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SIMBIOSI La filiera del gemmoterapico V2.indd - Collegio ...

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“<strong>La</strong> luna, disse Nuto, bisogna crederci per forza.<br />

Perfino gli innesti, se non si fanno ai primi giorni <strong>del</strong>la luna,non attaccano.”<br />

C. Pavese “<strong>La</strong> luna e i falò”<br />

Luna Calante aggrava: Daph., Dulc., Sulf.<br />

Luna Montante aggrava: Alum., Clem., Cupr., Lyc., Staph., Thuy.<br />

J.T. Kent: “Repertorio omeopatico”


PIER PAOLO PILOTTI nasce a Pinerolo (TO) il 03/07/1959, laureato in Medicina e Chirurgia<br />

a Torino, esercita attività libero professionale in Medicina Omeopatica e Fitoterapia dal<br />

1986. All’inizio degli anni ’90 ha iniziato l’attività di ricerca sui gemmoderivati proponendo<br />

nuovi criteri applicativi clinici.<br />

A Silvia, Giulia e Madda.<br />

Pier Paolo Pilotti<br />

LA GEMMA:<br />

meraviglioso strumento terapeutico<br />

Il contenuto di questo capitolo è riconducibile alla esperienza personale di uno<br />

degli autori, medico omeopata e fi toterapeuta da oltre un ventennio, che nel corso<br />

degli anni di attività, ha maturato la consapevolezza di alcune incompletezze<br />

proprie <strong>del</strong>l’ambito <strong>del</strong>la medicina naturale.<br />

A fronte di un aumento vorticoso di popolarità e fatturati, in fi toterapia continuano<br />

a rimanere irrisolte due questioni fondamentali relative all’uso degli elementi vegetali<br />

in terapie applicate su esseri umani ed in medicina veterinaria:<br />

1) Perché in certi ambiti fi toterapici, quali la gemmoterapia oggetto <strong>del</strong>la nostra<br />

trattazione, non è possibile reperire studi e pubblicazioni che considerino l’iter<br />

trasformativo <strong>del</strong> vegetale, dalla sua raccolta sul campo fi no allo stadio fi nale di<br />

prodotto farmaceutico?<br />

2) Perché scorrendo tutta la letteratura fi toterapica degli ultimi due secoli non<br />

si riesce a defi nire con precisione un ambito di azione specifi co per ogni singolo<br />

vegetale, tanto che ad un qualsivoglia elemento botanico vengono attribuite<br />

guarigioni negli ambiti clinici più disparati, destando così l’impressione che tutto<br />

serve per tutto?<br />

Alla prima diffi coltà, vale a dire la strutturazione di una fi liera, ho dato una risposta<br />

svolgendo in prima persona la raccolta, il riconoscimento e la macerazione<br />

degli elementi botanici; l’acquisto di numerosi strumenti analitici e la formazione<br />

di un gruppo di valenti collaboratori permettono di effettuare le necessarie analisi<br />

di legge, nonché lo sviluppo di numerosi iter analitici chimici e microbiologici di<br />

ricerca. Le fasi ultime <strong>del</strong>la fi liera, vale a dire diagnosi, somministrazione e verifi -<br />

ca clinica vengono eseguite da oltre un decennio dal sottoscritto nella funzione di<br />

medico omeopata e fi toterapeuta, negli ultimi 2 anni coadiuvato da alcuni colleghi<br />

che si sono appassionati a queste modalità operative.<br />

<strong>La</strong> seconda diffi coltà è stata superata ricorrendo alla indagine sul corpo umano,<br />

studiato alla stregua di un sistema complesso, l’analisi <strong>del</strong> quale comporta la<br />

necessità di considerare le FUNZIONI e non gli ORGANI. Tali funzioni , tra loro<br />

intrecciate, vanno studiate nel loro DINAMISMO e l’interazione tra l’organismo e<br />

sostanze medicamentose deve prendere in considerazione il fattore tempo, inteso<br />

sia come storia biografi ca individuale che come istante o attimo, in cui avviene<br />

l’atto terapeutico, per poter comprendere gli esiti fi nali. Troppo spesso la clinica<br />

medica di tutti i giorni si basa su diagnosi cliniche, che non esito a defi nire “etichette<br />

per scatole vuote”, perché dietro l’altisonante terminologia greca o latina,<br />

si cela un raggruppamento di sintomi atemporali, che poco dicono <strong>del</strong>l’individualità<br />

biologica-evolutiva dei pazienti.<br />

39


40<br />

<strong>La</strong> gemma: meraviglioso strumento terapeutico<br />

Suddividendo grossolanamente il piano funzionale <strong>del</strong> corpo umano in tre livelli :<br />

SOLIDO, LIQUIDO e GASSOSO, abbiamo individuato siti di azione preferenziali<br />

che ci hanno permesso di comprendere le molteplici sfaccettature appannaggio<br />

di ogni singola pianta offi cinale.<br />

Per scambio SOLIDO si intende il processo digestivo che acquisendo cibi elimina<br />

feci.<br />

Per scambio LIQUIDO si intende ancora il processo digestivo in entrata (bevande)<br />

mentre si considera l’uscita rappresentata da pelle (sudore) ed apparato genito<br />

urinario (urina e mestruazioni).<br />

Lo scambio GASSOSO (O e CO ) è rappresentato dalla dinamica respiratoria e<br />

2 2<br />

dal sistema linfoghiandolare, funzionalmente ad essa connesso.<br />

Questi 3 livelli vanno a loro volta considerati tra loro in stretta interdipendenza.<br />

Esiste poi un livello di intangibilità, vale a dire non percettibile con facilità ai 5<br />

sensi, perché molto poco materiale, che è rappresentato dagli scambi psichicoemotivi.<br />

Tale livello forma un sistema binario preferenziale con gli scambi gassosi,<br />

portando già molti decenni fa uno dei padri fondatori <strong>del</strong>la psicoterapia, il dottor<br />

Jung a domandarsi se i tubercolotici fossero ansiosi o viceversa.<br />

Tuttavia, questo summenzionato schema semplifi cato e dinamico relativo ai 3<br />

stati <strong>del</strong>la materia non sarebbe stato suffi ciente ad elaborare una organica ipotesi<br />

circa il meccanismo d’ azione dei fi topreparati, se non fosse venuta in soccorso<br />

la matematica degli ultimi decenni, che ha visto il poderoso sviluppo <strong>del</strong>la ricerca<br />

dei mo<strong>del</strong>li dei SISTEMI COMPLESSI.<br />

Senza addentrarci troppo in ambiti matematici e fi sici che esulano dagli scopi di<br />

questo testo, va tuttavia accennato al fatto che i sistemi complessi sono costituiti<br />

da molte componenti tra loro interagenti, il cui comportamento non rappresenta<br />

la somma dei loro elementi, ma dipende dalla loro interazione, da cui scaturiscono<br />

nuove caratteristiche, la più importante <strong>del</strong>le quali è rappresentata dalla<br />

AUTOORGANIZZAZIONE.<br />

Autoorganizzandosi, il sistema fa emergere nuove funzioni rispetto alla semplice<br />

somma <strong>del</strong>le componenti di partenza col risultato di acquisire quella PLASTICITÀ<br />

che gli permette di adattarsi agli stimoli provenienti dall’ esterno.<br />

INTERAZIONE, DINAMISMO, AUTOORGANIZZAZIONE, PLASTICITÀ: chi non<br />

è in grado di riconoscere in tutte queste caratteristiche alcuni aspetti salienti <strong>del</strong><br />

funzionamento <strong>del</strong> corpo umano?<br />

<strong>La</strong> completa chiave di lettura per applicare questi mo<strong>del</strong>li alla medicina è però<br />

fornita da un’altra peculiarità dei sistemi complessi, vale a dire dalla SENSIBILITÀ<br />

ALLE CONDIZIONI INIZIALI DEL SISTEMA; questa defi nizione di diffi cile comprensione<br />

descrive il fatto che, qualsiasi sia lo stimolo esterno (fi sico, chimico o<br />

meccanico), la reazione derivante sarà condizionata dal momento in cui questo<br />

interferisce col sistema stesso, rendendo chiaro perché ad una stessa sostanza<br />

medicamentosa possano essere ascritti i più svariati effetti e una non facile<br />

riproducibilità degli esiti; in altre parole, l’effetto risultante di un farmaco su una<br />

Pier Paolo Pilotti<br />

SCAMBIO<br />

PSICHICO-EMOTIVO<br />

SCAMBIO<br />

GASSOSO<br />

SCAMBIO<br />

LIQUIDO<br />

SCAMBIO<br />

SOLIDO<br />

Schema 1<br />

LIVELLI DI SCAMBIO ENERGIA e MATERIA<br />

EMOZIONI<br />

AMBIENTALI<br />

OSSIGENO<br />

BEVANDE<br />

CIBI FECI<br />

REAZIONI<br />

INDIVIDUALI<br />

ANIDRIDE<br />

CARBONICA<br />

SUDORE<br />

URINA<br />

MESTRUAZIONI<br />

funzione potrà solamente venir calcolato in un ambito probabilistico, poiché non<br />

conosciamo la stato di tutte le variabili presenti in un determinato soggetto ad un<br />

determinato istante e non potrà essere previsto con certezza a priori, come la<br />

cultura deterministica attualmente dominante troppe volte lascia credere e sperare.<br />

Ne consegue che il cardine <strong>del</strong>la riproducibilità di un effetto terapeutico, considerato<br />

come il presupposto fondamentale ed indispensabile per considerare scientifi<br />

co ed inoppugnabile un risultato clinico o una sperimentazione debba essere<br />

messo in discussione, almeno in medicina funzionale.<br />

41


42<br />

<strong>La</strong> gemma: meraviglioso strumento terapeutico<br />

Quanto detto sarà maggiormente chiaro qualora si consideri che la chirurgia e<br />

la medicina allopatica si muovono su un piano comparabile alla meccanica e<br />

<strong>del</strong>l’hardware informatico, ad un livello cioè dove la materializzazione e la tangibilità<br />

sono indispensabili, dove vige la regola <strong>del</strong> vedere per credere, mentre la<br />

gemmoterapia, l’omeopatia e l’agopuntura agiscono maggiormente su un livello<br />

equiparabile all’elettronica, nella sua componente software.<br />

MEDICINA TRADIZIONALE E CHIRURGIA:<br />

PIANO MECCANICO HARDWARE<br />

MEDICINA FUNZIONALE:<br />

SOFTWARE CON CHIMICA DEL CARBONIO<br />

E’ interessante notare come l’evoluzione <strong>del</strong>la chimica <strong>del</strong> silicio, su cui fonda<br />

l’informatica, sia per molti aspetti somigliante allo sviluppo <strong>del</strong> software <strong>del</strong> carbonio,<br />

in quanto sappiamo che le funzioni fi logeneticamente più antiche sono quelle<br />

<strong>del</strong> subconscio, strutturate con modalità binarie, secondo la legge <strong>del</strong> tutto o <strong>del</strong><br />

nulla, mentre il livello di consapevolezza, evolutivamente meno ancestrale, non si<br />

limita al binomio bianco-nero, ma considera tutta la scala dei grigi, proprio come<br />

pare inizi ad avvenire nell’ambito <strong>del</strong>l’informatica coi sistemi più evoluti e futuribili<br />

rispetto al sistema binario oggi impiegato.<br />

Non è possibile quindi catalogare e comprendere correttamente gli effetti derivati<br />

da una qualsivoglia terapia, sia essa allopatica, agopunturale, fi toterapica e<br />

omeopatica, senza considerare il sistema reattivo nel suo insieme NEL PRECI-<br />

SO MOMENTO in cui avviene l’ azione-interazione stimolo-reazione.<br />

Tale concetto risulterà più chiaro, se noi consideriamo la fi siologia umana attraverso<br />

CICLI.<br />

Le funzioni vitali avvengono attraverso ciclicità : CARDIACA, RESPIRATORIA<br />

e anche la fondamentale capacità riproduttiva avviene mediante il CICLO ME-<br />

STRUALE; vanno poi ricordati anche altri cicli, la cui alterazione produce danni<br />

considerevoli al benessere individuale (RITMO SONNO-VEGLIA e CICLO CRA-<br />

NIO-SACRALE).<br />

A rimarcare l’ importanza di una visione ciclica nell’osservazione dei fenomeni<br />

naturali e dei sistemi viventi, va sottolineato che i summenzionati cicli endogeni<br />

vanno indagati e valutati in stretta connessione con altre periodicità esterne all’organismo,<br />

quali le fasi lunari, molto importanti per la loro capacità di infl uenzare<br />

i liquidi (vedasi le maree). Solo una visione integrata di cicli endogeni ed esogeni<br />

<strong>del</strong> corpo umano può fornirci esaurienti chiavi interpretative <strong>del</strong>la complessità dei<br />

sistemi viventi, che quotidianamente siamo chiamati a valutare ed è per questo<br />

che ho scelto, per introdurre il mio capitolo, una frase di C. Pavese e alcune rubriche<br />

<strong>del</strong> repertorio omeopatico di J.T.Kent, che ben illustrano come la saggezza e<br />

l’esperienza popolare fossero di ciò ben consapevoli.<br />

Orbene, essendo questi cicli strutturati su fasi contrapposte (vedi fi gura) diventa<br />

subito evidente che, a seconda <strong>del</strong>la fase ove va a cadere lo stimolo, cioè a seconda<br />

<strong>del</strong> momento in cui avviene lo stimolo, le reazioni potranno essere molto<br />

diverse, anche per la stessa interferenza esterna.<br />

Pier Paolo Pilotti<br />

Quando si parla di sensibilità <strong>del</strong> sistema alle condizioni iniziali si rappresenta<br />

proprio questa possibilità di divergenza esponenziale tra due traiettorie<br />

inizialmente vicine nello spazio e successivamente tra loro divergenti secondo<br />

dinamiche matematiche espresse dall’ esponente di Lyupanov (1857-1918).<br />

e+<br />

0<br />

e-<br />

Stimolo<br />

Stimolo<br />

Risposta Positiva<br />

Risposta Negativa<br />

Tutta la bibliografi a erboristica attualmente esistente pone sotto la lente di ingrandimento<br />

il binomio ELEMENTO VEGETALE-PATOLOGIA CLINICA e la confusione<br />

che ne consegue può venir chiarita solamente con l’ allargamento <strong>del</strong>l’ analisi<br />

fi siologica alle componenti e ed alle dinamiche tra loro interattive, intese come un<br />

sistema complesso, a livello <strong>del</strong> quale alterazioni funzionali generano sintomi,<br />

la cui modifi cazione indotta da una azione terapeutica va intesa come un riassestamento<br />

<strong>del</strong>la totalità <strong>del</strong>le interazioni agenti tra le varie componenti.<br />

L’ ambito più affi dabile per studiare queste fi ni interazioni funzionali è la attività<br />

clinica sui bambini e sugli animali. Entrambi gli ambiti sono scevri da grossolane<br />

problematiche emotive, permettendo così una affi dabile analisi dei processi che<br />

accadono ai piani SOLIDO, LIQUIDO e GASSOSO.<br />

Il primo biennio di vita ha per me rappresentato negli ultimi anni un fecondo e stimolante<br />

fi lone di ricerca gemmoterapica; tale periodo <strong>del</strong>la vita di ogni individuo<br />

rappresenta un UNICUM irripetibile nella biografi a individuale, perché è l’unica<br />

fase <strong>del</strong>la vita in cui si ha una rapidissima strutturazione fi sica; basta pensare<br />

infatti alla velocità con cui un individuo raddoppia, triplica e quadruplica il suo<br />

peso alla nascita in un arco di soli due anni e, nel contempo, inizia la dentizione<br />

da latte: FASE DELLA CRESCITA TRIDIMENSIONALE = PESO-ALTEZZA-DEN-<br />

TI, una situazione che ha termine verso i 2 anni e mezzo circa e che, per la sua<br />

vulcanica e rapida attività metabolica richiede particolare capacità clinica associativa<br />

e sequenziale nella diagnosi pediatrica.<br />

In questa fascia di vita il sistema interattivo organismo-stimolo esterno agisce<br />

nell’arco di ore, quando non di minuti, rendendo quindi possibile una affi dabile<br />

raccolta dati sulle modifi cazioni indotte al sistema da terapie naturali (omeopatia<br />

e fi togemmoterapia).<br />

<strong>La</strong> funzione guida in questo primo biennio di vita è data dalla digestione, fatto<br />

questo conseguente alla necessità primaria di acquisire dall’ esterno i mattoni<br />

indispensabili per la crescita.<br />

A livello digestivo entrano in gioco due <strong>del</strong>le tre fasi di consolidamento (solida e li-<br />

t<br />

43


44<br />

<strong>La</strong> gemma: meraviglioso strumento terapeutico<br />

quida ) e trasformazione <strong>del</strong>l’ energia in materia, evidenziando il valore essenziale<br />

di una buona qualità digestiva in questo periodo, per il futuro stato di benessere<br />

<strong>del</strong>l’ individuo. Non diffi cile è la diagnosi di un disturbo a questo livello qualora<br />

siano presenti sintomi quali stipsi, vomito, diarrea o rigurgiti, ma spesso e sfortunatamente<br />

per il diagnosta l’alterazione funzionale digestiva viene mascherata<br />

dal fatto che la correzione <strong>del</strong> problema passa attraverso altri organi e funzioni, in<br />

primis la cute (eruzioni secche e fi ssurate, eczemi, orticarie o psoriasi) e gli occhi<br />

(congiuntiviti catarrali o pruriti oculari con arrossamenti).<br />

L’ asse CUTE-OCCHI rappresenta il primo livello di compensazione di una inadeguata<br />

trasformazione digestiva, il cui sintomo più preoccupante è la stipsi, che<br />

identifi ca una situazione di blocco, non coerente con l’ elevata attività metabolica<br />

<strong>del</strong>l’ infante e pertanto degna <strong>del</strong>la massima attenzione; va sottolineato che la<br />

diarrea e/o il vomito sono invece fasi più superfi ciali e acute volte al superamento<br />

<strong>del</strong> blocco profondo <strong>del</strong>la fase solida.(schema 2).<br />

Schema 2<br />

SISTEMA RESPIRATORIO<br />

TOSSE SECCA E STIZZOSA ACCESSUALE -> ASMA<br />

OCCHI<br />

CONGIUNTIVITE CATARRALE<br />

III<br />

LIVELLO DI COMPENSAZIONE<br />

SISTEMA LINFATICO <strong>del</strong> DISTRETTO CEFALICO<br />

OTITI - FARINGITI - TONSILLITI - SINUSITI - IPERTROFIE ADENOIDEE - RINITI<br />

II<br />

LIVELLO DI COMPENSAZIONE<br />

I<br />

LIVELLO DI COMPENSAZIONE<br />

Stipsi Vomito<br />

Diarrea<br />

ASSORBIMENTO<br />

DIGESTIVO ALTERATO<br />

PELLE<br />

ECZEMA ATOPICO - ORTICARIA<br />

Pier Paolo Pilotti<br />

Il secondo livello di compensazione di una non corretta situazione metabolica è<br />

rappresentato dal sistema linfatico <strong>del</strong> distretto cefalico, che assomma a sé numerose<br />

diagnosi cliniche ( tonsilliti, otiti, faringiti, sinusiti e ipertrofi e adenoidee )<br />

e che fi no ai 5-6 anni rimane permanentemente allertato e facilmente attivabile.<br />

<strong>La</strong> statistica ci conferma ciò, quando evidenzia una drastica riduzione <strong>del</strong>le faringotonsilliti<br />

con l’ età scolare.<br />

Un discorso a parte merita quel sintomo, spesso presente nella prima decade di<br />

vita, che è la tosse secca e stizzosa a prevalenza notturna e più spesso accessuale<br />

con possibilità di arrivare al vomito, che rimane irrisolta nonostante il largo<br />

impiego di farmaci per la tosse secca e mucolitici. Le ragioni degli insuccessi<br />

terapeutici risiedono nell’aver dimenticato la saggia defi nizione <strong>del</strong>la medicina<br />

popolare che la descriveva come la tosse da vermi; ora, senza accettare alla<br />

lettera tale defi nizione, non è diffi cile scorgere l’ acutezza diagnostica, che dalla<br />

esperienza nasce, di collegare tale tosse a fattori intestinali e proprio questa correlazione<br />

rende possibile l’ impiego con notevole successo di fi togemmoderivati<br />

a polarità digestiva per questo sintomo.<br />

Il sintomo <strong>del</strong>la tosse secca e accessuale rappresenta anche l’anticamera <strong>del</strong><br />

terzo livello di compensazione di uno squilibrio <strong>del</strong>la funzione di crescita, cioè<br />

l’asma, la quale identifi ca la fase di blocco degli scambi gassosi, i più nobili e<br />

profondi. L’ importanza di questo livello di scambio è indirettamente testimoniata<br />

dalla presenza costante e prioritaria di dinamiche di respirazione profonda in tutte<br />

le tecniche meditative e di rilassamento, siano esse occidentali o orientali, che ci<br />

permettono di accedere al superiore piano psichico-emotivo.<br />

MANCATO APPORTO DI ARIA = tempo di sopravvivenza: minuti<br />

MANCATO APPORTO DI LIQUIDI = tempo di sopravvivenza: giorni<br />

MANCATO APPORTO DI SOLIDI = tempo di sopravvivenza: settimane<br />

Dalla analisi funzionale dei sintomi sovradescritti risulta evidente che la applicazione<br />

fi toterapica seguirà il criterio di modulare i sintomi attraverso il quadro<br />

funzionale generale (sistemi complessi) e non seguirà il principio di antidotare i<br />

sintomi, cioè di eliminare gli stessi indipendentemente dal contesto, come invece<br />

avviene nell’ottica <strong>del</strong> RIDUZIONISMO che ancor oggi domina il quadro <strong>del</strong>la<br />

conoscenza e <strong>del</strong>la pratica a livello medico.<br />

Lo stato attuale <strong>del</strong>le conoscenze circa gli effetti dei gemmoderivati sul corpo<br />

umano, mutuato dalle osservazioni cliniche accumulate negli ultimi 15 anni, ha<br />

consentito di evidenziare gruppi di elementi vegetali grossolanamente classifi -<br />

cabili sulla base <strong>del</strong> loro livello metabolico di azione (schema 3). Non avendo<br />

a disposizione, all’ inizio degli anni novanta, alcuna pubblicazione o studio, che<br />

avesse mai considerato la fi toterapia da un punto di vista complessistico , iniziai<br />

una disamina <strong>del</strong>le molte opere di fi toterapia e medicina popolare datate anche<br />

fi ne ottocento e inizio novecento e, sulla base di alcune ricorrenze riscontrate<br />

nelle somministrazioni, rilevai alcuni spunti per incominciare la sperimentazione<br />

clinica.<br />

45


SCAMBIO<br />

PSICHICO-EMOTIVO<br />

SCAMBIO SCAMBIO<br />

GASSOSO<br />

SCAMBIO<br />

LIQUIDO<br />

SCAMBIO SCAMBIO<br />

SOLIDO<br />

Schema 3<br />

46<br />

EMOZIONI<br />

AMBIENTALI<br />

OSSIGENO<br />

BEVANDE<br />

CIBI FECI<br />

<strong>La</strong> gemma: meraviglioso strumento terapeutico<br />

SITI DI AZIONE DEI GEMMODERIVATI<br />

<strong>La</strong>rix<br />

Abies<br />

Pinus<br />

Castanea<br />

Prunus<br />

Vitis<br />

Aesculus<br />

Juniperus<br />

Stomaco<br />

Ovaie<br />

REAZIONI<br />

INDIVIDUALI<br />

ANIDRIDE<br />

CARBONICA<br />

SUDORE<br />

URINA<br />

MESTRUAZIONI<br />

Cute<br />

Quercus<br />

Tilia<br />

Crataegus<br />

Carpinus<br />

Alnus<br />

Rosa canina<br />

Betula<br />

Salix<br />

Rubus<br />

Juglans<br />

Corylus<br />

Ficus<br />

Cornus<br />

Robinia<br />

Fraxinus<br />

Fagus<br />

Acer<br />

Vaccinium<br />

Pier Paolo Pilotti<br />

RIMEDI DELLO SCAMBIO GASSOSO<br />

Relativamente alla sistemazione di elementi vegetali nel gruppo di pertinenza<br />

degli scambi gassosi, è stato possibile accertare la correttezza <strong>del</strong>l’ impiego degli<br />

aghiformi LARIX DECIDUA, PINUS MONTANA e ABIES ALBA o PECTINATA<br />

in patologie <strong>del</strong> sistema linfoghiandolare con particolare riferimento al distretto<br />

cefalico (otiti, faringotonsilliti recidivanti).<br />

LARIX DECIDUA o EUROPEA è l’unico tra i tre aghiformi a perdere le foglie in<br />

inverno, ama i versanti esposti al sole ed ha inoltre la caratteristica di essere una<br />

pianta pioniera (come pure la betulla), cioè fa parte di quei vegetali che per primi<br />

colonizzano terreni minerali, con poca sostanza organica e che preparano il terreno<br />

ad altre piante con maggiori esigenze nutrizionali.<br />

Gli aghi <strong>del</strong> larice non si inseriscono direttamente sul ramo, bensì su una piccola<br />

base, che viene raccolta con tutto il ciuffo di minuscoli aghi in allungamento<br />

(gemma foliare) verso maggio-giugno, a cui si aggiungono alcune gemme<br />

fi orali.<br />

Il <strong>La</strong>rice rappresenta quindi un prodotto essenziale per condizioni<br />

in cui la esigenza di sole e luce, per carenza di nutrienti e vitamine<br />

nell’organismo, sono prioritarie, quali ad esempio le frequenti ricadute<br />

faringotonsillari, in soggetti deboli ed emaciati o fasi di<br />

crescita in età infantile.<br />

ABIES ALBA o PECTINATA deve il suo nome alla disposizione a pettine degli<br />

aghi, che presentano sulla loro superfi cie inferiore una tipica stria bianca mediana,<br />

caratteri che ne permettono la differenziazione dall’ abete rosso; le chiazze<br />

di verde con le sue nuances nelle tavolozze di colore autunnali sono dovute agli<br />

abeti e ai pini, mentre la molteplicità di gialli e arancioni sono date dalla degradazione<br />

<strong>del</strong>la clorofi lla che avviene negli aghi caduchi dei larici.<br />

Tollera l’ ombra e non sopporta elevati sbalzi termici, per questi motivi lo si ritrova<br />

sovente nelle esposizioni settentrionali <strong>del</strong>le vallate.<br />

Si è dimostrato molto utile in condizioni di estrema freddolosità e cefalee degli<br />

studenti a tipica localizzazione frontale e ad insorgenza pomeridiana, nonché in<br />

situazioni febbrili ricorrenti.<br />

PINUS MONTANA, subspecie PINUS UNCINATA, condivide con gli abeti il carattere<br />

sempreverde, ma ha una maggiore predilezione per i pendii esposti al sole.<br />

Si presenta con una disposizione <strong>del</strong>le gemme di tipo apicale, di dimensioni<br />

maggiori rispetto all’abete, ma numericamente meno consistenti; la raccolta <strong>del</strong>le<br />

gemme degli aghiformi lascia sulle mani il tipico profumo penetrante e persistente<br />

<strong>del</strong>la resina, carattere olfattivo distintivo <strong>del</strong> totum vegetale <strong>del</strong>le conifere.<br />

Rinforza l’ azione <strong>del</strong>l’ abies in condizioni analoghe, tanto più in individui sottopeso.<br />

Particolarmente profi cua è la associazione dei tre summenzionati elementi vege-<br />

47<br />

Gemme Florali e<br />

Fogliari di <strong>La</strong>rix


Gemma di<br />

Rosa Canina<br />

tali (triade degli aghiformi) nelle alterazioni funzionali tiroidee, spesso misconosciute<br />

e trattate erroneamente perché mascherate da mal di gola e ipertrofi e<br />

ghiandolari.<br />

Si può facilmente dedurre da quanto appena esposto che in natura gli aghiformi<br />

rappresentano l’adattamento più idoneo <strong>del</strong> mondo arboreo a condizioni di basse<br />

temperature e ridotta insolazione, (l’aghifoglia ha una resa fotosintetica otto volte<br />

superiore alla latifoglia), rendendone plausibile l’ impiego in condizioni metaboliche<br />

di insuffi ciente apporto energetico respiratorio, che è proprio <strong>del</strong>la tipologia<br />

linfatica o tubercolinica.<br />

Tale tipologia è purtroppo stata dimenticata dalla moderna medicina, ma si incontra<br />

quotidianamente nella pediatria con le continue ricadute otitico-tonsillari o in<br />

età più adulta in soggetti longilinei facilmente astenici o cefalalgici, pure tendenzialmente<br />

amenorroici se individui femminili.<br />

Il gruppo dei fi toterapici regolatori gli scambi gassosi presenta anche ROSA<br />

CANINA e BETULA nelle sue due specie PUBESCENS o VERRUCOSA, due<br />

elementi vegetali da decenni conosciuti per la loro ricchezza in vitamine e oligoelementi.<br />

ROSA CANINA è un arbusto spinoso ben rappresentato in ambiente montano<br />

i cui frutti rossi (cinorrodi) vengono da generazioni raccolti in autunno e, dopo<br />

opportuna asportazione dei semi in essi contenuti, se ne mangia il frutto particolarmente<br />

ricco in vitamina C; la eliminazione dei semini ricchi di peli è indispensabile<br />

per evitare il sintomo fastidioso che è valso alla rosa canina il soprannome<br />

di grattaculo. <strong>La</strong> gemma, sempre difesa da una spina, assume la forma di una<br />

fi amma ed una consistenza pastosa nel momento più opportuno per la raccolta.<br />

BETULA PUBESCENS e BETULA VERRUCOSA portano gemme di ridotte dimensioni<br />

non facilmente raggiungibili negli esemplari più vecchi e sviluppati, per<br />

cui si scelgono individui giovani alti non più di due metri per la raccolta, resa<br />

ancor più diffi cile dalla notevole appiccicosità <strong>del</strong>le gemme, che restano adese<br />

alle dita durante la frammentazione <strong>del</strong>le stesse. Nella loro veste di piante pioniere,<br />

riconoscibili dal tronco chiaro e dal profi lo aggraziato si associano bene<br />

nelle condizioni menzionate per il larice e, insieme ad esso ed alla rosa canina<br />

permettono riequilibri a volte sorprendenti in recidive faringotonsillari e catarrali<br />

resistenti ad altre terapie.<br />

Abbiamo inoltre accertato la capacità <strong>del</strong>la betulla di intervenire sulle debolezze<br />

energetiche-linfoghiandolari grazie all’azione drenante sulla linfa, che colloca<br />

questo esile ed elegante vegetale a cavallo tra gli scambi gassosi e quelli liquidi.<br />

Per completare questa famiglia di vegetali operanti allo stadio gassoso vanno<br />

segnalati CARPINUS BETULUS e ALNUS GLUTINOSA, entrambi agenti a livello<br />

linfoghiandolare, modulando la formazione di catarri (sinusiti frontomascellari).<br />

Il CARPINUS ha reso buoni servigi in presenza di quel sintomo tanto innocuo<br />

quanto fastidioso che è il russare, quando esso sia dovuto a ipertrofi e adenoidee;<br />

per l’altra frequente causa <strong>del</strong> russare, cioè la distensione addominale, si<br />

impiegano gemmoderivati <strong>del</strong>la fase solida.<br />

48<br />

<strong>La</strong> gemma: meraviglioso strumento terapeutico<br />

Pier Paolo Pilotti<br />

Albero di terza grandezza (fi no a 20 metri) ha una corteccia liscia e costolata.<br />

Tollerante l’ ombra, lo si ritrova spesso sotto i boschi di quercia in pianura. Il legno<br />

ha un buon potere calorico, per cui la sua ampia diffusione è stata favorita dall’<br />

uomo.<br />

ALNUS GLUTINOSA e INCANA conosciute come ontano nero e ontano bianco<br />

in italiano, e verna in alcuni dialetti, sono due specie a portamento arboreo,<br />

che le differenziano dalla sua variabile arbustiva, l’alnus viridis (ontano verde<br />

o draus in dialetto piemontese), molto spesso causa di disastrose valanghe in<br />

inverni ad alta nevosità dopo stagioni povere di precipitazioni che gli hanno permesso<br />

di crescere e prosperare, complice anche una scarsa cura dei territori<br />

montani; questi arbusti, cresciuti eccessivamente realizzano un effetto fi onda, a<br />

causa dei suoi rami fl essibili sugli strati nevosi sovrapposti, che vengono catapultati<br />

a valle con nefaste conseguenze. Va segnalata altresì la curiosità <strong>del</strong>l’ alnus<br />

di crescere in luoghi umidi e sulle sponde dei corsi d’ acqua, tanto da essere<br />

usato da secoli nella costruzioni <strong>del</strong>le palafi tte. Dall’impiego clinico in situazioni<br />

catarrali orofaringee traspare chiaramente la proprietà analogica di agire sull’organismo<br />

in condizioni metaboliche simili all’ ambiente naturale in cui<br />

crescono e vegetano.<br />

RIMEDI DEGLI SCAMBI LIQUIDI<br />

Alla famiglia degli elementi botanici ascrivibili a questo livello fanno capo tra gli<br />

altri alcune piante già da secoli impiegate dalle popolazioni residenti in ambito<br />

alpino e prealpino:<br />

PRUNUS AVIUM (ciliegio)<br />

CASTANEA VESCA (castagno)<br />

VITIS VINIFERA (vite)<br />

PRUNUS AVIUM ha un alto valore economico grazie al legno pregiato che è in<br />

grado di fornire. In inverno, nei boschi spogli, si riconosce grazie agli strati circolari<br />

tipici dei suoi tronchi e le sue gemme sono tra le prime a sbocciare; nella<br />

raccolta si prediligono le gemme fl orali rispetto a quelle fogliari. A livello di frutti<br />

si prediligono le varietà dolci, mentre a livello di medicina popolare i peduncoli<br />

di amarena, specie ibridata <strong>del</strong> ciliegio a gusto acido, sono da sempre utilizzati<br />

per stimolare la diuresi nei bambini e da questa considerazione siamo partiti per<br />

verifi carne la validità clinica, dapprima in associazione con altri preparati e poi<br />

singolarmente, con esiti soddisfacenti su problematiche urinarie a tutte le età.<br />

CASTANEA VESCA è la pianta a maggiore impatto antropico sul territorio alpino,<br />

grazie al fatto che da essa si ricavano molteplici prodotti (frutti, farine, marmellate,<br />

dolci etc.), che nei decenni passati hanno rappresentato la sopravvivenza<br />

per le popolazioni alpine; si ha notizia di esemplari di centinaia di anni, anche<br />

se in condizioni di competizione non infl uenzata dall’ uomo questa pianta viene<br />

soppiantata dalla quercia. Per la raccolta si scelgono gemme a rapida crescita di<br />

consistenza elastica, che sono presenti sui polloni, vale a dire quei giovani getti<br />

Gemma di Castanea


Gemma<br />

Aesculus<br />

pronta per<br />

raccolta<br />

50<br />

<strong>La</strong> gemma: meraviglioso strumento terapeutico<br />

che originano direttamente dalle radici o dalla ceppaia e che meglio rappresentano<br />

la capacità rigenerativa <strong>del</strong>la pianta.<br />

Terapeuticamente essa occupa un posto di rilievo in tutti i trattamenti in ambito<br />

circolatorio venoso a livello degli arti inferiori con eventuale presenza di edemi<br />

malleolari, come pure in diffi coltà <strong>del</strong>la diuresi.<br />

VITIS VINIFERA, da tempo immemore compagna <strong>del</strong>l’ uomo, viene da noi raccolta<br />

da individui inselvatichiti e quindi a portamento strisciante, come gemma in<br />

primavera e non in autunno sotto forma di vendemmia (abbiamo fatto credere per<br />

scherzo ai nostri vicini contadini che abbiamo scoperto un metodo per fare il vino<br />

partendo dalle gemme e un po’ di nemici per invidia ce li siamo fatti); occorrono<br />

almeno tre anni di inselvatichimento di una vite precedentemente trattata, prima<br />

che la si possa utilizzare nella preparazione di un <strong>gemmoterapico</strong> e a tutt’ oggi non<br />

sappiamo se anche la scelta <strong>del</strong> tipo di vitigno sia importante nell’azione farmacologica.<br />

Rinforza l’ azione sulla fase liquida dei summenzionati vegetali unitamente all’ ippocastano.<br />

AESCULUS HIPPOCASTANUM o castagna d’ india, utile sin dall’antichità perché<br />

i suoi frutti hanno storicamente avuto impiego come cibo per cavalli, dovendo per<br />

tale impiego ringraziare i turchi, i quali sconfi tti nell’assedio di Vienna alcuni secoli<br />

or sono, se la batterono a gambe levate lasciandosi dietro tale usanza.<br />

Dobbiamo per dovere segnalare che la nostra sede di raccolta più interessante<br />

per l’aesculus si trova nelle vallate <strong>del</strong>l’entroterra <strong>del</strong> ponente ligure, ove vasti popolamenti<br />

si incontrano accanto a ruderi di chiese o monasteri di quasi mille anni,<br />

purtroppo in desolante stato di conservazione; la sua voluminosa gemma è paradigmatica<br />

<strong>del</strong>la forza propulsiva e <strong>del</strong>le meravigliose forme geometriche riscontrabili<br />

nella breve fase de gemmazione.<br />

In questo raggruppamento si incontrano ancora due elementi vegetali ad azione<br />

precipua sull’ apparato genitourinario con capacità regolatorie sul ciclo mestruale<br />

femminile:<br />

SALIX CAPREA specie molto diffusa sul nostro territorio, deve il suo nome al fatto<br />

di essere prediletta dalle capre. Il suo imponente apparato radicolare garantisce la<br />

stabilità <strong>del</strong>le rive dei corsi d’ acqua e la malleabilità dei suoi rami ne motiva l’ ampio<br />

impiego per fare cestini e contenitori di altro genere. <strong>La</strong> sua gemma affascina per<br />

la bellezza e perfezione geometrica, che indica il momento giusto per la raccolta;<br />

non appena infatti il suo manto giallognolo pollinico perde consistenza e uniformità<br />

si supera la massima valenza energetica e si perde in qualità farmacologica.<br />

Salix da solo ha corretto alcune situazioni di iperestrogenismo,<br />

riequilibrando stillicidi ematici perduranti tra cicli mestruali.<br />

RUBUS IDAEUS è noto per i suoi frutti che sono i lamponi<br />

e per la sua capacità a colonizzare, con i suoi rami spinosi,<br />

i terreni incolti o divenuti tali. <strong>La</strong> raccolta <strong>del</strong>le sue gemme,<br />

Gemma Aesculus schiusa<br />

Pier Paolo Pilotti<br />

come si può ben immaginare, presenta non poche diffi coltà, dovute al portamento<br />

strisciante e intrecciato di questo arbusto infestante, che ben fornito di aculei consiglia<br />

l’impiego di guanti ai raccoglitori.<br />

Per fortuna la gemma, giunta a maturità, ha dimensioni tali che l’aculeo che la affi<br />

anca e la difende non riesce a svolgere appieno la sua funzione protettrice.<br />

Rappresenta il nostro caposaldo terapeutico, da solo o in associazione al salice,<br />

per tutte le situazioni di irregolarità mestruali e nelle situazioni dismenorroiche.<br />

RIMEDI DEGLI SCAMBI SOLIDI<br />

Nella fase solida includeremo in maniera grossolana tutti quei processi di assunzione<br />

dei cibi, che si concludono con la eliminazione <strong>del</strong>le feci; naturalmente<br />

ciò offrirà il fi anco a una moltitudine di corrette obiezioni circa la veridicità che i<br />

processi digestivi siano unicamente classifi cabili allo stato solido, ma desidero<br />

ancora ricordare che tale impianto ha valore prevalentemente didattico e concettuale<br />

e che, naturalmente, la complessità <strong>del</strong>la struttura aggregativa <strong>del</strong>la materia<br />

viene consapevolmente semplifi cata con ovvie approssimazioni ed inesattezze.<br />

Dati clinici hanno verifi cato una azione di riequilibrio su sintomi gastrici, quali pirosi,<br />

eruttazioni acide, rigurgiti acidi e congiuntiviti con la classica sensazione di<br />

sabbia negli occhi (asse stomaco-occhi) per tre vegetali :<br />

FICUS CARICA pianta molto nota per i suoi dolci frutti, da noi raccolta, come già<br />

avvenuto per l’ ippocastano, nelle valli <strong>del</strong> ponente ligure, ove lo spopolamento<br />

interessa molte zone, col vantaggio che la spontaneità di crescita <strong>del</strong> fi cus permette<br />

di selezionare gli individui più idonei per la raccolta, rappresentati da individui<br />

vegetali solitamente contorti e inselvatichiti in prossimità di muri a secco il più<br />

<strong>del</strong>le volte abbandonati. Va segnalata l’utilità di usare un piccolo coltellino nella<br />

frammentazione <strong>del</strong>le gemme, perché il farlo con le sole unghie genera bruciori<br />

sottoungueali intensi e duraturi dovuti a sostanze acide presenti nella gemma,<br />

che peraltro lascia sulle mani un piacevole profumo dolciastro molto simile ai<br />

frutti. L’identità <strong>del</strong>la pianta si rispecchia nei suoi singoli componenti.<br />

CORNUS MAS meglio conosciuto come corniolo ha al contrario avuto contraccolpi<br />

negativi dallo spopolamento <strong>del</strong>l’ambiente montano <strong>del</strong> Piemonte nord-occidentale,<br />

dove lo raccogliamo per la sua azione a livello gastrico. Fino ad alcuni<br />

decenni fa, da esso si ricavava una marmellata, la cui acidità è però il motivo <strong>del</strong><br />

suo disuso; la sua funzione ornamentale inoltre è stata soppiantata oggigiorno<br />

dalle numerose cultivar, che fanno ovunque bella mostra di sé, col risultato che<br />

molte piante di corniolo sono state eliminate e si trovano oramai solo in luoghi<br />

incolti ed isolati.<br />

È la gemma più diffi cile da raccogliere e non di rado ci sorprende, perché<br />

è la prima a partire coi primi tepori primaverili e solo successivamente<br />

si muovono i noccioli, anch’essi molto precoci nella fi oritura.<br />

ROBINIA PSEUDOACACIA rappresenta il terzo pilastro terapeutico<br />

a livello digestivo superiore.<br />

51<br />

Gemma<br />

Ficus


Infestante per antonomasia, la robinia rappresenta un esempio di disastro ambientale<br />

provocato dall’ uomo; venne infatti introdotta in Europa dalle Americhe<br />

nel sedicesimo secolo e da allora ha soppiantato molte altre specie vegetali tanto<br />

da divenire ubiquitaria in Italia. Diffi cile da raccogliere per le sue spine, ho verifi<br />

cato clinicamente la correttezza <strong>del</strong>l’ uso terapeutico <strong>del</strong>le scorze dei giovani<br />

rami, che da secoli è proprio <strong>del</strong>le popolazioni indiane <strong>del</strong> Nord America. Il miele<br />

di acacia si riferisce proprio ad essa e, nel nord Italia, dai suoi frutti se ne ricavano<br />

ricette prelibate.<br />

Un importante gruppo di fi toterapici agisce a livello funzionale epato-pancreatico.<br />

FRAXINUS EXCELSIOR elemento arboreo a rapida crescita è molto diffuso per<br />

la sua resa in fogliame per gli animali e per il legno; non è casuale la sua collocazione<br />

a lato di vecchie baite a ricordo di tempi in cui la sopravvivenza era la<br />

condizione <strong>del</strong> montanaro. Anche dal raccoglitore di gemme il frassino è benvoluto,<br />

in quanto esse sono voluminose e facilmente sbriciolabili non lasciando ferite,<br />

colorazioni <strong>del</strong>la pelle, odori o untuosità sulle mani, come invece avviene per<br />

molte altre gemme. Come preparato <strong>gemmoterapico</strong> è fondamentale in condizioni<br />

che favoriscano la formazione di calcoli biliari, stabilendo un effetto drenante<br />

in tali situazioni.<br />

ACER nelle sue specie PSEUDOPLATANUS o CAMPESTRIS (la sistematizzazione<br />

vien fatta in base ai caratteri foliari) svolge una utilissima azione di riequilibrio<br />

in associazione col frassino in tutte le condizioni di acetonemia dei bimbi<br />

sotto i dodici anni e risulta vincente in casi di tosse secca e stizzosa a carattere<br />

accessuale e notturna, molto spesso dovuta all’ acetonemia.<br />

Le gemme sono di notevoli dimensioni e facilmente riconoscibili, perché site singolarmente<br />

all’ apice di un lungo ramo che si diparte quasi ad angolo retto dal<br />

ramo parentale.<br />

Sul metabolismo epatico agisce anche regolarizzando i livelli di colesterolo e<br />

trigliceridi.<br />

FAGUS SYLVATICA pianta stabilmente presente nei climi atlantici, caratterizzati<br />

da elevata piovosità, subentra alle betulle quando queste esauriscono la loro<br />

funzione pioniera; in forma di gemmoderivato svolge azione di supporto antidislipemica<br />

associato ai due precedenti elementi vegetali e va sempre considerato<br />

quale rimedio di prima scelta in pazienti con precedenti di stitichezza.<br />

Pianta dalla chioma molto bella, presenta una gemma dall’ aspetto inconfondibile<br />

a lancia, che inizia a crescere solo dopo che già molte gemme sono andate a<br />

Gemma Fagus<br />

52<br />

<strong>La</strong> gemma: meraviglioso strumento terapeutico Pier Paolo Pilotti<br />

fi oritura.<br />

CORYLUS AVELLANA a tutti noto come nocciolo, è un arbusto presente su tutto<br />

il territorio nazionale che, oltre a fornire ingredienti alla nostra cucina, evidenzia<br />

proprio una chiara azione clinica contro gli eccessi alimentari (segnatamente da<br />

dolci e nutella) e i danni che ne conseguono.<br />

Evidenze cliniche positive si hanno in casi di afte, situazione spiacevole <strong>del</strong> cavo<br />

orale dovuta a disbiosi intestinale, che è possibile correggere impiegando corylus<br />

macerato glicerico.<br />

Altra evidenza clinica si ha in patologie cutanee dovute a alterazioni <strong>del</strong>la funzione<br />

digestiva, soprattutto in forme di tipo eczematoso (specifi cità per l’ asse<br />

digerente-cute).<br />

YUGLANS REGIA binomio identifi cativo <strong>del</strong> noce, albero ad alto valore agricolo<br />

e ambientale, anch’ esso di notevoli dimensioni, ha proprio nella sua altezza e<br />

nel fatto che dopo pochi anni i suoi rami più bassi sono diffi cilmente raggiungibili,<br />

un ostacolo ad una semplice raccolta; è necessario spesso ricorrere a scale per<br />

potere acquisire un suffi ciente numero di gemme per i preparati.<br />

Pianta dai mille impieghi ( alimentari, olii etc. ) affi anca nella gemmoterapia il<br />

precedente nocciolo nel drenaggio degli organi a funzione digerente a livello<br />

epato-pancreatico, in situazioni cutanee, mentre nelle afte la verifi ca clinica lo<br />

indica quale rimedio di prima scelta.<br />

Curiosamente il gemmoderivato invecchiando acquista quegli intensi profumi e<br />

aromi tipici dei prodotti derivati dal frutto, quali il nocino, riconfermando come<br />

l’identità <strong>del</strong>la pianta si rispecchi nei suoi singoli componenti.<br />

YUNIPERUS COMMUNIS o ginepro è col mirtillo la pianta dalle gemme più piccole,<br />

la cui raccolta è resa più diffi coltosa dalla forma ad aghi <strong>del</strong>le sue foglie,<br />

che sottopongono il raccoglitore ad una vera e propria seduta di agopuntura.<br />

Col mirtillo costituisce pertanto il binomio <strong>del</strong>le piante <strong>del</strong>la pazienza,<br />

poiché la raccolta <strong>del</strong>le loro gemme richiede molte, molte ore.<br />

Il preparato <strong>gemmoterapico</strong>, caratterizzato da intenso profumo e gusto<br />

resinoso estremamente gradevole, ha una specifi cità per disfunzioni digestive<br />

dolorose con o senza diarrea, associate o più spesso alternate a<br />

patologia linfoghiandolare (esempio tipico è l’ alternanza pediatrica di coliche<br />

periombelicali e tonsilliti), che spesso vengono risolte da un drenaggio a base di<br />

questo arbusto aghiforme.<br />

VACCINIUM MYRTILLUS o mirtillo nero, da distinguere dalla specie rossa, conosciuta<br />

ed impiegata in gemmoterapia come vaccinium vitis ideae, è l’ altra minuscola<br />

gemma di questa famiglia. Raccolta preferibilmente da popolamenti di alta<br />

quota non appena si sciolgono le coltri nevose che le ricoprono, poiché la fi oritura<br />

inizia quando ancora è presente la neve, dopo il consueto periodo di macerazione<br />

e fi ltrazione, dà come prodotto un liquido dal profumo <strong>del</strong>icato e intenso e di<br />

colore bluastro, somigliante a quello <strong>del</strong> frutto, che dimostra ancora<br />

una volta come nella gemma, che è di colore verde, sia già contenuto<br />

il totum vegetale.<br />

53<br />

Gemma Juglans


Gemma<br />

Quercus<br />

54<br />

<strong>La</strong> gemma: meraviglioso strumento terapeutico<br />

Le verifi che cliniche hanno evidenziato ottimi risultati in tutte le condizioni in cui vi<br />

sia diarrea, le cui caratteristiche ( odore, consistenza, colore etc. ), ci guideranno<br />

nella prescrizione <strong>del</strong>la miscela che, centrata sul mirtillo, sarà composta da altri<br />

membri di questa famiglia.<br />

RIMEDI DEGLI SCAMBI PSICHICI-EMOTIVI<br />

Come già accennato in precedenza, oltre ai tre stati <strong>del</strong>la materia, va sicuramente<br />

riconosciuta la esistenza di un quarto livello di aggregazione energia-materia,<br />

il quale, pur non essendo materialmente palpabile è chiaramente percettibile.<br />

Tutte la sindromi ansioso depressive, i disturbi <strong>del</strong> ritmo sonno-veglia, le sindromi<br />

asteniche ancora senza inquadramento clinico, rientrano negli squilibri ascrivibili<br />

a questo livello, che è peraltro strettamente connesso allo stato degli scambi<br />

gassosi.<br />

Per intervenire su tali distonie abbiamo identifi cato tre elementi vegetali:<br />

TILIA TOMENTOSA o CORDATA già da secoli impiegata in tisane per riequilibrare<br />

sintomi nervosi è un albero che fa bella mostra di sé in viali cittadini, giardini<br />

pubblici e privati per la sua eleganza.<br />

<strong>La</strong> raccolta <strong>del</strong>le gemme avviene verso fi ne aprile o inizio maggio, da individui<br />

spontanei ad una altitudine variabile dai 400 ai 1500 metri. Anche per essa è<br />

opportuno ricercare giovani individui, poiché la pianta, già dopo pochi anni di crescita,<br />

non presenta facilmente rami bassi di facile accesso per i raccoglitori.<br />

Anni di utilizzo clinici hanno, anche per il gemmoderivato, confermato inequivocabilmente<br />

la specifi cità di questa pianta per distonie emotive.<br />

QUERCUS PETRAEA ( rovere ) appartiene alle querce, pianta che negli ultimi<br />

due millenni è stata fortemente “ perseguitata “ dall’ uomo; specie all’ apice <strong>del</strong>la<br />

piramide nel mondo vegetale, essendo i suoi alberi classifi cati “defi nitivi” di un<br />

luogo, ricopriva estese superfi ci <strong>del</strong>la pianura padana e<br />

<strong>del</strong>l’ arco alpino. Lo sfruttamento massivo <strong>del</strong>le nostre valli<br />

per i più svariati utilizzi (basta ricordare il mitico valore <strong>del</strong><br />

legno di rovere), ha limitato il rovere in ripidi pendii o luoghi<br />

ormai abbandonati dall’ uomo.<br />

Spontaneamente, in natura, la quercia soppianta il castagno,<br />

specie più affi ne e utile all’ uomo, che per questo lo ha favorito nelle zone<br />

ad impatto antropico rispetto alle quercie.<br />

Per questi motivi la raccolta <strong>del</strong>le gemme è ostica, perché fatta in zone scoscese,<br />

ove più belli sono gli alberi. Il prodotto da esse ricavato mostra incisiva azione<br />

rigenerante in situazioni asteniche spesso associato ad aghiformi o altri elementi<br />

<strong>del</strong>la famiglia degli scambi gassosi.<br />

CRATAEGUS MONOGYNA e OXYACANTHA sono i nomi scientifi ci <strong>del</strong>le due<br />

specie <strong>del</strong> biancospino, che hanno da decenni impiego in fi toterapia nelle nevrosi<br />

cardiache; tale diagnosi clinica, tradotta in gergo funzionale, evidenzia la<br />

Pier Paolo Pilotti<br />

Gemma Crataegus<br />

appartenenza di questa specie vegetale al livello emotivo con particolare, ma non<br />

esclusivo, tropismo per il cuore ed il sistema nervoso simpatico.<br />

Segnalo che il prodotto macerato glicerico è preparato coi fi ori, numerosi , molto<br />

piccoli e profumatissimi, che spesso fi oriscono e sfi oriscono in 48 ore; pertanto,<br />

anche per i fi ori <strong>del</strong> biancospino, come per le gemme, vale la regola <strong>del</strong>la raccolta<br />

ottimale in tempi ristretti, anche perché la fi oritura avviene a fi ne aprile, inizio<br />

maggio, periodi spesso piovosi e, se piove, si può perdere la raccolta, poiché le<br />

gocce rovinano la fi ne struttura fl orale.<br />

POSOLOGIA E MODALITÀ DI SOMMINISTRAZIONE<br />

<strong>La</strong> conoscenza <strong>del</strong>la fi liera da parte <strong>del</strong> prescrittore o <strong>del</strong> dispensatore è indispensabile<br />

poiché condiziona anche i dosaggi <strong>del</strong> gemmoderivato.<br />

<strong>La</strong> quasi totalità dei gemmoderivati attualmente in commercio viene somministrata<br />

in quantità, che la nostra personale esperienza clinica ha fortemente ridotto.<br />

Da una proposta posologica di 50 gocce tre volte al giorno, che è quella riscontrabile<br />

per tutti i prodotti commercializzati, siamo scesi ad uno schema posologico<br />

di 20 gocce due volte al dì in individui adulti, suscettibile di una ulteriore<br />

diminuzione, qualora i pazienti siano bimbi o soggetti indeboliti.<br />

Ottimale è la somministrazione mattutina al risveglio a digiuno e alla sera prima<br />

di coricarsi per le famiglie fi toterapiche <strong>del</strong>la fase gassosa e <strong>del</strong>la fase liquida,<br />

mentre per la correzione di disfunzioni digestive è più opportuna la assunzione<br />

dopo i pasti.<br />

Tali modalità di assunzione sono indicate quando il gemmoderivato ha signifi cato<br />

di terapia di terreno, attuata in assenza di sintomi acuti; va segnalata altresì la<br />

possibilità di impiegare con successo le medesime combinazioni in situazioni<br />

acute, intensifi cando la frequenza di assunzione a 4-5 volte al dì e riducendo il<br />

numero di gocce per ogni assunzione a 5-6 gocce per volta.<br />

È importante anche la conoscenza <strong>del</strong> titolo alcolico <strong>del</strong> fi toterapico consiglia-<br />

55


56<br />

<strong>La</strong> gemma: meraviglioso strumento terapeutico<br />

to, perché oltre il 20% V/V, il prodotto potrebbe naturalmente provocare sintomi<br />

fastidiosi in bimbi o soggetti con precedenti disturbi digestivi; a tal riguardo abbiamo<br />

negli ultimi 5 anni, verifi cato mediante prove di stabilità, la possibilità di<br />

abbassare il titolo alcolico fi no al 12%, senza che il prodotto perdesse le sue<br />

caratteristiche.<br />

Se ne deduce chiaramente che la possibilità di impiegare in terapia fi toterapici<br />

a più basso dosaggio e a minore titolo alcolico amplifi ca la possibilità<br />

di impiego terapeutico in pediatria e disturbi gastrici.<br />

<strong>La</strong> via di somministrazione è quella orale, che rimane la più approcciabile in pediatria<br />

o adulti sensibili e la forma farmaceutica è quella in gocce, che è consigliabile<br />

allungare con acqua a temperatura ambiente al momento <strong>del</strong>la assunzione.<br />

Una diceria comune molto in voga è quella che considera la fi toterapia e la medicina<br />

alternativa in genere come tecniche che richiedono molto tempo per agire;<br />

non mi stancherò mai di ribattere indignato, che si tratta di voci messe in giro ad<br />

arte da terapeuti i quali, non conoscendo a dovere tali metodiche, si tutelano anticipatamente<br />

dagli insuccessi terapeutici cui vanno incontro per incompetenza.<br />

Va assolutamente ribadito a gran voce che le cosiddette medicine complementari<br />

hanno tempi di risposta <strong>del</strong> tutto analoghi, quando non più rapidi<br />

<strong>del</strong>la allopatia.<br />

Mai come in fi toterapia e omeopatia vale il detto che il buon giorno si vede dal<br />

mattino e ogni terapeuta preparato sa che già nei primi 6-7 giorni di trattamento è<br />

possibile capire se ci stiamo muovendo in maniera corretta oppure no.<br />

L’ ostacolo più ostico da superare in ogni terapia è la assuefazione al farmaco.<br />

Quando si parla di farmaco, non si faccia distinzione tra farmaci allopatici e omeopatici.<br />

<strong>La</strong> refrattarietà ad ogni sostanza, che l’organismo evidenzia dopo trattamenti<br />

prolungati con la sostanza stessa, è una proprietà intrinseca <strong>del</strong> sistema di risposta,<br />

indipendente dalla qualità <strong>del</strong>lo stimolo; la necessità <strong>del</strong> drogato di aumentare<br />

le dosi per soddisfare la propria dipendenza poggia sulle stesse basi che<br />

inducono molti malati di algie croniche ad aumentare le dosi di antiinfi ammatori<br />

per sedare i dolori e che costringe spesso il medico omeopatico a modifi care la<br />

diluizione di uno stesso rimedio per continuare ad interagire con l’ organismo.<br />

Queste considerazioni hanno come corollario la necessità, anche per la gemmoterapia,<br />

di sorprendere l’ organismo mediante somministrazioni di breve periodo<br />

(30-40 giorni), alle quali fare seguire una pausa di almeno 7 giorni per poter valutare<br />

i passi successivi.<br />

A riguardo va segnalato che la confezione da 50 ml rappresenta la quantità ideale<br />

per rimanere in questi tempi di terapia con dosaggi massimali di 20 gocce due<br />

volte al giorno.<br />

Effettuare un bel trattamento terapeutico è come saper suonare un pezzo<br />

musicale: le note giuste al momento giusto, rispettando le pause.<br />

Pier Paolo Pilotti<br />

Oltre alla refrattarietà, il secondo ostacolo di carattere generale in ogni tipo di<br />

terapia è rappresentato dagli effetti paradossi. Questa defi nizione ingloba tutti<br />

quei fenomeni in cui una terapia data per eliminare un quadro sintomatico, ne<br />

provoca invece un aggravamento; questa eventualità si riscontra anch’ essa in<br />

tutte le tecniche mediche, poiché come la refrattarietà, pure gli effetti paradossi<br />

sono dovuti a proprietà intrinseche al funzionamento <strong>del</strong> corpo umano.<br />

Tenendo conto di ciò, è possibile incorrere in aggravamenti sintomatici, per lo più<br />

riscontrabili nei primi giorni di terapia, anche con i gemmoderivati, che andranno<br />

immediatamente sospesi per almeno 4-5 giorni, prima di valutare eventuali<br />

prosecuzioni <strong>del</strong>la terapia, magari modifi cata nelle quantità o nella formulazione.<br />

Buona regola si è dimostrata, qualora a dose piena giornaliera di 20 gocce<br />

due volte al dì ci siano disturbi, sospendere per alcuni giorni e poi ricominciare<br />

partendo da 5-6 gocce ed aumentare di 1 goccia ogni 2-3 giorni fi no a trovare il<br />

dosaggio individuale ottimale.<br />

Avendo a mente queste peculiarità fi siologiche ed adottando le dovute precauzioni<br />

sarà semplice reagire ad eventuali imprevisti ed operare con successo in<br />

molte situazioni patologiche, impiegando questi splendidi strumenti offertici dalla<br />

natura.<br />

ULTERIORI ASPETTI DI RICERCA SUI FITOTERAPICI<br />

A completamento di questo capitolo desidero segnalare che la stessa logica terapeutica<br />

viene applicata nell’impiego di altri fi toterapici tradizionali quali le tinture<br />

madri per le quali di seguito riportiamo una tabella riassuntiva inerente i livelli di<br />

azione funzionale utili per il riequilibrio <strong>del</strong>la fi siologia <strong>del</strong> corpo umano inteso<br />

come un sistema complesso.<br />

Tabella Tinture madri suddivise per livelli di scambio.<br />

Scambi psichico/emotivi Scambi gassosi Scambi liquidi Scambi solidi<br />

Hypericum perforatum Medicago sativa Zea mais Olea europaea<br />

Papaver rhoeas Equisetum a. Agropyrum repens Cynara scolymus<br />

Humulus lupulus Arctium lappa Urtica dioica Taraxacum off.<br />

Melissa offi cinalis Sambucus nigra Hieracium pilosella Rosmarinus off.<br />

Tilia tormentosa Filipendula ulmaria <strong>La</strong>vandula off.<br />

Matricaria camomilla Chelidonium majus<br />

<strong>La</strong>vandula offi cinalis Artemisia<br />

Crataegus oxyacantha Urtica dioica<br />

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