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GIULIO VESCOVI - ISTREVI

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Giulio Vescovi “Leo”<br />

FUNERALI DI<br />

<strong>GIULIO</strong> <strong>VESCOVI</strong><br />

comandante partigiano,<br />

dirigente nazionale e provinciale<br />

dell’Associazione Volontari della Libertà,<br />

e<br />

dell’Associazione Mutilati e Invalidi di Guerra,<br />

vicepresidente dell’<strong>ISTREVI</strong><br />

VICENZA, 22 dicembre 2010<br />

( Durante le esequie svoltesi nella Chiesa di San Paolo<br />

sono state rese numerose brevi testimonianze<br />

di familiari e di rappresentanti di istituzioni<br />

ed associazioni, sulla figura di Giulio Vescovi.<br />

Di seguito pubblichiamo quelle di cui abbiamo avuto il testo )<br />

ALESSANDRA MORETTI<br />

Vice-sindaco del Comune di Vicenza<br />

La figura di Giulio Vescovi rientra nella cerchia delle persone care che fin da<br />

piccola ho avuto la fortuna di conoscere. Per Lui ho sempre nutrito un sentimento di<br />

affetto e di grande ammirazione.<br />

Amico del nonno Italo, anche lui comandante partigiano, si fermava spesso nella<br />

sua casa, con Rina Somaggio, Mary Arnaldi, Nino Bressan, Rino Berton, Don Antonio<br />

Frigo, Teresa Zolin, Angelo Fracasso. Il motivo degli incontri era sempre legato alla<br />

Resistenza e all’Associazione Volontari della Libertà.<br />

Ascoltavo i loro discorsi, percepivo la passione che li ispirava. Il loro legame era<br />

profondo: avevano condiviso un periodo della loro vita, avevano sopportato fatiche,<br />

privazioni e sofferenze immani. Erano giovani di vent’anni o poco più, con grandi<br />

responsabilità che non hanno esitato a fare scelte difficili, mettendo a rischio la loro<br />

vita e quella dei loro amici e familiari. Erano sorretti da una grande speranza: quella<br />

di riportare la libertà e la democrazia in Italia. Il loro sacrificio e i loro ideali sono<br />

scolpiti nella memoria storica di questo paese e nel ricordo di tante persone che<br />

credono nella giustizia, nella solidarietà, nella libertà e nel<br />

rispetto della dignità umana.<br />

A loro noi dobbiamo molto e per loro ci sentiamo in<br />

dovere di continuare a difendere quei valori e quegli ideali<br />

per i quali hanno lottato e sacrificato gli anni più belli della<br />

loro giovinezza.<br />

Ciao comandante Leo, ti auguro che tu possa<br />

ricongiungerti agli amici e ai compagni e riprendere con lo<br />

stesso fervore quei discorsi di cui ho ancora vivo il ricordo.<br />

Mi sento orgogliosa e commossa di essere io, a nome della<br />

municipalità, a ricordare il tuo valoroso impegno militare<br />

prima e civile poi e a ribadire il debito di riconoscenza che la<br />

città ha nei confronti tuoi e di tutti quei combattenti per la libertà che hanno<br />

contribuito a far ottenere alla città di Vicenza la sua seconda medaglia d’oro.<br />

www.istrevi.it/commemorazioni pagina 1 di 6


FRANCESCO TESSAROLO<br />

Vicepresidente provinciale Associazione Volontari della Libertà<br />

Solo recentemente ho avuto la fortuna di conoscere Giulio Vescovi, nell’’ambito<br />

dell’Associazione Volontari della Libertà, e non ho mai osato chiedergli che cosa<br />

spinse dei giovani, cresciuti come lui durante il regime e frastornati dall’incessante<br />

propaganda fascista, a fare una scelta di campo così netta ed impegnativa dopo l’8<br />

settembre 1943. Ho presente, però, le parole che, proprio in quei giorni, il vicentino<br />

Mario Dal Pra scriveva sul “Giornale di Vicenza”, che aveva appena cessato di<br />

chiamarsi “Vedetta Fascista”:<br />

“[…] quello che altri chiamò fin qui ordine era l’uniformità di una maschera che<br />

tutti ci ricopriva e tutti ci umiliava in un volto solo, senza palpiti e senza passioni.<br />

Si trattava di un ordine apparente e di un disordine sostanziale. […] Oggi ognuno<br />

si trova impegnato di fronte alla propria coscienza, di fronte al proprio dovere:<br />

non si sente più servo ma libero e quindi obbligato nell’interiorità. […] Avremo a<br />

schifo i compromessi, deploreremo le mezze misure, avremo così cari i nostri ideali<br />

che non tollereremo più di vivere fuori della loro luce”.<br />

Sono convinto che da una consapevolezza e un’intransigenza simili, anche per<br />

Giulio Vescovi, derivarono allora l’impegno quotidiano ad assumere le proprie<br />

responsabilità, combattendo attivamente e coerentemente per i propri ideali, la<br />

necessità di rompere ogni accettazione passiva di una realtà sempre più drammatica,<br />

e la totale avversione alla facile indifferenza e al comodo attendismo individualistico.<br />

Per 37 anni, quale presidente provinciale dell’A.V.L. (Associazione Volontari della<br />

Libertà), egli ha saputo mantenere e diffondere la stessa tenacia di allora, la stessa<br />

inflessibilità morale, lo stesso entusiasmo ed impegno quotidiani.<br />

E solo poche settimane fa, nella lettera che tradizionalmente spediva a fine anno<br />

a Presidenti, soci, amici e simpatizzanti della “sua” Associazione Volontari della<br />

Libertà, Giulio Vescovi così scriveva: “La nostra Associazione continua ad essere<br />

presente ed a partecipare alla vita pubblica e sociale, in occasione delle cerimonie<br />

commemorative annuali, portando e manifestando i valori e gli ideali che furono<br />

alla base della Resistenza e che portarono alla Liberazione ed alla Repubblica<br />

Democratica”; sono certamente le sue ultime parole ed il testimone che egli lascia<br />

nelle mani di tutti noi.<br />

FRANCESCO BINOTTO<br />

Vicepresidente Associazione Volontari della Libertà di Vicenza<br />

Pronuncio questo intervento, scritto dai dirigenti dell’Avl, per dare l’ultimo<br />

nostro affettuoso saluto all’Alpino, al Partigiano, al combattente per la libertà, al<br />

Presidente dell’Associazione che ci ha lasciato.<br />

Vogliamo ripetere ancora: “non chiederti mai per chi suona la campana: suona<br />

anche per te; difatti ogni uomo che muore è una parte di noi stessi che se ne va, porta<br />

con sé ricordi, memorie, affetti, che sono di tutti: lasciano un vuoto incolmabile, ti<br />

diminuiscono, qualcosa di te scompare”.<br />

Con la sua scomparsa, viene a mancare una figura di riferimento. La sua vita è<br />

stata un costante impegno nel lavoro e nella partecipazione sociale, quale testimone e<br />

protagonista delle amare vicende vissute dalla sua e nostra generazione.<br />

Giulio, giovane ventenne, venne chiamato alle armi a compiere un dovere che<br />

non ammetteva alternative. Lì si incontrò con tanti coetanei che la guerra ricorda<br />

come ”Caduti”, prima nel 1941 ad Aosta, alla Scuola Militare d’Alpinismo, poi a<br />

Bassano del Grappa dove ha completato il corso allievi ufficiali.<br />

Dopo aver vissuto la dura esperienza della guerra ed il tragico settembre del 1943,<br />

visti caduti nell’ignavia e nel disprezzo gli artefici di un ventennio che aveva condotto<br />

l’Italia e il suo popolo alla rovina morale e materiale, Giulio non ebbe titubanze,<br />

www.istrevi.it/commemorazioni pagina 2 di 6


divenne partigiano e volontario della libertà e fu uno dei maggiori animatori della<br />

Resistenza vicentina ed affrontò con tenace volontà i sacrifici e le difficoltà di una<br />

lotta per la Libertà e la Giustizia, volendo così affermare che la dignità di uomini<br />

liberi andava conquistata contro la dittatura, il razzismo, la violenza, la guerra.<br />

In tutta la sua vita, che è stata una ininterrotta testimonianza di fede<br />

democratica, ha difeso i valori e gli ideali che nella Resistenza hanno trovato<br />

alimento.<br />

E nel ritrovato tempo della Libertà e della Pace ha speso generosamente le sue<br />

migliori doti intellettuali ed umane in favore della sua terra e dei suoi compagni.<br />

Ha conosciuto le avversità della gente più umile, è stato partecipe e attore egli<br />

stesso, delle aspirazioni e della ansie che rendono degna di essere vissuta la vita. Ha<br />

portato con dignità ed orgoglio il ricordo di un dovere compiuto al servizio della<br />

Patria, offrendo ai suoi compagni la sua vivace intelligenza, la sua generosa<br />

disponibilità.<br />

Nella sua veste di Presidente regionale dell’Associazione Nazionale Mutilati ed<br />

Invalidi di Guerra, e di Vice Presidente nazionale della stessa, è stato un dirigente<br />

stimato e apprezzato per le sue iniziative, per la sua capacità di promuovere relazioni<br />

regionali e nazionali di alto livello.<br />

Il suo particolare senso dell’amicizia, della disponibilità all’aiuto lo hanno reso<br />

amato e stimato. Noi, sulla scorta di quanto ci hanno insegnato lui e tutti coloro che<br />

sono stati reduci da quelle atrocità che le guerre portano, vogliamo continuare ad<br />

agire perché le nuove generazioni ne raccolgano l’ eredità di pace, solidarietà, di vera<br />

libertà ed in tal modo abbiano la saggezza di non ricorrere mai più ai conflitti armati<br />

e alle violenze.<br />

Ti piangono, comandante “Leo”, colonnello Giulio, quanti ti hanno conosciuto: in<br />

questo pianto c’è l’espressione dell’affetto e della ammirazione che hai meritato in<br />

vita e che serberemo oltre la tua morte.<br />

Vittorioso sei stato. Il tuo passato è stato degno. La tua vita non è trascorsa<br />

invano. Hai concluso una vita severa, ma vissuta serenamente al servizio di un ideale<br />

alto, disdegnando gli egoismi del tornaconto. Hai dato un senso alto alla tua vita.<br />

Questa terra tu l’hai tanto amata, le sue montagne le hai percorse anelando spazi<br />

di libertà. Così hai arricchito la tua anima che oggi, si unirà a quella dei tuoi<br />

compagni “Caduti”.<br />

Gli affetti dei tuoi compagni, dei tuoi amici, dei tuoi cari rendano il tuo eterno<br />

sonno generoso di pace e di serenità. Nel regno degli spiriti la tua anima riviva<br />

l’amore della tua ritrovata sposa. L’amore dei tuoi figli, dei tuoi nipoti, ti sia conforto<br />

e giusto premio perché tu li hai tanto amati.<br />

Ciao Giulio, a nome dei tuoi compagni dell’Avl.<br />

A questo intervento collettivo, vorrei aggiungere un ricordo personale. Il dr. Vescovi<br />

l’ho conosciuto leggendo “La Resistenza nell’Alto Vicentino”, un testo che ha fatto<br />

storia, pubblicato nel 1975, e partecipando ad alcune celebrazioni.<br />

Nel 2005 mi è stato chiesto di collaborare con lui, cosa che ho fatto e che mi ha<br />

dato l’opportunità di conoscere l’uomo, di grande umanità e di cultura, organizzato<br />

ed efficiente.<br />

Ricopriva vari incarichi che portava avanti con scrupolo, con i suoi due cellulari,<br />

la sua agendina e la penna, sempre pronto ad inviare lettere, alle associazioni o ai<br />

giornali in risposta a quanto aveva letto.<br />

Ha scritto testi, relazioni, prefazioni, organizzato eventi ed aveva nella cartella<br />

verde una serie di racconti da pubblicare.<br />

Nel 2010 ha potuto partecipare a poche cerimonie, per l’indisposizione iniziata a<br />

Febbraio. Voglio ricordare una cerimonia del 4.9.2010: lo scoprimento di una lapide<br />

al maggiore Wilkinson “Freccia” a Tonezza del Cimone, sul luogo preciso dove fu<br />

ucciso. Ci teneva ad esserci Giulio, perché l’aveva conosciuto, perché c’era il Capitano<br />

Woods “Colombo” ed una delegazione inglese, perché voleva testimoniare quanto gli<br />

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avevano detto e scritto. Mi aveva incaricato di sostituirlo ed io avevo preparato un<br />

testo da leggere nell’occasione, ebbene dopo averlo letto mi telefonava quasi ogni<br />

giorno per aggiornare o aggiungere qualcosa che gli veniva in mente.<br />

Abbiamo anche litigato, tuttavia l’uomo è stato per me un padre, un maestro, un<br />

amico.<br />

GIUSEPPE PUPILLO<br />

Presidente Istituto storico della Resistenza e dell’Età contemporanea<br />

di Vicenza<br />

Giulio Vescovi è tra le persone il cui ricordo, quello pubblico e quello privato,<br />

resterà a lungo, tanto ricca è l’eredità sia di valori morali e civili sia di opere che la sua<br />

vita intensa e fattiva ci lascia.<br />

Un’eredità peraltro impegnativa. Fortunatamente siamo in parecchi a<br />

condividerla, siamo in parecchi a non sottrarci al dovere morale e civile di metterla a<br />

frutto nei giorni futuri.<br />

Con fermezza, con orgoglio, con serenità d’animo.<br />

Sì, con serenità di animo, perché intendiamo fare proprio ciò che Giulio ci chiede<br />

di fare. Non sentiremo più il suono della sua voce, ma il messaggio significante delle<br />

sue parole è dentro di noi.<br />

Parole che ci dicono “non mollate”. Ci dicono non lasciatemi solo, tenetemi con<br />

voi.<br />

Nel rispettare coi fatti il messaggio lo sentiremo sul serio accanto a noi e dico<br />

questo senza la minima concessione alla retorica ma come un dato di fatto.<br />

Chi era Giulio? Era contemporaneamente un uomo d’azione ed un vigoroso<br />

combattente, ma anche un educatore, uno scrittore, un cultore della memoria di ciò<br />

che merita di essere conservato e tramandato alle nuove generazioni, un difensore a<br />

tutto campo dei valori resistenziali e costituzionali. Era, in tutte queste cose, sempre<br />

in prima linea, sempre fino al limite estremo della sua esistenza, sempre con vigore e,<br />

quando necessario, con acuminato spirito polemico.<br />

Ed in prima linea, nonostante l’età avanzata, ma sempre con piglio giovanile, ha<br />

voluto essere particolarmente in tutti questi ultimi anni, sentendo aggrediti e vilipesi i<br />

valori che hanno contrassegnato la nascita dell’Italia repubblicana e democratica e<br />

per i quali aveva combattuto da partigiano.<br />

L’Istituto storico della Resistenza e dell’età contemporanea, del quale è stato un<br />

fondatore e del quale era il vicepresidente in carica, deve molto a Giulio Vescovi.<br />

L’Istituto, secondo quanto ho prima detto, non mollerà gli impegni stabiliti in<br />

comune con Giulio e lo terrà vicino. E risottolineo che non intendo dire parole di<br />

circostanza. In questi anni l’Istituto ha tenuto, con cura, a sé vicine altre figure<br />

scomparse, da Antonio Giuriolo ad Ettore Gallo, per indicare solo qualche nome. Di<br />

questi ha continuato a indagare e studiare le opere, le azioni ed i valori e<br />

continuamente le ha riproposte all’attenzione.<br />

Lo faremo anche con Giulio, senza alcuna concessione agiografica o apologetica,<br />

ma con il rigore critico e scientifico che deve essere proprio di un Istituto storico,<br />

rigore che lui condivideva e apprezzava.<br />

Giulio sarà ancora se non con noi, di sicuro in noi. Lo prometto in particolare alla<br />

moglie ed ai figli ai quali va il mio abbraccio.<br />

E per quanto ho detto, davvero non mi sento di dire “Addio Giulio”, ma un<br />

semplice ciao Giulio carico di stima , di affetto e di rimpianto.<br />

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MARIO FAGGION<br />

Presidente provinciale DELL’ANPI<br />

A nome dell’Anpi – Comitato Provinciale di Vicenza e del comandante partigiano<br />

Carlo Segato “Marco-Vincenzo” impossibilitato a partecipare, porto l’ultimo saluto<br />

all’amico Giulio Vescovi.<br />

Un altro protagonista della Resistenza contro i nazifascisti, il comandante<br />

partigiano “Leo”, che ha diretto la brigata “Fiamme Verdi” della divisione alpina<br />

“Monte Ortigara” sull’Altopiano di Asiago, ci lascia.<br />

Nella sua giovinezza (era nato nel 1921), dopo l’otto settembre 1943 Giulio ha<br />

scelto di impegnarsi, insieme a centinaia di giovani (uomini e donne) dell’Altopiano,<br />

nella lotta per la liberazione del nostro Paese, per la ricostruzione della sua unità e<br />

per la conquista della pace, della libertà, della democrazia.<br />

Per la dedizione, l’impegno, la capacità e il coraggio dimostrati nella Resistenza e<br />

nel comando della sua formazione è stato insignito della medaglia d’argento al valor<br />

militare e di tre croci di guerra. Il colonnello degli alpini Giulio Vescovi si è distinto in<br />

guerra, nella lotta di liberazione e, dopo il 25 aprile 1945, anche nella costruzione<br />

della società democratica.<br />

Fino agli ultimi giorni della sua positiva e feconda esistenza è stato un attento,<br />

sensibile e coerente difensore e propugnatore degli ideali di libertà e di democrazia.<br />

Negli alti incarichi ricoperti (presidente provinciale dell’Avl, presidente regionale<br />

dell’Associazione Nazionale Mutilati ed Invalidi di Guerra, vicepresidente dell’Istituto<br />

Storico della Resistenza “Ettore Gallo”), nel mondo della scuola, nei suoi scritti sulla<br />

Resistenza vicentina, nelle molteplici cerimonie patriottiche e negli incontri con i<br />

giovani ha profuso le sue energie con generosità, intelligenza e schiettezza.<br />

Giulio agiva e si esprimeva da protagonista, con autorità e spirito critico, aperto<br />

però al confronto e al dialogo con i suoi interlocutori quando in essi coglieva, pure<br />

nella diversità delle opinioni, sincerità d’intenti ed onestà intellettuale.<br />

Nel corso degli anni ho potuto frequentarlo, avere con lui tanti incontri, pure<br />

franchi e dialettici, ma dopo ogni confronto il nostro rapporto di stima e di amicizia si<br />

è sempre più consolidato, fino a consultarci con frequenza e a collaborare spesso<br />

insieme, con spirito unitario, specialmente nei momenti gravi di attacco alla<br />

Costituzione, di falso revisionismo storico per motivi politici e ideologici o di<br />

strumentalizzazione di fatti e di personaggi relativi alla Guerra di Liberazione, fino a<br />

sottoscrivere insieme le risposte, le nostre “risoluzioni”.<br />

Affiorano tanti ricordi e sentimenti in questo momento! La perdita è grave e<br />

ineluttabile. Rimangono però le sue idee, il suo spirito, l’amore per la democrazia e la<br />

Costituzione, la cura per l’educazione delle giovani generazioni, l’esempio di<br />

combattente per la libertà, di uomo e di cittadino, i suoi interventi, i suoi scritti.<br />

Rappresentano una ricca eredità civile, ideale e morale.<br />

Stringendoci ai suoi cari e porgendo loro i sensi più vivi del nostro cordoglio e<br />

della nostra solidarietà, sentiamo il dovere di ringraziarlo:<br />

«Grazie, Giulio, per quanto hai fatto per la società e la democrazia! Grazie per lo<br />

spirito unitario, la stima e l’amicizia! L’A.N.P.I. vicentina ti saluta. Ciao “Leo”,<br />

addio!»<br />

www.istrevi.it/commemorazioni pagina 5 di 6


SONIA RESIDORI<br />

Comitato Scientifico Istituto Storico “Ettore Gallo”<br />

Ciao Giulio.<br />

Ti ho conosciuto testimone<br />

di un tempo crudele che non aveva pietà per i sentimenti degli uomini, il tempo<br />

della violenza nera e delle lacrime amare.<br />

Ti ho conosciuto testimone<br />

di un grande coraggio. Hai risposto, senza giri di parole, a tutte le mie domande,<br />

talvolta scomode e irriverenti, con la forza della verità di chi ha combattuto e vinto<br />

una guerra giusta; di chi con grande sacrificio di sé ha lottato contro gli stranieri<br />

della nostra Patria, i nazisti e i fascisti.<br />

Ti ho conosciuto testimone<br />

per tutta una vita delle grandi idealità che animavano il tuo agire, testimone dei<br />

tuoi compagni che sulle montagne, in particolare a Granezza, avevano donato la<br />

loro vita per il bene comune.<br />

Ti ho conosciuto testimone<br />

dei ribelli, i protagonisti della guerra di liberazione, i partigiani, ragazzi che a<br />

vent’anni salirono in montagna a combattere per la dignità del nostro paese.<br />

Ti ho conosciuto testimone<br />

di una generazione di uomini forti che ormai se ne è andata e di cui mai come in<br />

questo momento sentiamo tanto la mancanza.<br />

Grazie Giulio<br />

www.istrevi.it/commemorazioni pagina 6 di 6

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