SOCIETÀ ORTICOLA VERBANESE - Magazzeno Storico Verbanese

III - La storia recente
Dopo la Liberazione l’attività riprese con un’altra generazione
di soci. Si organizzarono gite per la visita accompagnata ai
giardini botanici locali, al podere Toselli di Lainate, a villa
Tornelli di Ameno. Nel 1949 vi fu una Esposizione Floro-
Frutticola presso il Majestic. Nel 1950 sotto i portici del Municipio
si tenne una Mostra Sociale del Crisantemo. Le polemiche
tra soci accompagnavano (corre obbligo di dirlo) più o
meno ogni iniziativa, ma le manifestazioni piacquero e non
mancò un puntuale successo di pubblico.
Con l’arrivo in zona del dottor Ferretto (eletto presidente
nel 1952) che fu anche Ispettore Agrario per la zona, viene ripreso
il filone della formazione professionale con corsi tecnicamente
impegnativi e la stampa di dispense. Gli incontri sono
bisettimanali: tra gli insegnanti, si nota Piero Hillebrand è uno.
Ha inizio negli anni Cinquanta una stretta collaborazione con
l’Azienda Autonoma di Soggiorno, il Comune e l’Ente Provinciale
per il Turismo di Novara; vengono stipulati accordi soprattutto
per dare valenza turistica alle manifestazioni. Poco
per volta i contributi della Camera di Commercio per le attività
della società diventano sempre più consistenti.
Le mostre più importanti di questi anni hanno ricorrenza
per lo più autunnale. La produzione della zona consiste in questo
momento di un’ampia gamma di piante verdi e soprattutto
fiorite, coltivate in serra. Il mercato di sbocco sono le città di
Milano e Torino, dove le piante imballate a una a una in ceste
di vimini (i vasi sono ancora tutti di coccio) vengono spedite a
mezzo treno. Molti giovani (i futuri imprenditori floricoli del
Nord Italia) vengono a studiare presso l’Istituto Cavallini di
Lesa e rimangono poi a fare il loro apprendistato nelle aziende
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