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Scarica la Guida turistica - Comunità Montana Valli Orco e Soana

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valli<strong>Orco</strong><strong>Soana</strong>_valli<strong>Orco</strong><strong>Soana</strong> 23/05/12 11.14 Pagina 34<br />

Frassinetto 34<br />

In borgata Molini, posta al<strong>la</strong> confluenza<br />

di due rii, erano attivi, sin dal XVI secolo,<br />

mulini che pestavano granaglie, biada e<br />

castagne e un opificio per pestare <strong>la</strong> canapa.<br />

Oggi si possono ancora ammirare i<br />

resti di due mulini, con ruote ad acqua e,<br />

intorno, numerose macine di pietra.<br />

La Descriptio Status Ponti et Valium, re<strong>la</strong>zione<br />

del<strong>la</strong> visita del 1545 del segretario<br />

ducale Ubertino Marruchi nei territori di<br />

Pont e <strong>Valli</strong>, descrive Frassinetto come una<br />

del<strong>la</strong> poche aree delle valli dove si trovavano<br />

alberi da frutto, si poteva coltivare<br />

utilizzando l’aratro trainato dai buoi, grazie<br />

alle aree re<strong>la</strong>tivamente pianeggianti, e<br />

dove si trovavano boschi che produceva -<br />

no pregiato legname. Le risorse maggiori, rispetto ai centri<br />

delle altre valli, non bastavano però a evitare <strong>la</strong> povertà e a<br />

impedire, nel periodo freddo, l’emigrazione dei due terzi del -<br />

<strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione per cercare <strong>la</strong>voro.<br />

La storia di Frassinetto dei secoli successivi segue quel<strong>la</strong> di<br />

Pont Canavese, sebbene <strong>la</strong> posizione defi<strong>la</strong>ta abbia garantito<br />

al paese una re<strong>la</strong>tiva tranquillità, evitandogli ad esempio il<br />

contagio del<strong>la</strong> peste nel 1630 e il coinvolgimento diretto nel<br />

passaggio degli eserciti.<br />

Verso <strong>la</strong> fine del Seicento però, anche Frassinetto è oggetto<br />

delle ordinanze di Vittorio Amedeo II e del Vicariato di Pont<br />

e <strong>Valli</strong>, che impongono di istituire dei posti di guardia sulle<br />

montagne, per fermare e condurre presso <strong>la</strong> città di Ivrea<br />

gli eventuali eretici valdesi, provenienti dalle <strong>Valli</strong> di Lucerna,<br />

che si trovassero a transitare in questi luoghi.<br />

Lungo <strong>la</strong> strada fra Frassinetto e il Fraschietto (in località<br />

Vipiane e in località Arbauda) sorgono due partico<strong>la</strong>ri edicole<br />

in pietra, dette pose dei morti, con un arco aperto verso<br />

<strong>la</strong> via, e con sedute in pietra al<strong>la</strong> base delle pareti, avevano<br />

<strong>la</strong> funzione di ricovero in caso di maltempo e, d’inverno,<br />

quando a causa del<strong>la</strong> neve, era impossibile raggiungere il cimitero<br />

del paese, vi venivano depositate le salme.<br />

Chiesa Parrocchiale di S. Bartolomeo<br />

La chiesa parrocchiale di San Bartolomeo, le cui prime notizie<br />

storiche risalgono al 1329, è orientata ad est ed è edificata<br />

al termine dell’antica mu<strong>la</strong>ttiera che da S. M. in Dob<strong>la</strong>zio<br />

giunge a Frassinetto.<br />

Sulle pareti esterne dell’edificio sono visibili le date del 1642<br />

e del 1771, testimoni di sostanziali interventi sul<strong>la</strong> struttura,<br />

che conserva l’antica muratura in pietra ed il tetto in grandi<br />

lose. L’ingresso al<strong>la</strong> chiesa avviene attraverso un atrio porticato<br />

a tre campate, costruito su una porzione di terreno<br />

che era un tempo adibito a cimitero.<br />

L’interno del<strong>la</strong> chiesa, a navata unica con quattro altari <strong>la</strong>terali,<br />

è stato riccamente decorato nel 1925 dal pittore G. Silvestro,<br />

coprendo antecedenti decorazioni, alcune risalenti<br />

Ruota ad acqua in un<br />

mulino in borgata<br />

Mo lini.

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