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Esclusa Io Ti prego Signore con l'anima fervente ... - Comune di Parma

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BALLATA DI LIBERO GRASSI<br />

(Piccolo industriale ucciso dalla mafia perché rifiutò <strong>di</strong> pagare il pizzo)<br />

Due colpi <strong>di</strong> tuono. Breve buio. Una piazza. Musica popolare tra<strong>di</strong>zionale. Entrano un uomo <strong>con</strong><br />

un cartellone in cui vi sono alcune figure che ricostruis<strong>con</strong>o il delitto <strong>di</strong> Libero Grassi,<br />

impren<strong>di</strong>tore palermitano ucciso dalla mafia perché aveva denunziato le minacce ricevute dai suoi<br />

estorsori e si era rifiutato <strong>di</strong> pagare il “pizzo”. Appende il cartellone, posa un fiasco <strong>di</strong> vino su un<br />

muretto e si volge al probabile pubblico.<br />

Uomo : (In un italiano molto approssimativo) Venite, gente, venite! <strong>Signore</strong>, signori e ragazzini che insegnarvi certe<br />

cose non vi fa male. <strong>Io</strong> sono qui per rac<strong>con</strong>tarvi la storia straor<strong>di</strong>naria <strong>di</strong> un uomo povero, innocente che<br />

voleva la libertà, la giustizia, la fratellanzia. A tipo la rivoluzione francese, mettiamo caso. Ma questo<br />

mischino (= poveretto) non aveva né potere né amici fidati. (Si fa solecchio <strong>con</strong> la mano) No, bed<strong>di</strong> (= belli)<br />

miei. In questi casi gli amici vengono dopo, dopo che è successo il fatto. Prima, mai.(Beve dal fiasco,<br />

forbendosi la bocca) Noi, usiamo la solidarietà del dopo. Qualche chianciutiedda (= pianterello), qualche<br />

funzione e un po’ <strong>di</strong> monetine ai politici. Che c’entrano i politici? Eccome se ci trasunu! Sutta sutta.però!<br />

(Sillabando) L’INDIGNAZIONE? IH! Poi! E prima? Ninni futtiemu (= ce ne freghiamo)! Stasera io vi<br />

canterò la ballata <strong>di</strong> Libero Grassi, un impren<strong>di</strong>tore ucciso dalla mafia, in un quartiere residenziale della<br />

Palermo bene, perché si era rifiutato <strong>di</strong> pagare il pizzo.( <strong>con</strong> voce affettata) Aveva fiducia nelle istituzioni!<br />

Che ne <strong>di</strong>te? Voi come vi comportereste? Attacca Curò!<br />

Mentre cominciano gli accor<strong>di</strong> l’uomo solleva una bacchetta, mostra il primo quadro, via via<br />

gli altri, e inizia la sua storia. Trattasi dell’usuale, secentesca, cantilena dei cantastorie e, quin<strong>di</strong>,<br />

sarebbe opportuno, ove possibile, accompagnamento <strong>di</strong> fisarmonica, come da tra<strong>di</strong>zione oppure <strong>di</strong><br />

chitarra. In minore, naturalmente.<br />

Iu vi cuntu la storia <strong>di</strong> chistu<br />

e <strong>di</strong> tutta a so povera genti<br />

ca si misi, stu poveru cristu,<br />

n’testa <strong>di</strong> non pavari tangenti.<br />

Viria fimmini senza manciari<br />

Iddu aviva nanticchia ri sor<strong>di</strong><br />

E vuliva li fari fruttari<br />

Senza fari cu l’avutri accor<strong>di</strong>.<br />

Una fabbrica senza pritisi<br />

Cu na pocu ri bravi operai<br />

ca facivani bed<strong>di</strong> cammisi<br />

ca speranza ri un chiuriri mai<br />

I negozi accattavano a robba,<br />

iddu bbonu paava la genti,<br />

a famigghia cu i piccioli addobba<br />

era viva i so boni clienti.<br />

Ma ‘un si po’ travagghiari in Palermu,<br />

un ti po’ sulu rumpiri i rini;

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