MANUALI D'ARTE - Mondadori Education
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8 Le assonometrie dimetrica e trimetrica<br />
Anche in questi due casi il quadro è inclinato ai tre piani fondamentali, ma la sua posizione<br />
è tale che le tracce formano un triangolo scaleno, nel caso dell’assonometria trimetrica,<br />
e isoscele, per l’assonometria dimetrica. L’intersezione del quadro con i raggi proiettanti,<br />
perpendicolari a esso e obliqui rispetto all’oggetto, dà origine a un’immagine scorciata. Si<br />
pone quindi il problema di determinare i rapporti di riduzione sui diversi assi, in modo da<br />
passare dalle dimensioni reali a quelle in assonometria. Questo problema si può risolvere<br />
graficamente con il sistema illustrato precedentemente, detto metodo diretto o grafico.<br />
Vi è anche un’altra possibilità, chiamata metodo indiretto: conoscendo il rapporto di riduzione<br />
tra la misura reale e quella da riportare sugli assi, esprimibile attraverso un coefficiente di<br />
riduzione (Tabella 1), si può moltiplicare tale coefficiente per la misura reale: si ottiene così<br />
quella assonometrica. Questo sistema si applica in particolare quando le dimensioni dell’oggetto<br />
sono così grandi e la sua struttura così articolata che il metodo diretto, che prevede il<br />
ribaltamento della pianta e dei prospetti, occuperebbe troppo spazio sul foglio.<br />
tabella 1 principali coefficienti di riduzioni per le assonometrie ortogonali<br />
tipi di assonometria Valori angolari Valori dimensionali<br />
ortogonale<br />
X’ Y’ X’ Z’ Z’ Y’ Teorici Pratici<br />
isometrica 120° 120° 120° x’ = 0,816 x’ = 1<br />
y’ = 0,816 y’ = 1<br />
z’ = 0,816 z’ = 1<br />
dimetrica 131° 25’ 97° 10’ 131° 25’ x’ = 0,942 x’ = 1<br />
y’ = 0,471 y’ = 1/2<br />
z’ = 0,942 z’ = 1<br />
trimetrica 157° 95° 108° x’ = 0,886 x’ = 9/10<br />
y’ = 0,492 y’ = 1/2<br />
z’ = 0,985 z’ = 1<br />
Per la dimetrica e la trimetrica sono indicati quelli del sistema cosiddetto pratico, in quanto<br />
permette di ottenere un’immagine di poco approssimata ma che non richiede l’applicazione<br />
del laborioso metodo diretto.<br />
Alcuni coefficienti sono riportati come esempio in figura: come si può vedere, sono direttamente<br />
legati alle aperture degli angoli degli assi cartesiani di rifermento. Questi angoli<br />
sono a loro volta scelti arbitrariamente in base alle caratteristiche formali dell’oggetto o<br />
dell’immagine che si vuole ottenere.<br />
Nell’assonometria trimetrica (2) i tre angoli sono tutti diversi, in quella dimetrica (1) due<br />
sono uguali e uno è diverso. Nell’assonometria dimetrica il rapporto di riduzione è lo stesso<br />
su due assi (larghezza e altezza, cioè x e z), mentre in quella trimetrica abbiamo un diverso<br />
rapporto su ogni asse. Ogni terna di angoli, quindi, prevede una coppia (assonometria<br />
dimetrica) o una terna (assonometria trimetrica) di coefficienti.<br />
Essendo l’assonometria trimetrica in grado di portare a scorci molto diversificati, di solito<br />
viene preferita alle altre ortogonali nel caso di solidi, o di composizioni, semplici e fortemente<br />
simmetrici, in quanto li rende più facilmente leggibili.<br />
Consigli<br />
Per ottenere la migliore organizzazione possibile<br />
nel disegnare un’assonometria, è bene<br />
inserire una forma più complessa all’interno<br />
158<br />
di una semplice (per esempio un cilindro in un<br />
parallelepipedo). In questo modo avremo sempre<br />
una struttura più generale a cui fare riferimento<br />
nel riportare le nostre misure.<br />
130°<br />
x’<br />
x’<br />
10°<br />
10°<br />
130°<br />
z’<br />
z’<br />
130°<br />
130°<br />
100°<br />
100°<br />
y’<br />
y’<br />
y’ 130°<br />
y’ 130°<br />
1 Assonometria ortogonale dimetrica. Sistema di riferimento<br />
(esempio).<br />
z’<br />
z’<br />
120° 110°<br />
z’<br />
120°<br />
x’<br />
110° y’<br />
z’<br />
130° y’<br />
x’<br />
130°<br />
x’<br />
20°<br />
x’<br />
130°<br />
y’<br />
y’<br />
30°<br />
130°<br />
2 Assonometria 20°<br />
30°<br />
ortogonale trimetrica. Sistema di riferimento<br />
(esempio).<br />
3 George Hardie, illustrazione. Le illustrazioni del grafico<br />
George Hardie si basano spesso sull’assonometria per realizzare<br />
situazioni a volte ambigue e provocatorie.<br />
z’<br />
z’<br />
x’<br />
x’<br />
40°<br />
40°