Il bambino sordo a scuola: integrazione e bilinguismo. - Corso di ...

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Obiettivi del progetto di dottorato L’esperimento che, più di tutti, ha ispirato e incrementato l’ideazione di tale progetto deriva dalla felice realtà creata nel circolo didattico di Cossato, in provincia di Biella, che comprende scuola materna, elementare e media. La filosofia che ha dato vita all’iniziativa vede bambini sordi e udenti che imparano insieme in un contesto bilingue e biculturale (V. Volterra), vincendo la sfida dell’integrazione tra bambini “diversi”e non, finalmente in comunicazione tra loro. Una citazione che più sintetizza tale esperienza e che fa da slogan al progetto in questione, appartiene a Lilia Teruggi nel suo libro Una scuola, due lingue: “una scuola dove l’ottica del bilinguismo diventa strumento privilegiato e indispensabile per superare le barriere comunicative e per porsi come ponte tra due mondi”. I risultati ottenuti sono, dunque, inconfutabili e pongono l’accento sul rispetto e le pari opportunità nell’accesso scolastico. L’obiettivo da raggiungere in questo progetto, traendo validi esempi dalla scuola di Cossato, è di favorire, promuovere e realizzare l’integrazione sociale dei bambini sordi nelle scuole elementari del territorio cosentino. Si predilige l’attuazione di tale progetto all’interno delle scuole elementari, poiché diverse ricerche hanno dimostrato che all’età di 6-7 anni i bambini hanno maggiore flessibilità nell’apprendimento di una seconda lingua in quanto, come spiega V. Volterra, sono più “vicini a quella equipotenzialità tra le due forme di comunicazione (ndr. orale e gestuale)” che avviene nei primi due anni di vita. Si riscontra, infatti, che in questa iniziale fase comunicativa il bambino predilige la modalità gestuale. Sarà la continua interazione adultobambino a far prevalere la comunicazione verbale su quella gestuale. Questo dato avvalora la tesi secondo cui i bambini udenti imparano con piacere e facilmente la lingua dei segni e che la stessa LIS potenzia e accresce le abilità cognitive di attenzione e di memoria visiva. Per realizzare quello che potrebbe essere definito un sogno, ci si avvarrà del prezioso aiuto di persone specializzate in ambito neuro-psichiatrico, di logopedisti, di docenti LIS qualificati, di testimonianze di sordi adulti e bambini e dei loro genitori, di enti ed associazioni che si occupano di rendere la vita quotidiana dei non udenti più facile da affrontare. Al loro supporto, si affiancherà un continuo e scrupoloso lavoro di ricerca e sperimentazione sia di dati relativi alla problematica già esistenti sia di quelli che emergeranno in corso d’opera.
Organizzazione progetto Il progetto così presentato prevede una fase di progettazione e sperimentazione suddivisa in tre anni. Il primo anno prevede: ricerca, approfondimento, sperimentazione delle metodologie da proporre con l’ausilio di personale medico specializzato, interpreti di LIS, associazioni dei sordi e soggetti non udenti ; proposta delle linee guida fondanti il progetto e richiesta adesioni degli istituti scolastici favorevoli alla sperimentazione; programmazione e organizzazione di nuove strategie didattiche finalizzate all’interazione sordo-udente; reclutamento docenti, interpreti e assistenti della lingua di segni per programmare e organizzare l’insegnamento della LIS; valutazione domande di adesione al progetto di istituti scolastici cosentini; consulenza, aggiornamento, formazione, elaborazione di materiali tecnologici e costituzione di centri di documentazione sulle problematiche della sordità. Secondo anno: consulenza, aggiornamento, formazione, elaborazione di materiali didattici, a favore di insegnanti, educatori, operatori sociali e sanitari impegnati nel lavoro di promozione sociale dei sordi; sperimentazione, attuazione e valutazione di strategie didattiche innovative presso gli istituti partecipanti al progetto; monitoraggio e controllo attività didattiche in corso; test diagnostici mensili per valutare il grado di apprendimento e lo stato psicologico degli studenti; organizzazione incontri con comunità sordi di altre scuole e giornate di solidarietà ad opera degli studenti stessi per sensibilizzare l’opinione pubblica alla sordità; redazione di un giornalino d’istituto sul progetto in sperimentazione con scopo benefico. Terzo anno: analisi e valutazione delle tecniche socio-educative adottate; studio e comparazione dati acquisiti nel corso dei due anni; valutazione risultati ottenuti.
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