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Ambiente Le principali conseguenze, cioè gli impatti sull’ecosistema naturale e sull’ambiente antropico, derivanti dal sorvolo di qualsiasi tipologia di velivolo, sono determinati quasi esclusivamente dalle elevatissime emissioni sonore prodotte dalle turbine e dai rotori dei velivoli. Queste emissioni producono un’alterazione fisica importante che investe in maniera intollerabile porzioni di territorio la cui estensione modula in funzione di variabili quali l’altitudine di volo, la morfologia del territorio sottostante, il passo del rotore, la pressione atmosferica ecc.. Le dimensioni del territorio fortemente disturbato non possono, comunque, scendere al di sotto di 2 Km 2 . Gli impatti cagionati dalle suddette emissioni, possono essere analizzati in funzione dell’elemento perturbato, pertanto di seguito vengono analizzate le conseguenze prodotte sugli elementi più sensibili a questa forma di inquinamento, sottolineando le violazioni commesse in riferimento all’attuale normativa inerente. Impatto sull’Avifauna sia stanziale che migratoria Per la descrizione di questo IMPORTANTISSIMO ambito riporto uno stralcio della denuncia che nell’Agosto 2008 il WWF e MAN hanno trasmesso alle istituzioni responsabili. [omissis] Premesso quanto sopra, si fa presente che: il regolamento delle Riserve in oggetto (Salina, Filicudi, Alicudi, Stromboli, Panarea, Vulcano) vieta espressamente il sorvolo delle aree protette salvo che per esigenze di soccorso. Si legge infatti in ciascun regolamento art. 2, punto 2.1. lettera z) “ sorvolare con velivoli non autorizzati, salvo quanto definito dalle leggi sulla disciplina del volo e per motivi di soccorso e vigilanza”, fermi restando i divieti di cui all’art. 17 della legge regionale 6 maggio 1981 n. 98 e successive modifiche ed integrazioni (tra i cui divieti riporta esplicitamente al punto 2 lettera a ” In particolare i divieti riguardano a) la cattura, l’uccisione, il danneggiamento o il disturbo delle specie animali (..)” E’ palese, oltre che attestato sia dalla pubblicità che da ulteriori verifiche si possano andare a fare, che gli elicotteri che forniscono il collegamento tra “gli aeroporti del sud e le Isole Eolie” sorvolino le aree protette per motivi assolutamente non configurabili con quelli di soccorso e vigilanza e non vi è dubbio alcuni che essi arrechino disturbo alla fauna, violando non solo l’art. 17 della LR 6 maggio 1981 e smi, ma anche l’art. 4 paragrafo 4 della Direttiva 79/409/CEE. l’intero arcipelago delle Isole Eolie è stato istituito Zona a Protezione Speciale con DA del 21 febbraio 2005 in GURS n.42, a seguito di procedura di infrazione C 378/01 della Corte di Giustizia Europea. Il sito era già Important Bird Area e, al fine di evitare una multa esosa di 100.000 euro al giorno per ogni giorno di violazione, la Regione Sicilia istituì la ZPS cod. ITA 030044 e la ZPS cod. ITA 030042 (dove transitano quotidianamente gli elicotteri da e per le Isole Eolie). I motivi istitutivi della ZPS sono estremamente importanti: in queste isole nidifica anche il raro Falco della Regina (Falco eleonorae), specie presente in tutto il mondo solo nel bacino del Mediterraneo, con attività riproduttiva posticipata rispetto ad
altri falconiformi, che trova il clou della sua attività proprio nei mesi di giugno/ottobre. A giugno le coppie si insediano nei territori di riproduzione, a luglio avvengono gli accoppiamenti e la deposizione delle uova, tra fine agosto e i primi di settembre la schiusa delle uova, tra la fine di settembre e i primi di ottobre gli involi dei giovani. La specie sta subendo forti contrazioni numeriche a causa – tra le altre – del disturbo presso i siti di riproduzione nel Mediterraneo. E’ sufficiente che gli adulti si allontanino dal nido per il disturbo (quale è certissimamente un elicottero e relativo rumore già assordante per le persone e udibile a notevole distanza) perché i predatori possano riuscire a distruggere la covata (ratti, gabbiani reali, corvi imperiali). Tale “selezione” finchè avviene per cause naturali è certamente tollerabile dalla specie e rientra negli eventi prevedibili, ma non quando l’allontanamento dal nido è invece provocato dal rumore fortissimo di un elicottero. Inoltre, la presenza di elicotteri e relativo rumore anche a distanza, non solo può provocare predazione alle covate o ai giovani nati, ma anche allontanamento delle prede (ed in particolare gli uccelli migratori in spostamento verso sud, ovvero in migrazione autunnale, motivo per cui questo bellissimo rapace si è adattato a nidificare in periodo inusuale rispetto ad altri predatori quale il Falco pellegrino, anche per non entrare in competizione alimentare con esso) e quindi maggiori difficoltà per gli adulti, di reperire il cibo, con possibili ulteriori conseguenze negative indirette sullo sviluppo e crescita dei pulli. A ciò si aggiunga anche il pericolo concreto di abbandono dei siti di riproduzione, generalmente utilizzati fedelmente dalle coppie negli anni e la perdita di un importante colonia che nel formulario Natura 2000 della ZPS è riportata di 100 - 120 coppie, su un totale mondiale stimato di circa 2500 coppie concentrato solo nel bacino del Mediterraneo. La colonia delle Isole Eolie inoltre è la seconda in ordine numerico in Italia, preceduta solo dalle colonie della Sardegna (Isola di San Pietro, Isola di S’Antioco). Al Falco della regina si aggiunga anche, come del resto riportato nel formulario Natura 2000 della ZPS cod. ITA 030044, la presenza come nidificante della berta maggiore e della berta minore, quest’ultima fortemente minacciata anch’essa dall’eccesso di turismo. Certamente ulteriori disturbi non portano benefici ad esse, così come al Falco pellegrino, alla Magnanina, e molte altre specie segnalate nel medesimo formulario. Nei decreti istitutivi delle Riserva Naturali delle isole in oggetto viene segnalata la presenza di importantissime colonie di Falco della Regina, per cui fattori di disturbo quali sono con certezza assoluta i sorvoli in elicottero anche qualora autorizzati ai sensi delle leggi sulla disciplina del volo, sono in violazione non solo della Direttiva 79/409/CEE ma anche della LR 6 maggio 1981 n. 98 e smi. Inoltre, ai sensi dei singoli regolamenti di cui si è già riportato stralcio, i sorvoli devono essere autorizzati e non risulta che gli enti gestori abbiano proceduto in tal senso. Atto questo che – se effettuato – sarebbe peraltro in evidente contrasto con gli obiettivi di tutela dei siti protetti. Senza nulla togliere al turismo certamente importante, ma sicuramente non più degli obblighi di tutela posti dalle plurime norme vigenti di tutela dell’Arcipelago Eoliano, e che può essere ricondotto a soluzioni decisamente meno impattanti e meno invasive, al di là del regolamento delle Riserve che vige entro i perimetri delle stesse, la ZPS si estende oltre i loro confini e ingloba anche le parti marine. Gli eliporti anche se esterni alle Riserve con la loro attività - peraltro incrementata
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