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AgorÀ n. 10 - novembre-dicembre 2011 pagina 4 pagina 5 n. 10 - novembre-dicembre 2011 AgorÀ IL PULPITO DI DON RAFFAELLO: “PER CHI STONA LA CAMPANA... DI MARMO” e per chi abita. L’egoismo di marmo è terrificante; indifferente all’amara eredità che toccherà ai posteri. Non sono né un politico né un economista, ma ritengo che tutto questo Ben di Dio non possa più stare nelle mani di pochi sfruttatori che non vedono al di là dei loro nasi. La ricchezza di marmo è ora che venga distribuita. Don Raffaello… ecclesiastico e intellettuale di sinistra…? Guardi, il richiamo benevolo ma preciso fatto dal Sindaco Angelo Zubbani sulle responsabilità sociali di quanti beneficiano dell’ agiatezza marmorea donata loro dalla Provvidenza e per Grazia di Dio, mi pare giusto e sacrosanto. Pensate che nella seconda metà dell’ 800 in Carrara erano presenti una ventina di Enti di carità e 17 società di Mutuo Soccorso sovvenzionati dai ricchi. Oggi restano le briciole delle Comunità parrocchiali e gli Uffici sociali comunali ad aiutare i poveri, tra l’assoluto menefreghismo di chi può. Vi pare umano tutto questo… andazzo? Non voglio giudicare nessuno, solo Dio Piazza Duomo nei primi del ‘900 può ergersi a giudice. Mi auguro che nel futuro prossimo venga adottata una precisa e decisa presa di posizione sul tema marmo: magari una nuova legge che faccia da argine ai pochi dall’arricchirsi a spese della collettività. Che operi, affinchè il benessere del monte dopo secoli e millenni di detrazioni venga ben distribuito. Pensare che le nostre Apuane costituiscono una catena montuosa tra le più belle del mondo -si intenerisce Don Raffaello- le considero anche superiori in quanto a bellezza alle Dolomiti, che non possiedono la… vista mare. Sapete che l’antico poeta latino Claudio Rutilio Namaziano le decantò in una delle sue opere nel 416 d.C., mentre navigava da Roma verso la Gallia e solcava le acque nei pressi di Luni…: “Templi che s’innalzano verso cielo candidi di nevi e di marmi- e la brillante sorella del sole (Luna), nello splendido scenario delle Alpi Apuane scintillanti di marmo…”. Si… Ma… In conclusione Don Raffaello Piagentini…? Ma… Nella mia Parrocchia c’è pieno di persone col “cuore in gola”, che non riescono a pagare le utenze: luce, acqua, gas, medicine e altre cose di prima necessità. Gli antichi Romani quando volevano esiliare qualcuno ordinavano: “Interdicere alicui aqua et igni”: “Togliergli l’acqua ed il fuoco”; cioè privarlo dei diritti elementari e costringerlo ad andarsene, altrove. Talvolta salgo sul Campanile del Duomo di Carrara e guardo il cielo notturno trapunto di stelle. Ad un tratto immagino di ricevere un consiglio, che dispenso: “Osserviamo più spesso l’infinito lassù… Ogni volta che qualcuno nomina la grandezza degli uomini, il potere dei Re, la vastità degli imperi… Alziamo gli occhi e scopriremo d’essere tutti microbi. Ammiriamo sempre il cielo, quando intendiamo imparare l’umiltà”. Tuttavia la speranza è ultima a morire -termina il Sacerdote-; anche se San Matteo l’evangelista profetizzò: “È più facile per un cammello passare per la cruna d’un ago, che per un ricco entrare nel regno dei cieli”. ALLERTA METEO PER LA PROTEZIONE CIVILE SOLIDARIETÀ NOSTRA AGLI ALLUVIONATI Nel corso del periodo di allerta meteo che ha interessato la nostra zona a partire dal 24 ottobre 2011, il settore comunale della “Protezione Civile” ha dovuto far fronte ad una serie di eventi a carattere assolutamente eccezionale. L’ accadimento meteorologico che ha interessato la Toscana nei giorni 25-26 Ottobre 2011 è stato troppo rilevante per il settore nord occidentale della nostra area. Come si evince dai “report” della Regione su tale evento, nel comune di Pontremoli ed Alta Toscana i tempi di ritorno delle pioggia sono praticamente ovunque superiori ai 100 anni (vale a dire che nel corso di un secolo una calamità simile può verificarsi solo una volta). Le precipitazioni più intense ed abbondanti hanno interessato il territorio dove le altezze di pioggia hanno determinato localmente anche il superamento della soglia di ritorno dei 500 anni. Conseguentemente sul ramo principale del fiume Magra e sul reticolo posto in destra idraulica a monte di Aulla, le piogge sopra descritte, hanno causato situazioni di criticità idrauliche molto elevate a carattere diffuso con forti erosioni e dissesti. In seguito agli avvisi di criticità regionale emessi dal Centro Funzionale di monitoraggio meteoidrologico il 24 di ottobre ed il 3 di novembre, con i quali si avvisava che la nostra area sarebbe stata interessata da una elevata pericolosità, il Sindaco Angelo Zubbani insieme alla direzione tecnica del Centro Operativo Comunale, ai vari Dirigenti e Funzionari, geologi del Comune di Carrara, hanno dato avvio alle procedure previste nel piano di Protezione Civile Comunale. Nulla è lasciato al caso, ogni singola azione è pianificata attraverso le indicazioni che partono dagli uffici comunali della Protezione Civile. Si è dato avvio con personale AMIA (elettricisti-fognatura bianca), alle verifiche di funzionamento delle sirene e/o avvisi acustici disposti lungo il fiume Carrione. Contestualmente si è proceduto a mobilitare il personale addetto per una pulizia straordinaria dei tombini e delle fognature lungo le strade principale comunali, allo scopo di eliminarne le occlusioni eventualmente presenti. È stato inoltre predisposto, in collaborazione con il Comando di Polizia Municipale, un piano di azione per il monitoraggio della viabilità e del territorio. A queste attività d’ufficio è stato affiancato l’intervento delle Associazione di Volontariato di Protezione Civile, fino a 100 persone, ben addestrate ed esperte, disposte a lavorare in qualsiasi condizioni meteo. Fra le misure previste nel Piano civico vi è quella dell’allertamento mediante messaggio telefonico e/o sms ai residenti nelle zone individuate quali aree a rischio esondazione, e come tali indicate nel Piano comunale primario di Protezione Civile. In merito a questo IMPORTANTE aspetto si invitano i cittadini Il Centro Operativo Comunale, affiancato dall’indispensabile apporto delle associazioni di volontariato, si è prodigato per assistere i residenti nelle aree devastate dall’alluvione residenti in DETTE zone che non lo avessero ancora fatto a comunicare mediante il modulo pubblicato sul sito internet del comune il recapito telefonico al quale desiderano che vengano inviate le comunicazioni di emergenza. Superata la fase di allerta nella nostra città e dopo aver verificato che le condizioni meteo in atto permettevano di escludere problematiche per il territorio carrarese, si è provveduto ad attivare la colonna mobile comunale composta da 5 squadre e ad indirizzarla verso Aulla, città praticamente devastata dalla furia del torrente Magra. Si è provveduto ad allestire in poche ore una cucina mobile gestita dai nostri Alpini dell’Associazione Nazionale Alpini - Sezione Alpi Apuane di Massa Carrara; cucina da campo già predisposta dalla sera stessa ad erogare più di cento pasti caldi per le persone evacuate. Una particolare menzione va fatta a queste nostre “Penne nere” che, perlopiù in età avanzata, non si sono risparmiati nessuna fatica pur di aiutare chi ne aveva bisogno urgente. Altre squadre di volontari sono state impegnate nello svuotamento e pulitura di immobili invasi dalla piena del Magra attraverso l’uso di nostre motopompe, di pale e soprattutto di tanta, tanta buona volontà. In questo intervento hanno prestato la loro opera, proporzionalmente alle dimensioni di ogni singola associazione, la VAB Carrara, il Consolato del Mare di Carrara, l’Orca Loca Sub e la Misericordia di Carrara. Il Soccorso Alpino e Speleologico Toscano, stazione di Carrara- Lunigiana ha provveduto sia alla ricerca di persone disperse che a prestare soccorso alle popolazioni isolate; quindi all’assistenza tecnica a geologi ed ingegneri sulle varie frane lungo i crinali e fiumi della Lunigiana. Le strutture impegnate sul campo: · Squadra Comunale di Protezione Civile · V.A.B. Carrara · Associazione Nazionale Alpini-sezione Alpi Apuane di Massa Carrara · Consolato del Mare - Carrara · S.A.S.T. stazione di Carrara-Lunigiana · Orca LocaSub - Carrara · Misericordia Carrara · Alfa Victor La Sala Operativa della Protezione Civile di Carrara: (recapito telefonico: 0585 641206 - fax: 0585 641415), è situata a piano terra del Palazzo Comunale in Piazza II Giugno, 54033 Carrara (Ms). La Protezione Civile è dotata di un centralino per le emergenze. Dalle ore 7,30 alle ore 20,00 di tutti i giorni, è disponibile il numero 0585 70000. Dalle ore 20,00 alle ore 7,30 di tutti i giorni, è disponibile il numero 0585 6411.
AgorÀ n. 10 - novembre-dicembre 2011 pagina 6 pagina 7 n. 10 - novembre-dicembre 2011 AgorÀ QUANDO LE FESTE SCANDIVANO IL VIVERE COLLETTIVO DA SAN CECCARDO ALL’EPIFANIA USANZE E COSTUMI NOSTRANI di BENIAMINO GEMIGNANI Un mercato settimanale, introdotto a Carrara fin dal 1813, in tutti i lunedì, serve a provvedere ai bisogni non solo della Città, ma dei circonvicini paesi pure. Vi si tengono pure tre fiere annuali, con grandissimo concorso, nei giorni 16 Giugno, il 24 Agosto, e 30 Novembre. Nel 1881, quando la “Monografia Storica Ed Agraria” di Raffaello Raffaelli da Fosciandora (Garfagnana-Lucca), annotava così su Carrara, altro non faceva che richiamare usanze rese meglio organizzate durante quegli anni ma già in essere da secoli. Se ben interpretate in senso storico-sociale le poche righe trascritte appaiono ricche di deduzioni. Il Mercato del Lunedì, che provvedeva ai bisogni di Città e Paesi circostanti, promuoveva un fecondo interscambio fra le vigenti economie periferiche e quella propria alla Comunità cittadina, munita sia di prodotti locali che di altra origine: importanti e abbondanti, questi ultimi, per le esigenze di una Borghesia ricca, dinamica e di stile, che richiamava in loco, oltre prodotti di qualità, anche Operatori interessati a stabilirsi da noi per meglio sfruttare le possibilità offerte. Tutto ciò influiva non soltanto sui Costumi della Bartolomé Esteban Murillo, Il martirio di Sant’Andrea popolazione ma anche sui comportamenti politico-amministrativi che, a loro volta, avevano effetto sul vivere. Una bel organizzata Cinta Daziaria -ad esempio- incombeva con le sue funzionali strutture (i malvisti Casottini del Dazio) nei punti strategici d’ingresso alla Città. Presso il Boccalone per i flussi salenti del piano, animati in particolare dalle pittoresche “Giardiniere”: sorta di Tram a cavalli. Per quelli scendenti dalle frazioni a monte i tetri “Casutìn dl Dàzi” erano allo sbocco delle valli dell’alto Carrione. “Nulla da dichiarare?”. Era la proverbiale domanda dei Dazieri, non godenti di troppe simpatie. “’L Mrcàt dl Lundì”, nella sua plurisecolare Storia ancora in corso, influì sugli usi e costumi fino a generare la mitica “Lunidiàna”: abitudine, specialmente tra i Cavatori, di aggiungere un giorno di festa non liturgica alla Domenica, per godersi proprio il Mercato. In quanto alle Fiere annuali, tenute “con grandissimo concorso”, delle quali quelle citate nella Monografia erano soltanto le maggiori; traevano particolare significato già dal giorno in cui si teneva la prima d’ ogni anno: il 16 Giugno, la Festa “D’ Sàn Zicàrd”, Patrono della Città. “Sàn Zicàrd/’l fìch e ‘l càrd”, suona un nostro Detto popolare: il fico e il cardo di castagno, in germe sulle rispettive piante, venivano assunti a simbolo di avanzato ri- sveglio e progressiva pienezza di Natura e Vita. Il 24 Agosto, Festa di San Bartolomeo (Sàn Bartlumè) Apostolo, già definito “’L Sànt dal Coltèd”, il Santo dal coltello, perché raffigurato con in mano il coltello usato dai carnefici per martirizzarlo scuoiandolo vivo. Santo austero, Patrono far l’altro di Colonnata, che dal macellare e conciare carne ha tratto fama e beneficio. E, finalmente, eccoci al 30 novembre, Festa e Fiera di Sant’Andrea, l’Apostolo di Gesù martirizzato con Croce a forma di X che da lui ha preso nome, scelta come simbolo da alcuni Ordini Cavallereschi Medievali perché il Santo assunse anche i tratti del “Santo Guerriero” della Fede. Proprio a Lui, il “Santo Guerriero della Fede”, vennero dedicate “la Chiesa e la Plebe” di Carrara. La Festa del 30 Novembre era così importante e sentita, che per norma di Antichi Statuti Comunali, nella sua Vigilia e nel giorno di Celebrazione non si poteva esigere né il pagamento di crediti né l’assolvimento di certe altre obbligazioni: ciò a favorire la sana e santa gioia di quel giorno che, fra l’altro, cadendo il 30 del “Mès di Morti”, sanciva il passaggio tra i giorni del Suffragio richiesto per essi al mese dell’Avvento e dell’Evento più grande per i Cristiani: la Nascita di Cristo. DA SANT’ANDREA A NATALE Il primo di Dicembre dava il via ad un susseguirsi di occasioni, religiose e laiche, nelle quali si pregustava la pienezza della Notte Santa per i Credenti; e di una agognata “Giustizia Suprema” per chi considerava e festeggiava il 25 Dicembre… “A mòd so”; a modo proprio. A sancire meglio questa fusione far Sacro e Profano l’estro popolare creò perfino una Liturgia parallela a quella Ecclesiastica ufficiale. “Il primo di Dicembre Santo Ansano, il quattro Santa Barbara Beata, il sei San Il busto di San Ceccardo nel Duomo di Carrara Nicolao che vien per la via, l’otto la Concezione di Maria. Il dodici avvien che digiuniamo perché il tredici abbiam Santa Lucia, il ventiquattro San Michel che canta e il venticinque abbiam la Festa Santa!”. Le Festività citate, tutte dichiarate solenni e non lavorative, in parte non coincidono più con la loro collocazione nel Calendario Liturgico oggi in vigore ma ognuna di esse, anche quelle poi divenute meno solenni, per secoli furono da noi importantissime e piene di significato nella tradizione nostrana. “Santa Barbara, Patrona dei Minatori e quanti sono a rischio di pericoli improvvisi: prediletta dai Cavatori. San Nicolao (Nicola), Patrono dei Navigatori e dei Pellegrini, confacente ad una Terra animata anche da traffici per via di mare e percorsa da Pellegrini e Viaggiatori. La Immacolata Concezione: Carrara fu “Città Mariana” già secoli prima che, nel 1854, venisse proclamata “Dogma della Chiesa Cattolica” la “Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria”. Santa Lucia, Simbolo della Luce, che oltre ad una stupenda raffigurazione marmorea in Duomo ha la sua Chiesetta (restaurata su antichissimo impianto) in uno dei siti più luminosi che proprio dalla Santa prese il nome. San Michele, il Capo delle Schiere Celesti, che sconfigge il Drago simbolo d’ogni male e prepotenza: particolarmente venerato in Gragnana: la più fortificata e “militarizzata” fra le nostre antiche Vicinanze a monte”. E finalmente… IL NATALE… La nostra Comunità, da sempre incarnante un robusto Cristianesimo ed un altrettanto forte “Spirito Lai-
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