Sull'edizione Zaccarello delle Rime del Burchiello ... - Claudio Giunta
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12 GIUNTA_<strong>Burchiello</strong> 451 15-11-2005 14:08 Pagina 461<br />
A PROPOSITO DE I SONETTI DEL BURCHIELLO 461<br />
ech, -on). Dall’altro lato, il vincolo <strong>del</strong>la rima – un ostacolo simile<br />
a quello che si trova di fronte il poeta che risponde a un sonetto<br />
missivo – aiuterebbe a spiegare (perché aiuta a generare)<br />
la frammentazione <strong>del</strong> discorso in singoli versi o in distici dotati<br />
di senso compiuto. L’autonomia semantica <strong>del</strong> verso o <strong>del</strong> distico,<br />
cioè la sconnessione logica tra i versi/distici rispecchierebbe<br />
allora questa dinamica di scrittura: non un testo scritto dall’inizio<br />
alla fine ma una somma di enunciati in sé conchiusi che non<br />
si coordinano logicamente gli uni con gli altri.<br />
3. Agli effetti <strong>del</strong> commento, tutti quelli di cui si è discorso sin<br />
qui sono dettagli. L’impegno più importante e oneroso non è infatti<br />
dare un’interpretazione generale <strong>del</strong>lo stile alla burchia e<br />
dei sonetti in cui è adoperato bensì spiegarli uno ad uno, verso<br />
per verso. Dato quanto premesso – cioè che la decifrazione dei<br />
particolari non può derivare, per deduzione, da una norma esegetica<br />
generale, ma solo dalla minuta conoscenza <strong>del</strong> linguaggio<br />
e <strong>del</strong> codice burchiellesco – non stupisce che tra i contributi <strong>del</strong>la<br />
giornata di studio dedicata al poeta nel 1999 l’unico dal taglio<br />
interpretativo fosse quello di <strong>Zaccarello</strong> (2002a): gli altri sfioravano<br />
i testi, illuminavano il contesto, la fortuna, ma evitavano di<br />
fare i conti col problema <strong>del</strong> senso. Quel saggio è importante<br />
non solo e non tanto perché contiene molti spunti per l’interpretazione<br />
puntuale dei sonetti burchielleschi ma soprattutto perché<br />
da un lato <strong>Zaccarello</strong> ricostruisce una sorta di grammatica<br />
<strong>del</strong>lo stile alla burchia, una mappa degli artifici retorici che di<br />
questo stile possono considerarsi caratteristici; dall’altro, perché<br />
vi si trova una prima formulazione dei criteri che guideranno<br />
<strong>Zaccarello</strong> nella stesura <strong>del</strong> commento. Tali criteri, ribaditi e<br />
precisati nell’introduzione al volume einaudiano, mi sembra si<br />
possano riassumere nel modo seguente:<br />
(a) Anzitutto, <strong>Zaccarello</strong> non propone una chiave di lettura buona<br />
per ogni testo, non pretende di aver trovato il senso segreto<br />
<strong>del</strong>lo stile alla burchia; ne elabora, come ho detto, una frammentaria<br />
e sempre aperta grammatica le cui norme vengono ora saggiate<br />
sull’intero corpus burchiellesco. Articoli di questa grammatica<br />
sono per esempio l’associazione ossimorica o paradossale: