li positivi. Agorà - Comune di Carrara
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AgorÀ n. 10 - novembre-<strong>di</strong>cembre 2011 pagina 18 pagina 19 n. 10 - novembre-<strong>di</strong>cembre 2011 AgorÀ<br />
STORIA E<br />
RIQUALIFICAZIONE<br />
DELLA FORTEZZA<br />
La torre <strong>di</strong> Castruccio, o meg<strong>li</strong>o “la<br />
fortezza” come la chiamano g<strong>li</strong><br />
abitanti, è il monumento simbolo<br />
<strong>di</strong> Avenza tanto che quando, durante la<br />
prima guerra d’in<strong>di</strong>pendenza nel 1848,<br />
fu proclamato il “Governo Provvisorio<br />
d’Avenza”, fu assunta come emblema e<br />
<strong>di</strong>segnata sui timbri.<br />
Peccato che una dozzina d’anni dopo,<br />
con l’unità d’Ita<strong>li</strong>a, il monumento non<br />
abbia trovato altrettanti estimatori: ven-<br />
duta dallo stato ita<strong>li</strong>ano per 2013 <strong>li</strong>re,<br />
<strong>di</strong>venne cava <strong>di</strong> pietra per vent’anni fino<br />
a quando, nel 1883, non fu salvata dalla<br />
totale <strong>di</strong>struzione dal provvidenziale<br />
passaggio dello storico tedesco Theodore<br />
Mommsen.<br />
Evidentemente quella montagna <strong>di</strong> pietre<br />
suscitava sentimenti contrastanti. Se<br />
da un lato rappresentava la sicurezza dalle<br />
incursioni dei pirati barbareschi e dai<br />
passaggi <strong>di</strong> bande armate sulla via romea<br />
Il simbolo <strong>di</strong> Avenza<br />
interessato da una serie <strong>di</strong><br />
interventi <strong>di</strong> valorizzazione<br />
grazie ai finanziamenti della<br />
Regione Toscana<br />
(“sicura la fortezza sicuri tutti” <strong>di</strong>ceva Alberico<br />
I), dall’altro rappresentava anche il<br />
simbolo <strong>di</strong> un potere repressivo (fortezza<br />
è sinonimo <strong>di</strong> carcere), servitù mi<strong>li</strong>tari e<br />
<strong>di</strong>fficile convivenza con la soldatag<strong>li</strong>a.<br />
La fortezza è comunque il simbolo <strong>di</strong><br />
Avenza perché è strettamente connessa<br />
con la sua ragion d’essere. La posizione<br />
del borgo assumeva fin dal me<strong>di</strong>oevo<br />
un’importanza strategica rilevante da <strong>di</strong>fendere:<br />
era vicino al mare, sulla via romea<br />
(l’autostrada del me<strong>di</strong>oevo che collegava<br />
Roma al resto dell’Europa), per<br />
giunta nel punto <strong>di</strong> incontro con le strade<br />
che dall’interno portavano alla spiaggia<br />
da entrambe le sponde del fiume (duabus<br />
partibus). Quest’ultima particolarità<br />
sarà <strong>di</strong> vitale importanza con la rinascita<br />
dell’economia marmifera incrementata<br />
dalle gran<strong>di</strong> cattedra<strong>li</strong> delle potenze vicine.<br />
Lo scalo marittimo <strong>di</strong>ventava un<br />
emporio internazionale, e non solo per<br />
i marmi, com’è ovvio, ma per lo sbarco<br />
<strong>di</strong> svariate merci destinate alle città del<br />
nord Ita<strong>li</strong>a (persino lane dall’Inghilterra),<br />
la tratta del sale ed il passaggio delle<br />
greggi in transumanza. Questo nodo <strong>di</strong><br />
traffico andava protetto ed i primi a farlo<br />
furono i vescovi <strong>di</strong> Luni che riven<strong>di</strong>cavano<br />
il “pedagium Aventie”. Alla fine del<br />
loro potere temporale nel 1311, Castruccio<br />
Castracani signore <strong>di</strong> Lucca colse<br />
l’occasione per estendere i suoi domini<br />
alla Lunigiana Storica fortificandone<br />
adeguatamente le noda<strong>li</strong>tà strategiche.<br />
Avenza fu una <strong>di</strong> queste. Così nell’immaginario<br />
collettivo la rocca <strong>di</strong> Avenza<br />
sarà la fortezza <strong>di</strong> Castruccio. In realtà<br />
ciò che è arrivato all’età contemporanea<br />
è il risultato <strong>di</strong> una serie <strong>di</strong> rinforzi avvenuti<br />
durante le dominazioni successive,<br />
specialmente i Malaspina e la loro continuazione<br />
<strong>di</strong>nastica dei Cybo Malaspina<br />
(tra il XV e il XVII secolo) per adattare il<br />
forti<strong>li</strong>zio all’uso delle artig<strong>li</strong>erie. Infatti, a<br />
<strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> similari strutture (come ad<br />
esempio Moneta) che potevano avvalersi<br />
della <strong>di</strong>fesa data dall’altitu<strong>di</strong>ne e dalla<br />
natura dei luoghi, ad Avenza il fatto <strong>di</strong><br />
trovarsi in mezzo alla pianura, l’unica <strong>di</strong>fesa<br />
dalle palle <strong>di</strong> cannone era lo spessore<br />
della murag<strong>li</strong>a che, in certi punti della<br />
scarpa superava i sette metri. Osservando<br />
lo spaccato attuale si possono notare<br />
g<strong>li</strong> strati sovrapposti nei seco<strong>li</strong> come in<br />
una cipolla tag<strong>li</strong>ata. Forse fu questa pecu<strong>li</strong>arità<br />
ad attirare g<strong>li</strong> speculatori che ne<br />
fecero cava <strong>di</strong> pietra a buon mercato per<br />
l’e<strong>di</strong><strong>li</strong>zia in crescita a fine ottocento.<br />
Il tar<strong>di</strong>vo interesse dello stato ita<strong>li</strong>ano<br />
che, a seguito dell’intervento del Mommsen,<br />
riacquistò dai privati ciò che restava<br />
della fortezza (per 6000 <strong>li</strong>re, contro le<br />
2000 ricevute vendendola intera) restituì<br />
alla comunità un rudere comunque maestoso.<br />
Ormai luogo preferito dei giochi<br />
guerreschi dei bambini, lo spaccato <strong>di</strong>ventava<br />
anche luogo <strong>di</strong> mercati <strong>di</strong> bestiame,<br />
feste popolari ed anche un naturale<br />
teatro all’aperto dove le compagnie viaggianti<br />
rappresentavano i loro drammoni.<br />
G<strong>li</strong> adattamenti recenti del vicino giar<strong>di</strong>no<br />
<strong>di</strong> casa Pel<strong>li</strong>ni hanno tenuto conto <strong>di</strong><br />
questa tra<strong>di</strong>zione, così la parte <strong>di</strong>roccata<br />
è <strong>di</strong>ventata la quinta fissa <strong>di</strong> importanti<br />
spettaco<strong>li</strong> all’aperto e, <strong>di</strong> fatto, il teatro<br />
estivo per l’opera <strong>li</strong>rica carrarese che<br />
vanta già una tra<strong>di</strong>zione più che decennale,<br />
valorizzando ulteriormente il monumento.<br />
Era dunque doveroso sistemare adeguatamente<br />
l’accesso davanti alla torre; per<br />
questo l’Amministrazione Comunale ha<br />
inserito il recupero delle aree a<strong>di</strong>acenti<br />
tra le priorità, avvalendosi dell’opportunità<br />
data dai finanziamenti del Master<br />
Plan - via Francigena, della Regione Toscana<br />
per la valorizzazione <strong>di</strong> questo Itinerario<br />
Culturale del Consig<strong>li</strong>o d’Euro-<br />
pa: opportune pavimentazioni alternate<br />
a verde urbano, una passerella in legno<br />
lungo la sbrecciatura, ed un’illuminazione<br />
razionale <strong>di</strong> tutto il complesso non<br />
più turbato da cavi volanti.<br />
Pietro Di Pierro<br />
L’INTERVENTO IN DETTAGLIO<br />
L’intervento si inserisce nell’ambito del progetto generale <strong>di</strong> recupero del tracciato<br />
della via Francigena. La Via Francigena rappresenta una delle vie me<strong>di</strong>eva<strong>li</strong> <strong>di</strong><br />
pellegrinaggio verso Roma, il centro della Cristianità. Il transito dei pellegrini, dei<br />
monaci e dei mercanti lungo il tracciato e le tappe della strada, portava ai territori<br />
attraversati nuove prospettive <strong>di</strong> vita, <strong>di</strong> sviluppo e <strong>di</strong> cultura. Dopo la zona<br />
<strong>di</strong> Luni, la via Francigena si <strong>di</strong>rigeva verso l’interno per toccare Avenza, dove i<br />
pellegrini venivano accolti nello spedale <strong>di</strong> S. Antonio. Ad Avenza sorgeva una<br />
possente fortezza, fatta innalzare nella prima metà del XIV secolo da Castruccio<br />
Castracani a <strong>di</strong>fesa dell’approdo da cui salpavano le navi <strong>di</strong>rette in Terrasanta.<br />
Oggi <strong>di</strong> questa fortezza rimangono solo le vestigia <strong>di</strong> un torrione in prossimità <strong>di</strong><br />
via Menconi e <strong>di</strong> piazza Finel<strong>li</strong>.<br />
L’area interessata dai lavori è quella che circonda la torre me<strong>di</strong>evale, attualmente<br />
in parte asfaltata. Per consentire ai turisti <strong>di</strong> usufruire della suddetta area e favorire<br />
la vista al monumento l’amministrazione, con un percorso più agevole e sicure,<br />
ha previsto <strong>di</strong> riqua<strong>li</strong>ficare l’area, provvedendo in primo luogo a rea<strong>li</strong>zzare una<br />
nuova area <strong>di</strong> acceso pavimentata in pietra, a rea<strong>li</strong>zzare un percorso perimetrale<br />
intorno alla torre sempre pavimentato in pietra e provvisto <strong>di</strong> un passaggio sopraelevato<br />
in struttura <strong>di</strong> legno e acciaio, che completa il tracciato pedonale, idoneo<br />
anche per utenti <strong>di</strong>sabi<strong>li</strong>.<br />
Il resto della superficie attorno alla torre verrà risistemata a prato.<br />
In prossimità della strada, si manterrà un’area asfaltata destinata a parcheggio.<br />
Infine verranno risistemati i sottoservizi e rea<strong>li</strong>zzata la pre<strong>di</strong>sposizione della pubb<strong>li</strong>ca<br />
illuminazione.<br />
L’importo complessivo del progetto pre<strong>li</strong>minare ammonta ad Euro 100.000,00