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Uomini oggi - Biblioteca Provinciale di Foggia La Magna Capitana

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<strong>Uomini</strong> <strong>oggi</strong>: metamorfosi del silenzio<br />

E si chiedono: ma la fermezza, <strong>oggi</strong>, è ancora un valore?<br />

In verità noi gli proponiamo modelli confezionati con cura e facilmente<br />

riciclabili, l’in<strong>di</strong>rizziamo ad essere brillanti, a cercare lo scoop e l’au<strong>di</strong>ence, e a <strong>di</strong>re<br />

quello che pensano anche senza averlo davvero pensato, ma seguendo semplicemente<br />

una moda.<br />

Non devono in realtà pensare, né decidere come strutturare il pensiero, perché<br />

a questo ci abbiamo già pensato noi.<br />

<strong>La</strong> loro creatività, quella creatività che prevede persino l’andare da un’altra<br />

parte, non è stata coltivata ed è rimasta imbrigliata in una rete <strong>di</strong> effimere apparenze.<br />

Cammino per la città e… mi avvicino ad un gruppo <strong>di</strong> uomini seduti sulle<br />

panchine <strong>di</strong> una piazza, <strong>oggi</strong> <strong>di</strong>versa dal passato e mi piace ascoltarli.<br />

<strong>La</strong> loro saggezza mi colpisce, parlano del mondo e della società moderna e<br />

uno <strong>di</strong> loro <strong>di</strong>ce: “non si ferma il vento con le mani”.<br />

<strong>La</strong> frase mi ricorda Seneca e ritorno con la mente al passato a ricercare le<br />

sicurezze perdute, per ritornare a sognare con la mente e con il cuore… per ritrovare<br />

il coraggio <strong>di</strong> giurare fedeltà alle immagini che sento riversarsi nell’anima.<br />

Ritrovo nelle parole <strong>di</strong> questi uomini <strong>di</strong> una “certa età” la storia dell’uomo<br />

che rifiuta <strong>di</strong> piegarsi alle paure, alle mode, agli schemi ideologici da qualunque<br />

parte vengano, <strong>di</strong> qualunque colore si vestano, e pre<strong>di</strong>ca la libertà.<br />

<strong>La</strong> solita storia dell’uomo che non si adegua, pure accettando i vantaggi, pochi<br />

in verità, della moderna civiltà.<br />

E poi, una mattina <strong>di</strong> un giorno qualunque apro il giornale e leggo <strong>di</strong> un tal<br />

Nicola Calipari: “È morto da eroe facendole da scudo”, “L’ultima missione <strong>di</strong> un<br />

eroe gentile”, e nel mio cuore ferito si <strong>di</strong>lata la speranza.<br />

Esistono ancora uomini che non rinunciano ai loro principi, ai loro ideali!<br />

“<strong>La</strong> solita fiaba dell’eroe che si batte da solo, preso a calci, vilipeso,<br />

incompreso…la solita trage<strong>di</strong>a dell’in<strong>di</strong>viduo che non si adegua, che non si rassegna,<br />

che pensa con la propria testa...mentre l’orologio senza lancette segna il cammino<br />

della memoria”. Come <strong>di</strong>ceva la Fallaci parlando <strong>di</strong> “Un uomo”.<br />

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