Anna Lucheroni Introduzione al sonno - I Sogni nel Cassetto
Anna Lucheroni Introduzione al sonno - I Sogni nel Cassetto
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Il campa<strong>nel</strong>lo<br />
“E’ morta. L’hanno schiacciata con la macchina mentre attraversava<br />
la strada”.<br />
Si accoccolò sui gradini. Immaginò la donna insanguinata in un letto<br />
d’obitorio, gli occhi chiusi, la faccia contratta. Silenziosa. “Oh, no. Non è<br />
possibile. Odiosa donna petulante stupida... no. Non volevo questo. Devi<br />
essere viva. Ferita, ma viva. Non morire, non lasciarmi col rimorso di averti<br />
considerato insopportabile. Ti prego, non morire.”<br />
Un dolore sordo sopra l’angoscia norm<strong>al</strong>e di sempre... ”Devo telefonare<br />
agli osped<strong>al</strong>i...” Entrò in casa, cercò il numero sull’elenco. Le mani le<br />
tremavano. D<strong>al</strong>l’<strong>al</strong>tro capo una voce chiedeva cosa volesse.<br />
- E’ stata ricoverata una donna, stanotte?<br />
- Che nome?<br />
Scoprì che non sapeva il nome. Corse <strong>al</strong>la porta: A. Tirinnanzi<br />
- Tirinnanzi... Il nome non lo so.<br />
- Tirinnanzi... Tirinnanzi... - <strong>nel</strong>la pausa che fece quella voce, il nodo<br />
<strong>al</strong>la gola si fece più stretto. - No, nessun ricovero.<br />
La notizia le fece tirare un sospiro di sollievo. Ora aveva <strong>al</strong>tri due<br />
osped<strong>al</strong>i da chiamare. Stava per rifare un <strong>al</strong>tro numero, quando sentì chiudersi<br />
il portone d’entrata. Corse sul pianerottolo e guardò <strong>nel</strong>la tromba delle sc<strong>al</strong>e.<br />
Era lei, la vicina che s<strong>al</strong>iva lentamente. Arrivata <strong>al</strong>la rampa di sotto, <strong>al</strong>zò la<br />
testa e la vide<br />
- Ma cosa ci fa <strong>al</strong>le sei di mattina costì sull’uscio, mezza nuda e senza<br />
scarpe?<br />
Le piaceva risentire la voce antipatica di quell’antipatica vicina.<br />
Sembrava un po’ impastata, come di persona stanca.<br />
- L’aspettavo. Ero preoccupata, ho anche telefonato <strong>al</strong>l’osped<strong>al</strong>e e non<br />
sapevo nemmeno il suo nome.<br />
[isnc]isogni<strong>nel</strong>cassetto 25 Racconti di <strong>Anna</strong> <strong>Lucheroni</strong>