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FELICE MARCIANO ANGELANDREA CASALE VINCENZO AMOROSI

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Nel ruolo di amministratore pro tempore del Comune di Sarno ho<br />

accolto con grande piacere l‟invito a presentare un‟opera che<br />

contribuisce alla ricostruzione della storia di questa città.<br />

Numerose sono le tracce del ricco passato di questo territorio, che ho<br />

avuto occasione di incontrare, in questo breve periodo di<br />

amministrazione.<br />

L‟analisi delle testimonianze archeologiche, architettoniche, storicodocumentarie<br />

di Sarno ha contribuito a rendere meno superficiale la<br />

conoscenza del paese che andavo ad amministrare.<br />

La trascrizione dell‟Apprezzo dei beni patrimoniali feudali e<br />

burgensatici della contea di Sarno, di cui fu privato Pompeo, principe<br />

di Gallicano nel 1650, aggiunge sicuramente un ulteriore tassello alla<br />

mia conoscenza del territorio e, sono certo, solleciterà l‟interesse di<br />

storici di professione e semplici appassionati che si accingono ad<br />

approfondire la storia cittadina.<br />

L‟Apprezzo, commissionato dal Regio Fisco e realizzato, nel 1651, dal<br />

tavolario regio Antonio Tango “valutando tutto e quanto nella città di<br />

Sarno vi aveva, teneva e possedeva il feudatario Gallicano, sì di<br />

feudale che di burgensatico” è conservato presso l‟Archivio di Stato di<br />

Napoli, tra i documenti notarili del 1600.<br />

A quanti hanno collaborato alla realizzazione della pubblicazione<br />

desidero esprimere la gratitudine per l‟opera svolta con professionalità<br />

e passione.<br />

Un pensiero va, inoltre, al compianto studioso di archivi Vittorio<br />

Cimmelli che, presso l‟Archivio di Stato di Napoli, capitò, primo tra<br />

gli storici sarnesi, tra le carte del notaio Matteo Angelo Sparano che<br />

aveva raccolto, nel volume 1016/22, gli apprezzi di svariati feudi del<br />

regno.<br />

Alle future amministrazioni rivolgo, infine, l‟esortazione a non<br />

prescindere dal recupero delle testimonianze del passato, perché la<br />

cultura del recupero è il punto di partenza di ogni azione politica e<br />

amministrativa e solo attraverso di essa si giunge a progettare il<br />

presente di una città e a prepararne il futuro.<br />

Il Commissario straordinario<br />

Dott. Angelo Di Caprio

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