Giuman</strong>, tesi di Specializzazione in Storia<br />
dell’Arte, relatore Prof. Enrico Crispolti, Università di Siena,<br />
A. A. 2004-2005 (in corso di stampa presso Rubbettino),<br />
Premio DARC-MAXXI, 2006<br />
G. <strong>Giuman</strong>. Quaranta 1964/2004. Opere su vetro, pitture,<br />
disegni, installazioni e musica, testo critico di L. Lambertini,<br />
catalogo <strong>della</strong> <strong>mostra</strong>, Rocca Paolina, Perugia, 14 febbraio-<br />
28 marzo 2004, FilippoFettucciariArte, Gramma Edizioni,<br />
Perugia, 2003<br />
R. Bernabei in Le Vetrate, Mondadori Electa, Milano, 2002<br />
A. B. Del Guercio, Con Fuoco, catalogo <strong>della</strong> <strong>mostra</strong>, Edizioni<br />
Pitagora, Bologna 2002<br />
<strong>Giuliano</strong> <strong>Giuman</strong>. Vetro, con presentazione di Attilia Dorigato<br />
e un’intervista di Jacqueline Ceresoli, catalogo <strong>della</strong> <strong>mostra</strong>,<br />
Galleria Comunale d’Arte Moderna, Palazzo Racani-<br />
Arroni, 5 aprile- 3 maggio 1998; Carceri del Sant’Uffizio, 21<br />
giugno- 12 luglio 1998, Editoriale Umbra; Foligno, 1998<br />
L. Caramel, in Venticinquennale de La Salerniana, catalogo<br />
<strong>della</strong> <strong>mostra</strong>, ex convento San Carlo, Erice, 1997<br />
E. Pontiggia, Futuri brandelli sonori, catalogo <strong>della</strong> <strong>mostra</strong>,<br />
ed. Lattuada Studio, Milano, 1994<br />
E. Crispolti, in La pittura in Italia. Il Novecento/3. Le ultime<br />
ricerche, Electa, Milano, 1994<br />
<strong>Giuliano</strong> <strong>Giuman</strong>. La città trasparente. Grandi opere su vetro,<br />
pitture, installazioni e musica 1984-1991, Rocca Paolina<br />
e Piazza <strong>della</strong> Repubblica, Perugia, testi di Andrew Moor<br />
e Gillo Dorfles, Electa Editori Umbri, 1991<br />
E. Crispolti, Presentazione per Con fuoco, Certosa di Pontignano,<br />
Università di Siena, 1990<br />
<strong>Giuliano</strong> <strong>Giuman</strong> Trasparent music, con presentazione di L.<br />
Lambertini, I libri <strong>della</strong> Luna Nera, Alessandria, 1990<br />
45<br />
G. <strong>Giuman</strong>, Partitura libera, con uno scritto di A. Pansera,<br />
All’insegna del pesce d’oro, Scheiwiller, Milano, 1988<br />
Assemblaggi, collettiva del gruppo omonimo, formato con<br />
E. Consolazione, C. Costa, A. Marrocco, M. Nanni, catalogo<br />
<strong>della</strong> <strong>mostra</strong> a cura di A. D’Elia e G, Vincenzo, 1988, Rocca<br />
Paolina, Perugia, Electa Editori Umbri, 1988<br />
<strong>Giuliano</strong> <strong>Giuman</strong> La perfezione di uno spirito sottile, testi di<br />
Mario Baroni, Carlo Bondioli Bettinelli e Bruno Corà, 1986<br />
A. Veca, <strong>Giuliano</strong> <strong>Giuman</strong>. Musica, All’insegna del pesce<br />
d’oro, Scheiwiller, Milano, 1983<br />
G. Dorfles, in Pittori dell’occhio, <strong>della</strong> mente, dell’immaginazione,<br />
catalogo <strong>della</strong> <strong>mostra</strong>, ex convento San Carlo, Erice,<br />
agosto-ottobre 1982, ed. de La Salerniana, 1982<br />
F. Gualdoni, <strong>Giuliano</strong> <strong>Giuman</strong>. L’ombra e le mani, catalogo<br />
<strong>della</strong> <strong>mostra</strong> a cura di Flaminio Gualdoni, Pinacoteca Comunale,<br />
Macerata, aprile 1981, Coopedit Macerata, 1981<br />
E. Crispolti in <strong>Giuliano</strong> <strong>Giuman</strong> Arti visive- una proposta, un<br />
dibattito, Quaderni Regione dell’Umbria, Perugia, 1977<br />
G. Dorfles, Presentazione in Fenomenologia delle ombre, catalogo<br />
<strong>della</strong> <strong>mostra</strong>, Palazzo dei Diamanti, Ferrara, maggiogiugno<br />
1976<br />
E. Crispolti, in Biennale di Gubbio, catalogo <strong>della</strong> <strong>mostra</strong>,<br />
Palazzo dei Consoli, Gubbio, 1976<br />
L. V.Masini, Presentazione in catalogo <strong>della</strong> <strong>mostra</strong> personale,<br />
Galleria La Piramide, Firenze, 1973<br />
C. Vivaldi, Presentazione in La giovane pittura italiana, Pinacoteca<br />
Comunale, Genazzano, 1972<br />
I. Tomassoni, Presentazione in Le ombre di Talete, catalogo<br />
<strong>della</strong> <strong>mostra</strong>, Galleria Poliantea, Terni, 1972<br />
Gerardo Dottori, Presentazione in XII Festival dei Due Mondi,<br />
catalogo <strong>della</strong> <strong>mostra</strong>, Spoleto, 1969<br />
SCRITTI DELL’AUTORE<br />
<strong>Giuliano</strong> <strong>Giuman</strong>, fuoco sacro, (cd video documentario <strong>della</strong><br />
<strong>mostra</strong>), Diocesi di Prato Centro Culturale Cattolico, Comune<br />
di Prato Assessorato alla Cultura, Prato 2006<br />
G. <strong>Giuman</strong> Fallo se ci riesci Do it if you can, Roma, 2002<br />
G. <strong>Giuman</strong>, Chant Song, ed. <strong>della</strong> Luna Nera, Alessandria,<br />
1986<br />
G. <strong>Giuman</strong>, Acisum, ed. dell’Autore, Perugia, 1983<br />
G. <strong>Giuman</strong> Romance, ed. del Piombino, Alessandria, 1981<br />
G. <strong>Giuman</strong>, Paesaggio, Scheiwiller, Milano, 1979<br />
G. <strong>Giuman</strong>, scheda tecnica in Fenomenologia delle ombre,<br />
catalogo <strong>della</strong> <strong>mostra</strong>, Galleria Duemila, Bologna, gennaio<br />
1974.
46<br />
Manifesto quarantennale Umbria Jazz 2013<br />
Sonny Rollins
Volevo sapere se l’intensità e la lunghezza delle emozioni rimanevano<br />
tali anche ascoltando la pittura e guardando la musica.<br />
(G. <strong>Giuman</strong>, pensieri, 1984, in sogno, armonia, segni, Milano 1985)<br />
47<br />
George Tatge, ritratto di <strong>Giuliano</strong> <strong>Giuman</strong> in studio, Perugia 1984